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Racconti di Dominazione

IL PAESE DEI BALOCCHI 5

By 1 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Un giorno, sempre durante il nostro pernottamento al Paese dei Balocchi, decidemmo di andare in una nuova attrazione, ci avviammo in un corridoio dove vidi una porta con scritto all’ingresso:
Sala dell’apertura’.
Incuriosito apri la porta e spinsi mia moglie dentro, percorremmo un corridoio relativamente lungo in discesa, sembrava una grotta, e mano a mano che avanzavamo più si sentivano delle urla di donne.
Mia moglie iniziò a frenare ed a dire che non voleva andare oltre, voleva tornare indietro, si stava spaventando. Sulla parete c’era scritto anche rivolto ai mariti: in caso di necessità suonare il campanello.
Io ad un certo punto mi trovai a tirare mia moglie per un braccio, con lei che cercava di scappare via, suonai il campanello ed immediatamente arrivarono due uomini grassi che la presero bene per le braccia e la tirarono avanti in mio aiuto.
La portammo avanti, uno la prese e la mise su una spalla con le chiappe al vento. Lei gridava, e lui invece la sculacciò ben bene ridendo. Andando avanti si sentiva sempre più le voci delle ragazze che gridavano, imprecavano, piangevano. Noi arrivammo in una grande sala, dove si vedevano queste ragazze legate a pancia in giù, a pecora. Legammo mia moglie a pecora, mettendole ai polsi , alle caviglie, alle ginocchia dei lacci. Mia moglie si dimenava come una pazza, ma diciamo come tutte le altre. A questo punto mi spiegarono che era la sala dove in pratica venivano sverginate analmente. Le inserirono un arnese che in pratica era in grado di misurare la verginità del suo buchetto. Assegnatole un valore , le veniva attaccato sul sedere.
In questo modo gli uomini che passavano vedevano quanto stretto era il culo di mia moglie.
Più era stretto e più gli spettatori erano attratti. Vedevo le altre mogli legate come la mia che venivano penetrate avidamente da porci e loro poverine che gridavano e piangevano dal dolore.
Era eccitante vedere di fronte il viso della femmina legata e sverginata che imprecava.
Allo stesso tempo dietro l’uomo super eccitato che godeva da morire e che cercava di sfondarla tutta in un sol colpo .

Mia moglie come altre erano li affianco legate e rivolte verso la donna penetrata.
In questo modo mia moglie gridava dallo spavento nel vedere una donna come lei come soffriva e al tempo stesso vedere la faccia del porco che godeva nel sfondarla, che al tempo stesso diceva a mia moglie ridendo dal piacere: la prossima sei tu ahahaha.

Pochi minuti dopo mia moglie venne fatta girare , perché era legata su un pavimento mobile che poteva ruotare a piacimento, come fosse una ruota.

Si accesero delle luci e lei cosi veniva mostrata agli interessati.
Le persone quindi passavano la guardavano la palpavano un po’, sulle gambe, e le aprivano le chiappe.
Tutti che inserivano un dito nel suo culo, per controllare di persona quanto fosse stretto, per gustarselo.
Ogni uno lasciava il suo bigliettino con un numero, l’offerta che facevano per poterla inculare ed io mi annotavo le caratteristiche di ogni porco.
Alla fine scelsi io l’uomo che desideravo sfondasse il culo di mia moglie.

La mia scelta come quella degli altri mariti era basata principalmente su:
– le dimensioni del suo pene: larghezza, lunghezza, durezza
– chi mi sembrava più porco
– chi pagava di più
– l’età

Io scelsi per mia moglie uno con un uccello enorme, bello largo e lungo ed anche duro. Aveva sui 55 anni, era arrapatissimo, ed aveva delle mani grandi.

Dopo che tutte le nuove mogli erano state assegnate, vennero messe allineate, una affianco all’altra, con dietro i ‘profanatori’ pronti a sfondarle e davanti i mariti che aspettavano con impazienza l’evolversi della situazione.
Aspettammo di riuscire ad avere almeno una ventina di gattine da penetrare.
Quando si raggiunse questo numero, venne dato il via, l’obiettivo era quello di farle gridare il più possibile.
Si sentì come un coro, un lamento, un pianto, tutte che vennero sfondate contemporaneamente,le si sentiva anche da lontano, il loro lamento era così eccitante da far godere uomini che assistevano alla situazione senza neanche che si toccassero ma che avevano un cazzo così in tiro, così duro che esplosero, inondando di sborra le mutande .

