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Racconti di Dominazione

La sfondata (trasformazione)

By 28 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero appena rientrata in una camera dì albergo di una qualunque città italiana, dopo aver sbrigato delle commissioni per il tutto giorno. Affaticata e stanca, ricorro ad una doccia tonificante .Dopo essermi asciugata con un asciugamani morbido mi distesi nuda sul letto. Le mie mani scivolarono sul mio corpo . Carezzai il mio seno , stimolandone i capezzoli. Una energia calda premeva sul mio pube. Mi chiamo Vera è ho 25 anni. La mia vita sessuale non era stata molto movimentata, pero da qualche tempo qualcosa era cambiato. I due giorni trascorsi da Elisa ,una mia vecchia amica, ha dato scossa alla mia sensualità nascosta. Elisa mi faceva vedere la sera dei film hard, molti sconci . Entrai in un mondo fino allora sconosciuto :anal, gang bang, fetish.
Filmini densi di orge scatenate.
Donne prese in doppie e triple penetrazioni, riempite in ogni loro orifizio . Restarono impresse nella mia mente membri enormi che sfondavano donne con la faccia da puttane, fiumi di sperma che coprivano il viso e il corpo delle fortunate.. Elisa , mentre che visionavamo queste pellicole mi leccava e slinguava il corpo. Certo, il nostro era un rapporto lesbo, ma realmente non mi definisco tale. A me piacciano da sempre ma ora ancor di più gli uomini. Questo modo non era altro che, una ricerca del piacere . Abituata ad un sesso tiepido e a volte grigio per me il rapporto con Elisa è un mondo da scoprire capisce i miei punti erogeni. Mi riesce a far venire. e anche io ho imparato a farla godere.
I nostri giochi divennero sempre più perversi, quei due giorni furono vissuti intensamente. Mi rendo conto che mi segnarono parecchio. Ci penetravamo a vicenda con delle zucchine di varie dimensioni. Lei ha violato il mio culo vergine, sia con le dita che con quegli ortaggi dalla forma e consistenza fallica.
Anch’io riempita contemporaneamente come nei film che vedevamo .In quei momenti desideravo essere come le ragazze dei film. Trattata da troia!
. Ma ritorniamo alla sera dell’albergo. Sdraiata sul letto e intenda a darmi piacere, mi scivolavano nella mente le immagini in sequenza dei filmini che avevo visto con Elisa.
Una forte eccitazione,preso avvento su di me.. Ero caldissima.
Con la mano sinistra sollevavo la tetta, di tale lato, ne imboccavo il capezzolo , ciucciandolo, inumidendolo con la saliva. mentre con l’ altra mano sfioravo il clitoride.
Sono mora ,alta 1.80 longilinea con una terza abbondante di seno , con sederino prepotente che merita solo di essere profanato, cosi mi diceva Elisa. Ero vogliosa , in una stanza di anonimo albergo e la mia voglia riempiva quelle quattro mura. Mi alzai e cercai di trovare qualche oggetto con cui possedermi.
Mi sentivo strana, ero una femmina in calore. Mi guardavo allo specchio bagnavo le labbra con la lingua , me li mordicchiavo. Afferrai la crema idratante e me la inizia a spalmare lungo tutto il corpo.
Massaggiavo i seni e osservavo la mia immagina riflessa sullo specchio. Iniziai a cercare qualche oggetto con cui violare i mie buchi. Apri un cassetto e trovai due candele profumate di media grandezza ,una di color azzurro e l’altra rosa , presi quella rosa e la portai in bocca , la imboccai con impeto, mentre con la mano mi masturbavo. La insalivai ,la entravo e uscivo dalla mia bocca. La feci uscire per farla scivolare tra le tette. La sistemai nel mezzo e con il gomito strinsi le tette sollevandosi. Mi osservavo allo specchio e mi piacevo e nello stesso tempo mi spaventai di come ero perversa. Aprii un cassetto ed estrassi delle calze autoreggente. Appoggiandomi al letto fasciai le mie gambe e mi ripresentai davanti lo specchio. Mi abbassai mentendomi con il culo in aria. Appoggiai la candela sfiorando il clitoride, per poi entrarla tutta. Entrava e usciva dalla mia figa, ero bagnata. Continuai a giocare con la candela quando , decisi di uscirla del tutto. La puntai al mio ano e in maniera masochista la piantai dentro il buchino, di botto. Una leggera resistenza, per poi trovare la via del mio sfintere, la entrai più della meta . Era una candela lunga un ventina di centimetri. Entrava e usciva, usciva ed entrava, pian piano ma inesorabilmente dilatava il buco.. Mi allontanai dallo specchio per mettermi a carponi sul letto tenendo in me la candela rosa. Presi quella azzurra e appoggiando la testa sul letto rimanevo in posizione di pecorina . Mi infilai quella blu nella fica. Ero piena e ben farcita ,le mie mani ero occupate a stantuffare dentro i mie buchi le candele. Scelsi una posizione più comoda mi sdraiai con la schiena sul letto alzai divaricando e piegando le gambe e iniziai a fottermi con i cazzi di cera . Ero umida e bagnata , una cagna in calore. Dentro, fuori e poi dentro nuovamente. I miei buchi pompati in sincronia , gemevo sommessamente , fino a venire . Uno orgasmo forte. Persi la testa non ero più la ragazza timida , ma una femmina lussuriosa. Usci la candela rosa dal culetto e la fece entrare nella fica dove ancora c’era quella blu. Sempre con le gambe in alto e divaricate con le mani giravo le candele dentro di me. Mi svuotavo dalla fica e le infilavo nel culetto aperto. Squillo il mio cell. A fatica mi alzai con gli intrusi conficcati. Li volli tenere dentro di me . Mentre il cell squillava io sculettavo per arrivare a prenderlo . Risposi era Elisa mi appoggiai allo spigolo di un mobiletto strusciando il mio pube e con l’altra mano giocavo con le candele. Dopo una breve chiacchierata , ad Elisa raccontai,cosa mi stava succedendo le mi risposi con tale tono
” E brava la mia troietta, Che hai voglia di cazzi, e che troieggi in un albergo?”
Gli risposi che avevo molto voglia di essere aperta.
Elisa mi ribadì” Quando ci vediamo ti faro spaccare dal mio nuovo amico, che ha un cazzo enorme.
E poi troietta, ricorda che sei la mia puttana. Anzi, ti anticipo , che ho una mezza idea, per te…”
Gli risposi “Certo tesoro, mi piace essere la tua troietta, non vedo l’ora di leccarti la fica”
Ero eccitata e mentre parlavo il mio clito strofinava con il legno del mobiletto mentre le mie mani stantuffavano le candele nel mio culetto. Anche Elisa era fuori fase e continuò a dirmi
” Sarai la mia troia e mi farai guadagnare soldi”.
Travolta dalla passione,gli risposi che avrei fatto tutto ciò che le desiderava.
Chiusa la conversazione mi accorsi che stavo perdendo l’essere. Ma ero veramente vogliosa.
Mi tolsi le candele per infilarle nuovamente in ogni singolo buco, mi risistemai a carponi sul letto , E inizia a pompare finche non venni, miagolando come una micia. Caddi sul letto esausta e estasiata. Dopo circa mezz’ora ero per strada mi ero sistemata con una gonna sopra al ginocchio con spacco laterale sopra una camicetta a fantasia molto stretta e corta. Si intravedeva il pancino e il seno.
Il reggiseno una terza stretta, i miei seni sembravano voler uscire. Un tanga di una misura più piccola della mia che mi stringeva procurandomi stimoli di piacere. Lo avevo piantato nella fica.
Le scarpe con tacco a spillo di una misura più grande. Ondeggiavo .
Uscita dal hotel tutti mi guardavano,ero un pò brilla avevo svuotato due bottigliette di vodka dal frigobar della camera.
Mi sentivo sulla luna ,ero bagnatissima avevo fame, ma non di cibo, ma di cazzo!
Mi ero allontana di qualche isolato del Hotel, Iniziava a piovigginare non c’era tanta gente per strada, Rimasi incantata da delle collane esposte su un bancarella gestita da un ragazzo di colore. Mi abbassai a mirare quelle gioie quando mi resi conto che il ragazzo aveva tuffato lo sguardo nella mia scollatura, la mia camicetta si era sbottonata. Ebbi un brivido, a causa di quello sguardo.
Mi spogliava con gli occhi. Mi disse che ero bellissima e mi volle fare provare la collana che stavo ammirando. Mi abbassai e lui mi mise la collana al collo. Il pendaglio fu appoggiato sulle solco del seno. Il ragazzo me la sistemò e con la mano mi sfioro il seno. I mie capezzoli divennero turgidi., v Sentire il contatto di quella mano mi eccito terribilmente. Non capivo più niente. Lui mi disse che sembravo una regina. Era anche lui molto su di giri. Aveva un bel fisico asciutto . Indossava una camicia stretta che gli modellava il muscoli e i pantaloni di una tuta di cui si evidenziava un’erezione tremenda. Ero confusa.
Nel frattempo arrivarono altri clienti della bancarella. Il nostro flirt fu interrotto , io e il ragazzo ci guardammo intensamente , contrattai il prezzo è senza fiatare pagai e corsi via.
Camminavo intontita, mi chiedevo cosa mi stava prendendo,mi stavo trasformando in una sgualdrina senza ritegno, a ancor doveva venire il bello.. Vedere quel rigonfiamento che si mostrava nella sua grandezza dai pantaloni del ragazzo mi faceva ricorda le scene di super dotati di colore che con i loro immensi membri davano piacere alle attrici dei filmini che vedevo con Elisa. Mi riprese la crisi esistenziale. Mi arrovellavo il cervello chiedendomi , cosa stava succedendo.
Ero in una strada sola anche se al centro nella prossimità del semaforo mi appoggiai ad un palo quando all’improvviso si fermo un macchina di media cilindrata. Si abbasso un finestrino intravidi un uomo sulla cinquantina che mi disse “ Bambolina , quanto Vuoi? “
Ma come era possibile che mi aveva preso per una battona . Mi guardai attorno .
Sembravo proprio un prostituta, appoggiata al palo, con la gonna che si era alzata e mostrava delle fette di cosce sopra il ginocchio lambendo i bordi delle autoreggente che nel frattempo si erano abbassate. D’ impatto gli risposi. Appoggiandomi al bordo del finestrino ed entrando nella vettura leggermente con il mezzo busto e con tono ambiguo “ Cosa vuoi da me?”
Si stava mangiando con gli occhi le mie tette che dominavano la scena data la mia posizione, guarnite dal il pendaglio della collona , comprata poco prima, che tintinnava con il centro del mio seno. Infoiato dalla mia posizione categorico aggiunse.
“ Ti voglio scopare, Quanto vuoi ? Dai, deciditi che ho fretta! “
Rimasi allibita, ma decisa , è supportata dei tanti film che avevo visto su tale situazione gli risposi, “ Bello, cinquanta per scoparmi, ovviamente con il guanto”
Lui stupito, dal mio modo di essere di troia, un tantino anomalo, mi intima di salire e si allunga per aprirmi la portiera. In un lampo mi imbarcai in quella avventura.. Ero combattuta da un lato una voglia matta di fare la troia e dall’altro un tenue dubbio. Ebbi rimorsi di coscienza. Ma spensi il rubinetto delle titubanze e mi tuffai nella parte, gli chiesi di offrirmi una sigaretta lui ne stava fumando una. La mia gonna si alzo ulteriormente mostrando le mie gambe , ricoperta dalle calze e a pelle nuda. Da vera provocatrice ma la alzai tutta la gonna fino a lasciare la vista del perizoma. Lui mettendomi una mano tra le cosce mi disse “ Dove andiamo bellezza”. Gli risposi che non essendo della zona, non conoscevo dei posti in particolare.. Lui mi capi che non ero una professionista e mi guardo perplesso e quasi indeciso.. Ma facendomi forza, gli dissi che lo facevo per per arrotondare. E gli dissi “ Se c’è problema non se ne fan niente come non detto” E da bastarda allungai la mano cercando la maniglia dello sportello per scendere. Lui cambio tono,preso della paura di restare in bianco, mi rispose che anche lui non era del luogo, ma cmq dietro l’angolo vi era un piazzale alberato solitario a quella ora e con quel tempo, e che se per me andava bene potevamo consumare li , Con un gesto del capo io annui un consenso.
Arrivammo subito al luogo , fermò la macchina blindo la auto con le sicure centralizzate , ormai era sera ,i vetri erano appannati. Si accese una altra sigaretta e mentre con le mani rovistava il mio corpo toccando le cosce ,sfiorando la fica e continuando nella azione mi sbottonò la camicetta e libero dal reggiseno le mie tette sollevandole .Mi chiese se a me piaceva fare la puttana , anche se, gli risposi di si, precisando che lo facevo occasionalmente . Mi disse che ero un tipo sicuramente eccentrica e esibizionista. Lo confermai. Nel mentre che la nostra conversazione proseguiva , quello che mi stupiva del mio atteggiamento era questa forma di doppia personalità. Io ero in quel momento un vera troia, pronto a dare piacere ad un cliente.. Lui mi disse che quando mi aveva visto aveva captato che non ero da marciapiedi ma cmq sperava che ero qualche studentessa che lo fa per rendersi autonoma. Lui fa il rappresentate e spesso gli capitava cose del genere. Lui li preferiva le situazione del genere. Perchè affermava che noi lo facciamo oltre per i soldi anche per piacere , aveva ragione ma non gli diedi certezze accennai un sorriso . Abbasso il sedile , Io presi l’iniziativa e prima che si infilava il preservativo, stava per aprire la bustina, gli feci una gradita sorpresa” Sei carino ti voglio fare un regalo. Te lo ciuccio senza guanto.” Lui si avvicinò a me e inizio a leccarmi il collo e mentre palpava con una presa forte ma sensuale il mio seno le sue mani scivolarono nuovamente tra le cosce , le sue dite spostarono il perizoma e trovo il mio clitroride massaggiandolo. Mi stava dando piacere allungai le mano e toccai il suo membro infilato nei pantaloni . era già duro, abbassai la cerniera con cura lo usci .Era un cazzo di media lunghezza , era come quelli che nelle mie poca esperienza avevo preso.
Lo impugnai con la mano masturbandolo, diventava sempre più duro, Lui inizio a ciucciarmi le
tette, mentre continuava a lavorare con la mano la fighetta. Entro un dito e mi disse
”Sei stupenda hai una fica da urlo ,peccato che ho poco tempo perché ti volevo in un letto, sei proprio una femmina da posizione” Gli sorrisi, mi caricai, e mi abbassai inizia ad avvicinare la bocca alla sua cappella allungai la lingua, ne sfiorai la punta e sentii un gemito di piacere, allargai la bocca e in un attimo nascosi il glande facendo scorrere la lingua. Ero su una macchina di un sconosciuto in posto appartato con l’uccello in bocca, questo mi diede forza , ero presa da passione. Si volevo fare la troia da strada. Succhiai con bramosia quel cazzo come non avevo mai fatto. Lui eccitato al massimo mi disse
“ Continua cosi pompinara, da succhia” Allargai la bocca e prima lo feci uscire fuori e poi me lo infilai tutto fino alla radice. Gemeva ,come il porco che era, mentre la mia lingua ripassava l’asta a la mia mano gli palpava le palle che erano gonfie. Rimasi ferma con il suo membro piantato nella gola, continuando a stimolare i suoi testicoli. Lui mi afferrò per la testa dandomi il ritmo .
Facevo su e giù , nel frattempo lui mi sditalinava e iniziavo a godere
. Rallentai perchè lui mi disse “ Troia fermati mi sto per svuotare i coglioni in bocca, ora ti voglio fottere ,sali su, montami!” Lo guardai liberai la mia bocca e appoggia l’asta sul mio viso mentre con la mano facevo su e giù lentamente gli dissi con voce saudente e da micina puttana
“ Dammi i soldi? Dopo ti monto, come non ti hai mai montato nessuna” Non si fece pregare
“Certo tieni i tuoi soldi e fammi vedere come te li guadagni!?” Afferrai la banconota la misi dentro il taschino della camicetta aperta , mi sfilai il perizoma, lasciandolo vincolato alla polpaccio destro, mi dedicai nuovamente con la bocca al suo membro , per un attimo lo strofinai tra i seni
Il mio cliente mi apostrofò per come mi meritavo” Sei una vera troia!” esclamo. In modo imperativo mi ordino” Ora montami, vacca!”.. Prese il profilattico e se lo infilo. Sali a cavalcioni. Ero scomoda con lo sterzo che sfiorava il culo e la marcia che strofinava con la gamba. . Senti il cazzo che con la punta sfiorava le grande labbra . Con la mano lo posizionai e pian piano me lo impalavo. Tenevo le chiappe sollevate ma lui me le prese e le allargo, spingendomi verso giu.Il suo cazzo mi entro fino alla radice .Avevo quel membro dentro mi muovevo mentre ,lui lascia di palpare il mio sedere per dedicarsi alle tette. Me li palpo, con le dita mi stringeva i capezzoli erettti. Mi fece abbassare verso il suo torace a slinguarmi le tette e mordicchiami i capezzoli mentre io lo montavo, gemevamo tutte de due . Mi diceva “Troia , mi fa scoppiare i coglioni”lo montavo con foga e con ritrmo . Lui mi teneva per le ascelle e dettava con il bacino un ritmo infernale. Avevo altre volte scopato in macchina ero abituata con i miei ex . Nel pieno della scopata,stavo per venire, “Troia alzai, e mettiti sul sedile accanto che ti trapano come meriti.” Mi alzai abbassai anche io l’altro sedile , Mi fece allargare le gambe .Ero sconcia ,trattata da puttana, con le gambe slargate in area e i piedi che toccavano il tettuccio. Mi sali sopra , infilandomi di botto il suo cazzo, inizio trombarmi , dicendomi sconcerie mi mordeva i seno stavolta ero sul punto di venire . Stavo impazzendo , finalmente chiavata come si deve. Mi diede dei colpi tremendi e urlando mi venne dentro. Peccato che non mi fu servita una bella razione di sperma, se lo godette il profilattico.
SI rialzo si sfilo il preservativo e lo getto dal finestrino. Mi sistemai alla meno peggio,fumammo una sigaretta, ripartimmo . Mi sistemai il rossetto con un fazzolettino che lui aveva .
.
Gli lascia il mio numero di cel. Ma gli raccomandai di non darlo a nessuno e di mandarmi sms.Ovviamente se si trovava dalle mie parti..Scesi dalla macchina . Davanti mi vidi un signore che mi osservo con sguardo libidinoso.Restai impietrita , suppongo sia divertito nel ammirare il panorama. Io che scendo con le gambe che mostravano il sottile perizoma e un pezzettino di fica, e l’autoreggenti che rendevano il tutto più intrigante. Mi guardai attorno ero vicino all’hotel , puntai una multisala di quarto ordine . ero sola con le macchine che sfrecciavano vidi accanto ala sala un bar stavo per entrare quando il tipo di prima sui cinquntanni , con lo sguardo da porco il corpo pieno ma possente,mi passo vicinissimo sfiorandomi e sussurrando all’orecchio “ Ti ho vista come ti sei divertita!”. Feci finta di niente anzi decisi di farlo impazzire . MI guardai intorno e isolandomi dietro ad una macchina mi alzai le calze mostrando le gambe per intero. Sicuramente l’uomo si eccito. Non mi girai prosegui entrai nel bar.

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La musica ad alto volume rimbombava per il piccolo locale, un drink bar come tanti. C’era qualche avventore e tutti i tavolini erano liberi . Degli studenti parlavano e bevevano al bancone. Nessuno sembrò accorgersene della mia presenza . Mi sedetti ad un tavolo. Si avvicino una ragazza stralunata e indifferente , mi chiese cosa mi poteva portare da bere. Ordinai una vodka con ghiaccio. Avrei pagato la consumazione con il frutto della mia marchetta, questo mi gasava. Ero completamente fuori di testa. Ero compiaciuta di aver fatto godere il mio cliente. Ma volevo anche io ricevere piacere in quella serata. Non mi volevo fermare a quella sveltina mercenaria, ma cercavo qualcosa di più erotico ed appagante. Mentre ero presa dai i miei pensieri perversi, alzai gli occhi e vidi puntato ,verso le mie gambe accavallate a fianco al tavolino, lo sguardo dell’uomo di prima. Era proprio lui , quel porco che si era eccitato a vedermi scendere dalla macchina e che mi aveva chiesto se mi ero divertita.. Pensavo che forse mi aveva visto nel piazzale. Oppure dava per scontato che ero stata a scopare , perché mi vide scendere dall’auto in quello abbigliamento succinto. Lo guardai , ci guardammo. Lui al bancone che beveva una birra direttamente dalla bottiglia, la camicia sbottonata mostrava un petto villoso. Le sue braccia erano muscolose, il fisico come avevo descritto prima, possente , il naso era evidente e spiccava dal volto, era più o meno altro quanto me. Aveva uno sguardo da porco. non da maniaco. Aveva l’aspetto di quello che se mi avesse avuto tra le mani mi avrebbe scopato fino allo stremo . Questo ultimo mio pensare mi fece bagnare. Arrivò la vodka con molto ghiaccio. Avevo la gola secca. Iniziai a sorseggiare la mia consumazione. Il locale era pieno di fumo di sigaretta , che insieme alla musica ad alto volume mi mandava in stato di alterazione mentale, non scordando che già la vodka che avevo buttato giù faceva il suo effetto.. Ero alticcia, eccitata disinibita, pronta a tuffarmi a capo fitto in qualsiasi altra,torbida esperienza sessuale, mi capitava.
Vedevo l’uomo che continuava osservare le mie gambe, non più accavallate ma messe sotto il tavolino . Le tenevo allargate , poi chiuse, ruotavo in senso orario le caviglie a causa delle scarpe con i tacchi . I miei piedini erano massacrati. Lui mi guardava ,io lo guardavo. Fini di bere e ci trovammo alla cassa . Lui mi precedette, scopri subito dopo che aveva pagato la mia consumazione. Passandomi accanto mi sussurro vicino al orecchio
“Se ti vuoi divertire ? Esci dal locale e vai nella sala cinematografica di fronte al bar. Mi raccomando sala uno,galleria . Ti faro impazzire!”
Feci finta di non guardalo, come per ignorarlo . Invece dentro di me si accese il fuoco del desiderio . Mi girai ma lui era gia fuori dal bar. Chiesi alla cassiera dove era la toilette , mi volevo dare una sistemata. Era confusa, tentata dal peccato, ma serena ero conscia dell’attacco di puttanagine acuta che mi sta divorando. Ondeggiando come una nave da crociera in balia delle onde sfilai per il locale, strappando gli sguardi maliziosi di due studenti che ruppero l’indifferenza di prima, entrai nella toilette , era pulita e profumatissima. Mi guardai allo specchio vidi i miei occhi tirati dall’eccitazione, non riconobbi l’ immagine della ragazza imbranata che vedevo riflessa prima, ma quella di una grande troia. Si , lo ero diventata. Capace di spompinare e montare un sconosciuto per cinquanta , sporchi, euro. Consenziente nel farsi abbordare da un porco e assecondarlo. Mentre riflettevo sul mio presente , tirai fuori dalla piccola tasca della camicetta il rossetto. Risistemai il trucco con dei fazzolettini di carta mi ridiedi un colpo di rossetto, livellandolo sulle labbra, era sbavato. Mi tolsi la camicetta e mi liberai del reggiseno , mi stava letteralmente massacrando le mammelle. Le mie tettine , ciucciate, rovistate dal mio cliente e gonfie di libidine . Mi tirai su le calze, ma prima mi abbassai il tanga, e con un fazzolettino mi inumidì la micetta che era accaldata .
I miei ex e Elisa che, avevano avuto il piacere di assaggiare la mia passerina , mi dicevano che era profumata e dolce come il miele..
Quando usci dal bagno ero pulita e in ordine ma soprattutto pronta all’uso. Mi rimanevano , come unici indumenti a coprire la mia nudità la gonna , la camicetta e l’autoreggenti..
Si ero una pazza scatenata avevo lasciato il reggiseno nel cestino della toilette a disposizione delle probabili attenzione morbose dell’ inserviente di turno.

La camicetta mostrava le tettine nella sue rotondità. Le mie tette sono sode e quella sera, libere dal reggiseno, traballavano mentre io mi avviavo verso l’uscita. Mi trascinai fuori dal locale, continuando a sculettare. Giunta in strada notai subito il multisala era di fronte a me
Era una sera umida poca gente per strada sentivo il rumore dei mie tacchi calpestare l’asfalto, mentre mi avviavo all’entrata senti i passi di uomo .mi girai era lui l’uomo di prima, il porco.

Prima di varcare la soglia del cinema, mi resi conto che se entravo li dentro ,il porco mi avrebbe fatto fare ogni genere di porcherie. Ancora avevo in mente il suo sguardo .d’altronde io gli avevo dato corda. Ma mi liberai di ogni zavorra, di rimpianti. Pensai ad Elisa , quella troia mi avrebbe incitata.
Entrai nella hall che era semideserta. L’entrata in marmo testimoniava antichi fasti ora era un locale di terzo ordine malmesso con il pavimento sporco,ma di un luridume vecchio di decenni. Ma dove ero finita. Arrivai ,perplessa e in un clima surreale. alla cassa, come una automa la cassiera, cicciona e distratta mi vendette il biglietto. Gli dissi sala A come mi aveva ordinato il porco. Mi avviai verso le scale per andare sopra. Inizia a fare i primi scalini quando con la coda degli occhi lo vidi arrivare alla cassa. Mi sembrava tutto cosi assurdo, salendo la seconda rampa lo vidi sotto di me. Lo provocai ancora mi fermai e lui si fermo, senza guardarlo mi alzai su la gonna lasciando vedere tutto le gambe e non solo, mi risistemai le calze lentamente. Prima una e lo guardai ,poi l’altra. Da come era messo penso che abbia visto anche il tanga conficcato tra le piccole labbra..

Da vera troia bastarda, continuai a salire sculettando spudoratamente tenendo incollate le mani al passamani. Arrivai alla terza rampa e vidi l’ ultima entrata , lui era dietro di me, si teneva a distanza di sicurezza. Entrai in sala le luci accese girandomi sia a sinistra che a destra mi resi conto che la galleria era deserta . Mentre mi accingevo a salire alcuni scalini la luce si spense ,non vidi niente . Ero sconvolta , bagnata e trepidante nel frattempo il film iniziava . Non sapevo che film proiettavano. Continuai a salire tenendomi col muro . Finiti gli scalini mi ritrovai nel corridoio di fine fila. Il tempo di appoggiare le spalle al muro, avevo i piedi che mi facevano malissimo, notai una sagoma accanto a me , era lui. Il tipo si avvicinava silenziosamente , ma inesorabilmente, a me , si appoggio al muro, era al mio fianco. Il cuore mi sobbalzava, ero caldissima e un po’ spaventata. Prima in strada l’approccio fu immediato. In questa situazione era tutto lento.
Le immagini sullo schermo scorrevano . Percepivo il suo respiro eccitato. Di un tratto, ruppe il ghiaccio, percepii la sua mano sfiorarmi con le dite il dietro coscia. Per un attimo mi irrigidii. Il tizio la sapeva lunga. Mi iniziai a rilassarmi , quando le dita della sua mano arrivarono a sfiorarmi il gluteo sinistro. Mi fece sussultare tutta. Sensazioni di freddo e subito dopo caldo si susseguivano per tutto il mio corpo. Conscio della mia piena disponibilità, mi afferro la chiappa, la strinse. Aveva una presa forte , ma sensuale.. Ero sempre più rilassata.. I miei capezzoli turgidi tentavano di bucare la camicetta. Io muovevo leggermente il bacino facilitando la presa sul mio culo. Era questo che volevo. Lui era eccitatissimo ,avvicino la sua bocca al mio orecchio e mi disse
“Rilassati che ti faccio impazzire”
La sua mano ora sorpassava il filo del tanga per andare a palparmi a piene mani il sedere.
Io continuavo a facilitare il suo movimento con il dondolio del mio bacino. Lui molto audace , lascio la presa, e con la punta delle dita sollevo il filo del tanga sfiorando il solco delle chiappe Tiro il filo facendomi sussultare , continuavano i brividi di piacere ad attraversarmi il corpo.
Il tanga si pianto tra le labbra della passera. Per una manciata di secondi tenne tirato il filo .
Lascio il tanga e lo sposto con le dita si mise a cercare il forellino del mio buchino. Lo trovo , cercando di violarlo. Nel frattempo la sua lingua mi sfioro il lobo, un dito della altra mano, non impegnata con il mio culo , fu usata per passarmelo sulle labbra. Io ebbi un attimo di rifiuto allontanando il viso. Ma lui deciso me lo infilo, il suo dito, in bocca..
Ordinandomi con tono severo “Succhialo”. Io ero in balia delle sue voglie.. Mi tolse il dito e presento la sua bocca davanti alla mia, non ebbi nessuno minuto di respiro, la lingua si infilava nella mia bocca. Intanto la sua mano continuava a toccarmi il sedere anzi mi sollevava la gonna fino ad arrotolarla alla mia vita, ero seminuda. Mi sbottonò la camicetta i miei seni svettarono in quello angolo buio e nascosto della sala .. Era di fianco le nostre lingue si intrecciavano fuori le nostre bocche in una serie di baci sensuali . Era scatenato si dedicò a ciucciare i capezzoli. Io trasportata su questa strada pregna di lussuria lo autorizzavo ad andare oltre.”Dai porco sono tua, sono la tua troia!”
La sua mano arrivò all’altezza della figa ,sposto con le dita il tanga e con un dito solleticava le piccole labbra. Mi tintillava anche il clitoride.
Mi stava facendo andare a fuoco sentivo qualcosa di grande e duro che premeva con la mia gamba D’improvviso si stacco abbassandosi dinnanzi al mio nudo pube, con le mani allargo le mie gambe . Cosi inizio a baciarmi e leccarmi l’interno coscia . Sentivo la sua grande e focosa lingua mi spennellava tutta quella parte, nel frattempo le sue mani stringevano a piene mani il mio sedere.
Mi slinguava la figa a più non posso , stavo godendo. Ma lui all’improvviso, con un gesto felino mi abbasso il tanga fino alle caviglie , rimasi perplessa. In un battere di ciglia , mi tolse il tanga e lo butto sotto una poltroncina. Era pazzo di desiderio. Gli presentai le mie rimostranze , ma lui mi intimo di fare silenzio mi promise che non me ne sarei pentita . Infilo un dito dentro la fighetta . Poi prosegui nel leccarmela -.
Quello sconosciuto mi faceva impazzire, mi leccava e con il dito stimolava il clito. Ansimavo muovevo sempre più il bacino sbattendogliela in bocca. Trovarmi al buio senza lingeria , con indosso solo autoreggente e la gonna arrotolata alla vita , con il maiale chi si stava divorando la passera, mi rendeva ancora più zoccola…Si alzo di scatto , interrompendo la scorpacciata di figa, si rimise di nuovo al mio fianco.
Sentii il rumore metallico della lampo , mi afferrò la mano e me lo porto sul suo cazzo. Ero emozionata. Da automa del sesso infilai la mano tra i pantaloni e i boxer , qualcosa di duro è grosso toccai. Ebbi difficoltà nell’afferrare quello arnese. Lo liberai da ogni ostacolo. Io lo vidi in penombra ammirando la sua stupenda silouhette. Era elegante , grosso, possente , toccandolo mi resi conto che non era come quelli che fino a quel momento avevo maneggiato.
:Nel frattempo mi disse “Brava gioca con la mia bestia” Sorridendo da vecchio marpione .
Aveva ragione era un superdotato . Un cazzone come avevo visto e tanto fantasticato solo negli Hard .
Lo masturbavo quel membro imperioso, mentre con l’altra mano soppesavo le palle,immense piene e pelose..
Per un attimo pensai che quel membro mi poteva anche fare molto male, la paura svanì fui soprafatta dalla lussuria.
Lui mi giro mi prese per le spalle e mi abbasso all’altezza del suo inguine, mi ritrovai a qualche centimetro dal suo pene. Lui lo prese in mano e me lo appoggio sulle guance , prima su quella sinistra e poi su quella destra. Mi disse sottovoce “Spalanca la bocca, te lo faccio arrivare alle tonsille” . Guido con la sua mano il suo cazzo lo appoggio sulle labbra socchiuse e lo spinse dentro obbligandomi ad aprire la bocca.. Avevo la bocca slargata ma accoglievo quello strumento di piacere per una buona meta della sua lunghezza.
Feci correre la lingua su glande e cercai di socchiudere le labbra con grande difficoltà. Ero a bocca piena , il sapore di maschio , mi eccitava. Il sapore di cazzo invadeva la mia gola.
Iniziai a pomparlo con gusto.. Mi disse di allargare ancor di più la bocca ,lo spinse dentro. .Ero incredula ma l’avevo quasi tutto in bocca fino alla gola. Lo succhiavo con gusto e stavo facendogli una pompa da urlo, mi afferro per il capo alzando la mia coda di cavallo . Mentre ero concentrata a fargli quel lavoretto gustandomi quella meraviglia della natura.. Il sapore di cazzo mi esaltava ,quel sapore selvaggio di maschio in calore mi faceva scatenare. Avevo dimenticato tutto, sentivo il rumore della mia bocca pregna di saliva con l’impatto del membro. Lo uscivo lo leccavo e con la mano lo guidavo fin alla gola.
Fui distratta dal rumore delle porte dell’entrata che si cigolava . Pensai che stesse entrando qualcuno, fui presa dal panico, tentai di alzarmi e interrompere quel pompino ..Lui incurante spinse la testa verso il suo bacino me lo entro tutto ..Stavo per soffocare allargai ancora la bocca cosi entrando aria potevo respirare .. Prosegui , succube del tizio, ero proprio una lurida troia.
Potevo essere vista , ma lui mi fece smettere solo quanto decisi lui. Mollo la morsa. Mi alzai . e vidi dei ragazzi . che si sistemarono nelle prime file, incuranti di noi. Mi tranquillizzai . Lui mi consiglio di andarci a sedere.
Ci avviammo alle poltroncine più vicine ,lui mi guidava al buio tenendo le mani sulle mie chiappe nude .Io sculettavo. Ci sedemmo . Osservai la sala , era tutto tranquillo e sotto controllo. Ci sistemammo nella seconda fila ,prese la mia mano e la poso sul suo cazzo lo iniziai a masturbare, mise un amano sotto il sedere e mi fece sollevare .e mi misi di fianco, le dita della sua mano trovarono il buchino e un dito lo forzò . Non trovò resistenza, con l’altra mano introdusse due dita nella mia figa fradicia di umori. Iniziammo a masturbarci a vicenda . Le immagini del film scorrevano sullo schermo, le nostre bocche erano unite e complici del sviolinare delle nostre lingue. Lui mi toccava in quel modo selvaggio mi stava allargando con le dita e io glielo permettevo. Il mio corpo l’autorizzava ad usarmi a suo totale piacimento. Stavo impazzendo gli dissi “ Voglio il tuo cazzo dentro” Lui replicò “ Pensa a succhialo porcona!.” Tolse le sue mani dalle mie parti intime mi fece abbassare e mentre, lui seduto guardava lo schermo, fui costretta a prenderlo in bocca. Lo pompai per un po, mi fermai presa da libidine continuandolo a masturbare. Facevo scorrere la lingua per tutta l’asta fino alle palle . Lui gemeva come non mai . mi fece sollevare e facendo piegare le gambe mi infilo tre dita in figa mi baciava in bocca mi mordeva le labbra, Quando all’improvviso le luce della sala si accese :fine primo tempo. Il tempo ci sfuggi velocemente. Ci componemmo . Ma i due spettatori delle prime file, ignari, non si accorsero di niente. Mi eccitai nel vedere che lui aveva le mani tra le mie cosce e cercava disperatamente la figa. Vedevo le autoreggenti, le carni nude delle mie gambe, il pelo della fighetta e la sua mano che palpava e toccava il tutto… Si ero all’limite della decenza . In qualche ora avevo varcato la strada della perdizione. Prima marchettara e poi mignotta in un cinema di quarto ordine.. Le luci si rispenserò , lui . avvicino la bocca all’orecchio e mi sussurro. “Vacca , alzati e andiamo nel cesso delle donne , che ti spacco tutta!”, Senza fiatare e succube del porco mi alzai. Sentirmi trattata da mignotta mi eccitava, sentire quel linguaggio sconcio mi faceva impazzire.. Lui mi arrotolo nuovamente la gonna , sgualcita, alla vita , e mi disse “ Dai cammina i voglio veder come sculetta una troia , cosi, seminuda.“ Palpava il culo ero veramente nuda. Autoreggenti a vista, culo e fica all’aria il seno di fuori , dato che la camicetta era aperta. Un uomo che cadenzava i miei passi palpandomi il culo, ero una bagascia di infimo ordine,sfilai fino alla toilette. Entrammo, lui si guardo intorno, non vi era nessuno. Entrai prima io lui mi segui, chiuse la porta con il fermo. Il bagno era squallido ma largo abbastanza per muoversi. Non era pulitissimo. Il porco padrone della scena mi butto alla parete a fianco alla tazza del water.
Come ero ridotta, ma ormai, gia da un pezzo avevo perso la mia dignità ero un oggetto sessuale nelle sue mani . Ma la cosa strana e devastante che ero consenziente è pronta a soddisfare ogni turpe desiderio.. Si sbottono i pantaloni. Alla vista del suo cazzo meraviglioso , ma stavolta sotto luce , quasi svenni. Era enorme . maestoso , grosso nodoso, pieno di mascolinità, pronto a farmi sentire una femmina in calore.
. Persi la testa e afferrandolo per il glande gli dissi.
“ Porco ora spaccami,sfondami, fammi sentire questo meraviglioso uccello dentro, fammi diventare la tua troia. Voglio essere riempita tutta!”.

Rimase senza fiato alle mie parole. Lo fissai negli occhi, spirava lussuria da ogni poro, mi afferro per i fianchi , mi infilo la lingua nella bocca. E ci baciammo selvaggiamente , alzo la mia gamba sinistra con la mano mi prese per i fianchi si appoggio la gamba alla vita e con la mano prese la mazza di carne che aveva tra le cosce e con la punta me la spennello sul clitoride. Si fermo dopo qualche istante, ma mi aveva già portato in estasi. Cerco di possedermi ero molto lubrificata , ma in quella fantastica posizione, ma scomoda, non avrei goduto a pieno la penetrazione.. Violo le piccole labbra e glande inizio a farsi strada nella mia vagina. Un senso di pieno, l’ebbi quando un quarto dell’asta mi penetro. Il suo cazzo era grosso e io non ero abituata a quei calabri. Ma lui fu delicato, si fermo e inizio a pompare pian piano . Questo mi stimolo molto . Ma di’un tratto si fermo e usci ;mi disse nel frattempo mi girava prendendomi dai fianchi
”Forza Gioia,girati a faccia e muro e culo in aria, fletti le gambe e apri le chiappe che ti voglio alla pecorina. TI voglio aprire Tutta come una pesca!”. Ero li come mi aveva ordinato lui. A novanta gradi il capo toccava il muro e le mani appoggiate ala pareti ero più abbassata di lui . Mi diede una sculacciata e si fece strada, l’asta entro facilmente almeno al punto di prima . Si fermo apri le chiappe ,come una albicocca per togliere il nocciolo, spinse con un colpo di reni e l’asta entro.

Mi sentivo tutta riempita da quel bastone di carne, grosso, duro , nodoso. Lui era attaccato a me con il corpo teneva , il suo enorme affare, dentro roteandolo per tutta la vagina. Andando in sincronia io muovevo il bacino. Eravamo in sincronia muovendoci entrambi, stavo godendo, lui lo usciva leggermente dando a me la possibilità di ondeggiare meglio . Mi afferrava per i glutei e me lo rimetteva tutto dentro nuovamente continuando a girarlo , mi rovistava tutta la vagina stimolando le parati , ero bagnatissima. Gli dissi “Mi stai facendo impazzire, fottimi tutta!” Lui lo usci e mi disse
“Sei una fantastica Troia, mettiti a quattro zampe che ti sfondo !“. Esegui l’ ordine , ma prima mi abbassai le autoreggenti sotto le ginocchia, mentre lui menandosi il pene mi fissava soddisfatto . Con fare da micina gli dissi “Me li abbasso prima che me li smaglio “.
Mi sistemai a carponi Ricevetti una ennesima sculacciata e le sue parole fecero cadere le ultime tenue difese” Ma guardati! Sembri una lurida mignotta, messa a pecorina in un cesso pubblico con le calze abbassate a con le scarpe a spillo il culo in aria e le tette a penzoloni ,. Una troia pronta ad essere usata. Sei una lercia sgualdrina!” Si tuffo su di me introdusse tra le mie gambe pianto dritto il suo grossissimo stantuffo , come prima mi allargo chiappe e lo mise dentro , stavolta mi afferro per i fianchi e inizio a montarmi. Con foga : LO sentivo quel coso meraviglio aprimi , sfondarmi la figa, mi arrivava fino al collo dell’utero, le mie tette sobbalzavano , le sue mani si dedicarono a strizzarle a dovere. Mi sussurrava all’orecchio” SI , Troia, ti apro tutta, sei proprio una vacca da monta . Voglio sentirti dire che se la mia troia!” Ormai io ero complice più che succube
” Si stallone , aprimi, spaccami fai di me la tua schifosa troia”” i toni sconci aumentavano
“ Schifosa ! Sei un lurida troiona, un porca, una svuota palle da cesso pubblico””
Quel linguaggio così scurrile mi mando in tilt, muovevo il culo andando a ritmo del mio fottitore. Stavo per venire: Ma lui rallentando il ritmo “ HO le palle piene ti innaffio tutta, vacca!” .
Mi fermai inorridita” TI prego , NO| Non sono protetta! “ MA lui sfrontato iniziando ora a pomparmi leggermente ma constante” Ti ingravido vacca! “ Dandomi un ‘altra sculacciata sulla chiapetta già arrossita . Ma io come una troietta senza dignità” TI prego, ti supplico! Io farò tutto quello che vuoi ma non venirmi dentro” MI Giro con le mani il viso e mi disse
” Sono gentile, ti spacco il culo va bene, ma li, ti sborro. Svuoterò le palle dentro il tuo sfintere?”
Stavo per dire la mia, ma lui tenendomi il viso girato continuo
“Non ho capito bene, troia?” Abbassai la testa , come per dire si. MA lui sapeva ti avermi in Pugno
” Cosa? Non ho capito?”
Da sottomessa risposi “ SI, va bene, come vuoi tu!”
Ma lui non era soddisfatto delle risposta.
“VA bene cosa? Troia!”
IO capi l’intenzione. Lui si esaltava a dirmi sconcezze.
“ Va , bene spaccamelo e sborrami! “
Ma non gli bastava , tirandomi i capelli e precisamente la coda di cavallo, compresi che voleva che mi esprimessi in modo esplicito Lo accontentai con voce liberatoria “ SI, spaccami il culo! Sfondamelo tutto e poi innaffiami.! Ti prego! MA prima fammi venire! Fottimi un‘altro pò la figa!”
Lui accetto la mia preghiera. “ Va bene troia! “ Il suo tono era dominante e trionfante.
Io ero troppo eccitata e vogliosa, avevo messo la mia dignità di donna sotto le scarpe. Capi in seguito che raggiungere quello stato di libidine per me era dannoso , perdevo il mio orgoglio femminile trasformandomi in una ninfomane alla ricerca del godimento anche nell’umiliazione. MA ritornando a quella sera.
Lo rimise dentro la figa e mi pompo , sculacciandomi. Sentivo quel membro sconquassarmi, mi pompava con forza un flusso di sangue mi sali dalla figa al cervello, mi sentii esplodere il cervello venni come non ero mai venuta. Sentivo delle goccioline di sudore scendere per il seno gli occhi tirati e il cervello che mi pulsava.
“SI vengoooo !Ahhhh! Spaccami , fammi tutto quello che vuoi!:“
Ansimavo come una cagna, appagata e pronta a farmi sodomizzare. Mi girò la testa verso di lui, guardandomi negli occhi , avevo ancora il fiatone da godimento da bestia in calore, mi disse
“Hai goduto , ora. chiedimi cosa ti devo fare “
. Io ancora respirando in modo affannato .
“PER favore, me lo spacchi, ora il culo?”
Mi sorrise “Brava ! Hai capito ora, posizionati bene che te lo sfondo questo culo da troia!.”
MI infilo tre dita nella figa gia dilatata è piena di umori . Ero bagnatissima, Infilo due dita nel culetto , sobbalzai ma cercava di lubrificarlo , poi dopo aver distribuito i miei umori fuori e dentro il mio ano, si abbasso e mi sputo sul buchino, dopo lo forzo con e le dite , era trattabile. I capezzoli erano tirati al massimo , questa umiliazioni mi segno ulteriormente . Senti la cappella forzare l’entrata, Mi abbassai ancora il mio viso quasi toccava il lurido pavimento, ero veramente scesa molto in basso. Lo spinse dentro, appoggiando il suo peso sulla mia schiena , le sua mani presero la mia bocca ,. Me la slargo con le dita delle due mani contemporaneamente. Sentii un dolore allucinante . Lo aveva entrato a meta, si fermo
”Te lo spacco” Lo pianto tutto in un solo colpo, io ero riempita come una vacca. Lui entrava il suo arnese e lo usciva senza un determinato ritmo. LO entrava tutto faceva socchiudere le pareti anali e poi mi penetrava, inseriva aria dentro il mio retto . MI dava alcun colpi, mi pompava in quel modo per sfondarmi . Presi respiro dopo che mi lascio la bocca libera dalla morsa . SI avvicino al mio viso “Ora toccati che ti sfondo” IL suo fottermi ora aveva un motivo una trama, un ritmo, Dentro fuori, su e giu. La mia mano sgrillettava la fighetta. IL piacere saliva
“ Si! Inculami tutta! A me piace essere inculuta ,sono una troiaaaaa, ahhh” Lui felicissimo della mia sottomissione.
“Lo so, Troia! TE lo spacco,! Te lo rompo! Rottainculo!Te lo riduco come una caverna.”
Mi stava letteralmente rompendo. Lui aveva preso gusto ad umiliarmi anche verbalmente
“ DILLO Che ti piace ?“
Io accettavo l’umiliazione, la vodka mi lavorava il cervello. “Si mi piace, che mi spacchi tutta!” Sentivo il suo membro vibrare dopo moltissimo tempo che mi chiavava . mi sentivo completamente aperta . Eroa su l punto di godere “ Ti riempio troia”
Io lo volevo “ SI sborrami , fammela sentire , innaffiami!”
Aumento i colpi le palle sbattevano con il mio corpo . Sentivo il membro duro che pulsava. Dopo un serie impressionante di colpi, e meno male che ero lubrificata. Rallento si irigidi per un attimo, quando percepì il primo getto di calda sborra, inondarmi le viscere.Lui ricominciò a infierirmi altri colpi tremendi , e gli schizzi aumentavano stava svuotando le palle dentro di me. Gemeva, godeva ,respirava con affanno , era stordito del forte godimento. Ma imperterrito prosegui con dei colpi più leggeri, senti che la tensione del suo membro era diminuita ma ancora era teso. Liberato dal piacere si accascio su di me. “FERMa no ti muovere. HAI un culo stupendo, Troia!.” Ripreso fiato Mi disse che avremo fatto un giochino. Io ero ancora in quel bagno in posizione sconcia con le calze abbassate ,a pecorine, con un uomo che mi aveva appena rotto il culo e riempito. SI avevo il culo pieno di sborra, ci sollevammo insieme,avevo ancora quel cazzo infilato Dopo qualche passo si sedette sulla tazza del water e io sopra di lui ;” Ora ferma che mi devi pulire il cazzo e ti faro bere la mai sborra, maiala!” Da principio non capi . MI sollevo un po. Gia sentivo lo sperma che colava sul suo membro. Mi prese per le chiappe mi alzo fino a farlo uscire, Poi lo rientro facilmente ,il membro non era tesissimo ma reggeva la penetrazione. Invece il mio culetto ormai non poteva piu trattenere,la sborra colava verso il suo membro e rumoreggiava. Sghignazzando in tono ironico mi schermiva “ Rumoreggi come una vacca sfondata!! Ahahah! SPIngi !“ Spinsi e senti un fiume di sborra scendere. A quel punti mi fece stare in piedi , mi fece leggermente abbassare allargo le chiappe “ HAI una caverna non un culo” mi infilo tre dita fino in fondo li girava raccogliendo la sborra che era rimasta. Usci le dita,ero svuotata stremata appagata e rumoreggiavo con il culo . Ero sfondatissima. Sentivo le sue dita gocciolanti entrare nella mia bocca. Come un porcona li ciucciai , con gusto. Il sapore del suo seme uniti ai miei umori anali mi esaltarono. Ero una marionetta nelle sue mani, mi giro e costrinse a inginocchiarmi : “ Troioa schifosa ora pulisci il cazzo” Vidi il suo membro semi floscio e coperto della sua sborra Presi a pulirlo, inizia dalle palle per tutta l’asta ad usare la lingua ed asciugare tutto. , Mi prese per la coda e porto la mia bocca sul suo cazzo, me lo diede da ciucciare.. Non era piu il cazzo di prima ma la mia bocca lo rinfrancava. Arrivavo fino alla radice, lo accarezzava lo stimolavo , Dopo poco riprese vita , Ero inebriata da quel sapore. MI stavo nuovamente eccitando: Ero brilla sfondata , a succhiare questo uomo inginocchiata come un vacca. Lui ormai con la bandiera alzate si alzo. “Ora ti scopo la bocca fino a rivenire”. Gli chiesi un attimo di sosta dovevo liberare la mia vescica.
“Prego , vacca| Piscia!”. Mi accuccia sul water senza appoggiare le chiappe. Ma il porco mi spinse con le spalle fino a farmi sedere sulla tazza. Era gelida. Iniziare a far uscire la pioggerellina dorata lui mi guardava menandosi il pisellone. Altra umiliazione farmi vedere mentre pisciavo , come ero ridotta. Si avvicino a me . MI prese per la nuca, e infilandomi in bocca il suo oramai conosciuto attrezzo
“Da brava, fammi una pompa! Ti voglio chiavare la bocca! Aprila questa fogna !”
La spalancai la bocca .
Ero abituata ad ogni sconcezza , il mio corpo si eccitava. Me la riempi tutta ,ci infilo anche delle dita Avevo varcato l’ultimo stadio della perdizione. La mia vita sarebbe cambiata.
Io seduto sul cesso e lui in piedi.
Tolse le dita MI cinse la nuca con le mani mi infilo tutto in bocca, quasi a soffocare Con l’altra mano mi strine ad intermittenza il naso avevo difficoltà a respirare. Per ciò fui costretta ad aprire ancor più la bocca per poter respirare. Mi disse “ Ti scopo la bocca troia bevi tutto dopo!. “
Inizio a pomparmela, con foga mi lasciava respirare , e poi continuo, le mie guance si gonfiavano e si sgonfiavano, finche si fermo lo infilo tutto lo usci si masturbo battendo la cappella sulle mie labbra per poi al momento topico infilò il glande nella bocca mi tappo il naso ricevetti tre schizzi sulla lingua e in gola , Stavo avendo difficoltà a respirare ma stavo godendo, libero le mie narici infilo il cazzo tutto, spalancai la bocca per prendere fiato ricevetti tutto il seme
“ Ingoia baldracca!”
Deglutiì e ingoiai tutto. Ero spossata . CI ricomponemmo : LUI MI disse che doveva andare .Mi lascio il suo numero di cell. Era facile da ricordare. E mi disse che se passavo da quelle parti l’avrei o dovuto andare a trovare. Prima di concedarsi mi rivelo che non aveva mai trovato un a troia come me Restai sola . MI toccai la fica era larga il culetto non ne parliamo; Mi lavai le mani mi aggiustai il trucco, mi sistemai le calze , mi asciugai la passerina con della carta igenica. . Tutto sommato ero ancora presentabile. Usci dal bagno e dalla sala scesi le scale. A momenti rumoreggiavo,ero un pò imbarazzata. Ma ormai ero svuotata, le pareti dell’intestino si sistemarono presto Lascia quella sala nell’indifferenza del cassiera : Mi lasciai la sala alle spalle . Era stato un pomeriggio bestiale . Marchettara a puttana, lussuriosa alla merce di un porco schifoso. Mi diressi verso l’hotel . Ma mi venne fame, notai un pub la vicino Entrai…. (Fine Seconda Parte)

