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Racconti CuckoldRacconti di DominazioneTrio

Le misure Contano.

By 31 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

 

 

Mi chiamo Luca ed ho 43 anni, ben portati, sono sposato da 20 anni con Giada che di anni ne ha 38 ed è da tutti considerata una bellissima donna, non abbiamo avuto figli, purtroppo i miei spermatozoi non fanno il loro dovere sino in fondo, ma non ne abbiamo mai fatto un dramma.

La nostra vita sessuale è quella di una comune coppia, qualche volta abbiamo fantasticato su trasgressioni di vario tipo ma sostanzialmente non abbiamo mai fatto nulla di eccezionale e sono quasi sicuro che lei non mi abbia mai tradito.

Sono un uomo normale, normodotato e come tanti maschi interessato al sesso e da esso attratto.

Il vero sconvolgimento della mia vita sessuale ha inizio con un antefatto che risale oramai a qualche tempo fa e che trae origine dal cambiamento del partner sul lavoro avvenuto l’anno scorso.

Lavoro per una grossa azienda specializzata in installazione e manutenzione di grosse macchinari, con clientela in tutto il mondo, per questo di norma si lavora in coppia, due tecnici, e le nostre trasferte durano in media una/due settimane.

L’anno scorso dopo tanti anni di lavoro in coppia il mio ex socio e mentore è andato in pensione sostituito da Marco, 32 anni, single arrivato alle dipendenze della nostra società proveniente da una società concorrente.

L’approccio non è stato dei più facili anche perché quando sei abituato a lavorare per tanti anni con una persona trovarsi di fianco uno nuovo è già di per sé difficile, inoltre il mio nuovo socio pur essendo molto più giovane di me ha una personalità molto forte ed aggressiva che mi ha messo da subito in soggezione.

Debbo dire che dalla prima uscita ho inquadrato il tipo, come dicevo molto sicuro di sé e con un discreto successo con le donne, in ogni trasferta non mancava di avere compagnia femminile durante le serate, riusciva sempre a portarsene una a letto e debbo ammettere con una certa facilità, pur avendo un fisico certamente di rilievo, molta palestra, non è che poi fosse un adone e non mi capacitavo di tutto quel successo.

Ebbi la  prima risposta l’ebbi durante una trasferta per una riparazione, eravamo in Germania, vista la gravità e la mancanza di tempo per l’organizzazione del viaggio fummo costretti a dividere l’unica camera libera dell’albergo, la sera dopo un faticosissima giornata di lavoro lui chiese di fare la doccia prima di me in quanto voleva uscire e fare quattro salti, ben sapendo che io sarei rimasto in albergo e sarei andato a dormire presto. Quando uscì dalla doccia aveva il solo asciugamano arrotolato intorno alla vita della quale si liberò per vestirsi, il cazzo che gli penzolava moscio tra le gambe era impressionante per grossezza e lunghezza, a riposo era molto più lungo e grosso del mio in piena erezione, non riuscivo, mio malgrado a staccare gli occhi da quella specie di mostro, lui sorridendomi se lo prese in mano e mi disse: “non hai idea di quante vittime fa il mio amico, è irresistibile, tutte le donne che hanno modo di sentirlo non possono fare a meno di provarlo”.

Incominciai a capire il motivo delle sue conquiste e credo in buona parte anche delle sue sicurezze, inconsciamente e stupidamente quella sera cominciai a pensare quanto potesse essere grande da duro, era di gran lunga il pene più grosso che avessi mai visto in vita mia, quasi involontariamente mi ritrovai ad immaginarlo in piena erezione che si prendeva cura della mia Giada ed ebbi una violentissima erezione, nonostante la cosa mi infastidisse sino al limite della rabbia, non riuscivo a scacciare né l’immagine, né l’eccitazione  e dovetti ricorrere ad una masturbazione liberatoria, dopo essere venuto quasi all’istante mi sentii una schifezza non riuscivo a capacitarmi di quello che era successo e me ne vergognavo. Caddi in tentazione qualche altra volta, in quel periodo, immaginando mia moglie alle prese con quel cazzo gigantesco e inevitabilmente tale immagine mi induceva a segarmi per far cessare quello stato d’eccitazione e scacciare quei pensieri impuri, poi  cercai di auto-convincermi che era folle il solo pensiero, per giunta pensando al perbenismo ed alle idee della mia Giada. Non capivo cosa mi stesse accedendo e per quale motivo mi fosse entrato quel tarlo nella testa, tuttavia stavo riuscendo a controllare quella malsana visione e piano piano a rientrare nella normalità. Un mezzo colpo da Ko fu una trasferta a Praga, anche in questo caso fummo costretti a fare le valigie in tutta fretta, l’azienda purtroppo non trovò alcun albergo libero in città, colpa di una fiera in corso, e ci ritrovammo sistemati in una casa “albergo” ospiti di una famiglia Ceca, appena saputa la cosa non ne fui entusiasta ma una volta giunti a destinazione dovetti ricredermi.

La casa era accogliente e sufficientemente spaziosa, ognuno di noi aveva una camera da letto e tra le nostre quella della coppia che ci ospitava, nel prezzo era compresa anche la prima colazione dovevamo arrangiarci invece per la cena.