Il montatore che avevo scelto io le strappò via la gonna, lo stesso fece col perizoma che ormai era inzuppato.
Le aprì bene le cosce a mia moglie e senza alcun lubrificante iniziò a puntarglielo sul buchetto.
Mia moglie stava godendo come una matta ma al tempo stesso imprecava.
Le si vedeva il liquido colare, tutti le davano della puttana, lei si vergognava enormemente.
Lui mi chiese che fossi io a tenere le chiappe bene aperte di mia moglie, gli eccitava vedere il marito cornuto complice nel sfondare la moglie.
Così bagnai il culetto con la mia saliva, passai con la mia lingua il culo di mia moglie e dopo tenni aperte le chiappe e diedi le indicazioni a lui per inserire bene il suo cazzo nel culo di mia moglie. Lui senza lubrificante e senza pietà decise di penetrarla con violenza in un solo colpo.
Tutti i guardoni lo incitarono, lei imprecava di non farlo.
Io tiravo le chiappe per aprirle il più possibile, tiravo con tutta la mia forza, finche lei, mia moglie non cedette e dovette rilassare i muscoli.
Appena lo fece, il porco ben attento, ne approfittò e la penetrò. Mia moglie gridò con tutto il fiato che aveva, lui arrivato in un secondo fino in fondo, perché esercitò tutta la forza che aveva si trovò col suo grande membro dentro il corpo di mia moglie.
Era eccitantissimo vedere mia moglie imprecarlo, vederla schiava di un altro, era lui che decideva cosa farle.
Lui senza pietà iniziò a stantuffarla come un matto, ogni volta cercando di entrare sempre più. Lei era piegata, lo imprecava e mi insultava, mi diceva che ero un bastardo.
La sculacciava le prendeva la vita e la teneva stretta, le strappò la magliettina e le prese le tette come fossero le redini di un cavallo, tirandogliele verso il basso e i lati.
Ordinò di metterle ai capezzoli due pinzette con delle campanelline che suonavano quando la puledrina veniva mossa e le pinzette unite da una catenina, che però passava da sopra la schiena, non sotto. Faceva un percorso molto più lungo perché lo scopo era un altro.
Come tutte le puledre, bisogna poterle governare, e per fare questo, per comandare una puledra cavalcata c’è bisogno di avere delle redini, le redini le erano state messe: erano la catenina con le pinzette legate ai capezzoli.
Lui si inarcò come un cavaliere che vuol far alzare le zampe anteriori del proprio cavallo, tirando con tutte e due le mani la catenella.
Vidi il suo cazzo enorme totalmente dentro il suo culo e le sue tette tirate indietro e lateralmente.
Lui tirò poi con una mano e con l’altra o le teneva giù la schiena oppure la sculacciava.
Lei piangeva tantissimo, ma sopra tutto dal dolore rilassò i muscoli della sua vescica, aveva già prima le cosce piene del suo liquido,ma a questo punto si fece anche la pipì addosso.
A quel punto sentimmo lui si appoggiò sulla schiena di mia moglie e leccandole l’orecchio sfogò il suo piacere.
Lui le disse che aveva sempre sognato sfondare ed umiliare una fighetta come lei e mentre glielo diceva gemette come un pazzo sborrando dentro il suo culo.
Durante la sborrata le prese le tette e le strizzò con tutta la sua forza.
Appena ripreso, mia moglie venne presa e messa con le gambe aperte , a gattoni, allineata con altre vacche , in un punto, vicino ad una parete. Erano state messe nello ‘scolatoio’, dove praticamente altri guardoni si masturbavano nel vedere la sborra uscire dai culi delle vacche appena montate. I segaioli, si gustavano i culi, i fili di sborra uscire, potevano anche palpare i sederi, le cosce.

Dopo una mezzora che stavano li, quando non si vedeva più altra sborra colare dai loro culi, e quindi dopo esser state viste e scelte nuovamente da altri aspiranti che volevano penetrargli il culo, venivano prese e tirate come pecore. Il gioco a quel punto riprendeva, ma con una differenza; che adesso sarebbero state penetrate analmente non più da un solo uomo, ma da almeno due, e’contemporaneamente’.

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