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Racconti di Dominazione

La nascita e l’evluzione di una storia intensa

By 11 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Era una primavera strana. Non da un punto di vista meteo ma nel senso che mi sentivo svuotato di energie, tendenzialmente incupito da una storia sentimentale chiusa ormai da mesi ma con ancora qualche ricordo non sempre felice. E allora, uomo adulto, sposato, con figli ma decisamente insoddisfatto della propria vita sentimentale cosa avrebbe potuto fare? A parte crogiolarsi nelle sue melanconie? In effetti riprendere a frequentare gli amici ha portato una marea di consigli senza che di concreto ne scaturisse nulla.

Passavano i giorni e la situazione continuava a incancrenirsi finché un giorno quasi per caso, mi capita di vedere la pubblicità di un sito di incontri.

Sono oberato di lavoro e non ci faccio nemmeno caso. Ma il tarlo si era ormai incuneato nella mente e passa un giorno passa una settimana un mese e mi ritrovo iscritto. Effettivamente non capita poi molto. Inizio a pensare che buona parte delle iscritte siano fake perché non riesco a contattare nessuna. Nessuna risposta. E quindi desisto.

Il lavoro ormai &egrave talmente intenso che dimentico addirittura di essermi iscritto. E così mi ritrovo a gennaio nello stesso stato dei mesi precedenti. Praticamente un anno dopo la mia iscrizione. Appena gli impegni lavorativi calano, i pensieri corrono alle avventure intense e coinvolgenti sempre sognate. E’ il pensiero di questi che mi fa prendere nuovamente l’iniziativa, unita alla necessità improrogabile di appagare la sete e la fame dei miei istinti primordiali.

Dopo qualche scambio di scritti più o meno divertenti, mi capita di incontrare una donna particolarmente enigmatica con la quale inizio una fitta corrispondenza. Timida e riservata, dal principio non mi comunica nemmeno il nome corretto. Poi scopro chiamarsi Grazia Ester. E mai nome fu più azzeccato. Certo le immagini che ci scambiamo possono anche ingannare ma effettivamente sembra una gran bella donna. Man mano che ci conosciamo ci accorgiamo che il nostro comune sentire &egrave perfettamente combaciante. Le mie fantasie sembrano collimare con le sue. E così proseguendo ci troviamo a parlarci sempre più spesso sentendo il bisogno fisico l’uno dell’altra.

Decidiamo quindi di incontrarci…

Per sicurezza, il luogo dell’incontro deve essere pubblico e affollato. Un parcheggio pubblico. Propongo di incontrarci al Fiordaliso, al parcheggio sotterraneo sotto Decathlon. Come mio solito, mi presento all’appuntamento con anticipo. Mi piace scrutare e non trovarmi preso alla sprovvista. Parcheggio la mia auto nella zona prefissata, e attendo che arrivi. L’attesa si fa sempre più emozionante e snervante. Poi finalmente vedo un’auto che parcheggia a qualche auto dalla mia. E intuisco che &egrave lei. Scendo e le vado incontro per i saluti di rito ‘ lei &egrave bellissima. Radiosa, i capelli sciolti e sbarazzini a incorniciare il suo viso meraviglio, i suoi occhi brillano di una luce incantevole e il suo collo lungo e flessuoso da bella mostra di se. Indossa un vestito carino che mette in mostra le sue curve, semplice elegante ma nello stesso tempo terribilmente sexy.

‘ciao Grazia Ester, sono Marco!’ e mentre aspetto la sua risposta mi avvicino per darle un casto bacio sulla guancia. Ma mentre anche lei risponde ‘ciao eccomi’ le nostre labbra, casualmente si sfiorano. E netta percepisco una scossa. Non mi rendo neppure conto di ciò che stiamo dicendo che ci troviamo, mano nella mano a passeggiare davanti ai negozi dell’ipermercato super affollato. Giriamo davanti a mille negozi, ci fermiamo per un caff&egrave ma l’emozione &egrave fortissima. I pensieri corrono vorticosi e non riesco nemmeno a capire cosa mi stia dicendo. E ho l’impressione che la stessa situazione la stia vivendo lei. Il tempo &egrave volato e dobbiamo rientrare. E prendiamo le scale per scendere nel parcheggio’.&egrave stranamente vuoto.
I pensieri si rincorrono sempre più intensi e lo starle vicino mi porta a osare un abbraccio. Grazia Ester si gira mi guarda negli occhi e mi bacia sulle labbra.
Ambrosia pura. Le nostre lingue si intrecciano e i baci si fanno via via più profondi. Non riusciamo a staccarci sempre più travolti dalla passione. A un certo punto mi allontano da lei e le afferro una mano e leggermente strattonandola le dico ‘Grazia Ester, ora basta. Andiamo alla macchina, siamo quasi arrivati’
Senza aspettare risposta le appoggio le mani sulle spalle e facendole sentire tutta la mi eccitazione le dico bisbigliandole all’orecchio ‘Grazia Ester, voglio le tue mutandine’ lei arrossisce e sento che si irrigidisce.
‘Marco, non me la sento. Potrebbero vederci” Le afferro il polso sinistro e sempre più deciso le sussurro ‘lo so Grazia Ester, ma ci sono qui io, e lo vogliamo entrambi. UBBIDISCI!’

Percepisco le sue guance diventare bollenti. Il suo sguardo sempre più basso. Ma sento che inizia ad armeggiare sotto la gonna come solo una donna riesce a fare. E le vedo giù tra le caviglie. Mi inchino a prenderle aiutandola a sfilarle e mentre mi rialzo, lei &egrave praticamente paralizzata. Non resisto e risalendo infilo la mano sotto la gonna fino alla natica. L’afferro e la stringo.

‘ti prego lasciami” mi dice e mentre lo dice si gira e mi abbraccia.

Mi divincolo e la prendo per mano e la conduco davanti alla macchina. Mi siedo e mentre lei &egrave ancora in piedi davanti a me le dico ‘Grazie, sei splendida. Molto di più di quanto potessi aspettarmi.’ Non risponde e abbassa lo sguardo ulteriormente. ‘Guardami!’ e mentre lo dico metto la mia mano sinistra sulla sua gamba e risalgo. Lei &egrave immobile, come imbambolata. Ma percepisco il suo fremito. Senza distogliere lo sguardo dal suo, salgo fino a sfiorarle il sesso. E’ bollente. ‘ Hai visto? Sei fradicia! Sei mia! La mia donna, la mia femmina!’
‘Era ormai qualche mese che io Grazia Ester avevamo una storia parallela. Lei una splendida donna, io un uomo normale. Ma le cose tra noi andavano sempre bene. Bastava uno sguardo per capirsi, una parola per lenire le nostre difficoltà. Ma’

Entrambi sapevamo che le nostre famiglie erano un ostacolo al nostro rapporto ma volevamo viverci sempre di più. Un giorno decisi quindi di passare a prenderla nella sua azienda fingendomi un potenziale cliente.

Mi presentai al cancello e suonai il campanello. ‘

Mi aprirono, ed entrando alla reception vidi persone indaffarate e Grazia Ester in disparte, diventare bordeaux. Mi presentai ‘Bongiorno, sono MR della sartoria Vzy, ci occupiamo di abiti sartoriali per uomini, ma stiano avendo richieste nel campo femminile e saremmo interessati a vedere come lavorate’.’

La signora che mi rispose, penso fosse una persona della famiglia, mi disse che in quel momento erano un po’ presi ma se avessi avuto un po’ di pazienza avrebbero fatto il possibile’

Con impertinenza le dissi ‘ dei colleghi mi hanno detto di rivolgermi alla signora Grazia Ester” La signora mi rispose

‘ Grazia Ester sta finendo un paio di cose urgenti, poi sarà tutta per lei’

Mentre lo dicevo i miei occhi erano fissi sul suo volto che non sapeva dove guardare’.lanciavano però fuoco e fiamme. Soprattutto quando risposi

”sono qui per questo, ci conto’

Grazia Ester era palesemente agitata. Ma dopo una decina di minuti la signora con cui avevo parlato le si avvicinò dicendole che la stavo aspettando e che forse doveva sbrigarsi’tremava!

