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Racconti di Dominazione

La giovane supplente e il suo amico

By 15 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La giovane supplente e il suo amico

Michela e la nota sul registro di classe

L’insegnate giovane e il giovane alunno con un carattere da ribelle. Un racconto tratto dai sogni più reconditi di qualsiasi giovane, ho visto che per il momento é uno dei temi che più colpisce o che forse ha sempre colpito la fantasia.

Michela &egrave una giovane ragazza di ventitre anni. Proviene dalla Valtellina e dopo essersi laureata prima dei tempi previsti &egrave tornata al sua paesino con la speranza di divenire un insegnante.
La sua famiglia &egrave di ceto benestante e lei &egrave sempre stata la prima della classe. Un grande dono che ha: é quello di leggere qualsiasi cosa e ricordarlo senza fatica. Riuscii quindi a laurearsi prima del tempo e anche a fare una magnifica tesi di lettere consultando dei libri antichi del vaticano. Ha ventitre anni era già in possesso delle caratteristiche per ricoprire il ruolo d’insegnante. Mentre studiava iniziò a dare delle ripetizioni, non fù un iniziativa per esigenze economiche, ma, un idea per sperimentare il suo ruolo, il suo futuro d’insegnante. Si trovò soddisfatta di quel futuro destino e quindi persegui la sua idea di divenire insegnante appagata dal miglioramento dei suoi allievi.
Nella vita privata Michela aveva un ragazzo con il quale un domani avrebbe voluto costruire famiglia. Un giovane, poco più grande di lei con uno stupendo carattere una persona buona con un fisico muscoloso dato dal lavoro in una piccola fabbrica. Con lui non aveva mai fatto sesso gli diceva che l’avrebbero fatto dopo il matrimonio. Certo atti vicini al sesso e per tenerlo buono spesso e volentieri gli regalava la sua bocca, lei ama il sapore di sperma se bene non lo deglutisca mai. Nei suoi tre mesi passati a Roma all’insaputa del suo ragazzo ebbe una relazione di un mese con un giovane americano che le diede diversi orgasmi e la face letteralmente impazzire. Non lo amava sapeva che era solo sesso e anche lei aveva celato per troppo tempo i suoi istinti di donna. Quel ragazzo la trattava in modo rude e quel modo le scaturisce una forte eccitazione non riuscendo a negare nulla, o quasi al suo amante. L’unica cosa che con fatica negò era il suo ano, ma se il loro rapporto fosse durato poco di più forse neanche quello. L’unica che conosceva il suo segreto era la sorella minore, uno sfogo che le permette di andare avanti. Il rapporto poi con Nicola, il suo uomo, non fù proprio lo stesso, ma, cercò di farsi piacere le gentilezze del suo uomo se bene con la mente e con qualche suo scritto ricordasse le imprese di quel rude americano.

Pietro &egrave un ragazzo di diciotto anni nato e vissuto anche lui nello stesso paese di Michela essi infatti si conoscono bene, perché il giovane ha la stessa età della sorella piccola e in passato &egrave stato anche per qualche mese il ragazzo della sorella. Da piccoli giocavano insieme. Il ragazzo ha avuto un periodo molto difficile con un padre padrone ubriacone e una madre più dedita all’alcol che a lui così tra scuole medie e superiori fu bocciato per tre volte. Poi grazie all’intervento dello zio capii che il suo futuro doveva portarlo a finire almeno le superiori. La sua idea era quella di divenire un poliziotto e per farlo gli era indispensabile quel diploma. Dopo la sua seconda volta nella classe ‘seconda B’ capi che doveva per forza avere il diploma di ragioniere e se bene non fosse un drago cercò di impegnarsi per raggiungere il suo scopo. La condotta non era il suo forte ma un po’ per i problemi che gli insegnanti sapevano lasciavano correre se i suoi voti toccavano la sufficienza. Nella classe gli altri lo vedevano come un leader naturale, sia per la sua età che per le doti e per il fisico prepotente.
Il ragazzo era alto quasi un metro e novanta non era bello le sue ciglia folte quasi si incontrano nella fronte. Quella fronte &egrave anche solcata da rughe premature dovute anche al sole di montagna visto che d’estate il ragazzo fà il contadino su quei campi. Dopo tutto seguire la carriera proposta dallo zio non era male, sempre meglio della squallida vita che gli era capitata.
Quell’anno quando lui frequenta la sua quarta l’insegnante di Italiano và in maternità e a sostituirla appare Michela. Ovviamente gli viene difficile chiamarla Prof., la conosce fin da bambina e non la vede come una nemica ma altro. Eppure per proteggersi inizia a fare il gradasso e cerca nel suo piccolo di metterle i bastoni tra le ruote.
Un giorno, verso la fine di Marzo il ragazzo viene pescato dall’insegnante a leggere un fumetto Manga con disegni spinti.

