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Racconti di Dominazione

La Troietta

By 15 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo all’ultimo anno di scuola superiore.
Viviana, studentessa modello del suo istituto ed anche la più carina è una bellissima bruna dagli occhi verdi, più alta delle sue coetanee, con delle splendide coscie sode su lunghe gambe tutte da accarezzare.
Il punto forte però, sono le sue tette, una splendida quarta che non aveva alcun bisogno di essere sostenuta dal reggiseno.
Tutti i ragazzi tentavano disperatamente di corteggiarla, cercando in qualunque modo un benchè minimo pretesto per sedersi vicino a lei o speravano di poter rimediare un incontro il sabato sera…ma inutilmente.
Consapevole della sua bellezza, si divertiva a trattare tutti come zerbini, elargendo acidità a profusione.
Si sentiva la reginetta indiscussa della scuola…ma ancora per pochi giorni.
Il cambiamento avvenne a metà dell’anno scolastico.
Arriva da un’altra scuola un nuovo ragazzo, un certo Antonio. Non era certo la prima scuola in cui veniva trasferito, visto il suo comportamento eccessivamente esaltato e indisciplinato.
Ben presto il suo comportamento divenne famoso anche nella nuova scuola, sia tra i ragazzi (che lo temevano) che tra le ragazze, che letteralmente ci sbavavano dietro: non passava certo inosservato, visto il suo fisico prestante (praticava la boxe), i suoi occhi verdi e il suo volto virile pur essendo ancora un ragazzo.
Antonio, sicuro di se, amava mettere sotto pressione tutte le ragazze carine della scuola per poi riuscire senza tanti indugi a farci prima tante porcate, poi scoparsele…e presto si sparse la voce che fosse anche notevolmente dotato.
Viviana detestava Antonio; lei era abituata ad avere in pugno i ragazzi e malsopportava il suo modo di rivolgersi a lei, pieno di volgarità inerenti le sue tette, il suo bel culetto sodo e sporgente e la sua bocca (come ipotizzava lui, da perfetta pompinara). Ma non attaccava e questo faceva sempre più incazzare Antonio e lo rendeva sempre più arrapato e volgare nei suoi confronti.
Il posto a sedere assegnato ad Antonio è posto esattamente dietro a quello di Viviana. Troppe volte ha dovuto sopportare i suoi perizomi sbucare dai jeans a vita bassa, troppe volte ha dovuto sopportare il suo culetto a pochi metri dal suo volto mentre si alzava o si sporgeva verso la compagna davanti a se, posizionandosi praticamente a 90 gradi sul banco. Ancora peggio era quando portava pantaloni da danza o aderenti, che mostravano alla perfezione le curve del suo culo, delle sue gambe e poi quando si girava, con quelle tette maestose, solitamente coperte da soffice e leggera stoffa che mostrava alla perfezione le sue rotondità comprensive di capezzoli sporgenti.La “troietta”, come la chiamava lui, tutti i giorni provocava dolorose erezioni e piu di una volta è dovuto correre in bagno a sfogarsi con una sega, oppure farsi fare una pompa o scopare con qualche ragazzina della scuola pensando però a Viviana… La “troietta”.

La voleva…. a tutti i costi!

L’opportunità di averla tutta per se, si presentò nei primi giorni di aprile.
Antonio ruba dalla cartellina del professore di matematica una traccia del compito della prossima settimana, ne fa una fotocopia e rimette a posto l’originale.
Riesce a prendere fiato solo quando nota che il professore non si è accorto di nulla.
Il giorno seguente, durante l’intervallo, Antonio mette la copia della traccia nella cartella di Viviana e un bigliettino nel suo diario sulla pagina di oggi.
È tutto progettato alla perfezione e finita la ricreazione, inizia l’ora di matematica.
Antonio sottovoce cerca di attirare subito l’attenzione di Viviana mentre il professore spiega la lezione :
– Pssss… Psss… Viviana, guarda nel diario e ti consiglio di non chiamare il prof.