La vidi alzarsi dirigersi verso un ufficio e al contempo la signora con la quale avevo parlato mi invitò a seguirla, conducendomi in una sala riunioni, mi chiese gentilmente se desideravo qualcosa e io le risposi scusandomi che mi bastava parlare con la signora Grazia Ester e che erano state così gentili a ricevermi senza preavviso. Dopo poco arrivò Grazia Ester con le mani completamente occupate da cataloghi e altro, chiudendosi la porta alle spalle. Era bellissima!

‘sei un pazzo’.era mia sorella! Cosa ci fai? Come faccio ora’..’ non le lasciai nemmeno terminare la frase che la baciai. Il bacio più appassionato che avessi mai dato’.

‘amore, sono in crisi d’astinenza! Avevo un disperato bisogno di vederti toccarti annusarti”’..’

‘ora ci tocca giocare’ le dissi ‘fai finta che sia veramente un potenziale cliente. Ma fai alla svelta, ho una voglia matta di te. Quindi sbrigati a chiudere, mancano solo 10 minuti alla chiusura’ho trovato un posticino carino’

Lei era palesemente in subbuglio, non sapeva come comportarsi, quindi la guidai e nel giro di poco tempo sbrigammo le finte questioni e salutai non prima di aver comunicato il luogo dell’incontro. Dove mi raggiunse nel giro di una decina di minuti’.una piccola villetta di un amico verso il lago.

Era così arrabbiata’

Scesa dalla sua auto, vedovo i sui occhi lampeggiare. Appena chiusa la porta di casa, me la trovai praticamente addosso così fremente di rabbia che pensavo potesse strapparmi gli occhi. Si avvicinò e quasi piangendo mi urlava di tutto mentre con una mano cercava di colpirmi. Riuscii a evitare il colpo e con una mossa veloce le presi le mani e la bloccai.

‘amore, sono qui, siamo qui.’

‘non provare a toccarmi, bastardo’ mi rispose.

Urlava e tremava. L’afferrai strettamente e la buttai in qualche maniera sul divano e per fermarla e riuscire a parlarle con calma la bloccai con il mio corpo. Sentivo che continuava a urlare arrabbiata, non si calmava. Ma stando in quella posizione continuavo a vedere le sue gambe scalciare e il sedere alzarsi nel tentativo di divincolarsi. Piano piano iniziai ad alzarle la gonna,

‘ cosa stai facendo? Porco!’

ma le mie mani sapevano cosa fare e con decisione riuscirono nel loro intento. Dapprima alzarono completamente la gonna, poi con destrezza abbassarono le mutandine fino alle ginocchia

‘che cazzo credi di fare? Non provarci, non voglio!’

Ma lo sua voce si interruppe bruscamente quando realizzò le mie intenzioni. Alla prima forte manata sulla natica realizzò quale fosse il suo destino! I colpi si susseguirono via via uno dopo l’altro e dapprima le urla di rabbia poi si trasformarono in lamenti e poi in singhiozzi. Il sedere era bello rosso!

”basta ti prego! non sono più una bambina!’

Non smisi e arrivarono ancora cinque manate per natica. Ormai non parlava più piagnucolava chiedendo di smettere. Le appoggiai la mano sul sedere e iniziai un lento massaggio. Era bollente. Scivolai sempre più in profondo nel solco e incominciai a sfiorarle l’ano e poi da dietro a toccarle le labbra il clitoride.

Era bagnatissima.

Mi sdraiai di fianco a lei e le baciai la guancia rigata ti lacrime. Tremava ma gli occhi non erano più feroci ma docili. la guardai negli occhi e le dissi

‘sono qui per te. Spogliati completamente!’ e lei lo fece.

Senza parlare me la vidi nuda davanti a me, le presi la mano e la condussi in camera dove l’adagiai dolcemente sul letto. Mi accovacciai tra le sue ginocchia e incominciai a leccarla portandola presto al massimo livello possibile. Mi sdraiai su di lei e appoggiando il mio sesso al suo la penetrai in profondità. Con decisione dentro fino in fondo!

‘grazie amore! Prendimi! Sono tua”
Un giorno, dovevamo vederci e avevamo fissato un appuntamento nel nostro solito nido…
“amore, voglio di più!” le scrissi
“dimmi…” mi rispose.”
“quando arriverai, troverai un pacchetto, aprilo e segui le istruzioni. Ma non parlare”
“ma…”
“niente ma! da brava”
Avevo preparato tutto….
un piccolo semplice pacchetto con all’interno una benda per gli occhi e un biglietto con su scritto….indossa solo la benda!

