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Julien si alzo’ ancora con il cazzo penzolante ma sempre tremendamente grosso. Fece alzare mia figlia e la cinse per la vita mentre io rimasi seduta ancora rintronata per quello che era appena successo. Aveva ancora un po’ di seme del nostro padrone su un angolo della bocca la troietta….
-“siete stare brave, l’appartamento è tuo signorinella ma hai ancora una piccola prova da superare”. Mentre pronuncio’ quelle parole, la sua mano scese sul suo culo sodo e inizio’ a palparlo per bene. La mia cucciola sembrava gradire visto il sorrisino sulle suer labbra….e con un leggero segno del capo gli rispose “quello che vorrai”.
-“Vieni con me e tu seguici, ti faro’ vedere quanto ti somiglia tua figlia…”
Mi alzai e li seguii come una cagnolina, già immaginavo dove volva andare e non mi sbagliai. Entrammo in bagno. Mi fece sedere sullo sgabellino di fronte alla lalvatrice mentre lui si posiziono’ davanti al cesso.
-“ora prendimelo in mano e fammi pisciare che non ce la faccio più”
Elena ci guardo’ tra lo stranito e il preoccupato “ma veramente io non…”. La prese per i capelli tirandoli leggermente e con lo sguardo duro gli disse “ti ho detto di prenderlo in mano”.
Allargai le cosce, senza sapere il perché. Mi eccitava vederla sotomessa come lo ero stata io, avrei qualsi voluto essere al suo posto.
-“si maitre, subito”…pose timidamente il pollice e l’indice sul sul glande e lo scappello’, poi lo dirisse verso la tavolozza. Inizio’ a pisciare.
La mia mano scivolo’ sulla mia fica ancora umida e presi a penetrarmi con il medio e l’anulare mentre con l’altra mano mi stringevo forte un capezzolo….quella scena mi faceva impazzire….gemetti nel vedere mia figlia tenere il cazzo di un uomo mentre pisciava e già sapevo che il porco non si sarebbe fermato li….continuavo a guardare e mi masturbavo come un adoloscente senza nessuna vergogna.
Appena fini’, Elena volle sgrullarlo per fargli uscire le ultime gocce ma lui le blocco’ la mano
-“inginocchiati e puliscimelo con la bocca”.
Esito’ un momento poi mi guardo’, negli occhi prima, la fica poi.
Io mi masturbai ancora più forte “puliscilo, amore”. Esegui’.
Si inginocchio’ e con la punta della lingua gli lecco’ l’orifizio urinale, poi si stacco’ un attimo.
Ingoio’ prima quelle due gocce di urina che si depositarono sulla sua lingua, gli prese poi il cazzo e mise l’altra mano sotto, in modo da raccogliere il poco piscio che restava.
Si lecco’ il palmo della mano con ingordigia, più volte. Ne voleva ancora la troia.
Venne verso di me a gattoni e mise la faccia davanti alla mia fica
– “Ancora. Ne voglio ancora”. Tiro’ fuori la lingua come una cagna aspettando inpazientemente.
Allargai le grandi labbra e mi lasciai andare. Svuotai la vescica su mia figlia, gemendo.
Fece colare sul corpo l’urina che ricevette in bocca e proprio come feci io in precedenza, se la spalmo’ su tutto il corpo. Era in estasi. Era bellissima. Era mia figlia.
-“pisciami addosso maman….ancora, puttana che non sei altro…..guarda come sono troia, come te…..si, sono una troia senza ritegno proprio come te….”.
A quelle parole non resistetti e scesi verso di lei e baciarla, leccarla, succhiarla dappertutto, stese nel bagno di quell’appartamento. Eravamo una cosa sola in quel momento. Bevevo il mio piscio sul corpo della mia bambina mentre Julien ci guardava menandosi l’uccello che stava per rianimarsi di nuovo.
-“Ora basta” tuono’. Lavatevi, che la serata è appena cominciata. E usci dal bagno lasciando la porta socchiusa.
Ci ricomponemmo come potevamo e entrammo subito in doccia. Elena fece colare l’acqua con naturalezza, come se non fosse successo niente, come se fosse tutto normale. E soprattutto senza proferire parola.