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Il pub era carino molto fusion, la atmosfera che si respirava era coinvolgente , la musica da ambient mi permise di mescolarmi tra la folla. Ero sfatta, con il trucco non perfetto, la gonna e la camicetta sgualcite , una calza smagliata. Camminavo attirando la attenzione su di me. Ero completamente sfondata, ma fiera della mio essere troia in quella notte. Questa forma di orgoglio puttanesco , condito da i mie capelli non più raccolti a coda di cavallo, ma semisciolti, dei ciuffi mi cadevano sul viso, mi davano un ‘aria da tipa pazzesca. Cadenzavo il mio andare sicura dal rumore dei tacchi sul pavimentato, vi erano tavolini disseminati da per tutto , su vari livelli. C’era molta gente. Trovai un tavolo ordinai un panino e una cola , mi feci indicare dalla cameriera la toilette
Quella santa ragazza, vedendomi in quello stato, ero sconvolta, ma indubbiamente avevo il carisma della donna vissuta, che si aggira per i locali , sola in un città sconosciuta di notte, mi fece andare nel bagno privato. Gli sorrisi per sdebitarmi. La testa mi girava , mi sentivo occhi da per tutto, mi rifugiai nel bagno per darmi una ripulita. Era carinissimo, pulito di tendenza il lavabo era molto basso. Mi guardai allo specchio ero sconcertante. Avevo la faccia della troia consumata.. Sentivo la micia arrossata il culetto mi faceva male. Ma ero appagata, ma nello stesso tempo mi sentivo la voglia addosso. Ma cosa mi stava capitando? Stava accadendo che ero trasformata in una sgualdrina. MI ero fatta scopare nel giro di un paio d’ore da due uomini. IL porco al cinema mi aveva letteralmente spaccato il culo. Ma ero contenta. Mi arrotolai la gonna alla vita , feci la pipi, mi asciugai la fighina gocciolante. Infilai tre dita facilmente. Mi lavai le mie parte intime sul lavabo, mi asciugai, mi tolsi la camicetta mi diedi una rinfrescata. MI risistemai il rossetto e il trucco. Mi tolsi anche le autoreggenti erano rovinati. Non potevo uscire con le calze smagliate, sarei stata troppo equivoca. MI rimisi la camicetta e rientrai nel locale mi sistemai al tavolo. Nel mentre che aspettavo il panino vidi al tavolo sotto di me cinque uomini che mi spogliavano con gli occhi. Ammiccavano sorsetti maliziosi. Ma io ero in estasi. L’unico rimpianto della serata era che avrei voluto godermi il cazzone del ragazzo di colore che mi aveva venduto la collana. SI avevo voglia ancora di cazzo . Mentre mi portarono da bere e da mangiare. MI senti gli occhi dei cinque uomini su di me . Parlottavono tra di loro ero su di giri. Capi dopo che stavano guardando la mia figa. Il loro tavolo era più basso del mio, io avevo le gambe allargate sotto il tavolo, loro vedevano tutto. Mi usci dalla bocca un sorriso, ero eccitata ma preoccupata. Loro ruppero il ghiaccio , mi abbordarono: fui costretta a dare confidenza. Loro erano in quella città per lavoro, erano tutti cinque degli uomini gradevoli, forse un pò rozzi , ma sicuramente veri porci. I loro occhi erano molto maliziosi, i lineamenti da veri maschi. Tranne uno che era più tarchiato e stempiato gli altri erano molto muscolosi &egrave più alti di me. Si instaurò un rapporto simpatico e cordiale, scoprimmo che eravamo alloggiati nello stesso hotel, dal loro sorriso maialesco capi che avevano strane intenzioni. Non &egrave che mi dispiacesse. Certo mi preoccupava incontri ravvicinati con cinque stalloni. Io ero sfondata , appagata , ma ancora vogliosa . Ma mi rendevo conto che cinque erano cinque. Mi sentivo addosso odore di sesso, Forse loro lo percepivano, due di loro si avvicinarono a me con la scusa di offrirmi una sigaretta. Sentivo le gambe di Paolo , il più figo del gruppo sfiorare le mie. Luca l’altro accanto a me aveva preso molta confidenza, faceva allusioni , raccontava barzellette. Dopo aver consumato io ,Paolo e luca e nell’altro tavolo gli altri. , ci fu un passata di bicchieri di vodka. Paolo tra una battuta e l’altra mi mise una mano sulla coscia, io non fiatai. Si scambiava occhiate maliziose con gli altri. Mi resi conto che dovevano avere cazzi durissimi. La gola mi ridivenne secca dall’eccitazione.
Mi guardavano nella scollatura. Le rotondità delle mio tette sode tenevano banco I miei capezzoli erano dritti, si dovevano vedere. Uscimmo dal locale io ero nel mezzo tra Luca e Franco che mi abbracciavano e tenevano uno una mano sulle spalle l’altro quasi sul fondoschiena. I ragazzi erano stati gentili mi avevano offerto il panino. Paolo aveva preso due bottiglie di vodka. Mi avevano invitato nella loro camera,: ERO brilla e accettai. Mi sembrava di vivere un film hard, ero nella parte. Entrammo nel Hotel ,il portiere fissava la tv, malvolentieri mi diede la chiave , poi subito dopo consegno le loro ai ragazzi. Ci riunimmo in ascensore fui abbracciata a turno , amichevolmente, ma realmente era un abbraccio erotico da tutti della comitiva. Ridavamo sul portiere. Aldo disse che senz’altro era un citrullo, per rimanere indifferente davanti ad una sventola come me. Paolo aggiunse che o era gay o decisamente era scemo. Mi fecero accomodare in una delle loro stanze , posai le chiavi della mia, su un tavolo ci fu un primo giro di vodka. A quel punto non capivo più niente, barcollavo mi aiutarono a sedermi su un letto a due piazze. Prima Luca e Paolo erano stati contrariati a dormire in quella stanza con un unico letto, ma ora che le mie chiappe erano posate lì. Sprizzavano gioia da tutte le parti. Ridevamo su questo argomento. Realmente il ridere frequente era causato dal alcool e dalla forte eccitazione che ci stava avvolgendo tutti e sei. Ad un certo punto gli chiesi’Ragazzi! Vi dispiace se tolgo le scarpe, ho i piedini massacrati’
I ragazzi ovviamente, acconsentirono . Anzi Luca e Paolo mi tolsero le scarpe e iniziarono a massaggiare i piedi , per fortuna sono curatissimi. Tutti e cinque si sprecarono in complimenti sui miei arti inferiori . Sentivo le loro mani virili massaggiarli Anzi mi spinsero sul letto e alzarono le gambe , mi stavano massaggiando le caviglie e salivano attratti delle mie le cosce. In questo modo la gonna si alzo mostrando tutto. Parlottavano, sottovoce , tra di loro ‘Che figa da urlo’ . Scoppiammo a ridere i ragazzi erano eccitatissimi , anche non capivo più niente ero ubriaca fatta. Ero una nave lussuriosa in balia della porcellagine di quegli uomini.
Paolo allungo le mani massaggiandomi la coscia , Luca non fu da meno. Io cercai di frenarli . ‘Ragazzi ma coosa fate? Non capisco niente ? Non so cosa può succedere’
Sentivo in sottofondo che tutti sarebbero stati contenti se succedeva qualcosa
Ma io continuavo a provocarli ‘ Sento caldo!Che caldo che c’&egrave!’
Fui accontentata Aldo e Francesco mi sbottonarono la camicetta. Luigi esclamo ‘ Ma hai due bocce da favola!’ Franco rilancio ‘ Che gnocca da sballo che abbiamo capitato, stasera! ‘ i
Io cercavo di trattenermi e trattenerli a bada’ Ragazzi ma cosa state facendo? Cosi mi scateno?’ Ridevano mi fecero sollevare e mi tolsero la camicetta ero a seni nudi. Paolo e luca mi abbassarono la gonna e me la tolsero, io alzando il culetto e le gambe aiutai il loro fare. Ero nuda davanti a cinque marpioni. Sentivo le mani che mi palpavano i seni ,altre che mi palpavano le cosce . LA testa mi girava ma la sensazione era piacevole. Il mio copro era tutto un brivido quelle mani mi accarezzavano tutto il corpo. Sentivo delle lingue , precisamente due leccarmi le cosce e si muovevano in direzione della fighetta , altre due indirizzate verso i mi capezzoli . Me li ciucciavano. LUIgi mi infilo la lingua in bocca. Non compresi più niente.. Il clitoride e le piccole labbra venivano attenzionati da due lingue fantastiche. La mia figa fu penetrata da due dita. I miei capezzoli erano mordicchiati ciucciati contemporaneamente. Senti un dito entrare nel culo poi due e poi tre. Sentii una voce di qualcuno dei ragazzi ‘ Ma questa troia ha il culo aperto, di qua &egrave passato un esercito’ Tutti smisero di leccarmi e si avvicinarono alla mia figa.
Paolo mi alzo gambe fino ad arrivarmi a toccare le spalle. Fece vedere agli altri come ero larga mi infilo tre dita nella figa e nel culo. Per qualche istante mi masturbo , iniziavo a gemere , di colpo, mi lascio svuotata. Due sculacciate mi colpirono le chiappe
‘ Brava la troia e noi che te la abbiamo leccata, s quanto minghia ha i preso stasera?’
Paolo faceva l’incazzato ma era eccitatissimo, la sua voce tirata. Non risposi gli sorrisi con lo sguardo malizioso,come a fargli capire che una femmina cosi disponibile se la potevano solo sognare. Mi sputo sulla figa ‘ Ora te la faremo pagare, troiona ti fotteremo in ogni buco , fino a dire basta . !’ Mi fece sollevare , seduta sul letto. Mi tirava i capezzoli ‘Ora uscitevi cazzi e facciamoglieli ciucciare a questa pompinara, facciamogli fare una indigestione di cazzo!’ Scesi dal letto e fui messa in ginocchio fui circondata a dai cinque che ridevano , mi fissavano dall’alto in basso. Uscirono i loro pistoloni.

Paolo volle sapere chi mi aveva scopata prima . Risposi che era stato il mio amante. Loro non credevano a ciò. Asserivano che ero solamente una troia, e su questo non potevo dargli torto, e che un esercito mi aveva sconquassato il culo. SI prendevano gioco di me sottomessa L’odore di sesso mi perforava le narici . Paolo l’aveva lungo e grande, Franco altrettanto. Luca e Aldo non scherzavano, dei cazzi grossi , circa venti centimetri, suppongo. Il tarchiato mi giro la testa e mi appoggio sulle labbra un pene da paura enorme più del porco del cinema. Luigi mi intimo’Ti piace il biscottane ? Bella porcona! Succhialo!’ Spalancai la bocca e lo fece entrare, assaporando il gusto di minghia. Gli altri si smanettavano gli uccelli proprio accanto al mio viso. Luigi mi prese per la nuca scopandomi in bocca. Paolo e Luca mi diedero il loro in mano: Stavo spompinando Luigi e menavo altri due cazzi. Aldo e Franco mi strusciavano il loro sulle guance sul collo. Ero piena di cazzo. Ero ridotta e trattata come le peggiori bocchinara. Passai a spompinare il cazzo di Paolo
. Mentre glielo slinguavo partendo dalle palle fino ad arrivare per tutta l’asta alla cappella, lo fissavo negli occhi. Lui mi guardava con lussuria. LO presi in bocca e pompai . Dedicai lo stesso trattamento anche agli altri tre. Li stavo succhiando e lucidando tutti quei cazzi. Luigi , nel mentre che avevo il cazzo di Aldo mi forzo la bocca. Incredibile ma , con la bocca completamente larga accolsi anche il suo: Paolo mi mise un dito in bocca. Diremmo meglio trovo uno spazio nella mi affollata di cazzi, bocca. Tastando il terreno tento di entrare il suo, Paolo esaltato ‘Dai troia ! HAI visto hai tre cazzi in bocca!’ Senti il rumore di un clic. Uno dei ragazzi disse’ Una succhiacazzi cosi &egrave solo da immortalare’ Scoppiarono a ridere tutti. IO ero preoccupata. Ma eccitata . MI tolsero i loro arnesi e mi sbatterono a gambe divaricate sul letto. Paolo lo entro il suo cazzo nella figa
Senza fammi prendere fiato , mi alzo le gambe portandole nuovamente a toccare le mie spalle
Pianto le sue mani sulle mie gambe pressando forte .Prese fa sfottermi di gran carriera lo supplicai di non venirmi dentro.
Paolo mi rassicuro , intanto mi trapanava la figa.. Io ansimavo, sentivo mani che mi palpavano le tette. Stavo venendo. Paolo’Troia ti fotto tutta’ Io replicavo’ Vi voglio, tutti , sono la vostra troia’ . Paolo mentre io venivo come un fontana: ‘Forza ragazzi sfondiamiola’ . Fu il turno di Luca poi di Franco: Ad un certo punto capi solo che mi stava entrando LUIgi, solo per le dimensioni pazzesche. Mi sentii riempita. : era una belva mi scopo per tanto tempo . Nel frattempo ricevetti in bocca i cazzi di Luca e di PAOlo. Luigi non ce la fece piu urlano come un animale in calore estrasse la sua scimitarra e avvicinandosi alle mie tette mi schizzo tutto il suo seme caldo: Venne tantissimo mi senti le mammelle coperte, delle gocce arrivarono alle labbra.: I maschi gli fecero i complimenti per la sborrata, mentre delle mani mi spalmavano la crema sul seno. Paolo mi ordino dopo che si gusto la scena di leccarmi le tette. MI sollevai , mi presi in mano prima una e ciucci il capezzolo e poi l’altra . : PAolo che era il capo del gruppo’ LUgi hai svuotato le palle ora fuori dai coglioni, siediti sulla poltrona e guarda come spacchiamo il culo a questa troia: ! ‘Rivolgendomi a me ‘Troia !
Posizionati alla pecorina. Il modo adatto montare ad una vacca come te’: MI sculaccio , ma non solo lui anche egli altri, tranne Luigi che con il cazzone semifloscio, sprofondo sul divano di fronte al letto.
Ero veramente una troia, una bambola , nelle mani di quegli uomini sconosciuti .
Luca mi sculaccio facendomi diventare le chiappe rosse, rosse ,MI ALLARGO LE CHIAPPE ENTRANDO DUE dita, tranquillizzo gli altri.’ Ragazzi ci divertiremo . Ha un culo da sballo. Rotto si ma da far impazzire. Questa minghie ne ha preso a bizeffi , oggi .’
Preso dalla lussuria mi diede un morso sulle chiappe. Gridai: MA subito Paolo , precedendo l’amico,si fece strada punto il cazzo nel buchino.: Lo pianto dentro tutto: IL mio culetto era ormai abituato, l’anello anale elastico. Entro senza nessun sforzo.’ Quando &egrave rotto! Non hai fatto nessuna resistenza. Ma sei propria da casinò,troia!?. ‘ MI Strinse le tette e inizio a pomparmi. MI trovai il cazzo di Aldo in bocca. Contemporaneamente spompavo un cazzone e nel mentre un altro mi rompeva il culo. PAOlo mi scopò per parecchio tempo : Ad un certo punto ansimavo pure io . Paolo gridando venne.. gli schizzi mi riempirono le viscere. Finito di scaricare le palle disse al Franco di entrare subito prima che colasse la sborra sulle le sue lenzuola.
Usci PAolo entro franco . Paolo mi porto il cazzo in bocca ‘Troia a puliscilo, &egrave sporco della mia sborra e degli umori del tuo culo spaccato.. PER fortuna per te che hai un culo rotto, ma pulito’ MI strofino il cazzo sul viso e me lo mise in bocca: Franco intanto mi montava come una battona da strada, sculacciandomi . Le mani di Aldo mi sgrillettavano. Paolo di un tratto preso dalla paranoia e dei postumi post-orgasmo ‘ Ragazzi forza inculate in fretta sta baldracca da quattro soldi, che poi domani ci dobbiamo alzare presto’ Non solo umiliata inculata trattata come le peggiore zoccole da strada, ma ora anche faceva premura, mi resi conto che ero solo uno schifoso oggetto sessuale. Detesto gli uomini quando danno queste umiliazioni, ma ero sconcertata da me stessa , quel modo di essere trattata mi faceva bagnare. Ero quindi veramente ciò che loro mi dicevano con tanto ardore. Franco mi stantuffava finche anche lui urlando mi sborrò. LE mani di Aldo mi procuravano veramente piacere. La sborra riempiva il mio culo . Franco usci da me , Aldo non era pronto, la sborra mi colava per le gambe, fino a sporcare le lenzuola.
Paolo mi diede una sculacciata.
‘Troia bastarda!Chiudi questo culo rotto , mi stai sporcando le lenzuola. Zozza.! ‘
Rivolgendosi a Luigi ‘ Prendi la gonna di questa zoccola. ‘
LUIgi ubbidì e la diede a Paolo che prese la gonna e mi pulì il culo sborrato
. POI mi fece alzare e mi abbasso sulle lenzuola
‘Esci la lingua cagna schifosa e lecca!’
MI trovai il viso spinto sulle lenzuola . Leccai la sborra uscita dal mio culo e caduto su lenzuolo. Dovevo essere fuori di me più mi umiliavano più io godevo . Ero una cagna che puliva dove aveva sporcato . PAOlo mi afferro per i capelli e mi butto per terra .
‘ Le cagne come te vanno scopate in terra non sui i letti’
Mi stava umiliando ulteriormente, aveva scaricato le sue palle dentro di me ed era diventato cattivo. Aldo intanto ora era pronto a scoparmi
‘ Dai ora FAMMI VENIRE PORCA.! ‘ Ma me lo infilo nella fica pompandomi a forza. Dopo alcuni colpi venni come una fontana dicendo ‘ SI sono una troia, la vostra cagna’
Aldo non impiego tanto a venire , ma usci dalla figa per spruzzarmi il seme sulla schiene : Un flotto di sostanza bianca appiccicosa mi colo fino ad incanalarsi per il solco del culo. Quelle frustate di sperma mi fecero scatenare avrei fatto qualsiasi porcheria. Paolo continuava ad umiliarmi e giocare con me , trattandomi con disprezzo. Mi infilo parte del suo piede in bocca, cercando di sdillabbrarla ‘Schifosa leccami i piedi!’Avevo perso la dignità e ubbidivo ad ogni loro perverso desiderio.
Sopragiunse LUCa ‘ Troia ora tocca a me sfondarti . Preparati che ti rompo in due! ‘ Con furia mi pianto il cazzo in fica, dandomi dei colpi furiosi, poi lo usci e lo pianto in culo Mentre da cagna senza ritegno, leccavo le dita e avevo parte della pianta del piede nella bocca allargata al massimo . Luca mi spacco letteralmente il culo sodomizzandomi con grinta. Pompava a forza poi all’improvviso lo usci lasciando il mio sedere , svuotato e rumoreggiante, per portarmelo davanti il viso e farlo esplodere in una sborrata che mi copri la mia faccia da troia., per eruttare una quantità enorme di sborra . Luca mi intimo tirandomi i capelli ormai sciolti.’Apri la bocca puttana abbiamo ti fatto il sevizio completo ‘
Luigi scattava con il cell.ormai non me ne importava più niente .Fui scacciata letteralmente fuori da quella stanza , come una battone di infimo rango, mi fu permesso di infilare la gonna sudicia di sperma e la camicetta anche essa sporca . Dovevo fare proprio schifo avevo il viso pieno di sborra che si asciugava, mi sentivo la pelle tirare. La camicetta non la abbottonai . In mano avevo le chiavi e le scarpe, barcollavo. Mi sembrava tutto surreale il corridoi del hotel era per mia fortuna deserto sentivo le mani di Luigi che mi accompagnavano palpandomi il culo. .Luca mi fermo E mi infilo tre dita nella fica e Aldo tre nel culo . Continuavano a masturbarmi ferocemente, Aldo mi schiaffeggiava le tette,e Luigi mi fotografava. Paolo che assisteva sulla porta alla scena .’Avanti , Dicci come sei ridotta? Se no, non ti facciamo venire e svegliamo tutol’hotel mostrandogli che razza di cagna sei!’
IO in preda ad un a voglia di orgasmare e balbettando ‘SO sono una luridaa troiaaaaa!’
Paolo soddisfatto dalla risposta ‘ Brava! Ma non solo, una troia da marciapiede! ‘
Continua a dirli ciò che volevano sentire.’SI! Lo sono. Merito di essere scopata tutta , riempita , praticamente ‘ah.ah.ah. sfondata. Sono una fottutissima sfondata!.ahhahah!’ Mentre io andavo in delirio le mani di quei porci mi facevano venire per l’ennesima volta. Paolo vedendomi venire e dopo aver ammessa la mia vera natura ‘Brava! Ora pero siamo stanchi se no ti portavamo a battere’ Si concedo da me , anche gli altri andarono a dormire, mi accompagnarono alla mia stanza solo Aldo e Luigi. Continuavano o a palparmi le tette e il culo oscenamente dilatato. Sfilavo per il corridoio ed ero più sconcia del cinema. Arrivammo davanti la mia camera, ero cosi brilla che non vedevo il buco della serratura. Aldo apri e entrarono pure loro .LUIgi mi appoggio al muro mi tolse la camicette stringeva le mie tette mi continuava a fotografare , in quello stato : Esaltato esclamo che ero nata per fare la puttana. Voleva ancora scoparmi. Gli risposi che avevo fatto il pieno di cazzo ed avevo tutti i buchi arrossati ‘ Ma loro non andavano via, sculettai fino al bagno togliendomi tutti i pochissimi indumenti che mi erano rimasti e mi sedetti sul water . Feci tanta pipi. Avevo gli occhi socchiusi ignorai Luigi e Aldo , mi stavo rilassando. Luigi mi sorprese si avvicino al water si usci l’uccello mi inizio a pisciarmi all’altezza del clitoride : La sua pioggia dorata innaffiava il mio clito e si riversava nella tazza. ‘ Vacca anche questo ti farà godere’ NOn me lo aspettavo ne facemmo tanta : ALDO rimasi impressionato E voleva andare via, ma Luigi che era diventato dominante mi obbligo prima a farmi il bide e poi a lavargli i cazzi a turno. MI fece inginocchiare ‘ Mettiti a quattro zampe , cagna!’ Con un amano mi prese per i capelli e fui costretta a imboccargli il cazzo di nuovo enorme e ritto con l’altra continuo a riprendermi con il cell:.
Inizio ad avviarsi alla camera da letto ed i o lo seguivo a quattro zampe ciucciandogli l cazzo ; Aldo mi palpava il culo. ‘LUIgi! QUEsta fa veramente schifo, una lurida cagna ora la spacchiamo veramente’ Tutta indolenzita ma da grande pompinara arrivammo in camera da letto: Si sistemo sul mio letto . MI fece salire sopra e mi infilai tutto quel membro. ‘Dai montami troia’ Iniziai cavalcarlo. Ero stanca ma quel membro era adorabile. Aldo trovo le candele ‘Guarda la troia, queste candele odorano dei suoi buchi schifosi’ Me li entro a forza nel culo. IL mio buco erra ormai dilatato, mentre mi godevo quel membro mi trovai il culo pieno. Aldo orami non capiva più niente , intimo ad Luigi di fermarsi. Prese il cell e fotografo il mio culo pieno delle due candele e la mia figa riempita del cazzo di Luigi: MA non fu contento poso il cell, mise un dito nella mia figa gia piena: !’Qua c’&egrave posto’ Luigi rise. Aldo punto il suo cazzo e piano piano lo mise dentro : LA mia figa stento a ricevere anche quello altro cazzo, il mio sfintere pieno delle candele, cercava di rigettarle , Aldo le spinse dentro_
Gemevamo come dei matti :Lugi mi tirava i capezzoli e mi insultava. ‘ Una troia senza fine tutti i buchi pieni. Sole le super troie si fanno inficare da due cazzi e in piu due candele nel culo. Ma tu sarei la mia troia. ! Quelle parole mi esaltavano Luigi mi infilo quattro dita in bocca ero piena in ogni senso. I due mi stantuffarono fino a farmi venire .Gridavamo sottovoce , Aldo usci e mi sborrro sulla schiena: : LUIgi si contenne quasi fino all’ultimo mi fece alzare mi getto sul letto e mi scarico il suo seme in bocca. Stavo quasi soffocando – : Ero piu sporca di prima ma non erano contenti. MI fecero mettere a quattro zampe e mi ripresero i buchi allargati. MI dicevano che
Erano enormi simili a tunnel . MI portarono nuovamente e in bagno : Luigi mi riprendeva con il cell. -_ Aldo mi mise nella vasca da bagno e mi piscio sul corpo e in faccia mi fece aprire la bocca . MI insultarono mi dissero tutte le porcherie ,mentre vollero che mi masturbassi. IO godevo, tanto sentire quella calda doccia e mi masturbai allo spasimo.. . Fui costretta a lasciare a LUgi il mio cell. MI disse che mi voleva rivedere per sbattermi e farmi sfottere da tanti amici suoi.. Uscirono rimasi sola ero esausta e nello sesso tempo sconvolta quelli avevano le mie foto. Ma il mio sesto senso da folle riteneva che quelli non erano dei ricattatori ma dei porci. Mi feci un bagno mi ripulì tutta. Inviai un sms a Elisa. ‘Stasera serata di fuoco. Una marchetta in auto, un porco al cinema cinque in hotel. Ciao tesoro’ Mi sdrai sul letto stavo per addormentarmi quanto arrivo un messaggio, era elisa’Notte! Squallida Troia!’….

Devo ringraziare tanti amici che mi hanno inviato tante email e che mi hanno aiutato per trovare ispirazione. Per i vostri commenti la mi EMAIL &egrave vera83@superdada.com
Passarono mesi da quel pomeriggio di fuoco, dove mi trasformai da battona marchettara da strada, a troia da cesso pubblico in un cinema, a baldracca da gang bang in hotel e cagna sottomessa.
Ma i ricordi di quei giorni mi fanno bagnare terribilmente.
Il giorno successivo risvegliandomi in quella stanza di hotel fui presa da mille rimorsi e inquietudini ,lasciai in sordina quella stanza e quella città , vestita molto sobria e presa da un attacco di pudicizia mi guardavo attorno , imbarazzata come una cerbiatta timida.. Unico rimpianto fu quello di non potere assaggiare il bastone di carne di quel ragazzo di colore che mi vendette la collana. Tornata nella mia città ripresi la vita di tutti i giorni..
Dovetti cambiare scheda al cellulare, venni bombardata da sms e mms da parte di quel porco che mi aveva fotografata. Le immagine di me con i membri in bocca, riempita di seme maschile sul viso e dei miei buchi larghi mi rendeva molto vogliosa. Venni tentata a rispondere al tizio e iniziare un cammino molto pericoloso. Per evitare situazioni incontrollabili decisi di cancellare ogni traccia . Di notte pensavo sempre a quella sera e mi toccavo furiosamente immaginando il proseguo di quelle situazioni erotiche. Mi ricomponevo presto e ritornavo ad essere la santarellina di sempre.

Con Elisa ci sentimmo per telefono gli raccontai tutto, e forse ho fatto una cazzata o forse lo volevo, ma gli mandai gli mms compromettenti. Questo scateno la fervida fantasia di Elisa. Mi insultava per telefono ,ci masturbavamo a distanza. Mi diceva che mi avrebbe mandato a battere che sarei stata la sua serva e puttana. Quelle parole cosi dirette cosi ‘violente’ spesso facevano emerge la mia parte puttana .
Per un periodo non ci sentimmo. Io passavo noiosamente le giornate a volte la sera mi toccavo. Andai anche dal ginecologo per concordare un metodo anticoncezionale . Dopo vari sedute riuscì a essere protetta, nel modo giusto. Il medico era un professionista molto serio ma capivo che si divertiva ad infilare la sua mano nella mia figa. Fui costretta ad andare a visita per diverse volte. Mi chiese se avevo avuto dei bambini perch&egrave ero molo dilatata anche se elastica. Si meraviglio molto quando gli dissi che non avevo mai partorito ma che il mio partner era molto dotato. Il suo sguardo fu professionale ma il suo sorriso forzato voleva dire molto. Ma non ci fu altro tra di noi.
Elisa una notte mi chiamo’ Brutta troia questo fine settimana,mi verrai a trovare . Preparati di animo e di corpo che ti farò fare la cagna in calore.’ Rimasi di sasso a quelle parole, mi scuotevano ma a tempo stesso mi eccitavano mi infilai una mano tra le cosce e accettai il ruolo. Le comunicai che la avrei raggiunta e avrei esaudito le sue voglie. Lei concluse la telefonata dicendomi che mi voleva usare come latrina per scaricare il su o piscio nella mia bocca da cesso. Ripensai per tutta la notte a le sue parole, questo mi procuro diverse sedute di autoerotismo. Venni il giorno dell’incontro con elisa avevo un paio di jeans a vita bassa un perizoma rosa un top rosa senza reggiseno , presi un treno per raggiungerla. Il viaggio fu tranquillo anche se ricevetti molte molestie verbali. Un vecchio mi guardo per tutto il tempo le tette facevo finta di niente, anche se tra le cosce mi bagnavo come una fontana spanata . Era mattina presto mi riuscì a non farmi notare troppo. Arrivai dalla mia dea che mi accolse abbracciandomi e sculacciandomi il culo. Mi fece spogliare in modo repentino e selvaggio, era troppo la voglia di vedermi e possedermi. Mi bacio in bocca rimasi in un batter d’occhio senza niente a dosso ero sul letto a gambe divaricate mi stava slinguando la figa . Entro due dita , e mi disse che ero molto aperta . Gli comunicai che era da quella famosa sera che non venivo pompata ma lei si assento un attimo, ritorno con in mano una carota di media grandezza . Appoggio la punta sulle grandi labbra schiudendole , mi mordicchio il cltitoride e inizio a entrare quella carota, ero stretta ma fu abile a penetrarmi, la sua lingua solleticava a puntino il clito, riuscì a trovarmi il punto g. Inizio una folle penetrazione godevo dopo poco come una pazza. Elisa usciva e d entrava la carota , mi leccava e mi sputava sul clitoride , stavo impazzendo di godimento, le sue mani mi appuntivano i capezzoli. Venni parecchie volte. Ma l’ultima volta fu pazzesca fu tanto il ritmo forsennato dettato dalle sue mani che gli spruzzai tutti i i miei umori in gola.
Ero ancora ansimante quando mi prese per i capelli mi getto per terra si spoglio mi mise la micia in bocca senti . ‘Lecca troia’ La mia lingua entro dentro la sua figa senti un liquido scendere , mi disse che era stata presa la notte appena trascorsa dal suo amante che la aveva riempita a dovere Non si era lavata perch&egrave voleva scaricare tutto su di me . Era accovacciata sul mio viso . Si abbassava e con una mano mi schiaffeggiava le tette , prima una e poi l’altra , con l’ altra mano mi pompava la figa usando la carata. Mi diceva che ero una cagna, una troia da casino che avrei dovuto fare la puttana per lei . Ero inebriata volevo questo quasi non respiravo le mi incollava la figa in bocca poi si sollevava leggermente per farmi respirare , continuavo e leccarle la figa le mia bocca e ra piena di sborra e umori vaginali , quando un getto caldo e dopo un altro mi allago la bocca. Elisa mentre si liberava la vescica godeva , io continuavo con difficoltà a leccagli la figa. Non riuscivo a inghiottire niente. Da un a lato la situazione mi faceva schifo, ero uno squallido essere in balia di una perversa, dall’altro ero troppo eccitata. Amavo essere trattata cosi essere umiliata Si alzo e vedendomi con la bocca schiumosa di saliva , pioggia dorata e sperma impazzi di libidine mi fece girare a pecorina io avevo coniti di vomito, mi sculaccio le chiappe e entro a forza la carota nel culo.Mi insultava, mi butto per terra e mi fece pulire il pavimento con il corpo ero sudicia, si sedette sul letto e mi obbligo a leccargli i piedi . Anzi mi strofinava la pianta dei sui piedi in viso, poi non contenta, me cercava di infilarli insiemi e uniti in bocca. Ero in estasi ero umiliata serva di una dea , e questo mi stava facendo impazzire.Lei forzava con i sui dolci piedini la mia bocca per farmeli entrare . avevo difficoltà . Mentre bivaccata e comoda fece una telefonata. Parlava cono un tipo dicendogli ‘la cagna &egrave qui con me pagherò il mio debito, fra poco te la porto, la ripulisco a dovere le ho appena pisciato in bocca. E capace di farsi fare di tutto, oggi posso trqnquillamnete pagare il mio debito con questa zoccola. . Mi lascio per un attimo sola mentre continuo aparlare con il suo interlocutore. Dopo poco venne da me mi disse di andarmi a pulire . Mi bacio sul collo.
Mi estrasse la CAROTA e la butto nella spazzatura. Mi porto tirandomi per i capelli in bagno , Mi preparo per un clistere , il mio culo fu riempito di tantissima acqua me lo otturo con una carota non lunga ma tozza e grossa rimasi a quattro zampre . Avevo dolore dopo un ora mi fece scaricare nella vasca . Avevo l’intestino pulito e il buco del dilatato ,quante che dopo il trattamento e dopo una lunga doccia a mi fece abbassare per entrare quattro dita nel culetto. Entrarono bne senza problemi, ero pronta ad essere usata, mi passo delle creme rinfrescanti sia per la figa che per il sedere. . Ero la sua serva ero molto sottomessa questo mi stava piacendo . Ero ritornata la troia dei quel famoso pomeriggio. Mi fece vestire con degli short cortissimi mezza chiappe uscivano fuori , indossai il perizoma rosa , sopra solo il top rosa e mi diede da calzare . Dopo avermi fatto lavare profumare mi trucco con un rossetto rosso fuoco che accentuava le mie labbra gia carnose, continuo a truccarmi con toni forti , Mi fece guardare allo specchio. E mi disse ‘Troia sei pronta per andare a battere ? brava!Per oggi sarei la mia serva e mi farai saldare un debito e forse guadagnare altri soldi’ Non so cosa mi stava prendendo ma gli sorrisi, uscimmo. Il nostro rapporto stava cambiando o quanto meno per quel pomeriggio io non ero la sua amica ma la sua troia, questo mi intrigava moltissimo Elisa aveva un Tubino rosso e un po più basa di me, bionda una bella ragazza. : Prendemmo la sua macchina non ci vide nessuno . Era primo pomeriggio arrivammo fuori città ,
Non parlammo a volte mi infilava le mani tra le gambe ero alla sua merce.
Non entrammo dalla porta principale ma suonammo la porta di un negozio dove capeggiava l’insegna di un antiquario. Il suono metallico elettrico indico che la porta era sbloccata , entrammo. ( Fine prima parte)
Devo ringraziare tanti amici che mi hanno inviato tante email e che mi hanno aiutato per trovare ispirazione. Per i vostri commenti la mi EMAIL &egrave vera83@
Varcai la soglia di marmo, mi si aprì un mondo fantastico, fatto di arazzi, tappeti , tavoli di tutte le forme e le epoche storiche, divani,poltrone, sedie, pendole che scandivano il tempo simultaneamente. I colori sgargianti delle stoffe attraevano il mio sguardo causandomi una orgia sensoriale che sconvolgeva la mia mente. In preda all’emozione , al timore, alla libidine ma il tutto in quel ambiente aveva uno strano equilibrio, rimasi quasi immobile, come paralizzata, ma la mano di Elisa avvinghiata al mio sedere mi spingeva. Camminavo in quel luogo surreale , senza tempo , l’odore di antico unito a quello di incenso bruciante mi solletico le narici . La luce era fioca , i quadri alle pareti sembravano osservarmi e guadarmi, una voce ci diede il benvenuto. ‘Entrate, meravigliose amiche’.
Ci bloccammo, cercavamo di individuare da dove arrivavano quelle parole .
Elisa mi sussurro all’orecchio ‘Non parlare troietta! Ricorda che sei la mia schiava. Stai al gioco!.’
L’antiquario si presento al nostro cospetto, un uomo molto particolare , non bello, di altezza media dallo sguardo molto tagliente, il naso pronunciato, un pò soprapeso, indubbiamente nel suo fascino perverso aveva una classe innata, condita da una folta chioma selvaggia bianca
Bacio sulla bocca Elisa . Mi guardo a lungo, con le palme delle mani mi sfioro entrambi i capezzoli gia presi dall’emozione erano dritti quasi a bucare il top. Quel tocco cosi lieve , ma intenso mi fece correre dei brividi di piacere lungo il corpo.
Guardando soddisfatto Elisa gli fece i complimenti per aver scelto bene, per avermi condotta da lui. ‘Immaginavo che la tua amica doveva essere bella ,ma &egrave oltre le mie aspettative, una fantastica dea. Un altro gioiello e pezzo unico per la mia umile dimora. ‘
Il suo modo di i porsi e la sua voce calda mi stavano conquistando.
Elisa , irritata , gli manifestò a chiari toni, che io ero solo la sua merce di scambio. Preciso inoltre che le performance del mio repertorio di puttana potevano azzerare il suo debito. Elisa in preda ad una crisi da orgoglio femminile, certa di essere stata sminuita dalla mia bellezza, sprizzava rabbia da ogni poro. Lui la guardo con sguardo da volpe. Mi palpo il culo cercando di superare il tessuto degli short.
Il palpeggio proseguiva con eleganza e insistenza. L ‘antiquario ben presto lascio , in pace, il mio fondoschiena , fece scorrere il dito lungo le braccia , per poi lambire le spalle il collo e arrivare alla bocca , per sfiorarmi e premere le mie calde labbra, accolsi quel dito avvinghiandolo con la parte più carnosa della mia bocca. Elisa mi spinse su una poltrona facendomi mettere con le ginocchia sulla base e le mani sui braccioli. Ero a culo ponte, . I due si allontanarono da me , sentivo il loro parlottare. Ero li immobile , una merce di scambio, un mezzo di pagamento, un oggetto sessuale. Ero umiliata ma ciò mi scatenava una grande eccitazione. Lo volevo, il mio corpo si surriscaldava al pensierosi quello che sarebbe avvenuto. L’ uomo mi aveva fatto un gran effetto, era anziano ma fascinoso. Il suo sguardo perverso , mi conquistava, mi piaceva stare a quel gioco mi stavo bagnando come una fontana ,l’attesa duro poco. Elisa mi sbottono gli short li fece scorrere per tutte le gambe mi fece sollevare e libero il mio corpo dal striminzito indumento.
Elisa elogiava le mie qualità di femmina mostrando le mie splendide chiappe adornate dallo minuscolo perizoma, L’uomo mi tocco le chiappe elisa mi alzo il top lasciando nude e penzoloni le mie prosperose mammelle, che furono subito preda dalle mani del porco.
L’uomo avvicinandomi la bocca alle orecchie dopo avermi slinguato il lobo sinistro, mi sussurro’Piccola faremo grandi cose insieme’
SI allontano da me , ero girata e non vedevo dove si trovava, ma senti che telefonava . Fece parecchie telefonate era su di giri ridacchiava , mentre Elisa , più tranquilla e serena mi confidò. ‘Troia!lo hai conquistato , mi azzererà il debito, brava fedele amica!’
Elisa si dedico al mio ,con le mani allargo le chiappe e mi tolse il perizoma. Mi risistemai in posizione. Lei cambiando nuovamente tono mi ordino’ Preparati e fai la troia ,mi devi obbedire in tutto’
Io non replicai avevo la lussuria a mille,la bocca era asciutta , senza saliva per l’eccitazione. Non ricevendo un mio consenso Elisa entro nella parte della dominante, mi colpi il viso con una sberla ‘Ci siamo intesi sei la ma troia e qua devi fare tutto quello che vuole l’antiquario’ Inizio a palparmi e allargarmi le chiappe senti la punta della lingua a cercare il cliotoride :Si avvicino anche l’uomo che e inizio a toccarmi tutta. Impastava le mammelle , mi infilava un dito nella bocca che succhiavo ardentemente. . Senti il mio culo forzato da un dito e poi da due. L’antiquario disse ad elisa che avevo il buco del culo fantastico, trattabile ma anche elastico senti la lingua del l’uomo affiancare nel lavoro di bocca quella di Elisa, due lingue per la mia figa ,mi bagnavo come un fontana. Elisa commento il mio eccitamento all’antiquario’ Visto, come &egrave bagnata la troia? ‘
Rivolgendosi a me ‘Diglielo che sei ? Cosa vuoi ?Cosa sei disposta a fare?’
Coinvolta nel dialogo’ Sono una lurida troia una cagna da monta.
Voglio essere scopata, sono qua per soddisfare anche un esercito
Tutto! Io faccio di tutto pur di darvi piacere . Rompetemi il culo ,spaccatami la figa. Allargatemi a dismisura. Sono la vostra volgare troia!Usatemi!!!’
LE mie parole vennero scandite a fatica , la saliva ancora mi mancava in bocca , la mia voce era strozzata dall’eccitazione questo causava un immane eccitazione..
Girai il capo , notando l’espressione meravigliata e nello stesso tempo estasiata dell’uomo . Elisa apostrofo il mio discorso ‘Soddisfatto! Visto che razza di zoccola ti ho portato?’
L’uomo sorrise sempre più compiaciuto. Ma elisa preciso ‘Ricordati che la potrai fottere come vuoi , la potrai dare questa sera a chi vuoi e potete farle ogni genere di porcherie . Ma ricorda che &egrave un gioco. Se lei dice basta vi dovete fermare. Siamo intesi? ‘
L’uomo abbasso la testa per accettare i limiti che Elisa pose. Questo mi rassereno completamente.
Elisa riprese a leccarmela , mi infilo tre dita nella passera , già fradici a di umori, fottendo mela. Iniziavo a ansimare con cadenza Non sentì più le loro lingue e un rumore metallico ruppe il silenzio una mano maschile continuò a palparmi il culo dopo poco la mia attenzione fui attratta dal rumore di una bocca intenda a ciucciare. Era Elisa stava spompinando l’antiquario. Lo preparava per fottermi tutta..
Era brava come pompinara, vedevo Elisa che insalivava quel membro molto elegante, non era enorme , ma sulla media di grandezza giusta anche la lunghezza era sulla media, le palle erano grosse, la sua lingua aiutata dalla saliva dipingeva tutto il membro per poi affondarlo nelle sua bocca vogliosa, la mano del porco continuava a giocare con le mie chiappe le sue dita penetravano libere la mia passera lubrificata. Il cazzo del uomo era dritto turgido. Elisa gli disse che mi poteva trombare bene, lascio la preda di carne. L’uomo le disse di dar uno sguardo in giro avrebbe trovato dei giochi con cui divertirsi mentre mi fotteva

Lo senti posizionarsi dietro di me mi disse che mi avrebbe montato a dovere, SI fece strada appoggio l’asta sulle piccole labbra schiudendole, con le mani lo guidava strofinando tuta la parte , affondo prima la cappella roteandola dentro, ondeggiavo gemendo, una sonora sculacciata mi fece avanzare,il suo membro entro un altro poco, lui diede un colpo di rene e spinse , mi afferro per i fianchi e inizio ad darmi dei colpi . Inizio a cavalcarmi aumentava il ritmo, sentivo le sue palle sbattere contro le mie chiappe . ‘ Ti piace troia?’
Rispondevo con entusiasmo ‘ SEI grande- Si! SI! Continua!. Dai! Ah;AH,AH, Mm’
Mi mordicchiavo le labbra dal godimento.
‘Sfondami tutta!’.
La mia preghiera fu accolta mi scopo con dei colpi tremendi, forti , possenti e ritmati , mi fece raggiungere un orgasmo ‘ahhhhhhhhhhhhh.ahhhhhhhhhhhh, SI ! SI ! Vengoooooo!.’
Ansimavo come una vacca affaticata.
Le sue mani cercavano disperatamente i miei capezzoli per torturali e allungarli dolcemente.
Ero tutto una goduria. Dopo avermi fatto godere lui cambiava spesso il ritmo , le sue palle dovevano ribollire di latte bianco, si doveva gestire nell’innaffiarmi l’utero. Di fatti iniziava a darmi dei colpi forti poi si fermava ruotava il membro dentro, per poi riprendere a chiavarmi . Elisa lo distrasse , avvicinandosi, gli comunicò che aveva trovato uno splendido giochino. Mi godevo quello stupendo cazzo dentro, quando fui distratta, dal rumore delle loro lingue che si intrecciavano, mentre lui si muoveva pian piano dentro me.
Elisa gli disse ‘E’ ora di rompergli il culo a questa troia’
Mi afferro per i capelli e mi sputo in faccia.
Elisa soddisfatta dal avermi lavato il viso ,girandosi verso di lui con una risata beffarda ‘
‘ Si trattano cosi le troie , come lei!’ L’uomo infoiato da quelle parole usci da me , mi alzai e fui messa a quattro zampe di fronte la poltrona . Elisa mi fece indossare una strana maschera in pelle nera. Scese il buio, posizionai gli occhi in due fessure , le mie narice trovarono il punto di uscita ma la bocca aveva l’uscita negata dalla pelle nera della strana maschera. . L’articolo erotico permetteva di vedere di respirare con il naso, ma all’altezza della bocca , esternamente, vi era applicato alla maschera una protuberanza di forma fallica,un membro finto di pelle di media dimensione non grosso ma lungo circa 18 cm. Elisa si sedette sulla poltrona allargando le gambe, le appoggio sui braccioli. Mi ordinò di penetrarla con l’aggeggio che avevo all’altezza della mia bocca. Disse all’uomo di sputargli nella figa. Appoggia il membro artificiale sulla sua figa .
L’antiquario eccitato della scena mi spinse la nuca verso la figa di Elisa. La penetrai di colpo , facendola sobbalzare. L’uomo mi si posiziono nuovamente dietro , mi rinfilo il cazzo dentro , e prosegui a fottermi. Ondeggiava tutto il mio corpo . Questo movimento cadenzava ,l’andare su e giù del membro finto nella passera fradicia di umori di Elisa.
Elisa con le mani mi afferrò per il capo e inizio a ritmare la penetrazione. L’uomo mi allargo le chiappe , punto il suo cazzo dritto verso il buco del mio culo, entrando a forza.
Il suo cazzo scivolo sul velluto , il mio ano si apri come il burro. ‘Ma questa Troia &egrave proprio aperta!’
Lo entrava e lo usciva , per poi iniziare a incularmi con ardore.
Eravamo tutti in movimento. L’uomo mi inculava, io fottevo la figa di Elisa. I sospiri , i gemiti , riempivano la stanza. Avevo le orecchie chiuse dalla pelle della maschera, ma sentivo i commenti spinti di Elisa.’ Spaccagli il culo’Incitava l’antiquario, poi rivolgendosi a me. ‘Tu brutta e squallida squaldrina, continua a fottermi!ahhh..’ Ero eccitata alla massima potenza , mi sgrillettavo , mentre il maschio mi sodomizzava, avevo difficoltà nel respirare le mie narici sbattevano con il pube di Elisa. La mia amica, padrona e dea sotto i mie colpi venne, la vidi schizzare, sporcando la maschera e uno spruzzo arrivo dentro il mio occhio sinistro.. L’uomo aveva anche le palle piene animalescamente senti che mi riempiva le viscere, con una serie ripetuta di fiotti..
L’uomo soddisfatto si accascio su di me . Elisa ansimando intimo all’uomo .
‘ Non uscire che ora facciamo un giochino che ti piacerà?’.
Il cazzo si ammoscio, sentivo il culo pieno di sborra. Elisa si alzo ancora ansimando , mi tolse la maschera, mi porse da leccare il membro finto, era pregno dei suoi umori. Pulì e lucidai con la lingua quello attrezzo di piacere. Elisa si avvicino ad Alain, l’antiquario, lo sposto, il mio culo rimase aperto, vuoto e gocciolante,. Elisa mi posizionò sotto le mie vergogne sbrodolanti,il suo piede che raccolse lo sperma e i miei umori anali. .
L’antiquario si allontano da noi , facendomi i complimenti per il culo stupendo, andò a telefonare. Mi annuncio che avrebbe avvisato i miei futuri clienti che ero una splendida rotta in culo. Il pensiero che sarei stata una vera puttana, mi eccitava . Elisa mi tolse il membro finto dalla bocca per ficcarmelo di botto nel culo. Si posiziono sulla poltrona , e mi diede da leccare il piedino pieno di sborra.. Lo leccai con il gusto, adoro i suoi piedi. Lo sperma a colava verso la pianta del piedino della mia dea . Io leccavo la mia lingua si allungava a dismisura. Ma Elisa dispettosa e autoritaria con la pianta dell’altro piede, mi strofinava distorcendo il viso. L’ uomo inizio ad applaudire dicendo che eravamo stupende , io proseguire in quella azione servile da sottomessa.
Arrivai a ciucciarli ad uno le dita , allargando la bocca facevo entrare meta pied.
Stavo diventando terribilmente, perversa , anche feticista.
Terminammo di giocare , l’uomo si complimento con noi due , per la nostra intesa.
Elisa mi bacio in bocca. L’uomo ci offri da bere , iniziammo una gradevole conversazione.
Alain ci avviso che dopo sarebbero venuti diversi clienti, Elisa gli chiese se ciò andava bene a saldare il suo debito. L’uomo la tranquillizzo, ci invito in un’altra stanza voleva girare un video particolare con noi due,assicurando Elisa che avrebbe estinto cosi il suo debito.
Elisa accetto senza titubanze , gli chiese solo di non farci riconoscere,. io dovevo .
Lo seguimmo lungo un corridoio . SI apri un porta entrammo in una stanza grande , alle finestre delle tende rosse alle pareti quadri con delle scene da caccia , al centro della stanza capeggiava un letto grande attorniato da degli sgabelli e delle cassapanche e una toilette . Il padrone di casa , prese da un armadio ,degli oggetti, ponendoli sull’enorme letto. Erano degli strumenti di piacere, un frustino nero di budello, un enorme membro di pelle con due estremità falliche, con una cintura che permetteva di indossarli alla vita. La parte interna era di dimensione più piccola , quella esterna era proprio un cazzo da superdotato.

