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La vie d’Adèle (1a parte)

By 17 Settembre 2024No Comments

Ma avvisarci prima no, eh ? Vi direte ma prima, quando? Allora, cominciamo dall’inizio e dalle presentazioni.
Mi chiamo Adèle e sono una cinquantenne ancora in forma per la mia età. Un metro e settanta, una terza di reggiseno con dei capezzoli sempre duri e un bel culetto bombato che farebbe invidia anche a una ragazzina.
Sono nata in Italia da una famiglia italo-francese ma per seguire mio marito e insieme ai nostri due figli, ci siamo trasferiti in Francia.
Il cambio di paese non ha giovato alla nostra relazione soprattutto a causa del suo lavoro che lo teneva molto occupato….sono iniziate cosi le incomprensioni, i momenti di nervosismo e da coppia felice che eravamo, ci siamo ritrovati come due coinquilini che a malapena si parlavano. Anche sessualmente le cose peggiorarono dopo il trasloco, non ci attiravamo più e la la fine naturale del nostro rapporto è arrivata puntuale e per fortuna senza conseguenze per i nostri figli.
Già i figli. Elena ormai ventenne e suo fratello Samuele di cinque anni più grande che si era traserito in Cina subito dopo il liceo.
Mia figlia è un copia incolla della sottoscritta, sia fisicamente che caratterialmente.
La classica brava ragazza studiosa e timida e con un corpo da favola. Aveva avuto solo una piccola relazione prima della maggiore età con il quale perse la sua verginità, poi più niente. Non sembrava molto interessata ai maschietti ma amava indossare lingerie diciamo pure provocante, mini perizoma, body trasparenti e via dicendo. Un giorno dovette assentarsi un pomeriggio e la sbadata lascio’ il suo telefono in cameretta. Conoscevo il suo codice e ovviamente sbriciai per capire se intrattenesse una relazione con qualche suo compagno ma nulla. Solo messaggi inerenti alla scuola o per organizzare uscite con le amiche. Decisi di dare un’occhiata anche alla cronologia di Chrome e vidi che la signorina non disdegnava di guardare qualche video pornografico….e che video! Soprattutto gang bang, cumshot e….video di sottomissione! Restai allibita in quanto non era proprio il profilo di persona che avrebbe potuto interessargli quei video ma mi era capitato più di una volta di guardarli e masturbarmi mentre un’attrice veniva brutalmente scopata e malmenata da un o più uomini. Ve l’avevo detto che era la mia copia….
Già che c’ero guardai anche nei suoi cassetti e trovai sotto la pila dei maglioni, un dildo di quelli realistici.
Tra i video e quel dildo che tenevo in mano, mi sali’ una vampata di calore che avvolse tutto il corpo e subito sentii la mia fica in fiamme. Sapevo che sarei rimasta sola ancora per un bel po’ ti tempo e senza troppo rifellere mi sdraiai sul suo letto e iniziai a scoparmi con quel magnifico cazzo in silicone. Ero fradicia e entro’ in fica senza problemi fino alle palle. Cercai di restare la più discreta possibile per via dei vicini e venni nel giro qualche secondo. Le gambe aperte e ancora ansimante mi resi conto di quello che avevo appena fatto. Mi ero masturbata con il giocattolo di mia figlia e per di più sul suo letto. Provai un senso di vergogna per averlo fatto in camera sua ma allo stesso tempo di grandissima eccitazione tanto che quest’ultima prese ancora il sopravvento e portai il dildo in bocca leccando e ingoiando la mia ciprina.
Mi eccitai nuovamente e divaricai ancora di più le cosce portando l’altra mano in direzione del mio grilletto. Davanti al letto di mia figlia c’era uno specchio….mi tirai leggermente più su e mi guardai masturbarmi e leccare quel cazzo….mi vedevo bellissima e molto eccitante….non potei resistere e iniziai a gemere sempre più forte arrivando a un orgasmo ancora più violento del primo. Mi ripresi poco dopo e rimisi tutto al suo posto. Ero turbata ma non pentita….

