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Racconti di Dominazione

Intrappolata nel suo nome

By 16 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel pomeriggio di maggio, quando il suo amico Matteo mi chiamò, non avevo minimamente idea che sarebbe stato l’inizio della mia tragedia, era una giornata come tutte le altre e lui mi aveva chiesto di venire a casa sua perché voleva farmi vedere una cosa.
Giulia è una studentessa al quinto anno di liceo, ha dei buoni voti ed è sempre stata brava in classe. Fisicamente è bionda, capelli lunghi sino alle spalle, seno sodo sulla terza, gambe snelle e sedere tondo, diciamo una bella ragazza.
Matteo era anche lui piuttosto carino, ne troppo magro ne troppo grasso, capelli lunghi legati dietro, uno sguardo bellissimo e penetrante con due occhi azzurri bellissimi.
Appena giunta a casa sua la portò in camera. Eravamo amici di lunga data, si conoscevamo da anni e, a dir la verità, lui più volte ci aveva provato con lei, anche se l’aveva cordialmente rifiutato
‘ Allora, cosa mi devi mostrare con così tanto entusiasmo?’.
‘ Mi serviva il tuo aiuto per una cosa, è da un mese che ci lavoro’.
Lei non capiva, tuttavia ad un tratto lo vidi estrarre dal cassetto uno strano ciondolo con attaccato un prisma.
‘ A che ti serve quello?’.
‘ Ipnosi!’.
‘ Cosa?!’ chiese lei perplessa, ‘ Adesso sai ipnotizzare la gente?’.
‘ Beh, diciamo che mi sono interessato all’argomento e così, leggendo qualche libro e qualche sito internet, mi sono messo a studiare’.
Giulia sorrise divertita, come cosa sembrava curiosa, sapeva bene che Matteo quando si metteva in testa una cosa riusciva sempre a realizzarlo.
‘ Wow, e come va? Sei riuscito ad ipnotizzare qualcuno?’ chiese scherzosa.
‘ A dir la verità ti ho invitata per questo, mi serve qualcuno che voglia provare”.
Lui parlò con tono un po’ imbarazzato e lei rimase parecchio perplessa dall’offerta.
‘ Vorresti ipnotizzare me?’
‘ Beh’non sapevo a chi chiederlo’ Lo faresti per me?’.
Giulia non sapeva che pensare, l’idea la spaventava un po’, ovviamente era la prima volta che le capitava una cosa del genere tuttavia Matteo era suo amico di lunga data, si poteva fidare di lui.
‘ e cosa vorresti farmi di preciso?’.
‘ a una cosa semplicissima! Ti ipnotizzo e ti do un ordine, tu lo esegui e stop, nient’altro’.
‘ Boh’ la cosa mi spaventa un po” ammise.
‘ ma è una cosa da nulla, fidati di me!’.
Giulia non sapeva che dire, ma alla fine decise di accettare in nome dell’amicizia che li legava.
‘ Allora, adesso siediti sulla sedia, guarda il cristallo e seguilo attentamente’.
‘ Ok”.
Lei si sedette e lui cominciò a farle oscillare il cristallo a destra e a sinistra.
‘ Giulia segui il cristallo, non perderlo di vista, mi raccomando’ continua sempre a seguirlo, osserva la luce che passa attraverso la luce’ rilassati”.
Man mano che il tempo passava Giulia cominciò veramente a rilassarsi, i problemi che si stava ponendo sparivano lentamente e cominciava a rimanere una specie di quiete dentro di lei.
Più le diceva di rilassarsi più essa lo seguiva, sentiva la sua mente rilassarsi, perdersi nel suo mondo, cullata da quel cristallo che andava avanti e indietro.