Scocciata, quasi incazzata, si gira verso Antonio e con sguardo rabbioso gli chiede :
– Che cazzo hai fatto? hai sgattato nella mia cartella??
Con tono calmo e con sorriso malefico risponde :
– Su da brava. Stai zitta, girati e guarda nel diario.
Viviana si siede nuovamente composta e va alla ricerca del diario nella sua cartella.
Lo trova, lo mette sulle sue gambe e lo apre. Nella pagina di oggi trova un bigliettino piegato.
Una volta che lo apre e ne legge il contenuto, spalanca gli occhi e una mano si fionda dentro la cartella.
Dopo una breve ricerca, estrae una fotocopia… Una traccia… Una traccia del compito di matematica della prossima settimana!
– Ehi… Psss.. Se non vuoi che dica al professore cos’hai in mano è meglio che lo rimetti in cartella e vai nel bagno dei maschi… Subito.. Entra nella prima porta a sinistra..
Sottovoce, con una lacrima che solca il viso risponde :
– Bastardo.
Antonio sorride.
– Non chiudere la porta a chiave.
Ritira la fotocopia e il diario in cartella e dopo aver chiesto il permesso al professore, si dirige in bagno.
Antonio non perde nemmeno un singolo movimento di Viviana, guarda il suo corpo con la certezza che tra pochi minuti sarà suo. Tutto suo.
Viviana raggiunge in breve tempo il bagno dei maschi. Si guarda attorno e dopo aver constatato che il corridoio è deserto, si butta nel bagno e subito dopo nella prima porta a sinistra. Chiude subito la porta dietro di se e dopo aver abbassato la tavolozza del wc, si siede sopra, appoggia i gomiti sulle sue gambe e con la faccia va a contatto con i palmi delle mani. Chiusi gli occhi inizia a vagare con la mente su cosa potrebbe accaderle e se fosse il caso di andare di corsa dal preside a chiedere aiuto. L’avrebbe creduta, oppure sarebbe stata sospesa per aver rubato il compito? Non lo può sapere. Ha paura e ancora più paura la riempie, quando sente la porta del bagno aprirsi e subito dopo anche quella dove c’è lei all’interno.

È Antonio, sorridente che dopo essere entrato nel cesso richiude la porta dietro di se, a chiave.
– Ma guarda chi abbiamo qui! Oggi mi fai rizzare il cazzo più del solito per come sei vestita.
In effetti ha ragione ad arraparsi. Viviana oggi è particolarmente provocante. Infradito, minigonna a pieghe leggera, svolazzante e nera, lunga non più di metà coscia. A concludere il tutto un top rosso di cotone, tenuto su da due semplici bretelline che lascia scoperta la pancia da poco sopra l’ombellico, fino all’inizio della minigonna.
– Che cosa vuoi Antonio? Perchè qui in bagno?
Antonio sorride e dopo essersi accovacciato davanti a lei, la fissa negli occhi.
– Semplice. Ti voglio e a meno che vuoi che dica al professore cosa tieni nello zaino, ora farai qualcosa per me. Sai che brutta figura faresti?
Viviana piange silenziosa.
– Sei un bastardo. Cosa vuoi da me?
Antonio si alza in piedi e dopo essersi aperto i jeans, li abbassa alle caviglie.
– Tira fuori il cazzo dai boxer e fammi una pompa.
Viviana spalanca gli occhi vedendo quanto siano deformati i boxer del ragazzo, il cazzo deve essere enorme, ma con rabbia e fermezza gli risponde :
– Cosa??? Ma sei pazzo!!! Neanche per sogno!
– Come vuoi, allora ora vado dal professore dicendo che sei entrata nel bagno dei maschi e poi hai rubato la traccia del compito di matematica!
Quando sta per rialzarsi i pantaloni, la ragazza lo ferma.
