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Racconti di Dominazione

La grata

By 25 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La grata del confessionale si aprì; dall’altra parte una ragazza, il viso che si intravedeva fra i buchini
“Mi perdoni padre, perchè ho peccato, ho davvero peccato tanto….”fece lei abbassando la voce verso la fine della frase
“Non aver paura figliola”, disse il prete dall’altra parte della grata, “sei nel luogo del signore e il signore perdona e dà amore a tutti, anche e soprattutto a chi è in difficoltà e pecca..pertanto non aver paura sorella, Dio è buono e ama anche te, non aver paura di aprirti a Lui, su, apriti e dimmi ciò che sei venuta a dire” fece lui paterno
“Lo so signor padre, Dio è buono ma io non mi merito il suo amore perchè ho fatto delle cose davvero brutte, signor padre, e me ne vergogno tanto, anche di dirle a lei, che è un uomo..” fece la ragazza con una voce in apparenza triste ma languida, al tempo stesso….il prete dall’altra parte non ancora capiva, ma rispose ugualmente sicuro “non aver paura figliola mia, io sono un messaggero del Signore, fai finta che non ci sono io, figliola, ma che direttamente al cospetto del Signore che ti ama tanto…e apriti a lui…a lui puoi dire tutto, lo sai vero..”?
“Ha ragione signor Padre, che stupida che sono a non fidarmi dell’amore del Signore verso di me…mi ha convinto, ora le dirò tutto padre…”
“Parla figliola, ti ascolto…”
“Vede signor Padre…sono stata una cattiva ragazza in questi anni e ho davvero fatto delle brutte cose signore, ma ora sono venuta qui pe cambiare e per espiare le mie colpe davanti a Dio..” sempre quella voce languida, in apparenza sembrava contrita ma qualcosa gli diceva che c’era qualcosa sotto…e poi perchè “signor padre”? era un modo molto strano di chiamarlo, e non lo convince
“Sono stata con molti uomini signor padre, davvero con tanti e…ho fatto delle cose…padre….il fatto è che ho sempre amato il sesso, fin da ragazzina”
“Non sei certamente la prima a dirmi queste cose figliola..quante volte?”
“Tante signor padre…”
“Tante quante figliola? su parlami in dettaglio degli atti impuri che hai commesso, non posso assolverti se non so che cosa hai commesso di preciso…” una strana curiosità si fece capolino nella mente del Padre….una curiosità che lo affascinava ma allo stesso tempo lo spaventava…era forse peccato questo suo eccessivo zelo? non lo sapeva, ma voleva continuare a sapere comunque tutto dei peccati della sconosciuta, sentiva con disagio ma anche con una strana euforia di non riuscire a farne a meno.
“Ha ragione Signore, che stupida che sono..le dirò tutto…fece la ragazza
“come le ho detto, Padre, a me sempre piaciuto fare sesso…una volta ho conosciuto un padrone…certo, lo so che un animo probo come il suo non conosce queste perversioni, per questo le spiegherò tutto…”
Lo sapeva, invece, ma la lasciò continuare
“un padrone è un uomo che ama dominare, sottomettere e umiliare la sua schiava, signore… che la possiede solamente e completamente per ogni suo desiderio, e la spinge ad esaudire ogni sua perversione più schifosa, signore”‘
“è stato questo uomo perverso, signor padre, che mi ha portato negli abissi della perversione e della degradazione..vuole sapere cosa mi ha fatto fare, signore?” “Sì…” si limitò a rispondere…il tono della voce della ragazza si era fatto ancora più languido, ma con un accenno di eccitazione che il prete potè facilmente notare e che era andato crescendo durante tutta la frase, per raggiungere il suo apice verso la fine delle sue parole, non era la prima volta che aveva assistito a delle donne che si eccitavano parlando dei propri peccati sessuali, lo sapeva, il mondo oggi è pazzo….ma adesso era diverso, perchè il padre notò che anche lui si stava eccitando, e la cosa lo sconvolse profondamente..sentiva l’eccitazione che cresceva, che montava prepotente in lui….avrebbe dovuto stopparla e lasciar perdere forse, ma non se la faceva, sentiva la voglia che cresceva in lui, anche in lui, un animo così onesto e lontano da questo genere di peccati…e non riusciva a resistervi, voleva farlo ma non ci riusciva…chiese mentalmente perdono al Signore per i pensieri impuri che stava avendo, e la fece continuare.