Elisa si denudo e indosso l’aggeggio. L’antiquario glielo alla vita tramite la cintura. Il cazzo più piccolo fu ingoiato dalla sua figa ,l’altro sporgeva minaccioso verso di me. Alain mi fece spogliare nuda, indossai un reggiseno senza coppe. Le tette erano sollevate e strette da questo indumento i capezzoli svettavano .l’uomo si avvicino ad un tavolo e prese due morsetti dorati,
me ne appose uno per ogni capezzoli. Più che dolore ero molto stimolata. Oltre che sottomessa stavo diventando masochista. Questo mi chiedevo ma ero cosi eccitata che avrei fatto di tutto.
. Mi applico un morsetto più piccolo sul clitoride procurandomi un dolce dolore . ma la mi vestizione non si fermo a questo, indossai delle autoreggenti di seta nera e delle scarpe con dei tacchi molto alti con i tacchi a spillo. Ero uno schianto ci diede delle mascherine alla colombina di pelle nera. Elisa era mascherata con degli stivali con i tacchi a spillo metallici, un reggiseno di pelle nera , la cintura alla vita con il membro esterno e quello conficcato . L’antiquario prese una videocamera digitale e inizio a girare.
Quella stanza riproduceva un ambiente da bordello francese di fini ottocento.
Alan raccomando a elisa di essere spontanea e di fare ciò che voleva e di trattarmi da schiava. Mi fecero mettere a quattro zampe. Elisa inizio a tirarmi per i capelli si sedette sulla cassapanca e mi porse gli stivali da leccare. Mi trovai a leccare il tacco metallico, lo insalivavo tutto per poi dedicarmi alla punta . Elisa spinse , la scarpa mi entro per una buona parte in bocca. L’uomo girava la scena .Elisa mi trascinò per la stanza come una cagna vedevo l’antiquario che inquadrava le mie tette,il mio viso e poi elisa che mi infilava parte di punta della scarpa nel culo.
Elisa mi trascinava per capelli facendomi camminare come una cagna , mentre dovevo leccare il suo membro finto , Quanto potevo essere sconcia in quella parte.
Arriviamo davanti a letto mi fece alzare vedo alain che mi filma nella mia sconcia nudità.
Elisa mi si avvinghia mi getta la lingua nella bocca, ci baciamo selvaggiamente.. Mi palpa le tette i capezzoli sono tiranti a causa dei morsetti, con fare maschile mi getta su letto spalanca le gambe e me li fa alzare, sona alla sua merce , ALain gli porge un frustino nero , mi terrorizzo , ma Elisa mi sorride, me lo strofina per tutto il corpo , mi sfiora il seno , mi mette la punta in bocca, mi accarezza il viso per poi strofinarmelo sul clitoride. ALain mi riprende che sono a gambe divaricate con i capezzoli tirati dai morsetti, con il clitoride sempre stimolato dall’altro morsetto , Elisa che delinea le curve del mio corpo con il frustino . La mia padrona mi stimola il clito si introduce con il suo fallo finto fino e trovata la apertura si infila fino in fondo nella figa . Io gemo ma anche lei che subendo il contracolpo si gode l’altra parte fallica del marchigegno. Elisa alza le mie gambe se le mette sulle spalle e mi fotte. Io mi sciolgo ai suoi colpi.
‘ SI , cara, da fottimi, , spaccami tutta sono tua!’
Lei ansimando mi incita ‘Dai troia! Urla , fammi vedere quando sei porca !, Ti spacco la figa!’
Io continuo a subire i suo assalti vedo la telecamera che ci spia, , ALan si posiziona dietro il culo di Elisa per vedere come si apre la mia figa , poi gira e viene a veder il mio viso stravolto dal piacere , veniamo insieme. Elisa si abbassa per baciarmi LA voglio ancora la desidero, sento i seni strofinare con i miei . Si sfila dalla mia figa gocciolante e alza le gambe fino a farmi toccare le spalle, punta il fallo sul mio buco ormai aperto e mi incula schiaffeggiandomi selvagiamente le chiappe, , Dopo un po si ferma si alza , mi prende per i capelli .
‘Troia impalati questo cazzo in culo. TE lo voglio aprire completamente.’
SI sdraia sul letto allarga le gambe io cerco di sedermi su quel membro finto e rigido , mi allarga le chiappe mi prende per le spalle, nel momento che il membro entra a contatto con il buchino, spinge fino ad entrare tutto.. Mi fa abbassare il corpo come a toccare per terra sono con il busto a mezzaria, sento il frustino che mi tocca le chiappe. Mi ordina.. ‘Ora impalati muoviti, cavalcami!!’: MI alzo e mi abbasso , dentro fuori , lo esco quasi tutto dal culo per rientrarmelo. Ero tutta spanata Il culo rumoreggiava ma lei non &egrave contenta mi tira a se stringe le gambe e fa sollevare le mie. PRende la punta rotonda del frustino e lo entra e nella figa . Sono presa in tutti i buchi, mi muovo a rimo , Elisa gode putre mi tira i capezzoli . Vengo ancora, ma stavolta spruzzo, grido , mi sollevo il seno e mi mordicchio i capezzoli . Elisa incoraggiata del mio essere tremendamente vacca , mi grida’ ‘CH erazza di troia sei? Ti sfondo! ‘
ALan riprende tutto. Finito questa galoppata , mi fi alzare mi ordina di spogliarmi nuda ,
Ma gia sono nuda. Ma lei mi abbassa e mi colpisce con il frustino le natiche, sobbalzo , mi sento arrossire , mi fa togliere il regiseno, mi fa togliere le scarpe e le calze anche le si denuda. , mi ordina ..
‘ Su, mettiti a QUattro zampe, troia! Andiamo in bagno che ho sete. Mi sale addosso senza aggravare il corpo e sono costretta a portarla in bagno , mi da qualche colpetto leggero con il frustino, ma certo il risultato scenico della ripresa &egrave fantastico, intravedo alan preso a riprenderci. ARRIvati, in bagno , mI fa entra nella vasca si accovaccia di me, mi toglie la mascherina. Mi alza la test mi ordina’Leccami la figa brutta zoccola!’
SONo una cagna ubbidiente ,il mio corpo trema dalla goduria; Mi alza la testa si distanzia dalla mia bocca per inizia a scaricar il suo liquido zimpilli arrivano nella mia bocca spalancata con la lingua di furo il rumore dell’impatto rimbomba ;
ELisa’Bevi troietta da strapazzo! Tutto!’
Ne fa moltissima . Elisa finisce di scaricarsi ‘Ora asciugami , stupida cagna!’.
Si alza fa cenno a alan di finire.
Il regista &egrave preso dalla scena, gli da la telecamera. Prende lui l’iniziativa, mi fa alzare e mi fa metter inginocchio si esce il membro e me lo poggia sulle labbra menandoselo, gli tocco le palle , si masturba mentre io slinguo la cappella , esce il membro e mi schiaffeggia prima su una guancia poi sull’altra, all’improvviso un piccolo fiotto di sborra arriva sulla mia lingua Elisa piazza la telecamera, verso la mia bocca, mostro il contenuto bianco, ALan , mentre il suo si smoscia leggermente mi prende per la testa e inizia riempirmi la bocca di liquido caldo e giallo , anche lui mi usa da cesso , mi esce tutto dalla bocca, Elisa rimprende la mia bocca impastata di bianco e di giallo. Finiamo di rimprendere. ALan commenta’ SIETE STATe STUPENDe E CON QUESTO VIDEO FARO I MPAZZIRE I CLIENTI.’ .
Commentiamo l’ accaduto io sono molto eccitata e pure se trattata da cagna sono soddisfatta .
Elisa mentre mi faccio un bagno tonificante si fuma una sigaretta, Alan e andato di la perche hanno suonato Saranno clienti. Elisa mi saluta mi dice che mi ama e che piu tardi mi porterà la mia roba poi ci sentiremo dopo l’estate, lei sta partendo , ci salutiamo con un lungo bacio, mi rignrazia del mio essere accondiscende, gli confesso che mi piace molto giocare con lei.
Alan entra mi dice di prepararmi che fra dieci minuti avrò il mio cliente , Mi dice devo rivestirmi come prima .
Mi lavo tutta , mi rifaccio il trucco, mi rimetto il reggiseno senza coppe le calze e rindosso i tacchi a spillo, sono un troia in tiro, Le mollette se le riprese Alan, apro la porta entro nella stanza da letto facendo rumore con i tacchi.. (continua)
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Per i vostri commenti la mi EMAIL &egrave vera83@superdada.com
Nella stanza ero sola , avanzavo, ondeggiavo , mi sentivo sporca dentro , indecisa sul fare, ma oramai certa che dovevo continuare a recitare la parte , ad accettare il ruolo di prostituta .
Mi sentivo spaccata in due persone, Vera dolce brava ragazza e Vera ninfomane insaziabile pronta ad esaudire i desideri perversi di chiunque. Mi guardavo attorno in quella stanza, sul letto risistemato, c’era un tanga di pelle nero quello che indossava Elisa, lo presi in mano , lo annusai percepivo il profumo della sua figa . Lo indossai, mi sistemai le autoreggenti, guardando la mia immagina riflessa alla psiche posta a lato del letto, vidi una gran troia, bellissima ma tremendamente puttana.
Sentivo delle voci provenire da una stanza accanto. Presi una sigaretta da un pacchetto posto su un piccolo tavolino , cercavo qualcosa per accendere.. Non vedevo gente ma quelle voci provenienti dall’altra stanza,mi entravano in mente. Mi avvicinai alla porta tenendo tra le dita la sigaretta mi appoggiai allo stipite. La stanza era un piccolo salottino con tante poltroncine. C’erano diverse persone, smisero di parlare e tutti si voltarono verso di me. Arrossì un po’, ma maliziosamente chiesi.. ‘Qualcuno ha del fuoco?’ Mettendomi la sigaretta in bocca, presi una posizione da smorfiosa , maliziosamente provocante . Guardai le facce dei presenti , che mi spogliavano con gli occhi era come se vedevo la mia immagine riflessa su quei visi, quella di una gnocca da urlo, alta sui tacchi a spillo, le autoreggenti che disegnavano le mie lunghe gambe, il perizoma che limitava il terreno pubico, le tette con i capezzoli leggermente allungati ed eretti stretti in quel reggiseno senza coppe, il mio viso truccato, le labbra carnose , i capelli raccolti sul capo . Un uomo , avvicinandosi , come per annusarmi, fu pronto nel farmi accendere. Alain mi presento ‘Signori questa e la fata che aspettavate!’. Tutti manifestarono la loro approvazione. Salutandomi,chi con un ‘Ciao bella gnocca’, chi con un semplice saluto , chi un sorriso , altri si passarono la lingua sulle labbra, altri con una pacca sul culo. Mi trovai attorniata da quei maschi bollenti che mi vedevano come la loro preda agognata e sicuramente pagata profumatamente.. Alain prese subito in mano la palla in balzo per e comunico chi doveva venire con me per primo, per secondo e cosi via. Il metodo fu semplice , quello di ordine di arrivo. Ci fu un attimo di malcontento , ma tutti si accomodarono nelle poltroncine aspettando il proprio turno.. Nel frattempo Alain mi sussurro all’orecchio , ognuno ha mezzora di tempo per stare con te . ‘Devi concederti a loro piacimento ma se ti fanno male grida’ . Mi spinse tra le braccia del primo cliente e ci imboscammo nella stanza . L’uomo , un tipo con gli occhi da furbo la pancia, tarchiato, non era il massimo della libidine, chiuse la porta. Ero nelle sue mani, mi palpava anche se di altezza arrivava alle tette che prese a ciucciare come un poppante . Si spoglio , non era eccitante proprio per niente, ma la situazione si , ero una troia da casino.
Una vera macchina di soldi , una mercenaria ,una di quelle che soddisfa i capricci erotici degli uomini.
MI tolsi i tacchi lui si distese su letto lateralmente ordinandomi , senza preamboli o etichette’ Troia inizia a succhiarmi il cazzo’
Ero una troia succhiacazzi, dunque cosa poteva dirmi?
Obbedì al volere del mio cliente. Mi inginocchiai glielo presi in mano il cazzo ere grande non lunghissimo ,con la cappella maestosa.. Lo feci subito sobbalzare di piacere dandogli una lunga leccata tra le palle mentre con la mano lo impugnavo ,immediatamente si indurì.
Menavo quel pezzo di carne ,mentre slinguazzavo quei testicoli che si gonfiavano sotto le mie accurate attenzioni di lingua. Ma non mi limitai a quello, lo volevo fare proprio morire di piacere. Impugnai quel pene strusciandomelo sul mio seno prosperoso e voglioso. . Lo strofinavo sulle tette Appoggiai la punta del membro sui entrambi i capezzoli ,in alternanza,per poi infine stringerlo nell’avallamento delle mie colline. Ero impedita nei movimenti dal reggiseno e lo sfilai senza difficoltà e pudore. In pratica gli feci una bella sega spagnola, lui ero felicissimo
‘ SI cosi!Brava la mia porcona , continua a farmela questa spagnola fantastica!’ Mentre lo stringevo tra le tette, la lingua solleticavo la punta, lui mi toccava le orecchie.
Lo impugnai nuovamente per strofinarmelo sul viso e indirizzarmelo in bocca, Aprì le labbra e lo infilai quasi a farlo arrivare in gola, strinsi le labbra e facendo rumore lo succhiai con maestria, i suoi gemiti aumentavano, all’improvviso mi prese la testa per dettare il ritmo mentre gli stringevo le palle, ad un certo punto, surriscaldato dai mie giochetti di tette e di lingua mi disse’ Montami , che se continui a succhiare ti riempio la bocca. Mentre io ti voglio fottere a dovere , troia!’ ‘ Gli sorrisi maliziosamente, dandogli un’ultima leccata e guardandolo negli occhi mi alzai gli sali sopra , con la mano indirizzai la sua minghia versa la mia sbrodolante passera.. QUANDO fu in tiro mi abbassai, mi scivolo dentro senza nessuna difficoltà, ero troppo lubrificata e dilatata .
Mi afferro le tette: ‘Ora montami troia! ‘LO assecondai inizia a montarlo , aumentato o i colpi : Le sue mani erano sempre in movimento , fui costretta ad abbassarmi verso di lui che mi afferro le chiappe facilitando la penetrazione, LA sua faccia era vicino al mi viso senti la sua lingua insalivarli il lobo , mordicchiandomelo. Lui assecondava i miei movimento assestandomi dei colpi , andavamo in sincronia ,stavo godendo anche io , ad un certo punto mi afferro per le ascelle , e mi infierì dei colpi possenti, ansimava, le sue palle rumoreggiavano sbattendo con il mio culetto da porcellina. Era in estasi fuori di se: ‘Dai porca continua a muoverti cosi , che ti sborro tutta’:
IO non restavo insensibile, lo incitavo ‘ Innaffiami, si riempimi tutta’ Orgasmavo , le mie tette sudavano , i miei capelli erano bagnati , ansimavo come una cagna,. Mi alzavo e mi abbassavo sempre più intensamente , sbattevo con forze le mie chiappe con le sue palle ormai pronte ad esplodere..
Fui accontentata e mentre raggiungevo l’ennesimo orgasmo fui investita e inondata da un fiume di sborra. Era la prima volta che ricevevo il seme maschile nella figa, fu una cosa incredibile, gemevo gli mordicchiavo il collo anche lui era in estasi. Sentì un’esplosione al cervello continuavo a muovermi e cavalcarlo. Lui venne tantissimo, dopo breve tempo mi accasciai su di lui esausta e ansimando.
Lui mi carezzò il viso’ ‘Sei una splendida troia, non ho provato mai un orgasmo cosi forte’ Era contentissimo e mentre si vestiva , mi disse che mi voleva rincontrare, ma io feci la finta scema dicendogli che lo doveva chiedere ad Alain. Lui usci della stanza salutandomi. Intontita e ancora sotto l’effetto del godimento andai in bagno per sciacquarmi e darmi una pulitina, di fatti quando rientrai in camera da letto trovai il cliente successivo.
Era un uomo sui quaranta atletico il viso marcato , non era brutto, ma nemmeno affascinante, sembrava un arricchito::
Mi parlo senza alcun rispetto e considerazione’.’ Forza troia inginocchiati e per iniziare tirami un pompino!’
Era rude mi mostro il suo cazzo, un membro molto grosso e lungo e come biglietto da visita me lo sbatteva e strofinava sul viso, per poi farmelo subito succhiare, io come automa lo ciucciavo,dopo poco mi mise a quattro zampe. il mio seno appoggiava sulle lenzuola rosse del letto, le mie ginocchia erano ben ferme piantate sul pavimento, il mio culo in bella esposizione , in aria, alla merce del cliente. Il tizio inizio a dedicarsi alla mia figa , mi penetro con la sua mazza senza preavviso, trovo l’accesso facilmente . Mi perforo a colpi di cazzo la mia figa da troia, sculacciandomi con violenze le chiappe.
I assecondavo i suoi assalti con dei gemiti ,frequenti e intensi, d’altra parte ero una prostituta. Mi scopo per vario tempo, le mie tette sobbalzavano ad ogni suo colpo, ero matida di sudore.
Mi fece alzare mi sbatte sulla cassa panca, ero a gambe , oscenamente divaricate, con i miei buchi in bella mostra: Era surriscaldato , sudatissimo con il cazzo in erezione da sballo, infoiato nel vedermi in quella posizione sconcia’.’Allarga le gambe più che puoi , troia! Che dopo ti spacco il culo!’Me lo rinfilo di colpo , con le sue mani possenti mi alzo le gambe fine a congiungerle con le mie spalle. MI sbatteva sempre piu forte, il suo modo di fottermi era di quelli da uomo possente , venivo come una vacca, gli gridavo di spaccarmi, lui continuava , ma all’improvviso lo sfilo dalla figa e di colpo me lo sbatt&egrave nel sedere. Il mio culo lo ingoio completamente fino alla radice..
‘MA sei proprio una zoccola, non ho trovato nessuna resistenza, Sei una rottainculoOo!’
Mi strinse le caviglie ancor più forte di prima, si dedico a spaccarmi letteralmente il culo.
Con la mano mi sgrillettavo la passera, era quello che volevo , stavo godendo, sempre di più dimenavo la testa , gridavo di piacere, avevo sempre sognato di essere fottuta in quel modo. IL SUO assedio al mio povero culo duro una decina. Era proprio rotto, spompato , allargato a dismisura , finche non venne gridando. Gli schizzi mi riempirono lo sfintere , ma rallentava nel trapanarmi , ma continuava mentre mi riempiva tutta.- Usci dal mio ormai culo aperto’
‘Sei una fantastica rotta in culo, puliscimi il cazzo e resta cosi tenendoti le gambe in aria con le mani, il prossimo cliente dovrà vederti con il buco del culo aperto e grondante di sborra’
Non capivo più nulla, scendevo sempre più in basso, ma ero piu vogliosa e pronta ad altre nuove umiliazioni.
Mi porse il suo cazzo e lo ripulì a via di linguate. Sentivo il sapore dello sperma e del mio culo. Glielo stavo lucidando con la mia saliva . Me lo tolse dalla bocca. Si vesti gli diedi adito del suo successo ‘Porco mi aperto proprio il culo!’
Lui vedendomi in quello stato sconcio mi sputo sulla figa piu volte e mentre ero nella posizione che mi aveva detto mi disse ‘Troia continua a toccarti” Usci dalla stanza .

Rimase sola con il culo dolorante aperto e gocciolante ma da gran maiala iniziai a sgrillettarmi . Entro il nuovo cliente un giovane su trenta anni muscoloso con lo sguardo eccitato. Vedendomi in quella posizione e ridotto in quello stato mi esclamo’ ‘Che troia che sei! Lo dovevo immaginare che ti avrei trovato cosi ! Hai il culo aperto che gocciola sborra : Ho visto parte del filmino che ALain ti ha girato ,sei una lurida cagna! . MI dovrai fare impazzire!’ Si spoglio, si tolse scarpe calze ,tutto .Rimase nudo. Alzo il suo piede destro e me lo strofinò sulla figa. Poi con il dito pollice del piede mi penetro il mio dilatato sedere. Entro il dito e lo ruoto dentro. Sentivo l’unghia che mi graffia le pareti anali., . Lo usci dopo avere raccolto tutti gli umori , ma soprattutto lo sperma e me lo porse in bocca ‘Ciuccia troia, il mio pollice fatto dal tuo culo da scrofa ‘
Come al solito accontentai anche questo terzo cliente : Dopo che gli lucidai il pollice , anche lui, forse preso dalla scena girata con elisa mi fece mettere a quattro zampe e come una cagna mi trascino per i capelli nel mentre dovetti prender il suo grosso cazzo in bocca, mi porto in bagno.

Sgattaiolavo indolenzita verso l’altra stanza, assaporandomi quella minchia, leccavo la cappella e mentre camminavo in quella posizione animalesca mi bagnavo tutta , lui mi tirava per i capelli , i capezzoli erano turgidi. Arrivati nella stanza nel ruolo di serva , ero sicura che mi avrebbe fatto bere pure lui, ma mi sbagliavo. Mi uso come latrina ma non in bocca. MI fece entrare nella vasca, mi sistemò con il culo in aria che usciva di fuori, lui si attacco a me, infilo il suo cazzo nel culo senza sforzo. Mi diede qualche colpo strizzandomi le tette e facendomi toccare il muro con la testa , si libero la vescica, fece tantissima pioggia dorata ‘. ‘COsi ti pulisco l’ano baldracca’ Inizio a sculacciarmi. Finito di pisciare mi fece girare, mi dovetti inginocchiare , chiamandomi ancora una volta troia si fece asciugare il pene gocciolante dalla mia bocca.
Asciugai quel membro, ero molto eccitata, quel odore forte non mi schifava, anzi mi inebriava. Mi stavo abituando a fare da cesso volante. Quello odore di urina diventava un fattore stimolante per i mie sensi. Ero diventata una perversa.
Poi inizia a lavoralo con la lingua e con la bocca per farlo indurire. Gli chiesi se mi voleva fottere a letto ma lui rispose cosi..’ IO non sfotto una troia lurida e bevi piscio come te ! Fammi un pompino che ti faccio bere la mia sborra. Io ti fotto la bocca. Te la slargo tutta. E dopo ne potrai prendere in contemporanea anche quattro, in quel cesso di bocca.! :’
Mi stava umiliando ma io mi bagnavo e come mi bagnavo. L’uomo mi infilo il cazzo in bocca strinse le labbra mi prese per la nuca e inizio a scoparmi la bocca . Sembrava che non finiva mai le guance si gonfiavano e si sgonfiavano all’entrare e l’uscire di quel membro: MI facevano male le mascelle a momenti avevo difficoltà a respirare, intanto la mia mano scese fino alla passera e mi toccai , questo lo eccito’ Troia, quanto sei zoccola.!?, Toccati pure ma ora concentrati, che mi dovrai fare godere. ‘
Mi diede un buffetto sulla guancia e mi scopo all’impazzata: dopo molti minuti gridando ‘
VEngoooooooo.,troia ! tienii! Bevi la mia sborra’ Inizio a riempirmela la bocca . Un primo getto dritto in gola poi lo usci e continuo a sborrarmi sulle labbra , ma sopratutto lo indirizzava in viso- ME lo strofino per pulirselo bene . Poi salutandomi al suo modo se ne andò’Ciao pompinara ciuccia cazzi .Complimenti sei stata fantastica!’
Gli chiesi di chiamare il patron .
Mi diedi una rinfrescata , nel frattempo arrivò Alain.. ‘Tutto ok. Dolcezza?’ ..
Gli risposi a rima ‘Tutto ok Alain! Vorrei solamente una sosta di un quarto d’ ora per aggiustarmi. Rinfrescarmi e ricompormi’ ALain mi disse che potevo anche sistemare con calma, ma mi avviso che era sorto un problema di natura tecnica. I due clienti precedenti subito usciti avevano telefonato a degli amici, raccontando la bellissima scopata con me , ne erano rimasti incantati . Morale della favola avevano diffuso la voce che nella villa di Alain l’antiquario c’era una cagna da monta , capace di farsi fare di tutto. Quindi nella sala d’aspetto c’erano altri dieci clienti incluso i tre precedenti e altri cinque o sei si sarebbero uniti alla compagnia. Lo guardai impaurita ma nello stesso tempo eccitata, Già ero stanca , dolorante, arrossata , sfondata , certo l’idea di continuare a fottere liberava in me la lussuria soppressa da anni, d’altra parte proseguire a quel ritmo per parecchie ore mi terrorizzava ,sarei finita all’ospedale spaccata e lacerata. Gli manifestai le mie perplessità.. LUI fu comprensivo mi assicuro che aveva minacciato i tipi che se continuavano a chiamare altra gente sarebbe finito lo spasso. Riflette per qualche istante guardandomi con libidine. Mi propose , per non farmi fottere per ore e ore ,di soddisfare i clienti in gang bang-
. Ci guardammo dubbiosi, e scoppiammo a ridare mi abbraccio.
‘Sei meravigliosa , unica ! NON ci dobbiamo perdere di vista e non ti preoccupare che un bel regalo per te , ci sarà stasera’ LO guardai affascinata , mi trattava con gentilezza , gli stavo facendo guadagnare un mare di soldi. Ma oltr a questo fattore vedevo xh elui era attratto da me. Accettai di continuare in quella folle serata .
Dovevo essere la protagonista di un gang bang come i filmini che guardavo con Elisa. Ormai ero perdutamente puttana.
MI piaceva esserlo, soddisfatta di dare piacere.. Ma prima di concedarsi da me, e di andare a preparare la gang , che mi avrebbe fatto trovare in camera delle creme rinfrescanti e della vasellina per allargarmi ben e il gia aperto culo . . Mi bacio in fronte..
‘QUANdo sei pronta mi chiami!’ MI feci un bagno rigenerante , mi rilassai, feci la pipi anche io ma nella tazza . Dopo un po ero profumata, la mia pelle liscia e vellutata, risciacqui la bocca con del collutorio ,rientri in camera mi rimisi le autoreggenti il reggiseno senza coppe , il perizoma di ELISA trovai un collare con un guinzaglio, mentre sentivo delle voci provenivano dall’altra parte e ridevano. Trovai dell’acqua minerale sul comodino e delle sigarette . Mi rilassai un attimo, ma subito dopo mi concentrai per entrare nella parte dalla zoccola pronta a farsi sfondare da decine di porci. Ero titubante ma eccitata . Tra me e me riflettevo sulla situazione. IO proprio in un gang , a ciucciare tanti cazzi insieme, a prenderli in tutti i buchi .MI passai le creme nelle parti intime e la vasellina, la spalmai dentro l’ano. Mi misi a culo a ponte e mi resi conto di quando era aperto il culo. Mi entrarono tre dita senza problemi, e guardandomi allo specchio, vedevo un culo aperto, praticamente sfondato.

Ero pronta chiamai Alain che si presentò con un sorisetto malizioso e beffardo dicendomi in pompa magna ‘ Troia sei pronta a farti sfondare del tutto’ Mi afferro per il guinzaglio e mi obbligo a seguirlo , uscimmo dalla stanza da letto. …… (continua)

Ringrazio i tantissimi amici che mi scrivano, ricordo a tutti che per suggerimenti e pareri la mia email &egrave sempre vera83@superdada.com
Mi ritrovai nello strettissimo salottino dove una ventina di uomini mi guardavano e mi aspettavano, divorandomi con gli occhi pieni di lussuria..
Trascinata a guinzaglio da Alain, sculettavo sui i tacchi , mostrando le mie chiappe nude, il solito ormai stropicciato e zuppo di umori perizoma, le autoreggenti nere e il reggiseno senza coppe , i capezzoli lunghi che svettavano catturando l’attenzione dei clienti sempre più allupati e maldestri. Sentivo delle mani che sfioravano i capezzoli sempre più turgidi, altre mani mi palpavano il culo e delle dita mi penetrarono la bocca. Percepivo a pelle l’eccitazione smisurata del pubblico, l’odore di sesso riempiva la stanza colpendo la sensibilità delle mie narici, sentivo i commenti espliciti di quella platea ‘ TROIA ti sfonderemo tutta!..’ ‘Che zoccola!..’ ‘Sei UNA BAMBOLA DA SPOMPARE” ‘ Quando sei bona?’ ‘Ci svuoterà le palle questa maiala!’ ‘Che bocca da pompini’
‘ ‘MA non &egrave un culo normale &egrave un aeroporto, guardate le chiappe come sono allargate. Il suo ano e cosi dilatato che può ospitare due cazzi contemporaneamente!E’ proprio una rotta in culo!’
Di fatti l’uomo che definiva in quel modo il mio culo me lo stava violando senza fatica con tre dita . Ero nella pancia del gruppo , rovistata in tutte le mie intimità. ALain smorzo gli entusiasmi avvertendoli di comportarsi bene, rasserenandoli che da li a poco mi avrebbero usata a loro piacimento. CI avviammo per un corridoio fino ad arrivare in una stanza vuota con al centro un vecchio materasso. Fece accomodare i clienti, io e lui entrammo subito dopo facendo un’entrata trionfale.. Gli ordino di spogliarsi tutti , la festa stava per iniziare. MI obbligo a sfilare in posizione non eretta.. ‘ A quattro zampe Cagna!’ Sfilai per la stanza a carponi muovendo vistosamente il culo,che fu subito preso da alcuni presenti che lo sculacciarono, fino a farlo diventare rosso. Le calze si smagliarono, dando quel pizzico di perverso e sconcio che rendeva l’aria sempre più lussuriosa.
Ero al guinzaglio tirata come un a cagna immenso ad una marea di porci pronti a farmi la festa. Vedevo quegli uomini belli, brutti vecchi giovani e possenti, con dei cazzi mosci , dritti grossissimi piccoli medi attorno a me. . ALAIN scelse un giovane su i quaranta alto muscoloso con lo sguardo da dritto per condurre il gioco. Gestire i turni, animare l’orgia. . Parlando con lui sottovoce, mi consegno a lui . Alain usci dalla stanza cercai il suo sguardo ma lui mi evito. Rimasi sola alla merce di quei porci scatenati. Ero al guinzaglio nelle mani di quel uomo che avrebbe deciso su di me. Ero tremante ma nello stesso tempo trepidante di emozioni.: L’uomo avviso tutti che avrebbe condotto lui il gioco, e che si sarebbero tutti divertiti. Assicurò ai presenti che mi avrebbero usata, scopato in modo eguale. LI avviso del fatto che in determinati momenti Alain avrebbe girato dei filmati ma senza riprenderli in viso. Rivolgendosi a di me ‘Inginocchiati Cagna! Comincia leccarmi le palle! . E dopo averle lucidate fai vedere agli a tutti come spompini bene il tuo padrone!’
ERO umiliata trattata come le peggiori prostitute, ma ero bagnata, Volevo trovarmi la, essere il giocattolo in mano a quegli uomini, entravo nel ruolo e scacciavo ogni resistenza e dubbio, ero entrata nella parte. Mi diedi da fare , per non deludere, presi in mano il suo possente cazzo mentre con la lingua gli slinguazzavo le palle. Un applauso del pubblico accolse il mio atto. L’uomo afferro il cazzo e mi schiaffeggio il viso, gonfio d’orgoglio del fatto che avevo iniziato a obbedire alle sue volontà.. Mi tolse il reggiseno e lo butto verso gli altri. Mi infilo il suo cazzo in bocca’Succhia ! Voglio vedere cosa sai fare?’ Lo feci scomparire in bocca,. ,ma lui volle che facevo veder a tutti come sapevo leccare ”Esci la lingua da troia e leccalo , che tutti possono vedere che razza di succhiacazzi sei!?’ ‘ Cosi feci , la mia lingua scorreva per tutta l’asta avvolgeva la cappella e con le labbra la lambivo fino a ricacciarla in bocca .Dopo poco il padrone fece mettere a cerchio tutti : E da quel momento non capi più niente. Mi ritrovai circondata e immersa da cazzi, ne percepivo l’odore forte, LI Dovetti prendere a turno in bocca tutti. Slinguarli e succhiarli; Li spompai tutti e venti , le mie mani erano occupate a palpare palle e a menare cazzi. Me ne ritrovai anche tre contemporaneamente in bocca. Loro ridevano esprimevano sconcezze. Ero umiliata trattata da pompinara, mi stavo bagnando. Volevo fortemente ciò,mi piaceva godevo nell’essere trattata in quel modo.
Con gusto cambiavo membro da succhiare , ognuno aveva un sapore e una dimensione diversa. Tirai pompini a ruota libera per parecchio tempo.
. Per un attimo mi giro la testa come sotto effetto di qualche sostanza stupefacente. Sentivo i membri premere sul mio viso . Me li strofinavano in faccia, qualcuno lo appoggiava sulle orecchie, altre si pulivano il cazzo dalla mia saliva con i miei lunghi capelli sciolti, altri me lo mettevano sotto le ascelle altri li strofinavano sui seni, qualcuno mi pizzicava e tirava i capezzoli. Ma la situazione era in evoluzione , ma una cosa non cambiava mai , avevo la bocca sempre piena e occupata.
IL capo disse ‘ Basta troia !Se continui a giocare con i nostri cazzi in questo modo , ci svuoterai le palle primo del tempo. La nostra sborra te la devi guadagnare!. Togliti il tanga gettati a gambe divaricate sul letto. Preparati che ti apriamo!’ Prese il perizoma e l’odoro..
‘profumo di zoccola!. Quanto cazzo hai preso oggi?’ ..
Risero tutti e io timidamente ed infoiata come non mai quasi balbettando. ‘MOo -LTO:!’
Replico subito tirandomi i capelli’ Ora sarai sfondata completamente! ‘
Tutti si resero conto che ero al massimo dell’eccitazione i miei occhi erano tirati.
Un uomo con entrambe le mani mi tiro, allungandoli, i capezzoli.
‘ GUARdate come si bagna la zoccola’
MI sistemai sul letto. Il padrone si getto su di me e mi entro in un solo colpo il suo possente arnese nella figa sbrodolante. Mente mi fotteva, in quella pozione sul quel materasso, giravo lo sguardo vedendo attorno a me gruppi di uomini che si menavano il cazzo e parlottavano .
Il padrone, conscio del suo ruolo da protagonista, e dando sfogo alla sua lussuria al suo esibizionismo si fermo,si alzo, mi fece sollevare le gambe e tenendo il cazzo mi disse ‘Apri la bocca ‘
Obbedii mi si avvicino mi usci la lingua come a baciarmi, anche io la usci e la avvicinai alla sua.
:Mi sputo in bocca. Tutti scoppiarono a ridere . ‘Ti sembrava che ti baciavo , lurida cagna?
La cagna pensava che la baciassi in quella fogna di bocca,? Ahhhh.’

ERO ormai scesa all’ultimo stadio della degradazione, ma quando con il palmo della mano mi diede uno schiaffo sulla figa e subito entro a forza il suo cazzo nella mia figa , mi surriscaldai spalancai la bocca mostrando la saliva , mi veniva un senso di nausea , ma ero calda, si avvicino mi prese per la nuca e mi inizio a pompare. ‘Ti piace essere fottuta , eh? ‘ Io gemevo . ma lui schiaffeggiandomi le tette ‘ Parlo con te zoccola ‘ E mi sputo in viso ‘Si certo :Ahh.’ Mi strozzo il gemito cerche mi infilo quattro dita in bocca e mi scopo facendomi traballare tutta, me ne venni gridando . L’uomo si alzo e lo entro nel culo: ‘Signori ha un culo aperto come una casa’ Lo entro tutto lo usci per rimetterlo in figa . E mi fece culo e figa. Non dettatava il ritmo ma entrava nella figa e poi nel culo , facendo entrare aria . IO rumoreggiavo : Mi svuoto i buchi e si avvicino mettendosi a lato del mi viso me lo diede da succhiare ‘ Troia puliscimi il cazzo fatto dal tuo culo merdoso’
E rivolgendosi agli altri ‘ Forza, branco di maiali! A turno dategli qualche colpo per allargarla al meglio. La voglio vedere sfondata, come la puttana delle puttane’
Fui presa d’assalto da tutti i membri che mi fotterono a turno la figa mentre ciucciavo il cazzo del master e menavo a turno gli altri ; Alcuni mi scopavano con ritmo e mi facevano venire altri no.
Ci fu un uomo con un cazzo piccolo che gridando mi sborro dentro . Il padrone allora quando vide che tutti mi scopavano la figa disse ‘E ora spaccategli il culo’
Mi fece mettere a carponi sul materasso con il culo in aria e la testa appoggiata al cuscino. Mi sculaccio . Gli altri lo incitarono dicendo di riempirmi il culo. Lui esegui i desideri degli altri clienti. Punto il cannone, mi apri le chiappe con le mani e con un colpo di reni mi sodomizzo nuovamente, afferro le tette quasi a farmi male e comincio pomparmi finche gridando mi sborro nel culo. I commenti sconci si susseguirono ‘Hai il culo da troia scassata , ma fantastico’.. Glielo hai proprio rotto il culo!’ Voglio aprirlo pure io ‘ ‘ ‘Meglio di un film hard’. Usci mi fece alzare si mise sul materasso e fui costretta a inginocchiarmi davanti a lui, mi obbligo a leccargli le palle, asciugarli il cazzo e anche dedicarmi al buco del suo culo con la mia lingua:. Mentre disse agli altri di sfondarmi il sedere anche loro. Entro un baldo giovane , ma usci subito ‘Quanto sborra hai fatto nel culo di questa vacca? ‘ E giu a ridere . Mi infilo quattro dita raccolse la sborra e rientro il cazzo mi sollevo il viso staccandomi dal buco del culo che stavo leccando con adorabile sottomissione, e mi spalmo la crema in viso .L’uomo tenendomi per i capelli mi sollevo il viso imbrattato nel mentre si avvicinarono due uomini con il loro cazzi duri che se li menavano . Uno me lo entro in bocca per poi uscirlo l’altro si sego sborrandomi in faccia. Dei getti mi arrivarono sul naso nell’occhio nel capelli, l.’altro invece direttamente venne sulla faccia Nel culo senti che un ‘uomo mi sborro , stavo perdendo la cognizione del tempo dello spazio. Mi penetravano continuamente il culo. L’uomo che mi riempi il culo per ultimo uscendo comunico agli altri .’QUEsta troia ne puo prendere due nel culo in contemporanea’: Ero stordita con gli occhi semichiusi il viso imbrattato, ormai il trucco era colante : Una voce mi disse’ CHE viso da battona con il trucco che ti cola e mischiata alla sborra, ti porterei in mostra per gli angoli affollati della città?’ MI sputo in faccia anche la saliva fu spalmata. Intanto il mio culo era all’attenzione degli uomini che si susseguirono in parecchi sborrando . Sentivo che il mio buco dilatato a dismisura non teneva piu la sborra , che colava , Il padrone ordinò agli altri di girarmi e farmi impalare sul suo cazzo. Gli uomini mi girarono mi sollevarono le gambe. Ma prima di farmelo impalare nel culo , mi fecero liberare le viscere dalla sborra mettendo sotto il mio culo un posacenere di vetro , ma anche dallla figa colava la sperma. Dopo la raccolta di tanti umori . Mi impali il cazzo dell’uomo . Non tutto a meta gli uomini mi sollevarono fino ad uscirlo per poi appoggiarlo, fui lasciata di colpo mi abbassai fino a raggiungere la radici ,emisi un urlo, mi sentivo dilaniata a, aperta , sconquassata. L’uomo inizio a darmi colpi a ripetizione , gli spettatori i avevano davanti agli occhi una scena oscena, io impalata sul suo cazzo con la figa allargata ma vuota e il culo pieno le tette in aria che sobbalzavano ad ogni colpo e
l’uomo che mi insultava ‘Troia, rottainculo , mi farai venire ancora una volta! Ti piace, vero? ‘
Io succube ma felice ‘ SI mi piace , Rompimi il culo , ma voglio anche essere fottuta in figa , da tutti i porci’ Sentendo le mie provacazioni tutti si misero a ridere e scaparrono vari commenti , ero confusa e non capivo bene cosa mi dicevano ma certo che erano delle sconcezze, mi era chiaro le parole del mio inculatore ! ‘Ragazzi riempiamola tutta facciamoci il culo io, e voi fottendola in figa, ma prima fatele bere quella bevanda: ‘ Tutti scoppiarono a ridere , senti le voci ..
‘Bevi la sborra e tuoi umori da vacca!’ MI versarono quella bevanda fatta da sperma e umori vaginali e anali ,. Ce ne era che mi arrivava sulle labbra in viso in gola, mentre un uomo entro quattro dite nella figa e con il quinto mi tintellava il clito. E io ‘ Riempitemi anche la figa amoghghg’
,Mi sollevarono , perche stavo per soffocarmi la sborra mi arrivava in gola.
tutti ridevano,io tossi , per poi imprendermi Un uomo ‘ CHE dici troia? Vuoi essere riempita , non sei capace neanche a parlare,’ Mi stava facendo venire con le dita ,si fermo e entro e il cazzo dentro. Ero piena di cazzo ,ma ancora non era finita mi venne sopra un uomo che mi sbatte il cazzo tra le tette stringendomele e se lo segava facendo arrivare la punta sulle labbra. Le mie mani furono occupate a tener due cazzi e li segavo. Nel mentre arrivo alain ‘Elisa guarda come si stanno fottendo nel vero senso della parola la tua ragazza’
Cercavo lo sguardo di elisa. Ma sentivo la sua voce distorta e lontana, mentre succhiavo il cazzo e gli altri mi stavano fottendo all’unisono gemevo, intravidi un videotelefonino L’immagine di elisa in un riquadrino del cellulare . Elisa mi parlò ‘ MA che troia , ho fatto bene a farti battere sei un a troia dalle uova d’oro ‘ Alain gli fece veder come mi stavano aprendo i buchi ; poi mi ripasso Elisa ‘Troia con il mio uomo ti ho mandato i tuoi vestiti ci sentiamo fra qualche mese , che ho qualche altro lavoretto da farti fare , ciao prostituta! ‘ Tutti ridevano , Alain inizio a fotografarmi in tutti i particolari: L’uom che mi sfotteva la figa se ne era venuto mentre il padrone mi inculava in allegria. ne seguirono almeno dieci a tutta sfottermi e riempirmi la figa .
IL il padrone designato da ALin resisteva ad un certo punto ‘Ragazzi la vogliamo aprire a dovere?’
Fui sollevata il suo cazzo usci dal mio culo rumoreggiante , fece ammirare a tutti quanto era largo i commenti si susseguirono senti le mani alain che mi toccava le cosce pe fotografarmi la caverna anale. ‘SI Cara Vera il tuo culetto stretto e ormai un miraggio , hai un culo da bordello turco e penso che no ne ancora finita la festa ‘ Sentivo la sborra della figa che colava e lui che fotografava, delle mani la raccolsero e me la spalmava sul corpo nei capelli in viso mi facevano ciucciare le dita mentre il cazzo che mi pompava in bocca ormai era pronto per sborrarmi
‘Vengo troia ingoia ah ah’ Mi sborro sulle narice per poi infilarmi la cappella in bocca per gettarmi gli ultimi schizzi, degluttui tutto. Il padrone ora mi FECE INPALARE il cazzo nella figa , sollevandomi per le ascelle mi monto facendomi urlare’Cosi, porco cosi , dai vengo , sono la vos.tttr:::::clurfg’ Un altro cazzo stavolta mi entro in gola non potevo piu parlare’ Cosa mio stavi dicendo’ E Io come con la bocca a piena’ IO gugugdskfgcoovolgogo ‘ MI arrivo una sberla data da una cappella ‘ MALEducata non parlare con la bocca ppiena’ E giùa ridere.

MA non era finita il padrone incitato da alain disse ad un altro uomo di entrare un altro cazzo in figa., SENti il cAzzo del padrone dentro . L’uomo si fermo per un attimo, l’altro entro un dito un altro ancora poi tolse le dita e appoggio la cappella feci una smorfia di dolore, ma piano piano forzarono l’entrata oltre ai due cazzi anche un dito, entrò il mio fottitore .
Nuovamente e come nell’albergo avevo la figa piena di due cazzi ,. Mi scoparono per un pò L’uomo venne . Gli altri spettatori applaudivano ,ridevano erano allibiti per la scena.
Ma il padrone non era contento, si usci il cazzo dalla figa mi alzo le gambe in aria mostrando nuovamente il culo aperto ‘Secondo voi entra un secondo cazzo grosso come il mio nel culo’ E IO LI Supplicai , certo era stata piacevole, ma doloroso , e irritante due cazzi nella figa, avevo paura. MA il padrone entro il cazzo nel culo scopandomi un po , poi senti il dito di un secondo che entro forzandomi il buco gia occupato dal cazzo grosso, sposto il dito per entrare la cappella , ma era schiacciato dall’estremità dell’ano.
MA oso sforzandosi entro lentamente anche quel secondo cazzo. Per me fu dolorosissimo mi sentivo impazzire dal dolore: ALain fotografava il mio viso dolorante.
Nel momento in cui fui penetrata contemporaneamente nel culo da quei due cazzi gridando allargai la bocca a dismisura gettando il mio sguardo nel vuoto ero completamene caduta in basso una femmina da monta. Ma no era finita un altro uomo mi presento il cazzo da ciucciare e altri due cercarono di forzare la mia bocca con successo, avevo tre cazzi in bocca. Una voce ‘Ci scommettiamo che entra anche un cazzo nella figa’
. UN UOMO senza farsi pregare mi punto il cazzo in figa , come un equilibrista mi penetro.. IN un momento avevo tre cazzi in bocca due in mano due che mi strofinavano sui seni tre che si segavano con i miei capelli due me lo appoggiarono nelle orecchie e un a cazzo nella figa e due nel culo: ALAin era in estasi riprendeva girava con la sua videocamera mi immortalava nella mia performance
‘ Mamma mia che razza di troia piu di tredici cazzi a tua disposizione ; Stai facendo godere tredici cazzi anzi quindici ‘
Si avvicinarono altre due che si segavano sui mi piedini.
Ci fu un ‘esplosione di sperma, schizzi mio arrivarono nei capelli e in viso Fui schizzata dappertutto: Gli uomini urlando la parola piu carina era lurida maila.’ Bevi!!!’ : LA mia bocca era piena di sborra . IL cazzo nella figa erutto anche esso.. IL padrone dopo che la decina di uomini sborrarono dentro di me e fuori di me, mi disse di sollevarmi docilmente..
Il mio indicatore aveva il cazzo gocciolante e si distacco dal gruppo, il secondo che me lo teneva in culo si dedico alla figa insieme al padrone presero un buon ritmo ‘ SI cosi cosi porci mi state facendo venire’ mi scoparono a piu non posso l’uomo mi strizzava le tette mordicchiandomi i capezzoli venni gridando anche il padrone .
Mi fecero alzare e mettere a pecora tutto mi colava sulle cosce ero una schifosissima troia impastricciata di seme maschile.
IL tutto mi fu spalmato sul viso, FUI FOTOGRAFATA IN QUELLO STATO.
Gli uomini iniziarono a a sculacciarmi, mentre qualcuno mi fotteva in culo ‘ Ma &egrave larghissimo, mi scivola ,stringi le chiappe !’ Strinsi le pareti del mio culo e con sforzo per tenerlo dentro mi scopo fino a venire ne seguirono altre dieci e di nuovo mi presentarono il posacenere lo riempirono d me lo misero come ciotola: ‘Dai cagna bevi , ubriacati di sperma, bevi e lecca!’.
Come una cagna LECCAVO ,mentre un’altro mi inculava.’Non la ingoiare tienila in bocca appena finisci di berE’ Un altro cazzo mi venne in bocca dovetti aprire nuovamente le labbra-
ALain girava avevo la bocca pregna , ad un certo punto ne avevo tanta a bocca spalancata che mi scivolava dalle labbra, mentre quello che mi stava inculando ‘Toccati troia , Ragazzi con questa troia mi sta svuotando Ahhhhhh ‘
Dopo essere venuto si accompagno con un lungo sospiro di sollievo,mi stava pisciando il culo.’ ‘MA ch cazzo fai gli pisci in culo’
Rispose subito alla perplessità degli altri avventori.’ Che culo? E’ un cesso’;’Stavo godendo masturbandomi mi pisciava nel culo sentivo quel liquido caldo pulirmi le viscere, finito mi fecero mettere in ginocchio Organizzarono mi infilarono tre cazzi in bocca e altrili posizionarono sul mio
Viso , altri sui capelli,altri sulla schiena ero circondata di cazzi meglio dire sul mio corpo e nella mia bocca ,’Via liberiamo le nostre vesciche, laviamo questa lurida cagna’
Io mi toccavo stav o impazzendo di piAcere, era quello che volevo
Sentii i cazzi ch avevo in bocca liberarsi del piscio , in un batter d’occhio mi riempirono la bocca, la tenevo allargata al massimo ,in questo modo il piscio fuori usciva, anche il corPo fu lavato, IO la feci pure mi liberai la vescica-
Alla fine tutti applaudirono e si vollero fare una foto con mE ridotta in quello stato.
Chi mi rimise il cazzo in bocca, chi fotografo il culo rotto e la figa spanata ero diventata un trofeo.
Soddisfatta ancora ansimante dai molteplici orgasmi il mio corpo era stato maltrattata a la mia persona umiliata ma io ero consenziente e viziosa ,come mi ero ridotta dove mi aveva condotta la mia lussuria ”. Crollai dalla stanchezza mi addormentai immersa nella sborra che si appiccicava mio corpo , pieno di seme maschile e non solo.