– No ti prego, non farlo! Faccio quello che vuoi. Te lo giuro! Ma non dire niente al prof!
– Brava così ragioniamo, tirami fuori il cazzo e succhialo, troietta!
Viviana, senza più speranza alcuna, cala i boxer dai quali salta fuori con prepotenza un cazzo maestoso.
– Leccalo.
La ragazza non sa bene cosa fare, non ha mai preso un cazzo in bocca e nemmeno l’ha mai leccato, si trova impreparata e cerca alla meglio di leccarlo pensando sia un lecca-lecca.
Nel mentre che lecca, pensa un momento ad Antonio e al suo fisico.
Ha spalle larghe, torace ampio e scolpito dalla dura palestra e dagli allenamenti, le sue cosce sono toniche e muscolose, dure come il marmo tra le quali troneggiano due grosse palle gonfie e un maestoso cazzo che in piena erezione supera abbondantemente i 20 cm. Nota sopratutto, una grossa vena che pompa il sangue su verso il glande, simile alla cappella di un grosso fungo, sul quale è possibile vedere tracce di liquido bianco.
– Che cazzo fai troia? ma sei capace a leccare un cazzo?
Viviana si sente umiliata nel profondo e non sapendo piu come reagire, gli dice la verità :
– Non l’ho mai succhiato e nemmeno leccato.
Antonio sembra stupito :
– Cosa?? Non hai mai preso un cazzo in bocca? ma almeno hai scopato qualche volta?
Viviana è sempre piu rossa in viso e con le lacrime risponde quasi sotto voce :
– No….
Antonio spalanca la bocca stupito.
– Non riesco a credere che una figa come te, non l’abbia mai preso. Non avresti nemmeno il diritto di far rizzare i cazzi di mezzo istituto allora.
Poi prendendosi in mano il cazzo, continua :
– Beh allora in tal caso, succhialo mentre ti scopo la bocca.
Non da il tempo a Viviana di rispondere che la prende per i capelli e la spinge verso il suo cazzo.
Lo prende in bocca a fatica perchè è veramente grosso, ma una volta che la cappella è entrata, Antonio molla il cazzo e con entrambe le mani si aggrappa ai capelli della ragazza.
Con il bacino inizia a muoversi velocemente nella sua bocca.
– Troia del cazzo, una bocca da pompinara come la tua deve essere usata! Succhia e non fare la schizzinosa!
Dopo qualche minuto di questo trattamento, durante il quale Viviana ha sempre piu male alla mascella, Antonio aumenta il ritmo, diventa violento e spinge sempre più a fondo il cazzo dentro la sua bocca, fino quasi in gola. Viviana tiene gli occhi chiusi per lo sforzo, inizia ad avere alcuni conati di vomito quando la cappella invade la gola e ogni volta sembra che vada sempre piu a fondo in lei. Una mano molla la presa dai suoi capelli e poco dopo sente il rumore di un telefonino che scatta delle foto, apre gli occhi giusto in tempo per vedere un flash. Con le mani lo spinge via, staccandosi dal cazzo.
– Cosa cazzo fai??
– Ti si vede bene la faccia mentre succhi, è una goduria vederti con il mio cazzo in bocca.
– Non dovevi fotografarmi!
– Invece si! così domani pomeriggio avrai un buon motivo per venire a casa mia. A meno chè vuoi che le foto facciano il giro della scuola!
– Sei un bastardo! Sei uno stronzo!
– Ora sta zitta e succhia che voglio sborrarti in bocca.
Riposto il telefono nella camicia, torna a piantarsi con il cazzo nella bocca di Viviana e sta volta dopo qualche minuto, viene come una fontana, schizzando sulla lingua e nel palato.
– Troietta, bevi tutto. Assapora la mia sborra perchè d’ora in avanti la berrai sovente. Leccami bene il cazzo e ripuliscilo come si deve.