quando entrasti nella stanza, io ero nascosto e non potevi vedermi, la stanza illuminata soltanto da quattro candele profumate lasciavano una luce soffusa, quasi tremolante….
incerta ti avvicinasti al pacchetto e una volta aperto rimasi sorpresa, indecisa, confusa. (la decisione pare non sia il tuo forte )
Ma alla fine, iniziasti a spogliarti. Eri bellissima, sempre curata in ogni dettaglio, con un intimo davvero invitante. Ma ti avevo chiesto di toglierti tutto…e pur un po’ delusa slacciasti il reggiseno e sfilasti l’ultimo pezzo di stoffa a tua protezione, le mutandine. E ora la benda sugli occhi…
Passano i secondi lunghi e strani…la percezione della realtà che cambia i sensi che si acuiscono con l’abitudine alla cecità.
Percepisci dei movimenti in torno a te e la mia voce che ti sussurra…”calma, sono io…ferma, non muoverti!”
e mentre senti le mie parole senti un rumore di stoffe che scivolano oggetti che si spostano. la cosa ti inquieta e lo stare in piedi completamente esposta ti agita…
Poi percepisci la mia vicinanza. senti le mie mani che afferrano le tue e ti senti tirare lentamente, con dolcezza, finché non senti le tue ginocchia contro il bordo del letto.
TI invito a sdraiarti. a pancia in su. Collabori e ti trovi dolcemente adagiata al centro del letto con la testa sul cuscino…
solo allora percepisci la mia nudità. quando mi avvicino e ti bacio sulle labbra con dolcezza dicendoti
“grazie..ma non toccare!” fermando la tua mano alla ricerca del mio turgore….
un attimo!
e ti trovi entrambe le mani e i piedi legati, esposta offerta.
sei un po’ spaventata, ma ormai ti fidi, ma guardandoti si percepisce il tuo petto alzarsi ritmicamente sempre un po’ più veloce del solito….
“Calma tesoro, lascia che sia il tuo corpo a sentire. Rilassati…”
“&egrave una parola” mi sussurri in risposta.
“non costringermi a imbavagliarti….” e ti chiudo la bocca con un bacio…
sento che lentamente il tuo respiro rallenta….a questo punto inizio il mio gioco….
e senti un fiume di olio intensamente profumato irrorarti il seno
…un giorno mentre stavo dirigendomi all’appuntamento previsto, ricevetti un messaggio che mi comunicava un cambio di programma. Grazia Ester, aveva avuto un contrattempo e si scusava dicendomi che sarebbe arrivata non appena possibile. Diceva più o meno cosi.
” tesoro, ho un problema, non riesco a venire all’ora prevista. fatti trovare a Verdello. appena fuori sulla provinciale c’&egrave un Pub, entri e mi aspetti…saprò farmi perdonare!”
giro la macchina e, sinceramente un po’ amareggiato mi dirigo da Caravaggio dove ormai ero sopraggiunto, al nuovo appuntamento.
Arrivo e il pub indicatomi, uno sfigatissimo “pub on the road” mi fa arrabbiare ancora di più…sono così nervoso che sto pensando di tornarmene a Lodi quando ti vedo arrivare…
Ti sei messa così in tiro che pur entrando in penombra il locale si illumina…
Rossa in viso, per l’emozioni, ordini un bibita dicendo al barman di fare alla svelta perché avevi un appuntamento.
“ma se hai un altro appuntamento, non potevi dirmelo prima? tornavo indietro e non avevo la serata …”
“Vuoi stare zitto una buona volta? Bevi alla svelta taci e seguimi!”
trangugiamo velocemente e preso letteralmente per mano vengo condotto fuori. Ti dirigi alla mia auto, la tua non si vede, e mi dici di accendere e di seguire le tue indicazioni.
“esci dal parcheggio, sbrigati, prendi la provinciale, e al primo incrocio a sinistra….”
esco come da tue indicazioni e mi trovo davanti a un Motel.
“su, che aspetti? entra!” mi dici…
Consegno i documenti e il commesso non mi lascia neppure parlare che mi consegna la chiave dicendomi “la vostra suite, prego! come da vostra richiesta…” ti guardo e vedo la luce nei tuoi occhi…
Ci dirigiamo alla suite assegnata e appena prima di entrare mi dici.
“tesoro, tocca a me, da bravo, ora vai ti spogli e ti fai trovare seduto in poltrona….mentre io mi preparo…
Le luci soffuse una musica dolce di sottofondo e io un po’ dubbioso eseguo i tuoi ordini….
e mi ritrovo nudo seduto in attesa spasmodica della tua presenza.
Che si palesa nella sua meraviglia…un bustino di raso e pizzo che sostiene il seno mettendo in risalto i capezzoli completamente liberi…un perizoma abbinato, con sorpresa…
TI avvicini e mi prendi per mano mi sollevi e ti avvinghi a me e inizi a strusciarti, a baciarmi sul collo sul petto..
ti inginocchi ,,,,
mi spingi nuovamente sulla poltrona e scendendo lo prendi in bocca….lo lecchi ovunque e sempre più impertinente…sfili come per magia un profilattico dal bustino, me lo indossi e mi sali in braccio….
Con un’abile manovra sento che armeggi e che lo posizioni perfettamente….davanti agli slip….ma sono aperti e mi trovo dentro di te…
“Ti sto scopando tesoro, sei mio, ma voglio di più!”
“cosa posso di più?” ti chiedo
e tu con un sorriso terribilmente malizioso….
“scopami il culo! lo voglio….”
… e le emozioni mai finiscono di sorprenderci. Soprattutto quando il rapporto si fa via via più intimo e coinvolgente quando uno sguardo &egrave sufficiente a far comprendere al compagno le nostre esigenze, i nostri desideri. Certo in alcuni casi capita che il frequentarsi porti alla noi. In altri invece, ogni nuova esperienza porta a nuovi desideri, nuove fantasie.
Come successe quella volta in cui uscimmo per un happyhour e ci ritrovammo a fare shopping in un sexy shop. In realtà più che un sexy shop era un negozio specializzato in intimo ultra sexy con annesso la vendi di qualche “pezzo di classe”.
Una volta entrati la commessa, secondo me un trans, ci chiese cosa avremmo gradito e guardando i tuoi occhi luccicare osservando busti e reggiseni e perizomi le chiesi di consigliarci lei….
Ci porto diverse cose….
Le prime classiche poi sempre più osé… E la nostra eccitazione si sentiva anche nell’aria …alcune erano elegantissimi su di te, anche se un po’ retr’, altre veramente audaci… L’ultimo poi… Particolare…. Era un bustino. Sembrava normale, a prima vista, ma in realtà una volta indossato stringeva stretta la vita esponendo al massimo il sedere e il seno lasciandolo completamente scoperti così pure come per la parata. In corrispondenza dei capezzoli e del bordo anteriore pendevano delle catenelle a cui erano attaccati dei piccoli moschettoni. Li guardasti con fare stupito e io ti dissi….” Questo &egrave perfetto, poi ti spiego”
Ci raggiunse la commessa che ci mostri anche il perizoma abbinato. Molto particolare….
Era praticamente una statuetta con un rigonfiamento a cui erano legati dei piccoli nastri di stoffa…
Ci disse che se ci piaceva, l’ideale era abbinare anche un giochino….
Io con il mio solito entusiasmo aderii subito, tu eri un po restia …
Stavi per rivestirti quando io ti dissi “Grazia Ester, ferma così! Ora lasciami fare che poi usciamo cena! ”
&egrave così dicendo afferrai le mollettone e te le applicai ai capezzoli…
” … Fa male, dai toglile!”
“Porta pazienza, non ho finito…” &egrave detto questo. Aperta la scatola estrassi l’ultimo oggetto… Un piccolo ovulo …. Mi inginocchia e ti dissi ” apri le gambe e lasciami fare…. ” lo infilai e subito dopo ti feci indossare in perizoma con la statuetta……
Appena indossato capisti che la parte interna aderiva perfettamente al clitoride….
“Sei matto, come faccio…” Non ti lasciai terminare che ti dissi, con sorriso maligno, “dai rivestiti, così come sei, che andiamo finalmente a cena…”
Una volta in strada però compresi le mie intenzioni!
Avevi iniziato a sentir vibrare l’ovetto dentro di te! Era una sensazione così eccitante che mi dicesti
” ti prego smettila…non posso godere in strada”
E io con fare sornione ” nessuno te lo vieta…”
Ti afferrai X un braccio e ti condussi alla meta prescelta…
Eri Bordeaux sentivi stimoli ovunque…
E morivi dalla voglia di esplodere in un orgasmo fortissimo. Ma temevi di farti scoprire….
E io con il telecomando gestivo le tue sensazioni….
Eri così eccitata che sentii la tua bocca esprimere “Marco, ho capito, portami via, fammi quello che vuoi, ma fammi venire”

…Grazia Ester ormai iniziava a essere consapevole che non si trattava più di un’infatuazione momentanea e quando ricevette la richiesta di Marco di masturbarsi senza mai godere, solo pochi giorni addietro gli avrebbe riso in faccia e non ci avrebbe nemmeno pensato.
Eppure eccola che in un certo qual modo si sentiva come obbligata. Sentiva ogni giorno il suo desiderio montare, ma sapeva che lui non voleva. Voleva essere lui a farla esplodere.
Voleva che le sue sensazioni fossero meno coinvolgenti, ma era incredibilmente combattuta. Da una parte la sua razionalità, dall’altra le sensazioni che le sconvolgevano mente e corpo.
Così si trovò sola, sul divano, completamente scosciata a toccarsi, a sfiorarsi il clitoride immaginando fosse il SUO marco a farlo. Sentiva le sue viscere contrarsi, mentre la sua mano ormai inzuppata dei suoi umori rendeva ogni cellula sempre più ricettiva. Si sentiva allagata vogliosa oltre ogni possibile immaginazione ma voleva darsi e a lui.
E così proprio mente stava per venire stacco la mano portandola alla bocca per sentirne il sapore, mentre lentamente sentiva scendere il battito cardiaco e al contempo martellare dentro il cervello il desiderio.
Sensazione nuova, pensieri che si rincorrevano, immagini che si accavallavano.
Ma una. Una non riusciva a cancellarla. Lei sul divano che si negava per Marco!
Ma era una sensazione nuova. La sensazione strana di sentirsi parte di LUI. La voglia nuova di abbandonarsi a lui, farsi possedere, lasciarsi andare, concedersi completamente.
E già si immaginava il loro incontro…lei che si avvicina, un po’ imbarazzata, lui più sicuro. Le si avvicina la fissa negli occhi e le dice “sali, andiamo”
E pensi…nemmeno un bacio…
Si dirige con l’auto al motel e si porta davanti alla stanza. Parcheggia e scende. I suoi modi sono un po’ bruschi. Forse nasconde una sua insicurezza….

Ma alla fine i pensieri si interrompono, rimangono estremamente pulsanti. Duole dirlo, ma la cosa che Grazia Ester vuole realmente, concretamente ….quel cazzo duro dentro di lei!

