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Racconti di Dominazione

Inconsapevole degrado

By 29 Dicembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ancora una volta Susy era arrivata davanti al suo negozio di abbigliamento, erano oramai 25 anni che con regolarità si avviava ad aprire la propria attività, pur non essendo un gran momento la passione non era minimamente calata, il pensiero poi che quella mattina sarebbe passato quel rappresentante, Valerio, sbucato dal nulla qualche mese prima a cui Susy aveva negato ogni approccio declinando qualsiasi invito dal semplice caffè fino agli innumerevoli inviti a pranzo, oggi era un giorno speciale in quanto la negoziante aveva richiesto un capo all’azienda rappresentata da Valerio per una sua cliente molto esigente ma ricevendo un diniego, tutti i capi di quella collezione erano esauriti ma il rappresentante si era fatto carico della richiesta riuscendo a trovare il capo richiesto ma ad una condizione, avrebbe dovuto accettare un invito a cena, lo vide attraverso la vetrina arrivare con il suo Suv e scendere con il capo come se in mano avesse un prezioso trofeo, entrò ricordandole la promessa, alle 21 sarebbe passato a prenderla e lei con un sorriso confermò.

Susy era molto bella, alta circa un metro e settanta, snella con tutte le forme al punto giusto, nella sua vita aveva rifiutato in varie occasioni offerte per sfilate di moda in quanto molto timida nonostante ad un primo acchito sembrasse molto spavalda, quella sera chiuse il negozio con 15 minuti di anticipo per meglio prepararsi per la cena, avrebbe vestito un abito lungo molto aderente con in copri spalle trasparente molto sexy, sobri orecchini e girocollo si abbinavano perfettamente sulla bella donna, era ora e uno squillo di telefonino avvisava Susy dell’arrivo di Valerio, lei uscì dal portone della villetta a poche centinaia di metri dal negozio e lui molto galantemente scese dall’auto ad aprirle la porta dopo averle porto un bacio su una guancia ed averle detto quasi sussurrandolo ‘Sei bellissima’, arrivarono nella zona alta di una nota città lombarda dove tra l’altro Valerio abitava, Valerio aveva qualche anno meno di Susy, vicino quindi alla cinquantina, divorziato oramai da anni e senza figli, un fisico perfetto grazie alle molte ore passate in palestra ed a una alimentazione perfetta, la sua caratteristica fisica migliore erano gli occhi, grigi profondi, sembravano guardarti dentro e la donna non riusciva a fissarlo se non per pochi secondi, Valerio era molto galante attento alle piccole cose, mai banale, conoscitore di qualsiasi argomento, la piacevole conversazione andò a parare sulla vita sentimentale di Susy, lei gli raccontò che nella vita aveva avuto solo tre relazioni significative e l’ultima era naufragata da pochi mesi quando si era accorta che l’uomo che prometteva di sposarla e con cui stava insieme da 5 anni altri non era che un farabutto che lei aveva mantenuto credendo alle sue presunte sventure lavorative, alle false malattie da lui dichiarate ma nel tempo scoperte come false, ora lei stava vivendo un gran momento tutta dedicata al suo negozio e non pensava assolutamente di buttarsi in nuove storie ma la vicinanza di questo rappresentante la eccitava stranamente, mangiarono delle assolute prelibatezze innaffiato da un buonissimo vino che Susy bevve oltre misura grazie anche all’abilità di Valerio di farle sempre trovare il bicchiere pieno, terminarono con un gustosissimo dolce e all’atto di alzarsi Susy si accorse di avere dei problemi di stabilità, non si reggeva in piedi, le gambe cedevano e gli alti tacchi calzati non l’aiutavano di certo, sorreggendola con la propria spalla Valerio l’accompagnò all’auto e in pochi minuti quasi senza rendersene conto Susy si trovava in un ampio salone di una casa sicuramente antica, l’uomo aveva pensato di portarla a casa sua vicinissima al ristorante adagiandola su un divano, le fece un caffè per aiutarla a riprendersi dai fumi dell’alcool, ma ottenendo l’effetto contrario, nel suo stato di semi incoscienza la donna non si accorse che Valerio le diede il colpo di grazia mettendole qualcosa nel caffè, ella si addormentò e si svegliò l’indomani trovandosi in un letto di una camera che doveva essere quella degli ospiti, era vestita con un pigiama e i suoi vestiti erano perfettamente piegati su una sedia, si sentiva tutta rotta e diede subito la colpa all’alcool, uscì dalla stanza in pigiama e trovò di fronte Valerio che le chiese se si era ripresa, lui le spiegò che dopo averle fatto bere un caffè e non vedendo nessuna reazione si era permesso di metterla a dormire nella stanza degli ospiti aiutandola, ma essendo lei completamente fusa non poteva essere vero, ad indossare un pigiama , lei non sapeva se ringraziarlo o meno, le girava ancora la testa ed era tutta dolorante, gli chiese di riaccompagnarla subito a casa e lui senza tentennare lo fece.