A fatica e trattenendo la voglia di vomitare, manda giù tutta la sborra che riceve in bocca e dopo aver succhiato e leccato a lungo la cappella, finalmente viene liberata dalla presa sui suoi capelli.
Antonio si ricompone e poi fa alzare la ragazza dal Wc.
– Domani con tutta calma voglio vedere come sei fatta.
Nel dirlo, a piene mani inizia a strizzarle i seni da sopra il top.
– Bene troietta, domani dovrai avere gli stessi vestiti che porti oggi. Non posso stare oltre, altrimenti il prof scrive sul registro!
Dopo un’ultima strizzata, esce in fretta e furia dal bagno correndo subito in classe.
Piange ancora e pensa che ormai è finita ed è in balia di quel porco bastardo che potrà farle tutto quello che vuole.

Tutto prosegue senza altri intoppi fino al giorno seguente.
Durante l’intervallo però, Anonio si fà dinuovo vivo e prendendo Viviana per un braccio, la riporta in classe.
Chiusa la porta si avvicina a lei e sbattuta a 90 gradi sul banco le alza la gonna.
– Brava hai capito che mi devi lasciare fare.. Ribellarti non serve a niente. Che bel perizoma rosso che abbiamo qui. Anzi, un micro perizoma! Che troia!
Preso dai lati, lo fa scendere fino alle caviglie, poi comanda di alzare prima un piede e poi l’altro, di modo da poterlo levare completamente di dosso.
– Per ora lo tengo io. Te lo ridarò quando lo meriti.
Dopo averlo messo in tasca, con una mano inizia a palpare la figa e con l’indice dell’altra mano massaggia l’ano.
– Non ci posso credere che siano entrambi vergini. Sei troppo figa per non aver mai preso un cazzo in tutta la tua vita.
Il dito sull’ano spinge, Viviana si lamenta rumorosamente.
– Stai zitta troietta.
La prima falange è entrata e ruota all’interno, dopodichè inizia a entrare e uscire.
– Ahhhh!!! Ahiaaa!
– Alzati!
Viviana si alza con ancora il dito piantato nel culo. L’altra mano di Antonio passa sotto il top e inizia a stringere la tetta destra con una forza notevole.
– Ahhia! mi fai male!
– Troia. Stai zitta.
Stringe ancora la tetta e con il dito, dopo una forte spinta entra fino alle nocche.
– Aaaahhh!
– Pensa quando ti pianterò dentro il cazzo! Mi immagino già le tue urla! Ahahahahah!
Dopo poco si stacca da lei e dopo averle dato una pacca sul culo, la congeda con un ultimo comando :
– Torna pure dalle tue amichette, oggi mi aspetterai fuori da scuola e verrai a casa mia. Ciao troietta.
Così dicendo esce dalla classe mentre Viviana pur essendo coperta, senza perizoma si sente tremendamente nuda, indifesa e terribilmente umiliata.

Per il resto della ricreazione, rimane in classe, seduta al suo banco con mille pensieri che le invadono la mente.
È stata sconfitta e questa volta non è lei ad avere in pugno la situazione. Si sente piccola e indifesa davanti a quel ragazzo, ma sopratutto, ha paura di cosa le possa fare durante il pomeriggio e ancora di più, di dove ficcherà quel colosso di cazzo che ha tra le gambe.
Il resto della mattinata passa normalmente e lei non accenna ad alzarsi dalla sedia, ne tantomeno scomporsi per paura di mostrare qualcosa di “troppo”.
Finite le lezioni, con una banale scusa alle sue amiche, rimane ancora in classe, attendendo che tutti siano usciti, dopodichè si dirige anche lei ai cancelli della scuola.
Fuori c’è Antonio ad attenderla.
– Seguimi a distanza.
Sono le uniche parole che sente uscire dalla sua bocca. Esegue l’ordine.
Camminano per circa dieci minuti, fino a quando Antonio entra nel portone di un vecchio condominio.