…non era più come prima. Ormai sapeva che era vero che Marco la prendeva sia fisicamente che mentalmente. E ogni volta che riceveva un messaggio sentiva una fitta al basso ventre… E a questa volta fu così. Quando ricevette quel semplice messaggio whatsapp “ho voglia di te. Che tu ti affidi completamente a me”
Si sentiva imbarazzata a percepire questa sensazione. Le mutandine sempre umide, una voglia latente con quel desiderio sempre montante.
“Tesoro, domani ci vediamo, sarò tua!”
E fu così che la notte non passò mai e la mattina fu un supplizio e il pomeriggio al lavoro un incubo … Mai venne il momento tanto atteso.
Grazia Ester si aspettava di incontrare Marco in quel centro commerciale, farci due chiacchiere e poi buttarsi e rotolarsi assatanati tra le braccia l’uno dell’altro…
Ma marco era un tipo imprevedibile e invece di prendendosela con foga era strano. Estremamente dolce ma decisamente eccitato…”Grazia Ester, ti prego, sono stanco, fai tu…” Non le sembrava vero ….iniziò lentamente a spogliarlo, prima la cravatta, poi la giacca la camicia la cintura , i pantaloni calze scarpe….
Infine i boxer … Era così duro! Che non esitò e lo prese in mano e lo avvolse tra le sue labbra… Era maestoso! E sentirlo sul palato e sforzarsi di farlo scivolare più in fondo possibile, esaltante. Anche se le mancava il respiro…
E mentre lo faceva sentiva che anche lei si eccitava da morire….
Iniziò a spogliarsi rimanendo in mutandine e reggiseno….
“Tesoro, sei bellissima…fatti edere tutta…ti prego, sei mozzafiato!”
&egrave così anche il pezzo superiore volo via e così anche le mutandine…si guardarono e Grazia Ester afferrò marco per il suo membro e lo accompagnò al letto e gli disse
“Tesoro, sdraiati, penso a tutto io…” E così dicendo lo spinse delicatamente sul letto… Si inginocchiò tra le sue gambe e iniziò a leccar tra le gambe , l’ano lo scroto l’asta…fino a imboccarlo tutto completamente… O quasi. Marco era in estasi e quando ormai quasi al limite si sentì dire “ti voglio, tutto” si sentì in paradiso….
Grazia Ester si avvicinò lo bacio sulle labbra e guidando il cazzo duro davanti alle sue calde labbra se lo spinse dentro! E iniziò a cavalcarlo…era una sensazione esaltante sentirsi penetrare e allo stesso tempo tenere il controllo… &egrave così Grazia Ester si trovò a non riuscire a controllare più il suo orgasmo che esplose senza preavviso. Forte e devastante.
Marco l’abbraccio stretta e mentre ancora duro dentro di lei ” tesoro, sei stata fantastica…mi hai tolto ogni stanchezza…” “…un attimo, con te non ho ancora finito” &egrave così dicendo baciandolo sulla bocca lo fece uscire da se, ma con sorpresa di marco lo mise in corrispondenza dell’ano e iniziò a spingere….”voglio incularmi da sola… Stai fermo! Sei mio….” &egrave così lentamente iniziò a sentire che entrava lacerando le sue ultime resistenze…dolore e piacere… Lo sentiva entrare lentamente nel suo intestino. Era più grande di quanto si aspettasse ma non le importava. Lo voleva dentro e così sempre più eccitata si spense ancora più a fondo finché non lo sentiti tutto dentro di se….era incredibile… Bello tosto doloroso eccitante…. E Marco “grazie amore! &egrave bellissimo'”e iniziò a sfiorarle il clitoride mentre Grazia Ester iniziava a salire e scendere su di lui…erano due corpi uniti ma due menti quasi separate lei che cercava di farlo godere…lui che faceva altrettanto…. E il dolore all’ano piano piano diminuiva mentre aumentava il piacere… E fu così che improvvisamente senti come un click sentì il cazzo di lui che eruttava dentro di lei fiumi di lava bollente… Mentre anche lei esplose in un orgasmo devastante…colava lava anche lei…insieme! Bellissimo!
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Marco era rimasto estasiato da Grazia Ester. Era una donna fantastica, sensuale e tremendamente sexy. Certo non era magrissima, ma le sue curve la rendevano ancora più invitante e stimolante. Aveva una fisicità naturale una capacità di godere che lo elettrizzava.
Ma ancora di più lo eccitava sapere delle sue letture, della sua volontà di appartenere.
e fu cosi che un giorno prese la decisione di farle fare un passo ulteriore nel loro rapporto.
Le scrisse un messaggio. “oggi ci vediamo, ti voglio, e voglio la tua ubbidienza”…e fu così che si trovarono al solito posto …e quando la vide il suo sorriso il suo abbraccio la fece sobbalzare di gioia. Marco era particolarmente gentile e affettuoso e Grazia Ester si sentiva in estasi…
Appena in macchina le disse “Ti ho portato questo giochino, ti prego, infilalo dentro di te….” lei arrossendo, ” no dai, in pubblico…” “…non c’&egrave nessuno, tesoro, ci sono solo io e controllo che non ci sia pericolo…”.
Lentamente Grazia Ester iniziò a tirar su la gonna fino al bordo delle mutandine….
Marco estrae un piccolo oggetto mezzo rosa mezzo grigio… A forma di uovo leggermente schiacciato nel mezzo, ….”sbrigati infilalo dentro!” E così dicendo glielo porge invitandola ad infilarlo….”dai sbrigati, e non fare quella faccia! sei fantastica”
Appena Grazia Ester si fu ricomposta…accesa la macchina si mette in moto verso la solita destinazione ….
Ma arrivati davanti al loro nido invece di fermarsi prosegue diritto ” ma dove stiamo andando? ” chiede lei stupita…”Sorpresa” continuando a guidare nel giro di pochi minuti si trovano davanti a uno strano negozio, pieno di busti, fiocchi, mascherine…Marco, parcheggiata l’auto nel parcheggio riservato, scende gira intorno alla macchina le apre la portiera, le porge la mano e “Andiamo le dice” lei stupita lo guarda come predire…ma sei matto? “fidati, ci sono io…”
Grazia Ester scende, rossa in viso. si sente come se tutti le tenessero gli occhi addosso….ma, Lui era con lei!
Si incamminarono e si fermarono davanti alla porta d’ingresso…
Grazia Ester sempre più emozionata … Marco l’afferra per il gomito e la guida all’interno dove vengo ricevuti da una bella donna non più giovanissima, molto truccata che sorride loro con fare accattivante…
“buon giorno, posso esservi utile?”
“si grazie, lei &egrave la MIA novizia, e avremmo bisogno sia di abbigliamento che qualcosa di stuzzicante!” e mentre diceva questa frase mise la mano in tasca e azionò il telecomando…Grazia Ester sentì dentro di se l’ovetto iniziare a vibrare….si sentì quasi mancare e si afferrò, per non cadere al bancone del negozio.
La signora, molto attenta la fisso negli occhi e con sguardo malizioso le disse
“tutto a posto signora, si sente bene?”
Grazia Ester balbettò qualche parola … ma non riusciva più a ragionare…si sentiva terribilmente imbarazzata, arrabbiata con il suo Marco, ma anche terribilmente eccitata. Si sentiva colare.
E senti la voce del suo uomo dire.
“vorrei che ci facesse vedere dei bustini che le stringano la vita e che le mettano in risalto sia il CULO che le TETTE” usò proprio questo linguaggio….GRAZIA ESTER era bordeaux
“ho capito…accomodatevi nel camerino che vi porto quanto richiesto…” poi rivolto a lei “la taglia, vediamo, non una 42…” BASTARDA pensò lei “direi una 44 o una 46, ma iniziamo con la 44….”
….e l’ovetto continuava a lavorare dentro di lei…sempre più insistente…
“marco, mi stai mettendo terribilmente a disagio, non voglio…ti prego smettila” e per tutta risposta lui le rispose “Amore, mia detto che vuoi essere mia? impara a lasciar decidere a me…” e per tutta risposta, mano intasca e l’ovetto aumentò la vibrazione….
“Marco, sto per venire…ti prego non davanti alla signora…” e proprio mentre la negoziante tornò con tre capi la vibrazione si fermò.
“credo che debba provarli, su, vada dentro e si spogli, glieli passo uno a uno…mi chiami se ha bisogno di aiuto”
“grazie signora, ci penso io, ” disse marco…
Dentro il camerino Grazia Ester rimase con solo le mutandine e si mise a provare il primo bustino…un delirio non riusciva neppure a metterlo tanto era stretto…passò al secondo, di raso verde bordato di pizzo nero…le stava veramente bene…certo le sbatteva le tette in alto e guardandosi allo specchio le faceva un sedere troppo grosso….No non le andava…il terzo invece…NERO di seta arabescata. Le tette erano completamente esposte con i capezzoli protesi in vita scendeva leggermente a punta sul davanti e anche sul di dietro….si guardò nello specchio e vide che il culo sembrava diventato un cuore….era perfetto, si piaceva e piaceva anche a Marco che le disse….”questo &egrave perfetto….tienilo addosso, dammi solo il cartellino…ma ora quando ti sarai rivestita dammi le mutandine….”
e cosi dicendo si diresse verso la cassa dove la signora li attendeva. Senti la voce della patrona che diceva “serve altro?”…e poi un bisbigliare…
così una volta rivestita usci dal camerino sempre più rossa in viso….sempre più eccitata….e Marco sorridente che l’aspettava con un pacchetto regalo in mano….”andiamo, siamo di fretta…questo &egrave per dopo, ora ti voglio, non ne posso più!”
E così corsero alla macchina…corsero…per modo di dire. perché Grazia Ester sentiva di perdere l’ovetto da tanto era bagnata e senza slip era terrorizzata….
Finalmente in macchina…. “grazie amore, sei stata fantastica….” “non farlo mai, più, mi hai fatto sentire terribilmente a disagio” e mentre finiva la frase sentì l’ovetto iniziare a stantuffare al minimo…
L’auto correva e si trovarono di fronte alla stanza, ormai l’eccitazione era così evidente che se ne sentiva fin l’odore….
appena dentro marco le mise una mascherina sugli occhi… la spogliò lasciandola con solo il nuovo bustino…la mise a quattro zampe e le disse “sei bellissima….hai la figa che pulsa…&egrave lucida….”.e mentre lo diceva senti che le spingeva il cazzo nel culo….
una volta dentro lo sentì muoversi con sempre più decisione mentre l’ovetto era alla massima velocità e la sua voce che urlava
“GRAZIA ESTER, ORA sei MIA!” e mentre lei esplodeva nell’orgasmo tanto agognato lo senti venire dentro di lei…INSIEME!