La prima cosa che ci colpì fu la bellezza della padrona di casa, una splendida 35 enne, bionda, senza un filo di grasso superfluo e con una terza di seno, avrebbe potuto tranquillamente fare la modella.

Lei era disoccupata, il marito era un suo coetaneo che si occupava di marketing in una società locale, ci spiegarono, in un fluente Inglese, che tramite un’agenzia affittavano le camere di casa loro per incrementare l’esiguo bilancio d’entrate e poter condurre una vita più dignitosa. Erano una coppia piacevolissima, oltre che bella, nonostante non fosse contemplato nel servizio le prime due sere fummo ospiti a casa loro per la cena ed avemmo modo di chiacchierare di molti argomenti, per questo motivo io e Marco decidemmo il terzo giorno di sdebitarci della loro cortesia acquistando, con la complicità del marito, un cappotto per la signora che a quanto pare desiderava da tempo ma non poteva permettersi, tra l’altro spendendo una somma per noi sostenibilissima. La sorpresa e la felicità alla vista del regalo faccio fatica a descrivervela, cenammo ovviamente a casa loro, dopo cena però fui sopraffatto dalla stanchezza e scusandomi con loro li lasciai per andarmene a letto. Fui destato in piena notte dalle inequivocabili urla di piacere lei, nella vicina camera stavano certamente facendo dell’ottimo sesso, la cosa si protrasse per un bel pezzo e confesso che invidiai il marito per le grandi capacità di tenuta, era certamente un abilissimo amatore, finalmente tutto s’acquietò e ritornai tra le braccia di Morfeo anche se prima dovetti ricorrere ad una salutare masturbazione.

 

Segue

 

 

 

 

 

 

La mattina dovetti bussare alla porta di Marco che tardava ad alzarsi, mentre in taxi ci recavamo al lavoro gli chiesi se avesse sentito la performance dei nostri ospitanti quella notte, lui sorridendomi mi disse che non solo l’aveva sentita ma se l’era anche goduta visto che era lui che la montava. Per un attimo rimasi senza parole, poi  mi uscì spontaneo di chiedere… ma suo marito?.

Ha osservato compiaciuto e si è fatto la bellezza di quattro seghe mentre io la prendevo!.

Ero talmente perplesso e stupito che lui vedendomi in quel modo  e non capacitandosi del mio stupore  pensò non gli credessi, terminò dicendomi… “ stasera faccio assistere anche te e ti faccio fare anche un pompino, se ti va”. È inutile dirvi che passai una giornata in cui facevo davvero fatica a concentrarmi sul lavoro, non riuscivo a non pensare a quello che mi aveva detto, non mi capacitavo di come il marito potesse guardare impunemente la moglie che lo tradiva sotto i suoi occhi, poi ritornavano alla mente le fantasie che avevo avuto su lui e Giada e mi vergognavo come un ladro capendo benissimo quello che forse provava il povero marito.

Finalmente anche quella giornata di lavorò finì, non appena arrivammo in casa trovammo i due che ci attendevano, Marco si rivolse a lui chiedendogli se avessero fatto quello che aveva chiesto, il marito chiaramente in soggezione ed in imbarazzo gli disse che avevano eseguito tutto ciò che lui aveva ordinato, quel termine mi colpì violentemente, ordinato.. poi abbassò lo sguardo, si capiva che io lo mettevo in ulteriore imbarazzo, Marco dopo essersi complimentato con loro li tranquillizzò dicendogli che io ero al corrente di tutto e che non vi erano problemi, poi aggiunse.. tempo di fare la doccia e poi ci divertiamo.

Fui il primo a fare la doccia, uscito andai in camera e mi misi una comoda tuta ero anch’io agitato, da una parte mi sembrava tutto così strano, respiravo quel clima così trasgressivo, lo percepivo, e dall’altra non vedevo l’ora di vedere cosa sarebbe successo.

Mi recai in salotto e qui trovai i due coniugi sul divano che si tenevano per mano, erano entrambi completamenti nudi, lei era davvero bellissima, un fisico statuario, guardandola non potei fare a meno di avere un’erezione. Arrivò Marco direttamente dalla doccia era anche lui completamente nudo, non appena giunse chiese di  vedere se avevano eseguito bene i suoi ordini, al che lei si alzò e si girò aveva nel culo un oggetto che il marito ebbe cura di sfilare, si trattava di un plug di medie dimensioni, lo consegnò in mano al mio socio, che battendogli sulle spalle si complimentò con lui ed aggiunse…. vedrai che godrà tantissimo anche a prenderlo nel culo.

Poi gli disse di sistemarsi in poltrona a godersi lo spettacolo, venne così verso me che mi alzai cedendogli il posto della poltrona, a me disse di sedermi sul divano a fianco a lei.