Per circa un mese in quella classe Michela non era stata rispettate, in terza e in quinta non aveva avuto problemi, ma lì, era diverso. Per andare a scuola e mascherare la sua giovane età aveva iniziato a vestirsi in uno stile non suo, con Tailleur, con gonne lunghe, i cappelli sempre raccolti e cambiato montatura di occhiali per avere un aria da donna matura. Quello stile aveva funzionato, ma, non per Pietro. Beccarlo con quell’infrazione gli diede l’opportunità di dimostrare il suo potere. Sapeva bene che per l’amico una nota non sarebbe servita, ma, un gesto simile avrebbe educato gli altri e quindi confiscò il giornaletto e gli mise una nota sul registro. Al momento degli scrutini dove lei sarebbe stata presente avrebbe spiegato il tutto ai suoi colleghi e in pratica avrebbe cancellato la cosa, gli serviva solo per riavere quell’ordine e quel rispetto che non aveva in quella classe.
Il pomeriggio la ragazza non torna a casa, di solito rimane nella scuola a correggere compiti o a studiare le lezioni per i giorni dopo. Pietro si era dilettato nel seguire quelle abitudini e non digerendo l’idea di quella sua piccola dittatura contro la sua autorità dopo che la giovane mangiò un panino nel bar scavalcò il cancello e senza farsi notare dal custode andò in cerca della sua aguzzina. Visitò la quinta classe, poi gli venne in mente che l’ultima ora della giovane era stata fatta in terza. Attese che la bidella salisse al piano superiore e poi di nascosto si avvicinò. Dalla porta osservò Michela che stava leggende un compito in classe, poi vide che la donna dalla borsa tirò fuori il suo giornaletto, la prova che avrebbe potuto invalidare il demerito in condotta. Voleva entrare e prenderglielo, ma vide una cosa inaspettata mentre la giovane prof. legge la sua mano sembra scivolare in basso verso le sue intime labbra e il volto severo e il fiato sembra cambiare. Pur troppo il legno di fronte alla cattedra cela quello che l’insegnante compie. Decide di intervenire, entra lentamente, non chiude la porta l’avvicina per non fare altri rumori poi lentamente cammina e quando &egrave a un metro da lei dice:
‘Michela!’
La ragazza alza lo sguardo e presa da quella voce più forte sospira come presa da uno spavento.
‘Aaa Tadini sei te! Che ci fai qui!’
‘Vedo che il mio fumetto ti piace ‘ educazione sessuale’.’
‘Stavo solo vedendo cosa leggi.’
‘se se ”
Il ragazzo si avvicina sempre più e la donna per dargli l’aria di essere per niente colpita da lui si alza appoggiando le mani sulla scrivania.
Nell’alzarsi assesta la gonna che sulla sedia si era scomposta.
‘Senti mi spiace per oggi ‘ vedrai che non avrà conseguenze questa nota. Tu sei rispettato ti vedono come un capo e così oggi ‘ da oggi ‘ dovrebbero rispettarmi di più.’
‘Va bene prof.’ Il giovane gira intorno alla cattedra e quasi alla sedia mentre lei si allontana e si mette di lato verso la lavagna. E’ impaurita e non lo vuole dare da vedere, inoltre sente stando in piedi che la sua figa &egrave umida. Lei porta le autoreggenti e prima che il giovane la scoprisse si stava toccando le mutandine perché si sentiva eccitata da quei disegni.
Era la prima volta nella sua vita che leggeva un manga porno e il suo fisico stava reagendo alle carezze dolci delle sue dita.
Il ragazzo ora sposta la sedia e come se fosse su un divano si siede con le gambe belle larghe. La guarda con aria da saputello e anche vogliosa e con tono cattivo le dice:
‘Michela ‘ Michela prof’ quindi questo me lo riprendo ”
‘Te lo darò prima di fine anno ”
‘A devi finirlo di leggere ‘ pensavo che il sesso non fosse un segreto per te.’
La giovane incominciò a sentire la paura e allo stesso tempo l’eccitazione non riusciva a distogliere lo sguardo dalla cerniera dei pantaloni le sembrava di vedere il bozzo in crescita di quel giovane .
‘Tadini non fare il ‘ né ‘! Io sono un insegnante e mi devi rispettare ‘ o..’
‘Ohhh cosa? Te sei una prof., vero .. ma secondo me non sei una ‘ Te però adesso visto che vuoi tenerti il mio giornaletto istruttivo mi dai una bella lezione di anatomia.’
‘Ma sei scemo! Poi qui a scuola !’
‘AAa perché siamo qui non per la richiesta ”
La donna si allontanò camminando indietro verso il muro e quando senti a voce più alta la risposta di Pietro
‘Alza la gonna voglio vederti le gambe”
Lei alzo fino al polpaccio era un ordine il suo corpo un po’ era preso da quell’uomo rude mentre osserva con attenzione il bozzo che si gonfia sempre più e le sue parole rudi che risuonano:
‘di più ‘ che vedo così ‘ voglio vedere le mutande”
La ragazza esegue mentre si sente lo sfregare delle calze.
‘OOO WOW autoreggenti ‘ lo sapevo che eri una gran bagascia ”
‘MA COSA DICI?!’
‘Zitta che ti piace essere trattata così ‘ si vede che sei un po’ una ‘donna repressa”
Lei sorrise per il primo complimento che senti uscire, fu involontario sentire pronunciare la parola: ‘donna’ da lui, le scosse quell’emozione.
‘Mmmm altro che quelle ‘ e scommetto che la tua bocca &egrave un vero piacere ”
Il giovane si alza e dall’alto guarda la donna mentre si sfila i pantaloni e poi tira giù i boxer e mostra un palo enorme bello teso e un po’ curvo in punta. La donna percepisce anche un odore di cazzo non troppo pulito magari dopo una sega mentre tiene sempre la gonna alzata. Lui la guarda e dice:
‘Allora ti piace &egrave duro per te”
Lei lo guarda e non dice nulla, mentre lui riprende a parlare:
‘Levati la gonna ‘ solo la gonna, prof.’
Lei esegue l’ordine mentre il giovane si siede sulla sedia della scrivania. Il suo cazzo a uncino rimane teso il suo tubo ha un diametro di cinque centimetri e forse arriva a venti cinque centimetri di lunghezza, sul volto della prof c’&egrave un flebile sorriso involontario nel vedere quel cazzo non bello ma comunque interessante dal suo punto di vista. Il ragazzo alza lo sguardo e nota il volto di lei e le dice:
‘Fammi vedere come succhi!’