‘ Giulia, adesso ascoltami, al mio 10 tu ti addormenterai e cadrai in un sonno profondo, l’unica voce che sentirai sarà la mia e la mia soltanto, hai capito?’.
Giulia, con semplicità rispose si, senza chiedersi nulla, era una domanda e lei rispondeva.
‘ 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, ‘.10!’.
La ragazza si accasciò sulla sedia completamente addormentata, l’ipnosi era riuscita.
‘ Mi senti Giulia?’
‘ ‘ si”.
‘ Bene, ora ascoltami bene. Qualunque cosa che ti venga detta di fare, d’ora in poi la farai, hai capito?’.
‘ Si’.’.
‘ Bene. Però questo avverrà solo se ad ogni ordine verrà abbinato il tuo nome. Quando ciò avverrà tu non potrai fare altro che obbedire all’ordine, hai capito?’.
‘ ‘ si”.
‘ Bene, ora al mio tre ti sveglierai e tutto quello che ti ho detto te lo devi ricordare bene, mi raccomando”.
‘si”.
‘ allora, al mio tre ti svegli: 1, 2, 3!’.
Appena sentì tre si svegliò di botto, un po’ confusa.
‘ Che è successo!?’.
‘ L’ipnosi ha funzionato! Ora sei ufficialmente ipnotizzata’.
‘ Io mi sento uguale a prima!’ obiettò, sollevata dal vedere che non era cambiato nulla.
‘ Ah si? Lo vedi la penna sulla mia scrivania? Scommettiamo che tu me la porterai qui da me?’.
Lei rimase inquietata dalla frase, come mai era possibile?
‘ E come faresti?’
‘ Semplice. Vai a prendere la penna, Giulia!’.
Come sentì il suo nome qualcosa si sbloccò in lei. Sentì come un impulso irresistibile a fare quello che gli aveva chiesto, un qualcosa dentro di lei che la spingeva a farlo.
Pensò che non voleva, che non le interessava, ma ad un tratto le gambe si mossero quasi involontariamente e prima di rendersene conto aveva preso lo strumento e dato in mano a Matteo. Appena lo ebbe fatto la sensazione sparì del tutto.
‘ Oddio’ è impressionante!’.
‘ Si, praticamente ogni volta che dico il tuo nome tu ubbidisci agl’ordini’.
‘ Wow, sei bravissimo! Adesso però mi togli questa cosa’ mi mette un po’ paura”.
Appena finì la frase però, lo sguardo di Matteo cambiò e da cordiale si trasformò in un ghigno perfido.
‘ Sai Giulia, è anni che tu mi piace, che ti desidero. Ma tu mi hai sempre snobbato, tuttavia questa situazione è finita. Vedi, in tutto questo tempo ho studiato ipnosi solo per imparare a fare quello che ti ho fatto ora, mia cara”.
Giulia rimase come paralizzata, aveva paura.
‘ C-cosa stai dicendo? Noi siamo amici’ tu non puoi”
‘ Oh si, io posso e l’ho appena fatto. Ora tu sei in mio potere e farai tutto quello che voglio!’.
‘ Tu non puoi!’
‘ Certo che posso e ti sarà inutile che tu chieda aiuto. Giulia, d’ora in avanti non potrai dire a nessuno di questa storia dell’ipnosi, ti vieto nel modo più categorico di parlarne ad altri!’.
Come sentì il suo nome risentì ancora quel blocco e capì di essere spacciata, la sola idea di parlare a qualcuno di quello che le era successo le dava fastidio, le sembrava impossibile. Matteo era riuscito a fregarla, ora era impotente.
‘ Matteo ti prego’ lasciami andare’ disse sull’orlo del pianto.
‘ Zitta! Ora farai tutto quello che voglio, sarai la mia schiavetta! E direi che puoi subito cominciare’ Giulia, togliti le mutande e dammele!’.