Ringrazio i tantissimi amici che mi scrivano, ricordo a tutti che per suggerimenti e pareri la mia email &egrave sempre vera83@superdada.com
Fui svegliata da un tocco gentile e delicato che lambiva le mi cosce e tramite un fazzolettino
deo-umidificante, li rinfrescava.
Una sensazione di piacere e benessere attraverso il mio corpo disteso su quel lercio materasso che era stato testimone della selvaggia gang -bang della notte appena trascorsa.
Quella mano gentile ripuliva tutto il mio corpo. Usando parecchie salviettina liberò la mia pelle dai residui di umori ,sperma e pioggerellina dorata che avevano impiastricciato il mio corpo .
Si dedico poi con cura al mio pube per attenzionare con assoluta cura i miei due pertugi allargati , spanati e arrossati dovuti alle fatiche della notte, percepivo bruciori nella zona , sia esternamente che e internamente. Il passaggio della salviettina mi procurava un piacevole senso di benessere. Prima di dedicarsi al viso mi ripulì le tette , anche esse strapazzate.
Senti per la prima volta le sue dita nude che appuntivano i mie capezzoli turgidi. Il mio pulitore si stacco dal mio seno per ripulirmi, prendendo un’altra salviettina, il collo e il viso, i miei occhi socchiusi, la fronte .Al passare del fazzolettino sentivo la mia pelle respirare, mi liberò dal senso di appiccicoso, lo sperma asciutto mi tirava la pelle.
Facevo finta di dormire anche se il mio corpo dimostrava che era sveglia . Al passaggio della salviettina sulle labbra , apri leggermente la bocca. Mi infilo un dito e lo ciucciai socchiudendo le labbra. Lascio uscire le dita dalla bocca e mi pendi i fianchi e mi giro , ero a pancia sotto mostrando il mio fondoschiena , percepì un suo sospiro di piacere, offrirglielo , senti il suo fiato e due dita allargare le piccole e sdillabrate labbra e poi una lingua meravigliosa leccarmi.
Un dito mi solleticava il clitoride, gemetti , scappandomi un ‘ahhh, continua’ Si fermo un attimo e prima di rituffarsi nel leccarmi ‘Buon giorno troietta!, ti faro divertire’.
Si rituffo nel ripulirmi toccò ai glutei ,togliendo la sborra incrostata e libero dai residui il solco di pesca.
Risalì delicatamente e prendendo un ‘altro fazzolettino mi ripulì tutta la schiena, senti i suoi polpastrelli allargarmi i glutei, mi fu spontaneo sollevare il mio sedere a più non posso.
Si rituffo tra le mie chiappe quasi mi addentava la figa mentre con tre dita mi penetrava il culo, Infilo tutte le tre dita senza nessun sforzo..
Gia di mattina iniziavo a godere , lui tolse da attenzionare la figa per leccarmi il buco del culo,

La sua lingua era fantastica, mi portava in escandescenza erotica, con la punta entrava facilmente dentro.
Sentirmi rovistare l’interno dell’ano era fantastico questo giochino ma duro poco,.
Infatti si fermo , senti il rumore metallico di una zip,con le mani mi strinse forte le chiappe e le allargava: Sentire il mio culo lavorato in quel modo mi faceva impazzire , sembrava che mi aprissi all’improvviso . In un attimo sentii qualcosa di grosso premere, una leggera spinta e quella fantastica asta di carne entro dentro il culo tutta fino alle palle.
Ero ormai cosi abituata ad essere posseduta analmente che non avvertì il minimo dolore, anzi, sentivo il sangue r riscaldare tutto il mio corpo. La mia mano fu lesta a soccorrere la fighetta sola, e abbandonata, ma sbrodolante . L’uomo era di origine indiane, seppi dopo che veniva da Cylon era un bel giovane possente con un membro di dimensioni fuori del normale.,
Mi sentivo quel arnese pulsare dentro il mio culone, non per la grandezza ,ma per indicare di come era dilatato. Lo entrava e lo usciva , il rumore del mio culo completamente sfondato rimbombava per la stanza. Il mio sederino a sua completa disposizione , anche le mia mani mi procuravano piacere . Un matine&egrave con un susseguirsi di orgasmi. Mi sollevo ero a quattro zampe , e mentre mi sodomizzava con gusto, lo entrava tutto per poi uscirlo leggermente e mi fotteva tendendolo infilata solo la cappella, ecco che ALain mi diede il buongiorno’ Ciao insaziabile troeitta,!’ si avvicino a me e uscendo il suo cazzo eretto ‘ Assaggia il mio cannolo cosi completi la colazione’ Me lo diedi da ciucciare, non persi l’occasione come una ninfomane allargai la bocca e usci la lingua, la feci scorrere sulla asta per poi avvolgere la cappella, avidamente la feci scomparire in bocca.
Fui scopata in culo e in bocca, Alain tenendomi per la nuca cadenzava il ritmo .
Io lo guardavo con gli occhi da vogliosa, lui si eccitava di più. ‘Ahhh mi fai impazzir Vera, sei stupenda. Ascolta ti devo fare una proposta molto vantaggiosa? Devi fare una cosa ‘..’
Rallentai dal spompinarlo e mi limitai a succhiarlo e mentre ascoltavo le sue parole,davo delle leccatine alla cappella mentre lo continuavo a fissarlo negli occhi. L’indiano continuo a fottermi ma rallento i colpi per non distrarmi.
Alain mi fece la proposta. Accettai la sua proposta, pericolosa ma allettante e conveniente dal punto di vista economico, d’altronde stavo concludendo un affare con lui , senza lo zampino di Elisa.
Tra qualche capitolo vi racconterò di cosa si trattava.

Concordammo tutti i particolari. Mi disse che stava per partire: Che avrei trovato una busta per me nella stanza da letto, lui si sarebbe fatto sentire al massimo dopo un mese , per effettuare il ‘.
Mi raccomando che quando ci saremmo rincontrati dovevo essere pronta a subire un clistere , per farmi trovarmi pronta.
Ma prima di congedarsi da me ‘Ora ,Porca fammi una pompino da urlo.
che per almeno un mese me lo dovrò ricordare’
Poi si rivolse al maggiordomo ‘ Mi raccomando ora la puoi trattare come la peggiore cagna, ma appena finisce di scoparla ,fagli gli onori di casa e servila a puntino. Non ti scordare di chiamarle un taxi per accompagnarla all’a stazione. falla uscire dalla porta secondaria, non voglio che la vedono ‘
Mi fece spalancare la bocca e infilo il suo cazzo e mi scopo,
L’indiano continuava nel pomparmi, aumentò i colpi. Arrivo prima Alain sparandomi dei getti in gola, deglutti a fatica.
Poi anche l’indiano mi inondo e mentre dandomi un bacione sulla fronte, ALain usci di scena . L’indiano si accoscio su di me, iniziandomi a baciare il collo , eravamo di nuovo soli.
‘TI voglio ancora ,splendida troia!’ . Io ero veramente diventata una ninfomane .
‘Ti voglio nella figa ‘
Usci dal mio culo , in solo colpo mi giro , mi sali sopra strofinando il suo cazzo sporco degli umori anali e della sborra sulle mie mammelle gonfie di libidine e alquanto strapazzate. Dopo aver pulito il membro ‘. ‘Dai.Leccati le tette, fammi veder come sei maiala?’
Con lo sguardo conturbante usando la mano alzai la prima testa e usci la lingua a dismisura, con un aunica infinta leccata assaporai gli umori. Mentre lui si smanettava il suo bestione semifloscio, un bellissimo arnese sempre lungo almeno quindici centimetri .
Fissandola sempre con sguardo libidinoso passai all’altra tetta, lui mi appoggio la cappella in bocca, era dolce vellutata’
‘ E’ stupendGHoiah ‘ Mentre gli stavo magnificando con le parole il suo stupendo arnese mi interruppe..’ Non parlare porca e succhia.’
Me la fece assaporare. Io da esperta bocchinara me lo gustai tutto, maneggiava il cannone con orgoglio, guidando la mia lingua lungo l’asta per poi darmi le palle da succhiare. Erano grosse meravigliosa la mia lingua svettava tra i pochi peli per leccare quelle palle liscie come la seta che avevano con il suo seme inondato il mio sfintere. Ma lui si sollevo e mi diede da leccargli il buco del culo..Me lo mise in bocca entrai la punta della lingua, le sue pallle erano ormai all’altezza del mio naso avevo difficoltà a respirare mentre si segava sbattendo la cappella sulla mia fronte, per poi strofinare il cazzo sui miei capelli ancora sporchi e appiccicosi per la troppo sborra e piscio che avevo ricevuta l anotte trascorsa. Mi dava un po di tregua solo per respirare, mi piaceva leccagli il culo , Ero veramente una lecca, culi, succhiacazzi rottainculo e bevi piscio. Una latrina vivente a pensare in quello che mi stavo trasformando mi faceva bagnare terribilmente , ero una donna mai sazia.. Era pronto a scoparmi , si alzo mi allargo le cosce mi entro il cazzo di impeto ,mi sollevo tenendomi per il bacino per poi ributtarmi a forza sul materasso entro tutto nella figa. Per un attimo mi senti dilaniata da quella mischia, ma il piacere come sempre prese il sopravvento. ERO gambe divaricate i mi piedi si avvinghiarono alla sua schiena mi afferrò le tette avvicino la sua bocca alla mia inizio a mordere le labbra per cacciarmi dentro la lingua, era da due giorni che venivo scopata in tutti i modi, ma nessuno ma aveva baciato, tranne elisa. La mia figa sussulto accogliendo quella magnificenza, iniziammo una danza erotica lui dava dei colpi di rene e anche io cercavo di alzarmi dal materasso andavamo in sincronia dopo poco iniziai a venire in continuazione ansimando , proprio come una cagna ‘AHHH.SIiii. AHHH’ Amore tesoro mi fai impazzireAhhhhh::::’ Stavo godendo forse come non avevo mai fatto, ma anche lui era soddisfatto ‘SI sei ambile troia ‘
Il suo italiano era perfetto ma anche ilsuo modo di fare all’amore era sublime. SI stavo facendo l’amore dopo giorni di feroci scopate mi stavo unendo a questo splendido essere di origine oceaniche . Venimmo insieme, urlando, ululando e gemendo.
Spossati , ma felici i nostri corpi uniti, lo iniziai a baciar sulla fronte a slinguazzargli il collo lui mi mordeva la spalla facendomi un succhiotto.. Restammo in quello stato di unione per molto tempo.
Dopo poco lui mi giro e coem di incanto mi trovai io sopra di lui mi mi fece mettere a petto eretto gli feci un gioco con la vagina , la stringevo e sentivo il suo membro reagire lui mi appuntiva i capezzoli con le palmi della mano. Dalla mia figa scendeva la sborra sul suo membro. Era nuovamente eretto lo cavalcai prima piano, poi forte ‘ SI cosi ti piace mio stallonE?
Lui replicava ora passionalmente sculacciandomi le chiappe ‘ SSI Dai troioona ‘ Lo montai a più non posso ero sudata , Il sudore scendeva dalle tette dalla fronte . Diede dei colpi e senti una altra razione di sborra .Ero venuta tantissimo anche io , mi alzai gli allargai le gambe e tuffai la mia testa sul in inguine. Con voracità gli leccai il cazzo ripulendolo dalla sborra proveniente,scesi sempre usando la lingua alle palle per arrivare al buco del cullo, leccai tutto avidamente.
Esausto mi tenne la testa attaccata al suo cazzo in bocca e ormai esausto si smoscio. Dopo un poco ci alzammo parlammo un pochino e ci scambiammo i numeri telefonici.
Voleva rivedermi ma non da ALain , anzi mi disse che voleva che egli facevo un piacere. Certo ai suo occhi ero la troietta che si era fatta sbattere da dozzine di uomini in meno di 24 ore , e dunque la cortesia che mi chiedva era niente rispetto alle mie performance.
Accettai . Mi disse che qualch e volta voleva che andavo con dei suo amici, che non hanno le moglie vicino e che non toccano una donna da parecchio tempo. L’idea di fare la ‘Crocerossina del cazzo mi eccitava accettai con entusiasmo. Rimanemmo che dato che i suo amici stavano in una città vicina la mia qualche volta saremmo andati a trovarli’ si congedo da me mentre io mi preparai i bagagli dopo avere fatto un bagno , truccarmi fatto colazione. Usci dalla villa di ALain , raggiunsi la stazione in taxi. Ero confusa , nascosta dai miei occhialoni da sole, Rientrai nella mia citta . Entrata a casa non ebbi il tempo di riflettere sul gli ultimi giorni che mi rituffai nella mia vita giornaliera. Mi chiamarono i miei genitori , il mio datore di lavoro, e altra gente. Ritornai la Vera impeccabile di sempre . Chiusi ina stanza della mia mente Vera la ninfomane. Passarono gironi e di notte vera la troia bussava alla porta della mia testa. E mi toccavo furiosamente’..(Continua)

Come sempre per pareri , commenti la mi mail &egrave sempre vera83@superdada.com
Era passato più di mese da quei due giorni alla villa da Alain. La troia senza ritegno ne dignità non esisteva quasi più. Ritornata alla routine di tutti giorni , mi stavo veramente snervando. Non riuscivo a dimenticare qui momenti di piacere senza limiti , invece dovevo: andare a lavoro, contenermi, gestirmi, ricevere e ospitare i miei genitori, sentirmi dire ‘Quanto ti trovi un bravo ragazzo e ti sistemi ?’ Io trovarmi un bravo ragazzo e poi cosa dirgli?
‘LO sai amore ci sono stati giorni che ha fatto delle marchette in strada, mi sono fatta sbattere da un vecchio bavoso in un cinema e poi anche ho fatto la troia per due giorni di fila in un a villa, facendomi riempire tutti i buchi da piu di venti uomini’Come chicca dirgli’Ho preso anche due cazzi contemporaneamente in culo e uno nella figa e tre in bocca.’
Pazzesco. I miei mi snervavano ma dovevo mantenere la calma, non riuscivo neanche la notte a far tornare Vera la troia. Passai dei giorni duri. Ero dilaniata da mille contraddizioni, spesso parlavo tra me e me , rimproverandomi di essermi spinta oltre il senso comune del pudore, diventando una perversa. Altre volte volevo scender per strada seminuda e farmi scopare dal primo individuo che incontravo. Ma mi fermavo frenavo, le mie voglie. Prima di andare a lavorare cambiavo molte volte il mio abbigliamento , spesso mi vedevo vestita da troia, altre da suorina . Mi piaceva atteggiarmi a porcona , ma avevo paura che saltasse la mia copertura di brava ragazza. Quando poi uscivo con qualche amico o amica o parente , mi guardavo attorno avevo paura che qualcuno di quelli che avevo soddisfatto sessualmente mi poteva riconoscere. La possibilità di essere riconosciuta era remota, anche perch&egrave l’avevo fatto lontano della mia città.
Comunque c’erano degli mms che giravano nei quali venivo ritratta in delle situazioni inequivocabili. Mi tagliai i capelli a caschetto divenni bionda, portavo spesso degli occhiali da solo. Mi resi conto pero che dovevo essere naturale ,perché se giravo con fare sospetto avrei generato curiosità. Cercai di tranquillizzarmi , certo che con il capello biondo ero un po’ appariscente , cercavo di vestirmi con jeans, vestitini larghi , quasi mai sex.
Anche sei vestirmi sex e provocante mi piace da morire. Spesso venivo abbordata da uomini che mi corteggiavano ma rimanevo un po’inibita, imbarazzata. Del resto chiudevo la mia parte ninfomane nel profondo del mio cervello .
Il giorno in cui i mie andarono via da casa mia, e mi dedicai alle grandi pulizie capii che dovevo convivere con Vera la troia e dunque senza esagerare dovevo esprimere la mia vera natura, senza abbandonare una di vita normale . Certo a parole era facile nei fatti, be! Diciamo ,difficile mantenere un equilibrio, convivere con una doppia natura e riuscire far combaciare le due estreme concezioni di vita.. Non potevo lasciarmi andare in quel modo osceno e senza limiti. Dovevo mediare soprattutto nella mia città Rifrequentai per un periodo un mio ex con cui andammo al cinema in pizzeria e dopo qualche giorno in macchina facemmo l’amore, mi bacio glielo presi in bocca e poi lo montai. Andavo ad alternanza, momenti da estrema troia. gli succhiavo il cazzo a più non posso facevo scorrere la lingua come so fare io, poi mi fermavo e cosi anche quando lo montavo .. Lui venne nel preservativo e io non venni affatto.
Preciso ebbi qualche piccolo orgasmo vaginale. Lui se ne accorse che c’era qualcosa che non andava, ero trattenuta quasi inibita, gli dissi che avevo il ragazzo. Dopo una breve discussione ci chiarimmo e cmq la nostra relazione fini prestissimo. I giorni passarono e io avevo voglia di essere fottutta a dovere, trattata come una cagna.
IO realmente sono una cagna in calore, mi piace essere trombata senza riguardo, diventare per gioco sottomessa, accettare anche delle umiliazioni , che come effetto hanno quello di farmi scaldare e bagnare tutta .
Ma una sera accadde qualcosa e tutto ritorno perverso come qualche mese prima.
Elisa non si faceva sentire. Nemmeno Alain.
Quella sera ero con una canottiera azzurra trasparente, mi guardavo allo specchio e vedevo riflessi
la sagoma dei capezzoli, tutto il seno traspariva .
Indossavo un perizoma azzurro che si infilava nel solco del mio culo e davanti segnava le forme e dalla passera ficcandosi nel mezzo delle piccole labbra, solleticando il clitoride. Ero seduta sul divano con le gambe larghe , spostato il perizoma tintillavo il clitoride , ricordando la ganga bang fatta alla villa. Avevo gli occhi socchiusi ricordavo le verghe che mi sfondavano completamente e mi occupavano tutti i buchi, presa dalla lussuria afferrai il cellule , e lo infilai nella figa , Mi stavo masturbando con piacere e quando inizio a venire e ansimare , il vibrare del telefonino mi fece godere come una pazza.
Rimasi a ansimare per qualche istante ma il cell vibrava , lo estrassi dalla passera . Una voce sconosciuta mi cercava ‘Pronto Vera?’ Una voce calda ma’. ‘Si. Ahah. Sono io, ahah’ Chi &egrave!Ahh’
Senza ritegno continuavo a ansimare per fortuna che non era mia madre.
‘Sono una amica di Elisa. Mi trovo vicino a casa tua . HO dei problemi posso sistemarmi stasera da te?’ Restai allibita ma il fatto che la mandava Elisa mi incuriosiva sicuramente le aveva detto che ero stata la sua troia, la accolsi con gentilezza ‘SI! Certo dimmi dove sei che ti vengo a prendere?’.
Avere compagnia , soprattutto da una amica di Elisa .Era quello che agognavo con tanta voglia.
‘Tesoro, ne ero certo che mi avresti detto di si. Elisa mi detto che sei una cagnetta deliziosa .
Sono proprio sotto casa tua , aprimi! ‘ Restai allibita , ma eccitata Elisa me l’aveva mandato e sicuramente l’aveva informata che sono una ninfomane . Ero eccitata. Certo avevo voglio di
Leccare una bella figa mi allettava , ma non immaginavo proprio quello che mi aveva riservato Elisa. Dopo avergli aperto il cancello , mi recai davanti la porta del mio residence, percepì il rumore dei tacchi che solcavano il vialetto . Appena mi resi conto che era davanti l’uscio apri leggermente la porta ero seminuda, mi apparve una dea dalla pelle di ebano. Scopri dopo che era di origine lusitana di padre ,mentre la madre era brasiliana, si chiama Alexia, Feci entrare quella creatura , chiusi la porta mi godetti quella visione due gambe nude lunghissime su dei tacchi a spillo di almeno dieci centimetri, una mini cortissima quasi all’inguine, un fisico perfetto , una maglietta scollata e aderente che mostrava due tette da favola , una bocca carnosa, dei capelli ricci fluenti e ricci, gli occhi penetranti ; MI bacio sulle guance, anche lei mi osservava e io ero meno vestita di lei , dato che ero solo con il perizoma e la canotta. ‘Vera sei stupenda . Elisa mi aveva perlato che sei splendida dal vivo sei fantastica’ mi si avvicino usci la sua lingua lunghissima, lecco il mio viso, facendomi salire i brividi per tutto il corpo.:Facemmo subito conoscenza e prendemmo confidenza immediatamente. Era una persona alla mano , capi subito dalla sua voce che c’era qualcosa di strano in lei: Le parvenze femminili c’erano tutte, le tette perfette e enormi una quinta da sballo,
ma mi resi conto che non era donna al cento per cento , e dopo capi perché. Fumammo una sigaretta , bevemmo del vino , si tolse i trampoli, si mise a suo agio. MI chiese di preparagli un bagno rigenerante. La nostra conversazione si svolse nel bagno . Mentre ci avviammo nella stanza mi palpo il culo e io la lascia fare , anzi mentre io mi abbassavo per pulire la vasca , mi tenne la mano proprio come ad agguantarmi il sedere. Me lo palpava con un tocco molto maschile. Si sciolse tutta, mi confido che era in motel fuori città dove quasi ogni mese incontra dei clienti molto facoltosi e a volte dei rudi camionisti dipende dal periodo.. Ma mentre era nel clou di una marchetta , il portiere l’aveva avvisata che c’era stata una soffiata e le forze dell’ordine erano nel motel . Alexia scappo insieme al cliente dalla finestra, erano al piano terra. Il cliente l’aveva accompagnata da me e lei si era sdebitata facendogli un bocchino con ingoio. Ma mentre l’acqua riempiva la vasca e l’essenza dei sali si diffondevano per tutta la stanza , mi disse che si doveva liberare di un toys che aveva piantato nel culo, e che a causa della situazione non aveva potuto togliere, appoggio le mani sul bordo della vasca spostandosi il perizoma leopardato e mostrandomi due chiappe stupende, si sfilo un dildo enorme di colore viola, tutto nodoso , pieno di una crema bianca appiccicata tutto intorno sulla punta . Il suo culo svuotato dal dildo si mostro nella sua enorme cavita. Ridemmo me lo porse e mi dissi ‘ Fammi veder come ci giochi cagnetta. Lo sai io prima delle mie marchette mi ripulisco ben il sedere. E pieno di sborra, questo pomeriggio ne ho presa parecchia , hai capito perch&egrave non potevo toglierlo in macchina? :Ahah ahaha: ‘ Ridemmo e mentre si tolse il perizoma , si sfilo la mini, si volto , io avevo allargata la bocca mi apprestavo a infilare e leccare quel giocattolo, rimasi di sasso vedendogli tra le gambe un cazzo grossissimo eretto, , quasi di trenta centimetri ,con una cappella di larghezza almeno di tre pollici se non di più. Non ne avevo mai preso cosi grosso. Mentre io con la lingua leccai per far scomparire in bocca buona parte di quello attrezzo, prese il suo cazzo e lo inizio menare. ‘ tesoro, non ti aspettavi vedermi con questo mostro?L’odio e lo amo. Mi piace fare la troia ma mi piace scoparmi le troie come te. Molti clienti mi fanno fottere le mogli , mentre mi inculano. E anche a loro piace spompinare il mio cazzo’
Mi prese la mano e iniziai a toccarlo quella meraviglioso pene, era lunghissimo la mia mano smembrava piccolo facevo fatica a avvolgerlo con la mano. ‘E ‘ bellissimo! Se Elisa ti ha mandato da me, io non posso non accontentarla. Saro la tua troietta , comanda e io ti obbedisco! ‘
Ripresi a infilarmi il dildo in bocca, come a mimare un rapporto orale: mi tolse dalla bocca il dildo mi sputo in viso e mi lecco con la lingua distribuendo per tutta la mai faccia la saliva , poi forzo la mi bocca , ci baciammo per molti minuti , mi toccava il culo mentre anche io stringevo con le mani le sue chiappe. Premeva le sue tette sulle mie. Mi tolse la canotta e io tolsi l a sua maglietta e il reggiseno . Erano belle le sue tette. Continuammo a pomiciare mentre i nostri capezzoli facevano conoscenza. Ad un certo punto si fermo.’Tesoro, voglio fare il bagno poi ti scopo a sangue, ti faccio diventare piu troia di quanto sei . Ma ora leccami il culo che &egrave un pò arrossato.
Ma prima girati che voglio vedere quando e largo il tuo culo!’ .
Gli diedi le spalle mi abbassai mettendomi a novanta gradi le mie mani toccavano con le punte il pavimento, mi allargo le chiappe sputo sul buco. Appoggio la punta. Il mio culo era ormai abituato a prendere ogni genere membri , finti o veri ,ma dopo tanto tempo di astinenza era stretto.
Non lo forzo entro appena la punta, senti un fastidio, non dolore.
Mi sollevo leggermente e mi guido fino al bordo della vasca appoggio la base del dildo sul bordo , mi disse di allargarmi le chiappe . Avevo il dildo appena dentro, ero in piedi , mi si avvicino alla fighetta e abbassandosi mi lecco l’intorno coscia, prima una poi l’altra, mi schiaffeggio il pube, mi slinguo il clito ,allargando con le dita le piccole labbra,. Infilo la lingua e con il pollice stuzzicava il clitoride. Io subito presi ad ansimare’ SI ; AH; Ahhh.SEI fantastica, ah;ahhh. Fai di me ciò che vuoi ‘ Usci la lingua fino a farla quassi toccare con la punta del naso. Allargai le chiappe. Alexia continuava a slinguazzarmi la figa , quando con le mani mi prese per i fianchi e mi spinse giù . In solo colpo mi impalai il dildo. LA sensazione fu forte e violenta ,per un attimo un dolore mi dilanio , ben presto scomparve, LA sua lingua mi stava facendo venire. L’attrezzo viola mi entro tutto:;
‘ Tieni le chiappe aperte tendendoti con le mie spalla e alzati e poi abbassati piano. Su egiù. Entralo tutto e escilo , sentilo nelle sue sporgenze , godi telo questo dildo , poi ti faro sentire la mia a carne.’
Mi alzavo e abbassavo,: Alxia ad un certo punto si alzo , mi fece alzare , dicendomi di stringere le chiappe , poi mi fece mettere a terra a quattro piedi , e mentre con la mano mi stimolava la figa entrava e usciva il dildo , fino a farmi spalancare il culo . Come a solito quando entra aria il mio sedere rumoreggiava. Alexia mi piantò tutto fino alla base il gioco, e si mise davanti a me. Mi fa girare lei si appoggia sul bordo della vasca mi sbatte il culo in faccia. ‘Leccamelo troia’
Allargai con le mani quelle chiappe e infilai la lingua. SLinguai il buchino per poi penetralo , una parte della mia lingua rovistava dentro, Il sapore del suo ano era buono, mentre lei con le mani si menava il cazzo, dopo poco smisi di leccagli il culo per scendere in quel punto erogeno tra il buchino e le palle . La senti ansimare. ‘AHHH quando sei brava. si ,ora succhiamelo’ Anche sei dandomi la schiene riuscì a trovare la cappella e la leccai. SI giro mi prese per la testa e mi infilo il cazzo dentro la bocca ero in ginocchio davanti lei con il dildo conficcato fino quasi all’intestino. . MI scopo la bocca con forza, per moltissimo tempo fin che urlando mi sborro : MI chiuse le narici, dovetti allargare la bocca, ma poi mi fece respirare. Ebbi come una scossa elettrica al cervello, sentire il suo cazzo enorme, venirmi dentr , mentre ondeggiavo il bacino e il dildo scavava il mio culo e la mia mano sgrillettava la passera.. Non riuscivo nemmeno a prenderlo tutto quella minchia , la bocca era aperta come quando presi tre cazzi. Venne parecchio . La sborra mi usci dai lati delle labbra.’Devi ingoiarla’dandomi un buffetto sulle guance per farmi eseguire l’ordine.
Deglutti tutto mi fece riscaldare quel pompini . Finito di godere , lo usci e melo strofino in viso e sulle tette, , gioco con i capezzoli. Ero infoiata, eccitante sentire quella carne pulsante sulla mia pelle.
‘ Troia !Ora io faccio un bagno e mi rilasso. Tu che fai? Prepari qualcosa da mangiare: Ti prego una cena fredda e molto leggera?’ Finalmente era quello che volevo, essere di nuovo la troia di qualcuno Ma nello stesso tempo era molto carina gentile, autoritaria ma dolce, più di Elisa.
Mi piaceva Alexia.. Comunque era una donna che sapeva trattare le donna , ma anche un uomo che sapeva farle godere. Non mi avevo ancora scopata la figa ma ero venuta. Andaii in cucina indossai il perizoma preparai la cena, ma il dildo lo tenevo stretto nel culo: (continua)

Come al solito per i vostri suggerimenti commenti la mail e vera83@isuperdada.com.

Ero indaffarata a preparare la cena , fredda e veloce .una caprese .del vino bianco, avevo messo delle tovagliette , un vasetto con dei fiori, insomma avevo creato un po’ di ambient .
Aexia era nel bagno che si ripuliva e rigenerava , canticchiava era di buono umore. Ero molto eccitata , giravo con difficoltà con quel dildo conficcato dentro il culo, ma la situazione mi piaceva. Seminuda con il perizoma e un grembiulino di cucina , le tette uscivano fuori a vista, ero uno spettacolo, nel frattempo senti arrivarmi alle spalle Alexia , io stavo sciacquando le posate nel lavabo.
‘Bella cuoca:::!’ Strusciava il suo bigolo sul mio culo nel frattempo mi leccava il collo: La eccitavo moltissimo anche lei mi stimolava, mi palpava le tette, mi distolse nel mio intento casalingo , mi abbasso leggermente verso il lavabo, sposto il perizoma e usci il dildo , svuotandomi il culo. Infilo di colpo il suo cazzo , il mio culetto fu subito nuovamente riempito Finalmente mi sentivo come volevo essere , me ne sbattevo della normalità ero in balia di una transex assatanata, e questo faceva ribollire il mio sangue , mi rendevo conto che mi stavo trasformando, in Vera la ninfomane ciuccia cazzi, rotta in culo, la Vera piena di razionalità via via andava scomparendo o meglio dire, si adeguava a convivere con quella parte cosi scabrosa.
.
‘Sei un splendida troia a mi farai impazzire stasera!’
In questo frangente la sua femminilità era ridotta solo alle tette e al fantastico culo , mentre la sua natura maschile emergeva .’Hai il culo sfondatissimo , ti porterei in Spagna con me, ti farei battere dalla mattina alla sera ; prendere cazzi a ripetizioni’ Quelle parole e il suo incularmi con ardore mi mandarono in escandescenza ‘ Si! Alexia! AH. Razza di troia cazzuta , fai di me ciò che vuoi.AH,ah,ahhh!! Sarò la tua mignotta si voglio farmi spaccare sempre, dare piacere a mille uomini.!Portami a fare marchette , a svuotare coglioni e bere sperma, sono insaziabile’.’.
Usci il suo enorme arnese dal culo che come al solito rumoreggiava, e lo infilo in figa..

‘Meravigliosa &egrave calda la tua passera , baby’ MI diede qualche assalto facendomi ansimare , si fermo lo usci a meta prese il dildo e senza nessun sforzo e con un colpo secco lo infilo in culo :Mi sentivo piena dall’intestino e alla figa. Mi scopava di brutto il rumore delle sue palle con la carne delle mie chiappe si diffondeva per la stanza
‘ Ora sei farcita a dovere , vacca!’ Mi diede delle sculacciate potenti ,mi faceva un pò male ma ciò mi piaceva io muovevo il bacino andando incontro al suo membro con l’altra mano lei in sincronia con il suo inficarmi entrava e usciva il dildo. Mi stava facendo impazzire.
Mi montava con gusto e ritmo ansimava anche lei con fare da cagna,durò tanto mi venne in figa godetti tanto, mi sbatte sulla schiene le sue tettone finte. Mi tolse il grembiule e mi fece girare e abbassare strofinandomi il cazzo sul viso
‘ Puliscilo bene troietta!Tu lo sai che io sono una gran rottainculo , tu ti stai facendo fottere senza ritegno da me sei proprio da bordello!’
Mi comandava a bacchetta questo mi piaceva. La sua cappella massaggiava la faccia e la mia bocca accolsi quella mazza ingoiandola una buona parte anche con difficoltà, la lingua fece il resto.
Il suo cazzo ora era floscio, ma pulito e il suo glande lucido . Andammo a tavola mi arrivo una telefonata era mia cugina voleva che l’indomani andavo a dargli una mano
nel suo agriturismo. A volte vado da lei e faccio recption, la lava piatti,la cameriera , insomma la jolly. Mentre palavo quella troia di Alexia mi usciva la lingua in modo oscena la muoveva ,allungandola, per poi passarsela per i labbroni siliconati. , metteva il piede sulla mia figa solleticando con le dita il clitoride , era un calvario parlare. Tentai di chiudere la telefonata assicurandole che sarei andata da lei l’indomani.
‘ Vai a fare la troia domani ‘
Ridemmo ma nello stesso tempo suono il cell di Alexia,,capi dopo che era il portiere del motel da dove lei era scappata.
Parlarono per parecchio tempo .
Nel mentre che conversava ,mi chiese ad un certo momento se l’indomani mattina poteva venire il tipo per che dovevano parlare e poi sarebbe andata con lui. Io le dissi di si. Prosegui la telefonata ma si interruppe nuovamente , mi chiese se la mattina seguente volevo andare con loro fuori città a fare dei lavoretti erotici, le dissi che sarebbe stato per una altra volta gia avevo detto si a mia cugina. Finita la discussione telefonica , mio racconto che il tipo era preoccupato perché le forze dell’ordini avevano messo a soqquadro il motel.
Alexia due volte al mese andava a fare delle marchette in quel luogo , con clienti di tutte le e categorie. Ricchi e perversi e anche rozzi ma terribilmente porci.
Un motel frequentato anche da camionisti. Oltre a lei a volte anche delle altre ragazze erano andate a fare marchette li e anche Elisa.
Questo mi sconvolse , ma sapevo che ne era capace. Mi disse anche che il ragazzo di Elisa Fernando e di origine spagnolo, lui mi aveva visto mentre ero alla merce di quei 20 cazzi da Alain. Lavora spesso come pr e organizza festini particolari in ville, in quel momento elisa era con Fernando i Spagna.
Mi disse anche che Fernando la fa lavora parecchio a elisa . Infatti mi disse ‘ A questa ora sa quante palle avrà svuotato quella troia di Elisa?
E mi disse anche che il loro rapporto &egrave di complicità ,la mia amica ama scopare in questo modo. Ma elisa le ha detto che io sono la sua troia a e che mi vuole fare lavorare parecchio.
Ma questo mi contrario ,io sono molto vacca ma molto autonoma,. Io mi facci ofare di tutto , ma mi deve andare.

Finimmo di mangiare e andammo a letto , io ero esausta Ma Alexia si mise a gambe larghe sul e letto, si sfilo i perizoma e le alzo ‘Dai Vera! Tesoro infilami il dildo in culo e tirami un bel pompino. Dai cagnetta! ‘Mi avvicinai a lei presi il dildo e lo stavo per entrare in quel culorotto ‘Prima leccami il buco del culo bene ‘
Obbedì , avvicinai la lingua e presi a leccare quel buco, ma nel frattempo entrai , prima un dito poi un altro, per poi entrare il dildo se lo prese tutto . La stantuffavo nel suo sedere con l’altra mano presi in mano il suo cazzo non in tiro e lo segavo, la mia lingua si dedicò a lappare le sue palle grosse , le solleticavo con la punta, per poi mordicchiarle, gemeva, alzando gli occhi vidi che si sollevava una tetta per ciucciarsi il capezzolo. Il suo cazzo si rizzo, la mia lingua partendo dai coglioni arrivò a slinguettare tutta l’asta per ingoiarne la cappella e pomparla con foga.
Me lo uscivo quel meraviglioso cazzo, che stavo ciucciando con gioia per strofinarlo sulle tette , appoggiavo la punta , prima su un capezzolo , poi sull’altro; Gli feci anche una spagnola che gradì tanto: ‘ Sei proprio del mestiere, zoccola!Sei nata per far godere i grossi cazzi. Non puoi negare la tua natura!’
Era vero , aveva ragione ero contenta solo quando mi facevo pompare e quando tiravo pompini.
Mi prese la testa e fui costretta a ingoiare fino alle palle con mille difficoltà, e respirando
malissimo ,il suo membro. Dettava il ritmo , mi aiutavo con la lingua. Andavamo in sincronia, la mia mano spingeva il dildo dentro e fuori il suo culo e lei mi scopava la bocca. Gemeva finche, e inizio a schizzarmi in gola, libero la presa e prendendo il cazzo continuò a spruzzarmi in viso strofinandolo sulla mia faccia: ‘Ahhh: Svuota pelle ecco come vorrei che usciresti con la sborra stampata in viso , addormentati in questo stato, Hai proprio la faccia da pompinara e la sborra ci sta a pennello’. Ci fumammo un sigaretta e ci addormentammo abbracciate. Presi subito sonno appoggiando il mio capo sulle sue tette

L’indomani mattina mi svegliai , ma trovai il letto vuoto , mi alzai e mi avvia verso il soggiorno, rimasi sulla soglia della porta, una scena stimolante mi attendeva. Vidi sul divano a gambe in aria Alexia un uomo di media statura con la faccia da porco con un buon cazzo la stava inculando e nel frattempo le ciucciava le tette. Con la coda degli occhi Alexia mi vide e usci la lingua, mentre l’uomo gemendo la fotteva. La mia mano scivolò istintivamente tra le cosce a cercare la mia figa, mi toccavo ferocemente . Era pazzesco guardare Alexia che si faceva inculare di brutto. Era veramente una splendida creatura , l’uomo non fatico tanto a sborrarle dentro, ,gemendo come un porco, ma anche Alexia si dimenava. L’uomo si alzo e Alexia vedendomi ”Franco ti presento la mia amica, Vera!’ Imbarazzata sorrisi: ‘Vera pulisci ci il cazzo al mio amico , senza ,fiatare ,lo so che ne hai voglia, e dopo pulisci il mio culo aperto, Dai troia non ti fare pregare?Mi raccomando da brava cagnetta vieni a quattro piedi ondeggiando quel culo che ieri sera ti ho sfondato’ Eccitatissima , e per niente umiliata m i misi in posizione e mi indirizzai verso l’uomo che guardandomi con lussuria mi disse’Dai brava cagnetta , vieni dallo zio e puliscimi il cazzo che &egrave fatto del culo della tua amica e anche pieno di sborra ‘
MI presento quell’uccello semi floscio ma ancora decente e lo misi tutto in bvocca , il sapore era aspro ma con la lingua lo ripuli . Sentivo la mi figa soffriggere; Alexia parlava di me all’uomo dicendogli che ero stata addestrata bene da Elisa, aggiunse anche che una sera presi piu di venti cazzi senza fiatare, e anche con doppie penetrazioni anali e vaginali. Insomma parlava di me come una troia da bordello. Queste umiliazioni ch ricevevo non facevano altro che eccitarmi.
Feci scorrere la mia lingua sul quel cazzo , lo pompai con le labbra serrate, puntellando la lingua sulla punta, per dirla in breve si raddrizzo. A quel punto Alexia..’Troia lascia stare il cazzo del mio amico . Vieni a pulirmi il culo prima che ti sporco il divano di sborra. ‘ Rivolgendosi poi aFranco..
‘ Siediti e goditi lo spettacolo: Nella stanza da letto sul comodino c’&egrave un dildo, prendilo e infilalo nel culo di questa vacca.’
Mi avvicinai a ALexia, e prima di arrivare davanti ai suoi genitali, mi strofino il piede in faccia: L’ uomo arrivo con il dildo in mano a godersi la scena’ Franco questa donna &egrave propri a una cagnetta guarda come si diverte a farsi massaggiare il viso da i miei piedi’
Ora cagna! Leccami il culo!’
Da brava cagnetta allungo la lingua verso il buco spanato e gocciolante , iniziai a leccare il bordo del suo ano.
Il sapore acido della sborra mi fece indurire i capezzoli, l’uomo spinse la testa verso il corpo di Alexia, nel frattempo la mia lingua entrata in quel pertugio scavava dentro.
Alexia continuava a darmi ordini’Troia infila un dito e aggiungi la lingua dentro volgio che raccogli tutta la sborra e poi quando la esci ci fai veder come l’hai piena!’
Eseguo l’ordine , sono contenta di essere trattata in quel modo , mio si drizzano i capezzoli , mi manca la saliva in bocca. Entro un dito , il culo era larghissimo e poi la lingua:
ALExia si sforzava , per scaricarmi il carico .
Mentre gia la mia bocca veniva riempita senti il culo rumoreggiante aprirsi in bocca e usci un quantità di sperma, facevo fatica a ingoiare e il sapore era forte.
Usci dal bagno tutta profumata e rigenerata, ma mi sentivo le tette strapazzate, il culetto che mi bruciava, la vagina indolinsità, ero intontita dalle forti emozioni ricevute, Avevo ancora fame di cazzo. Mi rendevo conto che stavo diventando un ‘insaziabile ninfomane. Mi gettai sul letto prendendo varie tipologie di cremine, intime, rigeneranti, antismagliature. Dopo essermi messa nei buchini le creme intime mi dedicai a spalmarmi le altre sul corpo, ripensavo ai mesi passati e come ero stata scopata , umiliata, riempita, ricoperta, innaffiata e sottomessa. I capezzoli erano
nuovamente turgidi e anche la passerina bagnata.
Feci uno spuntino veloce mi preparai per andare all’agriturismo di mia cugina, misi in borsone da viaggio qualche indumento, indossai un vestitino comodo con una profonda scollatura e corto, non arrivava al ginocchio. Non indossai reggiseno , avevo le tettine indolenzite , sotto misi un tanga bianco , che mi portava un fastidio tremendo., scompariva tra le chiappe, torturando il buchino e si conficcava tra le piccole labbra . Indossai dei sandaletti comodi. Per strada mi sentivo osservata e qualche ragazzo mi tirava qualche battuta pesante. Ovviamente mi faceva piacere , ondeggiavo vistosamente, amavo essere osservata da uomini e donne, arrivata alla stazione feci il biglietto del treno e mi recai al binario, pensavo che non c’era nessuno e dietro una colonna, appoggiandomi mi feci scivolare il tanga lungo le gambe e poi alzando leggermente una gamba me lo sfilai mettendolo in borsa, ovviamente mi abbassai per sistemarlo. Percepii una presenza, di fatti a qualche e metro da me , un anziano signore dal modo di vestire trasandato e dall’aspetto rozzo , si era goduto la scena e il mio culo in bella mostra.
Mi senti spogliata dal suo sguardo , stranamente arrossii , mi fermai appoggiandomi alla colonna presi una sigaretta e me l’accesi. MI ero dovuto togliere il tanga perché mi portava fastidio , ma la situazione in cui mi ero cacciata non mi dispiaceva affatto. L’uomo non mi tolse gli occhi di dosso, e quando arrivo il treno mi fece salire per prima venendomi dietro a breve distanza, godendosi la vista delle mie gambe e del mio fondoschiena . IL treno non era pieno , ma abbastanza affollato , capitammo nello stesso scompartimento, una a fianco all’altro. Gli altri passeggeri erano una coppia d’anziani e un prete. Il tempo passava, e il treno parti. Il mio vestito sedendomi tendeva a scoprirmi le gambe , la mia scollatura era profonda, e quando leggermente mi abbassai per prendere dalla borsetta il biglietto da consegnare al controllore , capi che tutti, esclusa la donna si tuffarono con lo sguardo dentro, ammirando la parti del mio seno che si riuscivano a vedere. Ero eccitata ma anche imbarazzata , misi le gambe accavallate , mi accorsi che gli uomini guardavano le mie caviglie perfette, il mio piedino in bella mostra, la signora era stizzita e parlottava con il marito attirando a se l’attenzione, all’improvviso attraversando una galleria , senti la mano, suppongo del anziano che aveva avuto il privilegio di vedermi il culo, toccarmi le gambe, lo lasciai fare, , dopo qualche istante tolse la mano e in contemporanea ritornammo alla luce, doveva essere un pendolare, conosceva a memoria la linea.. Arrivammo alla prima stazione e la coppia e il prete scesero, l’uomo inizio a farmi delle domande, sembrava quei tipi che attaccano bottone su i treni. Parlammo per un pò, ma capivo dal suo modo vistoso di toccarsi il naso e le labbra che era molto eccitato , feci cadere la borsa, e mi abbassai subito a prenderla, facendogli vedere il culo, ero veramente birichina, in quello stesso tempo rientrammo in una galleria, mi sedetti ma trovai sul sedile il palmo della sua mano a coprirmi e toccarmi il sedere. Lo lascia fare, nel frattempo l’altra mano la infilava nella scollatura facendo uscire il seno , quando riuscimmo dalla galleria vidi l’uomo con la tetta in mano.
Ero imbarazzata , ma eccitata, con una parvenza di pudicizia lo richiamai ‘MA cosa fa?’
Lui capi che quel atteggiamento era una debole , mi sorrisi si abbassò e fece scorrere la lingua sul capezzolo per poi afferrarlo con le labbra e ciucciarlo, con il movimento continuo del treno, fu costretta a sollevarmi leggermente dal sedile , senti due dita forzarmi e scivolare nel culo.
Mi arresi a i suoi assalti. L’uomo lascio la presa del seno e mi disse
‘Ma ha il culo sfondato!’
ERO ormai in sua balia, avevo paura che qualcuno ci vedesse. Ma lui mi assicurò che aveva tutto sotto controllo.
MI chiese anche se lo facevo per mestiere la troia. Eravamo arrivati a questo genere di linguaggio , ormai ero diventata proprio una donna senza nessun pudore , gli confermai che oltre per libidine anche per arrotondare a volte battevo. Entri ormai nella parte , ero sconcertata di me , ma dovevo accettare che fare la troia mi piaceva. Usci una banconota di venti euro ‘Forse per te &egrave poco , ma ciò non importa, ora dei fare tutto quello che io voglio!’
Mi fisso con i suoi occhini porco , pregni di libidine.
Io li presi e li conservai, ero tratta allo stregua delle peggiori puttane, e con quei spiccioli lo dovevo accontentare in tutto: Mi rendevo conto che scendevo in basso , mi degradavo, ma esser e umiliata in quel modo , mi eccitava da morire, ero un fuoco. MI fece sollevare , infilo bene le due dita nel culo , mi fece abbassare , e mi alzo il vestitino.
Ero in quello scompartimento , con il culo nudo e due dite piantate nel culo. Li usciva e entrava , mentre si fece succhiare il pollice, dell’altra mano. Ero sconcia, tremendamente puttana. Mi afferro la mano e se la porto sulla patta. Si usci il cazzo e me lo fece impugnare, dopo qualche minuto di un veloce sega , il temo di intostargli il membro bene,mi disse di sollevarmi e guardare fuori lo scompartimento, per vedere se arrivava qualcuno.
Mi alzai ricomparendomi, l’uomo libero il mio culo spaccato dalle sue dita, ma lascio la mano a tastarmelo: Appoggio un ginocchio sul sedile spinsi il capo fuori ma ero a culo in aria, difatti, nel momento in cui gli dissi che non c’era nessuno nel corridoi , risollevo il vestitino , mi diede una sonora sculacciata ‘Apri le chiappe troia’ , Mi girai con il capo ‘Ma cosa vuoi fare?’ Lui strizzandomi un seno mi disse’ZITTA troia che ti faccio venire come una fontana , comunque se vedi movimento avvertimi’ MI apri le chiappe avvicinò la lingua e dopo avermi leccato il buchetto e infilato due dita mi slinguò la figa. IL treno viaggiava a velocità e i sobbalzavo , ma gemevo.
Passarono dei minuti, smi se di leccarmi, senti che strofinava la cappellla tra il buchino del culo e la figa. Fece entrare la cappella nel culo , poi la usci la fece entrare nella figa.
Inizio questo gioco piacevole e perverso, entrava e usciva dal culetto alla figa, dandomi delle sculacciata sulle chiappe.. Fissavo il corridoio vuoto , ansimavo , ; Ad un certo punto mi prese per i fianchi e mi pompo la figa fino a farmi venire, ; IL treno rallentava proprio mentre io venivo e questo mi fece impazzire , perch&egrave l’attrito del treno permise che il mio corpo accolse il suo membro tutto; Ma avverti rumori vidi delle presenze nel corridoio, erano i sparuti passeggeri che si preparano a scendere: MI fermai, avverti il mio fottitore , che stavamo arrivando alla stazione , si avvicino una persona al nostro scompartimento , ma l’uomo si stacco di me e io feci in tempo ad abbassarmi il vestitino . Quando il passeggero passo vicino a noi non vide niente di anormale ma intuì qualcosa, ma indifferente prosegui per la propria strada qualcosa.
Scendemmo dal treno, la stazione era vuota, pioveva , mi bagnai come una matta l’uomo era accanto a me. Quando i pochi passeggeri si allentarono da noi l’uomo mi disse..
‘ SEguimi troia! ti porto nei vecchi bagni di questa stazione, che non ho ancora finito!’
LO guardai impaurita ma eccitata, lo segui mentre lui guardandosi attorno mi teneva per il braccio
Arrivammo in quel lo squallido posto , lurido e abbandonato con pochissima luce che entrava da fuori, i tuoni rendevano più inquietante il luogo, c’ era puzza, ma mi spinse in angolo dove una volta c’era un cesso. Mi alzo il vestitino e me lo tolse rimasi nuda, in un ex bagno pubblico.
Ero in mano ad un vecchio porco, come un remake, ero nuovamente in un cesso alla merce delle voglie di un vecchio come nel cinema.
MI palpo tutta e mi nfilola lingua in bocca, baciandomi con passione e selvaggiamente, con i denti prese a mordermi il labbro.
Mi appoggio al muro e mentre mi lasciavo baciare, mi alzo la gamba avvinghiandola alla sua schiena e mi penetro la figa . ‘Ti piace come ti fotto ? Troiana!’
T L’uomo in preda alla lussuria mi fotteva con grinta, presi ad incitarlo
‘SI fottimi tutta! Ah,ahah, uhm’ah,ha’ uhm.. sono la tua puttanaaaaa ah, ah!’
Inarcai la schiena nuda verso il muro incrostato, . Nel silenzio del luogo percepivo il rumore del suo cazzo nel penetrare la mia figa umida e lo sbattere dei suoi testicoli con il mio corpo. Venni come una fontana, lui se ne accorse , mentre ansimavo come una cagna, Usci dal mio corpo mi fece girare mettendomi con la testa al muro, dovetti abbassarmi , le mie ginocchia poggiavano sul lurido pavimento ero a pecorina, mi allargo le chiappe’
‘Ti spacco il culo!’ Me lo spacco realmente , lo entro di colpo , ma non avevo dolore : si diverti a strapazzarmi le tette con le mani , mungeva le mie mammelle come quelle se fossero quelle di una vacca e intanto mi pistonava bene il sedere. Mi inculò con forza, per molto tempo, sfottendomi di brutto, sbattevo spesso il capo con il muro , difatti dovetti mettermi un amano a proteggere la testa, finche mi irroro le viscere nel godere gridando mi afferro a forza le chiappe piantando le unghie nella schiena.
Godevo ad essere inculata in quello squallido posto come una lurida sgualdrina, sentivo la sborra inondarmi, usci il cazzo mi rigiro come una bambola e rimanendo in ginocchio’
‘Leccamelo troia.! Pulisci il mio cazzo sporco del tuo culo merdoso. ‘
Dovetti leccarlo lo pulì per bene , il suo membro aveva un gusto forte , ma ero in una situazione di dove gli odori forti e i sapori mi eccitavano , ero veramente molto perversa.
Finito di scaricare la sua libidine su di me si rivesti e mi promise che ci saremo rivisti , se ne andò. Rimasi sola in quella ex latrina, piena di seme maschile , sfondata come al solito. Con scia della mia natura di mignotta.
Mi stavo evolvendo stavo accettando il mio essere puttana,.
Non feci in tempo a rialzarmi che senti dei passi e una voce che si rivolgeva a me
‘Frocio esci fuori che ora ti sistemiamo!’
Vidi tre sagome, rimanendo allibita , non capivo a chi si rivolgevano , in quel luogo puzzolente c’ero solo io.
Tre nord africani si presentarono al mio cospetto e quando videro che ero una donna rimasero allibiti. ;’Brava la troia! Ora ci farai divertire. Pensavamo di trovare il solito ricchione , invece di una battona come te ‘
Si uscirono il cazzo ‘ORA farai la troia per noi! Prima ti rombiamo noi tre e dopo farai marchette in questo cesso per noi!’
Quelle parole invece di terrorizzarmi mi eccitarono ancora di più, sentivo la figa bollire.
MI spiegarono che loro vanno alla ricerca di frocetti frequentatori di quel ex cesso, prima se li scopano po i li fanno fottere da superdotati, con cazzi animaleschi, che non scopano mai.:
Ma quella sera con me avrebbero preso un sacco di soldi. LI pregai che mi potevano fottere, ma doveevo andare a lavorare , ma loro mi ribatterono che mi avrebbero fatto battere , uno dei tre mi desse che tanto dovevo farmi fottere oltre che da loro anche solamente da due uomini che erano
fuori la stazione. Infatti lui li chiamo al cellulare, nel mentre che il tizio contrattava con i clienti , mi presentarono i i loro cazzi da succhiare, mi trovai davanti il viso, mentre io ero sempre in ginocchio tre lunghi e grossi cazzi. Uno lo presi immediatamente in bocca l’altri due li segavo. Uno dei tre mi strofino il cazzo tenuto dalla mia mano sulle tette.
Parlottavano nella loro lingua, ma ero certa dalle loro espressioni che spendevano dicevono delle sconcezze su di me . Mi distrassi un ‘attimo dal pompino..
‘Pompinara succhia e basta!’, Uno di loro per farmi concentrare meglio, nel mentre ch avevo le gote gonfie del cazzo grande del suo amico mi diede uno schiaffo con la cappella. Iniziarono a ridere, ad un certo punto ordinarono ad un loro compagno di fare da palo:

I due rimasti mi entrarono i cazzi in bocca, facevo difficoltà nel prenderli e anche nel respirare, avevo la mascella dolorante.
MI fecero alzare, ero completamente nuda, sfondata e colante davanti a loro,entrambi entrarono contemporaneamente un dito nel culo .
Fecero vari commenti circa la dilatazione del mio posteriore,.
Uno di loro infilando anche altre due dita, mentre l’altro l’usci, raccolse la sborra dell’intestino e mi fece leccare e succhiare le sue dita.
Che lurida zoccola che ero diventata, ero in piedi , uno di loro il piu dotato, aveva un cazzo circa su 25 centimetri , mi alzo la gamba e mi ficco il suo membro in figa, l’altro venendomi alle spalle non si fece pregare, mi venne di dietro e mi entro senza difficoltà il suo cazzo nel culo.
Quello che mi aveva appena ficcato il cazzo in culo commento all’orecchio.
‘MA sei proprio da marchette, peccato che noi dopo dobbiamo andare via, ma devi lasciarci il cellulare che sei proprio nata per fare la notata puttana!’
Ero spaventata , dal loro tono , mi stavo cacciando in situazioni molto pericolose, ma avevo la pazzia dei folli, ero eccitata mi piaceva essere trattata:
ero nel mezzo di una doppia penetrazione in piedi .
Entravano e uscivano a ritmo. Chi mi inculava lo usciva tutto e lo rientrava, per poi dare il tempo a chi mi penetrava la figa di fare lo stesso, raggiunsero la sincronia, chi l’aveva dentro dava il tempo di fare uscire l’altro per poi invertirsi nei colpi. Erano perfetti mi stavano martellando i buchi.
Chi mi faceva il culo mi allargava al massimo le chiappe, l’altro invece mi schiaffeggiava le tette. Io come la peggiore delle zoccole’..’Si inculatemi e scopatimi la figa, ahmm., ahmm, uhhm ‘
ERO letteralmente fottuta in ogni buco e al massimo dell’orgasmo, stavo godendo in modo bestiale, . Anche gli ‘uomini stavano impazzendo.
L’inculatore mi mordeva il collo, l’altro mi mordicchiava i capezzoli.
Ero sconquassata dai colpi, mi vennero dentro quasi in simultanea: Senti arrivare il primo nella figa, una miriade di schizzi coincidevano con un mio orgasmo da favola, gridavo e ansimavo, ma non si era svuotato il primo che dei getti forti mi inondarono nuovamente il mio culo , diventato ormai un luogo dove si svuotano le palle i porci. Godetti come non mai .
Mi lasciarono i buchi vuoti, mentre mi usciva la sborra a fiumi ;
Arrivò l’altro di corsa, parlo sottovoce ma in modo molto animato.
Quello che mi aveva praticamente rotto il culo mi disse,’Ascolta troia non ti potremo fare batter per noi ,stasera fuori c’&egrave la polizia , noi dobbiamo andare fa goder velocemente il mio amico e poi sparisci. ‘ ERO terrorizzata difatti mi irrigidì.
Ero nuda completamente e nuda , mi ero fatta scopare di gusto , non volevo scandali,ne volevo essere arrestata , oltre che da i miei buchi sgorgavano rivoli di sperma che sporcavano le mie cosce. Ma l’uomo non curante mi mise a pecora , mentre gli altri sparirono mi inculo senza nesun tipo di resistenza. Quel cazzo scivolo come nel burro fuso un grissino. ‘STai ferma e stai zitta, mi entro la mano in bocca e continuò a sodomizzarmi.
Sentivo il rumore de mio culo aperto con quel cazzo che rovistava e sguazzava tra la sborra precendemente ricevuta,mi montava con forza finch&egrave anche lui scarico le sue palle nel mio sfintere. Si ricompose velocemente e se andò senza salutarmi rimasi nuda , con tuti i buchi indoliniti e il culo oscenamente aperto che eruttava sborra. Ero sporca sudicia, puzzolente. Presi da terra il mio vestitno stropicciato , mi rivesti: Usci da quel luogo pioveva forte, mi rifugiai nel bagno delle donne, mi ripulì alla meno peggio.
Usci della stazione ero zuppa d’acqua fermai un taxi e mi feci accompagnare all’agriturismo ero in ritardo. Durante il viaggio il tassista non mi diede confidenza ma ero in paranoia, , stringevo il buco dle culo sforzandomi di trattenere l’enorme dose di sborra che avevo nell’intestino. Per fortuna il tassista parlava al cellulare e aveva messo la radio a tutto volume, perche il miei buchi rumoreggiavano. Non vidi l’ora di scendere. Pagai il viaggio e mentre scesi dalla macchina , buona parte della sborra mi colava sulla gamba, ma per fortuna pioveva, no feci in tempo a d asciugarmi l aborra che mi a cugina, mi apri la porta del locale e mi spinse dentro riempiendomi di insulti. ‘MA dove sei stata , stronza’ Ci chiarimmo subito, mi intimò di andarmi a cambiare e iniziare a lavorare. Mi a cugina si avvio in cucina mentre io mi apprestavo a andare nella camere del personale, mi cadde la borsa fui costretta ad abbassarmi , e il mio culo ne approfitto per rumoreggiare , facendo uscire ancora dello sperma. Alla recpiotn c’era un portiere di notte nuovo un ragazzone di colore , che godendosi la scena del mio culo aperto e pieno di seme maschile mi disse’Sbrigati vatti a cambiare che se ti vede tua cugina in questo stato sono guai!’ Gli sorrisi maliziosamente, era un bel ragazzo,
Sali le scale stringendo le gambe e mi andai a rifugiare in camera.
Come al solito per i vostri commenti la mail &egrave vera83@superdada.com

Rimasta sola nella stanza del personale dell’agriturismo mi sfilai il vestitino, liberai i piedini dalle scarpe , entrai in bagno dove andai a fare la pipi.
Mi liberai la vescica con una pipi pazzesca, seduta sul water il mio culetto rumoreggiava svuotandosi completamente dalla sborra ricevuta rumoreggiando come una vaccona sfondata..
Ero su di giri, mi alzai e mi andai a struccare, mentre pulivo il mio viso del trucco rovinata dalla pioggia e dalla sborra , mi appoggiavo con il pube con il bordo del lavabo, delle sensazioni di piacere attraversarono il corpo.
Ripensavo all’intensa giornata di sesso che avevo vissuto . Prima a casa con Alexia e il suo amico, poi con l’uomo del treno e dopo con i tre nord africani, per finire con lo sguardo intenso, del portiere di mia cugina, mi aveva riservato. D’altronde il ragazzone di colore si era goduto la scena del mio culo aperto e gocciolante. Avevo voglia di quel cazzone nero , ma dovevo sbrigarmi per andare a lavorare.
Mi feci una doccia veloce, non mi asciugai i capelli , non mi truccai, misi solo del lucidalabbra.
I capelli li sistemai all’indietro con il gel, tanto li h corti.
Passai nell’altra stanza dove indossai subito i collant rosa ,la gonnellina nera molto mini della divisa . Stavo per indossare la maglietta rosa con il logo del locale, quando mi accorsi che avevo dimenticato il reggiseno, non potevo andare a lavorare con le tette che sobbalzavano.
Nel mentre entro nella stanza come una furia mia cugina, che mi rimproverò dicendomi che mi doveva sbrigare , gli dissi quale era il problema .
Ma lei puntigliosa datore di lavoro mi disse che non importava se sotto la maglietta non portavo il reggiseno del resto il tessuto dell’indumento era di cotone pesante e dunque potevo andare. D’altronde ho il seno sodo e non cadente ,dunque esteticamente va bene , mi fece indossare la maglietta. Ero ancora bagnata , il tessuto disegno le forme del mio seno, che aderirono perfettamente mostrando tutto. Mia cugina voleva solamente che andassi a apparecchiare ai tavoli, mi sorrise, mi diede una pacca sul sedere dicendomi..’Dai che sei un sogno , ti possono guardare solo con ammirazione ‘ Si mise a ridere e mi mando a lavoro: Appena passai dalla recption il nero sgrano gli occhi , guardandomi mi mando dei bacini. Io da ragazzina monella mi abbassai con la scusa di prendere un depliant che era accaduto al mio passaggio. Mostrandogli che ancora una volta sotto la gonna ,già corta , e i collant rosa trasparente non avevo che le mie chiappe tonde. Mi alzai e girandomi gli sorrisi , passandomi leggermente sulle labbra la punta della lingua, mi recai nella sala sculettando.
Non avrei mai immaginato di diventare cosi sfrontata, di vivere in quel modo il mio erotismo.
Ma la abbuffata di cazzi degli ultimi giorni mi stava trasformando continuamente in una vera mangia uomini, ninfomane e insaziabile.
Iniziai a lavorare di gran lena , sotto le indicazioni ferree di mia cugina Giulia. Finito di apparecchiare , iniziarono ad arrivare gli ospiti. Si celebrava un anniversario di matrimonio, Il locale si riempi, nell’agriturismo però alloggiavano due coppie di anziani, che cenarono in veranda in disparte dalla baraonda.
Appresi da mia cugina che dovevo stare a dormire perché dovevo servire la colazione alle due coppie , e dunque rimanevo a dormire, come personale dell’agriturismo, io e il portiere. Mi raccomandò ridendo di non strapazzarlo troppo il suo giovane dipendente.
Mia cugina &egrave una donna in carriera ma non &egrave una donna bigotta, anzi molto aperta e acuta nell’osservazione. Prese via il banchetto servivamo a i tavoli io e altre due ragazze Mi sentivo gli sguardi addosso degli invitati , soprattutto degli uomini,
Tutto filava liscio quando mentre servivo un tavolo , un uomo si volto all’improvviso verso di me come se percepisse il mio odore ,lo riconobbi immediatamente ,era Luigi il più brutto ma il più dotato del gruppo che mi ero scopata in hotel , in quella serata pazza in cui ero stata in quella città per lavoro ma la sera avevo fatto una marchetta , poi fui trombata al cinema da un vecchio porco e poi incontrai nel pub quei cinque ragazzi che stavano nella stessa mia pensione. Ricordo Luigi come mi aveva scopata . Ricordai che mi presi prima in gruppo e poi mi accompagno in camera scopandomi in bagno e letto insieme ad altro, facendomi una doppia penetrazione vaginale. Ricordo che era un porcone mi aveva anche fatto bere la sua pioggia dorata. Mi lancio un sguardo di imbarazzo ma pieno di lussuria e guardandolo mi ritorno tutto in mente. Rimasi come incantata , come se proiettate sulle sue pupille vedevo scorrere le scene di quella orgia con lui e i suoi amici. Facemmo finta di non conoscerci, lavorai tranquillamente ma ero bagnatissima, sentivo i capezzoli premere con il tessuto della maglietta. Ero un fuoco, ma lavorai fino alla fine. Mentre sfollavano gli invitati, e il locale si svuotava, mentre stavo ritornando in sala dopo aver sparecchiato i tavoli, vicino alla recption e vicino un sgabuzzino , fu fermata da Luigi, che mi spinse dentro l’angusta camera, chiuse la porta. Mentre il portiere ci guardava. Gli dissi che era un pazzo ma lui mi disse che aveva pagato il ragazzo di colore , gli aveva raccontato tutto di me, facendogli vedere anche delle foto di quella famosa sera , mentre venivo farcita a dovere.
Il portiere gli aveva indicato quel posticino. Mi disse che mi aveva telefonata tante volte , non mi dava il tempo di risponder aveva alzato la gonna e la maglietta, era ingoiato come un toro , sentivo che strusciava il suo pene duro con le mie gambe . Mi lascio a tette nude, si getto sulle mie tette palpandole con bramosia,li avvolgeva con le mani, per poi appuntirne i capezzoli, fece scorrere la sua lingua sui capezzoli,primo su uno poi sull’altro. Li ciucciava ardentemente e a turno li mordicchiava,allungandoli con le labbra. Dire che ero eccitata era poco.
Lascio stare il mio seno e mi palpo a piene mani il culo, mentre mi baciava con la lingua,. Dopo avermi slinguazzato bene anche il collo, mi fece abbassare e uscendosi la sua bestia me lo sbatte tra le labbra , per poi con la cappella mi schiaffeggio per qualche minuto, infine , mentre spalancai la bocca fino all’inverosimile, lo infornò dentro , quasi fino alla gola.
‘Dai succhia , che ho dimenticata che razza di bocchinara sei!’

Obbediente , ingoiai buona parte di quel arnese, feci scorrere la lingua con difficoltà per la grandezza del pene, con le mani gli massaggiavo le grandi palle.
Lo usci dalla bocca , presi e leccare l’asta ero molto bagnata, ma nello stesso tempo inquieta avevo paura che mia cugina mi scoprisse,.
Mentre davo piacere con la lingua al porco, facendogli uno splendido lavoro di bocca ,ero incazzata con il ragazzo di colore che mi aveva venduta al tizio come le peggiori battone.
.Gli slinguavo le palle, mentre lui se lo menava sul mio viso, la punta toccava la mai faccia da cattiva ragazza.
M voleva trombarmi alla grande mi fece alzare e mi fece stendere su una panca.
Il luogo era poco illuminato, mi distese in modo orizzontale , mi alzo le gambe e sollevavo i collant fino alle caviglie.
Cerco di affondarmi il suo cazzo nella figa, ci riuscì facilmente.

Lo entrò tutto facendo fare schiuma alla fighetta piena di umori. La passerina faceva splash.. ,splash.. squish’ alla penetrazione del bigolo.Ero una fontana
Con il suo peso si appoggio alle mie gambe Mi trapano con forza, gemevo silenziosamente.
Lo usci svuotandomela, per rientrarlo forzando le piccole labbra. Fece cosi per qualche minuto.
Poi senza preavviso, lo indirizzo verso il mio ano socchiuso, mi sfondo il culo in un solo colpo,
facendomi percepire la sensazione di averlo fino in gola.
‘Sei la solita porca, più tempo passa più troia diventi!, ‘
Mi sventro il culo letteralmente, godeva come un forsennato.
Mi fece alzare e sistemare sulla panca a quattro zampe, proprio come una vacca aperta: Mi diceva che voleva, anzi ero obbligata a dargli il numero di cellulare perch&egrave voleva che lo andavo trovare e mi voleva fare scopare in un weekend da tanta gente.
Se non lo avrei fatto la avrebbe detto alla titolare del locale.
Certo non potevo permettere ciò che mia cugina sapessi che razza di troia sono diventata.. Accettai d recarmi da lui la settimana seguente. Lui mi disse che avrebbe lasciato il numero del suo cell al portiere. Mi sculaccio e poi mi sodomizzò nuovamente. Finche dopo ripetuti assalti mi scaricò un immensa razione di sborra. Nel momento che arrivo rallento i colpi , lentamente eiaculo dentro scaricandomi a getto il suo seme. Finito di liberarsi i testicoli si accascio su di me. SI sistemo e usci dallo stanzino intimandomi che avrebbe aspetta una settimana, nel caso contrario avrebbe inviato delle foto poco edificanti a mia cugina. Rimasi per qualche minuto sola con i collant arrotolate alle caviglie, il culo sempre più spanato e grodante .
Ricattata da un lurido porco, ma non ero angosciata ero eccitata. Mi chiedevo in che stato mi stavo riducendo. Mi sistemai alla meno peggio strinsi lo sfintere per evitare che colasse tutto usci dal luogo. Mi aspetto il portiere, Gli dissi che era uno stronzo: MA lui mi porto dietro il banco della recepitions, e mi mise una mano dentro il collant toccandomi il culo, fui costretta a abbassarmi fino ad appoggiarmi con la base del ripiano della receptions , entro tre dita nel culo senza problema. Sentivo che raccoglieva tutta la sborra nel rovistarmi tutto lo sfintere.
.
Nel mentre mi parlo chiaro , si era preso 50 euro , perché e il tizio gli aveva mostrato di cosa avevo fatto con lui e i suoi amici, e dunque dovevo sottostare a tutto quello che lui mi ordinava in caso contrario avrebbe detto tutto a mia cugina. Usci la mano e mi porse ad altezza di bocca le tre dita , fui costretta a aprire la bocca e ciucciare prima che la sborra mi macchiava la maglietta. Dovetti essere veloce, e infatti succhiai le dita con ardore e con la lingua li puli completamente, quante che vidi arrivare mia cugina sua madre e il suo patrigno Carlo, mi liberai delle dita , ma avevo la bocca piena, ne potevo deglutire mi sarei affogata. Non si accorsero di niente solo il patrigno insospettito mi guardo con sguardo malizioso.
Carlo e il secondo marito di mia zia un vero maiale , mi ha sempre toccato il culo, e sempre mi ha spogliato con gli occhi. Lui ha proprio la faccia da porcone.
Mia cugina dandoci le spalle e avviandosi verso l’uscita, ci disse che sarebbe venuta domani mattina, comunque ci diede delle direttive di lavoro’ Il nero mi guardo con sguardo voglioso prese la mia mano e se lo porto all’altezza del suo membro. Lo toccavo e sotto il tessuto capi che c’era un cazzo grossissimo , Con la mano disegnai la forma , grandezza e lunghezza sui pantaloni .
Lo sentivo durissimo, nel mentre passarono le ragazze che avevano finito di lavorare ci salutarono e rimanemmo soli, C’erano solamente le coppie di anziani che erano andate a dormire. Lo guardai e gli dissi di non mettersi strani grilli in testa.
Lui prese il sopravvento su di me mettendo dubito la situazione in chiaro, dandomi della troia.
Dicendomi a chiare lettere che dovevo fare tutto quello che lui voleva,
e dalla prossima volta che venivo a lavorare per mia cugina dopo le giornate di lavoro nell’agriturismo per due giorni mi dovevo rendere disponibile a lui, mi avrebbe fatto battere,
cosi avrebbe risolto i suoi problemi economici.
Non capivo anzi non volevo capire, perch&egrave tutti mi volevano fare battere e guadagnare soldi con me.
Ovviamente dove la trovano una rotta in culo e dai buchi accoglienti e disponibili con me quelli della sottoscritta.?
Accettai il mio ruolo: MI condusse nella sua stanza. Socchiuse la porta, In un silenzio tombale ma carico di lussuria e complicità , si sedette una sedia. Mi fece stare in piede, risollevo la maglietta, rimasi con il seno al vento, dopo un attimo di contemplazione prese a schiaffeggiarlo.
MI apostrofo pesantemente, usando un linguaggio scurrile e volgare, accentuato dalla sua pronuncia straniera’ ‘Troia tu non sai come ti voglio scopare stasera!?
Ti faro godere con non mai. Sarai tu stessa a sottomettermi al mio volere e supplicarmi di continuare, perderai il controllo di te stessa, Ti farò diventare più vacca di quanto tu non sei!’

MI guardo con lo sguardo infuocato di libidine,mi tocco la figa e con le unghie mi straccio i collant all’altezza del cavallo. Lo strappo del nylon risuono per l’ambiente, ero con le parti
intime in evidenza, le mie gambe e i mie glutei fasciati da ciò che rimaneva delle calze rosse, i miei capezzoli erano turgidi e dritti, fu lesto a infilarmi due dita in figa, con irruenza , anzi con le unghia mi procuro delle piccole abrasioni alle pareti vaginali, percepivo del bruciore.
Inizio un ditalino con un ritmo forsennato.
Mi lascia andare completamente.’SI cosi!Ah..ah..,ah’! Sono la tua troina, fai ciò che vuoi. Mi vuoi fare battere? Va bene! Lo faro! Spomperò tutti i tuoi clienti, gli faro svuotare le palle fino all’ultima goccia di sborra’ Parlavo a denti stretti , distratta dal piacere che mi procurava.
Queste parole lo eccitarono ,entro tre dita nella figa persi l’equilibrio fui costretta per non cadere ad appoggiarmi alle sua spalle ne approfitto per entrare due dita nel culo.
Mi stava masturbando la figa e facendo un ditalino nel culo , in contemporanea.
Gemevo come una cagna. ‘Uhm’Uhm”’ ‘ Mi mordevo le labbra, ansimando.
Mi lascio con i buchi vuoti , mi fece salire a cavalluccio su di lui appoggio la punta del suo cazzo , era enorme, all’entrata della passera, mi fece scendere un poco, facendomene entrare un pezzettino. ‘ Dai battona rottainculo! Muoviti! Fai roteare il bacino’
Muovevo il bacino e lo sentivo mugugnare.
Mi prese con le mani tenendomi sotto le ascelle e mi fece scender su quella l’asta in un solo colpo, in un attimo mi impali quella mazza fino alla radice, sorreggendomi con le mani al suo collo.
Ebbi anche difficoltà ,il mio viso doveva mostrare con una smorfia ,un senso di fastidio , ma lui mi spinse verso di lui finche con l’estremità delle natiche ne percepivo le palle.

Lo tenni dentro , mi fece inarcare la schiena tenendomi sospesa e legata a lui solo, dal cazzo piantato in figa, dato che dovetti lasciare la presa del suo collo. Mi guardava e infilo due dita in bocca per farmele succhiare. Ciucciavo quelle dita con lo sguardo voglioso, mi cadenzava con dei colpi leggeri ma potenti, si alzo sulle gambe rimasi sospesa per aria. Era un uomo portente e muscoloso , mi scopo in piedi , facendomi scivola re lungo l’asta. Avvinghiata a quel membro grazie alla mia figa salivo e scendevo, riallacciai le mani al suo collo . Il mio clitoride era impazzito: pulsava. MI scopo in quel modo per qualche minuto, finche si fermo e camminando , lentamente , ma molto lentamente arrivammo accanto il divano, si abbasso con cura, mi fece salire quasi fino alla cappella , per poi gettarci alla cieca sul divano.
Cademmo sofficemente , ma emisi un urlo’AHHHHHHHHHHH’ Il cazzo nella caduta mi sfondo completamente la figa arrivando fin collo dell’utero , ebbi dei fastidi e dei dolorini, ma lui lo usci tutto, spennello per degli istanti la zona pubica giocarellando con a la punta del suo ‘, con il clito ,il piacere riprese il sopravvento sul dolore, Lui lo conficco definitivamente dentro: Iniziando a fottermi brutalmente ma con passione, bastarono dei colpi per farmi spruzzare fiotti di umori e farmi venire, gli piantai le unghie nella schiena lasciandogli il segno , non si fermava, sentivo il membro pulsare. ‘TI piace? SI ? Lo senti come te ne vieni, puttana che non sei altro? ‘
E come cagnetta riconoscente replicai
‘ SI tesoro mi stai facendo morire!’ Si fermo , mi risollevò e sempre con il membro piantato mi pose sul pavimento e mi continuò a fottermi con ritmi lenti ma continui. Poi usci, mi socchiuse le gambe e li porto oltre la mia testa facendo toccare il pavimento , mi strinse con le mani all’altezza del retro coscia , e mettendosi orizzontale come se stesse facendo delle flessioni, mi penetro. Mi stantuffo nel vero senso della parola , per moltissimo tempo, dire quante volte venni sarebbe impossibile . Amavo quello uomo perché, come mi stava facendo godere mai nessuno era riuscito a farmi piangere per il piacere, lacrimavo ,le pupille andavano fuori orbita, la gola era secca, il rumore incessante della sue palle sulle mie chiappe scandiva il ritmo dei suoi colpi.
‘ TI amo ! Fai di me ciò che vuoi! ‘ LUI rise mentre era concentrato nel fottermi
‘ Troia si lo so mi amerai , io ti faro impazzire: diventerai più perversa di quanto sei!’
Continuai ancora a miagolare e a godere come una gatta in calore.
‘AH.AH..AH.AHH. AHHH ..Oh ..Oh..Oh..SI.. Si.SI SI.. Si.SI SI SI.SI.SI.SI’.AHHH!’ Ero fuori di testa , sentivo il cervello che mi scoppiava di piacere le tempie che pulsavano i capelli tiranti e grondi di sudore , i seni gonfi di goduria . SI fermo.
MI lascio vuota , avevo la figa bollente come un forno siderurgico: incandescente.
Mi fece rimanere in posizione di candela , mi fece tener le gambe dal lato del sottocoscia.
LE mie gambe erano tiranti : Mi sistemava come fossi una installazione, mi fece allargare leggermente le gambe in modo che all’altezza del mie caviglie spuntasse il mio viso .
Poi si posizionò all’altezza della mia figa, guardandomi in faccia.
E Lo rinfilo dentro , lo teneva conficcato, mentre con il pollice giocherellava con il clito tintintillando .
SI sosteneva con la gamba destra mentre la sinistra la sollevò facendomi arrivare in bocca il suo piede. Fece scorrere le dita sulle mi e labbra e mi porse da ciucciar il suo pollicione.
‘Dai troia succhialo! ‘
Mentre usci la lingua e leccavo quel ditone lui in equilibrio precario mi stantuffava leggermente la figa, pano, piano dovetti leccare bene tutte le dite.
Era un atto perverso e poco edificante ma in quella situazione mi gaso al massimo.
Ma non fu contento mi tolse il piede dalla bocca, si riposiziono , trovando nuovamente un equilibrio stabile.
Usci il suo cazzo dalla figa , si alzo e si sedette sulle mie chiappe infilando il cazzo in culo , Usandomi da sedile mi penetro in quel modo , UN rumore di aperto rimbombava nella stanza.
‘Sei una troia scassata, che scoreggi aria, se ti vedesse tua cugina?’
Mi scopo per tantissimo tempo , finche entro forzando le pareti anali anche un dito.
Ero sfondata, ma non era contento.
Libero il mio culo dal suo membro ,si rimise all’altezza della figa
Con le due mani apri come si fa con un cocomero appena tagliato in due, le mie chiappe .
Infilo a forza il cazzo nella figa: E mentre inizio a pomparmi, con le mani prese sculacciarmi le chiappe , dove resistevano ancora dei brandelli di collant. Avevo una mano per ogni chiappa, scambio i miei glutei per dei tamburi. I suoi schiaffi erano continui, andava in sincronia con il suo trapanare , stavo letteralmente gridando di piacere .
Ululavo , come una cagna. Finche grugnendo si irrigidii per un attimo e scarico una quantità spropositata di sborra nella figa.
Venne per qualche minuto con una successione di fiotti.
Dopo lo usci si avvicino al mio viso allargo le gambe e mi getto il cazzo sulle labbra.
‘Lecca zoccola! Puliscilo, lo voglio che torna lucido e splendente!
Usci la lingua mentre le sue palle mi sbattevano sulla fronte. Con la bocca lo ciuccia e con la
Lingua lo puli.
Era pieno di sborra . Si alzo e mi disse
‘Troia rivestiti e vattene via che domani mi devo alzare presto!’
Mi congedava come la peggiore delle troia, e io credevo di avere trovato il vero amore?.
MI consegno dei collant nuovi e poi il numero di cellulare di Luigi.
Andai a dormire non ce la facevo nemmeno a lavarmi come ero, mi coricai: avevo le calze smagliate e strappate , le tette strapazzate i buchi aperti e un rivolo di sborra macchio le lenzuola crollai sul letto.
L’indomani mi alzai presto mi lavai per bene mi rimisi la divisa e scesi giù a lavorare.
Mi incrocia qualche istante con il portiere, non sapevo nemmeno come si chiamava.
Lui fini il turno prima di me i verso mezzogiorno usci dal l’agriturismo.
Mia cugina mi pago , rimanemmo che se aveva bisogno mi avrebbe chiamato
: Stavo per arrivare alla stazione quando mi arrivarono due telefonate una dietro l’altro.
La prima era di ALain l’antiquario pappone , mi avvertiva che per quel misterioso viaggio il tempo era giunto.
Mi incitava a recarmi da lui l’indomani mattina, perché l’indomani pomeriggio dovevamo partire: Parlava in continuazione .Lo rassicuravo che avevo i documenti per varcare la frontiera.
Solamente che non sapevo come raggiungerlo senza aver prenotato l’aereo, quantomeno sapere gli orari del treno: ma lui mi disse che alle 20, sarebbe venuto a prendermi un suo uomo fidato; Accettai gli dissi che ero a disposizione, lui mi promise una lauta ricompensa.
Ma mi avverti che il suo uomo durante il viaggio mi voleva usare e farmi usare a suo piacimento questo era il prezzo che gli avevo chiesto per farmi da tassista.
Chiusa la telefonata, mi fermai su una panchina mi accesi una sigaretta.. Seduta con le gambe a cavalcioni, avevo indossato dei jeans e una maglietta non avevo biancheria intima. Riflettevo sul mio stato , su come scendevo giorno dopo giorno sempre più in basso ,verso la strada della completa perversione.
MI inquietava fare quel viaggio per il pericolo che comportava e poi l’ idea di esser alla merce di uno sconosciuto mi spaventava, ma la mia incoscienza e troiaggine mi porto ad affrontare tutto con indifferenza e lussuria. MEntre riflettevo arrivo la seconda telefonata era del albergatore amico di Alexia. MI supplico, di entro un’ ora di raggiungerlo in albergo che aveva due lavoretti da farmi fare. Capi di cosa si trattava ma agli dissi che alle 19 dovevo partire . Ma lui mi assicuro che mi avrebbe pagato bene: Il discorso era che una ragazza russa che doveva andare a fere quei lavoretti aveva avuto dei contrattempi:.
Presi il treno arrivai in hotel , IL tizio era in compagnia di una altro suo amico ,
Mi portarono in una stanza lui mi spiego tutto:
MI spogliarono fui costretta ad indossare delle autoreggenti a rete con dei tacchi a spillo ,delle scarpe rosse un baby doll velatissimo rosso e un perizoma arancione.
MI dissero di truccarmi molto forte , mi diedero un rossetto rosso fuoco,.
Mentre mi truccavo mi palpavano il culo, il suo amico mi strofinava il cazzo sulle chiappe, Gia ero agghindata come una puttana volgare e kitch in più con quelle distrazioni il trucco venne pesante e sbagliato. L’albergatore gli disse che dopo aver accontentato il primo cliente mi avrebbero scopato per bene .
CMq per accontentarlo mi dovetti abbassare senza rovinarmi il rossetto gli leccai la cappella.
Segui l’amico di Alexia lungo il corridoi , mi accompagno.
Passando davanti ad uno specchio non vidi Vera, ma una donna alta volgare con la faccia da troiona, il corpo sinuoso le calze rosse e il perizoma arancione, che sculettava. Ero diventata cosi , senza dignità, una ninfomane contenta solo quanto viene trombata in continuazione usata in tutti i modi. Arrivammo davanti la porta del cliente . Dandomi una pacca sul culo busso: L’uomo
d’altra parte disse ‘Avanti’
Esitai per un attimo quella voce aveva qualcosa di familiare apri la porta vidi un uomo nudo sul letto rimasi ferma , immobile, non me lo aspettavo di trovarlo lì.
L’uomo vedendomi resto meravigliato e la sua espressione era di sgomento ‘Vera?’ .
Anche io ero impietrita di vederlo, con voce tremolante ‘Ziio!’
( continua)

Spero vi sia piaciuto questo capitolo, io mi sono bagnata tanto. Cmq come al solito per i vostri commenti e suggerimenti la mail &egrave vera83@superdada.com
Superato il primo momento di imbarazzo lo zio Carlo cambio atteggiamento, passando dallo sgomento alla esaltazione, spunto impresso sul suo viso un sorriso beffardo, equivoco, da maiale.
MI fissava dalla testa ai piedi , ammirandomi nella mio abbigliamento succinto e osceno.
Io ero imbarazzata, mi copri il seno che traspariva dal bay doll con le mani, ma lasciavo in vista tutto il resto. Ero terrorizzata, volevo scappare da quella stanza , mi veniva da piangere. Restavo in mobile in attesa di ordini, ero come immobilizzata. Dentro di me c’era uno scontro , tra la Vera pudica e quella troia . Una parte di me si vergognava di come ero diventata, l’altra si esaltava e voleva saltare addosso e svuotare le palle allo zio, fino a spomparlo per un mese.

Lo zio Carlo preso dalla libidine ruppe il ghiaccio
‘Ma bene, guarda un po’ chi mi hanno mandato, la mia cara nipotina!Vieni Veruccia!’
Entrai nella stanza chiudendo la porta dietro. “Ciao zio…”
Lui notò il mio imbarazzo.

“Che cosa c’&egrave? Non sei felice che sono io il tuo cliente? O preferivi un giovanotto, magari quel negretto dell’agriturismo? Sai mi ha raccontato tutto, di come ti ha venduta e delle porcherie che avete fatto insieme. Sono curioso di constatare quanta c’&egrave di vero in quanto ha raccontato. Avevo capito che ti eri fatta scopare da lui , ma non volevo credere che realmente sei una che fa marchette.’

Avanzai lentamente verso il letto vergognosamente , ma ero emozionata non riuscì più a tenere nascosti i seni, le braccia scesero fino all’altezza delle gambe, facendogli ammirare le mie tette , le sue parole rimbombavano nella stanza e furono come una scossa nel mio cervello: ormai anche lui sapeva di questa mia natura di troia, ero davvero ad un passo dal baratro e non potevo far altro che accettare la situazione.
Timidamente cercai un impossibile spiegazione, al fatto che ero li come le peggiori delle mignotte.
‘”Zio… io… vedi… ehm.. !’ .
Lui alzandosi del letto completamente nudo
“Zitta, non mi frega un cazzo di quanto tenti di dire, ora ci divertiremo visto che ti pago per questo!” – Pronunciò queste parole con una grassa risata e mentre si avvicinava verso di me si massaggiava con la mano il suo grande , ma non lungo , membro..
Mi sembrava di vivere una situazione surreale, pensare che tutto era partito quasi per gioco ed ora mi trovava a fare marchette, per di più con mio zio.
Come sono caduta in basso, perché sono arrivata a questo punto?! Il nero la prossima volta mi vuole fare battere, l’incaricato di Alain ha pure le stesse intenzioni, sono qua che mi prostituisco, sono realmente una sporca troia ‘ mi ripetevo continuamente nella mia mente questi pensieri, mentre lo zio si avventava su di me come un rapace, palpandomi il culo che molte volte &egrave stato oggetto di interesse dei miei amanti e che stato aperto all’inverosimile.
“Mmmm profumi di troia, ti si addice proprio questo trucco da battona, adoro le troie che usano il trucco ed il rossetto pesante. Inginocchiati e sbocchinami!” : era già nudo, non voleva perdere tempo!
Mi abbasso restai in ginocchio davanti a lui che mi mostrava in bella evidenza il cazzo , menandolo davanti il mio viso. Ma vedendo la mia riluttanza a darmi da fare , ero in soggezione.
“Che fai, non ti piace fare bocchini? Mettici impegno, ti pago per soddisfarmi, non per perdere tempo!” e mi dette uno schiaffo col suo cazzo per poi prendermi per i capelli e sbattendomelo in bocca tutto in un colpo. Lo presi in bocca, iniziai a toccarglielo timidamente, dopo tutto era sempre mio zio, mi vergognavo di quanto stavo facendo. Il membro prendeva sempre durezza e lo zio non aveva alcun riguardo per la me, me lo sbatteva in gola con violenza quasi volermi farmelo arrivare nello stomaco .
Mi sentivo la bocca piena, faticavo a respirare eppure di cazzi in bocca ne avevo presi tanti nei giorni passati, e anche grossissimi e tre contemporaneamente. Forse era la situazione o l’imbarazzo che continuava ad affliggermi. Dovevo accettare la situazione e tornare la Vera ninfomane, solo cosi potevo salvarmi.
“Non respiri troia?” disse ancora lui vedendo che ero tutta rossa in viso, così lo estrasse un momento dalla bocca, per poi ribattermelo con più violenza nella cavità orale, scopando furiosamente la mia bocca tenendole la testa. A quel forsing di colpi le mie tette sobbalzavano come palle impazzite.
“Spompinami cagna, fammelo diventare bello duro, vedrai che ti piacerà.”
Le mie guance erano deformate dal cazzo di mio zio e quella presenza nella sua bocca iniziò a piacermi.
“Uhmm Uhmmmmmm Uhmmmmmmm” – furono gli unici rumori che riuscivo a dire anche perché sentivo che mi stavo bagnando ulteriormente ed iniziai a lasciarmi andare, toccavo le palle nodose, mentre il mio rossetto rosso fuoco lasciava il segno attorno al membro del porcone.
Mi lascia a andare colsi la situazione dal lato morboso e lo considerai un cliente speciale: mio zio.
“Brava nipotina, lo sapevo che eri una pompinara con i fiocchi! Ora spogliati che siamo solo agli inizi” – Iniziai a togliermi i pochissimi indumenti che avevo, notai che il mio perizoma arancione era ormai un bagno di umori vaginali. Se ne accorse anche lo zio che li raccolse ed ne annusò l’odore.
“Mmmmmmm senti senti la nipotina che buon odore di zoccola che ha, ti sei bagnata tanto eppure hai fatto solo un pompino. Ci sarà davvero da divertirsi con te o vuoi che lo dica a tua zia, quella vecchia baldracca frigida che non riesce più a prendere un cazzo e mi ha costretto ad andare a puttane, troie della tua razza!” – disse queste parole annusando e leccando gli umori intrisi nel mio perizoma che giace vo in piedi davanti a lui , con le tette insolenti e la figa quasi rasata. Tenevo ancora le autoreggenti a rete dal momento che lui amava scopare le donne con solo indosso tale indumento.
“No zio… non dire nulla alla zia… ti supplico… farò tutto quello che vuoi ma non dirlo a nessuno.” – piangevo lacrime di disperazione per la paura che lamia sua famiglia venisse a sapere della vita che stavo conducendo.
“Zitta, qua le regole le detto io!” – prese il mio perizoma, asciugò le lacrime glielo e me l infilo in bocca così da impedirmi di parlare, non voleva sentire ulteriori lagne, dopo tutto voleva scoparmi.
Lui iniziò a toccarmi le tette piene, i miei capezzoli si stavano indurendo, segno che gradivo la situazione in cui mi trovavo
Lo zio portò la sua mano fino alle cosce i toccandomi il clitoride, introducendo un dito dentro la mia tana calda. Istintivamente chiusi le cosce e la mia figa, quasi a voler trattenere quella mano che si faceva largo: non sapeva neanche cosa volevo esattamente, che lui smettesse o meno, sapevo solo che stavo grondando umori e le dita di lui si erano fatte sempre più insidiose nella mia figa, m ami spinse due dita nel mio culo dilatato.
Lo zio alternava spinte delle dita nel culo a quelle nella figa, perso ogni ritegno, iniziai a muovere il bacino andando incontro alle dita dell’uomo e massaggiavo il membro, le sue palle tese, il suo stomaco scolpito nonostante lui avesse superato da qualche anno i cinquanta. Avevo voglia di sentire quel cazzone dentro la figa febbricitante e mio quello di realizzare i suoi sogni perversi: dopo tutto lui aveva sempre desiderato di avermi , dal primo giorno che mi aveva conosciuta e non era raro che lui si tirasse seghe pensandomi.
“Brava nipotina, inizi a collaborare come si deve!” ‘ mi dette una spinta buttandomi sul lettone. .
Mi voleva possedere in ogni modo. Prese le mi e tette a colpi di cazzo. Si avvicino al mio viso e mi sputo , spalmando la saliva per tutta la faccia. Mi allargo le gambe e inizio a schiaffeggiarmi
l a figa, poi la osservo nella sua integrità e infilo tre dita. Mi masturbava guardandomi fisso negli occhi.’Che nipotina troia a che ho? Dimmelo che sei una puttanella!?’ MI faceva ansimare mi stava facendo venire , aveva maestria nel masturbare: ‘SIII; DAI , mi fai venire’ MI guardava negli occhi con l’altra mano mi schiaffeggia turno le tette, mi strizza i capezzoli.Dai dillo che sei una troia?’ Godevo come una forsennata. ‘AH;Ah ,,uhm si zio, sono’ Uoh uohhh, ah, ah, Una, un aana put -tana, la tua puttana!’ Ma non era contento mi libero la passera delle sue dita allargo le gambe mi getto sul letto me li fece sollevare, e mi entro il suo cazzo, sbattendosi i miei piedini dietro la schiena, mi diede alcuni colpi
a piccolo trotto, , si fermava di colpo, osservava la figa riempita dal suo bigolo, poi riprendeva a stantuffare: Poi riprendeva a ritmi sostenuti, mi metteva due dita in bocca, mentre mi trombava, si eccitava vedermi tenere in bocca e ciucciare le sue dita.
MI eccitava per il modo di trattarmi, ma non riuscivo a venire , mi scopava a intermittenza, con quel modo di fottermi non ritmato ma convulso. Si fermo mi fece alzare.
‘ Mettiti a pecora porca, in direzione della specchio, mi godo la scena.’
Ero sistemata a quattro zampe sul letto.
‘Allarga le chiappe mignotta che non sei altro! ti sfondo la figa e il culo.
Dove &egrave finita quella finta ragazza pudica che arrossiva quando mi strusciavo e gli palpavo il culo? Ma io ne ero sicuro,che dietro quella facciata ipocrita si celava una ninfomane libidinosa, delle peggiori specie.Battona!Sei un a battona, guardati come sei ridotta?’
LE sue parole furono accompagnate delle sberle sul culo, ma forti e rumorosi , persi l’equilibrio. ; Lui da cattivo mi sollevo le mani mettendomele dietro la schiena e in questo modo il mio viso tocco le lenzuola. Per fortuna che non stringeva le braccia ma le usava come briglia per dare un ritmo decente al suo penetrami in figa. Cosi dopo che mi monto a dovere me ne venni.
Mi lascio libere le braccia , mi ordino ti guardarmi allo specchio
‘Nipotina troia! Cosa vedi allo specchio, dimmi? ‘ Cosa vedevo, arrossendo e quasi balebettando ‘Vee-do una troo troia , la tua puttana!’
Ma non era contento, mi strinse la bocca con le sue mani e mi sputo in viso, mi fece guardare verso lo specchio, con la saliva che colava sul viso e sembrava sborra.:
‘Vedo l a mia nipote acquisita che &egrave a mia disposizione , da oggi e per sempre, quando ci saranno feste di famiglia vestita in modo non appariscente , ma pronta all’uso ‘ Era esaltato mentre m infornava a pecora e delirava sul mio futuro.
.’in modo che io ti posso fottere anche in uno sgabuzzino, o posso toccarti in qualsiasi momento, dirò a mia figlia che ti porti a casa a farti fare le faccende domestiche Forse un giorno ti porto anche a battere in un cine porno: Ma di quelli squallidi frequentati da uomini con cazzi lunghi come probosciti , che nemmeno le troie vogliono prendere.: In modo che ti allargano il culo fino a poter infiilarci un baraccio di un pugile.
Conosco il gestore che a volte organizza delle gang bang con delle vacche come te !’
Era infoiato sia del fatto che mi stava fottendo ma anche dalle parole che gli uscivano dalla bocca. Anche io ero molto eccitata il suo modo di umiliare mi gasava.
‘Si zio porcone fottimi sarò la tua puttana, verrò al cinema seminuda in modo da spompare i cazzoni ,pronti ad allargarmi a dismisura,a riempirmi a innaffiarmi di sperma, ti faro guadagnare dei soldi , ti farò da sguattera a casa cosi mi potrai fottere a tuo piacimento’
Mentre lui pompava io ondeggiavo e muovevo il mio bacino assestando col mio culo dei colpi . LA mia figa accoglieva il suo cazzo tutto, le mie chiappe sbattevano con i suoi grossi coglioni . Dopo dopo poco del mio trattamento, lo senti eruttare tantissima sborra nella mia figa allagandomi .
‘Troia zozza ,mi stai facendo sciogliere e il cervello ahhhhhhhhhhhhhhhh’ :
Veniva dentro, ma non si fermava anzi aumentava i colpi e mi strizzo le tette quasi a farmi male per darmi uno , due, tre, quatto colpi forti, poi si arresto dentro me.
.
‘Schifosa mi hai fatto esplodere le palle mentre io ti volevo fare il culo-.’
Ansimava , appagato ma contrariato. Comunque tanto da oggi in poi sarai a mia disposizione e il culo te lo faro un’altra volta , anzi me la pagherai , per il tuo modo di esser insolente dirò al nero di
Farti scopare da una miriadi di uomini, che tutti sappiano quando &egrave troia e ninfomane mia nipote, tutti dovranno sapere quando sei luridamente libidinosa.’
Mi fece alzare accompagnandomi a sculacciate in bagno.
‘Ora inginocchiati davanti alla tazza del cesso in modo laterale, ti voglio innaffiare il viso e farti bere.Schifosa!’ Obbedì mi sistemai in ginocchio davanti la tazza del cesso, come ero ridotta sottomessa e troia. ‘Brava la mia latrina ‘ Inizio a darmi da succhiare il suo membro semi floscio, :
‘Sei pronta’ Non volevo farmi sporcare il viso. ‘Zio ti prego sul viso non mi rovini il trucco’. Iniziai a toccarmi la figa, e ansimare. Lui mi fissava ammirato per il mio essere perversa. ‘Brava zoccola toccati, ora ti accontento , non ti rovinerò il trucco , ma te la faro in bocca, Spalanca quella fornace!’
Me lo infilo in bocca insieme alle palle fu normale per me dargli un colpetto di lingua, senti che si induriva,: ‘Sei pronta?’ Con il capo dissi di si: ‘AHHHHHHHHHHHHHHH, che liberazione’ Inizio a riempirmi la gola di piscio, mentre mi toccavo come una forsennata , godevo a quel trattamento, al sentire quel liquido caldo e puzzolente riempirmi la bocca, e fuoriuscirmi dalle labbra e cadere nel cesso. IL rumore del suo pisciare mi stava esaltando, ma lui era molto cattivo, MI infilo nuovamente il cazzo fino alla gola , mi strinse il capo dovetti bere, stavo soffocando , a questo punto mollo la presa e dalla mia bocca usci tutta la sua pipi. ‘Ma guardati sei un pisciatoio pubblico, una stronza puttana ‘
MI guardo con disprezzo. Mi avverti che ci saremo visti presto e mentre io continuavo a masturbarmi fino ad arrivare al ennesimo orgasmo lui si lavo il cazzo nel lavandino si vesti e usci . Rimasi sola mi feci il bide mi lavai la faccia e mentre mi apprestavo a ritornare in stanza trovai l’albergatore con dei giovani uomini possenti muscolosi , belli di origine russa. ‘Brava la mi atori ail tuo cliente &egrave stato molto contento ma ora devi accontentare questi due mi hanno pagato molti soldi e ti vogliono fottere contemporaneamente.Ero li nuda solo con le autoreggenti a rete rossa , ero veramente una troia da casino gli uomini mi guardavano come un pezzo di carne da sbranare, senti le mani dei due toccarmi avidamente il corpo. Il mio magnaccia gli disse , cercando di farsi capire dato che i due parlavano solo in russo, che ero disponile a soddisfare il loro desideri, Gli diede prova della mia abilita a fare pompini facendomi abbassare davanti a lui e mise il suo cazzo che gia conoscevo in bocca. . Lo pompai con foga , lo usci lo impugnai e con la lingua lo spennellai per tutta la sua lunghezza per poi leccargli le palle, a questo punto finita la dimostrazione se lo rimise dentro le mutande, disse a russi che ora ero a loro disposizione .
Lui o se ne andò i due uscirono i loro lunghi e grossi membri e me li appoggiarono tutte e due tra labbra. Apri la bocca e rifeci scomparire per una buona parte nella mia bocca. Con quei due bigoli dentro, senti che parlottavano su di me sghignazzando soddisfatti, Inizia un lavoro di lingua.
Li usci dalla mi bocca, li tenni nelle mani , masturbandoli e facendo appoggiare le cappelle sulle mie labbra a turno le puntellavo con la lingua, Per poi strofinarmeli sui capezzoli.
Poi a turno li infilai dentro la mia bocca : Mentre succhiavo di grana carriere a uno , l’atro lo menavo fortemente, per poi scambiarli. Stavano impazzando ad un certo punto
‘Basta::’ Uno di loro mi fece alzare , si avvinghiarono sul mio corpo mi ciucciavano contemporaneamente le tette,. Era bellissimo avere due e bocca sui capezzoli , mentre con le mani uno di loro entro tre dite in figa l’altro nel culo.
MI masturbavano selvaggiamente, venni sulle mani del mio bello.
Uniti ci avviammo vicino al letto , quello che mi masturbava la figa si sdraio, me lo diede in bocca l’altro mi venne dietro ci sistemammo sul letto con io a pecora, Succhiavo con piacere quel cazzo e guardavo negli occhi quel bellissimo uomo mente il secondo senza ritegno mi in culo.
Senti il membro farsi spazio nel mi culo ; Parlo in russo con il suo amico , ma non capivo ,anche se potevo immaginare cosa gli stesse dicendo: MI scoparono la bocca e il culo per molto tempo: SI fermarono : MI fecero alzare ero una bambola nelle loro mani . L’uomo sdraiato mi fece sedere sul suo cazzo. Mi impalai quel membro nel culo, entro fino ad arrivarmi allo stomaco. Mi afferro le tette, mi diede dei colpi mentre io mi muovevo con disinvoltura. L’altro mi masturbava mentre il suo amico mi inculava., per poi unirsi a noi prendendomi la figa. Ero oscena presa da quegli uomini come una puttana da casino , lo ero. MI fecero e quella doppia penetrazione per parecchio tempo ‘SI Apritemi tutta, riempitemi’Godevo urlavo anche loro impazzivano di piacere , dopo avermi aperto completamente mi riempirono la figa e il culo di calda sborra, venendo in contemporanea ebbi delle convulsioni di piacere. Mi lasciarono dopo poco anche loro, li sola in camera , Fui successivamente presa sempre contemporaneamente ma in una posizione diversa dall’albergatore e del suo giovane. L’albergatore mi fece salire sopra di lui il suo giovane mi inculo anche loro mi riempirono la pancia e il culo di caldo latte. Dopo che mi umiliarono verbalmente e mi fecero colare tutta la sborra in un flute fui costretta a bere parecchia sborra.
Mi sentivo ubriaca di sesso . Mi pago parecchi soldi andai a lavarmi e poi fui riaccompagnata dal ragazzo a casa.Lungo la strada mi disse’ Fammi una pompa troia’
Ormai sono nella parte sono Vera la troia , mentre guidava gli usci il cazzo ancora duro dai pantaloni e mi abbassai a fargli un pompino mi riempi la gola ad un semaforo. Deglutti tutto dopo poco scesi lo salutai e mi avviai verso casa. Mi fermo un uomo lo riconobbi subito era il mio padrone nella gang fatta da Alain. DI fatti era lui il mio trasportatore. MI palpo tutta , Fu categorico ‘Troia per 12 ore sei a mia disposizione , e sei sottomessa alle mia volontà , sbrigati entra a casa preparati che Alain ci aspettta, il viaggio e lungo’:’..