Lui si posizionò davanti al suo viso e senza bisogno di alcuna incitazione lei cominciò a pomparlo, era evidente che lo faceva di gusto, quasi estasiata, accarezzava e baciava la sua asta le sue grosse palle e succhiava la cappella enorme, fu scossa nel far questo almeno da un paio di orgasmi, il cazzo di Marco era diventato durissimo ed era davvero impressionante, lei faceva fatica ad ingoiarlo  e nonostante l’impegno riusciva a mettere in bocca meno di metà di quell’enorme fallo. Mentre lei si prodigava nel pompino io ne approfittavo per tastarle le tette e toccarle la fica, era un lago, bagnatissima, Marco decise che era il momento, la posizionò alla pecorina con la pancia sul bracciolo in stoffa del divano e le ordinò di farmi un pompino, quindi si posizionò dietro lei. In un attimo mi tolsi tuta e slip avevo il cazzo durissimo e sentire la sua bocca fu un sollievo che non so descrivere, percepii chiaramente dalle smorfie del suo viso che lui era entrato dentro di lei, all’inizio era stupore e poi… languore… non resistetti oltre e mi svuotai nella sua bocca. Mentre suo marito assisteva e si segava, era già venuto due volte, lei dopo aver ingoiato il mio sperma rimase con la testa sul mio ventre, Marco continuava a martellarla con il suo avanti e indietro, lei gemeva sommessamente e quando lui la colpiva con più vigore lanciava dei piccoli urli, mi ritornò duro.

Marco visto che mi ero eccitato di nuovo mi propose di incularla così gli preparavo la strada, aggiunse che il cornuto non le aveva mai fatto il culo e perciò era vergine, mi misi così dietro di lei mentre lui andò al mio posto, non appena seduto lei si tuffò letteralmente sull’oggetto dei suoi desideri,  io dopo averle spalmato del gel lubrificante cominciai il mio paziente lavoro di approccio.

Ero davvero grato al mio socio per quello che mi stava concedendo e in quel momento non mi sentivo assolutamente in colpa nei confronti della mia Giada, mentre preparavo con attenzione il suo culo in modo da renderle meno doloroso possibile l’atto Marco parlava con suo marito il quale diceva che non vedeva l’ora di assistere al momento nel quale lui l’avrebbe aperta, anche dietro come aveva fatto davanti, quelle parole mi eccitarono ulteriormente e persa ogni cautela cominciai ad entrare con il mio cazzo durissimo nel suo lato b.

Era stretto, nonostante il plug, e man mano che entravo sentivo i suoi lamenti, nonostante questo il suo culo indietreggiava non sottraendosi alle mie spinte, anzi agevolandole. Dopo pochi minuti mi muovevo dentro lei agevolmente, mi sentivo il cazzo in una morsa tanto era stretta, era fantastico, non riuscii a resistere oltre e me ne venni per la seconda volta. Quando uscii da lei ero davvero sazio, notai che il mio pene era pulitissimo, seppi in seguito che Marco aveva preteso un’adeguata preparazione con più di un clistere, tornai a sedermi mentre il marito, in preda ad un palese stato d’eccitazione, pregava il mio socio di romperla subito chiedendogli il permesso di poter assistere da vicino.

Si alzarono entrambi, io mi posizionai poco distante, nonostante avessi appena finito di incularla e nonostante l’abbondante mia sborrata, Marco dovette forzare parecchio per entrare e quando lo fece lei lanciò un urlò come se l’avessero pugnalata, lui si fermò guardandoli entrambi come in attesa, molto probabilmente era accaduta la stessa cosa la sera prima, il maritò lo pregò di spaccarla tutta e lei, piangendo, gli confermava di farlo, di fare tutto ciò che voleva di lei purché non la lasciasse mai senza quel meraviglioso bastone. Incominciò così una cavalcata incredibile, alternava movimenti lenti e profondi ad affondi velocissimi, dopo le lacrime iniziali lei cominciò a godere, lo faceva senza remore e senza freni, riusciva ad avere orgasmi uno dietro l’altro senza soluzione di continuità, uno spettacolo sconvolgente a vedersi, non avevo mai visto godere tanto intensamente, suo marito rapito da quelle emozioni non resistette oltre e menandoselo le godette tra il collo e la guancia , anch’io mi ero eccitato di nuovo e glielo misi in bocca dove venni per la terza volta.

Finalmente era arrivato a capolinea anche Marco, uscì dal suo culo e la fece sedere posizionandosi in piedi davanti a lei, io ero seduto al suo fianco e dall’altra parte il marito, assistemmo alla sega-pompino che diligentemente cominciò a fargli, ad un certo punto  lui cominciò a grugnire le grosse palle ed il cazzo si contrassero il membro divenne ancora più duro e grosso con tutte le vene bene in risalto, sembrava un vulcano sul punto di eruttare,  quindi cominciò a sborrare, uno, due , tre fiotti di grandissima intensità si riversarono in bocca sul suo volto e poi ancora altri meno violenti che si depositarono sul collo e sul seno, era una quantità spaventosa, pensando soprattutto che solo la sera prima si era svuotato in lei, pensai distintamente che non era un uomo ma una macchina da sesso.