***continua***

Dominare la ‘prof’ [PaR. 2]

La giovane insegnante in classe dominata dalla volontà del suo alievo un maschio non ancora uomo ma che si comporta come tale.

La donna si siede dilata le gambe come per sedersi su una turca e sentendo anche lei l’eccitazione non indugia e inizia ad acquisire nella sua bocca il fallo.
Sente il glande ricurvo che sbatte sul palato poi dopo un po’ il giovane a denti stretti con tono basso ordina:
‘Dai massaggiati la figa, come facevi prima che io arrivassi’ senza gonna ora sarà più facile.’
Lei molla il cazzo dalla bocca e sente il bisogno irrefrenabile di rispondergli, lo guarda di traverso con il collo spostato verso sinistra e per risposta riceve uno schiaffo non forte ma comunque uno schiaffo e la voce risuona:
‘Ti ho detto di smettere? Non mi sembra.’
La donna sente un brivido sulla schiena e anche un fuoco nella vagina. La sua mano a palmo aperto esegue l’ordine e si muove sul tessuto schiacciando il pelo ben curato che ricopre le sue labbra anche lei e stupita sentendo che il tessuto stesso &egrave intriso dalla sua umidità che dichiara il piacere che prova. E da un po’ che succhia in più Pietro la spinge anche dal collo, inizia a lacrimare quando sente che il glande tocca le sue tonsille, il giovane che vede le lacrime e sente come un mugolare che indica il fastidio molla la presa mentre rimane come sdraiato sulla sedia a gambe larghe. Lei ha un lieve fastidio alla mascella e sente anche un sapore salato tipico della sborra, decide di vedere se il ragazzo a terminato e apre la bocca. La sua mano tiene le palle e l’asta con l’indice e il pollice e mentre un filamento di saliva lega il cazzo alla bocca osserva che dalla punta esce un flebile puntino di bianco sperma. Lascia la sua figa e con l’indice della mano libera spalma lo sperma intorno al fungo.
‘Lecca il cono prof. ‘
La ragazza tira fuori la punta della lingua e inizia a leccare poi gira la testa e leggermente morde per poi rilasciare scorrendo con l’intera bocca poi il ragazzo l’allontana la prende per la mascella le fa aprire la bocca inclina il cazzo e urla mentre spruzza. Un po’ di sperma va diretto in gola e il resto sulla lingua il giovane sente che il cazzo inizia a perdere consistenza e ora guarda il viso della donna con la guancia sporca di sborra e la lingua impastata di seme.
‘Ingoia Michela’ fammi vedere quanto sei troia ”
La ragazza chiude la bocca deglutisce e con aria di donna superiore riapre e tira fuori la lingua, il suo atteggiamento &egrave quello di una donna che l’ha fatto milioni di volte non vuole fargli sapere che lui &egrave il primo.
‘E brava la mia bella prof! Ora siediti sulla cattedra e apri la camicetta senza levarti nulla solo il reggiseno voglio proprio vedere le tue tette.
La donna obbedisce mentre il maschio alfa la guarda e dilata le gambe mentre spinge l’indice e il medio lungo le sue labbra intime ancora ricoperto dal tessuto delle mutandine.
Il gioco continua per un po’ poi la donna scosta le mutandine senza levarle e dà una spinta leggera al maschio verso la sedia della scrivania. Mette una gamba tra il bracciolo e poi tirando la testa indietro assorbe per metà il palo. Mette il piede con la scarpa a tacco basso appoggiata alla scrivania e inizia a muoversi su e giù prendendo sempre più piacere dal possente cazzo. Pietro agguanta la giacca che &egrave sopra il culo e la stringe con forza mentre tira verso il suo palo la professoressa e lei invece respinge tirandosi in su. Il filo del tanga si sposta sempre più di lato tendendo il tessuto e la donna non riesce a trattenere la sua voce:
‘ooaahh oaahh’
Seguendo il ritmo che gli viene imposto dal suo allievo.
Di tanto in tanto l’uomo blocca la cavalcata per mettere la testa in mezzo alle tette che traballavano e che lo invitano a sentirne l’odore e la consistenza quando riprende a cavalcare la spinge con forza verso il basso facendo sussultare la femmina. Dopo un po’ di quel movimento Pietro rallenta e le impone un ritmo più tranquillo più lento, lei cerca di spingere ma il giovane non le permette di fare ciò che vuole. Il suo vocione risuona:
‘Dai scendi e mettiti sulla cattedra, Prof.!’
La donna obbedisce e si mette di lato sulla cattedra, alza una gamba e la mette sulla spalla di Pietro lui guida il cazzo e poi acchiappa la caviglia della femmina e inizia a scorrere dentro di lei.
Quando il ritmo si fa un po’ più veloce e le palle vengono a sbattere con le chiappe lei riprende a gemere:
‘oooaaahh , ooooaaahhh’
Le tette si muovono mentre il giovane tiene arruffata la gonna e le mutandine scostate mentre fissa quella figa pelosa ben curata che viene posseduta dal suo vigoroso palo.
In un momento particolarmente intenso di movimenti prende troppa ricorsa e il cazzo esce completamente come una molla dura quel palo ricurvo rimbalza sul pelo e quando con la mano lo innesta nuovamente la donna sentendo il cazzo lancia un urlo di piacere:
‘aaaahhhff’
Il giovane come se avesse una grande esperienza dà due colpi di reni forti e poi riprende a muoversi con lo stesso ritmo. Si ferma di nuovo e portando il glande quasi all’uscita riprende con lo stesso vigore di prima a dare tre botte forti sentendo l’urlo di piacere della Professoressa per poi riprendere il ritmo e rifermarsi per ripetere il rito appena fatto. La donna lo guarda sta sentendo un immenso piacere per come viene manovrata da quel maschio dominante un piacere che le fa dimenticare tutto. Poi il giovane afferra con le due mani la gamba tesa che appoggiava sulla spalla e tenendola come un palo fa muovere tutto il corpo della donna e il suo palo scava dentro di lei mentre la donna continua a gemere per tutto quel piacere che sente e il bagnato che la sua figa emana. Il ragazzo incomincia ad essere stanco sente il fiato corto e per prendere più forza passa la mano dietro il collo di lei costringendola così a muovere il suo corpo verso il cazzo. Lei urla mentre mette la mano sul petto del giovane per fermarlo ma lui aumenta il ritmo mentre sente il suo orgasmo che la percuote. Lui leva il cazzo teso e bagnatissimo e ora chiude le gambe di lei.
Lui avvicina il glande gonfio, duro, caldo e umido all’ano e lei lo sente un sospiro come di paura percuote il suo corpo mentre lo guarda terrorizzata e con odio dice :
‘No Pietro!’
La mano di lei scende cosi sulla chiappa destra e si sposta fino a toccare il glande rovente. Sente sulle nocche anche l’umido della sua figa, il cazzo ne &egrave così intriso che scendono gocce di quegli umori che l’anno fatta venire qualche istante prima.
In quella fase di transito il suo respiro sembra scendere mentre guarda il volto di Pietro che al momento sembra avere un aria malvagia data anche dalle rughe che muovono le sopra ciglia facendole quasi riunire mentre le narici sembrano tese per far entrare ancora più ossigeno nel sangue che pompa veloce mentre gli ormoni continuano a pompare la sua eccitazione.
Il ragazzo fruga nella cartella lasciata sul banco e prende la camera digitale. Fa delle foto in dettaglio sulla donna e poi tira fuori la scheda della macchina.
Mette la sua mano che emana l’odore della sua figa sul volto della donna con il pollice su una guancia e l’indice sull’altra e la voce non scura dice:
‘Decidi tu! Vuoi le foto o ‘ ‘ le tengo io?’
La donna lo guarda con aria di chi la sa’ lunga e senza dire nulla sposta la mano che le copriva l’ano mentre il giovane si posiziona dove era prima. Allarga la chiappa il suo glande sente la pelle allargarsi si mette la mano in bocca e sputa la sua saliva la passa poi sull’ano e poi lentamente infila il possente cazzo duro, attende un istante mentre la donna guarda verso il muro per celare la sua espressione di dolore per quella sua prima sodomia, quando sente che nel suo ano c’&egrave metà di quel cazzo non riesce a trattenere un piccolo urlo di dolore:
‘uuummm’
Pietro apre sempre più quell’ano e con forza scosta le gambe per iniziare a spingere sempre più dentro il suo palo.