Spero che vi sia piaciuto devo ringraziare Rondine che h collaborato alla stesura di questo capitolo come sempre la mai email &egrave vera83@superdada.com.

Restai di sasso ma apri la porta di casa , entrammo subito , non volevo farmi vedere in quello stato con quel tipo , gli dissi che mi dovevo preparare lavare fare le valige, ma lui mi abbasso i pantaloni fino alle caviglie e vedendomi con le calze a rete e il perizoma zuppo di umori e sborra mi disse che ero pronta per partire , che dovevo solo portare i documenti e il resto ci avrebbe pensato Alain,e comunque una cagna come me era gia vestita , protestai ma lui mi fece abbassare e mi tappo la bocca. Si abbasso la cerniera dei jeans si usci il membro, infilandomelo .
‘Succhia troia e zitta, non protestare. mi devi obbedire! ‘
Presi quel cazzo , e non so cosa mi prendeva, ma obbedivo ad ogni ordine , mi piaceva essere sottomessa, stavo prendendo gusto alla cosa. Lo ciucciavo con passione e intensità-.
Usci il membro falla mia bocca vorace e sbattendomelo sul viso’Sei stata a farti fottere ? Eh troia?’
Abbassai la testa, nel frattempo mi tirava i capezzoli fino ad allungarmeli MI fece alzare mi fece togliere tutto , mi spupazzava, mi infilava le dita nel culo nella figa e poi in bocca. Mi sbatte sul letto mi allargo le gambe si abbasso si mise le gambe sulla schiena e prese a leccarmi la figa, dopo che la lingua mi spennello tutta la micina, si fermo mi sputo e mi schiaffeggio con forza per parecchio tempo la fighetta. ‘Anche se si sente che ti sei lavata. c’&egrave odore di uccello in questa passera!
Puttana quanta minchia hai preso? ‘ Come la cagna che ero gemevo e a denti stretti
‘TAntaaa’ Mordendomi le labbra : Mi venne sopra e appoggio il suo grande cazzo sulle tette automaticamente con le mani strinsi i mie seni ,lo stavo segando. ”Si fammi una bella spagnola porca. Ancora ricordo la gang bang nella villa di Alain!’
Segavo con i miei seni quella mazza mi feci succhiare il pollice della mano per poi imboccarmi la cappella nella bocca, di un tratto mi alzo il capo. Il suo cazzo partiva dalle mie tette per finirmi in bocca. .
‘Troia mi devi fare venire con la bocca . Stasera di cazzi ne prenderai tantissimi ti faro fare i 600 km ,, che da qui ci separano da Alain a colpi di cazzo , sarai una puttana da autogrill, gia ci aspetta fra un tre ore un magnaccio. Ci siamo sentiti poco fa, per ora sta facendo battere una mignottone, che ha un marito cornuto e consenziente dopo tocca a te, preparati ! ‘
Non riuscivo a parlare, si era sollevato su di me infilandomi il suo cazzo proprio in bocca, tutto.
‘Stringi le labbra’
Era difficile stringere. Prese a pomparmi con forza entro il suo cazzo tutto.
La mia bocca come sempre si era trasformata in una figa, e per entrare meglio mi allargo i bordi della bocca con le mani e entro quasi anche le palle, dopo molto tempo che mi fotteva la bocca , ero esausta mi facevano molto male tutte le guance e la mandibola, mi riempi la bocca di sborra.
Ne erutto tantissima fui assalita da coniti di vomito ma riusci a ingoiarmene tanta mentre l’altra fuoriusciva dalla estremità delle labbra .
Soddisfatto di avermi riempita la bocca ‘ORa aprila bocca fami vedere come &egrave piena di seme, puttana ti farei nutrire solo di questa.!’
Apri la bocca e mi sputo dentro , poi mi chiuse le narici con le mani, deglutti:
Si mise a ridere, poi divento serio , e mi intimo di prepararci per andare, nel giro di cinque minuti fummo fuori.. ERO furibonda perch&egrave mi fece uscire dall’uscio di casa acconciata come un troione , Avevo le calze a rete smagliate il perizoma arancione che faceva schifo di quando era umido, mi entrava nel solco della figa e dietro era proprio spariva tra le chiappe, sopra una mini cortissima fino quasi all’inguine di jeans, non mi fece mettere il reggiseno solo una camicetta bianca strettissima con due bottoni aperti si vedevano parte di seno, come trucco, il rossetto rosso fuoco, una borsa con dei documenti le chiavi, basta. Volevo la mia biancheria intima e i vestiti,i miei prodotti , i trucchi , ma lui mi disse che quella sera non mi servivano e che arrivati da Alain mi avrebbe fatto trovare il vestiario per partire. Scendevo le scale fui vista da una coppia di anziani che stanno accanto a me mi salutarono a stento con modo schifato , il bastardo dandogli le spalle mi palpo il culo , facendo salire la gonna, senti i vecchietti che sparlavano di me ‘Che razza di squaldrina, impudente. ‘ e la moglie replico al marito ‘Vergogna!’
Arrossi ormai ero sputtanata anche con il vicinato ormai ero una troia e da troia mi comportavo, per strada sculettavo vistosamente lui orgoglioso mi disse ‘Brava hai capito che sei un a troia, e da cagna ti stai comportando!’
Salimmo sulla macchina e partimmo , passarono quasi due ore , avevamo fatto parecchi chilometri, durante il tragitto mi infilava le dita in bocca , poi mi diceva di masturbarmi per tenermi su di giri e dilatata , mi disse ogni genere di sconcezze , rimembrava l’orgia a casa di Alain. MI diceva anche che se mi avesse avuta per un mese mi avrebbe fatto fare i pircing sui capezzoli..
Ero umiliata ma gasata, mi avrebbe fatto battere fino allo sfinimento, sosteneva che ero nata per prendere cazzi in continuazione
Era un porco: Aveva nuovamente il cazzo duro.
.
Uscimmo dall’autostrada , si fermo in una pizzeria isolata c’erano parecchie macchine nel parcheggio . Davanti a noi tre uomini dall’aspetto rozzo che orinavano allegramente, scherzando tra di loro. IL mio accompagnatore mi fece scendere, . Si avvicino a me e si usci il cazzo facendomi abbassare, lo dovetti prendere in bocca,mi ribellai ma mi strinse il viso con le mani
‘Troia succhiami il cazzo ,poi andiamo a mangiare una bella pizza e poi vai battere. Intesi!’ Gli uomini non ebbero il coraggio di sistemarsi il cazzo nei pantaloni strabiliati dalla scena che avveniva davanti ai loro increduli occhi.
Ero vergognata , avevo timore nel fare quel pompino in un luogo pubblico davanti a uomini che mi guardavano. Potevano essere persone che conoscevo. Ma in preda al suo volere, m asotto sotto eccitata da quella situazione iniziai a succhiare da gran pompinara.
Capi che la mia gonna si abbassava e che accovacciata mentre ero intenta a sbocchinare il tizio, avrei mostrato ai tre il mio perizoma.
X cosi voleva che lo chiamassi cosi, si rivolse agli uomini
‘ Amici spero non vi scandalizzate, mi sto facendo svuotare le palle dalla mi troia . Si mangia meglio con le palle vuote. ‘
I tizi scoppiarono in una grande risata collettiva, anche X rideva
‘Troia tu continua a ciucciare.’
Pompavo quel cazzo cono foga aumentato il ritmo e facendo scorrere la mia lingua sulla asta che entrava e usciva dalla mia bocca.
‘Se dopo volete favorir di questa bocchinara e a vostra disposizione’ Mhmm! Sono buono stasera datemi 15 euro che vi faccio sbocchianare tutti e tre con l’ingoio’ Senti che i tre iniziarono a masturbarsi. Mentre X mi usci il cazzo dalla bocca, mi infilo la cappella e inizio a masturbarsi tenendolo per una buona parte in bocca .
Dopo poco si irrigidì per scaricare una bella razione di sborra nella mia gola. ‘AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!! Dai troia sfondata ingoia ‘
Feci fatica a degluttare ero emozionata. Finito di ciucciare il cazzo di x , mi fece sollevare e appoggiare sul cofano della sua vettura tenendo il culo in vista mi alzo la gonnellina e sposto il perizoma, e mi diede una sberla forte sul culo facendomi arrossire le chiappe.
‘Ragazzi sono un santuomo , datemi i 15 euro; di solito per una pompa mi faccio dare di più, ma vi voglio fare divertire. Anzi prima vi voglio far conoscere quando &egrave zoccola la mi puttana . A turno potete darle qualche colpo in figa e nel culo , ovviamente a turno ma mi raccomando qualche colpo , e poi a uno uno scopategli quella bocca’
Restai impietrita ero trattata come la peggiore delle cagne venduta per pochi euro, messa in mostra in quel modo sconcio: Si avvicino a loro che lo pagarono.
Poi senti avvicinarmi il primo dei tre ‘Brava cagna sei tutta bagnata’
Si fece strada tra le mie chiappe sposto il filo del perizoma e punto il cazzo sulle piccole labbra, senza sforzo entro subito , mi diede uno , due tre colpi , mentre con la mano sbottonava la camicetta uscendo i seni, ; Usci e lo mise nel culo sforzando il buchino , entro quasi subito , mi diede qualche colpo’
‘Aveva ragione il tipo ragazzi e una troia di prima qualità, e piu larga e bagnata lei che una caverna’
Fu il turno del secondo anche lui fece lo stesso servizzieto, cosi il terzo:
Nel giro di un minuto mi visitarono la figa e il culo.
Soddisfatto X si accese una sigaretta , mente si avvicino il primo dei tre che mi fece girare e abbassare mi sbatte il suo piccolo cazzo in viso per poi darmelo in bocca, era duro e corto di fatti mi entrarono oltre al cazzo anche le palle in bocca.
Con la lingua leccavo le palle , per poi uscire il cazzo e menarlo e con la punta della lingua slinguavo la cappella, lo rifficai in bocca e dopo qualche pompata mi venne dentro.
Io non ebbi il tempo di respirare, mentre ingoiavo la prima sborrata , il secondo amico mi sbatte in viso il suo grosso cazzo
‘Questo &egrave piu grosso troia, stai ferma che te la scopo tutta questa fogna di bocca’
MI scopo realmente la bocca per qualche minuto anche lui si scarico i coglioni , ma non lo usci , cosi dovetti ingoiare avendo il membro quasi in gola , tossi.

Arrivo il terzo che mi diede il tempo di ingoiare tutto e dopo che vide che ero pronta me lo mise in bocca . Aveva un bigolo di media lunghezza, lui lo appoggiava alla mie labbra e si masturbava duro poco ma anche esso mi inondo la bocca.
MI salutarono e salutarono il mio magnaccio , mentre mi ricomponevo e sedendomi in macchina mi aggiustai il rossetto vidi che parlottavano con X per poi allontanarsi . Ci avviammo in pizzeria .

Mentre sculettavo come da copione, vivevo quella avventura da perfetta mignatta, vedendomi in quello atteggiamento cosi sconcio mi carica una sberla sul culo , faacendomi diventare le chiappe rosse.
Entrammo , ci sistemiamo nel locale che era gremito di folla, nella parte dei fumatori, vengo squadrata da molti avventori sia uomini che donne, sono molto volgare e equivoca, ma nessuno si turba più del dovuto, quando mi seggo la mini mi sale vertiginosamente mostrando la cosce adornate dalle calze rete, X mi fa notare che dalla gonna spunta il filo del perizoma, e dai camerieri a i clienti che transitano vicino al nostro tavolo potevano godersi il panorama del mio fondoschiena.
La cameriera prese l’ordinazione , ma nel locale vigeva un caos.
X prese una bella pizza condita, io mi limitai a un semifreddo alla vaniglia, la dose di seme maschile ingerita e deglutita prima, mi avevo tolto la fame , sentivo ancora il gusto dello sperma nel palato , non potevo mangiare. Mi prese come un senso di nausea. Fare degli ingoi a ripetizione causa quello effetto. .
X mi parlava in modo volgare , facendo capire a tutti che ero un troia, ma la gente no sembrava ascoltare il suo monologo. D’altronde , mi metteva le mani tra le cosce, mi ripeteva delle sconcezze, mi obbligo a bere dopo il gelato due vodka che mi salirono al cervello.
Prima di uscire andai in bagno passai per il locale sculettando vistosamente, presa dall’alcool ma anche dalla sborra ingerita ero orgogliosa di essere un troione. Mi spogliarono con gli occhi.
Uscimmo che X mi teneva la mano sulla fondo schiena , mentre ondeggiavo e mi atteggiavo veramente a vacca sfondata.
Riprendemmo , la via della autostrada X mi disse che eravamo quasi arrivati all’appuntamento con il mangaccio. Ero eccitata .. ‘Togliti la gonna non ti serve, per dove devi andare. A farti trombare di brutto!’MI dava ordini e nel frattempo rideva sotto i baffi.

Lo guardai per pazzo mi voleva fare girare senza gonna solo con le autoreggenti e il perizoma e la camicetta, che copiosamente mi sbottonò fino a fare uscire le tette, gli dissi che era fuori, anche perché voleva che lasciassi la borsa con i documenti e il telefonino.
. Ma imperturbabile alle mie rimostranze , si usci nuovamente il cazzo, indirizzando la mia testa sul suo membro, dicendomi: ‘Succhia ! Stai zitta razza di puttana , rottainculo!!!’
MI rifiutai e gli dissi che volevo parlare con ALain , non volevo rimanere mezza nuda nelle mani di uno sconosciuto senza documenti, .ero terrorizzata, ma la mia follia mi faceva bagnare la figa.
Parlai con ALian che mi rassicuro e poi gli passai X , penso che gli disse di stare più tranquillo.
X era indispettito , mi fece succhiare il suo cazzo. Feci un bella pompa , mentre gemeva , all’improvviso ci fermammo , mi tolse il cazzo dalla bocca, e mi fece scendere.
ERO sconciamente puttana, con le scarpe rosse con la punte a spillo, le calze a rete rotte e smagliate in diversi punti, il perizoma arancione che era arrotolato nelle natiche ,mentre davanti era messo tra la labbra, la camicetta sbottonate e le tette a vista, c’era il tipo che esclamo vedendomi ‘Bravo! Mi ha portato una bella mignotta!Pronta all’uso!.’ Immediatamente afferro le mie chiappe nude, me le afferro con forza , per poi mollarmi una sonora sculacciata.

‘Sei pronta per lavorare stanotte , bellezza? Mi hanno detto che sei una troia cosi sfondata , che riesce a fare il pieno dei buchi , tenendo in culo anche due cazzi di grandi dimensioni. Verificheremo!?’
Accanto a lui c’era una donna corpulenta con il reggicalze nero le tettone a vista e senza intimo, in quel piazzale semibuio.
L’aria era pregna di odore di sesso, la situazione si evolse rapidamente, X parlo con il tipo per mettere in chiaro, io seguivo a stento ero brilla di vodka e intontita dalla sborra ma anche dalla situazione strana e perversa, seminuda in un piazzale semideserto di autostrada pronta a farmi sfondare come una cagna marchettara, insieme ad un’altra vacca , il tutto era morbosamente eccitante.
Riuscì a sapere che il troione era una casalinga con il pallino di fare la troia, e di breve a poco arrivo il marito cornuto.
La donna mi parlava , io ero cosi emozionata che non riuscivo a comprendere cosa diceva , all’improvviso si fermo dal dire minchiate, mi diede la sua lingua da ciucciare , lesbicammo un pò ,sotto lo sguardo estasiato di x e del magnaccio, mi sbottono la camicetta, e strofinammo le nostre tette, ero molto eccitata, i nostri capezzoli si stuzzicavano a vicenda.
La sua bocca era umida e il suo alito era pesante ,anche lei aveva ingerito parecchia sborra ed alcool.
IL magnaccio , ci interruppe, mi presento al cornuto, e dovetti abbassarmi e ciucciargli il cazzo. Poi mi dovetti stendere sul sedile posteriore di una sub, suppongo del cornuto.
Aprirono e lasciarono aperti entrambi gli sportelli posteriori , non capivo niente ero ubriaca, vidi il cazzo del magnaccio entrarmi in bocca e le palle sbattermi sulla fronte.
Il marito cornuto mi entro il cazzo nella figa, non era dotato , mi penetro con maestria e inizio a pomparmi con grinta..
Sentivo i commenti di quegli uomini infoiati ‘MA &egrave piu troia di mia moglie!…”
Senti che nei sedili davanti invece X si stava fottendo a pecora la troia, glielo infilava nel culo rotto.
La vacca tra un colpo e un altro vibrato da X mi parlava.
‘Sei piu vacca di me vorrei passare qualche giorno con te””’.’
Intervenne X.
‘Vera sei in buone mani , l ‘amico mio, ha fatto lavorare parecchio questo troione e più rotta di te di culo.’

. I getti di sborra si sostituirono alle parole, dopo poco , il magnaccio mi riempi la bocca. tappandomi il naso, godevo allargando la bocca, perch&egrave il marito mi venne nella figa, stringendomi con forza i fianchi all’altezza del bacino con le mani.. Arrivo anche X . Gli uomini si allontanarono . La troia scavalco il sedile e venne sopra di me posizionandosi a 69.

La mia figa fu succhiata completamente dalla bocca di ventosa del puttanone, che aspiro tutta la sborra, mentre X nel mentre gli pistonava il culo entrando tre dita. Quel suo entra ed esci, faceva riempire lo sfintere allargato e allagato di aria, fece rumoreggiare quel culone che erutto sul mio viso, sui capelli e sugli occhi un sacco di sborra, mentre io le lappavo la figa da brava cagnetta.
Lei presa dal piacere svuoto con la lingua la mia , dopo diverso tempo anche la sua figa mi riverso in gola una quantità di umori vaginali e seme maschile, tossi forte , ma riuscì a mantenere il controllo deglutendo con facilità. Ero eccitatissima, sporca , esausta e ancora il bello doveva cominciare.
IL magnaccio ci ordinò di alzarci , ‘Vera sei proprio uno schifo hai il volto e i capelli pieni di sborra’. La donna mi lecco la faccia, pulendomela con la saliva.
Mi aggiustai un attimo , Anna cosi si chiamava la donna mi diede delle salviettine deumidificanti, mi ripulì il viso alla meno peggio. Meno male che non avevo trucco.
La donna prese una spazzala e mi pettinò i capelli indietro.
‘Cara la sborra ti servirà come gel’
Difatti i mie capelli aderivano al mio capo perfettamente . MI diede un lucida labbra, mi fece guardare allo specchio ero tremendamente oscena , le labbra carnose e luccicanti, il viso lucido gli occhi tirati la camicetta sbottonata con i capezzoli eretti, i capelli tutti tirati all’indietro mettevano il viso in risalto ero veramente una cagna da monta.
X mi saluto e si mise d’accordo con il magnaccio dove mi doveva venire a prendere, ero confusa ma la paura scomparve, ero troppo eccitata mi piaceva essere considerata una cagna da monta. X mi sculaccio le chiappe e andò via . Restammo io e il magnaccio , anna e il marito . La coppia si stava concedendo da noi quando io chiesi al tipo che dovevo fare la pipi.: Il tipo scoppio a ridere facendomi diventare rossa. ‘Ma guarda non ti preoccupare che abbiamo qui il cesso volante ,
la bevi piscio più ingorda di questa regione’
Si usci il cazzo fece abbassar Anna- ‘Cagna fai vedere a Vera come sei brava’
Anna spalanco la bocca ,il tipo appoggio la cappella del suo membro sulle labbra inferiori .
Poi lo allontano dalle labbra tenendolo sempre in direzione.
Inizio con un getto che arrivo dentro la gola, si toccava le palle con il dito medio, per regolare l’intensità e la velocità del getto. Il rumore del piscio su quella lingua mi eccitava, la donna emetteva strani suoni’GLURG Glrug’ Mentre il liquido arrivava in gola ,Anna ingoiava, come se stesse bevendo da una bottiglia.
Il tipo ne fece parecchia e Anna bevve tutta:
‘Vera hai visto quanto &egrave brava?’. A quel punto senti la cerniera dei pantaloni del marito abbassarsi, gli mise il suo cazzo moscio in bocca e tenendogli il capo disse.’ Ahhh, Anna e migliorata tantissimo, riesci a bere senza buttarne una goccia’. Anche il marito libero la vescica in quella fogna di bocca. LA donna fece uno sforzo immane per ingoiare senza soffocarsi, finito il marito fu il mio turno:
Anna si abbasso davanti a me ‘Dai vera voglio bere il tuo pisco’ MI afferro le chiappe la sua lingua
Mi lecco tutta la mia micina, era con la bocca spalancata, iniziai a pisciarli in bocca mentre me la leccava fu bellissimo . Ne feci tantissima e lei con fatica ma lussuria bevve tutto. ‘Anna , ma sei proprio un cesso’ Emise uno strano suono ‘UHM’ le mie parole la eccitarono , finito di inondarle
La bocca, lei continuo a leccarmela finche me l’asciugo , si alzo , mi bacio in bocca. Ero eccitatissima, la sua bocca sapeva di urina, di sborra di alcol, ma ero presa dalla lussuria. IL magnaccio ci separo:’Siete proprio delle depravate, qualche altra volta organizziamo un bello spettacolo’
Anna mi fece girare , perché voleva lasciare un piccolo regalino , mi alzo la camicetta e prendendo la matita per il trucco, mi scrisse, facendo mi un po male sul fondoschiena ‘Cagna rottainculo’. Sapeva che dovevo andare dai camionisti. Voleva che si esaltassero: Ci salutammo sali in macchina col il tipo.
Partimmo , mi fece allargare le gambe , mi ordino di sgrillatarmi , mentre mi fece ciucciare le dita della mano. ‘Troia sei pronta , per la serata, ci aspettano nel piazzale di un autogrill, decine di camionisti infoiati. Lo sai il mese scorso Anna ha bevuto il piscio di venti di loro, hai visto quante &egrave brava? Stasera no ti faccio bere anche perche poi devi continuare il viaggio, comunque di sborra parecchia ‘ Guidava a velocità , mi ordino ti leccargli il cazzo mentre guidava, nel mentre ricevette la telefonata di un camionista che era impaziente, lui gli rispose’Calma ragazzi la troia sara da voi al piu presto’ Finito la conversazione , si accosto sotto un ponte , abbasso il sedile
‘Cagna mettiti a pecora che ti voglio inculare’ Aveva il cazzo duro . LO entro mi stantuffo con foga, poi prima di venire usci mi fece sedere nuovamente e mi obbligo a abbassarmi per spomparlo ‘Dai ingoia no voglio che mi macchi la macchina troione’ , Era eccitata in poco tempo con due pompate mi riempi la bocca di sborra. ‘NOn ingoiare , anzi apri la bocca. ‘ Prese un pillola , seppi dopo che era uno stimolante, e me la mise nella bocca, poi prese anche una bottiglia di gin e mi fece bere qualche sorso, ingoiai la miscela di sborra alcool e pillola. Mi sedetti, inizia ad avere confusione, mi accese una sigaretta ‘ Siamo arrivati troia’

Entriamo nel autogrill, in auto c &egrave la musica a tutto volume , vedo doppio sono comunque molto eccitata , ci dirigiamo in una parte isolata e alberata del autogrill, vedo moltissimi camion, ci fermiamo , subito sento che un camion si posteggia dietro di noi, per evitare che curiosi , ci vedono ;
‘Vera scendi’
Qualcuno mi apre la portiera scendo vedo un uomo altro muscoloso e rozzo di aspetto ‘Bel troione ti se fatta attendere!” (fine prima parte)

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Spero che vi sia piaciuto, come sempre la mai email &egrave vera83@superdada.com.

Scesi dalla vettura , mostrando le mie lunghe cosce adornate da quello che rimaneva delle autoreggenti rosse a rete, per lo più lacerate e smagliate,il tizio che mi apri la portiera rimase allibito vedendo la mia figa torturata dal perizoma che conficcato dentro la fessura appariva in parte, la camicetta sbottonata, mostrava il mio seno con i capezzoli dritti e lunghi, pronti ad, essere , tirati, ciucciati, allungati, stuzzicati,pizzicati: ero una troia disposizione per esaudire ogni tipo di fantasia. Una puttana da strada, da fottere a ripetizione, una femmina in calore, comandata dalla lussuria e questo stranamente mi esaltava, stavo imparando a gestire la mia vera natura da troia..
L’uomo usci la lingua muovendola in modo sconcio e in modo equivoco comunicava con me..
‘ Troia sei proprio uno schianto! Una bambola da trapanare fino allo sfinimento! Una vacca da monta!Una maiala a cui rompere il culo !.’ Mi mise una mano sulle chiappe nude, ma io non fui da meno, aiutata da quelle espressioni sconce e volgari, passai la lingua sulle mie labbra carnose, e poi allungai la mano toccandogli la patta, aveva il cazzo duro
‘Che bella bestia che tieni tra le gambe’ Sorpreso da tanta audacia , l’uomo rimase di sasso.
In un lampo abbassai la cerniera dell’uomo uscendo gia un cazzo duro, lo masturbai con la mia mano esperta e mi abbassai spalancai la bocca e uscendo la lingua picchettai la cappella , per poi infornare quel cazzo in bocca fino alla gola, socchiusi le labbra facendogli percepire la carnosità , mentre con la mano masturbavo l’asta che restava fuori
‘Sei una ciuccia cazzi fantastica, ah,ah,ah ! Mi avevano detto che sarebbe venuta stasera un troia straordinaria, .Ah,ah’,ma non credevo, pompinara, fino a questo punto!.’.

Il magnaccio mi disse di smettere di spompinare, che ancora doveva contrattare il prezzo delle mie prestazioni..
Ero proprio una mignotta , una puttana, le sue parole mi riecheggiavano in mente ‘
‘Vacca sfondata, datti una calmati che ne avrai stasera da sbocchianre cazzi!’ ‘Mi drizzarono i capezzoli., e senti la passera bagnarsi.
Usci quel membro dalla mia bocca, ma non lo mollai,lo tenni in mano, mentre rialzatemi sfilavo verso un assembramento di uomini , fiera su i miei tacchi a spillo in autoreggenti con il perizoma infilato nel culo la scritta sul fondoschiena e la camicetta sbottonata, mi avvia fra il grogiolo di porci, che commentavano, in modo colorito , rozzo e sconcio il mio arrivo
‘Hai Visto ,Turi, ha scritto dietro la schiene -Cagna Rottainculo-‘ ‘Certo che ho visto! Di questa troia si dice : che ne prende anche due nel culo contemporaneamente!’ ‘
‘ Culo rotto!’
‘Hai una faccia su la cui fronte bisognerebbe scrivere . Pompinara doc! Succhia cazzi a ripetizione!’
Ridevano, si scambiavano commenti, mi sfottevano e deridevano’.
‘Principessina di questa minghia’.
‘Sei proprio una battona da strada; Troia!’
Mi senti accerchiata da più di venti maschi tutti camionisti magri grossi rozzi, gente che con le mani nodose mi palpavano in modo rude il culo ,mi pizzicavano le tette, mentre tenevo stretto il cazzo dell’uomo che era stato cosi gentile di aprirmi la portiera .
Il magnaccio si fece consegnare i soldi, 20 euro ciascuno , per potermi usare a loro piacimento.
Uno di loro gli domanda ‘Beve il piscio come la vacca della altra volta?’
Si riferiva alla signora incontrata intimamente precedentemente. Il magnaccio gli risponde che io sono una fottuta bevi piscio ma che non potevo farlo perch&egrave non sono brava come la vaccona a bere litri di liquido giallo e dato che devo far parecchi chilometri , mi avrebbe fatto fare un altro tipo di giochino. Dopo che consegnarono i soldi , tutti quei venti e più si uscirono i cazzi e mi fecero abbassare ero a culo in aria, e i miei piedini a causa dei tacchi a spillo mi facevano male.
Il magnaccio disse all’uomo a cui tenevo il cazzo in mano di provare il mio culo.
Tutti lo incitarono’Forza apriglielo bene il culo che poi completiamo l ‘opera.’
‘Sfondalo, spaccalo tutto a questa troia rottainculo!’

Sentiì alcune mani appoggiarmi sulle spalle spingendomi verso giù,il culo era in bella mostra. L’uomo mi diede una ginocchiata dietro le mie cosce facendomi abbassare ancor piu. ‘ Brava cosi mettiti a pecora, allarga con le mani le chiappe’

A turno mi posizionarono i loro cazzi davanti al viso, io iniziai a scappellarli, abbassato il prepuzio, mi accorsi che le loro cappelle puzzavano tantissimo.. ma io ero una scrofa in quel momento, adoravo succhiare quei cazzi così puzzolenti….Ne percepivo il fetore, ma presi non curante a ciucciare ero presa da una libidine sfrenata e quel fetore mi inebriava, ero ridotta una scrofa, circondata da membri puzzolenti ed grossissimi, uno uomo che stava per sodomizzarmi pubblicamente, in quel angolo seminascosto di un autogrill, se mi avrebbero visto i miei familiari, mi avrebbero rinnegata, la cosa strana che ero eccitata da tanto degrado: volevo proprio questo, essere usata come la peggiore delle troie..

Lo accontentai , ma allargandomi le chiappe rischiavo di perdere l’equilibrio, subito venni afferrata dalle spalle, e un cazzo mi entro in bocca, inizia a succhiare , mentre un altro tentava di forzare la a mia bocca, vidi altri membri davanti il mio viso . L’uomo mi diede una fortissima sculacciata, e posizionando il suo membro sul buchino , con un colpo di reni mi inculo. Senza problema , ne resistenza.
‘Che culo! E’ come il burro!’ Senti quel membro aprirmi in due , subito si aggrappò ai miei seni strizzandomeli ,inizio a pomparmi, nel frattempo le mie mani lasciarono le chiappe per impugnare due di quelle mazze che sventolavano davanti il mio viso ,non stavo capendo nulla, ero in palla, venivo sbattuta una cagna mentre succhiavo cazzi a ripetizione, a momenti ne avevo anche due in bocca, poi invece ad uno ad uno a turno me li fecero assaggiare tutti, finche il mio inculatore aumento i colpi e gridando mi sparo delle raffiche di sborra nello sfintere, mi farci a puntino.
L’uomo usci il suo cazzo gocciolante dal mio culo aperto, e strofino la cappella ancora sporca sulle mie natiche ‘HAi un culo da favola!’ Rivolgendosi a me , invece guardando i suoi colleghi di gang bang ‘Questa lurida squaldrina &egrave nata per farsi inculare e non solo!’
Tutti scoppiarono a ridere, continuavano a prendermi in giro e umiliarmi sia con lo sguardo che con le parole. ‘LA vacca &egrave proprio da sposare!?’
‘Proprio per avere le corna pià lunghe di quelle di un cervo!’
Mi fecero accovacciare con le gambe allargate , ero circondata da quel gruppo di porci scatenati avevano tutti il cazzo in mano e se lo menavano davanti al mio viso, percepivo l’odore di minchia, nel frattempo il magnaccio appoggio per terra, in direzione del mio culo una ciotola trasparente di plastica, dandomi degli ordini.
‘Troia caga tutta la sborra che hai nell’intestino , sforzati e farla colare in questa ciotola, raccoglieremo anche tutta quella che i tuoi clienti scaricheranno nei tuoi buchi da vacca. E poi te l a faremo bere ‘
Tutti scoppiarono nuovamente a ridere, e mentre mi sforzavo a far uscire il seme, due di loro forzarono la mia a bocca ormai collaudata, conficcandomi il loro cazzi, erano grossi e avevo difficoltà, ma uno di loro con la mano fece pressione sulla mia nuca, i bigoli entrarono in bocca.
‘Brava vacca ciucciali tutti. Non hai una bocca, ma una fornace’
Era vero, avevo la bocca molto larga, carnosa adatta a spompinare. Ma questi complimenti me li hanno sempre fatto. Dovevo esser uno spettacolo osceno vedere me accovacciata con la ciotola sotto le gambe dove colava lo sperma dal mio allargato culo, due cazzi enormi riempirmi la bocca, sulla schiena quella infame scritta, facevo veramente schifo. Una vacca da strada.
Sentivo la sborra colare dal culo ne usci parecchia, mentre ero impegnata a ciucciare quei cazzi sentivo mani che mi strizzavano i seni , altri strofinavano sul mio viso , sui capelli ,sulla schiena i loro cazzi di varia lunghezza e grossezza.
Percepivo anche un odore strano forte molti non erano pulitissimi. Ma in quella situazione per me tutto andava bene. Finito di scaricare il carico: MI fecero alzare. Il magnaccio mi porto in una strettoia tra due camion, era un spazio appartato. Mi fece sedere sul parafango di un mezzo. Era un parafango sporgente, stavo seduta bene, e sembrava resistente, appoggiai la ciotola.
Chiamo i clienti e gli disse di disporsi ordinatamente e che mi potevano fottere per un massimo di dieci minuti . Potevo prendermi dove e come volevano , in bocca in culo in figa. Tutti dovevano pero dopo aver svuotato le palle dentro di me , fare colare il seme nella ciotola. Arrivo il primo cliente’
‘ Dai troia ! Solleva le gambe e tienile con le mani, che ti sfondo tutta.’
Ero un uomo su di peso ma aveva un pene di tutto rispetto : ero seduta sul parafango alzai le gambe e allargandole li tenni con le mani ero in equilibrio precario, ma trovai subito stabilità perché il maschio mi infilo il cazzo in figa. Inizio a pomparmi e iniziai ad ansimare, mi leccava il collo mordeva le tette, e sentivo il rumore del cazzo che squisciava dentro la mai figa finche se ne venne, ebbe come delle convulsioni di piacere erutto parecchio sperma e quando usci gia il seme colava, fu lesto a prendere la ciotola . ‘Che spettacolo sconcio, ti farei fare un film , mentre ti cola questo fiume di latte bianco.’

Dopo che il fiume cessò, ripose la ciotola accanto a me si susseguirono parecchi uomini anche col cazzo piccolo, tante che nemmeno li sentivo tanto erano piccoli e io larga, ma anche se se ne venivano parecchio. Dimenticavo ciò che rimaneva del perizoma arancione, mi fu tolto e fu sistemato e attorcigliato alla caviglia sinistra. Alcuni mi facevano il culo e la figa e poi mi vennero in figa.
Ero una bambola nelle mani di quei porci , mi trombarono in tutti i modi, alcuni mi fecero cambiare posizione, e mi misero a novanta gradi inculandomi e sculacciandomi molto forte, ero trattata come le peggiori delle troie, ebbi diversi orgasmi, solo l’ultimo di quella serie di uomini non riusciva a venire anzi il suo membro era moscio , difatti se lo menava, io da brava crocerossina mi abbassai e glielo presi in bocca, lo feci appoggiare al parafango,ma niente non si alzava, allora mentre glielo impugnavo,lo passai sui seni,poi scesi a leccargli le palle, si indurì completamente quando leccandogli il buco del culo, mi scoreggiò in bocca, ebbi un’ attimo di sbandamento e di disgusto, ero stravolta sia mentalmente che in viso, da quel fetore che altero il mio olfatto. Ma lui mentre ero narcotizzata da quello scoreggio,mi giro e me lo mise in figa poggiando la mia testa sul parafango mi diede diversi colpi stranamente,in quella situazione di completo degrado, presi a godere, anche se degradata e sottomessa alle volontà di quei porci, che realmente mi stavano facendo di tutto di più.
In più li incoraggiavo ‘Si, dai continua ..ah.ah.ah .SiI!’ Mi svuoto le palle dentro, regalandomi un fiume di calda sborra . Appena finì , commento: ‘Troia come te non ce ne. Sei un tesoro. Grazie!’ MI facevo schifo ero trasformata in una macchina di sesso, un cesso vivente, la mia bocca stava diventando e un water dove gli uomini , ma anche le donne pisciavano, venivano, scoreggiavano, ma la cosa sempre sconvolgente &egrave che io godo, godo sempre . Sono una vacca senza fondo!.
Anche questo ultimo , fece colare dalla mia figa nella ciotola il suo latte.
Si allontano rimasi per un attimo sola, aperta, sfondata grondante , puzzolente, schifosamente cagna..

Ero stremata , avevo qualche bruciore interno, sia vaginale che anale, venne il magna, che mi avvertiva che ancora avevo quattro clienti tra cui , JO big, un camionista famoso per la sua verga , qualcosa di spaventoso potei accertare in seguito..
Ne approfittai per fare la pipi mi accuccia vicino il muretto e la feci.
‘ Sei proprio una cagna, oggi mi hai fatto fare un figurone oltre che un sacco di quattrini!’Mi diede un fazzolettino per asciugarmi la passera, e poi mi diede un gel che mi permise di alleviare i bruciori interni, ma sopratutto il gel mi sarebbe servito per ricever il cazzo di Jo Big.
Il mio tipo controllò la ciotola, era abbastanza piena di seme , arrivo JO big, un po più la capanelle di clienti gia precedentemente soddisfatti da me , ma che curiosi si assembravano per sentire i mie gemiti, e aspettare la bevuta dalla ciotola. Arrivo Il tipaccio, ara alto grosso muscoloso, rozzo e volgare di sguardo. ‘ Big Jo sventrala sta vacca!!’ Big Jo si volta verso la platea
‘ Non vi preoccupate che la apro a dovere . A questo troione, gli faro vedere cosa vuol dire venire fottuta da Big Jo, glie lo faro uscire dalla bocca ,gli spanerò quel culo merdoso ‘.!!’.
Mi tolsi la camicetta , anzi il cencio sporco e sudicio che era diventato.
Ora ero veramente nuda ,ero solo con i resti delle autoreggenti e i tacchi a spillo, il mio viso da troia stanca e consumato, con le traccia di schizzi di sborra, rattrappita e i miei buchi sfondati.
‘Dai bellezza abbassati e gioca con la mia bestia’

Mi abbassai, ero davanti a quel uomo possente, libero da pentoloni una proboscide semimoscia, sembrava un braccio non un pene.
Lui era autoritario nei mie confronti, aiutato anche dalla sua mole, sbatte sui miei seni il suo mostruoso pene, ero allibita non avevo visto mai un membro cosi grosso nemmeno nei film porno. Lo afferrai con una mano e lo misi tra le tette, la punta mi arrivava in bocca, mentre il tronco era massaggiato dalle mie tette strapazzate. La mia bocca afferrò la cappella , ma mentre la mia lingua solleticava l’ asta, le mie guance si gonfiarono all’inverosimile, dovetti far uscire il membro
‘ Non ce la fai a prenderlo? Succhiacazzi! ‘vedendomi in difficoltà,spinse la nuca verso il membro, dovetti allargare la bocca, e una buona parte entro con enormi sforzi, era ormai durissimo lo usci dalla mai bocca, lo sbatte in faccia schiaffeggiandomi
‘ Cosi si trattano le sgualdrine come te! A colpi di cazzo..Ahahah!’ Ero in balia di quel mostro fatto cazzo ma nello stesso tempo affascinata, mi eccitai come non mai,lo leccai tutto partendo dalle palle per arrivare alla cappella, era rossa lucida, carnosa, il sapore di selvaggio mi dava un ebbrezza in piu., ormai era pronto si sedette sul parafango del camion , e mi ordino di abbassarmi e sedermi su di lui. Mise trasversalmente in modo che la punta appoggiasse con le piccole labbra .
Entro, appena la punta, poi mi sollevo pian piano muovendosi , :: ‘ Sii.. fai piano, mi piace, ma ti prego ,adagio’ ah,ah! ‘
Lo muoveva piano piano e a ogni colpo, il cazzo prendeva possesso della mia figa , quei circa trenta cm , iniziavano a esser inghiottiti della mia ingorda passera. Assorbi quel cazzone fino a metà, ero seduta su di lui, riuscivo a prenderlo bene, mi alzavo e mi abbassavo
‘AH, ah,ha, ,si cosi’ mi piace JO rompimi la figa’.dai, maschione, sfondami, fammi sentire la tua troia!!! ‘
Mi muovevo a ritmo iniziavo a godere , a questo punto, lui mi prende per le ascelle mi solleva fino a farlo uscire e poi mi infilzava, o meglio mi impalai su quel membro, sentivo le palle sbattere con il mio clitoride e la avevo tutto dentro .
Lui esaltato grido.’E’.. Entraaaaato tutto!’
Un applauso parti dalla platea , poco distante.
Invece io gettai urlo’ UHHHHHHHHHHHHHH, Mi sfondi,’
Passato il temporaneo dolore arrivava fino alla pancia iniziai cavalcarlo tutto anche lui mi dava il ritmo tenendomi per le scialle’
‘SI cosi, cosi , mi fai impazzire ah,hah,ahah,siiiiiiiiiiiii”
Di la a poco presi a gemere come una gallina ‘ ahahahahahahahahahha’ E inizia a venire
e a squirtare
Ero spaesata, venivo come non mai, urlavo’ SIiiiiiiiiiiiiiiiiison una troia sono a nata per essere fottuta, trombata ,trapanata, allargata”
JO prese la ciotola e me la mise vicino la figa in modo che poteva raccogliere il mio squirt: fini di venire e Jo mi disse ‘Ora ti spacco il culo porca’
Ero ancora tutta arruffata e sposata per i continui assalti ma soprattutto per le mie venute, erano giorni che venivo martellata in tutti i buchi. Ero un po preoccupata , ma contenta e soddisfatta, la mia vera natura,prendeva sopravvento era questo che mi piaceva essere una puttana disposizione di cazzoni pronti a riempirmi. . Tenendomi il cazzo nella figa mi sollevo le gambe e lo usci , lasciando vuota la mia vagina, rumoreggiando, e dalla figa fuoriuscivano umori e sperma, con la sua forza mi sollevo e indirizzo il cazzo verso il buco allargato del mio culo, lo trovò, e di colpo lo entro .Ebbi una leggera resistenza , ma il culo mio, era spanato e lubrificato, entro facilmente, anche sei io mi senti riempita totalmente , percepì dolore, le pareti anali si allargarono tantissimo ,l’anello anale fece fatica ad elasticizzarsi, ma quando spinse con un colpo di reni mi piantai col culo sul quel membro.
Lui fece il resto , sempre dandosi delle spinte, lo entro tutto, iniziai a lacrimare, . prese la ciotola e
La appoggio alla figa , riempiendola , inizia tintillarmi il clitoride, dopo qualche istante di dolore lancinante, aiutata dal suo lento ma impavido muoversi , inizia a prendere, fiato, mi fece abbassare le gambe, ‘Dai impalati troia, cavalca! ‘ Mi tolsi le scapre avevo i piedi in fiamme, e a piedi nudi , toccando terra mi sollevavo per poi scendere.
Sentivo il culo scoreggiare aria, e tutti ridevano
‘ TI piace aver il culo rotto? eh troia ‘
Io da cagnetta in calore’ Si, mi piace che mi rompi il culo!’
Mi alzo le gambe e me li fece piegare e appoggiare con le ginocchia sul parafango, mi strizzo i seni e si sollevo , e girandosi verso la platea disse ‘Vedete la troia , rottainculo volante!’
Tutti ridevano ‘ Porca ti rimarrà il culo aperto per sempre’ Questa era la mia paura.
Lui si sedette sul pafango, e prendendomi per le ascelle mi fece scendere e salire, poi si rialzava in modo ch sfilava il cazzo dal culo e faceva ammirare il mio sedere spaccato completamente, alla platea che ormai si era avvicinata .
IL cazzo usci facendo un botto e il mio culo esplose in una eruzione di sborra, prontamente, raccolta ,stavolta dal magnaccio che afferrò la ciotola e la mise sotto il mio culo.
Subito dopo JO mi rifece impalare , quando avevo ormai nuovamente il cazzo piantato nel culo, chiamo gli altri che ancora dovevano sfottermi e gli dissi che a turno potevano riempirmi la figa.
Non si fecero pregare, il primo fu un altro cazzo grosso, che mi entro facilmente, malgrado nel culo avevo piantato quel palo di carne.
Ero strapiena di carne maschile , il nuovo arrivato mi diede alcuni colpi e se ne venne subito, appena usci, un altro entro questo la aveva piu piccolo e sottile era , non avvertivo che solo il suo movimento, arrivò una altra dose di sborra, e cosi si alternarono altri cinque nel scaricare i loro coglioni pieni dentro l ami passera, mentre Jo giocarellava con il mio culo, diciamo meglio mi rompeva il sedere. .
Finito il giro di inficate, il magnaccio rimise la ciotola, nella mia figa da cui scorreva sempre un fiumiciattolo di sborra la ciotola era quasi piena.
A questo punto Jo’ ‘ORA toglietevi e godetevi una inculata pazzesca’
MI sollevo ,tenendomi il cazzo in culo mi rifece toccare con i piedi per terra, mi fece girare e mettere a ginocchioni sul parafango , usci il cazzo , con un rumore di aria , ma lui prima che sarebbe fuoriuscito un fiume di sperma, ritappo il buco, stette qualche minuto ,mentre io ero a pecora con le tette a penzoloni, ad uscirlo tutto e rientrarlo di colpo, rumoreggiavo solennemente sembrava che il mio culo si aprisse, in due, il porco mi prese, e inizio a darmi dei colpi pazzeschi.
Le mi tette ballavano tutte, con le mani mi titillava il clitoride.
‘ SI dai porco maiale, spaccammelo tutto questo mio culo da troia!Si! Tutto ti prego.. ahhahahahahhhaha, sono una sporca puttana, un alurid a cagna’
Gli altri dicevano ‘Dai spaccala tutta’ Lui mi sodomizzava con gusto , mi montava fino allo sfinimento. Dopo moltissimo tempo , stavo letteralmente impazzendo di piacere, lui inizio a riempirmi lo sfintere di sborra sentivo gli schizzi, sembravano non finire piu.
‘Ti innaffio , troia ! ‘Mi innaffio per parecchio tempo , quando usci si puli il cazzo sulle chiappe il culo rumoreggio sempre piu forte, subito gli spettatore mi presero la ciotola sotto il culo, mentre lui mi prese la testa e indirizzo il suo membro sul mio viso, se lo puli, e infine mi rodino di .. ‘Pulisci e lucida la cappella con la lingua!’ Esegui l’ordine, leccai la cappella, con maestria.
Finito di raccogliere lo sperma nella ciotola, senti parecchie dita violarmi il culo e la figa raccogliere tutto quello che potevano e dopo me lo hanno strofinato sul viso.
‘Che culo e figa rotta questa ne puo prendere due contemporaneamente sia nel culo che nella figa.’