Attende Viviana sulla porta fissando le tette rimbalzare ad ogni passo. Una volta entrata anche lei, lascia la porta richiudersi e si dirigono entrambi verso l’ascensore.
Una volta chiamato dal tasto posto sul muro, Antonio si gira a squadrare Viviana e poi commenta :
– A parere mio, in sta scuola sei la piu figa. Dovresti solo essere un po più spigliata. Comunque sia, ora ci penserò io a te. Per 5 giorni sono solo in casa perchè i miei sono via per lavoro. Ci divertiremo un mondo.
Una sua mano si intrufola tra le gambe, andando subito a palparle la figa. Viviana spaventata dalla rapida mossa, stringe istintivamente le gambe e cerca di allontanarsi.
Uno schiaffo molto forte le arriva in volto.
– Troia. Devi stare ferma e lasciati toccare.
Dopo essersi portata una mano al volto, massaggiandosi la guancia che si sta già arrossando, risponde sottovoce :
– Sc.. Scusa..
L’ascensore è arrivato, le porte si aprono e Antonio la spinge dentro con violenza.
Sbatte contro la parete e subito il ragazzo si attacca con una mano ad una tetta stringendola. Con l’altra invece, dopo aver selezionato il piano, torna nuovamente a palpare la figa.
– Le troie come te, che a scuola la fanno solo annusare, vanno trattate male e sfondate a dovere. Così la smetterai. Verginella del cazzo.
Due dita della mano che massaggia la figa, superano le grandi labbra e iniziano a vagare all’interno.
Viviana terrorizzata cerca di farlo desistere :
– No ti prego.. Sono vergine.
– Allora sei vergine veramente?
– ….. Si……
Si aprono le porte dell’ascensore e finalmente viene liberata dalla presa del porco.
– Seguimi troietta.
Antonio esce per primo e tirate fuori le chiavi da una tasca, si dirige verso la porta di destra presente sul pianerottolo.
Due giri di chiave e la porta si apre.
– Entra dentro e spogliati completamente. Subito.
Viviana ha il cuore in gola. Con passo lento e con le lacrime entra nell’appartamento.
Sente la porta chiudersi e una mano afferrarla dai capelli.
Il viso di Antonio arriva subito a pochi centimetri dal suo e urlando le comanda :
– Ho detto di spogliarti! Muoviti troia!
La borsa con i libri cade a terra, le infradito vengono calciate, subito dopo vola via la gonna e il top in breve tempo fa la stessa fine.
Antonio sorride.
– Ora ragioniamo. Tutte le volte che entrerai da questa porta, dovrai subito spogliarti come hai fatto ora. Dopo pranziamo, ora andiamo in camera.
Viviana accenna ancora una lieve ribellione.
– No dai ti prego, mi hai vista nuda. Se vuoi te lo succhio ancora ma lasciami stare ti prego.
– Tranquilla, me lo succhierai tante volte. Ma ora andiamo in camera, altrimenti ti  metto a 4 zampe e te lo pianto a secco nel culo, direttamente qui in corridoio.
Una mano va subito al culo iniziando con un dito a massaggiarle l’ano.
– No.. No, ti prego. Andiamo in camera..
– Brava troietta.
I due si dirigono in camera.
Entrati, arriva un’altro ordine :
– Spogliami.
Lo denuda completamente, levando per ultimo i boxer dai quali salta fuori il cazzo già in piena erezione.
– Prendilo in mano, abbassa la pelle e baciami la cappella.
Viviana si spaventa, quando la sua manina non riesce ad avvolgere per intero l’asta del ragazzo. Di cazzi ne ha solo visti in foto, oltre a quello di un suo amico qualche anno fa, per caso, aprendo la porta del bagno, mentre lui stava urinando. Grossi come questo mai!
Dopo aver liberato la cappella dalla pelle e averla baciata, uno spintone deciso, fa cadere a terra di schiena la povera Viviana.