Arrivata a casa si buttò sul letto e dormì ancora parecchie ore, si svegliò circa alle 20 e continuando a sentirsi dolorante nella parte posteriore del corpo si portò vicino ad un grosso specchio dove la sorpresa fu sconvolgente, aveva tutte le natiche e la schiena segnata da evidenti sintomi di percosse, non capiva cosa potessero essere quei segni, non ricordava nulla dopo essere stata adagiata sul divano nella casa di Valerio, fece una doccia subito dopo si specchiò di nuovo e rivide ancora gli stessi segni, era tentata di telefonare a Valerio ma non voleva passare per una poco di buono e per una ubriacona, passò la notte seguente senza chiudere occhio e al mattino riscontrò che i segni erano ancora evidenti sul suo dorso anche se il dolore si era allievato, si fece forza e si decise a chiamare l’uomo che aveva passato con lei il sabato sera e si sentì mancare quasi quando l’uomo le disse che era stata una nottata fantastica e non l’aveva ringraziata in quanto nell’accompagnarla a casa l’aveva vista molto turbata, ‘Ma di cosa stai parlando, cosa dici, ma quale notte fantastica, tu mi devi spiegare anche cosa sono quei segni che ho sulla schiena’, l’uomo mantenendo una calma glaciale le rispose che sarebbe passato a mezzogiorno per darle risposta ad ogni suo quesito.

Arrivò puntualissimo ma Susy si rifiutò di salire con lui in auto e gli fece cenno di entrare in casa dove lei abitava sola e si accomodarono nella sala, lui sul divano e lei su una sedia e Valerio cominciò a rispondere alle domane della donna, subito le chiese che cosa ea successo realmente quella notte e che cosa fossero i segni sulla parte posteriore e con voce ferma e senza una sbavatura le spiegò che nella notte passata a casa sua lei era stata iniziata nel suo percorso di sottomissione che l’avrebbe portata in poco tempo ad essere una docile e obbediente schiava, ‘Ma tu sei pazzo, non so di cosa tu stia parlando ma io ti denuncio, altra che schiava’, lui non fece una piega ed estrasse dalla borsa delle fotografie dove si vedeva lui incatenato ad un letto e lei riversa su di lui con la bocca sulle sue parti basse, la faccia di Valerio sembrava sofferente quasi stesse facendo qualcosa contro volontà, in un’altra fotografia si vedeva lui ammanettato ad una sedia con lei a cavalcioni sopra di lui, le disse nella denuncia di allegare anche quelle e di spiegare agli agenti che lei non era sveglia mentre quelle foto erano scattate, scoppiò in lacrime e lui avvicinandosi la prese per i capelli guardandola negli occhi e dicendole che presto l’avrebbe ringraziata per quello a cui la stava sottoponendo, la prese e la baciò profondamente senza trovare nessun ostacolo nella confusa donna, le passò le mani dietro la sedia , prese dalla sua valigetta delle manette e la legò alla spalla della sedia, prese sempre nella sua borsa una ball gag, gliela fissò alla bocca e adesso Susy era zittita e immobilizzata, prese dalla cucina un coltello e partendo dalla scollatura le tagliò completamente gli indumenti, si soffermò un po’ a giocare con la lama sul seno della donna godendosi suoi occhi terrorizzati e piangenti, le taglio il tessuto del reggiseno in corrispondenza dei capezzoli e non appena sistemato l’indumento in maniera che le due protuberanze rimanessero ben visibili, gli applicò due mollette attaccate tra di loro per una catena , Susy non tratteneva più il dolore, le pinze stringevano e nonostante le carezze che lui le impartiva cercando di consolarla e lei si dimenava disavvezzata come era al dolore ma inerme senza potersi in nessuna maniera muovere o lamentarsi, il culmine del dolore arrivò quando alla catena che teneva insieme le due pinze Valerio attaccò una piccola palla di metallo e a quel punto Susy stava letteralmente impazzendo subendo un dolore indescrivibile, l’uomo con la lama incurante della sua sofferenza le tagliò l’attaccatura dei pantaloni sfilandoglieli, le tagliò le mutandine ammirando uno spettacolo sublime, Susy aveva un ciuffetto ben curato, biondo e davvero attraente, le continuava a passare la gelida lama del coltello sul pube, Susy era disarmata perché quello che lei considerava e si muoveva come un pazzo non aveva nessun cambio di espressione, la guardava con quegli occhi di ghiaccio senza lasciar trasparire nessuna emozione, Susy continuava a piangere e il pianto aumentò anche quando l’uomo si mise a giocherellare con la sua clitoride procurandole una sorta di piacere che lei non voleva in nessun modo provare, ci sarebbe mancato solo di godere, legata, imbavagliata e con delle mollette ai capezzoli, la masturbazione di Valerio aumentava di velocità e la donna adesso era davvero preoccupata , sentiva che l’eccitazione la stava prendendo, addirittura era spaventata in quanto con il bacino agevolava la manipolazione, l’orgasmo era imminente ma l’uomo accorgendosene si bloccò di colpo, ‘E’ ancora presto per godere, dovrai aspettare’, prese dalla valigetta un collare che fissò al collo e un pezzo di catenella che agganciò ad un anello posto nel mezzo del collare, le tolse le manette e la fece alzare dalla sedia indicandola di inginocchiarsi e tirandola le fece percorrere a quattro zampe tutta la casa come fosse un animale, ma forse lo stava diventando, una cagna.