‘ Ora deve bere , baldracca! Bevi’ Mi fecero metter in ginocchio con il viso in aria.
Qualcuno verso delle gocce di vodka per render il tutto piu liquido e iniziarano a versare nella mia bocca, piano pian in modo che potevo delguttire, quella bevanda fatta di umori anali , vaginali e sborra, mescolata con la vodka
‘Sei uno spettacolo, vedere che bevi tutto. Rotta in culo, figa spaccata allarga la bocca più che puoi! ‘

Bevevo senza farne cadere niente, nel mentre delle mani mi tiravano i capezzoli, un fremito mi attraverso il corpo ero ancora eccitata, mi piaceva esser messa in mostra in quel modo bevetti moltissimo sborra, ad un certo punto, avevo la bocca piena , aperta sdillabrata e piena di latte di maschio, non ce la facevo piu a ingoiare.
Qualcuno mi voleva pisciare in bocca, ma il mangnaccio gli raccomando di non farlo,gia ero in uno stato pietoso. Ne bevvi piu della meta, cmq qualcuno penso, di versare il resto in viso.
Qualcun altro si usci il cazzo e rovisto nella mi avbocca facendo colare fuori dalle labbra il seme. ‘Sembra un cesso otturato’.
Ma ancora nella ciotola c’era sborra che fu versata sui miei capelli. Riusci a bere quella che avevo in bocca e per finire , il magnaccio mi fece leccare la ciotola..
Il magnacico dopo che tutti si godettero la scena li invito ad andare via mi salutarono tutti .
Dopo un po rimasi sola con il magnaccio , che mi disse’ Sei una vacca stupenda , mi ha appena chiamato il tuo amico sta venendo qua , mi accompagno alla macchina , indossai la camicetta, ero tutta impastricciata e appicciosa .Dovevo essere molto sconcia , indossai il fetido e ringrinzito perizoma. Ero li in quello stato con la camicetta sporca e sbottonota, il perizoma che scompariva tra le chiappe, aspettando il mio accompagnatore, nel frattempo la barriera dei camion, svani , tutti se ne erono andati. Le auto ch esi avviavono all’autogrill potevono vedere una battona seminuda che asp&egraveettava. Ad un tratto riconobbe la auto del amico di Alain, accosto. L’uomo scese dalla macchina e rivolgendomi la parola mi disse…. (continua)

. Come sempre per i vostri commenti vera83@superdada.com
‘Vera! Razza di puttanone, come ti hanno ridotta?’ Mi osservava scrupolosamente, mentre io ero in autoreggenti smagliati, perizoma attorcigliato tra le grandi labbra, infilzato tra le chiappe larghe,con i seni che svettavano oltre la camicetta sudicia e aperta, il viso pasticciato da sperma e umori rattrappiti sulla pelle ,il poco trucco sbavato sul viso e i capelli come colla. ‘Be , mi hanno trastullato un pochino, sfondandomi tutta..’ Lo guardavo con lo sguardo malizioso, mentre il magnaccio se la rideva sotto i baffi, mentre mi palpava il culo.
‘Questa zoccola &egrave un portento, si &egrave fatta scopare da più di venti infoiati maiali, che l’hanno farcita a dovere , per finire ha bevuto litri di sborra da una ciotola., ad un certo punto la sua bocca si &egrave otturata , la rimanente sostanza gliela abbiamo versata sul viso’.
Scoppiarono a ridere tutti e due , io chiesi una sigaretta , ma al momento mi fecero abbassare e mentre loro parlavano di denaro, uscirono i loro cazzi e all’unisono mi dissero ‘Succhia troia!’
Mi trovai nelle mani i loro conosciuti arnesi, che menai, mentre li guardavo spartirsi il bottino che io avevo guadagnato con il sudore della mia figa, della mia bocca e del mio culo .
I membri erano nuovamente duri e li misi in bocca, giocarellando con le loro cappelle usando la mia lingua, . Il mio accompagnatore mi disse che era ora di andare, . Ma il magnaccio voleva ancora scoparmi la bocca, mi infilo il cazzo e tenendomi per il capo prese a fottermi in bocca, io strinsi le labbra, mentre lui inizio a pomparmi,dopo poco senti esplodere il suo piacere , inghiotti tutto, anche se per la serata avevo fatto il pieno di sborra, avevo un po di nausea. Non fini di inghiottire, che appena il magnaccio usci il suo arnese ,il mio accompagnatore mi giro e infilo il suo
‘Bevi pure il mio latte, porca!’ Come una bambola nelle loro mani senza dire una parola, accettai anche il suo cazzo, che dopo qualche pompata mi riempi anche egli la bocca, non riuscivo più a deglutire, mi sentivo lo stomaco gonfio di quanto avevo bevuto ,il tipo mi apri la bocca, e vedendo che ancora era piena di sborra che non riuscivo a ingoiare , mi sputo , dicendomi ‘Schifosa troia, hai ingoiato sborra a litri te ne penti per la mia, :’ Feci uno sforzo eccitata da quel trattamento e degluti anche l’ultima razione.
Mi offrirono una sigarette, la fumai accanitamente mentre il mangaccio diede dei soldi pure a me, Parlando con il tipo gli chiese che mi voleva ancora aver a disposizione, e rivolgendomi a me mi disse dove lo potevo trovare, ci salutammo. L’accompagnatore, mi fece salire in macchina , dopo che mi aveva fatto infilare la mia gonna e messo sotto il sedere un giornale, cosi non gli sporcavo il sedile.
Parlammo poco anche perch&egrave lui aveva riposato mentre io lavoravo , era notte fonda.
Mise la musica di sotto fondo e fece scivolare l’auto ad una andatura di vacanza , io ero stanca , avevo i buchi che mi bruciavano , semidistesa sul sedile cercavo di prendere sonno, ma non ci riuscivo , rivivevo gli ultimi due giorni pensando a tutti i cazzi che avevo preso , ripensavo ad Alexia, ai magnacci del hotel a mio zio ,al nero, al tipo che avevo incontrato in albergo e poi rincontrato alla agriturismo, ai tizi che mi avevano scopato nel cesso della stazione e riflettevo che sono una lurida troia, che amo avere fatto di tutto, che bevo il piscio, ingoio litri di sborra, ripensare alla mia vita cambiata da quella sera di alcuni mesi prima con lo show in albergo e ancora prima al cinema, mi rifaceva bagnare, e drizzare i capezzoli, .Rivedevo chiudendo gli occhi tutti i cazzi che avevo preso negli ultimi mesi e le varie gang bang che mi avevano visto protagonista indiscussa, regina delle nerchie e leccatrice di figa, pensavo a Erika, ma di lei non ho ancora oggi notizie, tranne che qualche sms, parliamo chiaro amo molto tutto ciò. Cosi facendo mi addormentai, fui svegliata da una carezza di ALain ‘.
Mi salutò calorosamente, dicendomi pero ‘Ciao tesoro, ti offendi se ti dico che, fai schifo , ti hanno praticamente ridotto in una latrina viaggiante’ Si concedo con il mio accompagnatore che mi saluto anche lui con calore, mi fece promettere di farmi risentire , non voleva perdermi di vista.
Pensavo tra me e me che tutti mi vogliono fare battere , fottere, usare come un bagno pubblico, ma a me essere usata in questo modo piace da impazzire, sono una cagna perversa.
Alain dopo avermi detto che avevamo qualche ora di tempo prima di partire e avermi spiegato cosa dovevamo andare fare all’estero , mi invito ad andarmi a lavare, mi porto in una stanza della sua immensa villa.Restai sola , l’ambiente era profumato e lussuoso , accogliente , trovai una valigia pronta con tutto quello che una donna può desiderare per partire, lingerie, trucco cremine ,vestiti eleganti e casual, sul letto c’era un gonnellone di cotone lungo e largo e la biancheria intima che dovevo indossare per il viaggio mi aveva anche preparato le scarpe basse e comode.
Aveva pensato a tutto . Alain &egrave un uomo di gusto. : Mi lavai la faccia e iniziai a struccarmi.
Pulivo il mio viso quasi corroso dal seme maschile , senti entrare in stanza ALain, chiese il permesso di entrar nel bagno aveva con se alcuni attrezzi.
Mi disse che prima , che mi lavassi doveva prepararmi bene, io compresi il perch&egrave.
Mi fece denudare tutta, finalmente toglievo quello che restava degli autoreggenti , il perizoma, l a camicetta e la gonna.
Mi fece distendere sul tappeto molto soffice con le gambe in aria, infilo nel mio ano la cannula per un clistere , . Si dovevo fare un clistere .
‘Tesoro ora ti pulisco l’intestino, te lo sturo a dovere. ‘
L’acqua tiepida irrorava il mio sfintere, , ad un certo punto sentivo l’intestino pieno.
Completata l’operazione, mentre io avevo i primi stimoli, usci da un borsone un dildo grosso che senza fatica e senza dirmi niente mi pianto dentro, lo uso per tapparmi il buco, voleva che l’acqua facessi il suo corso e mi avrebbe pulita tutta internamente.
Mi parlo di tantissime cose , anche nei minimi particolare mi spiego cosa avremmo fatto in viaggio. A momenti lo guardavo perplessa , avevo anche paura per quel tipo di missione che mi aveva assegnato,, anzi che dovevamo portare avanti insieme.. Mi disse di mettermi a quattro zampe , in modo che il clistere avrebbe fatto effetto, ovviamente stronzate , una scusa per palparmi. ALain &egrave molto attratto da me.
Mi faceva complimenti, mi diceva che ero focosa e passionale , il mio essere puttana e donna lo eccitava, le sue parole calde mi scaldavano, gli dissi che giorno dopo giorno , esperienza dopo esperienza, e nel campo sessuale ne stavo provando e sperimentando parecchie, avevo capito che la mia vera natura &egrave quello di troia, che amo essere trattata da cagna, lui si tolse le scarpe e i pantaloni mi fece scorrere il suo piede lunga la schiena ammirando e commentando sconciamente la scritta, che anche se sbiadita era leggibile., per potarmelo sul viso , presi in bocca il suo pollice, e lo ciucciai , mentre lui avvicinandosi al mio seder usci lievemente il dildo, facendo rumoreggiare il mio culo ,lo entro tutto fino alla base , e si dedico a schiaffeggiare le mie mammelle a penzoloni.’Perch&egrave non ti fai dei pircing ai capezzoli?’Gli risposi che era mi intenzione adornare il mio corpo di pircing., mentre tirava i capezzoli allungati ,dalla posizione e dalle scorribande degli ultimi giorni..
Non so in che tono gli dissi quelle parole , ma solo mi accorsi dal fatto che si usci il cazzo e lo pianto nella mia bocca che quelle parole lo eccitarono da morire , mente io ero sempre a pecora si distese davanti me infilando le gambe sotto il mio corpo con il piede giocarelava con la mia figa , mi trovai il suo cazzo eretto che impugnavo e lo portai alla mai bocca, lappando la cappella, e slinguando successivamente l’asta, assaporando le palle, lo sentivo gemere, , quante che si rialzo e si porto dietro la mia schiena,entro il cazzo nella mai figa, avevo il culo otturato, lo stomaco che mi faceva male, per via di flussi di acqua calda che depuravano il mio intestino, ma i colpi che il mio amico mi diede , mi fecero dopo poco venire; ”ALAin mi fa male lo stomaco devo andare in bagno’
Ma lui continuava a montarmi ‘Mi piace avere e fottere una vacca con lo stomaco gonfio’
Mi palpava le tette, giocarellava con i capezzoli e anche il ventre. Percepiva il gonfiore del mio pancino, rotondità causata artificialmente, accarezzare il mio corpo lo eccitava, sentire il suo tocco mi faceva essere ancor piu libidinosa.
‘Ti amo Vera sei una vacca da monta, ci divertiremo in questi giorno. Ti avrò a mia disposizione, ti farò diventare più porca di quanto sei!”
Preso dall’eccitazione ed esaltandosi mi trombo, per molto tempo , facendomi ondeggiare parecchio, sentivo il mio stomaco rumoreggiare, i miei buchi pieni, e il rumore delle sue palle che sbattevano con le mie chiappe. ‘Ti fotterò per molti giorni, porca. Si gemi cosi che ti irroro la vagina’ Io gemevo ad alta voce , e fui inseguita dai suoi gemiti , venni.
Nel frattempo con la palma della mano picchettava la base del dildo che tentava di uscire e liberare il mio sedere.
Avevo la figa piena di sborra.
..
Resto immobile con il membro conficcato dentro , si alzo e io insieme a lui , mi porto vicino al water, si stacco da me , la mia figa era grondante di latte maschile
Mi fece abbassare sulla tazza , ad un certo punto usci il dildo, di scatto , ebbe il tempo di toglierlo e io di sedermi che il mio culo si spalanco completamente , rumoreggiando e una fiumara di acqua calda sporca , sperma residuo e altro si riverso impetuosamente a getti nel buco del gabinetto. Lui era in preda ad un eccitazione fuori dal comune, il suo viso rosso , il suo pene davanti al mio volto , ero li gambe divaricate sul cesso e liberavo il mio intestino , mi guardo negli occhi, alzando con la mano il mio viso . ‘Devi bere, tesoro, dalla mia fontana!’
Senza rispondere ma in preda al sollievo che si ha quando si scarica, nel mentre dalla mia figa usci della pioggerellina dorata oltre al seme , apri la bocca, mi appoggio il suo membro, e con grinta e lussuria perversa.. ‘Voglio che la bevi tutta, fino all’ultima goccia, senza farne cadere nemmeno una goccia !’
La sua piscia inizio a zimbellare sulla mia lingua e con il polpastrello e l’indice , Alain regolava il getto,
Io come una cagna obbedivo , duro molto riempiendomi la bocca e io bevvi parecchio, ormai stavo diventando brava a bere. Fini anche io di liberarmi la veschica e l’intestino , ALain mi di che potevo farmi un bagno lavarmi aggiustarmi, e che mi avrebbe aspettato nella stanza degli ospiti per fare colazione. Dopo piu di un ora mi presentai in accappatoio da lui. Si spreco in complimenti sulla mia bellezza, sulla sinuosità del mio corpo celato in parte dall’accappatoio, mi rifocillai bevendo un caldo caffe e mangiando delle brioche alla crema.

Parlammo , nei minimi particolari dei dettagli del viaggio. Iniziai a vestirmi , indossai le autoreggenti color azzurro e il reggiseno blue ,mentre discutevamo e io mi vestivo vedevo il suo sguardo attaccato al mio corpo, gli piaceva moltissimo vedermi vestire, e anche truccare, mentre le sue direttive si imprimevano nella mia mente, lui fissava le mie labbra, ricoperte dal rossetto, indossai il gonnelline , calzi le scarpe, ma prima che mettevo la scarpa destra , lui si abbasso e mi bacio il piedino. Mi disse di controllare i miei documenti , di sistemare la valigia , che da li a poco sarebbe venuto il tassista che ci avrebbe portato all’aeroporto, mi privo per qualche istante della
sua presenza, quando ritornò, mi fece distendere sul letto allargai le gambe e si infilando dei guanti da medico mi splmo il gel all’interno della vagina .
Uso quattro dita per spalmarmi internamente il gel , ero larghissima non avevo nessuna difficoltà a riceverle, Alain era convinto che un braccio sarebbe entrato fino in fondo nella mia passera.
Mi riservo stesso trattamento per il culo.
A quel punto , andò a prendere due aggeggi a forma fallica di legno scuro , ma levigato, con un apertura superiore , , mi disse di aspettare, dopo poco e porto dei gioielli antichi e li mise una parte in quello piu grosso e l’altra in quello piu piccolo. Ma comunque sembra almeno venti cm. ‘Vera , concentrati , che ora facciamo il carico , da questo momento siamo in azione’
Mi fece alzare i glutei e entro nel sedere quello piccolo , mi disse di risucchiarlo con , entro tutto rimase solo fuori la base rettangolare di qualche centimetro, che si posiziono sul forellino anale, forellino per modo di dire, ex , d’altronde il mio culo con tutto il cazzo che avevo preso non aveva piu un forellino ma un apertura, ancor elastica ma sempre una apertura che celava la voragine anale.
Fece delle prove lo usci facendo richiudere l’0entrata e poi me lo affondo nuovamente, il mio sedere se lo inghiotti voracemente, ‘Il mio carico e al sicuro, passiamo al secondo , tesoro!’ Mi fece alzare ancor piu l e gambe appoggiandosele sulle spalle si abbasso e mi lecco il clitoride, la sua lingua puntellava il pezzettino di carne, con l edita socchiudeva le labbra , con questo gioco di dita e lingua mi bagnai come una fontana.
‘Stringi il culo e allarga la figa al massimo ‘
Cosi feci appoggio il contenitore a forma di cazzo e me lo infilo buona parte, non riuscivo a prenderlo , anche perch&egrave il tubo che avevo nel culo tentava di uscire, mise le sue mani sotto le chiappe , poi tolse una mano, che uso per riuscire l’arnese , dalla figa lo rimise di getto dentro , stavolta entro tutto.. Mi fece alzare e mi porse un mini assorbente , che posizionai all’interno delle coulotte, che indossai, mi fece scendere il gonnellone, mi fece camminare abbassare , per vedere se trapelava qualcosa, andava tutto ok, il carico era ben custodito tra le mie gambe e nei miei preziosi buchi. Un senso di pieno mi procurava dei brividi lungo il corpo , una forma di esaltazione , mista ad erotismo e incoscienza, scuoteva il mio corpo. Il suono del campanello della villa ci avvertiva che il taxi era arrivato, prendemmo il necessario e uscimmo , Alain era un gentiluomo prese la sua e la mia valigia , io avevo solo una borsa dove avevo tutte le mie cose personale, mi fece salire sul taxi e lui accanto me ,il tassista mi spogliavo con gli occhi, ma sbricindomi allo specchietto intui che ora non ero piu la sconcia puttana di qualche ora prima , ma un affascinante, profumata e conturbante gnocca. ALain pronuncio le fatidiche parole ‘Velocemente all’aeroporto, scalo internazionale’ LAsciammo la villa, ero stanca e il tempo mi volo, arrivvammo quasi subito allo scalo,scendemmo velocemente (continua)
Come sempre pe ri vostri commenti vera83@superdada.com.
Lasciammo alle spalle il tassista che chiuse la portiera della macchina e si dileguò nella confusione dell’aeroporto internazionale. Il check-in fu veloce,eravamo gia in ritardo non sono potuta godermi l’aeroporto, in pochissimo tempo ci imbarcammo. In volo mi stavo annoiando, Alain era lontano da me , accanto a me avevo una suora Mi sentivo i buchi pieni, ma non ero eccitata. Dopo l’atterraggio, ci preparammo non vedevo l’ora di uscire fuori dallo scalo, ero in paranoia, non volevo sorprese all’uscita , la tensione era stampata sul mio viso, Alain mi si avvicinò e mi sussurro all’orecchio ‘Stai calma ,piccola: Andra tutto bene!’ .
Scesi dall’aereo , recuperammo velocemente i nostri bagagli , sembravamo due sconosciuti, io ero molto ma molto eccitata, sentire il vociare di tutte quelle persone ,l’aeroporto era strapieno, gente che va gente che viene, percepivo l’energia dei corpi che mi passavano vicino e sfioravano il mio corpo..
Seguo il passo di Alain, era lui il mio mentore, la mia guida, sentivo i due grossi bussolotti , conficcati dentro di me, vogliosi di uscire fuori, i mie buchi erano caldi, bollenti, pieni.
I miei capezzoli eretti pronti ad essere assaporati e ciucciati da bocche vogliose.
Ero presa da una un’ euforia fuori luogo, intanto la tensione saliva..
Alain si fionda con il suo passo elegante fuori dall’aeroporto, e io lo seguivo. Prendemmo un taxi , ci guardammo negli occhi, e io iniziai a parlare dal nulla, e lui prosegui in quelle chiacchiere frivole. Dallo specchietto il tassista ci guardava, affascinato da me e anche attratto dai noi due, eravamo con un carico particolare, posizionati in dei posti particolari, il mio culo, la mia figa.
Arrivammo a destinazione, scendemmo , sentivo gli sguardi del tassista e dei passanti della strada, addosso..
Mi trovai un palazzo elegante davanti , varcammo la soglia , il portiere ci annuncio al nostro cliente. Mentre salivamo con l’ascensore . Alain mi sussurro all’orecchio, di stare in campana, di seguire il suo sguardo, mi tocco il culo a pieni mani e mi diede la sua lingua . io usci la mia, per incrociarcele esternamente alle nostre bocche, senza rovinarmi il rossetto.
Suonammo alla porta, ci venne ad aprire un bellissimo uomo, alto muscoloso , ben vestito, dallo sguardo truce, ma dai lineamenti molto virile, ci guardammo intensamente, ,fece strada, entrammo in uno studio ,arredato con gusto e con dei monili antichi, e quadri alle pareti. Il nostro compratore ci aspettò davanti una scrivania in legno massiccio, saluto Alain, saluto me affascinato dalla mia bellezza. Ci accomodammo io su un divanetto, parlarono a lungo, la guardia del corpo era di fronte a me che mi osservava anche se apparentemente controllava tutto . Alain ad un certo punto , mi schiaccio l’occhio sinistro era il segnale, mi sollevai la gonna, mostrando le mie cosce, vidi gli sguardi dei due uomini strabuzzare. Mi sfilai le coulotte, senza far veder niente e li diedi a Alain , che li poso sulla scrivania, furono prontamente prese da il compratore , che li odoro intensamente, questo suo gesto mi eccitò tantissimo.
‘Profumo di giovane giumenta da monta! Inebriante,. Ma ora alain parliamo di affari. Dove &egrave quello che volevo?’ .
Parlava bene l’italiano, pur essendo francese.
Mi posizionai sul divano mettendo le gambe sui braccioli, con le gambe a penzoloni , con la gonna abbassata che non faceva vedere niente. Alain si avvicino a me, e guardando il compratore gli disse’I soldi?’ . Lui prontamente un pò innervosito
‘Prima la merce, i soldi sono già qua.’
Alain si avvicino a me e sollevando la gonna
‘LA merce &egrave qui’ Avevo le gambe spalancate , i miei buchi otturati facevano capolino alla vista dei due uomini, Alain con le unghie sollevo ,la base del bussolotto piantato nel culo e piano piano lo usci, con l’altra mano tappava la figa. Usci il bussolotto a meta, poi lo rientro per poi riuscirlo di colpo , lasciando il buco allargato e svuotato..:Alain chiese di mettere sullo scrivania un giornale, nel frattempo il guardia spalle prese il giornale e lo posizionò sul tavolo.
Alain mi porse in bocca il bussolotto
‘Cagnetta, puliscilo bene, mi raccomando , usa la tua bocca e la tua lingua.’
Era per mia fortuna pulito , ma impregnato di umori anali. Aprì la bocca, e lo feci entrare per un quarto, premendo con le labbra, messa a ventosa lo asciugai, per poi finire l’opera con la lingua,
mentre Alain, lo usciva e me lo porgeva in bocca. Vidi con la coda degli occhi i due uomini eccitarsi, riabbassai la gonna, e aspettai istruzioni, dopo aver lucidato i bussolotto..
Alain , apri il bussolotto e butto sul tavolo i gioielli. Il compratore, rimase di sasso e non sapeva se guardare me o i gioielli.
Si dedico agli affari.
Il compratore ammirando la mercanzia, fece l’esperitise dei gioielli, diede ordini al suo uomo che si reco in un ‘altra stanza per ritornare dopo poco con una valigetta..
Osservai la guardia del corpo mi accorsi che aveva a una protuberanza all’altezza dell’ inguine , gli era drizzato il cazzo. Volevo quel membro, ero molto eccitata.
L’uomo poso sul tavolo la valigetta che fu aperta dal compratore, mostrando ad Alain i soldi..
Il mercante chiese ad Alain dove si trovava l’altra parte della merce. Alain,porco come sempre anche quando faceva affari, disse al guardia spalle di prenderlo lui l’altro bussolotto, Alain mi guardo negli occhi alzai immediatamente la gonna.
Il tipo guardo il suo padrone che abbasso il capo, dando il benestare.
Il tipo contento come una pasqua , ma in quantunque , si abbasso , davanti la mie gambe spalancate , mi fisso negli occhi, io da vera porca , passai la lingua sulle labbra, e gli feci l’occhiolino, lui alzo la base del bussolotto, e piano piano lo usci, arrivò a più della meta e lo rientro lentamente, generando piacere, ma con maestria , e in modo professionale, dato che il bussolotto era grossissimo, mise una mano sul pube e senza farsene accorgere dagli altri presenti con il mignolo mi sfiorò il clito, con l’altra mano usci di colpo l ‘oggetto, la mia figa rumoreggio, rimanendo vuota e svuotata. Rimasi con la figa, larga e in mostra per qualche istante.
Mentre il compratore esclamò.
‘Che pezzo di figa, fantastica! Che stupendo forziere umano per nascondere le mercanzie!’
L’uomo come aveva fatto Alain ,precedentemente, mi fece pulire il bussolotto con la bocca e la lingua. . Ma stavolta era troppo grande la mia bocca non arrivo nemmeno ad un quarto della dimensione.
. Lo usci e me lo porse da asciugare con la lingua, finito il mio lavoro di lingua lo diede ad Alain che lo apri e mise l’altra mercanzie sul tavolo.
Il mercante valuto anche il nuovo carico, dopo la perizia , comunicò a Alain che tutto andava bene. Diede a Alain i soldi. Il mio capo li conto. Ognuno delle due parti si conservo i gioielli e il denaro. Passammo a brindare con dello champagne. Io mi ero ricomposta avevo le gambe accavallate.
Ero ancora senza mutandine, bevemmo e brindammo tutte e quattro anche la body gard, che mi fissava con lussuria. Io lo volevo pure, il mercante offri un sigaro cubano a Alain, che mi si avvicino, mi alzo la gonna , mi fece alzare le gambe ad allargare, e infilo buona parte del sigaro dentro. Poi lo usci se lo mise in bocca, assaporando il sapore del cubano unito a quello della mia figa. Il mercante commento ‘Ma questa ragazza la voglio,per me. ‘ Fini di parlare mostrando un sorriso ironico. Ma realmente mi voleva. Mi chiese se poteva anche lui usufruire della mia figa per bagnar il sigaro, Gli sorrisi,allargai benissimo le gambe li misi sulle spalliera . Lui si avvicino a me si abbasso, infilo dolcemente il sigaro dentro, mentre Alain commentava la scena..
‘Dillo che la mia collaboratrice &egrave stupenda, una meravigliosa donna , disponibile e generosa, aperta a tutto!’ Il cliente che nel mentre aveva imboccato il sigaro e acceso, rincaro la dose ‘Il sapore del cubano decolla con il profumo di questa passera, Una stupenda creatura, quando andate via mi devi concedere il privilegio di riotturrare questi due stupendi orefizi’ Tutti scoppiamo a ridere, , mentre aprimmo una altra bottiglia di champagne, che bevemmo velocemente.
A quel punto chiesi al padrone di casa dove era la toilette, mi scappava la pipi,, si a causa dello champagne ma anche perch&egrave per molte opere non ero potuta andare in bagno.
Il mercante disse al suo uomo di accompagnarmi nel suo bagno personale e di esaudire tutti i miei desideri.
Il guardia spalle fece strada attraversammo un conidio , ben arredato, arrivammo davanti alla stanza da bagno. Mi apri la porta e mi fece accomodare, rimanendo immobile davanti il corridoio, mangiandomi con gli occhi. Io con fare da birichina gli passai davanti sculettando vistosamente e lentamente, mettendomi il dito in bocca, lascia la porta aperta e girandomi , gli sorrisi .
Lui capi il segnale entro chiuse la porta, il bagno era stupendo mosaici sul pavimento, un lavabo in marmo, la vasca idromassaggio, a forma di uovo, Mi avvia davanti la tazza di design pur quella, era sospesa al pavimento, non mi sedetti ma quasi mi appoggiai, alzai la gonna, e iniziai a liberarmi la vescica, lui mi guardava con sguardo osceno, mentre si carezzava il pacco, era grosso,almeno vedendolo sotto i pantaloni stretti intuivo la forma. Finita di far l pipi strappai un pezzettino di carta igienica e rivolgendomi a lui, con fare smorfioso. ‘Per favor e me la asciughi la passerina’
Lui mi guardo con libidine, prese a prendersi confidenza.
Mi parlava in francese , ma compresi che mi voleva dire -Certo troia te la asciugo subito, ma dopo devi obbedirmi-
Si precipito, mi prese dalle mani la carta igienica mentre io sollevavo la gonna, e mi asciugo la passera, la pulì completamente.
Dopo mi afferro per le braccia e mi porto a se, baciandomi furiosamente e strofinandosi con me e mi spinse verso il lavabo, ,mi fece seder sopra,mi alzo la gonna , facendomi appoggiare le chiappe sul marmo mi allargo le gambe, continuava a sbaciucchiarmi, per poi con le mani slacciarmi il top a fascie , si stacco dalla mia bocca, per sollevarmi il reggiseno e uscire le mie tettoni, li strinse con le mani, per poi abbassarsi e a turno succhiarmi i capezzoli. Ero in fiamme. . sempre nella sua lingua mi diceva -sei una cavalla da monta- Io non capivo più niente’Stallone sfondami tutta, fammi sentire la tua cerchia- Con le mani gli afferrai il membro e lo strinsi ,era enorme , si abbasso la cerniera e anche i pantaloni me lo diede in mano. Ne constatavo la grossezza e la lunghezza, m elo tolse di mano per che si abbasso e allargandomi con le mani la figa, inizio a leccarmi il clito, con le labbra lo succhiava. , . Era bravissimo di lingua, mi leccava sopra la figa per girarci attorno, , mi faceva sentire le sue labbra, poi affondava le sue dita, fino a quattro, mi guardava, commentando che ero apertissima, , si sollevo , mi appoggio il suo cazzo e prese a spennellarmi il clitoride , poi lo passo su tutte le grandi labbra, ‘ah,ah’ah;:’ gemevo senza ritegno come una cagnetta, all’improvviso me lo infilo tutto, senza preavviso, ovviamente trovo la strada spianata. Lo affondava con gusto , entrava e usciva senza problemi
Prese a stantuffarmi mi entro il pollice della mano e in bocca lo succhiavo guardandolo negli occhi.,in questo modo i miei gemiti erano strozzati dal pollice che stavo ciucciando’ ‘UHMuhmUHMuhmUHMMMMMMMMMM’ ma il godimento mio era enorme , avevo preso in quei giorni tantissimi cazzi ma quello stallone mi stava facendo venire in modo straordinario , seppi dopo che si chiamava Andr&egrave . Mi stava facendo godere come un troione.’SI,dai si,siii’
Me ne venni parecchie . volte e lui se ne accorse e con l’altra mano inizio a schiaffeggiarmi le tette. Dopo questo trattamento si fermo , per assestarmi un centinaia di colpi che mi fecero quasi svenire, mentre mi fotteva riusciva a stimolare il mio punto g, , di fatti quando venni un’ennesima volta gridai malgrado il pollice ‘AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH’ Lui mi segui subito dopo e il mio orgasmo sembrava non finire mai, accompagnata dai i sui getti di sprema che arrivarono direttamente fino all’utero. Mi pompo anche quando avevo finito di scaricare le palle.
Usci da me mentre si stava sistemando i pantaloni ,scesi dal lavabo mi inginocchiai a glielo presi tutto in bocca, pulendo il suo membro dalla sborra e dai miei umori ,penso che avevo squirtato parecchio: Lui mi fece capire che ero una troia stupenda e che aveva voglia di rivedermi, mi scrisse il numero del suo cellulare in pezzo di carta dicendomi che se mi sarei fatta vedere in città lo dovevo chiamare. Lui Usci prima di me io mi sistemai , mi aggiustai il trucco , mi ricomposi , anche io se avevo il viso stravolto. Ritornai nello studio ma trovai , solo il mercante, che vedendo la mia facci preoccupata mi assicurò che Alain era nell’altra stanza con il suo guardia spalle che doveva inviare un fax, mi offri da bere una altra coppa di champagne, e mi bacio , abbracciandomi e toccandomi il sedere , mi fece sedere sulla poltrona, ricordandomi che mi doveva risistemare i bussolotti dentro. Ero ancor eccitata, lui sapeva che il suo uomo, mi aveva scopato, difatti quando mi allargo le gambe vide che la figa era piena di sborra, che schiumava .
‘Sei molto zoccola, baby, una troietta, vero?’
Mentre attendeva la mia risposta con il pollice mi stimolo il clito
‘SI , sono una donna molto birichina e insaziabile’
Sentendo le mie parole prese il bussolotto grande e me li ficco tutto dentro
‘Ah’ Emisi in urlo.
Lo entro e lo usci per parecchio tempo, mentre con l’altra mano stimolava il clito.
‘ Ti piace vero, ALain mi ha detto che sei capace di scopare per ore e ore con decine di uomini , e vero?’ Nel mentre che aspettava la risposta , mi pompava con la mano il bussolotto nella figa
‘ SI , E’ vero, ah,ah,ha ; Mi fai impazzire , sono nata per farmi fottere’
Lui si eccito talmente che pompo il bussolotto fino a fammi venire, alzavo le cosce per permettere che mi penetrasse tutta, venni gemendo, avevo il viso stravolto e mordendomi le labbra, dopo che vide che me ne ero venuta lascio il bussolotto tutto dentro , si mise in piedi , usci il cazzo e mi disse ‘Ora ciuccia il mio troia!’
Amavo essere trattata da troia, mi imboccai quel membro ,tutto, in sola volta fino alla palle, senti e gli occhi tirare, non era lunghissimo ,ma era un bel cazzo anche di una certa larghezza,molto nodoso, con la cappella grossa.
Lo pompai con le mie labbra, lo stringevo, poi lo usci lo leccai tutta dalla cappella fino alle palle che leccai,mentre lui mi appoggiava la cappella in viso.
Mentre continuava a strofinarmi la cappella sul viso e io a leccargli e insalivargli i coglioni,mi disse
‘Vacca , smetti di leccarmi le palle,i mettiti a pecora che ti sfondo il culo!’
Mi alzai mi alzai , con dfficoltà dato che avevo l’arnese nella figa, e mi posizionai a novanta gradi con le ginocchia sulla poltrona e il corpo e con le mani mi tenevo con la spalliera, inarcai la schiena mettendo in vista il mio culo , il bussolotto usci un po,lui lo sfilo per intero e me lo ripianto dentro, mi diede due sonore sculacciate, usci buona parte del bussolotto perché stringeva il buco del culo, allargava, punto il suo cazzo e lo ficco nel mio ano.
Ma il bussolotto creava problemi , lo usci per buona parte, mentre entrava tutto il suo pene,
con l’altra mano mi pianto il bussolotto nuovamente nella figa.
In quel momento ero piena ..
‘ Sei di nuovo stracolma , zoccola ‘
‘ SI ! Maiale sono sempre riempita in questi ultimi giorni, nel culo , nella figa di cazzi.
Dai porco! Non parlare più ! Ora spaccami il culo tutto ‘

Ero proprio presa dall’eccitazione . L’uom non si fece pregar inizio a spaccarmi il culo insultandomi a ripetizione , strizzandomi le tette, poi appoggio le mani sui braccioli e mi diede una infinita di colpi finche mi venne nel culo , accasciandosi, lo usci lasciandolo come al solito rumoreggiando, ma prese l’altro bussolotto e mi tappo il culo.
‘Ora da brava troia puoi andare a raggiungere il tuo padrone, porca hai i buchi pieni di sborra e otturati’
.Ci ricongiungemmo con il resto della compagnia, il tempo di un altro brindisi e io e Alain andammo via con i soldi, .rimanemmo soli solamente in strada e Alain volle saper tutto, , salimmo sul taxi che ci aspettava.
Ma Alain volevo che egli raccontassi tutti i nei minimi particolari, io ero imbarazzata della presenza del tassista, ma lui sicuro di se parlava anche in francese per fare capire all’autista che ero una sporca e lurida troia nelle sue mani. mi alzo la gonna e controllo che il bussolotto era dentro, gli dissi che avevo dimenticato le coulotte e lui mi disse che le avevamo lasciate dal tipo.
Arrivammo in albergo andammo al suite che Alain aveva prenotato. Rimanemmo soli nella stanza , mi disse di spogliarmi nuda e che per qualche ora dovevo essere la sua cagna.
MI stavo eccitando da morire, prese dalla sua valigia dei clip in oro e mi li applico ai capezzoli , poi chiamo la reception per farci portare la cena e dello champagne, ricontrollo soldi e mi diede la mia parte,cmq mi spiego che l’indomani saremo andati in banca. , busso il ragazzo che avrebbe portato la cena, lo fece entrare , ma rimasi a quattro zampe dietro un divano,. Appena il ragazzo usci mi disse”Ora può uscire troia! Mi raccomando cammina a quattro zampe,come la cagna che sei!’

Mi lascio in quello stato di sottomissione per parecchio tempo si spoglio nudo pure lui dopo aver e messo il cartello non disturbare, fuori della porta, passarono una coppia di anziani che mi vide nuda e a quattro zampe. La porta fu chiusa. Ero con alain in albergo di una grande citta francese e facevo la sua cagna, senza vergogna mi piaceva la situazione
Mi usci il bussolotto dal culo e mi mise sotto il posacenere di cristallo per raccogliere ,la sborra che copiosamente colava.
Mi pose il bussolotto in bocca e me lo fece leccare, Eseguivo ordini da brava cagnetta.
Mentre leccavo l’oggetto, con la mano mi tirava prima un capezzolo poi un altro, i clip mi procuravano un leggero dolore, ma piacevole.
Poso per terra il bussolotto e si occupò di estrarre il secondo quello grossissimo dalla figa. Lo estrasse con piacere , colo parecchia sborra nel posacenere e l’arnese era ricoperto di sborra.
‘Vacca ma ti hanno riempita a dovere , succhia pur questo! ‘
Prima me lo passo sulle tette , e poi .. ‘Allarga quella bocca da pompinara al massimo’
Me lo infilo , lo fece arrivare fino alla gola,

Avevo la bocca slargata, prese l’altro e cerco di entrarlo con difficoltà , riusci e metterlo anche esso nella mia bocca. Avevo gli angoli delle labbra screpolati che mi bruciavano.

Mi guardo negli occhi ‘Fai schifo! Hai i buchi larghi e grondanti di seme maschile e la bocca piena sei una lurida scrofa .
Mi diede delle sculacciate sulle chiappe.
Ti piace essere alla mia merce?’
Io no potevo rispondere abbassai il capo.
Una sonora sberla sulle chiappe mi fece capire
‘Voglio che mi rispondi’
Risposi cercando di sillabare qualcosa ‘SMMGGMS ‘ Lui con gli occhi da lussurioso e perverso, mi usci i bussolotti .
Io presi fiato , ansimavo vistosamente, anche perch&egrave ero un po’ brilla.
Lui smise di giocare, mi disse che era or adi cena.
Mi fece rimettere a quattro zampe poso il posacenere pieno di sborra per terra.
‘lecca , succhia tutta la sborra. Razza di cagna!’
Obbedì , usci la lingua e inizia a pulire il posacenere, mi mise la faccia sull’oggetto, mi sporcai il viso, mentre lui mi venne di dietro e mi inculo ‘ Sei larghissima !’
Poi lo usci e lo mise nella figa, Dopo si fermo mi fa alzare e ci accomodiamo a tavola, prese il carello delle vivande preparò la tavola io andai in bagno mi lavai la bocca mi sistemai il trucco ma ero sempre nuda, solo con i clip ai capezzoli.
Mise un giornale sulla sedia dove mi dovevo sedere e appoggio il bussolotto grande e che prima era nella figa, mi disse di sedermi.
Lui si assicuro che il bussolotto era indirizzato verso il buco del mio spanato culo.
Fece entrare la punta, mi fece sedere, appena era entrato una buon parte mi disse di allargarmi chiappe con le mie mani io obbedi a quel punto mi fece sollevare fino quasi a uscirlo tutto, per poi spingermi di botto con le spalle giù ,mi entro tutto di colpo , emisi un urletto, eravamo pronti per cenare. C’era un piccolo particolar io avevo il culo letteralmente sfondato. , mi parlava amibilmente mi trattava come la sua donna, bevemmo altro champagne , dopo la frutta ci fumammo una sigaretta, , ci preparammo per la notte mi fece togliere i clip , andammo a letto , c’erano le lenzuola di seta un bellissimo capezzale ,mi inizio a baciare come uno innamorato , lo leccai da per tutto ,parti dai piedi fino alle palle , al culo il cazzo glielo succhiai con gusto , , lo montai mentre lui mi succuchiavo le tette, con l’ altra mano pistonava il bussolotto che avevo nel culo ,durammo parecchio quando mi inondo la figa, eravamo stanchi io ero notti che non dormivo e lui era stanco per la giornata, mi estresse il bussolotto, accompagnato dal rumoreggiar del mio culo spaccato , e dopo poco ci addormentammo abbracciati. (Continua)
Come al solito i Vostri commenti su vera83@superdada.com

Mi svegliai per prima ero nuda sotto le coperte, sentivo l’abbraccio di Alain, che col suo membro diritto si strusciava con le mie chiappe, ero messa di lato, strofinai il mio sedere con il suo membro, ‘Ciao tesoro, hai dormito bene ?’
Mi girai e gli appoggia le mie labbra alle sue, sentivo il suo pacco premere con il mio ventre, da gattina insaziabile, gli sali addosso , facendolo sdraiare , da maldestra afferrai il suo membro e me lo infornai nella figa calda , gia di mattina sbrodolante.
‘Ma sei una cagna in calore!’ Mi afferrò le tette e me le strizzo, mentre iniziai a muovermi con il suo pene, ben riposto dentro di me.
‘Si ti voglio! Alain! Sono tua, fai di me ciò che vuoi!’
A queste parole, lascio la presa delle mie tette per dedicarsi al aprirmi con le mani le chiappe , il suo cazzo arrivo tutto dentro sentivo le palle sbattere con le mie chiappe, presi a montarlo come una amazzone in colore.
‘Brava vacca! Continua a roteare il bacino!Cavalcami! ‘
Lo ero un vacca , mi sentivo tale , ma ancor peggio, quell’uomo , cosi fine cosi elegante di aspetto , mi affascinava, sapeva essere un galantuomo ma anche un grande porco perverso e lussurioso, questo amavo di lui.
‘ Sono la tua troia, ah ah ah aah ! ‘
Lo montai per molto tempo.
‘Fermati , che sto per venire. Io invece voglio riempirti il culo. Baldracca!’
Mi sollevai , questa volta prese lui in mano il suo cazzo e lo indirizzo nel buchino , con un piccolo sforzo e prendendomi sotto le ascelle , me lo pianto tutto.
Mi sollevava, facendo quasi uscire il membro, io salivo e scendevo, il rumore incessante delle mie chiappe con il contatto delle sue palle dimostrava che mi stava fottendo a velocità, dopo che per moltissimo tempo mi impalai sul quel membro, si fermo di colpo.
‘Vieni qua cagna voglio farti fare colazione con la mia sborra’
Mi alzai , mi fece accovacciare davanti alle sue gambe, impugno il membro e se lo menava mentre io, da troia addestrata gli leccavo e slinguavo le palle stimolando e facilitando la ieculazione , finche mi prese per il capo e mi appoggio la punta in bocca mentre si toccava il tronco,
‘Tieni bevila tutta’
Percepì il suo cazzo vibrare e pulsare. Mi riempi la bocca di caldissima e tantissima sborra..Gli schizzi mi riempirono la bocca.

Io ingoiai tutto come ormai ero stata abituata .
Dopo aver scopato come i ricci ,gia dal risveglio, ci alzammo.
Io avevo gia la bocca al sapore di sborra, facemmo colazione.
Ci preparammo e uscimmo io ero con dei jeans sotto un perizoma , sopra una camicina molto trasparente. Fu una mattinata molto tranquilla visitammo Parigi.
Giravamo da un punto all’altro della metropoli, parlammo di arte andando a visitare un museo e fermandoci davanti a delle meravigliose opere,Alain che conosceva benissimo Parigi, mi apriva la mente al meraviglioso mondo dell’arte visiva. Girando per la città mi raccontava i segreti dei singoli quartieri. Ritornammo in albergo nel tardo pomeriggio, mi fece vestire come lui desiderava. Uscimmo nuovamente passeggiammo per i Champs Elise&egrave.
La serata fu molto calda e per certi versi piccante,come solo a Parigi può accadere.
Ma non la racconterò io con le mie parole. Descriverà la serata, Alain
Si proprio lui, mentre scrivevo, vestita solo con la mia camicia di notte nera trasparente.
davanti al mio pc questo episodio e mi toccavo come una disperata, squillò il telefono era alain. Ci sentiamo ancora , non vi dico altro della nostro rapporto, perché dopo quel viaggio siamo rimasti in contatto. lo scoprirete nei capitoli della ‘Sfondata- (Consapevolezza) .
Con Alain parlammo di determinate situazioni, mi fece i complimenti per il mio racconto e quando gli dissi che stavo scrivendo in quel momento della nostra seconda sera a Parigi inizio a ricordarmi
”Vuoi raccontare delle nostre avventure a Parigi? Molto bene,
però ricordati quale intimo indossavi… te lo ricordi che che i parigini si giravano nel vedere le tue splendide gambe e intuivano e immaginarono con il fatto che con le calze con la cucitura,che indossavi il reggicalze…lo so che preferisci le autoreggenti…ma sai che i parigini apprezzano..ne sono loro gli inventori…mi raccomando ricordati del il reggiseno a balconcino in dove i tuoi capezzoloni indurivano sfregando il bordo delle coppe…. ricordati del quartiere S.Denis,dove ci sono locali porno,dove fanno sesso dal vivo,ricordati quando quella volta entrammo e assistemmo a quello spettacolino,ti ricordi che cazzo duro avevo? Ti ricordi quando ti dissi di tirarmelo fuori? Non rimasti sorpresa quando ti diedi quel preservativo.Lo sapevi cosa volevo e tu eseguisti sorridendo con maestria, me lo misi anche un pò sadicamente stirandomelo quasi a farmi male poi iniziammo a vedere la coppia sul palco ….lei che glielo succhiava..e tu che cominciasti a segarmi solo con l’indice passandomelo dolcemente sul fremulo della cappella…volevi farmi gemere in mezzo al pubblico…forse volevi attenzione per le tue azioni da troia perversa..ti feci capire che mi stavi torturando,ma tu proseguivi lentamente in quella carezza…non te ne fregava di far soffrire e godere il tuo padrone in quel modo…forse era il segno che tu mi amavi veramente…poi quando hai tirato su la gonna un pò larga mostrandomi l’attaccattura delle calze con quel bordo nero cosi strattonato in su dagli elastici del reggicalze e la tua mano sparì fra le tue cosce muovendola con lo stesso movimento dell’altra così torturatrice… e quando io alzai il ventre tu capisti che ormai la sborra mi montava dalle palle…ma continuasti vigliaccamente…e la sborra schizzo e fluì riempiendo il sacchettino….lasciasti il mio cazzo solo quando ti si ammosciò in mano…poi mi sfilasti il preservativo riponendolo con attenzione nella borsetta…ti ricordi…??? Poi nella brasserie d’Alzace mentre io mangiavo quella baguette affamato dalla spompata cui mi avevi sottoposto…tu ordinavi un caff&egrave un pò lungo e davanti a me svuotavi quel preservativo dentro….bevendo quel caff&egrave senza smorfie e guardandomi negli occhi…
Ti ricordi troia ..? E quando nei bagni della linea del Metrò a Pigalle violentemente ti masturbai e ti presi infilandotelo dentro fregandomene se tu godevi o se ti facevo male,con quattro colpi ti ho sborrato in fica,senza se e senza ma…??
Eri stravolta..ti avevo persino smagliato le calze….spero che in questa avventura tu ti ricordi che davanti al ristorante in angolo buio me lo menasti finche ti sborrai sulle calze nere…senza pulirle,e poi mentre ancora io eruttavo sperma ti abbassasti e molte gocce ti arrivarono sui capelli mentre con la lingua me lo pulivo tutto. sui capelli e poi andammo al ristorante ”
Mentre lui parlava scrivevo e mi toccavo , Alain era anche eccitato , ma la nostra conversazione termino .
Quello che alain diceva era tutto vero , lui non aveva evidenziato che io in quel club volevo altro Fummo avvistati dai due tipi , io avevo la figa che era un lago e quando avevo in mano il suo membro due uomini si avvicinarono e lui li mando via sempre con garbo, io invece volevo la compagnia di qui due splendidi uomini, soprattutto volevo le loro mani alla scoperta del mio corpo .Quando dopo averlo segato in quel modo da lui descritto, presi a masturbarmi selvaggiamente, fummo attorniati da molti spettatori, che trascurarono di vedere lo show per guardare me.
Alain mi condusse fuori di li gli dissi ‘Sei cattivo! Cattivo . Un mostro!’ Ma lui pizzicandomi il culo , rideva : ‘Uffa! Io voglio tutti i cazzi di Parigi ‘..
Ma lui mi scherniva, mi palpava, mi prendeva in giro , metteva la mano tra i seni per tirarmi i capezzoloni. ‘Uffa. IO ho voglio tanti cazzi dentro di me’ Eravamo alla stazione di Pigalle e qui mi scopo , come su descritto.
Ma la nostra discussione continuo anche dopo, senti i maschi di Parigi spogliarmi con gli occhi, arrivammo davanti il ristorante, Alain mi fece menare il suo membro mi venne sulle calze quando glielo lo leccai, delle gocce mi arrivarono sui capelli: Entrai in quello stato nel locale, ormai ero abituata a mostrarmi pubblicamente in situazioni imbarazzanti, mi stavo completamente trasformando in un a vera troia senza ritegno e vergogna. in pubblico in quello stato pietoso. Fui osservata da tutti, ma Alain gesti bene la situazione a notte fonda rientrammo in hotel.

Arrivammo in camera io ero ancora calda, il tempo di struccarmi e prepararmi par per la notte che Alain dormiva, anche io arrivata a letto crollai. Dimenticavo, la mattina eravamo andati in banca , lui si era fatto dei bonifici sui suoi conti, parecchi soldi ,io sul mio i soldi.
L’indomani mattina la musica cambio , si sveglio per primo, e mi infilo il cazzo in bocca.
‘Troia, succhi!. Oggi sarei a mia completa disposizione . Oggi sarai la cagna di tutti! . Ti faro fare la vacca, sottomessa e ubbidiente.Ieri sera non volevi tutti i cazzi di Parigi?
Oggi ti accontenterò. Farai cose con ho mai fatto, parola di Alain! Ieri sera mi dicevi cattivo perch&egrave non ti ho fatto scopare da quei due smosciati . Oggi ti faro prendere tanto di quel cazzo che ti basterà per un mese! Ciuccia ! Preparati mentalmente sarai la mia cagna!’
Ero intontita non capivo niente, avevo quel cazzo dentro la bocca, percepivo in lui una eccitazione bestiale. Lo usci per strofinare la cappella, ancora calda dalla notte sul mio viso.