– Fammi giocare con le tue tette. Intanto succhiami le palle.
In un’attimo si trova il culo di Antonio in faccia e le palle a contatto con la sua bocca, mentre le mani vanno ad impossessarsi delle tette. Le strizza, le schiaffeggia, pizzica i capezzoli, li tira e ricomincia da capo.
Viviana intanto ha iniziato a succhiare le palle e su consiglio di Antonio, ogni tanto le lecca anche.
Continuano per qualche minuto, fino a quando Antonio, stufo, alza il bacino e rivolto il cazzo verso il basso, lo indirizza nella bocca della ragazza.
– Succhialo bene e riempilo di saliva.
Esegue, trattenendo a stento i conati di vomito provocati dal cazzo piantato troppo in profondità nella bocca.
Dopo poco però, prende i boxer e li ficca al posto del cazzo, nella bocca della ragazza, dopodichè prendendola di peso, la sbatte al fondo del letto, supina, con le gambe a penzoloni.
– Ora sei mia troietta.
Antonio la prende dalle caviglie, posizionando le gambe sulle sue spalle, dopodichè punta il cazzo sull’entrata della figa.
– Ora capisci perchè ti ho messo i boxer in bocca?
La ragazza capendo le intenzioni inizia a urlare e fa per alzarsi, quando una mano di Antonio raggiunge la sua gola.
– Ferma, ti farà male solo all’inizio. Credo..
Con queste parole, inizia a spingere per entrare nella figa. La spinta continua e prolungata però sembra non dare l’effetto sperato, perchè oltre le grida soffocate dai boxer, la cappella sembra non voler entrare.
Viviana si ribella cerca di divincolarsi e uno schiaffo fortissimo arriva sulla tetta destra ormai rossa dalle precedenti manipolazioni.
– Inutile che ti lamenti e ti divincoli. Tanto oggi il cazzo lo prendi in ogni caso.
Un colpo di reni di Antonio le fa spalancare gli occhi e subito dopo un lamento prolungato esce dalla sua bocca.
La cappella è entrata. Esce nuovamente e ripete l’operazione.
Gli occhi di Viviana si spalancano pieni di lacrime e un’altro urlo soffocato dai boxer riempie la stanza. Il colpo di reni di Antonio ha fatto entrare per metà il cazzo nella figa.
Un’altro colpo di reni e Viviana inizia a piangere.
Antonio soddisfatto e sorridente, guarda il suo cazzo piantato per più di metà nella figa ormai non più vergine. Lo estrae pieno di sangue e si congratula con Viviana :
– Troietta, non sei piu vergine! Dobbiamo festeggiare con una bella scopata ora!
Così dicendo si ripianta dentro di lei, spingendo con forza fino a quando sente la cappella toccare il fondo dell’utero. Fuori c’è ancora qualche centimetro di cazzo che dopo una spinta decisa, scompare anch’esso mettendo a contatto i due bacini.
– È dentro fino alle palle!
Detto questo inizia a fotterla con vigore, si aggrappa alle tette e ad ogni affondo lo pianta dentro fino alle palle.
I mugolii della ragazza vengono solamente interrotti dal contatto violento dei due corpi, quando il cazzo sprofonda per intero nella sua figa bloccandole il fiato per qualche decimo di secondo.
Dopo un quarto d’ora di monta, le tette a cui Antonio è ancorato, sono doloranti e la figa non ha quasi piu sensibilità. Viviana sembra in trance, scossa dai colpi violenti e non riesce piu a distinguere il dolore, sembra quasi provare un leggero piacere in questa scopata. Il tutto viene aumentato con il velocizzarsi dei colpi dati da Antonio, prossimo a venire.
La scopa selvaggiamente per qualche minuto e dopo essersi staccato, toglie i boxer dalla bocca e si pianta con il cazzo al suo interno, svuotandosi come un fiume in piena.
– Ingoia tutta la mia sborra troietta. Poi ripuliscimi il cazzo con la lingua.
