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Racconti di Dominazione

La mia Mistress, padrona dei miei orgasmi.

By 22 Dicembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero passato da circa trecento orgasmi all’anno a trenta.
La Mistress stava leccando la punta della cappella attraverso la cintura di castità in ferro e il mio cazzo stava provando ad avere una delle decine di erezioni che cercava di avere ogni giorno, di nuovo con scarsi risultati e con un forte dolore alle palle. Il mio ultimo orgasmo risaliva a dieci giorni prima, un’infinità per uno che era abituato a godere quasi tutti i giorni e anche più volte al giorno.

Da quando ero diventato il suo schiavo la mia eccitazione era alle stelle tutti giorni e puntualmente faticava a venire soddisfatta, la mia ragazza, trasformatasi ormai in Mistress si era rivelta estremamente sadica e si era calata a pieno nella parte. Aveva iniziato informandosi su internet dopo che io le avevo espresso le mie fantasie sul mondo del Teasing&Denial e il Femdom.Pensavo che sarebbero rimaste tali finchè una sera tornando a casa mi ero sistemato sul divano pronto a gustarmi il pompino con ingoio che la mia ragazza mi concedeva giornalmente. Lei mi aveva tirato giù pantaloni e mutande come al solito, aveva iniziato a leccarmi le palle e la cappella divinamente finchè ad un certo punto disse:
“stasera ho voglia di giocare un pò…voglio legarti”

Prese quindi una corda e mi legò le mani dietro la schiena continuando poi con il pompino.Le sue movenze erano di una lentezza studiata e faceva di tutto per eccitarmi, strofinandomi le tette sul viso e dandomi i suoi capezzoli da leccare, mi toccava a sua volta i capezzoli strizzandoli un pò, sapendo che questa cosa mi faceva andare su di giri. Poi continuò con lente leccate a partire dalla base del cazzo fino ad arrivare alla punta della cappella e poi giù con un deepthroat da favola come solo lei era capace. La mia eccitazione era alle stelle e sentivo l’orgasmo montare.Lei, che conosceva benissimo il mio corpo, riuscì a capire perfettamente il momento in cui doveva fermarsi e lo fece di colpo, eliminando ogni contatto dalla sua calda bocca. Espressi la mia frustrazione con un gemito e lei scoppiò in una risata a dir poco umiliante.
“avevo detto che volevo divertirmi…vuoi godere?”
“Si..” dissi in tono strozzato.
“Allora devi guadagnartelo, leccami!”

Con difficoltà, a causa delle mani legate dietro la schiena, scesi dal divano e mi inginocchiai a mia volta.Lei mi aveva totalmente in pugno, e io avevo una sensazione di estremo calore che si diffondeva per tutta la zona genitale, volevo godere, volevo il mio pompino.Allo stesso tempo la situazione mi stava eccitando moltissimo ed ero nel limbo tipico in cui si trovano le persone che hanno le mie stesse perversioni.Sapevo che Lei si era documentata dopo che le avevo espresso le mie fantasie ed ora stava mettendo tutto in pratica.

Si tolse le mutandine,spalancò le gambe e mi disse:
“Lecca…”
Mi avvicinai a carponi e con scomodità inclinai la schiena per farla aderire pienamente alla sua fighetta.Avevo un fuoco dentro.
Lei prese il cellulare e fece partire il conto alla rovescia.
“Hai 10 minuti per farmi venire 5 volte, se ci riesci ti farò godere…”
Spaventato dissi “e se non ci riesco??”
“Siamo già a a 9 e 45…”fu la sua unica risposta.
Eccitatissimo, riversai il mio fuoco sul suo clitoride.Lei è una donna multiorgasmica e che riesce a venire con grande facilità soprattutto quando uso la lingua, ma non ero mai riuscito a farle provare 5 orgasmi in 10 minuti.

Avevo una sola scelta, leccare leccare e leccare.

Mi impegnai moltissimo, il primo lo ebbe dopo neanche un minuto e il secondo ancora dopo poco.Ero motivatissimo ma sentivo lei che si sforzava per non godere.Continuai a leccare  il suo clitoride velocemente alternando movimenti circolari a leccate secche e decise.Ad un certo punto infilai la lingua nella sua figa e iniziai a scoparla così.Ripresi poi dal clitoride.
“mancano 5 minuti e tre orgasmi, altrimenti ti rimetti il cazzo nei pantaloni…”
Inutile dire che lo avevo di marmo a contatto con la base del divano, dopo aver pronunciato questa frase venne di nuovo…potevo farcela.
Ma non ce la feci.

Mancavano 2 minuti e lei urlò per il suo quarto orgasmo di fila.Reiniziai a inserire la lingua dentro la vagina per poi dare l’assalto finale al clitoride…mancavano due minuti e lei stava ansimando, stava per godere ma improvvisamente si alzò.Io rimasi di sasso.
“Chi ha detto che devo rimanere qui??dai, hai un minuto e mezzo…”E si allontanò un pò alle mie spalle, con gli umori vaginali che le colavano su una coscia.
Sorpreso mi girai e con movimenti quasi ridicoli mi mossi verso di lei che si spostava lenta all’indietro…arrivai ad avvicinare la mia faccia alla sua fighetta tirai fuori la lingua e la appoggiai sul suo clitoride sbilanciandomi.Ricominciai a leccare ma lei fece un balzo all’indietro e io che ero del tutto appoggiato a lei persi l’equilibrio e caddi a faccia in avanti con il mio cazzo eretto che sbattè contro il pavimento provocandomi un forte dolore.
In quell’istante sentì suonare il telefono, a testimonianza del fatto che il conto alla rovescia era terminato.
La mia ragazza scoppiò in una fragorosa risata e con i piedi mi rigirò, io dal basso potevo guardarla in tutto il suo splendore, con la figa bagnatissima, ridere di me.
“Adesso ti sistemo io..”E iniziò a dare dei piccoli calcetti ai miei testicoli.Io cercai di divincolarmi muovendo le gambe ma lei mi intimò di stare fermo ed iniziò a dare calci ancora più forti.