Prese il doccia schiuma e mi insapono’ poi fece lo stesso su di lei. Ci massaggiammo i corpi a vicenda, delicatamente….i seni, le pance i glutei, le fiche. Ci guardammo mentre l’acqua scrusciava sui nostri corpi.
-“dimmi che è tutto vero mamma. Dimmelo che non è un sogno”
-“no ma chérie, cuore di mamma, è tutto vero. Ho sempre saputo che tu eri come me ed ora che il destino ha voluto che tutto cio’ accadesse, continuamo. Fino in fondo.”
-“Grazie mamma, ti amo….”
Ci baciammo. Le nostre bocche facevano l’amore mentre le nostre mani scopavano le rispettive vulve. Era il paradiso.
Uscimmo dala doccia e ci asciugammo velocemente. Julien ci stava aspettando in sala e andammo nude verso il nostro maitre
-“tenete, questo è il contratto di affitto a titolo gratuito. E’ valido solo per sei mesi ma sarà rinnovato prima di ogni scadenza se non farete le stronze. In caso contrario, tornerete alle vostre vite di merda oltre ad essere sputtanate con tutti. Ora tu vai a preparare la cena, mentre tu ragazzina resterai qui con me”. Fece sbattere la mano sul divano e le disse “a cuccia, troia”
Mi girai per andare in cucina e una volta entrata, restai dietro la porta per sbirciare e vedere la scena. Non rimasi per niente delusa…il porco le era già addosso intento a succhiarle un capezzolo mentre la mia piccola troietta, ora seduta accanto a lui, era cosce aperte a massaggiarsi il clitoride. Potevo sentire bene i mugolii della mia bimba e le sue parole “sono stata abbastanza brava maitre prima….guarda la mia fica come è gonfia, ho voglia del tuo cazzo….uhmmm si, non mi hai ancora scopata e voglio che mi violenti adesso, come hai fatto con quella puttana di mia madre prima che a rrivassi…”
-“ per te ho altro in mente e tra pochi secondi lo vedrai”.
Prese il telefono e videochiamo’. Mentre il telefono squillava, la guardo’ con il suo sgardo duro e le disse “prova a ribellarti e te ne pentirai”. Rispose un uomo.
-“Ciao Demba, guarda un po’ che sorpresina che c’è per te”.
Indirizzo’ lo schermo proprio davanti alla fica di Elena. Con l’indice e il medio della sua mano, si allargo’ le grandi labbra mostrando allo sconosciuto la sua vagina.
-“ Oh mon ami Julien….e questa ragazzina dove cazzo l’hai trovata?”
-“tu fai troppe domande Demba…dovresti fare un salto nel mio appartamentino e vedere le sorprese che ho per te”.
Sposto’ il telefono sul suo viso “E tu saluta il tuo nuovo amico ”. Gli fece un sorrisino, mosse le dita in cenno di saluto e si porto’ il dito medio in bocca succhiandoselo da troia esperta.
-“visto mon ami? Ti conviene muoverti che questa non aspetta altro”. E riattacco’.
Elena continuo’ a masturbarsi senza nessuna remora, ebria di eccitazione, drogata di eros. Si massaggiava il clitoride che usciva fiero dalle sue labbra mentre si torturava un capezzolo.
-“non ce la faccio più maitre, ho bisogno di cazzo, adesso….ti prego scopami”
A vederla supplicarlo di farsi scopare, mi colava la fica, non so più quante volte mi ero masturbata in cosi poche ore ma non potevo resistere e ripresi a toccarmi in piedi, spiandoli come una guardona qualsiasi.
Nonostanze le sue insistenze, Julien resto’ impassibile, una sfinge.
Si alzo’ e venne verso di me, non ebbi tempo di rimettermi a posto che mi era già era davanti
Inizio’ a baciarmi il collo e rovistarmi la fica….persi nuovamente il controllo.
-“Ti eccita vedere la tua bambina in questo stato eh…non pensavi neanche un secondo che fosse cosi vero? Credo che scoprirai cose che ti stupiranno…e ora da brava mamma premurosa che sei, la preparerai la fica prima che arrivi il mio amichetto. Vai in camera e apri il cassetto del comodino, indosserai l’accessorio e ci raggiungerai in sala. Per la cena ci penseremo più tardi.
