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Racconti di Dominazione

Lady Sara Domina – Capitolo 2

By 23 Aprile 2020No Comments

Capitolo 1: https://raccontimilu.com/racconti-erotici-sulla-dominazione/lady-sara-domina-capitolo-1/

Tre giorni dopo mando un messaggino al mio schiavo “Stasera alle 18 da me”, nel frattempo mi sono preparata un buon arsenale di gadget, ho comprato un frustino, un videocamera e un simpatico aggeggio che al sexy shop hanno chiamato gabbietta è a forma di pene a riposo, ci si mette il pene dentro e impedisce al malcapitato l’erezione!! Non vedo l’ora di provarla.
Ho comprato anche qualcosina per me, gonna in pelle nera e corsetto intonato con calze a rete da mettere su dei stivaletti da cavallerizza neri niente male, mi voglio far trovare così appena entra…
Alle 18 in punto sento squillare il citofono, apro senza rispondere e aspetto davanti alla porta socchiusa, la porta si apre lentamente e me lo ritrovo davanti con un mazzo di fiori in mano, chiude la porta e mi guarda
– Beh? Non si saluta la tua padrona?
– Buonasera padrona, questi sono per lei un dono floreale dal suo schiavo personale – mi sento quasi svenire, mi ha emozionato è entrato benissimo nella parte
– Brava finocchia hai compreso bene il tuo ruolo, ma d’ora in poi quando ti presenterai davanti a me dovrai prima metterti in ginocchio, vai a posare i fiori in cucina e torna da me a quattro zampe e completamente nudo, ti aspetto sul divano. – finocchia obbedisce senza fiatare e dopo pochi minuti me lo ritrovo accanto a me
– Allora finocchia ti piace la mia tenuta da cavallerizza? L’ho comprata apposta per te, così posso cavalcarti meglio, e guarda che splendido frustino di vera pelle, mi hanno detto che funziona egregiamente sulle giovenche da sverginare, allora? Non dici niente? – ha lo sguardo puntato sul pavimento e mi vedo costretta a dargli un paio di calci ai fianchi per farlo parlare
– Grazie padrona… per l’attenzione… che ripone nel suo… schiavo
– Sì hai ragione ti sto considerando troppo per questo ho preso anche questo – mostrandogli la gabbietta – Oggi te lo metto io ma dalla prossima volta prima di venire da me dovrai provvedere da solo, mi fa schifo toccare il tuo cazzetto e soprattutto vederlo eccitato, devi pensare solo alla mia di eccitazione – e così lo spingo a terra con un calcio e mi vergo sopra di lui infilandogli la gabbietta e richiudendola con il lucchetto.
– Bene questo è quello che si merita la mia finocchia, la chiave te la metto nella tasca della giacca, da oggi in poi ci penserai da solo a rinchiudere quello schifo che ti ritrovi nella gabbietta.
– Si padrona… grazie padrona – mi risponde sempre guardando a terra… che stupendo esemplare di schiavo ho trovato e pensare che non avrei mai pensato di poter arrivare a tanto.