“Non le sto a parlare, signor padre, di tutte le volte che quell’uomo ha sfondato i miei buchi, come e quando voleva lui, signor padre, perchè era la normalità…nè di come molto spesso mi usava come latrina, per sè e per i suoi amici…le dico solo che, una volta, il mio padrone mi portò a battere sulla strada,signore, mi fece fare la puttana e dovetti farmi sfondare da perfetti sconosciuti..oppure di quella volta che in discoteca mi fece spompinare tutti i maschi del locale…rimediai un sacco di soldi signor padre, e li detti tutti a lui…quella volta signore, il padrone fu contento della mia bravura…e mi premiò facendomi dono della sua preziosa sborra e del suo prezioso piscio, che ovviamente io dovetti bere tutto…ma lo sa, signor padre, qual’è la cosa più sconvolgente di tutto ciò?”
Gli era diventato durissimo, poteva sentirlo chiaramente da sotto i pantaloni…mai come allora aveva voglia di possedere quella giovane troietta, di sfondarla dappertutto..e di punirla severamente per la sua assurda troiaggine…stava perdendo il controllo…
“Dimmelo, subito” face quindi, con una voce che lasciava trasparire chiaramente l’eccitazione
“La cosa sconvolgente, signor Padre, è che tutto ciò a me piaceva, signore…piaceva da pazzi e mi bagnavo come una fontana ogni volta che venivo trattata così….lo vede? adesso ha capito…sono una peccatrice imperdonabile, signor padre, ho fatto tante di quelle brutte cose…” le disse “per questo sono qui da lei, signore, per confessare i miei peccati e per cercare di espiarli, o almeno provarci….mi dica che c’è un modo, padre, la prego…”
Un modo per lui c’era ma non poteva dirlo, almeno non in quel luogo consacrato, anche se avrebbe voluto farlo più di ogni altra cosa al mondo…sentiva il cazzo che rischiava di scoppiare…
“Credo che sia proprio difficile per me assolvere i tuoi peccati, non posso farlo: hai peccato troppo quindi non avrai la mia assoluzione, non posso…”
A quel punto, lei lo interruppe
“Veramente, signore, io un modo l’avrei in mente…”
“E dimmi, qual’è? Voglio sentirlo ora!” Fece lui prepotente
“Se ora lei mi concede di sbocchinarla e di ingoiare tutta la sua santa sborra, signor Padre, crede che Dio mi potrà assolvere dai miei peccati? Lo so che molto probabilmente non sono degna del suo cazzo, in fondo sono solo una lurida troietta, ma la prego…”
Non la fece finire
Entrò di prepotenza dall’altra parte del confessionale e la prese per i capelli trascinandola come si fa con una vera puttana fino alla sacrestia, era completamente fuori di testa.
Chiuse la stanza e tirandole uno schiaffo le disse infoiato “adesso mi hai rotto puttanella, sei una schifosa peccatrice e adesso ti punirò a dovere lurida troietta, ora ti sfondo puttana; così facendo la prese per i capelli e con uno strattone violento mise la bocca della ragazza dentro al suo cazzo che non ce la faceva più; era un cazzo enorme quello del prete, lungo più di 20 centimetri ma soprattutto largo come una lattina e iniziò a scoparsi la sua bocca come fosse la fogna della peggiore troia di strada; la ragazza, sebbene abituata a fare pompini come aveva anche detto, raramente aveva succhiato cazzi così grossi e soprattutto che la sfondavano con una foga simile; presto divenne tutta rossa e gonfia in faccia, gli occhi lucidi e le mancava il respiro….e non ci volle molto perchè la ragazza a causa dell’enorme cazzo, vomitò.
La cosa fece infuriare il prete che la buttò a terra e cominciò a tirarle calci nei fianchi e sulle natiche “come cazzo osi vomitare in un luogo sacro puttana, adesso te la faccio pagare io!”
La prese ancora per i capelli e in un sol colpo le sfondò il culo, senza lubrificarlo; la ragazza urlava come una pazza per l’enorme dolore che quell’enorme cazzo nell’intestino le procurava, e contemporaneamente colava come una fontana; il prete intanto la insultava mentre continuava darle sberle sulle natiche e sui fianchi mentre la inculava “siii urla puttana urla, hai visto come faccio espiare i peccati alle puttanelle schifose come te? ed è solo l’inizio, troia!”.
La cosa continuò ancora per un pò di tempo, dopo il quale il prete venne nel suo intestino; la costrinse a ripulire per bene con la lingua tutto il suo cazzo sporco di sborra mista a merda del suo culo, e dopo essersi ricomposto la salutò così “non pensare che sia finita qui, lurida succhiacazzi; ci vediamo domani, sempre qui alla stessa ora, e vedi di non tardare o ti punirò severamente; hai solo iniziato ad espiare i tuoi peccati”. La ragazza, inginocchiata e ancora dolorante nel suo secondo canale, docilmente annuì.

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a presto

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