***continua***

Fine PaR.2
Uno spettatore ora complice [PaR. 3]

il sesso a tre, per la donna succube

La donna si tiene alla cattedra mentre a denti stretti subisce la sua sodomia, guarda la ‘cosa’ di plastica della fotocamera che giace sul tavolo, non aveva bisogno di quel ricatto sarebbe andata oltre, il ragazzo non l’aveva capito che lei era attratta da quella forza da quel carattere dominante e da quel cazzo possente e duro e curvo che nonostante il dolore dell’inquisizione anale scaturiva, forse per la forma, uno stimolo anche nella sua figa. Era combattuta perché sentiva il crescere della sua eccitazione mentre l’intero corpo rimbalza sotto quei movimenti del giovane.
Lei quando riesce a controllare il dolore che prova sentendo ormai che le palle calde del giovane toccano le chiappe lo guarda con odio mentre lui dall’alto prosegue nella sua opera di toro. Poi gli dà una spinta con la mano toccandole il capo e dice:
‘Che guardi?! Di là’
Lei rimane in silenzio fino a che il giovane non alza la gamba e la tiene sulla sua spalla con quella posizione sente lo stimolo della cappella ricurva che spinge sulle pareti vaginali e non riesce a non trattenere il piacere con la sua voce, mentre il cazzo con un ritmo più veloce le scava il suo ano. Il giovane di tanto in tanto tira fuori il cazzo e poi nuovamente lo spinge di nuovo nell’ano.
Poi la sua voce quando lei lo guarda si ode nella classe:
‘Aspetta!’
Guarda verso l’angolo dietro la porta ove di solito sostano i cappotti appesi dietro la colonna.
‘Bos&egrave vieni qui, idiota. Ho una sorpresa per te.’
Da dietro la colonna spunta il compagno di classe con i pantaloni slacciati e il piccolo cazzo in mano che non riesce a smettere di menare mentre i suoi occhi guardano il seno della prof e dice:
‘scusa, ti avevo seguito.’
‘Si lo so’. Vieni imbecille”
‘Ma davvero posso anche io?’
Poi guarda l’insegnante e con un sogghigno diabolico prosegue nel discorso:
‘Oggi mi sento buono, facciamo scopare stò sfigato”
Michela risponde:
‘No, perché mi fai questo?’
‘Così ci pensi bene’ e non mi sputtani più ‘ prof’
Lei si mette a guardare il pavimento e di traverso guarda il giovane con il piccolo cazzo che si avvicina mentre la voce del maschio dominante si ode:
‘Dai non aver paura.’
Il compagno risponde :
‘Maaa maaa &egrave la professoressa ”
‘E allora?! E’ una troia come tutte le altre”
Lei muove gli occhi come per dire ‘cazzo che bastardo che retrogrado di uomo ‘
La voce autoritaria riprende a parlare:
‘Sfigato come sei magari una ‘gnocca così’ non ti capiterà mai ‘ goditi sta donna”
Poi guardando Michela dice: ‘Succhiagli il cazzo ‘ suuuu ‘
Lei si avvicina al cazzo non rigido sente l’odore di maschio e inizia a inglobare il glande che &egrave ancora ricoperto dalla pelle mentre l’altro cazzo continua a scorrere nel suo ano. Sente la mano di Pietro che strizza il seno mentre aumenta il ritmo e sente come una scossa alla schiena e non gli risparmia uno sguardo di disappunto per il dolore che prova mollando il cazzo che ha in bocca.
Per un istante il giovane sodomizzatore si ferma come bloccato da quegli occhi e poi più dolcemente si muove.
‘Dai succhia” dice alla donna che si volta per riprendersi cura del cazzo che ormai teso punta verso la sua bocca mentre le mani del nuovo arrivato sono ai fianchi. Il giovane guarda il suo idolo che continua a pompare con vigore la donna. Non ha il coraggio di dire nulla quella &egrave la prima figa che vede dal vivo ne osserva la forma mentre con la mano si avvicina per tastare il seno. La donna si posiziona meglio per non perdere dalla bocca il cazzo mentre inizia a leccare le palle gonfie del nuovo arrivato.
Michela inizia a pensare che quella &egrave la prima volta che lo fa con un secondo uomo cerca di pensare perché nonostante senta l’eccitazione quel cazzo in culo non le fa passare il dolore che prova in modo costante quando sente il glande che entra di nuovo da fuori. Pietro ripete spesso quella manovra. Il giovane di fronte &egrave sempre più eccitato il cazzo &egrave robusto e lucido per la sua saliva. Il nuovo arrivato timidamente come ha visto fare in molti film appoggia la mano dietro la testa della donna e ne accompagna i movimenti senza spingere semplicemente accarezzando i soffici capelli dell’insegnante.