Grazie a tutti spero vi piaccia. Aspetto consigli per la storia, considerazioni e altro. Se qualche ragazza vuole poi fare la mia conoscenza, la aspetto ;) ( sono un uomo)

mastermind_90@msn.com Giulia pensò che quella cosa era folle, che non poteva essere concepibile. Ma appena sentì le parole di lui che le ordinavano di dargli le mutande sentì ancora quella strana sensazione, come se l’ordine fosse una cosa ovvia, da fare ad ogni costo, a cui non poteva sottrarsi.
Cercò di convincersi della follia della cosa, che non poteva spogliarsi solo perché glielo diceva, di tenere il controllo del proprio corpo, ma mentre pensava ciò già si stava calando i jeans e in pochi secondi lasciò calare anche le mutandine, rimanendo con la sua figa agl’occhi di lui.
‘ Ma che bella figa che hai? Te la depili?’.
Lei non rispose imbarazzata, ce l’aveva completamente depilata, le piaceva così.
Un secondo dopo le sue mutande erano in mano di Matteo, che le odorò per bene.
‘ Hai un buon odore’.
‘ Matte, ti prego smettila, lasciami andare!’.
‘ Zitta! Ora sei solo la mia schiava, non vali nulla, anzi, non ti permettere più di chiamarmi per nome, come se fossimo a pari livello, è più appropriato Padrone. Da adesso mi chiamerai così Giulia!’.
‘ Ma Padrone io”. Si fermò. Prima ancora di rendersene conto l’aveva chiamato esattamente come aveva ordinato lui.
Matteo fece una fragorosa risata mentre la ragazza cominciò a sprofondare nel terrore.
‘ Padrone ti prego, lasciami andare, prometto non dirò nulla a nessuno!’.
‘ Tu non lo farai comunque perché così ti ho detto di non fare. Ora devi solo stare zitta e pensare a come sarà la tua vita come mia schiava. Anzi, direi che possiamo cominciare proprio adesso’.
‘ Padrone lasciami andare, siamo amici!’.
‘ Zitta. Ora mettiti a quattro zampe e abbaia come un cane Giulia!’.
Non ci fu nulla da fare, in pochi secondi fu a quattro zampe ad abbaiare.
‘ ahaha, fantastico, ora ho pure una cagna!’.
‘ Bau!’.
Avrebbe voluto replicare, ma non ci riusciva, l’unico suono che riusciva a produrre era quello del cane che era diventata.
Si sentiva oscena, umiliata e impaurita allo stesso tempo, voleva sparire. Era a quattro zampe, come un animale, e la figa all’aria, mentre Matteo si slacciava i pantaloni e tirava fuori il cazzo
Lei rimase stupefatta, aveva un membro di lunghezza media, ma la cosa impressionante era la larghezza e l’imponenza che aveva.
‘ Prima lezione di oggi cara, dovrai farmi un bel pompino!’.
Giulia aveva fin da subito capito e non sapeva che fare. Coi suoi precedenti ragazzi non ne aveva mai fatti, si era sempre rifiutata perché li trovava volgari e disgustosi, ma ora non poteva tirarsi indietro.
Provò a guaire in segno di disapprovazione, ma il ragazzo sorrise e cominciò a menarsi il cazzo, facendolo crescere ancora di più.
‘ Giulia, succhiami il cazzo!’.
Si avvicinò a quattro zampe e aprì la bocca, da una parte sentiva la vergogna per quella cosa che odiava da fare da sempre, dall’altra trovava irresistibile farlo, perché gliel’aveva ordinato lui usando il suo nome, la parola più irresistibile della terra.
Lo prese in bocca e lentamente cominciò a succhiarlo.
Sentiva la difficoltà di riuscirci, era largo e lo sentiva fino in gola, non aveva mai provato una sensazione simile.
‘ Brava puttana! Succhialo bene!’.
Andò avanti per un po’ e a mano a mano si rese conto che non le faceva schifo, anzi, infondo doveva ammettere che le piaceva sentire un cazzo in bocca che si muoveva a ritmo. Nel giro di una decina di minuti la sua figa cominciò a inumidirsi e questo non sfuggì a Matteo.
‘ Ma tu guarda come si eccita la cagna! Ti piace succhiare il cazzo Giulia? Dimmelo!’.
Lei lo guardò e annuì.
‘ Rispondi a voce!’.
‘ Si mi piace succhiare il cazzo!’.
Quelle parole le sembrano assurde dette da lei, era la prima volta che le diceva e per di più facendo il suo primo pompino.
Poco dopo il ragazzo sentì di stare per venire e anche Giulia si rese conto della cosa, il sentire lo sperma di lui salire per uscire la eccitò terribilmente.
‘ Mi raccomando ingoia tutto Giulia!’.
Una getto caldo le arrivò dritto in gola, aveva un sapore dolciastro, buonissimo. Venne in maniera copiosa, tanto che sentì da rimettere, ma la bocca non si staccò dal suo uccello, non poteva, e alla fine ingoiò tutto lo sperma.
A questo punto lui la staccò e lei ridiede l’uso della parola.
‘ Sei un bastardo!’.
‘ Io? A me sembri eccitata come una cagna e poi l’ipnosi non ti fa mentire, tu hai detto che ti piace succhiare il cazzo’.
‘ Si ma io” tentennò, non sapeva che dire, era evidente che si era eccitata ad essere usata per i suoi piaceri.
Matteo si alzò, si avvicinò a lei e le toccò la figa raccogliendole gli umori, un brivido l’attraversò.
‘ Questi indicano che tu sei una cagna. Quello che hai fatto è solo quello che veramente volevi fare. Tu sei una troia, una troia dentro, e io ti renderò tale fino infondo’
‘ Ti prego no’.
‘ E invece si. Giulia, da oggi tu sarai la mia puttana!’.

Se volete scrivere commenti o conisglia contattatemi via mail. Se qualche ragazza slave, zona Milano, vuole conoscermi per parlare con me molto volentieri (sono un Master).

mastermind_90@msn.com

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