Eravamo tutti molto soddisfatti ed appagati, ci ritrovammo tutti con molto appetito e perciò decidemmo di andare a cena in un buon ristorante, il clima era decisamente sereno. Tornammo a casa e ci recammo immediatamente a letto, passai una notte nella quale dormii profondamente come quando si consumano numerose energie e ci si sente completamente svuotati, non sono uso, quando faccio l’amore, a venire tre volte, inoltre vivere quella trasgressione aveva colmato una parte dei miei desideri che ritenevo irraggiungibili. La mattina mi sveglia in perfetta forma, ero elettrizzato, quel tipo di sesso trasgressivo mi aveva sferzato, mi presentai in cucina, dove normalmente si faceva colazione, lei era intenta a preparare mentre il marito seduto era intento a consumare il suo pasto.

 

segue

 

 

 

Mi sorpresi a guardarla scrutando il suo abbigliamento costituito da un semplice vestitino sotto il quale si intuiva non indossasse nulla, seppi dopo che dietro precisa indicazione di Marco sino a quando noi fossimo rimasti in quella casa le era proibito indossare biancheria intima, dove essere sempre pronta ad un eventuale amplesso e disponibile a qualsiasi suo capriccio. Arrivò anche Marco, dopo i convenevoli saluti prendemmo il caffè che era già pronto, subito dopo lui disse che gli era venuta voglia, si alzò e la fece mettere a pancia in giù sul tavolo, nel frattempo sgombro, poi le sollevò il vestitino scoprendole il fantastico culo. Non disse una parola, batté solo  sulla spalla del marito che come se avesse ricevuto un ordine preciso gli slacciò i pantaloni ed imboccò il suo cazzo pompandolo e segandolo sino a farlo diventare una mazza durissima, lei nel frattempo non si muoveva dalla sua posizione prona sul tavolo, ero esterrefatto guardavo quella scena senza capire, era forse un omosessuale? Perché si abbassava a tanto, non solo cedeva la sua bella moglie ma incitava il suo amante e lo venerava. Non riuscivo a non immedesimarmi in lui, forse per quel senso di vergogna che avevo provato nelle mie prime fantasie, forse perché anch’io subivo la personalità di Marco, forse per il trasporto e l’eccitazione che vedevo in lui o solo per l’indicibile piacere che lei provava quando la possedeva.

Quando il cazzo del mio socio era totalmente in tiro lui si buttò tra le gambe della moglie, semiaperte, suggendola nella sua intimità, fu un solo attimo poi si girò verso Marco dicendogli “ è già pronta padrone”…… padrone? ecco il segno della resa completa, lo disse con convinzione, senza alcun sforzo o vergogna, poi accompagnò la sua imperiale mazza tra le grandi labbra della moglie. Mentre Marco iniziava a montarla lui si posizionò a segarsi vicino al viso della moglie, in breve sia la moglie che il marito vennero scossi dall’orgasmo, lui fece un paio di schizzi ancora una volta sulla guancia della moglie. Marco la possedeva in maniera bestiale, con un ritmo forsennato, non riuscivo a capacitarmi di come potesse resistere tanto senza godere, lo spettacolo era semplicemente fantastico, lei gemeva e godeva, il marito teneva la mano della moglie e le diceva qualcosa per me incomprensibile data lingua, ma che sembrava di assoluta tenerezza, le accarezzava i capelli e ogni tanto si abbassava e la baciava. Lei, ad un certo punto, lo pregò di farle anche il culo, Marco non si fece pregare, chiese la marito di prendere il gel in camera, mentre aspettava il suo ritorno il mio socio vide la mia poderosa erezione, mi chiese se non volessi anch’io godermi la signora.

Quando il marito tornò con il gel che si prodigò a spalmare sul buchetto della moglie, Marco la stava ancora pompando con vigore ed io avevo tutto il mio cazzo dentro la sua bocca.

Ancora una volta capii che lui era entrato nel suo culo perché per un attimo abbandonò il pompino che mi stavo godendo e strabuzzò gli occhi, dopo un ahi iniziale cominciò ad incitarlo a fare più forte, le tappai la bocca reintroducendo il mio cazzo e scopandola lì.

Sborrai, scaricandomi completamente, mentre Marco continuava inesorabilmente il suo avanti indietro, era bellissimo guardarla, godeva talmente tanto da sembrare si trovasse in un’altra dimensione, un mondo di solo esclusivo piacere. Era tardissimo, sollecitai lui a finire perché non potevamo fare ulteriormente tardi, dopo qualche minuto lo vidi irrigidirsi e poi iniziare a svuotarsi, lei godeva ed urlava “ wonderful, my God is wonderful”, quando uscì un rivolo di sperma iniziò a colare dal buchino. Restammo a Praga quasi due settimane, prendendocela molto comoda, facevamo sesso tutti i giorni e fu davvero incredibile. Nei mesi successivi la nostra complicità si cementò, Marco mi raccontò delle sue avventure, mi disse che aveva numerose amanti, molte coppie con il lui consenziente e questo grazie alla sua dotazione ed alla rete, era il tipo di sesso che preferiva, sottometterli entrambi, mi confessò che in più di un caso si inculava anche i compagni delle sue amanti e gradualmente mi inserì nel suo gioco. Mi portava dalle sue coppie, mi presentava ai mariti dicendo che ero un regalo e spesso mettevamo la lei in mezzo, di solito io mio occupavo, viste le dimensioni, del lato b e lui del davanti, raggiungemmo anche una discreta intesa nei movimenti, provocando nelle signore interessate orgasmi notevoli. Io avevo capito che a dispetto di tanti luoghi comuni le dimensioni contano, eccome se contano, imparai ad assistere ad orgasmi femminili che mai avrei neppure sognato potessero essere provati. Le donne sotto le sue sapienti attenzioni si trasformavano, io ero un di più, piacevole ma non necessario questo era per me chiarissimo, ero accettato perché lui lo voleva e loro pur di godere delle sue attenzioni avrebbero fatto di tutto per non contrariarlo.