Era ormai quasi mezzanotte quando Grazia Ester ricevette un messaggio
“Vuoi essere cagna? Domani vieni con una gonna morbida e una camicetta, nient’altro!”
Appena lo lesse sentì come una frustata in mezzo alle gambe…una scossa elettrica che la riempì di eccitazione….non poteva farle questo prima di andare a dormire. E ora? Come faceva? aveva una voglia matta addosso, e Marco le aveva espressamente vietato di toccarsi.
Si sentiva bagnata pulsante ma non voleva deluderlo. Ormai le apparteneva e questo sentimento si faceva ogni giorno più forte. E così da brava slave ubbidiente si lasciò avvolgere dai pensieri nella notte più travagliata degli ultimi anni. Sogno le esperienze vissute e quelle che ancora avrebbe voluto vivere …e ogni pensiero nuovo era sempre più superato dalle fantasie che Marco le faceva vivere nella realtà…
Si trovò così il giorno dopo allora dell’appuntamento come da lui richiesto, dopo una giornata di lavoro abbastanza tranquillo…ma tumultuoso bei sui pensieri…
Marco come il solito le si avvicinò e la saluto con un bacio sulle labbra…”sei bellissima!” La prese per mano e l’accompagno all’auto aprendole, con fare galante, la portiera per invitarla a sedersi “fammi controllare la merce, cagna…” E così dicendo mentre si stava per sedere le alzo la gonna scoprendole il culo….
Grazia Ester era imbarazzatissima!
Ssciack! Una mano aperta sulla natica e la sua voce
“Brava cagna, è ora di andare…sali”
E mentre lei si accomodava turbata le chiuse la portiera….
Salito anche lui in macchina le porse due mollette di metallo con attaccata una pallina … Suonavano come campanelline…
“Apri la camicetta e mettile sui capezzoli…su, non abbiamo molto tempo”
Ormai Grazia Ester si era un po’ abituata alla sua pubblica nudità ma ogni volta veniva colta di sorpresa…”subito Padrone” ormai lo chiamava così…
Marco correva tranquillo in mezzo al traffico e fu così che Grazia Ester riconobbe la strada…o almeno le sembrava…la stava portando al negozio…sensazione che venne confermata quando parcheggiò!
Marco era euforico, simpatico brillante…Grazia Ester turbata è un po’ inquieta…entrati nel negozio, ormai tardi. Molto vicini all’orario di chiusura…c’erano altri clienti che stavano facendo acquisti e quindi nessuno diede loro retta finché anche l’ultimo cliente fini di pagare. La solita cassiera si rivolse loro dicendo…”siete arrivati un po’ tardi, lasciatemi chiudere così siamo tranquilli…e sono tutta per voi…” E così dicendo chiuse la porta a chiave , azionò le saracinesche elettriche e subito tutto fu silenzio…
“Cosa posso fare per voi?”
Marco prese la parola e le disse “oggi è il gran giorno. Quello di cui le parlavo” “ah, complimenti! ” è rivolta a Grazia Ester “allora sei tu la CAGNA di padron Marco?”
Grazia Ester si sentì morire…
” su, via tutto, nuda! Poche storie! E seguimi”
Ma come, Marco cosa faceva? Lo vide che si sedeva quasi disinteressato sulla poltrona…
E la signora la prese per mano e la portò nel retro…
Appena arrivati le ribadì l’ordine di spogliarsi e visto che non si decideva inizio lei a sbottonarle la camicetta mettendole in mostra il suo seno con le campanelle….
E poi la gonna…
Rimase nuda con solo le scarpe e la sua incredibile sensazione di inadeguatezza, di vergogna… È lui non c’era a sostenerla!
Sul tavolo degli oggetti che non aveva mai visto…uno strano gioiello in acciaio un cuneo ovaleggiante con attaccato al gambo che lo sorreggeva uno scudo rotondo su cui era incastonata una pietra rossa…un grosso strass di un paio di cm… Una boccetta di lubrificante…Delle cinghie di cuoio nero, una frusta lunga e affusolata e un guinzaglio. ” su presto…. Diamoci da fare! ” è così dicendo le fece indossare le cinghie di cuoio…le fasciavano le cosce strette le caviglie i polsi….”ora appoggiato al tavolo” e mentre lo diceva si sentì una mano che l’accompagnava…. Una mano decisa…Grazia Ester era muta si sentiva come un oggetto…ma incredibilmente viva. Si vergognava ma sentiva che era terribilmente eccitata e quando anche la signora che la vedeva a 90 se ne accorse ” ma sei bagnata! Aveva ragione padron Marco a dirmi che sei una cagna perfetta!” Si sentì morire…” Su ora è il momento del gioiello ….” Lo prese e lo immerse nel gel e lo posizionò proprio sul suo ano e iniziò a spingere….
Era gelido…. E si irrigidì ma la signora era inesorabile…. E spinse finché non fu dentro completamente… E Grazia Ester nonostante la situazione imbarazzante, quasi venne….
La signora non aveva ancora finito il suo lavoro la fece rialzare e le prese i polsi tramite le polsiere li legò insieme con il guinzaglio le mise una benda sugli occhi e le disse “andiamo!”
E presa in mano la frusta la trascinò nel locale di vendita dove l’attendeva il suo Marco…
Grazia Ester aveva la testa rivolta in basso era viola in volto, le campanelle suonavano a ogni suo passo…
Marco era seduto in poltrona e quando la vide entrare fu folgorato….era bellissima!
Sentirono una voce che disse “la cagna è pronta! Le consegno la frusta e il guinzaglio. Con la prima potrà punirla ogni volta che non eseguirà un suo comando. Con il secondo la guiderà nei meandri del BDSM! Le consegno una grande responsabilità!”
Ma Marco le si avvicinò e disse ” per i polsi non basta ”
Grazia Ester lo sentì armeggiare al suo collo… Una striscia morbida e sentì i polsi liberersi e al contempo un click al collo…la benda sparire e finalmente vedersi nuda allo specchio con al suo fianco Marco che l’abbracciava dicendole ” grazie Amore, ora sei veramente MIA!”
E Grazia Ester sentì inaspettata la sua voce dire
” ti amo, padrone! Fai di me quello che vuoi, sono TUA, completamente!”

