Ciao, da qualche anno sono diventato La Vacca del Bar. Si perchè da un po di tempo, il gestore di un bar ed i suoi amici mi usano come schiavo per qualunque fantasia gli venga in mente, ed io nonostante i dubbi e tentennamenti iniziali ormai accetto di sottomettermi a chiunque voglia usarmi e abusarmi, l’essere dominato ed umiliato mi piace, mi fa godere mi fa impazzire fino al punto che non riesco a dire di no a nulla.
Ma voglio raccontarvi come sono arrivato ad essere quello che sono ora.
Ho poco più di 40 anni, sposato con figli grandi e autonomi, una moglie che amo e con la quale il sesso non ha mai funzionato, io poco prestante, lei poco interessata, insomma poco o niente fin da subito, poi praticamente niente.
Invece per me il sesso, in qualunque forma, è sempre stato importante, cosi, quando una decina di anni fa ho incontrato per caso un vecchio amico con il quale avevo condiviso le prime esperienze abbiamo ripreso a fare sesso.
Lui lavora in proprio e sul luogo di lavoro ha una stanza, quando è disponibile mi manda un messaggio tipo “oggi alle 15.00?” e se posso sono da lui, da sempre ho preferito il ruolo passivo, e ogni volta mi rendevo conto che mi piaceva essere usato, insultato e umiliato. Quindi oltre a succhiare il suo cazzo, e prenderlo in culo mi eccitava sentirmi dare della troia, della vacca, da quando ho assaggiato il suo piscio la sola idea di farmi orinare in bocca mi manda in estasi, ed ogni volta mi pareva di scendere un poco di più, e mi preoccupavo di questo, ma la volta successiva ero pronto per qualunque cosa mi avesse chiesto.
Per rendere ancora più eccitanti i rapporti, mentre mi sbatteva e mi infilava in bocca un dildo, mi diceva che avrebbe voluto vedermi preso dai suoi amici, che mi avrebbero devastato l’ano, ed io rispondevo che si ne volevo decine che li avrei soddifatti tutti, che mi sarei fatto riempire… Ma alla fine erano solo fantasie, e pensavo che non sarei mai stato così avventato da lasciarmi andare.
Una giorno verso le 14.00 arriva il solito messaggio, anzi un po insolito “oggi alle 15.00, c’è anche il mio amico”. Non faccio in tempo a leggere la notifica che già ho il cazzo duro, le pulsazioni in salita, e la gola secca. Il primo pensiero e “no non posso, non devo” ma un attimo dopo rispondo “OK”.
Arrivo al suo ufficio pochi minuti dopo le 15.00, loro sono seduti tranquillamente a chiacchierare, saluto e faccio per sedermi anche io ma l’amico, mi appoggia una mano sul culo e dice “no, vai di là e spogliati, che noi arriviamo subito” e nel dirlo infila la mano sotto il pantaloncino da corsa che indosso palpeggiandomi con energia.
Guardo Antonio, che si alza e dice “si vai a prepararti noi usciamo un attimo a furmare una sigaretta”.
Cosi entro nel stanzina sul retro, dove c’è il vecchio divano che ha assistito a tutti i nostri inconti e mi spoglio nudo, sono eccitato e preoccupato. Mi siedo sul divano e aspetto.
Dopo 5 minuti rientra Luca, si ferma ad un passo dal divano e apre i calzoni, estrae il suo arnese, molto più grosso di quello cui ero abituato. Mi alzo dal divano e mi inginocchio di fronte a lui, afferro il cazzo e inizio a leccarlo ed a succhiarlo, lui mugola e dice “si sei proprio una troia come dice Antonio, si vede subito”.
Un attimo dopo arriva anche Antonio, che aveva chiuso a chiave la porta, si spoglia completamente e si avvicina con il cazzo in mano non ancora completamente eretto. Io lascio il cazzo di luca e prendo in bocca quello di antonio, ma lui dice “aspetta un attimo” e tenendomi una mano sulla testa inizia a pisciare, Inizio a bere il liquido amaro e caldo, e mentre bevo spomino il cazzo sgocciolante, mi fa impazzire questa cosa, quando termina continuo a succhiare con foga, ma Luca mi gira verso di lui e quando apro la bocca per prendere il suo cazzo spara un potente getto di orina che mi lascia senza fiato, ne ingoio tanta ma tanta mi cola giu per il corpo “Bevi troia bevi!!” mi dice e alla fine si lascia succhiare il cazzo che diventa grosso e duro nella mia bocca.