Ma torniamo alla mia vicenda….tutto inizio’ a fine agosto quando finalemente e con mia grande soddifazione, l’università di Lione ha accettato la candidatura di mia figlia a scienze sociali.
Il problema è che abitiamo in piena campagna a due ore dalla città e a una settimana dall’inizio dei corsi, trovare un alloggio per lei era missione impossibile.
I siti internet specializzati erano pieni di annunci ma a degli affitti esorbitanti e solo con il mio lavoro e quei quattro soldi che mi passava il mio ex marito, era impossibile trovarle una sistemazione ma era un’occasione troppo importante per lei e avrei fatto qualsiasi cosa pur di darle un’opportunità del genere.
Nonostante tutte la mail e le telefonate a qualsiasi ora del giorno della notte, i pochi annunci seri sparivano nel giro di un’ora.
Fortunatamente una coppia di amici si è prestata per ospitarla per qualche tempo in modo da iniziare i corsi e trovarsi un alloggio decente.

Decisi cosi di prendermi una settimana di ferie e recarmi direttamente in città per dedicarmi solamente a quello, mi sono detta che se mi fossi presentata dal vivo avrei avuto più chances. Purtroppo le risposte erano più o meno sempre quelle “ci dispiace signora ma a con il vostro budget non troverete niente in centro”.

Finalmente trovai un annuncio per un monolocale a tre fermate dall’università con il tram. L’affitto era fuori dalla mia portata ma mi sono detta che con un po’ di buona sorte e soprattutto mettendo in mostra le mie forme avrei potuto abbassare un po’ il prezzo.
Chiamai immediatamente e mi rispose il proprietario. Mi disse che era già in parola con un’altra persona ma che se mi fossi presentata nel giro di mezz’ora mi avrebbe comunque fatto visitare il monolocale e discusso in loco.
Presi subito il tram e in meno di un quarto d’ora ero già davanti al portone. Mi misi un vestito a fiori che metteva in risalto il mio culetto bombato e la mia terza (che fortunatamente non aveva ceduto alla legge di gravità) il tutto ovviamente senza reggiseno per far risaltare i miei capezzoli sempre turgidi. Mi sono detta che magari avrei potuto negoziare un pochino.

Mi accolse un signore che avrà avuto si e no 60 anni, di nome Julien.
Non di certo un adone ma un con i lineamenti del viso quadrati e uno sguardo penetratnte. Mi porse la mano e notai immediatamente la decisione con la quale me la strinse. Mi sentii immediatente come posseduta dalla quella sua stretta di mano, restai la più impassibile che potevo ma ero come ipnotizzata dal suo modo di presentarsi e immediatamente mi sentii un brivido di eccitazione.

