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Racconti di Dominazione

L’ INIZIAZIONE

By 29 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

avevo scoperto da poco il sesso. e avevo scoperto che non potevo farne a meno per molto tempo. all’inizio, con molto imbarazzo e paura di essere scoperta (da chi poi?), avevo iniziato a leggere gli annunci su internet…uomo cerca donna…
mi eccitavo solo a leggerli. dopo aver provato un paio di volte a rispondere, e non essere arrivata a conclusione, decisi tra mille dubbi di pubblicarne uno io.
“giovane donna annoiata cerca qualcuno che la faccia divertire. avete qualche proposta?”. nemmeno a dirlo le proposte arrivarono, molte e differenti tra di loro. non starò a raccontarvele, n&egrave a raccontarvi tutti gli incontri che ne vennero fuori. perch&egrave ho preso la penna in mano per raccontarvene solo una di storie, quella che mi ha fatto diventare la troietta del mio Conte di Valmont.
“voglio una donna che ubbidisca ai miei ordini”
quelle parole mi scesero lungo la schiena come fuoco. non riuscivo più a ragionare, non mi rendevo conto di quanto potesse essere pericoloso. andare a casa di uno sconosciuto che voleva dominarmi! ma io ero più eccitata che spaventa…fino a quel giorno non immaginavo nemmeno che certe cose potessero piacermi. e invece adesso sentivo che era esattamente quello che volevo.
dopo uno scambio di foto, e le sue richieste su come avrei dovuto comportarmi e vestirmi per quel nostro primo incontro, lo feci.
presi la macchina e mi diressi, tutta bagnata solo al pensiero, verso il luogo dell’appuntamento. lui mi condusse al suo appartamento. bello, confortevole, con un parquet e un divano che ti chiedevano di scoparci sopra.
due parole di convenevoli, giusto per rompere il ghiaccio. un drink lasciato a mezzo. e lui mi chiese di sfilare per lui. voleva vedermi per bene, davanti e dietro. ero vestita di nero, con pochi particolari magenta. potevo andarci anche in chiesa vestita a quel modo. seria, come mi voleva lui.
sotto invece…sotto potevo andarci giusto in un bordello! porca, come mi voleva lui.
mi fece avvicinare. mi fece sedere sul divano. mi venne davanti e iniziò a sbottonarsi i pantaloni. tirò fuori il suo magnifico cazzo duro, davanti alla mia faccia. “succhia puttana”, proprio un attimo prima che iniziassi a farlo anche senza l’ordine. se c’&egrave una cosa a cui non so resistere &egrave un cazzo dritto davanti alla faccia..!
mmm, sembrava fatto per essere succhiato. “ah! senti come succhia questa zoccola”. poi si mise a sedere sul diano e mi fece inginocchiare. ” toglimi le scarpe e i pantaloni, puttana!” . stavo per tornare sul suo cazzo e lui: ” spogliati!” “bene così, ora girati e mettiti a pecora. continua a spogliarti.” e io lo feci. muovevo il mio culo come lo avessi dentro, mentre lentamente mi liberavo di tutto quell’armamentario…feci scivolare le spalline della guépi&egravere, a cui erano attaccate un paio di calze nere velate. tirai giù la lampo facendo uscire i miei grandi seni che stavano compressi là dentro, e iniziai a farla scivolare sui fianchi fino a toglierla del tutto insieme alle calze. perch&egrave nel frattempo il mio padrone mi aveva detto di sbrigarmi. mi voleva nuda. rimasi solo con un tanga nero trasparente, che volò via subito. così nuda ripresi il mio pompino. ogni tanto alzavo la testa per cercare la sua bocca e lui mi porgeva la sua lingua. o qualche volta mi sputava sul viso, leccandomi poi tutta la saliva con quella lingua.
“seguimi” prese una sedia, la mise davanti a un grande specchio. si sedette e me lo fece succhiare a 90′, mentre mi sculacciava e ammirava il mio bel culo.
dopo un po’ si alzò, mi fece appoggiare le mani sulla sedia, e iniziò a sditalinarmi magnificamente. tanto che io credetti mi avesse già presa.
e quando ero al limite, finalmente, mi mise quella meraviglia di cazzo tra le gambe, spingendolo forte dentro e facendomi godere incredibilmente ogni volta che sentivo le palle sbattermi contro. lì venni. andò avanti per un po’,poi mi portò in camera. si stese sul letto e disse ” cavalca questo cazzo troia”. io lo feci. dopotutto era il mio padrone…il letto si spostava a ogni colpo di fianchi che davo, per l’energia che stavo usando. volevo far godere il mio signore, e francamente non mi dispiaceva neanche un pochino. mi fece girare di spalle e continuare la mia danza. dopo un po’ mi fece scendere dalla giostra. credo che stesse per venire..
mi ordinò di leccargli le palle. solo quelle. ma non bastava. mi fece sdraiare, e cominciò a strusciare il suo pene e le sue palle sulla mia faccia e sulla mia lingua di fuori. a quel punto mi fece mettere ancora a pecorina e riprese a sbattermi. come nessuno mi aveva mai sbattuto prima. mi prese il culo, facendomi venire ancora. “mmm, senti che culo, sembra una fica!” entrava, usciva completamente. e subito rientrava.facendomi impazzire ancora. avrei voluto che non smettesse mai di scoparmi. si cambiò preservativo. mi fece leccare ancora le palle. “non voglio venire ancora, voglio sbatterti un altro po'”. e così fece. ero la donna più felice al mondo in quel momento. talmente ero bagnata ormai che non riusciva più a tenerlo dentro. cambiammo posizione. mi girai verso di lui, che stava alla sponda del letto e mi prese la gambe appoggiandole al suo petto. con le cosce ben aperte e le ginocchia piegate. guardandomi mi disse con un dubbio: “così però vengo!” . anche io avrei voluto che non venisse ancora, ma in quel momento era l’unica possibilità. detto questo mi penetrò ancora e dopo poco, come annunciato, venne.
andò in bagno, e io rimasti sfinita e stordita dal godimento sul suo letto.
“vai a pulirti e poi rivestiti”.
mi accompagnò alla porta e disse: ” ci sentiamo bella”.
in macchina, mentre me ne tornavo a casa, pensai che quella era stata la miglior scopata che avessi fatto fino a quel momento!

commenti? consigli? geishadavorio@gmail.com

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