Ritornarono nel salone e lui si sedette tendo lei accovacciata ai suoi piedi come la più docile degli animali, Susy voleva morire per quanto degrado stava subendo e anche perché si vergognava di non avere nessuna reazione e per quel tentativo di orgasmo smorzato, lui si alzò riportandola sempre con la catenella verso la sedia dove era rimasta legata e la bloccò con le manette alla spalliera ma questa volta tenendola a quattro zampe con il seno appoggiato sul sedile, questa scomoda posizione era utile per allievare il dolore ai capezzoli, pur avendo ancora le pinzette attaccate il peso aggrappato alla catenella, non sentiva più il dolore lancinante essendo la pallina metallica appoggiata sulla sedia, si senti gelare il sangue quando si sentì le dita di Valerio scorrere sul solco delle natiche, le sue dita scorrevano attorno all’ano, puntavano sul buchetto e ricominciavano a scorrere fino a quando una si fissò sul entrata di un culo bellissimo, le introdusse la prima falange del dito medio roteandola nell’ano, girava il dito, lo faceva scorrere, lo faceva uscire e lo rimetteva dentro, il dito veniva sempre più spinto in fondo e Susy era infastidita da questa pratica, non aveva mai gradito molto il sesso anale e men che meno le poteva piacere in quel momento, completamente inerme e impossibilitata a reagire, il dito scorreva entrando adesso completamente e le intenzioni dell’uomo erano chiare, presto ve ne avrebbe infilato un secondo, mentre la masturbava si chinò su di lei sussurrandole, ‘Adesso ti farò godere nella maniera che meriti, cagna’, le dita ora erano due a martoriarle un ano sempre più slabbrato ed elastico e nella mente della donna un turbinio di pensieri e sensazioni si mischiavano, il dolore lancinante si miscelava ad un piacere che stava salendo che inconsciamente non voleva ma non poteva rimuovere, aiutava la penetrazione spingendo le natiche contro la mano dell’uomo quasi volesse essere penetrata più a fondo, Valerio ora si apprestava a prenderla, voleva approfittare della remissività della donna, continuando a masturbarla si slacciò i pantaloni se li face cadere e estraendo velocemente le dita la infilò senza che se ne rendesse conto con il suo turgido membro, adesso l’opera stava per essere compiuta, lui aveva il completo dominio di Susy, la stava inculando come una cagna in calore, mentre la tempestava di violenti colpi le martoriava i capezzoli che le dolevano in maniera terribile, ma il piacere che le arrivava dal basso era superiore al dolore, Valerio aveva intensificato i colpi e le schiaffeggiava le natiche con poderosi colpi, la incitava a godere, le diceva che la sentiva che era prossima a godere, che era una cagna, una schiava e che ne avrebbe fatto una nullità, Susy trattenne il respiro scoppiando in un orgasmo incredibile, l’ano si stringeva attorno al membro di Valerio quasi fosse all’interno di una morsa costringendolo a godere insieme a lei scaricandole dei consistenti fiotti di sperma nello sfintere, Valerio si accasciò sopra di lei che singhiozzava per il dolore, per la vergogna ma anche per il piacere provato, mai nella vita aveva goduto tanto, lui si alzò, si allacciò i pantaloni, le sciolse le manette e le sussurrò ad un orecchio, ‘Se vuoi rivedermi telefonami, ciao cagna’ e se ne andò lasciandola appoggiata alla sedia con rivoli di sperma che le uscivano dal sedere scivolandole sulle cosce chiudendo la porta dietro di se.
Passò i successivi giorni arrovellandosi su quanto le era successo, non aveva mai vissuto prima esperienze così violente e nelle ultime due convivenze avute e chiuse entrambi per sua scelta era sempre stata trattata come una Regina, adesso sembrava tutto cambiare, Valerio l’aveva lasciata dopo averne abusato e lasciandola l’aveva chiamata cagna., lo donna stava impazzendo al pensiero di dovere scegliere, non vedere più quell’uomo che le piaceva e di cui era innamorata anche se la parte razionale di lei voleva rifiutare questa ipotesi o chiamarlo ed entrare in un vortice di sesso estremo che non conosceva e in cui non voleva entrare.

‘Pronto dimmi cagna’, ricevette questa risposta nel pomeriggio quando terminata la lunga ponderazione si decise a chiamarlo e lui vide sul suo telefonino il nome di Susy, lei lo salutò dicendogli che gli sarebbe piaciuto parlargli ma la risposta fu secca e senza possibilità di replica, !Ascoltami, se ti è piaciuto come ti ho scopata e vuoi farlo ancora ti aspetto questa sera alle 21 alla mia Villa, mettiti la minigonna più da troia che hai, indossa la maglia più stretta che hai, indossa il reggiseno che ti ho tagliato per fare vedere a tutti i tuoi capezzoli in tiro, mi raccomando niente mutande in quanto non servono e calze autoreggenti nere con un bel bordo, si deve vedere bene dove finisce la calza un dito sotto la gonna, ti voglio con un forte rossetto come tu fossi una zoccola di professione’, senza darle il tempo di replicare le chiuse il telefono in faccio e quando lei attonita ricompose il numero per dirgliene quattro il cellulare di Valerio risultava spento,

Susy scoppiò in un pianto violentò mai s era sentita così umiliata, addirittura paragonata ad un animale e a una prostituta ma il suo fisico non poteva mentirle, i capezzoli erano tesi e la vagina era fradicia, Susy piangeva sempre più angosciata perché aveva capito che sarebbe andata alla villa.