Il dolore provato era fortissimo e, unito a quello di prima quando avevo perso l’equilibrio, mi aveva fatto passare tutta l’eccitazione riducendo notevolmente le dimensioni del mio cazzo.La vidi andare di là e tornare con una piccola scatoletta.
“Sorpresa!!! Guarda cosa è arrivato proprio oggi dall’America…Non sai cos’è?Beh posso dirti che è l’oggetto che cambierà radicalmente le nostre vite, l’oggetto che ti farà patire le pene dell’inferno e che decreterà la tua completa sottomissione a me!”
Io ero paralizzato, non potevo credere che la mia amata ragazza avesse accelerato così tanto i tempi entrando in quel mondo così in fretta e prendendo l’iniziativa in quel modo.
La mia sicurezza si era sgretolata e cresceva esponenzialmente la sensazione che la situazione mi fosse sfuggita di mano.
Estrasse una cintura di castità, l’oggetto che tante volte mi aveva fatto eccitare guardando siti dedicati online.L’oggetto su cui mi ero masturbato moltissime volte.
Era in ferro, della tipologia che lascia parte della pelle scoperta, una di quelle che avevo sempre ammirato per la possibilità di potere comunque avere un contatto con l’esterno.

Sapeva già come si faceva e in men che non si dica mi ritrovai con il cazzo imprigionato.Mi mostrò le chiavi e disse:
“Da oggi mi appartieni, d’altronde era una tua fantasia altrimenti non mi avresti mai fatto vedere quei siti.Non saranno ammesse lamentele, da oggi tu sei il mio schiavo ed io la tua Mistress.Da oggi, se vorrai che il tuo pisellino riveda la luce del sole dovrai obbedire ad ogni mio singolo volere, ad ogni mio capriccio.Altrimenti la sensazione della sborra che schizza dalla cappella rimarrà un semplice ricordo…”
Ero terrorizzato ed allibito, riuscì a mormorare solo “..spero che tu stia scherzando…” a cui seguì un fortissimo calcio nelle palle che mi fece urlare.
“No che non sto scherzando schiavetto mio, pensare che i tuoi orgasmi dipendano solamente da me sapendo quanto tu sia arrapato e quanta voglia tu abbia di venire ogni giorno mi fa eccitare più di qualsiasi altra cosa e adesso voglio godermi il mio schiavetto, avanti! Prima non hai terminato il mio quinto orgasmo…beh adesso voglio arrivare a dieci e non mi importa quanto ci metti abbiamo tutta la notte davanti…se non ci riuscirai scordati di godere per i prossimi tre giorni…”E si posizionò con la figa sulla mia faccia.

Così era iniziata la mia avventura circa due anni prima e la cosa era andata avanti per gradi, la mia Mistress era molto brava a chiedermi sempre qualcosa in più dandomi sempre qualcosa di meno.E io non potevo fare altro che obbedirle e soddisfarla al meglio delle mie possibilità sperando di poter godere di nuovo, prima o poi.
E ora era lì, che come ogni giorno mi ricordava a colpi di lingua quanto fosse calda e accogliente la sua bocca e che brava pompinara che era.Ma il mio cazzo era chiuso e premeva per erigersi.
La Mistress era solita togliermi la gabbietta quasi tutti i giorni e le piaceva praticare sessioni da almeno un’ora di Tease and Denial molto spinto, facendomi arrivare una ventina di volte sull’orlo dell’orgasmo senza schizzare.La frustrazione, dopo dieci giorni di questo trattamento era al limite, avrei fatto di tutto pur di godere e lei lo sapeva.

“Schiavetto, so bene che fin’ora non l’abbiamo mai fatto, ma come sai ogni orgasmo che ti faccio provare te lo devi guadagnare.E via via le cose che ti chiedo non mi bastano più, lo sai che voglio sempre farti superare i tuoi limiti.Quindi se adesso vuoi avere una chanche di sborrare dovrai…bere tutta quanta la mia piscia, che mi tengo dalla cena e credo sarà molta.”e nel frattempo mi tastò in maniera provocante le palle con una mano e con l’altra mi strizzò i capezzoli facendomi impazzire”Oppure posso continuare a portarti sull’orlo dell’orgasmo per i prossimi giorni finchè non ti sentirai pronto per ingoiarla tutta.”
Io ero al limite e non mi si ponevano scelte, dissi solamente “Se lo faccio mi farai godere??”
“Questo non posso promettertelo, diciamo che le tue chanches aumenterebbero..”E detto questo prese un imbuto e me lo ficcò in bocca.
“Sei pronto?”Mi disse.

Io annuii con un verso e vidi dal basso uno schizzo giallo uscire prepotente dalla sua fighetta.

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