L’estate era finita ormai da settimane e le giornata non più calde vedevano gli alberi cambiare in mille colori. L’oscurità, appena finita l’ora legale piombava presto la sera e le temperature costringevano ormai a coprirsi abbondantemente. In questo clima ormai autunnale Grazia Ester e Marco si trovavano sempre più affiatati anche se spesso gli impegni di lavoro impedivano incontri frequenti. Ciò nonostante erano felici anche se i loro incontri erano solo destinati al loro appagamento fisico. È questo, per entrambi era sicuramente una vera e propria mancanza nel loro rapporto. Non riuscivano a “viversi” completamente.
La vita però offre occasioni quando meno te lo aspetti e così , durante una settimana appena dopo le festività di inizio novembre capitò l’occasione.
Entrambi si liberato dei loro impegni lavorativi e famigliari e riuscirono ad organizzare un paio di giorni tutti per loro.
Fu così che il giorno previsto si trovarono al solito parcheggio di Verdellino…erano le 1030 della mattina e la giornata era tutta per loro
Grazia Ester era emozionata come una ragazzina di fronte alla sua prima uscita serale. Marco invece come uno a cui avevano regalato il suo gioco preferito.
Si videro e senza badare agli sguardi di tutte le persone attorno si abbracciarono passionalmente baciandosi emozionati.
“Andiamo” disse marco. “Fammi prendere la borsa” rispose Grazia Ester.
E così acceso il motore e imboccata l’uscita del parcheggio Marco chiese a Grazia Ester ” hai deciso? Dove vuoi che andiamo?”
Grazia Ester dentro di se aveva deciso ma non voleva rivelare a Marco la destinazione esatta così gli disse soltanto di dirigersi verso le valli…
Si sentivano come due ragazzini alla loro prima gita scolastica. Grazia Ester era particolarmente dolce e affettuoso, marco allegro e spiritoso, rispondeva con gioia a tutte le sue effusioni. Si trovarono così a percorre la srada verso San pellegrino terme.. Tra vecchie fabbriche abbandonate, paesi un po’ dimessi si vedevano scorci di paesaggi mozzafiato quando il fiume si apriva in anse in cui si specchiavano le montagne. Giunse così quasi in fondo valle e Grazia Ester disse a marco di accostare e parcheggiare…
Appena fermata la macchina, Marco si girò verso Grazia Ester la bacio dolcemente sulle labbra e “grazie, amore…e questo il posto? Sembra bellissimo!”
Grazia Ester sorrise soddisfatta della sua scelta, scese dall’auto, prese la borsa e così fece anche Marco…
“Non prendo la borsa dei giochi?” Chiese Grazia Ester con sguardo malizioso…
“Torniamo dopo a prenderla…ora andiamo”
Si diressi così verso la reception dove la padrona di casa disse loro che i pranzi e la cena li potevano consumare sia incamera che nella dal ristorante. Consigliava loro di accontentarsi a pranzo del menù depurante se avessero voluto usufruire dell’intero percorso benessere…. A Marco, goloso e gaudente fino al midollo, la prospettiva non piaceva molto e storse il naso….Grazia Ester invece era serena e guardandolo di sottecchi gli disse “tesoro, di darò io qualcosa da mangiare, non preoccuparti”
La signora della reception disse ” vi ricordo che il pranzo lo serviremo alle 1230, e il percorso benessere inizierà alle 1430. La stanza è la genziana, e si trova nella dependance. ” quindi presa la chiave si diressero verso la stanza a loro assegnata.
Erano ormai le 11.30 passate, Grazia Ester si diresse verso quello che nei suoi progetti avrebbe dovuto diventare il loro nido d’amore. Fecero due passi nel viottolo che conduceva alla struttura restando in silenzio. La tensione era alta. La novità, la voglia di viversi, la paura di non essere all’altezza. Tutti questi sentimenti si annodavano nelle loro menti mescolati al desiderio l’uno dell’altra.
Una volata arrivati, aperta la porta la stanza che si mostrava ai loro occhi era una delizia. le pareti erano di un tenue lilla a ricordare il fiore della genziana, peraltro raffigurato in diversi quadretti appesi alle pareti, le travi di legno a vista erano antiche irregolari e con vari grossi chiodi di ferro, anch’essi vecchi a ricordare che forse, in precedenza era una stata il locale in cui appendevano i salami per le stagionature. Il letto era a baldacchino in ferro battuto, una grande poltrona, uno scrittoio e per finire una stanza da bagno spaziosa con tanto di doccia e vasca doppia idromassaggio.
“amore, è splendida,” disse Marco…e da dietro l’abbracciò stretta a se baciandole il collo.
Grazia Ester si girò e con fare civettuolo gli disse “ti piace davvero? O hai visto qualcos’altro che preferisci?”
Marco di fronte a tale provocazione non fu in grado di resisterle
le afferrò il seno stringendolo forte attraverso i vestiti, la spinse senza tante dolcezze verso lo scrittoio e inizio ad armeggiare contemporaneamente sia con i sui vesti che con la gonna di lei, come solo un maschio porco e voglioso poteva fare.
“E’ tardi, dobbiamo andare” diceva Grazia Ester. Ma Marco sembrava indemoniato e non la sentiva nemmeno.
Fu cosi che senza nemmeno essersi tolto un vestito si trovarono avvinghiati ferocemente. Grazia Ester che cercava, senza esserne troppo convinta di difendersi, Marco sempre più eccitato che cercava di prenderla.
La spinse con forza con i gomiti sullo scrittoio. Con calcetto le apri la gambe…le alzo la gonna…e finalmente potè vedere il suo culo maestoso…ma era ancora protetto dalle mutande. erano molto carine, di pizzo….
Ma la voglia era fortissima. Le afferrò con forza le scostò di lato e senza nemmeno mettersi il profilattico le puntò il cazzo sulla figa non ancora sfiorata e con un colpo secco la penetrò….
Grazia Ester non si aspettava tale rudezza. non era ancora pronta, ma nonostante questo, dopo i primi assalti un po’ dolorosi si lasciò andare al piacere che presto prese il sopravvento…
Marco Era scatenato la stava scopando con una tale foga e violenza che non era da lui. Le aveva preso la coda dei capelli e la montava come fesse un animale in calore. e presto iniziò a guaire e a godere….
in un attimo di lucidità gli disse un ultima volta…”dobbiamo andare a pranzo” ma come risposta senti Marco ancora più possente che stringendole forte i capelli e tirandola verso di le sussurrò secco e asciutto “pensa a godere, Cagna!” e dopo un colpo più forte degli altri Grazia Ester esplose in mille contrazioni….mentre ancora si gustava il cazzo duro dentro di lei Marco lo sfilo e le disse “leccalo, e puliscimelo, che dobbiamo andare.”
Grazia Ester era sconvolta ma si mise in ginocchio e inizio devota a gustarsi i propri umori. Erano dolci manche salati ma lei voleva che marco venisse e così iniziò quello che lei pensava un meraviglioso pompino. Voleva il suo sperma in bocca….Ma mentre iniziava a percepire che Marco stava per godere sentì che gli tirava i capelli allontanandola dal suo proposito.
“Ora andiamo, amore, ci aspettano” Era tornato dolcissimo “amore, ma tu non hai goduto! non è giusto!” “non preoccuparti…ci sarà tempo…”
Il pranzo, in effetti chiamarlo pranzo era forse esagerato, tante verdurine tagliate a tocchetti, un po’ d’olio, non molto, due o tre pezzetti di formaggio di montagna stravecchio, e tanta frutta di stagione…ma soprattutto delle entusiasmanti tisane….
Marco guardandola negli occhi “questa la paghi…” e lei con un sorriso…”E’ stare meglio in forma”…e così dicendo tra battute e scherzetti si trovarono all’ora dell’inizio del percorso….
La proprietaria li avvisò che si dovevano presentare al centro benessere di li a venti minuti… era sul retro della dependance quindi consigliava loro di passare dal corridoio su cui si affacciava la loro stanza, con il solo accappatoio e le ciabattine da loro fornite….
Marco decise di fare una corsa alla macchina a prendere la borsa lasciata mentre Grazia Ester si preparava ..così quando tornò la trovò già pronta. In un attimo fu nudo anche lui e si diressero verso il centro.
Appena arrivati c’erano due ragazze che li accolsero e chiesero loro se gradivano il percorso completo. Comportava vari trattamenti estetici, massaggi depilazione sauna e bagno turco piccola piscina riscaldata per un idro massaggio rigenerante.
Inizialmente consigliarono loro di immergersi nella vasca idro e di rilassarsi poi un bagno turco e poi sarebbero intervenute loro con lo scrub….
Marco e Grazia Ester si presero per mano e si diressero verso la vasca, dove una volta spogliati si immersero nella magia dell’idromassaggio …
Profumi e bollicine accarezzavano la loro pelle e creavamo la situazione ideale X scambiarsi dolci effusioni mentre finalmente potevano parlare di loro, dei loro sentimenti, delle loro emozioni in totale libertà.