Viviana ovviamente esegue gli ordini, a meno chè voglia rimanere soffocata dallo sperma che schizza in gola e poi ripulisce il cazzo, passando piu e piu volte la lingua.
Antonio si stacca solo quando inizia ad ammosciarsi e crolla stremato, sul letto.

Passano pochi minuti in cui nessuno si muove, poi sempre lui, si sposta a gattoni sul letto andando a tastare la figa di Viviana.
Due dita risvegliano la ragazza da una specie di sonno e la fanno saltare quando entrano con prepotenza in lei. Dopo una breve “ispezione” le dita escono piene di sangue e umori.
– Non avendoti sborrato dento, credo che tu sia pure riuscita a godere troietta. Puliscile muoviti.
Così dicendo, ficca in bocca a forza le dita facendosele ripulire. Un miscuglio di sapori la invade.
Conclusa la “pulizia” arriva il verdetto di Antonio :
– Tra qualche giorno non potrai più fare a meno del mio cazzo. Adesso andiamo a mangiare.

Durante il pranzo Viviana nota come Antonio cambi carattere e diventi quasi gentile. Il pranzo è squisito e Antonio serve ogni portata direttamente nel piatto di Viviana con un garbo che fin’ora non aveva mai notato in lui.
Concluso il pasto, prendono il caffè sul divano, fumando una sigaretta e guardando la televisione.
Antonio sembra non guardarla più, non le fissa piu le tette o la figa, il cazzo del ragazzo è a riposo e non sembra accennare alcun alza bandiera.
La situazione sembra tranquilla e i due riescono pure a fare un breve riposo.

Tutto però cambia un’ora dopo.
Viviana viene risvegliata da una fitta dolorosa a entrambi i capezzoli.
– Aaaaaahhh!!!!!!
– Zitta troietta! Sono solo delle mollette, per strizzarti un po i capezzoli. Hai avuto la pausa che meritavi, ora però voglio giocare ancora con te!
Antonio la prende nuovamente per i capelli e la trascina in camera da letto.
Questa volta però viene sbattuta sulla scrivania, messa a 90 gradi.
In un’attimo le mani di Antonio vanno a giocare con le chiappe di Viviana.
– Ora tocca al tuo culetto! Ti consiglio di non urlare, altrimenti ti rimetto i boxer in bocca.
– No Antonio! ti prego! quello no! mi hai già sverginata, scopami dinuovo! ma non il culo ti prego!
– Adesso ci penso… Ti faccio sapere.
Così dicendo lascia Viviana senza fiato, piantandosi in un solo colpo nella sua figa.
Inizia a sbatterla selvaggiamente, facendo vibrare la scrivania e intanto con le dita massaggia l’ano.
Non ancora abituata alle dimensioni, Viviana prova dolore quando il cazzo entra in lei e sopratutto quando sbatte al fondo dell’utero.
Per il continuo strusciamento sulla scrivania, le mollette sui capezzoli saltano via mentre l’indice di Antonio sprofonda nell’ano della ragazza.
– Non resisto più! lo voglio!
Così dicendo Antonio esce dalla figa e puntato il cazzo sull’ano, non attende altro e tra le urla di Viviana con un colpo di reni, la cappella sprofonda all’interno.
– Ahhh! Ahiaaa ! Bastardo!!! Che male! Esci ti prego!!!
– Ok come vuoi.
Antonio esce dal culo della ragazza sentendola tranquillizzarsi e quando meno se l’aspetta, dopo aver appoggiato nuovamente il cazzo all’ano, con una spinta decisa entra per più di metà!
– Aaaaaahhhh!!!!!!
Un urlo acuto e prolungato esce dalla bocca di Viviana.
– Ahahahah! ti ho fregata! Ora si balla!
I colpi seguenti dati da Antonio, fanno sprofondare il cazzo fino alle palle e ad ogni affondo, per la violenza con cui vengono dati, viene spostata anche la scrivania.
