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Racconti di Dominazione

IL RITORNO DELLA SIGNORA PER BENE MA TROIA

By 19 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Elena e io non ci vedevamo da un bel pezzo. Per un po’ ero stato io a non farmi vivo. Poi da certi suoi messaggi mi pareva di capire che si fosse riavvicinata al marito. Finché, quasi improvvisamente, si riuscì a combinare di vedersi una sera.
Andai a prenderla al casello dell’autostrada come ai vecchi tempi.
Salì sulla mia auto e le porsi un mazzo di girasoli. Ci baciammo, entrambi un po’ imbarazzati dopo tanto tempo.
Lungo il tragitto le feci scivolare la mano sotto la gonna. Aveva messo le autoreggenti. Riuscii facilmente a far scorrere le dita lungo la sua fica quasi del tutto depilata e le sue belle cosce da ragazza.
Me la portai in ufficio – a quell’ora erano già andati via tutti ‘ ci sedemmo sul divano continuando a parlare. Aveva avuto molto da fare a scuola ultimamente.
Io ogni tanto la interrompevo infilandole la lingue in bocca e leccandole il collo.
Le aprii la camicetta. Aveva un completino intimo tigrato da urlo.
‘Mi ecciti quando ti vesti da fichetta’
‘Ti piace? L’ho comprato ieri.’
‘Molto. Ma ti sono cresciute le tette?’ Erano più sode del solito e le succhiai con voracità.
‘Togliti tutto tranne le calze e l’intimo’.
Si spogliò davanti a me.
Volle che spegnessi tutte le luci tranne una piccola sul tavolino.
La sua pelle liscia e il suo fisico risaltavano come sempre nella penombra.
Si inginocchiò davanti a me e mi tirò fuori il cazzo, infilandoselo in bocca quasi per intero.
‘No, ferma’.
Mi guardò stupito, tenendomi il cazzo in mano
‘Sono già troppo eccitato e non voglio venirti in bocca troppo presto. Lo sai cosa voglio, vero?’
‘Però dobbiamo usare la crema. E’ da tanto che non lo faccio’.
‘Va bene, per stavolta te lo concedo’
Mi passò la sua crema per le mani. Gliene spalmai un po’ sul culo e poi la penetrai subito con due dita.
‘Piano. Ti prego, fai piano’.
‘Vieni, siediti sopra di me’
Era davvero diventato stretto. Sentivo distintamente l’attrito della cappella sul suo sfintere, per lei doveva essere molto peggio.
‘ahhh’. Fa male”
‘Cazzo come ti si è stretto il buco. Ma non glielo dai mai il culo a quel frocio di tuo marito?’
La tirai per i capelli forzandola a impalarsi sempre di più sul cazzo.
‘Brava, mi raccomando’lo sai che questo buco è solo per me vero?’
‘ahhhh piano’fai piano ti prego..’
‘Rispondimi:il tuo culo è mio vero?’
Sì’.ooohh’è tutto tuo’il mio culo’.è’tuo’fermati ti pre”go stai fermo non entrare di più’
Le lasciai il tempo di abituarsi alla penetrazione, mentre mi godevo la vista del suo bel culo.
Poi ripresi a spingere, prima piano, poi sempre più forte.
‘Adesso posso incularti vero, bella signora’adesso ti piace eh?’
‘ahhh’sì, mi piace’.’
Ora ci aveva preso gusto e con le mani puntate sulle mie ginocchia andava su è giù infilandosi il cazzo sempre più a fondo
‘Adesso è tutto dentro, lo senti mignottella? Lo senti che è dentro fino ai coglioni?’
‘Sì’lo sento’è tutto dentro”
Era una posizione fantastica, vedevo il mio cazzo che scivolava sempre più facilmente nel suo buco del culo.
Le strinsi le chiappe con forza guidandola a risucchiarmi il cazzo.
Elena aveva ormai perso il controllo e si impalava come una forsennata facendo perdere anche a me il lume della ragione.
‘Scendi, sto per venire..Dove vuoi che venga?’
Si mise semisdraiata sul divano.
‘Dove vuoi’ non in bocca per favore’.sulle tette o sulla lingua”
‘Intanto leccami il cazzo, forza’hmm’.brutta porca’mi fai venire come un animale”
Le inondai di sperma il viso e le tette.
‘Forza, prendilo tutto’se mi sporchi il divano dell’ufficio te lo faccio pulire con la lingua”
Sudata e coperta di sperma, la brava signora era tornata la vacca di sempre. Ma la serata era appena iniziata'(continua..)

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