Cominciò tre ore prima nei preparativi, calze autoreggenti con banda nera di pizzo che si vedeva decisamente in quanto la cortissima gonna non riusciva a coprire nulla e la donna aveva anche l’impressione che si potesse vedere facilmente che non aveva mutande, indossò il reggiseno con i buchi all’altezza dei capezzoli e indossò una maglia di lana aderente sul suo perfetto corpo su cui risaltavano i capezzoli che non ne volevano sapere di smollarsi, si truccò varie volte, non era abituata a truccarsi pesantemente ma alla fine ci riuscì, si passò sulle labbra un pesantissimo rossetto che sembrava marcarle in faccia la parola Troia.

Prese un taxi e alle 9 in punto era davanti alla villa di Valerio, per tutto il viaggio il tassista non l’aveva abbandonata un secondo con lo specchietto e all’atto di pagare le disse che doveva essere davvero fortunato il Padrone della villa, suono al citofono, e le si aprì il cancello senza ricevere risposta, si avviò per quella cinquantina di metri di giardino arrivando all’ingresso della casa, Valerio era sulla porta statuario, le disse che era in perfetto orario e che sapeva sarebbe arrivata, la guardò da capo a piedi le prese una mano quasi la stesse invitando ad un ballo, la baciò su una guancia e le disse di accomodarsi in una camera nell’atrio che altri non ero che uno sgabuzzino con una sedia, le disse di rimanere lì che sarebbe tornato a prenderla, sentì chiudere la porta a chiave e rimase in quel tugurio per quasi un ora, nel mentre sentiva sempre più chiaramente voci e passi come se la villa si stesse animando, sentì una chiave aprire la porta dello sgabuzzino, era Valerio che però le disse che doveva bendarla, addusse questa scusa in quanto vi erano nella casa delle persone importanti che non volevano farsi vedere, adesso pur sentendosi al sicuro accompagnato da Valerio aveva paura di cosa avrebbe trovato nel salone, vi era un irreale silenzio, Susy non sentiva volare una mosca ma percepiva la presenza di altre persone, fu condotta alcuni metri e premendole la nuca Valerio la fece inginocchiare su una specie di panca di legno, le fece appoggiare il mento su un basamento di legno e lo stesso fece con i poli e in un attimo sentì un rumore di qualcosa che si chiudeva bloccandole la testa e le braccia, attorno alle caviglie si sentì passare due anelli di cuoi, non era Valerio in quando lui le stava accarezzando l testa cercando di placare la sua ansia sussurrandole che non doveva preoccuparsi che sarebbe andato tutto bene, le avevano immobilizzato anche le caviglie e adesso non poteva più muoversi, Valerio prese la parola richiamando l’attenzione dei presenti che dunque c’erano, ‘Signore e Signori, vorrei presentarvi Susy, la mia cagna novizia, spero sarò di vostro gradimento, spero altresì comprenderete eventuali suoi errori che vi prego di segnalarmi, sarà mia premura punirla ed insegnarle le giuste regole di bon ton’, l’uomo le tolse la benda e Susy si rese conto di essere imprigionata come una delinquente ai tempi medievali davanti ad una decina di coppie che la guardavano chi in maniera vogliosa e chi con disprezzo, si sentì letteralmente strappare la magli e tagliare il reggiseno e non appena Valerio usò un lungo coltello per tagliarle la mini gonna la donna si trovava praticamente nuda con le sole autoreggenti come capi di abbigliamento.

Valerio invitò chiunque volesse conoscerla meglio ad avvicinarsi, si raccomandò con Susy di non aprire bocca con nessuno, anche se le avessero fatto delle domande avrebbe dovuto rimanere in totale silenzio, le spiegò che Lui era l’unico che poteva parlarle, di ricordarsi questa regola altrimenti avrebbe ricevuto una dura e violenta punizione, le si avvicinarono subito alcune coppie con gli uomini intenti a parlare tra di loro e le donne molto interessate al suo corpo, l’accarezzavano, le tastavano la consistenza della carne e si divertivano a toccarle i duri capezzoli e a passarle dita sui solchi tra le gambe, vi era una donna davanti a lei vestita in maniera elegantissima che sprizzava bellezza da tutti i pori, le aveva già accarezzato la testa un paio di volte, si chinò vicino al suo viso dandole un baciò sulla guancia e dicendole ma lo sai che sei bellissima e Valerio deve essere molto fiero di te, le chiese se era contenta di essere +i tra loro e sussurrando Susy rispose di sì, la bionda donna cambiando atteggiamento si alzò di scatto chiamando Valerio che subito accorse premuroso, ‘Mi dica Contessa cosa succede? – la donna con un fare snob e scontroso si rivolse con disprezzo all’ uomo ‘ E’ la prima volta nella mia vita che incontro una cagna parlante’, l’aveva avvisata di non aprire bocca ma la donna si era fatta ingannare da chi avevo come una fine una punizione per Susy, ‘Signora Contessa, la cagna sarà punita subito, se volesse lei suggerirmi la pena’, la donna sorseggiando come nulla fosse una coppa di spumante rispose che voleva essere magnanima e che sarebbero bastate 5 frustate e che comunque una cagna che volesse ritenersi tale doveva avere una coda, Valerio le disse che avrebbe provveduto subito,, prese da un armadietto un oggetto simile ad un dildo con attaccato all’estremità una coda, l’oggetto andava infilato nell’ano dando l’effetto di avere una coda, l’uomo unse il dildo e l’ano e lo infilò dentro la donna che lanciò un grido subito consolata dalla Contessa che come se non sapesse nulla di quello che capitava a Susy l’accarezzava ripetendole la parola Poverina.