Passarono quindi al bagno turco e alla “sudata” salutare….per poi andare sotto la doccia….brrrrrr gelida….
Ma poi arrivarono le ragazze e in cominciarono a cospargere i loro corpi con un sapone nero estremamente ruvido…. La loro pelle così stimolata e depurata si preparava al trattamento successivo… La depilazione!
Le ragazze , Giovanna giunonica e Anna invece minuta, invitarono marco e Grazia Ester ad accomodarsi X la depilazione ma Grazia Ester intervenne dicendo che preferiva farlo solo lei.
Si accomodò sul lettino mentre Marco chiese di poterle osservare mentre lavoravano…
Le due ragazze si misero all’opera e spiegarono che usavano un antico sistema berbero a base miele limone e zucchero caramellato. un tipo di depilazione più morbida.
Marco seduto su una poltrona da regista lì vicino, presa la mano di Grazia Ester nella sua, fissandola negli occhi, le disse “sei bellissima, dopo ancora di più” le si illuminò il viso…poi rivolto alle ragazze “depilatela completamente!”
Grazia Ester rimase un po’ imbambolata ma si riebbe solo quando, dicendole di sdraiarsi sul ventre, le dissero di togliersi il costume. Marco le teneva la mano la guardava negli occhi, non poteva deluderlo…
E fu cosi che completamente nuda, davanti a due donne e al suo uomo iniziò la depilazione.
Erano bravissime….la sensazione che davano era di venire spalmate con una sostanza gommosa che costantemente veniva “strappata” e ristesa…..una lavorava su una gamba l’altra sull’altra. Marco teneva fisso il suo sguardo nel suo e le diceva “grazie amore, sei fantastica” e poi ancora “ti stai davvero facendo bellissima”…
Era sempre più confusa. Estasiata dalle parole del SUO uomo, desiderosa di donarsi, imbarazzata dal tocco delle ragazze che finendo il retro delle gambe si avvicinavano sempre più pericolosamente alla zona inguinale.
Situazione che si rese ancora più scabrosa quando Giovanna, come se fosse un fuscello la sollevò per le anche e le mise un cuscino a cilindro sotto la pancia, le afferrò le natiche e le aprì dicendo “Anna, io la tengo aperta, tu finisci il lavoro”.
Grazia Ester era sempre più rossa in viso e sentire che Marco, invece di intervenire diceva “la voglio completamente liscia” la faceva sentire indifesa e il suo pudore combatteva ferocemente con il suo desiderio di appartenenza.
E così si ritrovò sballottata e polita come mai lo era stato in vita sua. Ma il lavoro delle ragazze non era ancora finito. Una volta girata iniziarono le misero un telo sul corpo a coprirle il seno e iniziarono a lavorarle le ascelle. Finito questo lavoro ripresero a lavorare sulle gambe e inesorabilmente il telo saliva sempre di più fino a farla sentire completamente esposta. Sapeva che sarebbero arrivate fino alla patata, ma mentalmente, avere due donne che lavoravano una su una gamba e l’altra sull’altra la faceva sentire particolarmente nuda ed esposta. E per giunta, Marco non l’aiutava….si era messo seduto alla testa del lettino, le stava vicino e le sussurrava all’orecchio “guardarti mi sta eccitando tantissimo. vorrei fossero le mie mani…sono le mie mani….” e mentre diceva queste cose, facendo finta di nulla aveva inserito una mano sotto il telo e le stava sfiorando i capezzoli.
Grazia Ester non voleva. Non voleva che si accorgessero, ma inesorabilmente sentiva la sua figa pulsare, la sentiva terribilmente bagnata…
E quando le ragazze finirono le gambe successe la tragedia….Giovanna prese due sostegni di tipo ginecologico e vi mise le ginocchia di Grazia Ester, con una cinghia le bloccarono le gambe e Anna inizio la sua attività.
Non poteva non accorgersi, spalmava e strappava e per farlo allargava VEDEVA, TOCCAVA….
Grazia Ester chiuse gli occhi ma un attimo,prima le parve di percepire uno sguardo di intesa e un sorrisetto tra le due estetiste….Era disperata…. Era terribilmente ECCITATA.
Giovanna professionale come sempre prese una salvietta imbevuta di acqua tiepida e profumata e iniziò a tamponarla per farle scemare l’irritazione. Ma quale irritazione? Lei era tutta bollente. Il volto molto di più. Poi Anna con dolcezza le slegò le ginocchia e la liberò e senza rivolgersi a lei ma a LUI gli disse.
“credo che abbia bisogno di una doccia fredda! le consiglio di usare questo balsamo è particolarmente lenitivo, poi tornate a farvi unbagno nella vasca idro e magari un bagno turco. Poi faremo il massaggio.”
Grazia Ester ormai confusa, eccitata , ma soprattutto terribilmente imbarazzata si trovò nuda, in piedi e presa per mano da marco che la conduceva verso la doccia. Marco visibilmente eccitato, sorreggeva anche il suo accappatoio.
Sotto la doccia Marco fu dolcissimo, ma Grazia Ester non parlava….aveva un subbuglio dentro che non riusciva a capire.
e fu solo quando si trovarono nella vasca che trovò il coraggio di parlare. “marco cosa mi hai fatto fare? mi sono sentita umiliata, sporca…” E quando marco le rispose “Grazia Ester, sei stata grandiosa. meravigliosa, mi hai eccitato da impazzire. Non ti ho umiliato, ti sei solo eccitata, per la situazione. Per essere in quella situazione con ME! ricordalo, il tuo Padrone!” “e mi raccomando, voglio che tu esegua ogni mi ordine…”
e cosi dicendo la baciò dolcemente sulle labbra. un lunghissimo bacio languido. Ma mentre erano intenti a dolci effusioni Grazia Ester senti la sua mano sul sesso che iniziava a toccarla.. era nuda, sempre più eccitata e Marco ci sapeva fare terribilmente bene. L’acqua attenuava il suo tocco ma ,la sua voglia era sempre più forte.
Non riusciva a resistere, stava per venire, ma Marco sapeva perfettamente quando fermarsi. e ogni volta era sempre più dolce con i baci e con le parole. Fino a quando lo vide muoversi, avvicinarsi con gesto furtivo all’accappatoio, prendere un oggetto, portarlo in acqua e …. Era il gioiello. “mettilo dentro di te” e mentre lo posizionava sull’ano e spingeva senza tregua la bacio con una passione nuova ….
“Andiamo” disse. Grazia Ester era sempre più sconvolta. e quando usci dall’acqua completamente nuda con solo il gioiello nell’intestino che la riempiva terribilmente e Marco, palesemente “armato”. Non capiva più nulla … e dovevano ancora fare il massaggio.
Marco fu premuroso, la coccolò oltre ogni limite, tamponò sfregò ogni zona del corpo creando l’esatto effetto contrario. Era eccitatissima e non era venuta. avvolto in un telo asciutto si diressero accompagnati verso la saletta del massaggio dove le due Anna e Giovanna erano in attesa per il massaggio. La saletta aveva due lettini affiancati.
Si sdraiarono e con il telo che li copriva. Marco le prese la mano e le disse “sei meravigliosa, ti voglio! Ora rilassati” Grazia Ester si sentì rispondere quasi senza volontà …”non resisto più, ti voglio”
E mentre sussurrava queste parole le mani di Giovanna iniziarono a cospargerle i piedi di olio e a massaggiarle i polpacci. Giovanna e Anna lavoravano in stereo. E dai polpacci salirono alle cosce e ai glutei. E quando Marco senti che gli stavano massaggiando le natiche senti la mano di Grazia Ester stringergli forte la sua. Grazia Ester era sconvolta. La massaggiavano e non potevano non notare il suo gioiello …..era terribilmente imbarazzata, ma ancora di più terribilmente eccitata.
E quando finirono di massaggiare le loro schiene e chiesero di girarsi, quasi rimase paralizzata. Se Marco non le avesse detto “tesoro, ti amo, fallo per me” non sarebbe riuscita.
L’aiutarono a girarsi e il massaggio riprese sempre più intenso e più stimolante. L’olio le sembrava bruciasse, ogni volta che sentiva le mani possenti di Giovanna separarle i muscoli impastarli, sentiva la necessità di abbandonarsi, e così fu, lentamente si lasciò cullare dal massaggio sentendo stretta la mano del SUO Marco nella sua. Tutto il suo corpo era diventato mostruosamente sensibile, ogni sua singola cella un ricettore…e il disastro avvenne inconsapevole, quando Giovanna intenta a massaggiarle l’interno coscia le sfiorò due volte il clitoride inavvertitamente, Grazia Ester aprì gli occhi e vide Giovanna, Anna e Marco che la guardavano e per la terza volta, questa volta decisa, la mano di Giovanna le strisciò il clitoride…non ci riuscì a trattenersi, e un fremito indescrivibile di puro piacere la sconvolse in una pura estasi di piacere.
“sei un amore” e mentre sentiva queste parole Marco la baciò.
Grazia Ester tremava sconvolta. Si vergognava per quello che era successo. Era grada a Giovanna e Anna per averla lasciata sola con Marco. Aveva bisogno del suo Padrone. Marco l’abbraccio, la mise seduta e le fece indossare le ciabatte, l’aiutò a scendere dal lettino e le mise l’accappatoio….poi con dolcezza la prese per mano e si diressero verso la loro stanza.