I mariti il più delle volte si assoggettavano a tutto, anch’essi per compiacerlo, iniziai a rivalutarli, solo chi ama in maniera totale accetta cose simili, lo fa per compiacere la propria compagna, gode nel vederla godere, del resto anch’io venivo rapito dalle vette che quelle donne provavano.

Nei periodi in cui ero a casa quel tipo di piacere così forte, virulento, esplosivo, mi mancava allora la mia mente, brutta bestia, immaginava la mia Giada al centro delle attenzioni la vedevo e sentivo godere così tanto come le donne abitualmente prese da lui, allora mi sentivo inadeguato e provavo dei morsi di gelosia ma mi eccitavo in maniera indegna, finivo con il masturbarmi.

Purtroppo le numerose performance fuori casa limitavano le mie prestazione tra le quattro mura domestiche, inoltre quando avevo rapporti con mia moglie finivo sempre con l’essere mortificato, lei era sempre la stessa e nella mia mente la vedevo come una repressa perché non conosceva il vero godimento, mi vergognavo ad esternare i miei pensieri, tanto li ritenevo indegni.

Giada si accorse che qualcosa non funzionava, una sera dopo essermi rifiutato di avere un rapporto, scoppiò a piangere era convinta non mi piacesse più e che avevo un’altra.

Le sue lacrime e la sua sofferenza mi colpirono come un potente schiaffo, baciandola le confermai tutto il mio amore e in parte, in piccolissima parte, mi confessai, le dissi che avevo sentito un amplesso di Marco con una sua donna, le raccontai della sua mastodontica dotazione e degli orgasmi che quella donna aveva provato, poi le parlai del mio senso di inadeguatezza perché avrei pagato per riuscire a farla godere così tanto, ma che purtroppo non avevo gli strumenti per farlo. Lei sorridendo mi diede dello stupido, le misure non contano ed io ti amo più di ogni altra cosa, anch’io ti amo sopra ogni cosa, la baciai e poi facemmo teneramente l’amore.

Feci l’enorme stupidaggine di raccontare a Marco il mio senso di inadeguatezza quando scopavo la mia Giada, lui mi fece una lunga filippica per spiegarmi che sesso ed amore non sono la stessa cosa, certo quando compaiono entrambi è l’apoteosi, ma anche presi singolarmente il buon sesso e l’amore erano una gran cosa, aggiunse una cosa che anch’io avevo oramai capito, molti dei mariti che gli concedevano la moglie erano innamoratissimi della propria compagna ed erano dei grandissimi altruisti, la gelosia era egoismo ed aridità, certo lui li dominava, un gioco di ruoli, ma era molto attento a non ferire i sentimenti e se sentiva che nasceva qualcosa era il momento che spariva dalla loro vita, terminò il discorso battendomi sulla spalla ed io mi sentii un po’ come quei mariti che gli cedono la moglie, fu la sensazione di un attimo che mi sforzai a scacciare, quasi avesse capito il mio imbarazzo continuò dicendomi che non dovevo sentirmi in difficoltà se avevo immaginato di concedergli mia moglie, che era normale date le esperienze a cui avevo assistito e data la mia indole. Risposi con veemenza, quasi insultandolo, dicendogli che mai e poi mai mi sarei sognato di fargli scopare la mia Giada, lui mi guardò è sorrise, scrollò le spalle e mi chiese scusa.

Questa cosa gettò maggior benzina sul falò delle mie ignobili fantasie, non passava settimana che non mi segassi pensando a Giada alle prese con quel cazzo mastodontico, la sentivo gemere ed urlare finalmente provando orgasmi straordinari. Avrei voluto parlarne con mia moglie, arrivai pensino a pensare di chiederle di fare una prova per togliermi questo tarlo dalla mente, mi vergognavo troppo non sarei neppure riuscito ad articolare il mio pensiero, Giada la mia luce, come avrebbe reagito, certo lei aveva intuito le mie remore e le mie difficoltà. Passai dei giorni terribili, di forte disagio, da una parte avrei voluto l’annullamento di questi pensieri indecenti, dall’altro più volte avevo pensato di parlargliene, di chiederle di fare sesso con Marco davanti a me, ero anche disposto solo a guardare, ardevo di sapere se anche lei era tanto femmina come le altre ed in cuor mio sapevo che era così.

 

 

 

Inconsciamente mi ritrovai più volte a parlare a Giada della mia sensazione di insofferenza ed inadeguatezza, paragonando il mio sesso a quello di Marco, il suo pene, le sue grosse palle e la grandissima quantità di sperma prodotto ed infine la sua resistenza, fui tanto prolisso da far insospettire Giada, come avrei potuto dire quel che dicevo soltanto avendo origliato?.