Valerio si premurò di metterle in bocca una ball per evitare che potesse gridare e non appena terminato di fissarle la cinghietta dietro la nuca le affibbiò 5 frustate in rapida sequenza, la donna sentì la sua schiena in fiamme ma presa com’era nella morsa e nell’impossibilità di gridare capì che la lezione doveva servirle per il futuro, non doveva più parlare, la donna singhiozzava con il trucco che le si sbavava dagli occhi, il personale di servizio cominciò a servire la cena e a Susy fu portato uno sgabello proprio davanti al suo viso dove le portarono una ciotola doppia, con dell’acqua e del cibo, se voleva mangiare avrebbe dovuto farlo come un animale, nella testa le stava passando di tutto, ma dove era capitata, m che glielo aveva fatto fare, perché si trovava lì, sentiva tutti che mangiavano come nulla fosse discorrendo piacevolmente di vari argomenti e si accorse che la Contessa stava parlando di lei con un’amica e gli apprezzamenti erano davvero eccitanti, la Contessa confessava che le sarebbe piaciuto godere di quella donna e abbassò il tono solo quando si accorse di Susy che ascoltava, la cena sembrava proseguire piacevolmente e Valerio si avvicinò alla sua neo schiava accarezzandole la testa invitandola a mangiare, ma lei fece segno di no, l’uomo le disse che se voleva parlare con Lui poteva farlo e Susy gli chiesi quando sarebbe finita quella farsa ma Lui le gelò il sangue con una tagliente risposta, ‘Questa non è una farsa ma la tua nuova condizione, nessuno ti obbliga a rimanere qui, se te ne vuoi andare basta tu me lo dica e Io ti scioglierò, se invece non me lo chiederai sappi che tu qui dentro sei una cagna e come tale ti devi comportare’, Susy non aggiunse altro ma vederla afferrare con i denti una crocchetta di patate dalla ciotola valeva più di ogni risposta.

Adesso si atava intensificando il traffico vicino a Susy e lei poteva visionare solo quello che le succedeva davanti ma tutto quello che le stava dietro le era impedito dalla gogna di legno a cui era imprigionata, qualcuno le stava leccando la schiena scendendo verso la parte bassa senza mai staccarle la lingua dal corpo, la Contessa le stava davanti con tutta la sua classe e quando dalla sua posizione vide Susy che si stava eccitando in quanto continuava a mordicchiarsi le labbra e a farsi passare sopra la lingua, spostò la doppia mangiatoia, si sedette proprio davanti a lei e alzandosi la gonna le porse la sua nuda fighetta a portata di bocca coprendole la faccia con il tessuto dell’indumento, la Signora le prese con le mani la nuca dandole il ritmo di come voleva essere leccata, da dietro Susy si accorse chiaramente che qualcuno la stava penetrando e la Contessa abbassandosi per congratularsi con la cagna per la maestria con cui la leccava le disse anche che con quella coda le aveva salvato il culo, ‘Ti avrebbero inculata tutti, piccolina e questo non lo voglio, leccami dai tra poco ti vengo in bocca, troietta’ e il segnale che la donna stava godendo lo ebbe in quanto la tirò completamente contro di Lei e la lingua di Susy sentì un intensificarsi di umori salati nella sua bocca, la Contessa chiamò la sua amica per cederle il posto e Susy si trovò davanti alla seconda figa della sera, dietro doveva essere il quarto o il quinto quello che la pompava ora, ma non si era accorta di nessuno che avesse goduto dentro di lei, Susy adesso sentendosi preso da dietro e incalzata davanti si apprestò a venire lei per la prima volta e questo aiutò l’amica della Contessa che accortasi dell’orgasmo imminente in Susy le venne in faccia spruzzandole il viso di liquido come fosse un uomo.