A quel punto, si accomoda sul divano e mi invita a continuare il pompino da terra, sono a quattro zampe con le natiche all’aria e Antonio inizia a massaggiarmi l’ano, lo inumidisce con la saliva e inizia a infilare uno, due tre dita.
Io mi muovo per agevolarlo e contemporaneamente spompino Luca, poco dopo sento il cazzo di Antonio che si fa strada dentro di me, caldo e duro, entra piano piano fino in fondo, mi fa impazzire sentirlo dentro mugolo di piacere mentre entrambi continuano a complimentarsi per come sono vacca e troia.
Ad un certo punto decidono di scambiarsi i ruoli, Antonio si stende sul divano ed io a 69 inizio a succhiare il cazzo appena uscito dal mio ano, Luca si posiziona dietro e appoggia il suo arnese, io sono troppo stretto per lui, quindi si deve fare strada, nonostante sia lubrificato dalla mia saliva deve spingere per farlo entrare, mi prende i fianchi e inizia ad aprirmi, appena riesce ad entrare sento una fitta fortissima, che mi fa emettere un gemito soffocato nonostante abbia in bocca il cazzo di Antonio, ora però non riesco a spompinare, sono concentrato sul cazzo che mi sta sfondando l’ano, lo sento avanzare lento e inesorabile, le grosse mani di Luca mi stringono forte i fianchi e mi tirano a se mentre il suo bacino spinge l’arnese centimetro dopo centimetro, dopo un tempo che mi sembra lunghissimo sento i suoi fianchi contro le natiche, è entrato tutto! Sono confuso tra dolore e piacere, sono senza fiato, lo tiene tutto dentro fino a che il dolore scema e poi lentamente indietreggia, fino quasi ad uscire e poi ripete più volte, ogni volta mi piace di più, ogni volta mi sento più troia, non so quando ho lasciato il cazzo di Antonio per mugolare di piacere e dolore, ora riesco a dedicarmici, lo spompino seguendo il ritmo dell’inculata che sta prendendo sempre più velocità, li sento grufolare di piacere, mentre continuano a darmi della vacca e , con due cazzi contemporaneamente a riempirmi!! Nell’aumentare il ritmo del pompino Antonio non resiste più e mi sborra in bocca, Luca ormai mi sta sbattendo con tutte le sue forze è il doppio di me, sono un fuscello sbattuto dal vento, Antonio in qualche modo si toglie da sotto e va ad ammirare l’amplesso, Luca senza nemmeno fermarsi, si sposta dalla posizione e mi mette a novanta gradi sul divano, continuando a sbattermi sempre più forte, ora tira fuori il cazzo per consentire ad Antonio di ammirare il mio sfintere aperto, e poi rientra fino in fondo e ricomincia a sbattermi sempre più forte, io urlo di piacere, e lo incito a sfondarmi, a darmelo tutto, poi Luca smette di parlare lo sento ansimare sempre di più mentre aumenta freneticamente il ritmo, si appoggia alla mia schiena e mi sussurra con voce roca “ti riempio troia”, io che non ho mai permesso ad Antonio di venirmi dentro, invece di reagire, inizio a gridare “si riempimi”, “dai sborrami dentro!” e mi muovo al suo ritmo per farlo godere il più possibile, dopo qualche minuto lo sento bloccarsi con il cazzo affondato completamente dentro di me, mi spingo indietro per prenderlo fino in fondo, sento gli spasimi del suo orgasmo e l’urlo strozzato mentre mi scarica il suo sperma dentro. Rimane li stringendomi per qualche minuto, poi lentamente lo estrae e si stende sul divano, il cazzo a pochi centimetri dalla mia faccia, “pulisci bene vacca!” mi ordina, ed io ubbidiente inizio a leccare il suo arnese intriso di sperma e altro.
