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Racconti di Dominazione

In ufficio col capo

By 25 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

mi chiamo M. sono della provincia di Cagliari ed ho 25 anni.Lavoro come segretaria in un ufficio.
tutte le mattina vado a lavoro stanca e senza nessun stimolo di lavorare.Ma da quella mattina tutto &egrave cambiato…
Stavo facendo delle fatture quando entrò il mio datore di lavoro F.con il suo sorriso smagliante mi disse “Buongiorno M. ccome va?”
Il mio capo non mi aveva mai rivolto la parola era sempre indaffarato e non aveva mai tempo per nessuno.Risposi “molto bene grazie.Lei?”
si avvicinò di più alla mia scrivania e quasi sussurando mi rispose “sto molto bene ma mi piacerebbe che mi dessi del tu in fondo non sono mica cosi grande”
Cominciò a guardarmi il seno.avevo una scollatura molto appariscente che metteva in evidenza la mia quarta misura.
Al suo sguardo cominciai a sentire un brivido di eccitazione.Lui capi’ il mio stato si avvicino alla porta e la chiuse dietro di s&egrave.
sentivo dentro me che quello che avevo sempre sognato si stava avverando.SCOPARMI IL MIO CAPO.
mi alzai e lui si avvicinò a me.cominciò ad accarezzarmi le gambe nude salendo piano piano lungo la coscia..mise l’altra mano sul mio seno e cominciò a sbottonarmi la camicia con una sola mano.Io ero spaventata all’idea di poter perdere il mio lavoro ma dall’altra avvinceva la voglia di essere sua.
Mi lascia andare e cominciai a spogliarlo senza staccare le mie labbra dalle sue.mi ritrovai seduta sulla mia scrivania in reggiseno e perizoma e di fronte a me lui in tutta la sua bellezza e con una gobba nelle mutande.
all’improvviso in lui scattò qualcosa di animalesco mi disse “inginocchiati troia e succhiami il cazzo” mi piaceva l’idea che il mio capo fosse cosi porco.Mi inginocchiai e con grande maestria iniziai a succhiargli quel cazzo tanto desiderato.Lui era eccitanto e godeva sussurandomi che ero una troia a cui piaceva succhiare cazzi.Mi spruzzo in bocca un liquido un pò aspro e io inghiotii tutto per tenere dentro me quella fantastica giornata. Chiuse la cerniera dei suoi pantaloni e mi disse “mi dispiace di aver sottovalutato per tanto tempo una bella bocchinara come te,,Da ora in poi sarai al mio servizio ogni volta che ne sentirò il bisogno”
“Si come vuole lei capo”.
prese il mio viso e mi infilò la sua lingua dentro la mia bocca.Mi mancava il respiro ma ero la sua schiava e questo mi bastava.continua….. Vidi tutto dalla finestra, mentre l’uomo le afferrava i capelli e la obbligava ad ingoiare. Il fatto che avessi un piede fratturato mi obbligava a stare sulla sedia per tutto il tempo e così l’avevo messa accanto alla finestra per vedere almeno la vita fuori. I loro uffici erano di fonte al miopalazzo, due piani più in basso del mio. Quella scena mi aveva eccitato e cercai il binocolo; volevo cercare di vedere il viso della donna. Ma spesso, a causa del sole, tenevano le tapparelle abbassate e così passai molti giorni a scutare senza riuscirci.
Ma un giorno, all’ora di pranzo, quando gli altri impiegati erano usciti, vidi una nuova scena. La donna stava riversa sulla scrivania, bocconi e l’uomo le stava abbassando le mutande. Si vedeva l’uomo di spalle e lo vidi spinngere col bacino tenendo fermi i fianchi della donna; dava colpi secchi ed era contratto dalla fatica di tenerla ferma. Poi si spostarono e non vidi più nulla, ma poco dopo vidi la donna che di passava un fazzoletno di carta dietro e poi lo guardava. Forse le aveva rotto il culo, l’aveva fatta sanguinare. E fu allora che vidi in faccia, la vidi soridee menre mostrava all’uomo forse il sangue su uno dei fazzolettini, sembrava contenta. Chissà come lo aveva vissuto, chissà come lo avrebbe raccontato.
(continualo tu, raccontalo tu)

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