Erano dieci gli uomini che si erano avvicendati nel corpo della schiava e se nessuno si era scaricato in lei c’era un motivo e Susy lo capì subito, le portarono un piatto con una brioche, era un piatto fondo e gli uomini si precipitarono, si sarebbero masturbati a turno venendo sulla brioche e comunque nel piatto e alla fine Susy avrebbe dovuto mangiare tutto usando la brioche per raccogliere tutto il liquido, mentre si vedeva avvicendare gli uomini davanti la Contessa le disse in un orecchio che l’avrebbe scopata e appoggiandole il bacino alla faccia le fece sentire qualcosa di grosso sotto la gonna, ne mancavano tre e la brioche era sommersa di sborra, la Contessa senza tanti complimenti si infilò dentro il corpo di Susy con qualcosa di artificiale ma considerevole, Susy era sempre più attratta da quella Donna, tanto a modo nei gesti ma assolutamente depravata nelle azioni , le stava assestando dei colpi degni di uno stallone e la portò ancora in pochissimi minuti a godere ancora, l’ultimo che si stava masturbando davanti a lei era Valerio, Susy era fiera di guardarlo negli occhi, oramai lo considerava il suo Padrone avendo declinato la possibilità di andarsene, l’uomo si masturbava con il membro ad un passo dal piatto ma ad un certo punto prese Susy per i capelli invitandola ad aprire la bocca e le sborrò in gola, voleva rivendicare agli occhi di tutti la proprietà della donna e le invase la gola di sperma che Susy si guardò bene dal lasciarsi sfuggire, la Contessa con il suo ritmo infernale portò Susy a godere ancora e la Donna che la pompava come presa da un raptus si inarcò gridando che stava venendo.
Mancava solo una formalità per accettare Susy nel suo ruolo di schiava, venne liberata e le porsero il piatto in mano, cominciò a leccare la brioche morsicandone un pezzo e analizzando che lo sperma nel piatto era molto spezzò la brioche intingendola e portandosi il liquido alla bocca, in 5 minuti Susy si mangiò la brioche lasciando il piatto lucido come fosse stato completamente lavato e un applauso partì confermando che il suo esame di ammissione era superata, Valerio le accarezzò la testa mostrandogli quanto fosse orgoglioso di lei, Susy adesso era una schiava anche se il suo percorso sarebbe stato lungo e tortuoso.
La settimana passò tranquillamente con Susy intenta nella conduzione del suo negozio di abbigliamento, era un momento cruciale per la stagione e la donna sapeva che pur avendo nella mente tutte le ultime vicissitudini capitatele dove concentrarsi per far funzionare l’attività al meglio, Valerio la chiamava tutte le sere parlando con lei solo a livello professionale senza entrare nel merito della loro violenta relazione e quasi evitando di parlare con Susy di qualsiasi argomento esulasse dal loro lavoro.

Era un venerdì e Valerio arrivò al suo negozio per presentarle un serie di capi che stavano per essere prodotti e che Susy avrebbe potuto prenotare, dopo una dimostrazione di una ventina di minuti l’uomo aprì la sua valigetta estraendo un dildo di discrete proporzioni e lo diede alla donna, ‘questo stasera te lo devi mettere nel culo prima di andare a letto e lo devi tenere tutto il giorno domani in negozio, domani sera siamo ospiti della Contessa e mi ha pregato di prepararti per bene’ ad un primo accenno di obiezione lui le appoggiò un dito sulla bocca dicendole che non voleva sentire nessuna obiezione girandosi e andandosene, la donna rimase di stucco e senza parole continuando a guardare con terrore l’oggetto che le sembrava ancora più grosso.

Le rimbalzò tutto il giorno il pensiero di quell’oggetto, aveva paura ma allo stesso tempo voleva vincere quella sfida e comunque la cosa che più la eccitava era il continuo pensiero alla Contessa, pur non avendo avuto in passato rapporti saffici quella donna la faceva letteralmente impazzire e non sapere cosa quella sadica donna aveva preparato per lei l’aveva eccitata a dismisura.

Arrivata a casa la donna consumò una veloce e leggera cena e dopo essersi preparata per la notte capì sin da subito che non le sarebbe entrato in nessuna maniera l’oggetto che Valerio le aveva preparato, sentì suonare il citofono era Lui e non appena entrato in casa con un tono severo le disse ‘sono venuto in quanto avrei giurato che non l’avevi infilato e sono sicuro che non riusciresti a farlo’, le fece segno di dirigersi in camera da letto, le ordinò di spogliarsi completamente e di sdraiarsi, la legò alla spalliera del letto unendo le caviglie ai polsi, lasciandola con le natiche al vento, estrasse del liquido lubrificante che cosparse sull’oggetto e lo spruzzò anche sull’ano della donna, le infilò in sequenza un dito, poi due ed infine tre, cominciando con un andirivieni continuo atto ad abituare l’orifizio di Susy ad essere allargato, quando le infilò il quarto dito la donna lanciò un grido forse più di vergogna che di dolore, lei si era Accorta di avere quattro dita nel sedere ed era sorpresa della strana sensazione tutt’altro che dolorosa, Valerio estrasse le dita infilandole nella sua vagina adesso fradicia di eccitazione ed umori iniziando una fantastica masturbazione a due dita, la donna ansimava e Lui la incitava a godere ordinandole di avvisarlo quando fosse stata prossima all’orgasmo, lo interruppe tre volte non appena lei gli diceva che stava iniziando a godere aspettando alcuni minuti prima di ricominciare, al quarto avviso di orgasmo imminente l’uomo aumentò il ritmo della masturbazione e non appena la donna cominciò a godere con un orgasmo travolgente le spinse il dildo nel sedere senza nessun riguardo e delicatezza facendole lanciare un urlo disumano, lo aveva tutto nel culo e non sarebbe potuto uscire essendo stato disegnato per rimanere incastrato, Valerio le fece una carezza complimentandosi con la donna che stava piangendo per il dolore, ‘ricordati che non lo devi togliere per tutta la notte, domattina arriverò io’.