Gli salto in groppa e con due frustate ben assestate lo metto in moto mentre sento un urlo di dolore uscire dalla sua gola
– Ahhhh
– Forza finocchia sbrigati fammi fare un bel giro lungo ho voglia di cavalcare – continuo a frustarlo sul culo e lui inizia a trotterellare per la stanza con me sopra la schiena e continuo a frustarlo per farlo andare più veloce
– Forza cavalla muoviti più veloce –  lo frusto ancora… ci sto prendendo gusto ormai lo vedo che praticamente corre per il salone… come mi diverto, facciamo cinque, sei giri intorno alla stanza
– Eeeeh finocchia ferma – scendo dalla schiena e mi rimetto sul divano – Vieni qui finocchia ora, raccontami questi giorni in cui non sei stato con me, voglio sapere tutto, ti sei toccato da solo? hai scopato tua moglie? Che hai fatto… su racconta e nel frattempo mi massaggiami e leccami i piedi – finocchia si accovaccia e inizia il suo lavoro con le mani e la bocca sui miei piedi… mmm che sensazione deliziosa.
– No padrona non mi sono toccato la sera come da suo ordine, ma mia moglie il giorno dopo voleva che la scopassi visto che la bambina era dai nonni
– E tu che hai fatto? Ti sei rifiutato spero – cazzo non gli ho detto di non scoparla… dovrò provvedere
– No padrona non ho avuto la forza
– Fai schifo finocchia, forza raccontami cosa avete fatto nei minimi dettagli voglio sapere tutto di cosa fai con tua moglie – ho visto un fremito percorrerlo per tutta la schiena, credo non si aspettasse una tale richiesta, remissivo si riprende e inizia a raccontare
– Si padrona, ci siamo spogliati e siamo andati nel letto matrimoniale, ho iniziato a baciarla in bocca e poi su tutto il viso, poi sono sceso a leccare le sue tette…
– Ah e come sono le “sue tette”? Grandi?
– Porta una terza abbondante padrona – e li si becca una bella frustata sulla schiena gliela do con gusto
– Fai schifo finocchia ti sei sposato una vacca, tu devi desiderare solo il mio di seno CAPITO!
– Si padrona… ho sposato… una vacca, io desidero solo il suo di seno – più lo umilio è più è sottomesso
– Bene continua – lo stuzzico per far crescere ancora l’umiliazione e farlo scendere più in profondità nell’abisso che gli sto scavando tutt’intorno.
– Ho leccato i suoi capezzoli e stretto le tette della vacca tra le mani succhiandoli e baciandoli a lungo, ogni tanto leccavo intorno ai capezzoli
– Come ha i capezzoli la vacca? – le mie continue interruzioni lo mettono ancora più a disagio
– Piccoli padrona… non sono belli come i suoi sono piccini con una corona altrettanto piccola
– Come ti sei permesso di guardare i miei capezzoli senza permessa? – e giù un’altra frustata sul braccio – Continua puttana – più lo umilio più si degrada ora ha iniziato a leccarmi le dita dei piedi e succhiare il ditone
– Dopo mi ha spinto in basso verso la sua fica… mi ha messo la testa in mezzo alle gambe per farsela leccare… io l’ho leccata a lungo, lei ha aperto le grandi labbra con le mani… per leccare la sua fica più in profondità dalla mia lingua e mentre la leccavo lei si toccava il clitoride con l’altra mano
– Descrivimi la fica della vacca – il racconto mi sta eccitando e inizio a sciogliere il corsetto e stimolare il seno
– Ha una fica molto pelosa padrona, non si taglia mai i peli e spesso quando mi chiede di leccarla molti mi restano in bocca è una sensazione molto fastidiosa – finalmente comincia a raccontarmi particolari da poter usare e lo incalzo
– Certo che pretendi da una puttanella come te? Giusto una vacca pelosa poteva sposare
– Mi ha fatto leccare… la sua fica molto a lungo usciva… molto liquido e mi entrava in gola… a lei piace che gliela lecchi a lungo per farla eccitare… mentre leccavo lei continuava a masturbarsi il grilletto poi… quando stava per venire mi ha fatto smettere… ci siamo girati e lei mi è venuta sopra e si è infilata dentro il mio cazzo era…

– Il tuo cazzo finocchia? Il tuo cazzetto vorrai dire non hai il diritto di chiamarlo cazzo quel cosetto li nella gabbietta – siamo al culmine immagino il suo cazzo che spinge sulle sbarre per crescere ma ne è impedito
– Si padrona, il mio cazzetto… era molto duro dopo quanto era accaduto il giorno prima… con lei… ero molto eccitato e mia moglie…
– La vacca, cominciamo a chiamare le cosa con il loro nome finocchia
– Si padrona, la vacca si muoveva velocemente sopra il mio cazzetto fino a venire urlando… la vacca quando viene gli piace mettere la sua fica sopra la mia faccia e farsi leccare mentre mi masturba e fino a fare venire anche me… e così è accaduto anche quel giorno, è uscita dal mio cazzetto e mi ha messo la fica in faccia per leccarla e intanto mi masturbava con la mano, io purtroppo sono venuto quasi subito… ero eccitato e così lei si è soffermata sulla mia bocca a lungo fino a quando è stata soddisfatta e poi si è tolta.
– Ti sei fatto venire addosso finocchia? – inizio a ridergli in faccia e lui amareggiato risponde solo un “Si”
– Sei proprio una troietta finocchia fai schifo anche la vacca ti considera un semi uomo, poi che cosa avete fatto?
– Sono andato a pulirmi in bagno, quindi mi sono rivestito e siamo andati a dormire.
– Anche la vacca ti considera utile solo per qualche leccata finocchia, sia chiaro, questa è l’ultima volta che fai qualsiasi cosa con la vacca senza il mio consenso E’ CHIARO?
– Si padrona – sento il tono della sua voce farsi stentato mi avvicino e lo sposto, il suo cazzo all’interno della gabbietta cercava inutilmente di indurirsi ma le sbarre gli impedivano qualsiasi movimento provocandogli dolore lo guardo
– Finocchia ti stai eccitando a raccontarmi di .come ti ha scopato la vacca?
– No padrona no, massaggiare i suoi splendidi piedi mi eccita
– Ti eccita leccare i miei piedi finocchia, mi hai fatto un bocchino al ditone da vera puttana! E’ giunto il momento di prendere un nuovo regalo, guarda che bella – tiro fuori la videocamera e l’accendo – Su finocchia alzati e fai un bel balletto così da immortalare la tua condizione di schiavo per sempre – si alza e inizia a roteare su se stesso mentre lo riprendo, lo fermo e faccio una bella inquadratura al suo cazzetto in gabbia che cerca di forzare inutilmente le sbarre, torno a riprenderlo in viso
– Ora di chi sei e cosa sei alla camera – vedo il terrore dipingersi sui suoi occhi ma appena prendo il frustino e assesto una netta scudisciata sul suo fianco si scioglie e diventa loquace
– Io sono finocchia il suo umile servo mia padrona
– E tua moglie?
– E’ una vacca
– Bene per ora fai vedere alla telecamera come sei brava a spompinare il mio ditone finocchia – e gli piazzo il piede davanti la faccia, lui sorreggendolo con le mani si infila il ditone in bocca e inizia a ciucciarlo come fosse un gelato, lo lecca intorno e in punta e lo riprende nella bocca, gli tolgo il piedi dalle mani e lo guardo

