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Racconti di Dominazione

La sua schiava

By 17 Settembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

In casa devo stare rigorosamente nuda. Il mio uomo, il mio Padrone, non mi concede l’uso di nessun indumento, tranne ovviamente i momenti in cui c’&egrave qualche ospite in casa, ma si tratta di momenti molto rari. Per questo, appena rientro in casa da lavoro, la prima azione che svolgo &egrave proprio quella di togliermi i vestiti, anche se sono in casa da sola e so che lui non rientrerà da lavoro prima di tre o quattro ore, e quindi volendo potrei disobbedirgli. Ma non &egrave quello che voglio. Oltre al fatto di avergli giurato la mia obbedienza e la mia devozione, il fatto &egrave che proprio non voglio disobbedirgli. Mi piace aspettarlo a casa nuda, in questo modo &egrave come se sentissi la sua presenza anche quando non &egrave in casa: preparare da mangiare, nuda, fare i mestieri, nuda, rispondere al telefono, nuda, stare al pc, nuda, guardare la tv, nuda.. Ognuna di queste operazioni, svolta senza nessun indumento, mi fa sentire costantemente nelle sue mani.

Lui rientra di solito intorno alle 18:30, a volte poco prima, a volte poco dopo. Io devo sempre farmi trovare in ginocchio di fronte alla porta d’ingresso, con lo sguardo basso e le mani dietro la schiena. Per essere sicura di esserci al suo arrivo, mi metto in posizione alle 18:30, e aspetto religiosamente il suo arrivo. Ogni volta che sento la chiave infilarsi nella toppa per me &egrave un brivido che mi attraversa tutto il corpo.

‘Ciao Daniela’

‘Buonasera Padrone’

Si china verso di me, alza la mia testa con una mano, e mi da un bacio. In sua presenza, tranne nei casi in cui ricevo diverse disposizioni, devo sempre seguirlo, da dietro, muovendomi a quattro zampe. La posizione eretta non mi &egrave concessa se non su sua esplicita richiesta. Lo seguo fino in camera da letto, dove si toglie i vestiti eleganti che porta a lavoro, e rimane con addosso una maglietta e i boxer.

‘&egrave pronta la cena?’

‘Sì Padrone, naturalmente’

Si avvia verso la cucina e io lo seguo come sempre trascinandomi dietro di lui come una cagna. Arrivato in cucina si mette ad ispezionare ciò che gli ho preparato. Sembra essere, come sempre, tutto di suo gusto. Non si &egrave mai lamentato delle mie abilità culinarie. Si siede a tavola ed inizia a mangiare, mentre io sto in ginocchio al suo fianco ad aspettare sue disposizioni. Io non mangio mai insieme a lui, mangio sempre dopo che lui ha concluso i suoi pasti. La nostra cena non si svolge quasi mai due volte allo stesso modo: a volte chiacchieriamo, a volta mi chiede di fargli un massaggio ai piedi mentre mangia, altre volte accende la tv e la guardiamo entrambi. Ogni sera &egrave una sorpresa.

‘Appoggia la tua testa sulla mia coscia Daniela’

‘Va bene Padrone’

Mi appoggio, e inizia a farmi delle carezze ai capelli. Mi sono la sua cucciola, la sua cucciolina pronta a tutto pur di rendere contento il suo Padrone. Mi sciolgo nelle sue mani. Concluso il pasto, si alza in piedi e come ogni sera mette la mia cena in un piatto e la appoggia sul pavimento, dove sono solita consumarlo tenendo le mani rigorosamente dietro la schiena. Per questo la mia cena consiste sempre in qualcosa che non richieda l’uso di forchetta e coltello, ma qualcosa di più semplice, che io possa mangiare usando solo la bocca. Questa sera ho uova strapazzate e tonno.

Conclusa la cena raggiungo il mio Padrone in salotto, dove mi attende completamente nudo.

‘Sai cosa devi fare’

‘Sì mio Padrone’

Lui ama molto il sesso orale, e io amo molto fargli provare piacere con la bocca, &egrave una cosa che mi riesce con una naturalezza incredibile. Sono sempre stata brava sia con la lingua che a far entrare il membro di circa venti centimetri fino alla fine della mia gola, arrivando a leccargli anche i testicoli. Le prime volte che glielo prendevo fino in gola mi venivano i conati di vomito: era una cosa che non avevo mai fatto prima, e ho dovuto imparare. Ci &egrave voluto un po’, ma lui &egrave stato molto bravo ad addestrarmi a reprimere i conati e ad accogliere ogni centimetro della sua virilità dentro la mia bocca.

‘Basta, girati’

Senza dire una parola, gli do le spalle rimanendo in ginocchio e col busto eretto. Sento la sua mano afferrarmi il collo e spingermi in avanti, mettendomi di fatto a pecora. Appoggia con forza le mani sulle mie natiche allargandomele, e sento il suo cazzo duro farsi strada dentro di me senza troppe gentilezze. Niente di grave, tanto ero già bagnata fradicia. Mi tiene ferma per i fianchi mentre col bacino da sfogo a tutto il suo desiderio. Io sento delle vibrazioni farsi largo dagli angoli più nascosti del mio corpo. Sono così eccitata che l’orgasmo sta già per invadermi. Con due dita mi accarezzo il clitoride, e una sensazione di immenso piacere mi investe come un treno lanciato a forte velocità. Ansimo, mugolo, miagolo mentre l’orgasmo fa vibrare ogni parte del mio corpo.

Anche lui &egrave vicino all’orgasmo. Sento che accelera i movimenti e le sue mani forti mi stringono i fianchi spingendomi avanti e indietro assecondando i movimenti del suo bacino. Il suo respiro si fa più corto, lo sento gemere, e sento del calore riempirmi in profondità. Il suo orgasmo caldo mi riempie, si scarica totalmente, mi colma col suo desiderio, col suo sperma. Mi fa sentire completa.

Lui esce da dentro di me, e io rimango nella stessa posizione in cui sono stata scopata. Non c’&egrave bisogno che mi dia l’ordine, so già cosa devo fare, &egrave una di quelle cose che devo fare sempre, senza che lui me lo dica. Avvicino una mano al mio sesso, mettendola in modo da formare una coppa, e attendo pazientemente che lo sperma coli nella mia mano. Aspetto che sia uscito tutto quanto e che nulla o quasi rimanga dentro di me, quindi mi riporto in ginocchio mettendomi di fronte a lui, e consumo quello che ho appena raccolto leccandomi dolcemente la mano piena di quel delizioso liquido bianco.

Sono tutta sua.

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