Ma la cosa prese una piega inaspettata. Appena usciti dalla sala massaggio, nuda come una dea, sbucò la signora del negozio….che si fermò di botto osservandoli….”ma chi si rivede? padron Marco con la sua cagna…! Giovanna mi ha appena detto che indossa il gioiello e che le “dona” molto!”
Grazia Ester sentì il mondo crollarle addosso. disperata si aggrappo al braccio di Marco che la indirizzò deciso verso la camera…Sguardi, sorrisi….Grazia Ester si sentiva morire.
Senti dire a Marco una frase del tipo “Signora XYZ, buona sera! anche lei da queste parti?” “per forza, è il mio centro!” rispose lei. “ci vediamo per cena! e mi raccomando, prima la scopi, si vede che ha voglia di cazzo!”
Grazia Ester si sentì morire…ma quando furono dentro e Marco la butto sul letto con forza e la prese come una furia, Sentendosi contemporaneamente penetrata nel culo e nella figa da quel cazzo meraviglio esplose nell’orgasmo più forte che mai aveva provato …
“Grazie Padrone! Grazie per come mi scopi! sono la TUA schiava, fammi quello che vuoi ma fammi godere! TI AMO!”

Era un giorno di autunno inoltrato. I colori ormai si facevano tendenti al bruno, abbandonando al suolo le ultime foglie spazzate da un vento gelido che penetrava nelle ossa. Marco era in attesa che Grazia Ester arrivasse. La stava aspettando in auto per la loro fuga…e finalmente arrivò:

“Ciao Grazia Ester, sei pronta? dai che partiamo”

“eccomi amore…carico la borsa, un attimo…”

Partiti! Direzione Bergamo…..

Grazia Ester era terribilmente curiosa ed emozionata e il silenzio di Marco la innervosiva ancora di più. Anche perché nell’ultimo periodo ci erano state diverse incomprensioni. E Grazia Ester aveva l’impressione che si fosse incrinato qualcosa. una forte sensazione di disagio dovuta a un certo senso si inadeguatezza.

Marco guidava sempre attento, spedito e deciso in mezzo al traffico….

“dove stiamo andando?”

“lo scoprirai…Ora ti prego lasciami guidare senza disturbare. non conosco bene la strada e non ricordo bene il luogo preciso. Lo scoprirai!”

Bergamo, Villa d’Almé, Sedrina, Ponte Merlo….Serina!

“Arrivati” disse Marco….

Una recinzione un cancello elettrico che si apre in un giardino boscoso e una casa strana…rotonda!…”scarica i bagagli!” In modo scortese  “io intanto apro la casa! E fai alla svelta, la tua entrata è dalla porta di sopra!”

Mentre Marco saliva le scale Grazia Ester un po’ delusa, iniziò a scaricare…

Quando si presentò davanti alla porta d’ingresso con le borse personali, la “borsa dei giochi’ lo scatolone…era stanca e affannata.

Aprì la porta e si trovò di fronte un grande salone anch’esso rotondo con al centro un camino rotondo già acceso, luci soffuse e il suo Marco … non c’era!

Ma soltanto un foglio per terra…

“Ecco gli ordini:

“Svuota la mia borsa e sistema tutto nella camera matrimoniale. Sistema le cibarie in cucina , li troverai anche la porta per la tua camera, la camera della servitù! Sistema li la tua roba. Da ora sarai solo la mia SLAVE! Vai e ubbidisci”

Si mise a fare ciò che le era stato chiesto e sistemato in cucina trovo la sua stanza…un buco lugubre e umidiccio…una brandina con adagiate lenzuola, per fortuna pulite…sopra di esse un’altra busta….

Curiosa di precipitò ad aprirla

“Spogliati completamente e nuda a 4 zampe, vai al camino, indossa ciò che trovi e metterti in posizione….”

I sentimenti erano contrastanti, era arrabbiata per come la stava ignorando ma eccitata dalla situazione …. ubbidì!

E a 4 zampe si trovò davanti al camino…3 mollette una benda per gli occhi e la coda….Comprese cosa Marco volesse da lei, la voleva cagna !

E così fece. Inizio con la benda e poi con la prima molletta…era cattivissima! La seconda…. no, la terza non poteva…le faceva male al sol pensiero….e provò la coda…non entrava, non aveva lubrificante. Prese il plug e lo passò sulla figa e riprovò ….. ora entrava, a fatica, ma alla fine fu dentro!

Mancava l’ultima molletta…il dolore ai capezzoli  era forte ma ancora sopportabile….prese un respiro e provò a metterla….una frustata! Iniziò a tremare senza controllo, respiro profondo e si riprese un attimo e iniziò a mettersi seduta sui talloni, pronta in attesa….

Rumori…passi…e finalmente lo sentì! La sua voce di fronte a lei…

“Cagna! Sbrigati leccami i piedi!”

….Grazia Ester era intenta a leccare le dita dei piedi ormai da un po’ di tempo. la lingua scorreva tra le dita dei piedi ormai lucidi ogni tanto succhiava e Marco ogni tanto si divertiva schiacciarle la faccia a terra per poterle porgerle meglio la pianta del piede che lei prontamente leccava….era sempre più eccitata dalla situazione….anche se era forte il dolore al clitoride e quello alle tette…

Marco si stava comportando da vero stronzo…e quando le disse “basta! in piedi a gambe aperte mani dietro la nuca!” sentì che la sua voce si faceva sempre più roca….lo senti armeggiare…legarle le caviglie una a una per poi fissarle a una sbarra…non poteva chiudere le gambe nemmeno volendo….

Sentì che le cingeva i polsi con delle polsiere …. sentiva che armeggiava…..una cima che scendeva dall’alto, legarle insieme…e si sentì sollevare tirare verso l’alto, ormai in punta di piedi, in equilibrio precario…

le si avvicinò e le sussurò “ora voglio che osservi…” e mentre lo diceva le fece scendere la benda…..

era nudo, durissimo con il frustino in mano….

“hai dubitato di me? ecco la punizione!”

e arrivò la prima frustata sul sedere …forte decisa cattiva…e ogni schiocco una fitta non smetteva più sempre più accaldato sempre più eccitato….

ma non gli bastava….voleva di più…

iniziò al colpirle il seno forte e deciso cercando di colpire le mollette una due dieci volte finché non riuscì a farle staccare….e il dolore era atroce tremava respirava singhiozzando….

ma si rendeva conto che era solo l’inizio………..e senti tre colpi secchi sulle labbra vaginali, fino a strapparle anche l’ultima molletta…un dolore folgorante le percorse tutto il corpo…ma solo quando senti l’ultimo schiocco di frusta colpirle il clitoride perse la cognizione di tutto. il suo corpo tremava incontrollato, contrazioni fortissime, convulsioni, dolore infinito estasi….e mentre realizzava che stava godendo si rese conto che non stava più controllando la vescica….era tutta bagnata…

“Cagna, quando hai finito di sporcare….pulisci tutto e vieni di sopra sul soppalco” e così dicendo le slegò i polsi…e la lascio accasciata nella sua urina….

le veniva da piangere…si sentiva mortificata…ma una volta ripresasi iniziò come un automa e pulire e a pulirsi…era tutta segnata ma non voleva non essere all’altezza e andò a 4 zampe salendo a fatica sul soppalco….era la nudo e ancora eccitato seduto sulla poltrona…

“vieni qua! e finisci il lavoro….prendilo in bocca!”

e così fece….

e mentre lo faceva sentì che le tirava la coda….la stava sfilando…vuole incularmi pensò!… e invece nulla ti tutto ciò…

un morbido collare al collo che si chiudeva con un click…

e la sua voce…

“ora basta…sei mia! sali sopra di me!”

e mentre si impalava docile sul suo cazzo durissimo…

solo allora si accorse della medaglietta. “slave di Marco”

e la sua voce che le diceva mentre sentiva l’orgasmo contemporaneo dentro di lei….

“ti amo Grazia Ester…”

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