Per tutta la notte la donna non riuscì a dormire, l’oggetto in lei le creava fastidio e si addormentò oramai all’alba, alle 8 di mattina le suonò il telefono, Valerio l’avvisava del suo imminente arrivo, entrato in casa con una borsa ordinò a Susy di andare verso il bagno dove la fece mettere a novanta gradi nella vasca, estrasse dal contenitore una ball per evitare che la donna gridasse e una volta legatole la cintura dietro alla nuca fece vedere tutte le cose che estraeva dalla borsa, un lungo tubo, una specie di boule dell’acqua e un frustino, ‘sappi che adesso ti estraggo il dildo, poi facciamo un bel clistere e se ti sento solo fiatare ti frusto sino a quando non vedo sgorgare il sangue dalla tua schiena, fammi un cenno se sono stato chiaro’, la donna annuì sapendo che Lui non era uno che scherzava.

Le estrasse l’oggetto dal sedere e attaccò il tubo al recipiente dell’acqua nel quale era anche contenuto dell’olio e del sapone, attaccò il recipiente all’altezza di un metro e mezzo e le mise il tubo nel sedere facendole confluire il liquido nell’intestino, terminata l’operazione le chiuse l’ano con un tappo plastico ordinandole di alzarsi e di andare a preparare del caffè, la donna si incamminò per la cucina molto sofferente, le faceva male la pancia ed aveva uno stimolo terribile di liberarsi ma il tappo le ostruiva l’operazione, Valerio si sedette attendendo il suo caffè, non appena il caffè fu pronto e la donna si avvicinò a lui con la tazzina le fece segno di inginocchiarsi e le tolse la ball ordinandole di tirarglielo fuori e di succhiarglielo, era contentissima adesso, lei amava quell’uomo così violento e scontroso nei suoi confronti ma che lei vedeva così dolce e ne era sempre più profondamente innamorata, mentre Lui noncurante si mescolava il caffè come se niente fosse, Susy aveva cominciato un pompino che doveva essere con i fiocchi dall’impegno che ci metteva, lui sorseggiava dalla tazzina e aveva appoggiato una mano alla nuca della donna, le strinse i capelli mentre bevendo l’ultimo goccio di caffè le stava venendo in bocca riempendole la gola di sperma , la tenne per qualche secondo a se per permettere che ingoiasse tutto, le diede la solita carezza, il massimo della gentilezza da parte sua e la riportò in bagno la rimise nella vasca e le tolse il tappo dal sedere, la donna si svuotò completamente di tutto quello che era contenuto nel suo sfintere, era sempre più umiliata e sentiva sempre più l’oppressione di questo continuo degrado, le puntò l’enorme dildo sul forellino completamente lubrificato e spingendo verso l’interno sentì un grido della donna che fecce finta di non sentire terminando l’opera di introduzione, prese la donna e le rimise la ball alla bocca, Susy non capiva come mai facesse quell’operazione visto che l’introduzione era avvenuta, un sibilo tagliò l’aria nel bagno stampandosi sulla schiena della donna procurandole un dolore lancinante, ‘ti avevo detto di non fiatare, troia’, si susseguirono altri quattro colpi sulla donna che si guardò bene dal lamentarsi, la sciolse e dopo alcuni minuti Susy allo specchio riuscì a vedere i profondi segni delle frustate, passò tutta la giornata al negozio con il dildo dentro di sé e dopo alcune ore si era talmente abituata all’oggetto da non rendersene più conto, finito il lavoro la donna andò a casa con Valerio ripetendo l’operazione con il clistere e tutto avvenne senza bisogno di punizioni, la serata poteva cominciare e i due si diressero alla villa della Contessa.

Non appena arrivati nell’atrio Susy scoprì che tutti gli invitati portavano una mascherina , compreso Valerio che la ricevette da un maggiordomo della Nobile, l’unica che ne ra sprovvista era proprio lei, la Contessa si fiondò al cospetto di Valerio ringraziandolo per essere arrivato e per avere portato l’animale, la signora battè le mani e le portarono un collare e un guinzaglio, tutto fu messo al collo di Susy che ricevette l’ordine da Valerio di inginocchiarsi e camminare a quattro zampe, la Contessa la teneva al guinzaglio proprio come si addice ad una cagna, la portò precedendola nel salone dove una ventina di persone invitate nella nobile dimora la stavano aspettando, scoppiò un applauso verso Susy, la Contessa indicò a Valerio di sedersi a capo tavola e al fianco della sua sedia vi era una ciotola piena di cibo, era il posto di Susy, lei si sentì tirare le braccia dietro la schiena e un rumore metallico le immobilizzò i polsi, era ammanettata e avrebbe dovuto mangiare con l’uso della sola bocca, mai si era sentita così con tutti quegli occhi addosso con gli unici occhi che avrebbe voluto incrociare, quelli di Valerio, che la ignoravano intento come era a parlare con quella cinica donna che ogni tanto le mostrava un sorriso di scherno.