La scena aveva eccitato Nuovamente antonio, che approfittando del fatto che avevo il culo per aria, mi riempie con il suo cazzo che entra senza fatica “Che troia, hai il culo che sembra una voraggine!!” eccitatissimo com’è lo sento venirmi dentro in pochi minuti.
Nel frattempo Luca si è alzato e si è vestito, non appena Antonio finisce saluta e ringrazia per la bella scopata, ed esce dicendo che senz’altro bisognerà vedersi di nuovo.
Io ancora in ginocchio per terra, provvedo a ripulire il cazzo di Antonio, questa cosa di farmi venire dentro mi ha fatto sentire troia come non mai e non riesco a smettere.
Antonio mi ferma, dicendomi che è meglio sistemarsi, cosi vado in bagno per darmi una ripulita, mi rivesto e dopo aver scambiato qualche parola esco per tornare verso casa.
A pochi passi dall’ufficio, vedo Luca che sta parlando con alcune persone, proseguo per la mia strada pensando che magari non ha piacere di incontrarmi fuori, ma poco dopo mi si affianca, “Ciao, è stato veramente fantastico! Ho goduto come non mai!” mi appoggia un braccio sulle spalle e mi fa voltare in una strada laterale, “Vieni che ti voglio offire da bere” mi dice, e mi porta verso un bar ristorante, obietto che è chiuso, ma lui tranqullamente entra dicendomi “E di un amico.” e poi ad alta voce “Hei Gio, offro una birra ad un amico!” dall’altra stanza Gio risponde “Fai pure, tutto quello che vuoi!” cosi ci avviciniamo al bancone del bar, io mi appoggio e lui fa il giro prende due birre in bottiglia le apre versa la sua in un bicchiere e mi porge la bottiglia “immagino che tu la preferisca cosi” prendo la mia birra sorridendo alla battuta, Luca fa cin cin dicendo “viva le troie!” beviamo un paio di sorsi poi, non so nemmeno perchè, infilo la lingua nella bottiglia e poi la faccio roteare intorno al collo, infine prendo il collo della bottiglia e lo spingo tra le labbra simulando un pompino. Luca mi guarda soddisfatto, voleva vedere se mi comportavo da troione e l’ho accontentato.
“Cosi me lo fai diventare di nuovo duro” dice passandosi le mani sul pacco, “per così poco?” rispondo io, lui esce dal bancone e viene dietro di me, si appoggia al mio sedere per farmi sentire il suo cazzo, che effettivamente sta crescendo, mi spinge contro il bancone ed io muovo le natiche per farlo accomodare bene in mezzo.
Allunga la mano verso il mio sesso, “Vedo che anche la troietta si sta scaldando” dice sendendo che mi sto eccitando pure io, poi si sposta, tira fuori il cazzo e mi spinge verso il basso ordinandomi “succhiamelo vacca!!” io cerco di resistere “ma c’è il tuo amico di la?” dico, “Non ti preoccupare, ne avrà fino a sera, ora succhia e basta” risponde spingendomi verso il suo cazzo fino a che ci sbatto la faccia, mi inginocchio e inizio a leccarlo e succhiarlo con gusto, lo sento diventare duro nella mia bocca, e sento luca grugnire soddisfatto e incitarmi ad alta voce “Dai troione, succhialo tutto!” “Ti piace vero?” “Sei proprio una vacca” questi insulti aumentano la mia eccitazine cosi mi lascio andare a succhiare quel cazzo.