Il giovane mentre vede che la forza dell’amico sembra minore come esausto per lo sforzo invasivo nell’ano dice:
‘Pensa quando lo diremo agli altri?’
Pietro si blocca e lo guarda negli occhi alza la mano che prima stava sul seno e chiude l’indice con il pollice muovendo il braccio in su e giù e con tono autoritario dice:
‘Gli Altri! Sei veramente imbecille! Sta cosa non deve uscire da questa classe! Ora! Se dici qualche cosa giuro che ti stacco un dito! Hai capito!’
Il ragazzo si scusa e in tono basso quasi spaventato risponde:
‘Tadini , va bene! Scusa &egrave che ..’
Lui lo guarda interrogativo e il ragazzo fa cenno di si e prosegue:
‘Va Bene , tranquillo non lo dirò a nessuno.’
A quel punto Pietro riprende la sua corsa e dopo la pausa incalza con un ritmo intenso, mentre dalla sua mente cade qualche goccia di sudore.
La donna geme mentre ingoia il cazzo sembra non aver ascoltato il discorso ora le sue percezioni sono rivolte solo ai suoi sensi fisici. Il cazzo di Bos&egrave &egrave ora molto teso e gonfio e quando la donna apre la bocca e ci gira intorno con la lingua lo vede testo puntare verso l’alto.
Pietro si ferma dice alla donna di scendere dalla scrivania, si libera dei pantaloni e si sdraia sulla cattedra usa la borsa dell’insegnante come cuscino e ordina:
‘Su vieni ‘ così’ e mettilo in figa.’
Rimane fermo e poi allarga le chiappe al massimo e dice:
‘Dai Bos&egrave ora in culo il buco l’ho allargato io ‘ muoviti.’
Attraverso la donna sente l’altro cazzo che entra e poi urla.
‘Dai fotti la profs!’
Il giovane inizia a stantuffare mentre la donna alza il busto e si mette di lato in modo che il suo seno rimbalzi sul volto del maschio dominante.
Pietro non &egrave soddisfatto perché si trova quasi immobilizzato e dopo pochi minuti dà le istruzioni per invertire le posizioni. La donna inarca la schiena quando il possente fallo ricurvo rientra nell’ano, questa volta i movimenti dei due maschi sono migliori e l’insegnate riprendere a gemere perché sente il piacere di quella bi penetrazione:
‘uuuaaaahhh uuuuaaahhh’
Segue il ritmo costante di Pietro.
Il leader però &egrave stanco per la posizione e di nuovo dà istruzioni si leva da lei mentre la donna inizia a muoversi per ricevere piacere dal giovane allievo che ha già in figa. Pietro la guarda gli piazza in bocca il cazzo e la soffoca quasi poi la vociona tuona:
‘Levati Bos&egrave ‘ adesso mi ripasso la figa ‘ te fattelo succhiare ‘ ‘
‘si va bene Tadini!’
Aspetta che lui si sia levato e poi come prima alza la gamba e entra diretto nella figa e inizia un nuovo giro sentendo i gemiti della donna che sega con la mano l’altro cazzo. Poi Pietro si leva e appoggia il cazzo sul pelo di lei mentre il glande si gonfia mentre lo sperma colora il pelo e la sua voce tuona:
‘ooooaaaaaaaaaaaooooooaaaaaaaa!!!’
Prende il cazzo in mano e continua a innaffiare con cura tutta la figa e poi quando il cazzo un po’ si ammorbidisce passa il glande come una punta di pennello e sparge il colore su una vasta zona di peli. La donna intanto stava succhiando le palle al giovane mentre lui muoveva la mano sul palo un urlo suo dichiara che sta per venire:
‘siiii adesso vengono’
Lei apre la bocca e tira fuori la lingua creando una specie di scivolo in attesa dello schizzo che non tarda ad uscire mette la lingua sotto la cappella la sbatte mentre il getto le entra dall’alto verso la lingua e la bocca arrivando quasi diretto sulle tonsille. Il ragazzo quando ha terminato riprende la ragione e dice:
‘ProF! io non c’entro non volevo”
Pietro dice:
‘Ma che cazzo dici” mentre continua a guastarsi l’immagine della sua sborra che colora i peli. Michela &egrave presa da quel palo che si ammoscia nelle sua mano lo segue con la lingua mentre sente il massaggio del cazzo del giovane Pietro e poi lo guarda con il cazzo di fronte fa un sorriso malizioso a Pietro mentre attende che il giovane dia un nuovo ordine per provare un nuovo piacere.
Pietro parla:
‘Bos&egrave rivestiti e vai a casa ‘ e quando esci chiudi la porta.’
Quando sono soli guarda Michela e in tono autoritario dice:
‘Sei sporca’ andiamo in bagno ti voglio vedere mentre ti ripulisci.’
Lei si alza e con un fazzoletto si toglie lo sperma poi si tira giù la gonna e richiude la giacca e poi prende la chiave dell’aula e del bagno dei professori e tenendo per mano il giovane passa per i corridoi eseguendo l’ordine.