‘Valerio ti prego fai mangiare la cagna, non capisco come mai non abbia appetito’, la contessa adesso la sfotteva e il suo Padrone le fece segno di cominciare a mangiare, la Signora si alzò avvicinandosi all’improvvisata cagna portandosi con i piedi vicino alla ciotola, vedendo la sottomissione di Susy che mangiava si portò alle sue spalle, le alzò il lungo abito rosso lasciandole le natiche scoperte rimanendo sorpresa per lo spettacolo, in evidenza il dildo era nel suo sedere e la schiava era splendida dotata di un paio di auto reggenti da urlo, le sciolse i polsi dopo avere visto che aveva mangiato tutto invitandola ad infilarsi sotto il tavolo, adesso per vedere a quale punto del tavolo si trovasse Susy bastava guardare gli ospiti in faccia, rimase sotto il tavolo per quasi un ora e si vedeva chiaramente che gli ospiti si passavano il guinzaglio, quando uscì da sotto il tavolo Susy era imbrattata di sperma in faccia, sul vestito e tra i capelli,la più eccitata sembrava la Contessa, se la fece portare a se, la fece andare sotto il tavolo le prese la testa e se la mise in mezzo alle gambe facendosi leccare e come era già successo le stringeva le cosce alla testa, la Contessa sotto il tavolo si era spinta oltre e aveva cominciato a masturbare Valerio e con l’altra mano incitava tirandola per i capelli la schiava a leccare sempre più forte e più a fondo, quando Valerio non resistendo più si apprestava a godere, la Contessa lo aveva fatto già due volte, prese Susy per i capelli portandola verso il ventre dell’uomo che le venne sulla faccia, Susy era impresentabile, tutta piena di sperma, il maggiordomo avvisato dalla Signora si avvicinò e ricevette l’ordine di ripulire l’animale e prendendo Susy per il guinzaglio la portò alla doccia.

Arrivarono in un locale simile ad un bagno, vi erano alcuni lavandini e sulla parete piastrella in fondo solo alcuni ganci al quale la donna venne attaccata per il guinzagli, non aveva la minima possibilità di movimento rimanendo con la gola sollevata, il maggiordomo allontanatosi alcuni metri prese da uno sgabuzzino una canna e cominciò a riempire Susy di acqua quasi stesse lavando un auto, l’uomo di divertiva anche a dirigerle in getto verso le parti intime e direttamente in faccia, chiusa l’acqua le si avvicinò estraendosi il membro e ficcandoglielo in bocca, ‘succhia troia, il lavaggio lo devi pagare’, la schiacciò con la testa contro il muro scopandole letteralmente la bocca, le venne in gola in pochi minuti, terminò il lavoro pulendosi l’uccello sui capelli bagnati, riprese la canna e le diede una nuova sventagliata di acqua, la sciolse dal gancio dove l’aveva attaccata e le buttò addosso degli asciugamani per tamponarsi dall’acqua, ‘muoviti troia che ci aspettano sopra’, non lo sopportava questo maggiordomo la trattava come se lui fosse il padrone ed invece era solo del personale di servizio.

Non appena la Contessa la vide comparire con i lunghi capelli bagnati, senza trucco tutta al naturale fece segno all’uomo che la conduceva di bendarla, Susy vedeva più nulla e ricevuto una ball nella bocca non poteva nemmeno parlare, si senti strattonare dal guinzaglio e cominciò a gattonare fino ad una parete dove le vennero fissati i polsi al muro e allo stesso tempo le caviglie a terra, era in posizione come un animale, un sibilo e un dolore lancinante si schiantò su di lei, era una fustata che le aveva colpito le natiche, un’altra le si stampò sulla schiena e una dolcissima voce le sussurrava all’orecchio, ‘Sei splendida, ti vorrei tanto comprare ma per adesso mi hanno detto che non sei in vendita’, le accarezzò la testa e dopo alcuni secondi un durissimo fendente la fece inarcare, ad ogni colpo la nobile aumentava la potenza, ricevette dieci frustate di cui l’ultima di una violenza inaudita, Susy era spossata ma non riusciva a togliersi da quella posizione, adesso una lingua si stava insinuando sulle sue ferite dandole un po’ di sollievo, un’altra lingua stava giocando di lei in mezzo alle natiche, il fortissimo dolore si mischiava con l’eccitazione creata da quelle abili e sconosciute lingue, le venne tolta la palla dalla bocca e una lingua si insinuò in lei cominciando a baciarla in maniera sapiente, sembrava essere una donna e la stessa persona le strizzava i capezzoli, Susy era al centro della serata e il primo ospite si era accomodato in lei, senza badare molto alla donna si scaricò dentro di lei in pochissimo tempo, lo stesso fecero gli altri uomini, le donne usarono la lingua di Susy per sfogare le loro eccitazioni ma ad uno schiocco di dita la sorpresa spiacevole, il maggiordomo le tolse appena in tempo la benda per permetterle di vedere Valerio contro la Contessa, la stava scopando contro un muro e lei avvinghiata a Lui guardava fissa negli occhi Susy ansimando come una cagna, ‘Ti prego Amore fammi godere, Ti amo Valerio, vienimi dentro, voglio sentirti’.

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