Mentre sono intento a succhiare e leccare, sento una voce “Che cazzo state combinando?” ovviamente è Gio che ha sentito Luca, io faccio per lasciare il cazzo e in qualche modo darmi un contegno, ma Luca mi spinge la testa in modo che il suo uccello non possa uscire, lo sento dire “Sta troia, c’è la siamo sbattuta in due fino a un’ora fa, e ancora non ne ha abbastanza!! Bisogna che mi aiuti a stancarla”, Vedo Gio che si avvicina per vedere mentre Luca allenta la stretta per consentirmi di respirare e muovermi meglio “Dai troia, fa vedere a Gio come se bravo a succhiarmelo” ed io mi do da fare, leccando la cappella e le palle, masturbandolo e succhiandolo con passione, il fatto che ci sia un altro a guardare, mi piace ancora di più “Gran troia!!” dice Gio, ” arriviamo subito” ed esce dalla mia vista, per tornare poco dopo con il sacco della lavanderia, svuota le tovaglie sporche sul pavimento e le allarga “Abbiamo appena fatto le pulizie, meglio che stiamo qui sopra” Luca toglie il cazzo dalla mia bocca, “Adesso spogliati e vai li” in un attimo sono nudo, mentre faccio i pochi passi che mi separano dal giaciglio improvvisato vedo che dalla cucina(?) escono altre due persone, un ragazzo di colore giovane, e un omone grasso e piuttosto anziano che indossa una specie di camice bianco. “Non ti dispiace se ci aiutano anche Amhed e lo Chef? vero Luca?” chiede Gio mentre mi palpeggia il culo. “Certo che no!” e poi rivolto a me “vero troia?” io mi giro verso i nuovi venuti, il vecchio ha già abbassato i pantaloni e mostra un cazzo avizzito, mentre il cazzo del ragazzo gonfia i pantaloncini leggeri, Gio intanto mi sta strusciando il suo contro i fianchi, sono eccitatissimo all’idea che questi quatto mi scopino, accenno un si con la testa e mi inginocchio per assaggiare il cazzo di Gio, Ora li ho tutti e quattro intorno con il cazzo in mano che aspettano di entrare nella mia bocca. Continuo a succhiare Gio, e lo sento diventare duro, poi lo lascio e passo al prossimo, è lo chef, è moscio ed ha un sapore sgradevole, me lo spinge in bocca fino alle palle, poi mi blocca la testa “Bevi…” dice, si concentra un attimo e inizia a pisciarmi in gola, io gli afferrro il cazzo e mi lavo la faccia con la sua orina, poi lo riprendo in bocca e ingoio e spompino contemporaneamente, come per magia il cazzo prende vita e diventa duro!
Lo lascio e mi dedico a giovane nero, il suo non ha bisogno di aiuto, è enorme nero e freme di eccitazione, spalanco la bocca e lo afferro con le labbra mentre con la lingua gli accarezzo la cappella, poi lo faccio scivolare in bocca mentre con due mani lo masturbo, lui si irigidisce, e cerca di uscire ma lo trattengo con le mani e con la bocca, lo sento fremere un attimo e poi sento il getto di sperma bollente nella mia gola, devo lasciarlo per poter respirare, il secondo getto mi arriva dritto in faccia, gli altri li prendo in bocca, ingoio tutto da brava vacca che sono diventato.
Quando finisco di ingoiare lo sperma di Amhed, riprendo l’uccello di Luca mentre con una mano tengo quello di Gio. Amhed si avvicina nuovamente, l’aver scaricato le palle nella mia gola non ha smorzato il suo entusiasmo, e nemmeno il suo cazzone, cerco di accontentare tutti succhiandoli a turno, poi lo chef si mette dietro di me e inizia ad allargarmi le natiche, ed a dilatarmi lo sfintere con le sue ditone, rimane colpito per quanto sia aperto, “e proprio una vacca!” esclama ” non vedo l’ora di sbattermelo” e mi spinge le spalle facendomi andare a bocconi. poi lo sento appoggiare il suo cazzo tra le mie chiappe, istintivamente mi muovo per assecondarlo, ma in questa posizione non riesco a succhiare, Gio si allontana un attimo e torna con uno sgabello, ” Mettiti qui” ordina.
Aiutato da tutti mi appoggio con la pancia allo sgabello in questo modo hanno a disposizione entrambi i buchi.
Lo chef affonda il suo arnese nel mio ano come aveva deciso, è il meno dotato, entra senza difficoltà sento il suo ventre sbattermi sul fondoschiena, mentre grugnisce soddisfatto dal porco che è. Gli altri si alternano, nella mia bocca a volte mi scopano a volte lasciano che sia io a giocare con la lingua sui loro membri duri e umidi.