Dovetti così ampliare la mia confessione, sempre mentendo, dicendo che avevo anche spiato, mia moglie mi voleva convincere che lo stavo mitizzando .. e che sarà mai?.. e poi quella volta magari era bello carico perché non faceva sesso da tempo, replicai dicendole che lui, in trasferta faceva spesso sesso, ed essendo nella camera vicino alla mia oramai ero diventato un guardone segandomi regolarmente, per lui notevolissime performance, raggiunsi l’obiettivo di scandalizzarla.

Mi vergognavo di me stesso, quasi inconsciamente, facevo di tutto per parlare a lei di lui e per farli incontrare, mi facevo venire a prendere a casa durante le trasferte, con la scusa di andare con una sola macchina, lo invitai più volte a pranzare da noi per sdebitarmi della sua gentilezza, il tutto senza mai confessare i miei reconditi desideri che sfogavo solo tra me e me, anzi quando lui per caso faceva qualche apprezzamento su mia moglie mi fingevo offeso.

Anche con lui mi ritrovavo spesso a parlare di Giada, gli confessai che mi sarebbe piaciuto andare a scuola di ballo perché a lei piace moltissimo ma io sono sempre stato un pezzo di marmo rigido non riuscendo proprio a capire il ballo e la sua essenza.

Le elucubrazioni tra il vorrei ma non posso, le contraddizioni, il tira e molla di messaggi diversi, alla fine fecero in modo il fattaccio avvenisse, destinati all’ennesima partenza di corsa bloccati in aeroporto, causa nebbia, l’azienda decise di farci partire il giorno dopo, era mattina presto e  mi riaccompagnò a casa, lo invitai ad entrare.

Non avevo avvertito Giada che fu presa alla sprovvista, nonostante fosse assonnata si prodigò a farci una principesca colazione, aveva addosso la camicia da notte con sopra una vestaglia, noi eravamo seduti al tavolo e la osservavamo in silenzio.

Lei accese la radio, forse per togliere la cappa di quel silenzio pesante, mi disse poi che si sentiva osservata, dopo poco le onde irradiarono una canzone lenta di Barry White, Marco scattò come una molla, la prese tra le braccia dicendole che sapeva quanto amasse il ballo, lei seppure con un po’ di imbarazzo si lasciò trascinare, cominciarono a ballare, lui la stringeva molto poi l’abbracciò da dietro, continuando un ballo insolito, era chiaro che le stava facendo sentire tutto il suo pacco che avevo intravisto aveva preso consistenza, mentre ballavano mi chiese se ricordavo la mattina della colazione a Praga.

Sentii un tuffo al cuore, non dissi nulla ed ebbi una erezione immediata, non capivo nulla ero immerso in una mare di sensazioni contrastanti, gelosia, rabbia, paura, desiderio, sentivo chiaramente un buco allo stomaco, scorrevano nella mia mente immagini contraddittorie, una Giada disponibile e poi subito dopo lei indignata che ci scacciava entrambi, mentre seguivo questi pensieri mi accorsi che lei non aveva più la vestaglia, lui la mise prona sul tavolo e alzandole la camicia da notte le strappo le mutandine, lei mi guardava e non diceva nulla, il suo sguardo non aveva bisogno di parole si leggeva la sua incredulità, la sua curiosità il suo desiderio.

Il bastardo mise il carico da undici, mi disse… allora?, lo sai cosa devi fare… forza! … mi alzai come un essere privo di volontà, sotto gli occhi di mia moglie gli slacciai i pantaloni, calandogli le mutande e glielo presi in bocca segandolo, lo feci diventare durissimo, facevo fatica a tenerlo in bocca, lui mi disse.. bravo! finalmente hai capito, vuoi che la apro, vero? Feci solo segno di sì con la testa, poi smisi di leccarlo e mi misi tra le gambe di mia moglie, era bagnatissima e già pronta, non so neppure perché lo feci ma gli dissi: “ è già pronta padrone, sfondala ti prego”.

Volle che accompagnassi il suo maestoso cazzo vicino alla natura di mia moglie, vidi che giocava, facendolo scorrere lungo le grandi labbra e poi lentamente introdursi, strinsi la mano di mia moglie, lei sudava, mentre lui entrava il mio amore mi diceva quanto fosse grosso e duro e come si sentisse aprire, non fece in tempo ad averlo tutto dentro che esplose in un orgasmo devastante, appagante, che mi lasciò interdetto, venni anch’io senza neppure toccarmi.

A quel punto lui cominciò a batterla, Giada cominciò a godere in un modo straordinario era la Dea del sesso, sublime, unica, meravigliosa, mi spogliai perché ero completamente bagnato, gettai via i miei indumenti e pregai mia moglie di dirmi cosa provava.

segue

 

 

 

Mi disse che era incredibile che non immaginava potessero esistere tali sensazioni, si sentiva piena ed aperta in maniera indecente e che era felice che io potessi assistere, di perdonarla ma era bellissimo e non poteva fare a meno di godere.