***continua***

Fine PaR.3
La bidella, il bidello e il custode stupratore [PaR. 4]

Continuano i giochi per la professoressa, questa volta si sente ricattata veramente e non si concede per il suo piacere ma per mascherare la sua libertà sessuale.

Arrivato in bagno le ordina di sedersi sul water e lei attratta da quel magnetismo animale accetta l’invito.
Lui si apre la cerniera dei pantaloni e mostra di nuovo il cazzo eretto e curvo, sembra addirittura che pulsi, poi ordina:
‘Prendi lo scopettino del bagno ‘ si brava e ora mettitelo nella figa”
‘No dai”
‘Fai come ti dico e basta discutere”
L’insegnante esegue e senza che gli venga ordinato con la bocca ingloba il cazzo con la mano segue il ritmo mentre dallo scopettino del bagno arriva anche un certo odore di merda che inebria lo stretto bagno .
Lei continua a ripetere quell’operazione mentre sente anche il suo orgasmo che si avvicina e quasi in contemporanea il cazzo di Pietro inizia a rilasciare il suo seme lei quasi fa’ fatica perché il suo corpo &egrave pervaso dal piacere del manico di plastica che scruta nel suo corpo. Il ragazzo si ricompone quando &egrave a posto dice:
‘Ora devo andare. Parleremo poi di ciò che &egrave stato. Ciao Michela!’

La donna con il sorriso sul volto lo guarda. Lei &egrave soddisfatta e quando sente la porta del pre bagno chiudersi si alza dalla tazza per sistemarsi gli abiti. Con l’aiuto del piccolo lavandino presente si sciacqua e poi quando &egrave pronta apre la porta per uscire. Quello che non aveva calcolato era che il custode entrasse come un fulmine; un uomo sopra i cinquanta anni con la giacca addosso una camicia e un gilet di lana. Forse dal bagno degli uomini di fianco aveva sentito tutto. Appena entrato con forza la schiaccia al muro tra il piccolo calorifero e la porta d’uscita. Le sue mani non mollano il seno ricoperto mentre la sua voce stride per l’agguato effettuato.
La donna non si aspettava di certo quel trattamento e comunque sente che di nuovo la sua figa si infiamma. Non lo respinge con forza perché sa’ cosa vuole lui e sarebbe peggio per lei se non lo assecondasse.
Sente il cazzo robusto e teso dell’uomo che dai pantaloni di velluto largo spinge con vigore verso la sua figa coperta dalla gonna e dalle mutandine rimesse.

Quello che la prof ignora &egrave che nel bagno di fianco la bidella si era eccitata e mentre si stava cambiando mettendosi un tailleur blu la cinquantenne aveva chiamato l’altro bidello.
Era uscita dal bagno accese il cellulare e a voce bassa disse:
‘Carlo! Vieni in bagno entra in quello dei professori, quello di sinistra. Ho voglia ti aspetto pronta per te. Non fare rumore poi ti spiego.’