Poco dopo lo chef iniza a sbattermi con violenza “ti riempio troia” dice mentre mi strizza i capezzoli con tanta forza che se non avessi la bocca piena dovrei urlare, ma il dolore si miscela con l’eccitazione, e anche l’idea di essere riiempito di sperma ancora una volta non mi spaventa, anzi voglio essere riempito. Infine si scarica con un urlo di trionfo, svuota le palle sculacciandomi, e rimane dentro fino a che il suo uccello si sgonfia, poi prende una birra e si siede a guardare lo spettacolo che continua.
Non appena il buco si libera, Giò lo riempie con il suo membro decisamente più prestante, mentre tengo i due cazzi in mano e alternativamente li prendo in bocca. Poi cambiano di posizione ora è Luca che affonda di nuovo il suo grosso arnese. Gio sta arrivando all’orgasmo si masturba velocemente vicino alla mia faccia, lascio Amhed appena in tempo per ingoiare il suo succo, gli ripulisco ben bene il cazzo e anche lui va a sedersi accanto allo chef.
Intanto il nero e andato vicino a Luca, che ancora mi sta inculando con ritmo costante, e struscia la cappella sul mio fianco, Luca esce per cedergli il posto, cosi lui appoggia la cappella ilmio buco sfondato, non è ancora abbastanza largo per lui, spinge piano per farsi spazio poi con un potente colpo di reni affonda tutto! Mi sfugge un grido di dolore, lui si arresta tutto dentro poi esce lentamente, e affonda di nuovo, facendomi sussultare continua cosi per un poco poi lascia nuovamente il posto a Luca il cui cazzo, ora entra molto più facilmente, mi stantuffa un poco e poi si porta davanti per mettermelo in bocca, Amhed mi prende per i fianchi e inizia a fottermi con foga, tanto che non riesco più a succhiare il cazzo che ho in bocca, cosi Luca mi afferra la testa con le due mani e mantenendo il ritmo di Amhed mi scopa in bocca fin quasi a soffocarmi poi si ferma e va ammirare come lo prendo in culo.
Ora ho solo il nero che mi sta sbattendo, e sento il suo cazzo enorme che affonda ed esce mentre io godo come la vacca che sono diventato “ancora! sfondami!” gli dico mentre i tre amici mi incitano mi insultano per quanto sono troia e mi chiedono di urlare il mio godimento.
Ad un tratto Amhed estrae il suo arnese, si stende sullo strato di tovaglie a terra e dice “se lo vuoi vieni a cavalcarlo, mi sono stancato” mi accomodo e lo faccio entrare tutto e inizio a cavalcarlo con passione, Luca intanto si è messo dietro di me e guarda quella nerchia entrare e uscire da dentro di me, poi appoggia il suo cazzo sulla mia schiena, per un attimo temo che voglia entrare insieme al suo amico, invece mi spinge avanti e mi prende alla pecorina, sbattendomi con forza fino a riempirmi nuovamente di sborra, poi mi lascia ed io riprendo a cavalcare nuovamente il cazzone nero, un po a 4 zampe un po sulle ginocchia mi muovo per sentirlo tutto, mi piace vedere la sua faccia mentre si gode il mio culo sfondato, quando sento che inizia ad avvicinarsi all’orgasmo aumento il ritmo della cavalcata fino a quando si irrigidisce e sta per venire, allora mi siedo per sentirlo tutto dentro mentre sussulta sborrandomi dentro, resto li fino a che non lo sento rilassarsi e iniziare a sgonfiarsi, poi lentamente mi muovo e mi accascio sul fianco, ma i tre spettatori non sono contenti “guarda la troia e venuta!” dicono “pulisci tutto! vacca!” cosi mi rialzo e vedo che effettivamente sul petto di Amhed ci sono alcuni schizzi di sperma, sicuramente i miei, inizo a leccare quelli poi scendo a ripulire il cazzo ormai rilassato ma pieno dello sperma che era colato.
Durante l’operazione i tre amici poterono valutare e commentare il mio ano slabbrato, usando le dita e le bottiglie per constatare la dilatazione commentando tra loro quanto vacca fossi. Quando il ragazzo decide di alzarsi io mi accasciai nuovamente sul fianco, sfinito.