La scopò per oltre mezz’ora in quella posizione, poi decise che voleva continuare nel nostro letto, così ci trasferimmo tutti nel nostro lettone, lui la spogliò completamente e si spogliò a sua volta, se lo fece pompare e con estrema invidia vidi che Giada ebbe l’orgasmo anche per il solo fatto di averlo in bocca, poi lui si sdraiò e lei gli salì a cavallo, dettando da sola i tempi della scopata.

Non so dire quanto tempo passò, ad un certo punto Marco disse che lei era fantastica, stretta e meravigliosa, poi sorridendo disse… finalmente!… non capivo, cosa fosse accaduto poi vidi un larga chiazza spargersi sul letto, Giada che godeva con gli occhi sbarrati, quasi piangendo, tempo di riprendersi e cominciò a scusarsi, oh mio Dio scusa te l’ho fatta addosso e scappò in bagno.

Lui la seguì e le disse di non preoccuparsi che non era pipì, ma solo un misto frutto della sua enorme eccitazione. Ero stravolto, con me non era mai accaduto, a dire il vero neppure il fatto che avesse così numerosi orgasmi.

Tornarono a letto lei lo pregò di venire perché era stanchissima e tutta indolenzita ma voleva ricambiare in parte il piacere ricevuto, allora Marco disse che la prima volta voleva venirle in bocca e voleva che lei ingoiasse tutto, Giada con candore rispose solo con un cenno del capo quindi cominciò subito a leccarlo, succhiarlo e segarlo, continuò la sua opera a lungo, tanto che guardandolo gli disse…. Ma quanto resisti?.. dai continua così che tra poco riceverai il premio, Giada intensificò il ritmo e finalmente vidi le sue palle ed il cazzo ingrossarsi e contrarsi e poi via.. lo sapevo bene.. uno, due, tre, quattro fiotti potentissimi, Giada fece del suo meglio per ingoiare ma dopo il quinto schizzo se lo tolse di bocca, stava quasi soffocando, lo sperma le usciva anche dal naso, lui continuò a godere schizzandole il viso ed il seno, finalmente finì, mentre il mio amore andava in bagno la sentii che diceva.. ma quanta ne fai?.

Passata l’eccitazione calò come un macigno la consapevolezza di quanto era accaduto, lei tornando fece per rivestirsi ma lui la fermò, .. è bene che mettiamo le cose in chiaro… hai sentito prima come mi ha chiamato Luca?… certo, rispose lei a testa bassa.

Bene la stessa cosa vale per te se vuoi continuare a prendere il mio cazzo, dovrai attenerti a quanto ti ordinerò, chiaro? Altrimenti è stata una bella scopata e la finiamo qua. Giada si girò verso di me, che potevo dire? Era tutto così chiaro, le dissi che doveva decidere lei, io ormai avevo preso coscienza del mio essere, mia moglie dopo un attimo si rivolse a lui …. Come desidera, padrone.. il cuore mi sembrò volesse fermarsi.

Ok per prima cosa quando ci sono io devi essere sempre a disposizione, niente intimo  solo un vestitino o cose simili, ti farò scopare come voglio, quando voglio e da chi voglio, sarai la mia puttana personale, Giada ascoltava in silenzio, senza alcuna obiezione, mi sembrava impossibile.

Io del resto cosa stavo facendo? Lui continuò chiedendole se lo avesse già preso dietro e se le piacesse?. Il mio amore rispose che lo avevamo fatto ma le risultava doloroso, allora Marco mi invitò ad uscire ed acquistare del gel, il necessario per un clistere ed un plug da metterle in culo, me ne andai lasciandoli soli.

Quando rientrai lei stava giocando con il suo enorme affare, lui mi chiese di prepararla. Andammo in bagno e le feci due clisteri, poi la spalmai di gel e quindi piano piano le infilai il plug nel culo, lasciandovelo. Passarono numerose ore, lei si dedicava alle cose di casa, girandovene completamente nuda, Marco aveva deciso che avrebbe pernottato da noi e che, in serata, l’avrebbe inculata.

 

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Quando fu il momento mi ritrovai a chiedergli “padrone posso prenderla per prepararvela?… certo mi rispose con un ché di magnanimità. Il plug che teneva nel culo, oramai non le dava alcun fastidio, io mi ero dato da fare leccandola e masturbandola alla grande, lei non aveva che attenzioni per il suo cazzo, tolsi il plug, mi cosparsi il cazzo di gel e cominciai ad incularla mentre lei lo segava e lo succhiava, il lavoro svolto aveva dato i suoi frutti e lei mi accolse con sufficiente tranquillità, riuscì anche a godere ed io mi svuotai nel suo intestino.

Ora toccava a lui, Giada si posizionò alla pecorina, io ero davanti a lei e lui alle sue spalle, vidi mia moglie stingere i denti, i suoi occhi si riempirono di lacrime che cominciarono a scendere lungo le gote, le leccai e  la baciai, le sue labbra erano gelide, le chiesi se voleva che lo facessi smettere, fece segno di no con la testa. Lui, con molta calma, iniziò ad incularla con un ritmo lento e costante, io a quel punto mi sdraiai sotto di lei e cominciai a leccare il clitoride per darle sollievo, avevo il suo potente cazzo a pochi centimetri, per quasi metà era dentro il culetto del mio amore, aveva già dentro molto di più di quello a cui era abituata, per non parlare della grossezza.