Carlo si presenta e piano, piano entra mentre la donna &egrave già nuda e con la mano si stà massaggiando la folta peluria. Poi la bidella come una tigre slaccia la cintura al collega e gli sfila i pantaloni mentre lui si guadagna senza preliminari il posto d’onore in piedi penetra la figa. Quei gridolini e quei rumori che venivano dall’altra parte del muro li stimolano e nel più assoluto silenzio i due sono già arrivati alla penetrazione.
La bidella &egrave una donna sposata con prole e da quasi da due anni di tanto in tanto tradiva il marito con il giovane collega.
Il loro rapporto era nato per caso, mentre il giovane collega la stuzzicava con battute a doppio senso e lei per risposta una volta gli mostrò il culo nudo mentre si metteva a pulire un armadio quella fu la scintilla che apri il loro rapporto adultero.
Il loro rapporto era nato così: lei dopo aver svuotato l’armadio del preside mentre lui la stava aiutando si intrufolò nel mobile e mentre era in ginocchio, inizio a palpare la femmina che di scatto si alzo e si levo il collant e con esso anche le mutandone non sexy e poi si alzo il grembiule sprofondando con il culo in alto, il collega allora ventottenne si fiondò verso le chiappone bianche della allora quarantottenne e con la lingua scavo fino a far impazzire e a sentire l’intenso bagnato di donna. Lei gli chiese solo una cosa:
‘Non venirmi dentro’ a me piace in culo!’
L’uomo ovviamente non se lo fece ripetere, chiuse la porta dell’ufficio della presidenza a chiave e sulla scrivania si consumo quel primo atto del loro rapporto. Almeno una volta al mese i due tradiscono i loro coniugi senza mai farsi beccare. Quel mese capitò proprio l’occasione non calcolata di essere eccitati da quei rumori e fu così che l’uomo di trenta anni con gli occhiali palpa il prosperoso seno ricoperto da un reggiseno a balconcino, mentre con il maglione indosso e i pantaloni gettati a terra si muove prepotente nella figa della collega. I due si guardano in volto mentre le orecchie sono tese a sentire gli altri rumori flebili nel bagno.
Nella mente della bidella echeggiavano le parole sentite di quel giovane mentre chiedeva alla prof di masturbarsi. Non era riuscita a sentire bene la voce della donna sottomessa nell’altra stanza e mai avrebbe immaginato che ora ci fosse suo fratello, il custode, a prendersi cura di quella figa.
La bidella a voce bassa dice:
‘si bravo spaccami ooohhhh ossshhh’
Il braccio del trentenne regge la gamba sollevata della donna mentre lui tiene con forza la tetta.

La prof &egrave ormai stata denudata e ha aperto la cerniera con la mano ha afferrato quel palo che &egrave più spesso di quello di Pietro se bene sia di poco più corto in silenzio guarda il nuovo amante mentre per eccitarlo ruota la lingua come per dimostrargli il piacere che prova mentre l’amante la palpa.

Nel bagno di fianco intanto l’uomo si &egrave seduto sul water mentre la donna a gambe chiuse si muove su &egrave giù sul palo di carne. La bidella ora sente un urlo intenso e aumenta il ritmo andando a tempo con la voce della professoressa. Allarga le gambe per potersi muovere meglio mentre sente:

‘A siiii che grosso’!!!’
La professoressa ripete la frase mentre si &egrave appoggiata con le tette alla parete e da dietro il custode si prende cura della figa.
Poi il custode si side sull’asse del water fa scendere i pantaloni e prende per i fianchi la professoressa e la tira a se mentre lei si impala e si muove e con la voce si ode:
‘oooaaahhh siiiiiiiii’

La bidella si &egrave spostata si &egrave messa di lato mentre l’uomo rimane seduto appiccicata alla parete mentre le sue mani toccano le mattonelle incastrata si muove udendo meglio i suoni provenienti dal loculo vicino.

Il custode gioca con i seni dell’insegnante mentre la sorella nell’altro piano a voce bassa guarda il suo amante e a denti stretti dice:
‘Si così oggi mi sembra d’impazzire tanto sonooooooo’
La professoressa sente il suo orgasmo e rimane immobile sul palo. Poi si alza e si inginocchia e di fronte al cazzo potente inizia a muoverlo con sempre più vigore. L’uomo la lascia fare fino a che un potente getto parte e le cade sui capelli e nell’occhio.
L’uomo fa cenno di non parlare e lei interrogativa ascolta e sente la voce dell’altro bidello che dice:
‘siiii ti riempoooo i collanttt’

Dall’altra parte infatti l’uomo in piedi strava spruzzando il suo seme sulla gamba poco sopra il ginocchio lasciando un po’ di colore a quelle calze in segno di spregio verso il marito cornuto.

La professoressa &egrave imbarazzata in un orecchio l’uomo dice:
‘Vai in classe e poi vattene a casa’ questo non &egrave mai successo &egrave meglio per entrambi.’
La donna fa cenno di si con la testa e mentre si ricompone alla meglio corre verso la sua classe.
L’uomo si chiude in bagno e si accende una sigaretta mentre il suo cazzo molle sgocciola nel water in attesa di sentire che i vicini se ne vadano.
Non &egrave in lui la voglia di sapere chi ci fosse, se fosse un ragazzino o altri.

La professoressa si rimette a posto e mentre corre via dalla scuola e inizia a percorrere con la macchina la strada verso casa ripensa a quell’ultimo cazzo bello grosso e a quanto sia stato bello possederlo nella sua figa. Poi sale in casa e non essendoci nessuno si spoglia lasciando gli abiti in giro poi accende l’acqua calda e si rilassa con un bagno caldo una cosa che non faceva da tempo ma oggi si sente particolarmente bisognosa l’idea che sul suo corpo siano passati tre uomini ora la fanno sentire troia e sporca e l’unico modo che ha per recuperare se stessa &egrave quello.

***continua***

Fine PaR.4

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