Come ultima umiliazione lo chef, si avvicina e dice “bisognerà dare una lavata a questa vacca” punta il suo cazzo verso il mio viso e inizia a pisciare, dopo un attimo anche gli altri mi orinano addosso, mi stendo sulla schiena per accogliere questa pioggia calda.
Infine mi lasciano solo, sento che vanno a lavarsi mentre commentano soddisfatti la scopata, io resto immobile, non ho voglia di fare nulla. Poco dopo torna Luca, vestito e mi dice, “ora alzati, butta ste tovaglie nel cestone” mi porge una tovaglia relativamene pulita ” datti una asciugata con questa poi puoi andare a darti una rinfrescata in bagno se vuoi”
Faccio come mi ordina e mi chiudo in bagno, mi guardo allo specchio e mi vedo stravolto, puzzo i orina e di sperma, mi chiedo come ho potuto lasciarmi fare questo, e mi riprometto che non succederà di nuovo. Mi lavo alla meglio nel lavandino e mi asciugo con la tovaglia e con i tovaglioli di carta, poi esco alla ricerca dei miei vestiti.
Luca me li porge, mi chiede se voglio bere qualcosa, chiedo dell’acqua mi rivesto e mi siedo, siamo di nuovo solo noi due, “Non ci era mai capitata una scopata come questa, ti sei guadagnato il titolo di -VACCA DEL BAR-” mi dice ” ogni tanto riusciamo ad organizzare una scopata, ma la più troia più di due insieme non siamo mai riusciti a convincerla ne donna ne uomo, qualcuno ha permesso che gli altri guardassero, ma uno che si fa fare di tutto al primo incontro come te, sei proprio una gran vacca! Chissa quante volte ti è capitato!” lo guardo stranito “e la prima volta oggi che mi faccio scopare da uno sconosciuto, non so cosa mi è preso, non mi bastava mai” rispondo.
Lui mi guarda increduto “Non vediamo l’ora di rifarlo, la prossima volta ci organizziamo meglio, e ci sono altri amici che sicuramente vorranno partecipare…” io mi alzo e vado verso l’uscita ” non credo sia il caso!” gli dico.
Lui mi ferma tenendomi per un braccio, “aspetta, come faccio a rintracciarti? non so nemmeno il tuo nome” io faccio per andare via senza rispondere ma lui mi trattiene ancora “aspetta… ci sono! faro un indirizzo mail per te, lavaccadelbar@protonmail.com la password sarà il nome del bar! Ti scrivo quando siamo pronti per la prossima scopata, mi raccomando controlla la mail, lo so che non vedi l’ora di rifarlo!” io mi libero della sua presa ed esco in strada diretto verso casa, mi ripeto che no, non voglio rifarlo, che non guarderò mai quella mail ora ho voglia solo di una doccia bollente e di lasciarmi indietro questa esperienza.
Nei giorni successivi l’indolitura di tutto il corpo e soprattutto dello sfintere sconvolto mi costringono a pensare spesso a quanto accaduto, nel farlo provo un misto di disgusto per come mi sono lasciato trattare e l’eccitazione di essere riuscito a lasciarmi andare fino ad essere completamente troia in balia del desiderio di quei quattro maschi arrapati, qundo poi mi tornava in mente il cazzo enorme e nero di Amhed, mi trovavo il cazzo duro e sgocciolante.
Ma piano piano le sensazioni fisiche passavano e per quasi un mese non ci pensai più, poi casualmente vidi la pubblicità del bar su una locandina, e immediatamente mi venne la curiosità di vedere se Luca mi avesse scritto, nel primo respinsi l’idea, ma questa tornava ogni giorno, alla fine decisi che avrei aperto la mail ma non avrei assolutamente risposto, non volevo più essere la vacca da sbattere!
Effettivamente alcuni messaggi erano arrivati, il primo era una foto di gruppo, scattata nel bar i quattro che mi avevano scopato sorridevano mentre brindavano alzando una birra verso l’obbiettivo mentre con l’altra mano si menavano il cazzo duro! Il messaggio sotto diceva “non vediamo l’ora” rivederli mi fece provare un brivido di eccitazione. La mail era stata inviata un paio di giorni dopo.