Viviana urla ad ogni colpo inferto nel suo culo mentre Antonio sembra in estasi, finalmente in possesso del corpo bramato dall’intero istituto.
– Finalmente sei tutta mia! Troia!
Con entrambe le mani si aggrappa ai capelli tirando a se la testa della ragazza, dopodichè inizia a montarla senza sosta.
Nella camera oltre ai lamenti di entrambi i ragazzi si sente il “Ciack Ciack Ciack” dei due corpi che sbattono tra loro.
– Troietta a chi appartieni adesso?
– A.. A te….Ahhh Ahiaaaa!!
– Brava impari in fretta!
Dopo poco Antonio cambia buco, ficcandosi con violenza nella figa. Sta volta dura decisamente di più, è già mezzora che sta montando la ragazza ormai stremata.
Con due dita intanto tortura il clitoride, pizzicandolo con le unghie, tirandolo, torcendolo continuamente.
Inizia a scoparla molto velocemente e affondando sempre per intero dentro di lei. Dopo parecchi minuti qualcosa però lo turba, dentro la figa, sente umido, eppure non vede sangue fuoriuscire.
– Troia ti stai bagnando?
Viviana umiliata e usata deve ammettere che tutta questa violenza le reca un piacere perverso e lo ammette anche ad Antonio.
– S.. Sii.. Ahh.. Si.. Mi.. Piace…!! Ahhhh!!!
– La mia troietta gode! Brava!!! Ma non è ancora il caso che tu venga… Voglio farti morire prima ahahahah!
Così dicendo si stacca dal clitoride e esce dalla figa ripiantandosi in profondità nel culo!
Sta volta i lamenti di Viviana sono nuovamente di dolore!
Trivella il culo ancora per pochi minuti, dopodichè annuncia che sta per venire.
– Ti faccio un regalo da portare a casa troia! Ti sborro dentro.
Aumenta il ritmo. Con le botte ricevute, la scrivania e quasi contro al muro.
Dopo poco tempo un’urlo di Antonio annuncia che sta venendo. Viviana sente dentro il suo culo, qualcosa di caldo schizzare e riempirlo.
Quando ha concluso, sfila il cazzo dall’ano e dopo aver cercato nelle tasche dei suoi pantaloni, tira fuori il perizoma della ragazza.
– Te lo sei meritato. Questo lo dovrai togliere solo quando sarai a casa.
Così dicendo, spinge il perizoma nel culo di Viviana, lasciando fuori solo una piccola parte.
– Dovrai ripulirlo con la bocca e succhiare tutto il mio sperma, come ora farai con il mio cazzo.
Prende Viviana per i capelli alzandola dalla scrivania e posizionandola in ginocchio davanti a lui, dopodichè piantato il cazzo in bocca, lascia che la sua lingua lo ripulisca per intero.
– Ora vattene a casa troietta. Domani ti aspetterò dinuovo fuori dal cancello di scuola e tornerai qui da me per farti montare.
Così dicendo la trascina per i capelli fuori dalla porta di casa, completamente nuda e stremata. Prima di richiudere la porta, butta sul pianerottolo anche i suoi vestiti e poi la saluta.
– Vestiti prima che qualcuno ti veda e ti sfondi ancora. Ciao troietta!
La porta viene richiusa a chiave e lei cerca di rivestirsi a fatica. Il viaggio di ritorno è stato lungo e doloroso, oltre che fastidioso dato il perizoma nel culo.
Viviana non sente quasi piu imbarazzo a camminare senza intimo e pensandoci, oltre al dolore provato, pensa che il giorno seguente, non dovrà essere obbligata, entrerà per suo volere in casa di Antonio.
Un pensiero, tre parole dette sottovoce mentre cammina verso casa:
– Forse mi piace
Forse le piace veramente essere trattata così e passando una mano sulla figa, la trova umida.

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