Rimasi un po’ interdetta quando disse che avrei scoperto cose che mi stupiranno….cosa voleva dire? Rimasi in fissa guardando il pavimento mentre lui era già sparito in direzione del salone.
Ritornai alla realtà sentendo i mugolli provenienti dal salone e girai la testa per vedere cosa stessero facendo. Elena era già in ginocchio per terra a succhiargli il cazzo. Erano messi in modo che io vedessi il suo bellissimo culo con lui davanti. Dalle mani di Julien e dai movimenti del bacino si intuiva che non era lei che lo pompava ma piuttosto lui che la scopava in bocca…dio come mi eccitava quella situazione….mai e poi mai avrei voluto ritornare alla vita monacale e di sacrifici di prima….e più le ore passavano, più mi sentivo troia.
Corsi verso la stanza da letto e aprendo il cassetto trovai quello che immaginavo….un strap-on con un dildo nero di 20 cm e 5 di diametro. Me lo misi immediatamente e mi guardai allo specchio…ero dannatamente bella….simulai una lenta sega, eccitatissima a immaginare che da li a poco mi sarei scopata mia figlia…mai avrei pensato che fossi depravata fino a questo punto ma non me ne fotteva nulla.
Andai verso il salotto e mi misi a fianco del nostro maitre che si godeva la bocca di Elena, appena mi vide smise la pompa e con gli occhi in estasi guardo’ il cazzone nero che facevo oscillare davanti al suo naso…..”dai amore mio, insalivalo per bene che poi si occuperà di farti godere”.
Sputo’ sul dildo mentre con l’altra segava il cazzone di Julien, insalivo’ l’asta masturbandola e continuando a fissarmi…”ora scopami, puttana”. Passai immediatamente dietro e tenendo il didlo in mano lo appoggiai all’entrata della sua fessura. Poi con un solo colpo la penetrai. Urlo’ tutto il suo piacere…..“siiiiiiiiiiiiiiiiiii cosi mamma, ora non fermarti….scopa quella cagna di tua figlia”. La scopai con foga mentre Julien le strofinava il cazzo sul viso. Era come un animale scatenato, non avrei mai immaginato che fosse stata cosi zoccola…..lei tutta timida nella vita di tutti i giorni…..la scopai con foga, quasi come se avessi un cazzo vero in mezzo alle cosce e desideravo inseminarla.
La tenevo fermamente per le anche e guardavo i suoi umori sulla mazza che le stava allargando la fica, alternando dei sonori ceffoni sul culo….”ancora vacca, più forte ti ho detto….ti piace scoparti tua figlia eh”….”si amore mio, mi fa impazzire aprirti la sorca, godi figlia mia….dillo quanto sei puttana, dillo al tuo padrone che ho partorito una troia”….a quelle parole mise il suo dito medio sul clitoride e venne invasa da un orgasmo potente……….” santo iddio sto godendooooo come una cagna, vengooooooo, siiiiiiiii”
Cadde a terra stravolta. Ancora non credevo a quello che era appena successo e detto. Rimasi con il dildo in mano, ansimante e incredula mentre le guardavo distesa, la fica completamente aperta. –“non avevo ancora mai visto due puttane come voi due…credo che il solo Demba non basterà per soddisfarvi”.
Venne verso di me e mi sfilo’ lo strep-on “siete entrate in un vortice di perversione che non ti immagini nemmeno, avrai ancora un sacco di sorprese che ti aspettanoo…e ora lecca la bagna di tua figlia”.
Mi mise il dildo sulle labbra e lo fece passare come se fosse un rossetto, tirai fuori la lingua sentii il sapore acido degli umori della mia bambina…dolce nettare che manco a dirlo mi eccito’ nuovamente. Presi a leccarlo e a ciucciarlo direttamente dalla sua mano per ripulirlo per bene mentre mi torturavo i capezzoli.