Poi c’era un’altro messaggio, arrivato da pochi giorni, era un appuntamento per la settimana successiva, “Ciao Vacca, noi siamo pronti a riempirti nuovamente, abbiamo invitato anche due nuovi amici che non vedono l’ora di farti sentire i loro cazzi. Abbiamo anche preparato una location più comoda. Ti aspettiamo!” allegate c’erano le foto in primo piano dei membri eretti di ognuno dei sei partecipanti.
Chiusi immediatamente e decisi che non sarei andato a farmi sbattere, no proprio no! Ma avevo il cazzo duro e l’ano che pulsava come se volesse essere riempito…
Ogni giorno che passava ero sempre più convinto che non dovevo andare, ma poi tornavo a guardare la mail e le foto e mi masturbavo pensando a come mi avrebbero riempito di sperma e piscio e umiliazioni e non vedevo l’ora di essere li, alla fine arrivò il giorno dell’appuntamento in qualche modo organizzai il lavoro per poter decidere di liberarmi quel pomeriggio, continuando a ripetere a me stesso che no, non potevo, non dovevo.
Invece un’ora prima passavo in auto, per caso, davanti al bar chiuso cercando di capire se fossero già li, osservando i passanti per capire se fossero i proprietari dei cazzi dei quali mi avevano inviato le foto alla fine dopo aver girato avanti e indietro per oltre un’ora parcheggiai in una via vicina e quasi inconsciamente mi avviai verso il bar, arrivato all’ingresso ebbi qualche tentennamento ma poi spinsi il portone, ed entrai.
La sala era vuota, solo Luca era seduto ad un tavolo e stava sorseggiando una birra, evidentemente mi stava aspettando, appena la porta si chiuse alle mie spalle si alzò e mi venne incontro “Ciao Vacca! Sei in ritardo.” e aprendo i pantaloni continuò ” inginocchiati che devo pisciare” feci come mi aveva ordinato aprii la bocca e dopo un attimo lui appoggiò il suo membro e iniziò ad orinare ” non versarne nemmeno una goccia” mentre ingoiavo la sua urina calda e amara, finito di scaricare mi disse “spogliati” restai completamente nudo e mi inginocchiai nuovamente per succhiargli il cazzo, invece lui mi girò le spalle e si avviò verso la cucina “vieni troia” mi alzai per seguirlo, superammo la cucina deserta ed entrammo nel magazzino un locale seminterrato, superate varie scansie arrivammo in fondo dove era stato liberato uno spazio relativamente ampio al centro del quale era posata una specie di divano, intorno al quale c’erano lo chef e Giò, e due nuovi arrivati, erano già nudi o stavano finendo di spogliarsi e si menavano il cazzo pronti a sfondarmi. Lo chef si avvicinò, bruscamente mi fece inginocchiare davanti a lui “Le vacche non devono farsi aspettare!! Amhed è dovuto andarsene! Per punizione ti faremo una bella doccia di piscio!” e iniziò ad orinare sulla mia faccia, poco dopo imitato da tutti gli altri. Mi trovai completamente inzuppato e ingoiai nuovamente sorsate di orina calda, quando la pioggia si esaurii inizai a leccare e succhiare i cazzi che mi circondavano facendo si che tutti fossero duri e gonfi. A quel punto qualcuno mi prese per un braccio e mi fece mettere carponi sul divanetto in modo che sia il mio culo che la mia bocca fossero all’altezza giusta, e senza nessun preavviso qualcuno mi penetrò a fondo, urlai per la fitta di dolore improvvisa, ma dopo un attimo accolsi con piacere quel membro che mi sbatteva, a turno mi scopavano in bocca ed in culo insultandomi e commentando quanto era sbrancato il mio ano, e che era un peccato che il nero non fosse disponibile con la sua bestia. Ad un certo punto qualcuno si stese sul divano e mi fece sedere sul suo cazzo che entrò fino in fondo, mi fece stendere sopra di lui supino, un altro mi alzò le gambe e puntando il suo cazzo contro il mio sfintere già pieno disse “forse con due cazzi riusciremo a farci sentire” iniziò a spingere e a dilatare il mio ano poco alla volta, io urlavo per il dolore ma lui mi zittiva “taci troia, lo sai che dopo ti piacerà” arrivò in fondo e in concerto con quello sotto iniziarono a muoversi e ovviamente io iniziai a mugolare di piacere da vacca che ormai non aveva più limiti.