. Lo impugnava con la mano, per indirizzarlo nuovamente nella mia bocca da pompinara. . Dopo averlo tenuto qualche istante nella mi abocca lo usci per strofinarlo nuovamente sul viso.
‘ Oggi il tuo faccino da ingenua puttanella sarà al sapore di minghia!
Si allontanò da me mi ordinò di sdraiarmi sul letto.
Salì sul letto a ginocchioni, rimisi nella bocca il cazzo, e si abbasso verso la mia fighetta calda e ospitale.
Mi allargò le gambe, con le dita prese a schiaffeggiarmi la passera, per poi con la sua bocca mordicchiarmi e succhiarmi il clito.
Dopo aver giocherellato con il Clito , mi riservo una passionale linguata sulla figa.
Mi fece salire i brividi lungo la schiena ‘Si! Alain, Tesoro! Io stamattina mi sento più troia del solito ‘
Si posiziono sopra di me il suo cazzo conficcato nella mia bocca, la sua figa all’attenzione della sua di bocca, prendemmo a effettuar un sessantanove da paura. Gemevamo in sincronia , io mugolavo come una gattina. Ad un certo punto mi interruppe sul più bello. . Mi fece scendere dal letto prese bussolotti e mettendomi pecora mi infilo quello grande nel culo a freddo.
Diciamo chiaro non &egrave che il mio culo era ritornato normale, questo no, ma più della sera prima si stretto si , ma lui me lo allargo nuovamente.
Sali a cavalluccio su di me , sen papero appesantire la mia schiena, per fortuna , per mia fortuna non con tutto il peso ma appoggiandosi leggermente. Mi diede un sonora pacca sulle chiappe’. ‘Andiamo in bagno scrofa! ‘ Iniziai a camminare a quattro zampe. Essere umiliata in quel modo mi stava prendendo bene, il mio corpo ero tutta un fuoco, il mio cervello , sentivo gli occhi tirare dall’eccitazione, i capezzoli indurirsi..
‘Oggi , cara Vera! Ti faro umiliare e scopare da tutta la città! Ti va l’idea? ‘
MI giro il viso con le mani e quel tono mi fece bagnare ‘Certo ALain lo sai che mi piacciono questi giochi! ‘
Lui contento come una pasqua o mi fece alzare mi prese per capelli mi schiaffeggio il viso con le mani, non in modo violento. Avvicino la sua bocca al mio viso , fece colare della saliva, per strofinarmela per il mio faccino. ‘Brutta cagna in calore, mettiti a novanta gradi, appoggiandoti sui bordi della vasca da bagno. Che ora ti sfondo il culo’ me lo apri veramente, mi usci il bussolotto, e me lo strofino sulle chiappe, poi me lo mise in bocca da pulire, ero confusa non capivo nulla, mi infilo il suo membro e mi pompo con forza strizzandomi con le mani le chiappe arrossate, mi irrorò lo sfintere , sembrava folle di lussuria. Mi fece alzare mi tappo il culo con il bussolotto , entrai nella vasca ad bagno , mi fece mettere in ginocchio, usci quasi tutto il bussolotto dal culo pieno di sborra , per farmi abbassare tutta facendomelo impalare fino la basse. Entro anche lui nella vasca mi appoggio il suo cazzo moscio quasi a toccare le labbra. Sei pronta a bere . Mia piccola cagnetta?’ Mi guardava negli occhi, con passione e perversione, abbassai le palpare per da r eil mio assenso. Era delicato pur trattandomi da serva, ,questo amo Alain, che sa essere galante anche quando sono a lui sottomessa.
Gli zampilli del suo piscio presero ad arrivare sulla mia lingua dentro la mia bocca spalancata , parte scendeva nella mia gola parte usciva di fuori colandomi sul collo, per creare delle scolature che arrivavano ai seni. Ne fece tantissima quante che infilo il cazzo in bocca e tenendomi per la nuca”Porca! Voglio che la bevi tutta, ti devi abituare! Oggi ne berrai a litri ‘
Le sue parole mi eccitarono . Mi rendo conto che faccio schifo sono proprio una cagna sottomessa e perversa: ma &egrave più forte di me. Mi sforzai a bere , anche se mi veniva di tossire.
Ma non riuscivo a berla tutta. Difatti molta fuoriusciva dai lati estremi delle labbra.
Appena fini e mi lascio la mia bocca vuota ingoia gli ultimi schizzi e presi a tossire. Mi diede delle pacche sulla schiena..
Dopo mi bacio sulla fronte mi disse che ero stupenda , chiacchierammo parecchio,mentre ci lavavamo, mi feci un bagno , ma prima volle che mi depilassi la figa .
Mi lascia il pube liscio , dopo un ora ero ancora tutta nuda , ma profumata e liscia, la mia pelle era come la seta. Arrivammo in camera da letto mi diede da calzare dei sandali da schiava.: lui mi ammirava, nella mia nudità con quei sandali a i piedi, mi mise un collare sottile di pelle con le borchie al collo e , mi fece distendere sul letto, mi fece flettere le gambe e tenerle con la mani, in modo che il bacino e il sedere rimanevano sollevati e in evidenza e le gambe arrivarono a toccare il tessuto delle lenzuola, mi infilo il bussolotto grosso nella figa e lo entrava per poi uscirlo, giocò in quel modo per circa dieci minuti. Mi stava facendo godere. ‘Ti piace questo gioco? Cagna ? Ti preparo per piu tardi! Sarai completamente sfondata?’
IO ansimavo e gemevo’AH;HA;HA; SI Alain fa ciò che credi! L’importante ah,ah,ah,ah ‘ che mi fai godere!’ Smise di pomparmi con il bussolotto , lo tolse dalla mia figa. SI alzo mi intimo di stare ferma,prese un gel e me lo spalmo nella figa entro due poi tre, quattro dita.
Si fermo con le dita stretti dalla morsa della mia vagina, con l’altra mano mi diede delle sberle alle tette, nel frattempo allargava le dita e per poi entrare parte della mano . Sentivo non proprio dolore, mi sentivo come sventrata, , usci la mano, per poi rientrala anche il palmo.
Mi stava preparando. Era a momento fastidioso. Usci la mano. Si alzo prese il bussolotto e me lo entro , facilmente ero molta dilatata, ,lo usci e dopo aver spalmato con tre dita il gel nell’interno mio culo mi conficco con forza il bussolotto dentro.
Mi disse di rimanere ferma, prese un clip e me lo applico al clitoride. Mi diede per qualche attimo fastidio , ma quando abbassandosi mi slinguò e stuzzicò il clito ,un brivido di piacere estremo mi avvolse il corpo., mi fece togliere da quella posizione un po scomoda. Mi fece sedere sul letto prese altri due clip, si avvento con la bocca su un capezzolo e l’inumidì con la saliva poi con le labbra lo allungo , si dedico all’altro effettuando la stessa operazione , poi mi applico due clip,uno per ogni capezzolo. Mi fece alzare ero solo con i sandali da schiava il clip e il collare.
‘Truccati solo con un rossetto rosso fuoco e poi siamo pronti per mostrare a Parigi la mia cagna!’ Lo guardai con stupore , era forse impazzito mi voleva fare uscire nuda?. Finì di passarmi il rossetto, mi porse un vestitino molto corto di maglia leggerissima e trasparente, a fiorellini . lo indossai. ‘Sei uno schianto,questa fantasia a fiori ricorda la carta da parati di hotel equivoci di S.Denis’ Sbottono tutti i due bottoni della scollatura, il seno gia si intravedeva a causa della trasparenza del tessuto , ma con la scollatura una parte e ra in bella vista..
Mi fece abbassare a novanta gradi , Avevo il l viso che toccava le lenzuola , mi fece aprire le chiappe con le mie mani e mi entro il bussolotto nel culo tutto fino alla base.
Mi fece preparare una borsa con un cambio. E uscimmo dall’albergo.
Mi diede delle istruzione e mi spiego dove stavamo andando. Prendemmo un taxi:dimenticavo..
Nel hall dell’albergo per fortuna deserta fui notata solo dal portiere e dall’uscire in livrea, che secondo me capirono che ero una cagna nelle mani del mio master..
Il tassista era una donna non fece caso al mio abbigliamento succinto e arrivammo a Pigalle . Scendemmo in strada, ci trovammo di fronte un antico palazzo parigino , un po fatiscente , dinannzi al negozio del amico di Alain. (Continua9

Devo ringraziare tutti gli amici che mi seguono e mi scrivono a vera83@superdada.com e mi danno sempre consigli e ispirazione. In questo capitolo ringrazio B.N. per avere contribuito con la descrizione fatta da Alain. Un bacio

Alain mi spinse verso l’entrata del negozio del suo amico Francois , delle tende di velluto damascato nascondevano la visione dell’interno, Alain si mise dietro di me e suonò il campanello mentre con le sue ginocchia mi costrinse a flettere e ad allargare le gambe. Sentii che il bussolotto stava per uscire dal mio buco del culo,lui lo immaginò e immediatamente portò la sua mano sul mio culo tamponandone la fuoriuscita ,così lo sentivo mezzo dentro,mezzo fuori. Una situazione incresciosa. Contemporaneamente all’apertura elettrica della porta,da dietro mi abbassò il vestitino facendo straripare fuori le mie tettone adornate dai clip sui capezzoloni turgidi,mentre la scollatura sollevava le tette e le stringeva,lui da dietro mi alzò il vestitino lasciando nude le mie chiappe. Immaginavo di vedere il bussolotto conficcato in parte nel mio culo: dovevo essere maledettamente sconcia,una situazione perversa e umiliante che mi fece bagnare,sentivo colare i miei liquidi all’interno delle cosce… rimasi immobile.

Sentii Alain con voce forte: ‘Vacca entra!’Mi spinse dentro senza nessun riguardo…ma curava nello stesso momento che non mi uscisse il bussolotto dal culo…

Obbedìi al mio Alain e varcai la soglia di quello strano bazar, meglio specificato emporio . L’odore forte di incenso colpì le mie narici ,il locale era in penombra,un silenzio intigrante regnava nel locale..

In una vetrina facevano bella mostra degli oggetti a forma fallica ,in quella penombra colpirono la mia attenzione anche i tappeti, mobili ,divani e alle pareti come drappeggi moderni,vestiti molti succinti.

Mi trovai Francois dinnanzi. Un uomo di circa sessantanni, molto alto, muscoloso con i capelli bianchi con il codino e lo sguardo virile da sciupa femmine. Mi palpò immediatamente le tette stringendomi con le nocche della mano i capezzoli. Il contatto delle sue mano con i clip procurarono al mio corpo un leggero ma intenso dolore, ma francamente stimolante.

Rimasi allibita per l’odore di spezie presente nel locale e che inebriava il mio cervello,stava montando una eccitazione mai provata che mi avvolse in un stato quasi di immobilità.

Francois mi conosceva, sapeva che razza di troia ero. Rimasi sconvolta delle parole che scambiava con Alain.

Francois aveva visto i miei filmati e parlava molto bene l’italiano .’Sei una vacca da monta!’

Alain mi fece girare presentandogli il mio sedere.

Francois entro subito in confidenza con le mie chiappe schiaffeggiandole ripetutamente.

Fui appoggiata ad un tavolo con le chiappe in bella mostra, il vestitino era sollevato sulla mia schiena . Alain mi allargò le chiappe e guardò il francese…incrociarono i loro sguardi sorridendo….il francese ebbe l’onore di estrarmi il bussolotto.

‘Avevo visto nel film che Vera riesce a prendere due cazzi nel culo, ma non credevo di trovare questa meraviglia di sedere , cosi largo , capiente ed elastico. Un culo nato per essere sfondato non solo rotto!’

Iniziò a baciarmi le chiappe e a passar il dito nel solco sopra il sedere,mi sfiorò con le dita la fossettina posta sopra il fondoschiena, mentre Alain mi ficcava in bocca il bussolotto fino a dove poteva entrare,feci scorrere la mia lingua voluttuosa lungo l’oggetto pulendolo dai miei umori anali. Era anche sporco della mia merda ,ma ormai mi ero abituata ed ero sicura di non avere conati di vomito.

Francois alla vista della mia performance orale era eccitatissimo chiamò ad alta voce una donna, una certa Bea,seppi dopo che era sua nipote. Ovviamente avevano un rapporto molto particolare, mi trovai di fronte una dea.

Era una donna giovane, molto alta , snella e dai capelli castani con degli short di pelle nera e una camicetta dello stesso colore di seta molto aderente, tutto il suo abbigliamento era molto fetish.

Non indossava il reggiseno ,la camicetta disegnava il suo seno perfetto, una terza scarsa , ma di quelle che entrano in una coppa di champagne. Le gambe lunghe e affusolate, le dita e le unghia dei piedi curate ,il colore delle sue unghie smaltate, era il nero. Ebbi subito un attrazione per quella che immaginai essere una mistress, lei guardandomi negli occhi capi subito la mia attrazione e devozione , mi prese per i capelli e mi fece abbassare,rimasi in ginocchio mentre lei si appoggiava con il sedere al tavolo, fece uscire il suo piedino dall’infradito e me lo passò su per il viso , le dita carezzavano il mio volto e spalancai la bocca per ricevere quel piedino da fata .

Ma lei sadica, come solo una mitress sa essere, strofinò il pianta del piede sul mio visino da troietta sottomessa.

Con una linguata da vera cagna gliela bagnai tutta. Parlò in francese con lo zio,capii cosa gli stava dicendo.

“Questa cagna la voglio a mia completa disposizione per qualche ora” compresi anche il resto della discussione,gli disse che era disponibile a girare il video, capii dopo che Alain si era messo d’accordo con Francois per girare un video molto hard avendo me come protagonista.

Ormai ero abituata a girarne, tutti a presa diretta senza finzione ne interruzioni sceniche, diciamo artigianali,spontanei, insomma molto amatoriali, ma molto realistici . Certo non erano video da professionisti, ma comunque seppi da Alain che quelli miei erano molto apprezzati nella sua cerchia di clienti, e dunque anche a Parigi, grazie a Francois, questi video amatoriali erano stati accolti positivamente. .ma Bea si rivolse a me anche in italiano, ‘Dai vacca ora leccami le dita, ad uno ad uno ‘

Si avvicinò al mio viso, mi sembrava che mi voleva baciare e ingenuamente aprii la bocca e avvicinai le mie labbra alle sue. Fece scendere un filo di saliva nella mia bocca.

Poi si rialzò e mi porse il piede da ciucciare. Iniziai dal mignolo a ingoiarlo e slinguarlo, lo insalivai tutto e poi l’asciugai con le labbra. Cosi passai agli altri , per soffermarmi sul pollice. Passai poi all’altro piede riservando lo stesso trattamento. . Alain parlava con Francois, Bea mi spinse per terra mi fece distendere sul pavimento freddo, si avvicinò ad Alain e gli sussurrò qualcosa all’orecchio ,Alain con un cenno gli diede il permesso. . Bea venne verso di me con il piede, sfiorò le mie gambe, mi alzò il vestitino e mi fece allargare le cosce , passò il piede sul mio pube … mi strofinò per un attimo il clitoride , cominciai a gemere,ma Bea subito mi intimò: ‘Brutta vacca non godere , chi ti ha dato il permesso?’

Poi forzò il piede nella mia figa infilandomi le dita, mi fece un po male, subito dopo lo tolse eccitata ‘Sei bagnata baldracca!’ Si pulì il piede sul mio pancino , continuò a strofinarlo sul mio corpo ,arrivò alle tette, alzai gli occhi e vidi Francois che riprendeva con una mini video camera, ero bagnatissima, essere trattata in quel modo mi stava facendo impazzire, ero molto attratta da Bea, che palpava con il piede il mio seno ,prima dedicandosi a impastare un seno e poi l’altro, poi con il pollice e un altro dito del piede, tirò il clip sul capezzolo,ma senza staccarlo,mi allungava il capezzolo,poi l’altro, poi mi strofinò il piede sul collo passandolo poi sulle labbra, aprii la bocca e me lo ficcò quasi tutto dentro.

Io spalancai la bocca cercando di farlo entrare. : ‘Che lurida porca ! Lecca cagna, succhia il piede della tua signora!’ Mentre avevo in bocca quel piede con la lingua leccavo la pianta o quel che riuscivo…poi lei tolse il piedino così ripresi per un attimo fiato, si alzò, si tolse gli short aveva la figa rasata, non portava intimo , si abbassò sulla mia faccia e mi schiacciò sulla bocca la sua micina , con un lunga linguata gliela lappai , con ingordigia e libidine, solleticai il clitoride, la senti gemere e fremere di piacere, continuai a slinguarle il clito. Con le mani mi afferrò la testa, aveva le dita curatissime, le unghie smaltate di nero che passò come dei rasoi sul mio viso,ma senza lasciarmi il segno.

Sentii il mio corpo sussultare da brividi di piacere. Bea si alzò leggermente e mi porse il buchetto del culo da leccare , si allargò le chiappe in modo che la punta della mia lingua riuscisse a penetrarlo.E cosi fu. Poi riportò la figa in direzione della mia bocca e si sollevo un po’

‘Vera , cagna stupenda, ti faro bere dello champagne francese bevuto qualche ora fa ! Ma mi raccomando bevi tutto

e non ti sporcare ,perch&egrave poi ti devo portare in giro per far vedere al quartiere intero che razza di cagnetta sei’

Non capii come potevo bere tutto senza sporcarmi, ma all’improvviso sentii Francois posizionarsi davanti alle mi cosce allargate, mi accarezzò le gambe e mi sfilò il bussolotto dal buco del culo, lo buttò per terra, abbassandosi si dedicò a leccarmi la fighetta.

Mentre Alain riprendeva ,Bea si era appollaiata su di me e iniziò a pisciarmi in bocca , era una maestra raffinata nell’eseguire il pissing , un primo zampillo mi arrivò direttamente sulla lingua, durò qualche secondo, il tempo necessario per riempirmi la bocca. Trattenni il suo piscio per qualche secondo,ma per non farlo sgorgare dalla bocca,cominciai a deglutire.

Appena la mia bocca si svuotò, Bea riprese a riempirla.

Il sapore della sua pipi, era particolare,frizzantino,secco… stavo deglutendo la seconda razione , Alain riprendeva sempre la mia bocca da cesso ,ansimavo affannosamente perch&egrave Francois con la sua meravigliosa lingua mi stava facendo venire e sentivo che già parecchi liquidi che non riuscivo a trattenere stavano sgorgando copiosamente.

Bea mi chiuse per qualche secondo,le narici, per poi lasciarle libere, in questo modo riuscì a inghiottire tutto , il terzo getto fu più lungo dei primi due, ma ora bevevo e ingoiavo senza problemi, cosi un quarto e un quinto, ingoiai tutto senza farne uscire nemmeno una goccia, alla fine tossii un po’.

Mi ordinò, nel chinarsi sulla mia bocca, di asciugargliela e obbedìi,la mia lingua servii da carta igienica , raccolsi tutte le gocce depositate sulle piccole labbra. Si avvicinò al mio viso e mi sputò in bocca.

‘Cesso ti farò bere litri di sperma e piscio!’

Si alzò e disse agli altri due che andava a prepararsi . Ma rimase nella stanza anche quando Francois finì di masturbarmi e salì su di me dandomi in bocca il suo cazzo da succhiare ,era elegante il suo membro,non lunghissimo, ma dignitoso.

Assaporai con le labbra la sua cappella, aveva un buon sapore, ma Bea si avvicinò nuovamente a me , disse ad Alain di continuare a riprendere , si posizionò tra le mie gambe larghe dietro a Francois,sentii le sue due dita nella mia figa.

Sulle dita aveva messo un gel,lo sentivo dal senso di freddo che saliva sul mio corpo. Fece scivolare le dita nella vagina, e mentre pompavo il cazzo di Francois,cominciai a gemere. Bea fece uscire e rientrare le dita causando uno sciacquio della fessurina già lubrificata.

Continuò a penetrarmi con le dita lubrificate da altro gel, ora avevo quattro dita dentro, poi cinque, le allargava per slabbrarmela, un senso di fastidio,ma anche di piacere mi attraversò il corpo, una smorfia di dolore nonostante il grosso cazzo di Francois in bocca.

Bea mi svuotava la figa con le sue dita,entravano e uscivano trasciando gel e la mia sborra che cominciava a diventare una schiumetta bianca, sentivo la figa rumoreggiare, entrò anche parte della mano.

Intanto allargai la bocca ancor più e il cazzo di Francois scivolò tutto dentro,a tal punto che il porco ,mentre spalancavo la bocca fino all’ inverosimile, stordita e scioccata da quella penetrazione vaginale,mi fece entrare anche le sue palle pelose, quasi a farmi soffocare.

Lo zio e la nipotina erano bravi e perversi, sapevano fino a dove arrivare,ma facevo fatica a respirare.

Bea mi stantuffava la figa con la mano.Ormai me l’aveva aperta come una partoriente e fu facile far entrare la sua mano fino al polso. Ero larghissima, grondavo umori e una schiumetta densa si era formata intorno al polso della mistress. Godevo di puro piacere , una sensazione di apertura totale attraversava e nutriva il mio corpo di donna selvaggia e sottomessa. Gemevo emettendo strani monosillabi ‘AHAAHAHAHAHAHAHAH”mi mordevo le labbra,ma non potevo,riuscivo solo a stringere di più il cazzo di Francois, ma i miei gridolini di piacere venivano strozzati da quel cazzo che mi sfondava la gola, il braccio di Bea usciva e entrava dentro di me, in un solo colpo. ‘AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH’ .

Ormai cadenzava con un buon ritmo quella penetrazione, il suo braccio scorreva con tranquillità arrivando fino alla base dell’utero,Francois si alzò liberandomi la bocca e mi permise di gridare ‘SI!!!SI!!! SI !! Padrona spaccami tutta, sono la tua vaccona sfondata!’

Bea con l’altra mano mi pizzicava il clito, mentre Francois , sistemandosi accanto mi schiaffeggiava le tette,mi torceva i clip sui capezzoli facendoli diventare paonazzi. Bea entrava e usciva. Il suo braccio era incredibile ,quel movimento era diventato un pistone. Finch&egrave squirtai come una pazza. I miei schizzi partirono come una bottiglia stappata,verso l’alto colpendo tutto quello che trovava davanti…imbrattò Bea,sul braccio,ma sul corpo ..qualche schizzo gli arrivò perfino sul viso…. ‘Stai godendo come un ‘asina appena montata, vero troia?’

Con un fil di voce e il petto che respirava come un mantice risposi incantata a quella dea.

‘ SI padrona, mi hai fatto venire come nessuno prima. Fai ciò che vuoi di me! ‘

Bea si alzò,mi porse la mano vicino bocca:” Puliscila bene lurida schiava..” e dovetti pulirla con la lingua, poi prese la mano e me la strofinò in maniera forte sul viso, cosi si pulì il braccio e la mano dal mio squirt. Mi sputò ripetutamene in bocca. Si allontanò e se ne andò a prepararsi.

Alain smise di riprendermi e segui Bea ,Francois a questo punto si posizionò con il cazzo duro e in evidenza tra le mie cosce spalancate ,senza nessuna considerazione e gentilezza, mi penetrò,ma la mai figa era troppo larga, il suo membro scivolava fuori,mi alzò le gambe piegandole sulle spalle e mi pompò per un poco, cercai di stringere con i muscoli interni della vagina, ma il suo cazzo nuotava dentro. ‘Sei troppo larga avresti bisogno di un cazzo asinino’.

A questo punto lo estrasse e me lo passò più sotto,inculandomi. Il mio buco del culo per il trattamento dei giorni precedenti era sfondato , in compenso lui trovava comunque piacere nel sodomizzarmi. Mi scaricò alcuni colpi che mi fecero godere.

Dalle altre stanze sentivo arrivare dei gemiti, probabilmente Bea si stava facendo fottere da quel porco di Alain.

Francois continuò finch&egrave grugnendo mi riempi lo sfintere di sborra calda, nel frattempo un rumore di tacchi distolse la mia attenzione. Alzai lo sguardo e vidi un tacco a spillo sopra la mia bocca,era Bea, me lo infilò in bocca, lo ciucciai con gusto, per poi passar all’altro: ‘Ti sei fatta sfondare il culo vacca!’ La mia padrona era ritornata, con ai piedi dei splendidi stivali con il tacco a spillo, in viso aveva degli occhiali neri che gli nascondevano gli occhi, Francois riprese a riprendere con la tele camera. Finito di farmi leccare i tacchi con un vero gusto sadomaso, Bea mi sputò un’altra volta in bocca , la sua saliva era mista alla sborra di Alain ed eccitata dal mio stato mi infilò la sua lingua in bocca, le nostre lingue si intrecciarono, per dei minuti, poi lei riprese il contegno di mistress, si rialzò posizionandosi tra le mie gambe , mi infilò prima la punta di uno stivale nel culo, raccogliendo la sborra che colava. ‘Ora me li pulirai per bene , lurida cagna!’

Lo stivale uscì dal culo con la punta completamente sporca della sborra di Francois, con l’ altro mi penetrò la figa,poi me lo fece uscire, si alzò e mi ordinò di mettermi a quattro zampe. Mi alzai con fatica, con le mani spinse la mia testa sui suoi stivali, iniziai a leccarli e a ripulirli dalla sborra di Francois e dai miei squirt,li pulii e lucidai come fossero nuovi. Mi sentivo sporca , sudicia e perversa, leccavo con gusto. Nel frattempo squillò il campanello del negozio, Francois passò la video camera ad Alain , tranquilizzò tutti dicendo che era una cliente italiana , una donna a posto.

Bea mi fece lucidare gli stivali a lungo, mi accorsi che la cliente di Francois era vicino a me e mi osservava mentre leccavo, Bea la baciò sulle guance ,parlò sottovoce, percepii qualcosa del loro discorso. Compresi che le stava dicendo che ero una cagna, la signora era una bellissima cinquantenne, stupenda ed esile , mi porse da leccare i suoi piedini nascosti in un paio di scarpine aperte, lucidai la punta e la signora ‘Brava cagnolina leccami ora le dita!’

Estrasse il suo piede e leccai tutte le dite per poi passare all’altro piedino. Finito il lavoro, mi si avvicinò mostrandomi la lingua,me la infilò baciandomi in bocca. Mi salutò dicendomi ‘Alla prossima, stellina’.

La signora usci dal negozio , Bea non mi fece piu leccare, mi fece alzare e iniziò a schiaffeggiarmi le tette. Alain e Francois non riprendevano piu, si sedettero su un divano ‘E ora di uscire Vera, sarai agghindata da vera cagna’.

Alain si mise a ridere, parlarono a bassa voce, e diedero delle indicazione a Bea ..

Bea quando ritornò mi mise in bocca un ball gag, con la pallina rossa, e strinse forte la cinghietta dietro alla nuca.

‘Ora sei veramente una cagna’ Continuando a schiaffeggiarmi le tette,facendomi ballare i clip sui capezzoloni. Mi sentivo priva di forza ero in balia di quei tre tipi, ero eccitata, anche un ‘estranea mi aveva usata, ed ora mi dovevano mostrare per le strade di Parigi. Già mi stava mettendo la museruola, poi mi tolsero i clip dai capezzoli. Presa la mia tetta sinistra libera della morsa del clip ,mi face male appena il sangue tornò a circolare, allungò il capezzolo e mi applicò uno strano tiralatte aspirante che mi ingrossò il seno, stesso trattamento per l’altra tetta. Poi Alain mi applicò prima sulla tetta sinistra e poi su quella destra, un cerchio in corda elasticizzata . Fece entrare tutta la tetta, per poi stringerla con una cordicina, e quando la ebbe applicata anche all’altro seno, lego l’estremità delle corde insieme , ma non era finita, prese dei clip con dei pesi e me li applicò ai capezzoli. Bea schiaffeggiò forte le mammelle, che erano strette e cominciavano a diventare paonazze essendo così strette. Fuoriuscivano dal vestito, ormai stropicciato, come dei palloncini.

Bea si abbassò davanti alle mie gambe: ‘Allarga le cosce troia!’. Francois le porse un clip con un campanellino da mettere sul clito. Fu un pò doloroso, ma ad ogni movimento , il campanellino suonava. Ero una vacca pronta per essere mostrata. Mi misero le mani dietro la schiena, le legarono dolcemente, con un sciarpa di seta. Ero pronta per uscire. Mi spinsero fuori il negozio in un attimo .

Spero vi sia piaciuto, devo ringraziar tutti gli amici che mi hanno fornito ispirazione come al solito per i vostri commenti la mia email &egrave vera83@superdada.com
Inoltre questo capitolo ha ricevuto la cura di un carissimo amico, che ha corretto le bozze
Grazie B.
. . .
Mi trovai all’improvviso sulla strada, in quello stato sconcio , non protetta dalle quattro mura, alla merce degli sguardi maliziosi e perversi della gente. Tutti mi guardavano, Bea mi tirava verso una via secondaria, con le mani legati sculettavo vistosamente, mentre mi sculacciava sulle chiappe.
Ero messa in mostra , sottomessa, con il ball gag in bocca, i seni stretti da quei cerchi come palloncini, Bea me li schiaffeggiava, i passanti mi guardavano, mi squadravano riservandomi sguardi schifati e nel contempo maliziosi .
Entrammo in una stradina secondaria, Bea mi fece abbassare, facendomi posizionare a quattro zampe. Immediatamente fui circondata da alcuni balordi che , ci avevano seguiti. Incuranti dalla video camera, chiesero il permesso a Bea ,per potermi palpare.
Bea da vera padrona, gli diede il consenso, simultaneamente mise un piede sulla mia schiena, percepì del dolore assaporando il tacco a spillo dello stivale sulla mai schiena, mi spinse verso il terreno fui costretta a mettere in mostra il culo, che fu avvinghiato da parecchie mani bramose.
Sentivo dita penetrarmi, mani che mi aprivano in due le chiappe. Avevo la bocca stretta dal ball gag , il viso quasi a toccare la strada, mi trovai dita nel culo e nella figa che mi penetravano e che cercavano di allargarmi a dismisura..
Fui riempita anche di sconcerie e frasi volgari, ero in mostra sottomessa, ma eccitatissima, godevo nell’essere umiliata ,mostrata , tratta come le peggiori cagne, la mia figa era grondante di umori.
I miei molteplici ammiratori se ne accorsero, e iniziarono a sculacciarmi :
Capivo che mi dicevano che ero una cagna degna di essere sfondata completamente, da vivere sul marciapiede a soddisfare le voglie di tutti. Bea replicava che si dovevano sbrigare che mi doveva portare a farmi aprire completamente. Gli diede il permesso di fottermi.
Ma stavamo dando all’occhio, F. , coadiuvato da Alain, riprendeva la scena, si era formato un campanello di persone attorno a me, Bea mi fece sollevare e ci recammo poco in la in un angolo appartato.
Mi fece sollevare e slego le mani e dopo averle legate ad un palo , mi sputo in viso , dietro di me un decina di balordi che si uscirono subito il cazzo a turno mi incularano senza nessun riguardo e senza darmi respiro. Subì l’assalto di quegli indemoniati, che mi diedero molto piacere e anche se causarono qualche dolorino. Durante le ripetute penetrazioni , persi la cognizione del tempo, mi sentivo un organo pulsante, subivo i colpi in continuazione, ricevevo razioni di sborra sia nella figa che nel culo. Ero ancora calda del membro di uno che subito arrivava un altro. Ebbi molti orgasmi. Sentivo il cervello pulsare , il corpo incandescente, i seni stretti erano brucianti come il fuoco.
Bea presa anche essa da una libidine sfrenata, mordicchiandomi lo orecchio mi sussurrava
‘Questo meriti Troia, Sei nata per fare la troia da strada!’
Alain si usci il membro e ne strofinava il glande scoppolato in viso, spargendo l’odore del suo pene sul mio viso.’Ti sposerei amore, sei una donna impareggiabile’ Alzai lo sguardo e gli sorrisi, anche se avevo difficoltà con il ball gag
Nel frattempo si alternavano nei mi buchi spanati, erano animali ansimanti che sodomizzavano e inficavano una cagna consenziente: Tutti mi riempirono di sborra il culo, ma anche la figa.
Ricevetti cazzi grossi , piccoli mollicci e duri come il ferro, furono tutti velocissimi, nel fottimi e farcirmi di seme .
Il mio ormai spaccato culo rumoreggiava a ripetizione ,un fiume di sborra mi colava sulle gambe.
F. continuava a riprendere, tutti guardavano il mio culo aperto praticamente sfondato. Dimenticavo mentre mi fottevano il campanellino appeso al clip che avevo al clito dondolava al ritmo delle scopate e il suono che ne usciva dettava il cadenzare dei colpi.
La dea fece allontanare tutti mandandoli via, si avvicino al mio fondo schiena , fece correre le unghie lungo la schiena fino ad arrivare al solco mi fece salire un brivido di piacere lungo tutta il corpo . entro cinque dita e F riprese quella caverna che era il mio culo. Bea forzo il buco entrando la sua piccola mano.. . ‘Brava cagna ,prima ti ho aperto la figa ora ti preparo il culo meriti questo trattamento , puttana! ‘ Commentava cosi Bea, che immediatamente dopo uscendo la mano dal culo , mi spalmo sulla schiena tutto il seme ,. Ma non fu contenta, mi entro la mano anche nella figa, fino al polso come prima pompandomi per qualche minuto causo l’allargamento completo della mia passera, Alain mi guardo la figa e rivolgendosi a Bea ‘MA gliela hai rotta tutta. Di come &egrave conciata può prendere ora il cazzo del tuo amico ,,senza nessuna resistenza.!’ Poi rivolgendomi a me ‘Cagna ora sei pronta, per il piatto forte del video!’ .’Non capivo cosa voleva dire.
Ci avviammo bea mi rilego i polsi , nella strada ormai non c’era più nessuno , arrivammo dopo qualche minuto davanti a un portone di una casa fatiscente ad aspettarci un uomo molto alto e robusto con una tuta di ginnastica, notai subito un gonfiore molto sospetto che trapelava dai pantaloni: Captai subito cosa attirava la mia attenzione, era qualcosa di mostruoso, restai allibita, non poteva essere pensai tra me e me: quel rigonfiamento che solleva la tuta dello stallone, partiva dall’inguine per arrivare quasi al ginocchio.
Bea saluto l’uomo che non mi staccava gli occhi addosso, disse a Bea con fare indispettito, che ci stava aspettando da parecchio , palpandomi subito il culo , mi disse ‘Ti hanno conciato per le feste , troia ?’Oltre che a tastare avidamente le mie chiappe ,infilo facilmente in culo due dita, rivolgendosi a Bea , manifesto il suo dissenso per avermi condotto a lui in quello stato pietoso, le disse che ero stata ridotta ad un cesso, entrammo subito in casa .
Mi ordino di spogliarmi nuda , insomma mi dovetti sfilare il vestitino , difatti bea mi libero le mani, rimasi senza nessun indumento. ALain mi tolse anche il roll bag, e i pesi ai capezzoli e al clitoride, rimanevo solo con le tette a palloncino inguainati in quei cerchi. Bea non perse tempo prese a schiaffeggiarmi le mammelle,non trascurando di avvicinarsi con la bocca e tirarmi a turno i doloranti capezzoli, mordicchiandoli,con quelle labbra carnose e vellutate , fecero riscaldare il mio già bollente basso ventre . Ma il nostro superdotato eccitandosi come un animale, si abbasso di botto i pantaloni della tuta, mostrando in tutta la sua potenza il mostro che aveva tra le gambe.
Restai allibita, mi trovai a pochi metri della mia bocca spalancata per la meraviglia e guidata dalla lussuria,qualcosa di mostruoso, di asinino .In lunghezza superava quasi quasi, il braccio di Bea, la cappella era grande , lucida e violacea visto la dimensione saltava subito all’occhio. Il glande tutto sommato era nelle dimensioni a cui ormai ero abituata a prendere. ma man mano che con lo sguardo scorrevo il tronco mi resi conto che più si avvicinava alle palle più cresceva in larghezza in spessore, era nodoso , le vene risaltavano la nervatura. ‘Tesoro questo cazzo ti aprirà la figa definitivamente, e se c’&egrave tempo lo stesso lavoretto riserveremo a quel culo gia sfondato che hai!Del resto due cazzi insieme li hai presi, non ti preoccupare ,l’amico non lo entrerà tutto, se non rischia di squartarti’ bea rise guardando maliziosamente verso Francois che riprendeva tutto.
Io alle parole di Bea rimasi attonita , sconvolta ,presa da paura, ma la mia lussuria prese avvento come sempre sulle mie titubanze. Avevo nel giro di qualche mese provato, miriadi di esperienze, superando sempre la soglia della degradazione. Difatti avevo sfilato per le vie di Parigi come una lurida cagna sottomessa.
L’omone dal cazzo maestoso, sghignazzava giocarellando con il randello ‘Vedo che sei ben aperta , ma questo e troppo per te!. No ti preoccupare che faro adagio’. E mi schiaccio l’occhio: Bea si inginocchio davanti l’uomo e prese con due mani la bestia, guardandomi negli occhi mi disse ‘Tesoro , iniziati a sgrillettare e mostra bene al nostro amico i tuoi buchi’
Obbedì , torturai il mio clitoride con le dita , sgrillettandomi, selvaggiamente , Bea apri la bocca e cerco e di farsi entrare la cappella aveva comunque difficoltà , ma riuscì ad imboccarla a farsela entrare, le sue guance si gonfiarono a dismisura, divenne rossa in viso.
L’uomo le spingeva la testa verso di se, cercando di entragli più cazzo possibile, causando il tossire al limite del soffocamento, della povera Bea. Per poter respirare la mia padrona getto fuori dalla sua bocca, quella cappella pulsante, con le dita schiaffeggio il tronco di quel membro .
‘Cazzo mi vuoi soffocare’ Lui le disse che doveva insalivare bene il suo cazzone . Bea stavolta lo accontentò . Si mise lateralmente al tronco e con la lingua di fuori ,prese a leccarlo, dalla punta verso le palle .. F. riprendeva la scena, la lingua della sua perversa nipote, che scorreva a velocità, su quel portento , che era quel randello di carne. Bea si gustava quella barra di carne , si dedico a leccagli le palle :.. poi Bea si alzo verso di me ,. .portandosi a spasso il cazzone, difatti lo teneva per la punta, era una scene eccitantissima, quante che io con una mano mi sgrillettavo con l ‘altra sollevavo il mio seno stretto, e cercavo allungando la lingua di leccarmi il capezzolo. Alain inizio a uscirsi il cazzo e masturbarsi, Francois girava la scena , con entusiasmo. L aria che si respirava in quella stamberga era di sesso puro. Arrivati davanti alla mia figa ma, Bea mi ordino ‘Solleva le cosce troia e allargale al massimo. Sei una troia sconcia ora sarai sfondata ! ‘ Impugnando quella mazza, la diressi sul mio clitoride , picchettandoci sopra. ‘Ah,ah!’ Subito un fremito di piacer e libero la mia goduria. ‘Si , lo voglio dentro di me’Bea senza indugi’LO avrai tutto fino alle palle !’
Ovviamente scherzava non poteva mai entrare mi avrebbe squartato , quel coso asinino. Bea si inginocchio davanti a me lascio la presa del mostro , e con la sua mano prese a prepararmi, entro quattro dita senza difficoltà, per poi come aveva fatto prima, mi prese con la mano fino al polso: l’uomo prese a menarselo, sbattendo la cappella sul mio pube , ‘Dai bea si ‘.prendimi, aprimi , e poi fammi dare il cazzone dentro ‘Ahaahah! Sono pronta a riceverlo!’ Quello entrare e uscire dentro la mia figa, mi fece perdere l’essere, era la puttana, la cagna : Vera che parlava. Bea mi svuoto della sua mano, l’uomo impaziente, appoggio la punta del suo splendido pene, introducendo parte del glande senza problema. Averlo dentro mi inebrio, iniziai a ruotare il bacino, abbassai la testa in modo che potevo vedere l’asta di carne scomparire nella caverna che era diventata la mia passera, l’uomo, entro tutto il glande e una piccola parte del tronco, dando un gran colpo di rene. ‘Ahhhhhhhhhhhhhhhh, Si sfondami, maiale!’ l’uomo si fermo per prendere a martellarmi la vagina con dei colpi brevi ma intensi. Era bravissimo, e accorto nell’entrarlo tutto, sapeva che mi avrebbe bloccato e scosciato , mi scopo ripetutamente, con una parte del suo pene.
‘SI , dai cosi ahahahhaha, sono una luridaaaaaaaaaaaaaaaa, cagna, ah,ahahaaaaaaaaaaa’!’ Godevo raggiunsi subito un orgasmo o bestiale , mi mordevo le labbra , l ‘uomo iniziava a grondare sudore, mi scopo cosi per tanto tempo , ma nel momento che inarcai le gambe, con le mani mi apri la passera e di botto ne entro più della meta ,fermandosi per intostarlo meglio e fargli prendere possesso della mia vagina. ‘ OHHHHHHHHHHHOahhhhhhhhh’ Un grido di piacere estremo misto a dolore, mi avvolse caddi in un stato quasi catalettico, dove la mia dimensione reale era quello del piacere della lussuria. Mi aveva riempita tutta, lo spinse ancora più in fondo, penetrandomi con la parte di tronco spesso, ebbi la sensazione di essere aperta e di pieno, arrivo fino in fondo, con la mano e con una smorfia gli feci capire di non andar più oltre. Lo usci tutto, lasciando la vagina vuota, causando un rumore che rimbombo per la stanza. La figa era spompata, non ebbi il tempo di incitarlo a penetrarmi che lo rientrò ,per poi uscirlo . Fece entrare parecchia aria.
Questa operazione la fece per una decine di volte, il risultato finale, fu che si avvertiva un rumore continuo della figa spanata , sembrava lo sfiatare di un vulcano ,ero consapevole che la mia passera colasse ,oltre agli umori vaginali, si liberava anche di tutta la sborra che aveva ricevuto negli ultimi giorni, mi impalo il cazzo, per poi uscirlo.
‘Bravo la stai prendendo tutta questa baldracca. La stai scopando a dovere e riempirla tutta, cosi come merita.!’ Bea era compiaciuta del lavoro che mi stava facendo, l’uomo usci da me e si distese per terra mi fece alzare e volle che mi sedessi su di lui. Attimi di terrore mi avvolsero, ma lui posizionò il cazzone in modo trasversale , allargai le gambe e appoggiai la figa aperta sulla punta , di quello arnese, scivolo dentro senza problemi , io tenendomi con la punta dei miei piedi ch sfioravano il pavimento e la schiena inarcata verso di lui , mi sedetti sopra arrivai ad impalarmi quasi metà cazzo, senza problema, ormai ero abituata a tali dimensioni, ero stata svezzata bene, mi prese per le ascelle e ne fece entra una altra parte, penso che quasi quaranta centimetri di cazzo riempiva la mia figa, , iniziai a muovermi piano, mi arrivava fino in fondo nuovamente, Francois riprendeva , quella scena . , ad un certo punto mi fece sollevare, Bea si abbasso e indirizzo il cazzo verso il buco del culo appoggio la cappella dell’uomo , come se erano in sincronia, l’uomo con una spinta di reni ne entro una buona parte. Io assalita da un forte dolore, emisi un urlo, ma Bea prese a slinguarmi il clitoride ed entrare , seppure con difficoltà dato che avevo il culo letteralmente sdillabbrato, quattro dita nella figa, pompandola con foga., l’uomo stava fermo con il cazzo immerso tra le mie chiappe dentro, il mio ano, ovviamente mi stringeva forte i fianchi premendo verso di se, perch&egrave a causa della penetrazione vaginale ad opera della mano di Bea il cazzo piantato nel culo tentava di uscire.

Ero strapiena sia in figa che nel culo: ora l’uomo si muoveva lentamente , mentre Bea lascio di dedicarsi alla mia figa, lasciando un vuoto che F riprese con gusto,consentendo al cazzone di arrivare più in fondo nel mio sempre martoriato e spaccato culetto, per dedicarsi a leccargli i grossissimi coglioni. .

Gia il cazzo era duro ma con poche linguate sulle e attorno le palle di quella vacca di Bea, si indurì ulteriormente, sembrava una barra di acciaio, inizio a sollevarmi e incularmi con gusto, il rumore della penetrazione si udiva fortemente. Il maschione non era sazio , usci il cazzo del culo e mi ordino di rimettermi a terra con le gambe spalancate.
Si rimisi davanti alle mie cosce aperte con il battaglio da cavallo in tiro, lo punto ed entro senza problemi . Arrivando fino alla metà della lunghezza del grosso pene, afferrandomi e stringendo le chiappe , dunque facendomi sollevare un po da terra, prese a fottermi con slancio e potenza , ma anche molto lussuria e passione, godevo senza ritegno, raggiunsi parecchi orgasmi
‘ SI ! Bravo!, Fottimi,cosiii’! Di piu’ piu, ne voglio io di più, tutto’.! LO voglio tutto ” ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!’
Stavo raggiungendo orgasmi mai avuti ,finche con dei colpi lunghi e intensi e godendo come un maiale inizio con il primo schizzo a farmi arrivare all’apice della lussuria, emisi un grido di piacere lunghissimo ‘AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHH! Per poi continuare ad ansimare e godere ‘COOSIIIIIIIIIII!’

Dire quanto venne ,non lo saprei, dei getti continui per oltre un minuto, e accompagnati da dei colpi forti, rantolava di piacere , alla fine ringhiando come un animale si accascio di me.

Usci il cazzo non più duro , ma floscio Bea subito si precipito tra le mi gambe pronta ad penetrarmi ,entro oltre al polso mezzo braccio , nella mia passera sfondata. Tra le gambe non avevo più una fessura ma una apertura, da dove colava un fiume di umori e sborra .
Nel mentre che Bea mi penetrava come presa da convulsioni mi contorcevo di piacere.

‘Ne voglio ancora!!!,Aahha,sono nata per essere trombata da questo cazzo!’
L’uomo si diresse su di me ‘Ora puliscilo! Stronza ! guarda razza di zozza il mio cazzo &egrave sporco della tua figa anche dal tuo culo di merda! . ‘
Si mi aveva sturato il culo , sulla punta della grande cappella c’era una patina marroncina, non badai a fare la schizzinosa, la mia lingua la avvolse come una ventosa, mentre Bea mi fotteva con la mano.
Pulii il cazzo del tizio che non contento mi sali sopra e mi diede i suoi coglioni da leccare , mentre Bea nel frattempo fu raggiunta da ALain che eccitato le abbasso gli short e la inculò. . L’uomo mi fece leccar il buco del culo e mentre Bea mi penetrava a veniva inculata, presa di lussuria mi mordicchiava il clitoride,io leccavo quel culo con gusto e non fui fermata da uno scoreggio che quel maiale scarico nella mia gola, ero troppo cagna, lo volevo essere mi ero trasformata , completamente , l’uomo lo aveva nuovamente dritto , mi rimise la cappelle in bocca, e inizio a pomparmi la figa .
Alain gridando venne nel culo di Bea, loro si sollevarono ma anche il mio chiavatore si fermo , mi fece alzare, mi posiziono a pecorina. Sentivo i buchi bruciore e colare , Francois commentava con Alain di come il mio ano e la mia figa erano dei tunnel li ripresi nei mini particolari . L’uomo mi tolse i cerchi dei seni e libero le mie tette che mi sentivo ingrossate, inizio a strizzarle per poi bloccarsi, si dedico ad aprirmi le chiappe e scaraventò il cazzone nel mio culo sfondatello, prese pomparlo , . mentre Bea mi strofinava sul viso il suo braccio completamente colmo di sborra. Bea era infoiata, distesa davanti a me con le gambe aperte e sollevate gli dovetti pulire il culo dalla sborra di alain conoscevo quel sapore. Mentre l’uomo mi spaccava nel vero senso del parola il culo , Bea mentre con la lingua raccoglievo la sborra, mi inondo il viso e i capelli, stavolta senza controllo di piscio. Francois non smise di riprendere . Bea si alzo anche il maschione si fermo usci dal mio culo copiosamente rumoreggiando . Anzi era un continuo scorreggiare di aria.
‘ FAi schifo se una vacca RUMORrEGGIaNTE, TI MANdEREI A BATTE PER GIOrNI E GIORNI’
BEA MI TRATTAVA COME LA LURIDA CAGNA CHE ERO REALAMENTE ERO DIVENTATA.
L’uomo mi venne di fonte al viso appoggio la cappella sulle mie labbra e inizio a masturbarsi r, poi scosto il membro ed ecco che fui letteralmente coperta da un velo di sborra calda, che mia arrivo negli occhi sul naso sul viso, sui seni , continuava ad eruttare seme, che indirizzo nella mia bocca e la riempi completamente , sembrava lo sgorgare di una sorgente, non riuscivo ad ingoiare, ma lui , incurante me lo fece arrivare in gola, il cazzo, mentre ancora liberava le palle da schizzi continui di sperma, mi strinse con le mani le narici per qualche secondo, sentivo il membro vibrare scaricarsi completamente, avevo la bocca spalancata, ripresi a respirare affannosamente, usci il cazzone dalla mai bocca, ma io inizia a tossire,avevo senso di nausea, aveva giorni che ingerivo sperma . Penso in quei gironi di averne digerito litri. Bea prese uno specchio o e mi fece vedere in che stato pietoso ero ridotta.. Ero uno schifo.. Ci ricomponemmo, mi sentivo lurida puzzolente . Indossai il vestitino, tutto sgualcito, che si appiccico al mio corpo , mi fu messo il ball gag e uscimmo: Mi prese un senso di imbarazzo, dal vestitino uscivano le tette, la gente che mi vedeva mi guardava schifata parlottando tra di loro, c’era invece chi rideva, si avvicinarono dei curiosi, , furono mandati via da Alain e Bea. Per un momento ebbi l’impressione di avere visto dei miei compaesani, ma fu un impressione, ma un senso di vergogna, mi assali. Mi tormentavo la mente, mentre sfilavo con il viso coperto di sborra, che si asciugava sul mio viso, e che tutti si potevano rendere conto di cosa avevo sul viso , la paura che la mia impressione era giusta , mi fece causar e un dolore allo stomaco, E se erano i miei compaesani, e lo dicevano ai mie parenti , ero sconvolta. Una cagna questo ero, che sfilava per le strade di Parigi, e che a momenti scoreggiavo aria perch&egrave i miei buchi erano spompati, e mentre ciò avveniva Bea mi sculacciava le chiappe pubblicamente , ridendo insieme ad Alain e Franocis, ero proprio una lurida e squallida troia.
Ma tra le gambe l’eccitazione non si placava, mentre la mia mente galleggiava nei mari delle paure e paranoie. Arrivammo, nel negozio di Francois. Qui ancora impastricciata, brindammo con dello champagne. Poi fui condotta da Bea in bagno ,pulito e profumato, mi feci una doccia.
Anche bea si uni a me.
Aveva cambiato atteggiamento,mentre l’acqua scorreva su di noi , le nostre lingue si intrecciarono, le punte dei nostri seni si toccavano,prese da una continua lussuria prendemmo a leccarci reciprocamente le tette. I allungavo i suoi capezzoli, e anche lei: Si abbasso e mi allargo le gambe , ‘Dai fammi bere il tuo di champagne ora!’ MI guardo con gli occhi dolci , non più la Bea mistress. Mentre l’acqua scivolava sul suo viso la sua bocca e la bocca fu raggiunta dalla mia pioggia dorata la beveva in parte . Usciti dalla doccia, con Bea ci scambiammo i cellulari, mi disse che voleva vedermi da sola, facemmo la promessa di rivederci noi due in Italia. Salutai Francois che mi fece i complimenti e mi regalò dei soldi . Uscimmo, Alain non spiccico una parola, sul taxi mi disse che gli era arrivata una telefonata e doveva partire immediatamente per un’altra e capitale europea, questioni di affari. Arrivati in albergo si preparò, si concedò da me frettolosamente, dicendomi che era stato un viaggio meraviglioso, e promettendomi che si sarebbe fatto sentire..
L’indomani parti tornando, a casa. Qui trovai la lettere a di sfratto del padrone di casa, il vero motivo era che i miei vicini mi avevano visto vestita e trattata da troia, mia cugina mi aveva licenziata perch&egrave il portiere di colore aveva raccontato delle mio essere troia. Insomma fui costretta ad spostarmi lontano da casa. Ora vivo in altra citta , mi sistemai subito. Per un periodo lugno tenni a bada la mai lussuria. La notte non potevo dormire il mi o essere troia mi faceva star male, avevo bisogno di essere sottomessa, m ami dovevo trattenere, ma questa &egrave una altra storia.
FINE

Spero vi sia piaciuto, devo ringraziar tutti gli amici che mi hanno fornito ispirazione come al solito per i vostri commenti la mia email &egrave vera83@superdada.com

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