Se ne stava lì, immobile in punta di piedi. Confusa, irrequieta, ansimante.
La sua pelle trasudava.
Aspettava.
Si, aspettava quella concentrazione di piacere, emanata.
Aspettava.
Respirava profondamente, assorta nel reprimere il dolore e le confortevoli ferite.
Aspettava.
E nel contempo cercava di non godere.
Aspettava.
Lottando con se stessa in pensieri vaghi, lievi e inutili che le amalgamavano la mente.
Aspettava.
E guardava un punto vuoto nella stanza: offuscato, piacevole, tormentato.
Aspettava.
Infastidita dall’attesa, dall’angosciante ripetersi, dall’ignoto avvilente.
Aspettava.
E non domandava e né chiedeva.
Aspettava e lottava
magister1972@yahoo.it
Grazie infinite. Non vorrei essere scortese, ma direi di no.
L'inizio è davvero affascinante, i miei complimenti. Sono estremamente curioso di vedere come si svilupperà la trama e quali sorprese…
Notevole! Questo era davvero eccitante. Non che gli altri non lo fossero, ma qui stanno saltando fuori cose veramente stupefacenti!
Il più bel racconto di tutti i tempi, neppure Henry Miller o Anais Nin. Commentate gente commentate. Ovviamente scherzo
Grazie per il commento. Hai ragione ma ho paura di diventare troppo prolisso. In realtà sono un uomo, e se…