Continuarono scambiandosi di posto e di posizione fino a che tutti ebbero scaricato il loro sperma dentro di me, ordinandomi ogni volta di ripulire i loro membri sgocciolanti, alla fine soddisfatti uscirono lasciandomi senza fiato sul divanetto imbrattato di sperma e piscio. Restai li fermo per recuperare poco dopo tornò Luca, con i miei vestiti, li appoggiò in un angolo “dai una pulita, poi puoi andare in bagno a sistemarti, ti aspetto di là” raccolsi da terra le tovaglie che come la volta scorsa erano state usate per assorbire gli umori, e con quelle asciugai il divanetto, pulii il pamivento ed infine mi tolsi di dosso i residui rimasti, poi andai nel bagno e dopo essermi dato una sciacquata mi rivestii e andai da Luca in sala.
Mi disse che avrei dovuto dare conferma all’appuntamento, e che per questa volta il ritardo era stato perdonato, lui mi avrebbe scritto per le prossime volte ed io dovevo confermare o segnalare in caso di impedimenti. Se non l’avessi fatto, o avessi ritardato un’altra volta, non mi avrebbero più scopato, e visto quanto ero troia sapevo perfettamente che non avrei potuto farne a meno. Mi resi conto che aveva ragione, nelle settimane passate, avevo in mente solo di poter tornare li a farmi sbattere da brava vacca.
Successivamente, ogni due o tre settimane il mercoledì (giorno di chiusura) ero a disposizione di Luca e dei suoi amici che mi usavano come schiavo per qualunque fantasia avessero in mente, l’unico limite era di non lasciarmi segni visibili e somministrare dolore entro limiti ragionevoli.
Dopo qualche mese, quando finalmente arrivò un messaggio dopo un’attesa molto più lunga del solito, Luca mi indicava un luogo diverso ed un diverso giorno della settimana successiva, fortunatamente gestisco in autonomia orari e movimenti del mio lavoro quindi confermai senza indugio e puntualmente mi presentai al nuovo indirizzo.
Si trattava di un capannone in disuso in una zona industriale periferica, nell’aera destinata ad uffici avevano ricavato una stanza per gli incontri e l’avevano arredata con un grande letto e alcune vecchie sedie e poltrone. Luca mi spiegò che il locale non era più disponibile in quanto non faceva più giorno di chiusura e un amico aveva messo a disposizione il suo “scannatoio”
Questo cambiamento portò ad aumentare la frequenza degli incontri che diventarono settimanali, le persone che incontravo erano sempre più spesso nuove, gruppi coppie e singoli che godevano nell’avere uno schiavo che obbedisse a qualunque richiesta,
Quando uno dei tanti, mi volle dare una mancia per la prestazione, capii che ero diventato una puttana e che Luca ed i suoi amici non solo godevano nell’usarmi ma incassavano grazie alle mie prestazioni. Quando chiesi spiegazioni Luca non si scompose, mi disse solamente “tu sei la nostra vacca, e noi facciamo di te quello che vogliamo, se non ti va bene puoi sempre andare a battere in strada e vedere se tiri su qualcosa”
Accettai lo stato di fatto e rimasi a loro disposizione, sono sempre e solo la vacca del bar, e di tutti quelli che mi vogliono usare.
Grazie davvero, sono racconti di pura fantasia. Da quando ho scoperto la scrittura come valore terapeutico, la utilizzo per mettere…
Questo è ancora meglio...le sensazioni descritte da Mena sembrano così reali. Sanno quasi di...vissuto? ;) Complimenti ancora!
Un altro capitolo eccellente, intrigante e pieno di carica erotica ma non solo. Sai veramente scrivere benissimo. La carica emotiva…
Ciao Grazie, apprezzo molto il tuo commento. Il nuovo capitolo è già online e presto anche il successivo
Questi racconti son fantastici...ho sperato per mesi che arrivasse il continuo della storia. Complimenti, super intrigante e lo stile di…