– Sei proprio una puttanella finocchia basta che ti si metta qualcosa davanti alla bocca e lo spompini, può bastare per ora ho ripreso abbastanza la prossima volta continueremo… va a prendere il tuo cellulare ora e dammelo insieme il codice – di nuovo il terrore si dipinge sul suo volto – da ora in poi io controllerò il tuo cellulare continuamente e non ti permettere di cancellare nulla capito? – ancora scena muta e questo punto gli assesto un’altra scudisciata strillando – CAPITO?
– Si… si padrona…. mi perdoni diciannove ottanta zero tre
– Che schifo di codice… bene ora mentre io controllo il tuo cellulare tu leccami la fica che voglio venire    – gli allargo le gambe e velocemente vi immerge il viso iniziando a leccare la fica e succhiare il grilletto, intanto io guardo le foto
– Ah questa vacca è tua moglie… ti piace fare le foto mentre la baci
– Si padrona
– Chi ti ha detto di smettere di leccare?! – e un’altra scudisciata parte e lo colpisce sulla schiena – Stai al tuo posto e lecca puttanella – continuo a guardare tutte le sue foto poi passo ai messaggini, ne a una quantità assurda, punto direttamente a quelli con la moglie – La chiami Coccinella la vacca?? – e inizio a ridere – Gli si addice alla vacca mmm ecco finoccia quando parlo della vacca succhiami il clitoride così mmm mi fai impazzire – e intanto che lui lecca io riprendo a leggere i suoi messaggi – Oh si così lecca per farti perdonare che alla vacca porti le rose e a me quegli striminziti fiorellini – mmm non resisto ancora molto mi infila la lingua sempre più dentro la fica e più denigro la vacca più forte lecca… la sua lingua ormai entra nella tutta nella fica… sto per venire mmm – Ecco così finocchia lecca lecca che ora ti inondo del mio piacere da bere tutto ohhhh sii vengo lecca finocchia lecca – sentivo la sua lingua esplorare tutta la mia fica e risucchiare i liquidi che ne uscivano in gola
– Bevi, bevi tutto fammi un bidè con quella lingua finocchia..  bevi tutto – urlo mentre gli spingo la faccia tra le cosce per assaporare fino all’ultimo il piacere del potere e dell’umiliazione.
Mi fermo sfinita – Finocchia sei proprio una puttanella obbediente – lo scaravento a terra con un piede e mi alzo
– Ora mi vado a lavare, tu sparisci ma questa volta che non capiti di nuovo che ti scopi la vacca capito? Se non resisti puoi farti una sega al bagno dell’ufficio ti fai un video e me lo mandi, tua moglie potrai ritoccarla quando lo decido io, mi manderai giornalmente i messaggi che vi scambiate chiaro? Ora sparisci
– Padrona ma se vuole che gli dico?
– Digli quello che ti pare o se preferisci gli mando il video che ti ho fatto così lo capisce da sola, a me non interessa – mentre entro in bagno lo vedo che mestamente raccoglie le sue cose per rivestirsi e andarsene, e già penso a cosa fare la prossima volta…

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