Intanto Elena si ricompose e si mise in piedi accanto a noi; agguanto’ immediatamente il cazzo di Julien ancora di marmo e si mise a leccare lo strap on insieme a me. Non ne avevamo mai abbastanza.
-“ora andate in camera e preparatevi per più tardi. Troverete dei collant e delle scarpe a tacco alto. Indossate solo quello. In bagno ci sarà anche il necessaire per truccarvi. Fatelo in modo da assomigliare a delle puttane da strada.”
Eravamo eccitatissime all’idea di soddisfare le voglie del nostro padrone ci dirigemmo verso la camera. Una volta entrate chiudemmo la porta come per proteggere la nostra intimità.
-“mi hai fatto godere come una pazza prima” mi diede un bacio furtivo sulle labbra e un “merci maman”. Trovammo subito le autoreggenti e le scarpe alla nostra misura e in meno di un minuto eravamo pronte. Portammo la borsetta del trucco in camera in modo da poterci truccare davanti allo specchio visto che era decisamente più grande e comodo rispetto a quello del bagno.
Eravamo come due sorelle che si preparavano per uscire la sera, non smettavamo di darci consigli sul rossetto, il mascara, l’eye liner….eravamo complici.
Eravamo bellissime e pronte a essere trattate come delle volgari svuota cogloni.
La cinsi per le spalle e ci scambiammo delle leggere effusioni.
-“Adesso pero’ signorinella mi devi spiegare come sei diventata cosi zoccoletta…”
Mi fece l’occhiolino e rispose …“Sarà forse una questione di DNA….”
Proprio in quel momento gli suono’ il cellulare cha aveva appoggiato sul letto.
Era Samuele, mio figlio che la stava chiamando in FaceTime. Prese il telefono in mano per rispondere ma la ammonii immediatamente:
-“ma vuoi rispondere a tuo fratello conciate in questo modo? Chissà che cosa penserà!”
-“Non ti preoccupare mà, Samu è un ragazzo molto aperto di vedute…”
-“Ciao cinesino, come stai?”
-“Ehi sorellina ma che fica sei? Bene, bene, volevo farti un salutino prima di andare a dormire. Ma dove vai truccata cosi?”
-“Diciamo che io e mamma abbiamo una serata speciale. Abbiamo finalmente trovato un appartamentino e stasera festeggiamo con alcune persone”.
Giro’ lo schermo verso di me e dovetti improvvisare imbarazzatissima mentre tirai una sberla sul culo di mia figlia come per rimproverarla
-“ Ehhh ciao Samu, tutto bene?”
-“ Si si tutto bene mà, anche tu sei uno schianto cosi truccata. Meno male che sono lontano altrimenti ci sarei venuto anch’io alla vostra festa”
Il telefono scivolo’ dalle sue mani cadendo davanti ai nostri piedi, solo che per raccoglierlo ci mostro’ nude davanti a mio figlio, che noto’ subito la cosa.
-“Minchia ma siete nude! Altro che andare a dormire, adesso vado in aereoporto e vi raggiungo in un attimo! Oh ma fai vedere meglio che sono curioso”
Scosto’ il telefono allungando il braccio tipo selfie e ci mostro’ a Samu dall’alto in basso e tipo a rallentatore.
-“Visto che schianto che siamo caro il mio cinesino?” gli disse soffermandosi sulle nostre fiche
-“anche belle depilate come piace a te!”
Rimasi pietrificata e senza poter reagire. La stronza ci stava mostrando nude e come se fosse la cosa più normale su questa terra.
-“Cosi me lo fate veniro di marmo pero’….”
-“E’ proprio quello che voglio carino, anzi fai vedere a mamma il tuo bel cazzone” Mi guardo’ e continuo’ a parlargli “quello che mi ha sbattuto più volte in fica”.
Samu tiro’ giu le lenzuola e ci mostro’ la sua verga già dura mentre Elena poso’ la sua bocca sul mio seno, leccando e ciucciandomi un capezzolo. Non potevo non togliere la vista dallo schermo e godermi lo spettacolo di mio figlio che si masturbava davanti a noi.
Una volta ancora persi il controllo e mi lasciai andare alle circostanze….

Mlg1899

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