L’appartemento era molto carino, arredato con gusto. Era il posto perfetto per la mia Elena.
– “Effetivamente è molto bello gli dissi “ma l’affitto è un po’ troppo alto per le nostre possibilità”
– “l’ho appena fatto ristrutturare e arredato con mobili di qualità, capisce cara signora che meno di 1.000 € al mese per un appartamento in centro non posso fare”.
-“si capisco ma siamo veramente disperate e non vorremmo dover rinunciare ai corsi per colpa dell’alloggio….è un occasione unica per mia figlia e speravo poter trovare un’accordo con lei, magari pagando una parte dell’affitto in nero cosi che ci guadagneremmo entrambi, che ne dice?”
Senza fare troppi complimenti, mi squadro’ dalla testa ai piedi mettendomi in forte imbarazzo ma anche facendomi inspiegabilmente bagnare.
-“Capisco la situazione e non sono insensibile a una bella donna come lei, mi dica, cosa sarebbe disposta a fare per sua figlia?”
Dal suo sguardo e dal tono delle sua voce, le intenzioni si sono rivelate subito chiare. Se volevo l’alloggio avrei dovuto accettare qualsiasi compromesso. Capii immediatamente e abbassai lo sguardo in terra e scostai le bretelline del vestito fino a farle scenderle.
Tirai giù il pezzo di stoffa che copriva i miei seni e risposi:
– “tutto”.
-“brava, vedo che hai capito. Credo che possiamo trovare un accordo se ci metterai un po’ di buna volontà”
Mi sfioro’ un capezzolo con il suo pollice e mi disse:
“Adesso toccati”.
Eseguii senza ribattere. Mi rivennero in mente i porno che ogni tanto guardavo e quella situazione di sottomissione accese immediatamente quei desideri che credevo fossero solo frutto della mia immaginazione. Li stavo vivendo ed ero pronta a tutto.
Misi una mano sotto la gonna e la infilai dentro le mutandine.
Lui mi prese il mento e mi fece alzare lo sgardo in modo tale che lo fissassi negli occhi.
-“Ora masturbati”
Iniziai a gemere mentre il mio dito medio premeva sul mio clitoride. Il suo sguardo era impassibile, non faceva intravedere nessuna reazione.
Mi masturbai sempre più forte e quando l’orgasmo stava per arrivare, mi prese il braccio e mi tolse la mano dalla fica.
-“leccati le dita e dimmi che sapore hanno”
Ero in estasi e l’unica cosa che avrei voluto in quel momento è che mi scopasse come un animale.
-“sanno di puttana, mon maitre”.
-“esattamente. Sei una lurida puttana e a partire da adesso dovrai eseguire tutto quello che ti ordinero’ e forse avrete l’alloggio. Dimenticavo, l’appartamento è sotto sorveglianza e ho messo delle telecamere dappertutto.
Inutile dire che non hai più nessuna possibilità di fare marcia indietro. E ora da brava cagna che sei, tirami fuori il cazzo e vedi di farmi godere se vuoi avere una possibiltà per tua figlia”.
Misi la mano nei pantaloni della tuta e trovai il suo cazzo già duro come il marmo. Iniziai a masturbarlo lentamete e mi resi conto subito delle dimensioni asinine del suo uccello.
– “allora non hai capito un cazzo bella signora, se volevo solo una sega me la sarei fatta da solo”
Mi mise la sua manona intorno al collo stringendolo leggermente e mi ordino’ “in ginocchio”.
Essere sottomessa da quell’uomo mi mandava in estasi.
Mi inginocchiai come un’automa e tirai giu’ il pantalone.
Era enorme. Un cazzo circonciso di almeno venti centimetri e che stava a fatica nella mia mano.
Me lo misi immediatamente in bocca senza pensarci un attimo.
Non sapeva di buono ma quell’odore di piscio misto a sporco mi mandava ancora di più in estasi. Gemendo come un cagna gli leccai la grossa cappella, lo pompai, segai come mai avevo fatto in vita mia.
Mi sentivo troia. E mi paceva da morire.
“- cosi brutta succhia cazzi, continua a succhiare che tra poco ti inondo di sborra calda”
Alle sue parole mi misi a spompinarlo ancora più forte. Lo sentii fremere sempre di più.
Tempo qualche secondo urlo’ come un ossesso e mi scarico’ in bocca non so quanto sperma.
“Godo lurida puttana, ti inondo la gola troiaaaaa”.
Ingoiai quello che potevo ma una buona parte usci’ dalla mia bocca. Instintivamente presi in mano la sborra che colava e mi infilai la mano nella mia fica completamente aperta guardandolo negli occhi.
Mi sdraiai per terra e allargai le cosce per far si che vedesse che mi riempivo con il suo seme
“-ti piace mon maitre? Scopami ti prego, riempimi per bene la fica, ti supplico”.
Rimase in piedi senza proferire parola tenendo Il suo cazzo ormai flaccido in mano.
-“apri la bocca adesso”.
Aprii la bocca immaginando cosa avrebbe fatto da li a qualche secondo….e lo fece.
Mi urino’ su tutto il corpo. Istintivamente mi spalmai il suo piscio dappertutto, succhiandomi le dita.
Mi sentivo umiliata ma le uniche parole che uscirono dalla mia bocca furono:
-“ancora, pisciami adosso lurido bastardo. Fammi tutto quello che vuoi”.
Non mi importava più nulla dell’alloggio, volevo solo essere umiliata.
Una volta la vescica svuotata mi fece rialzare e senza degnarmi di uno sguardo mi indico’ il bagno.
-“vai a lavarti adesso che fai schifo e appena finito mi raggiungerai nuda in sala. Nel fratttempo decidero’ se lasciarvi l’appartamento”….

Mlg1899

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