Ad un certo punto, non so se per la mia lingua o solo per il suo cazzo, mia moglie cominciò a fremere e venne scossa da un poderoso orgasmo. Passarono solo pochi minuti e sentii la mia Giada che cominciava ad incitarlo di fare più forte, era completamente partita, urlava che era bellissimo e che era un troia, la sua troia e godeva, godeva come avevo tante volte sognato di sentirla, oramai Marco era tutto dentro di lei, non mi capacitavo di come potesse essere accaduto tanto in fretta, lo vedevo entrare ed uscire a pochi centimetri dai miei occhi, le sue grosse palle battevano sul mio naso e sulla mia bocca.

La fece godere un numero infinito di volte, io  leccavo la fica che  letteralmente colava di umori, infine assistetti in diretta, come in un primo piano, alla sua sborrata vidi chiaramente le contrazioni che si susseguivano riempiendo il culetto di mia moglie, quando al fine uscì un sostanzioso rivolo le colava dall’ano.

Un sonno ristoratore ci sorprese sino all’indomani, dormimmo tutti e tre nel nostro grosso letto con Giada in mezzo a noi. La mattina dopo il tempo a disposizione era poco, ci attendeva il volo perso il giorno prima che era di buon’ora, mia moglie prima di congedarci volle comunque essere presa nuovamente, dopo aver goduto alcune volte, il primo orgasmo avveniva non appena lui arrivava ad introdurglielo tutto sino alle palle, il secondo a breve distanza quando iniziava a martellarla con ritmo costante, quindi partiva la serie a seconda di come Marco si muoveva, gli disse che non l’avrebbe fatto uscire di casa se non la faceva bere.

Giada si sedette sul bordo del letto, lui era in piedi davanti a lei, per riuscire a farlo godere in fretta gli fece una velocissima sega, muoveva la mano come un’indemoniata, per effettuare questo rapidissimo movimento il suo seno sobbalzava ritmicamente catturando la mia attenzione, lei guardava il suo bastone enorme con lussuria … mamma mia che cazzo!!.. che spettacolo, dai tesoro vieni, inondami come sai fare tu, fammi bere tanta cremina, sazia la tua puttanella… dopo Marco poco urlò.. dai troia che sto arrivando… mia moglie si mise la cappella in bocca, pompava e nello stesso tempo la sua mano continuava energicamente a segarlo.

Eccolo finalmente, Marco come al solito si irrigidì, le contrazioni e poi i grugniti, stava schizzandole in bocca, questa volta non se ne fece sfuggire  neppure una goccia, alla fine guardandolo gli chiese: sono stata brava?. Io, nel frattempo, mi ero segato sborrandole addosso, quando finì con lui fece una cosa che mi sorprese e mi eccitò moltissimo, si alzò e mentre si spalmava il mio seme tra collo e seno mi baciò, nella sua bocca era forte il sapore dello sperma di Marco.

Ci preparammo, una rapida colazione e poi via, mia moglie, senza alcuna sollecitazione da parte sua, restò per tutto il tempo completamente nuda, quando ci accompagnò alla porta ci salutò entrambi con un bacio e ci raccomandò di fare i bravi, prima di allontanarmi la guardai e le mi inviò un ultimo bacio dicendomi:” ti amo”.

 

 

 

Confesso che vissi un periodo che trovo difficile definire, se prima dell’accaduto ero attanagliato dai dubbi, sia sulle reazioni della mia adorata mogliettina, sia sulla mia possibile reazione, una cosa è immaginare ben altra assistere e toccare con mano la propria inadeguatezza, ora vivevo in uno stato di quasi perenne eccitazione con  un unico timore, quello di poter perdere Giada.

Durante la nostra trasferta le telefonavo tutte le sere avevo bisogno di sentirla, mi gratificava ascoltarla mentre diceva che mi amava e che l’avventura avuta con Marco era stata tanto piacevole quanto inattesa, dietro le mie esortazioni lei intuiva le mie paure e le fugava, arrivò persino a dirmi che se non fossi stato d’accordo non ci sarebbe stato più alcun seguito.

Fui quasi tentato di prenderla in parola per scacciare quella paura latente, questione di un attimo e mi sentii meschino ed egoista, rivivevo gli attimi trascorsi, la sua vitalità e la straripante femminilità, era impossibile non provare piacere nel vedere il suo appagamento i suoi orgasmi, non l’avevo mai vista e sentita tanto femmina come in quell’occasione e poco importava se non ero io a darle quelle forti sensazioni, ero io a permetterlo.

L’ammirazione per il mio collega si era accresciuta, lui era un vero uomo,  lui riusciva a sfiancarla mettendo in risalto tutte le potenzialità della mia magnifica metà e nello stesso tempo ci dominava, sia io che Giada trovavamo gratificante esaudire le sue richieste e ne provavamo un immenso piacere.

Marco mi confessò che mia moglie gli piaceva davvero moltissimo e che la trovava molto elastica e stretta, mi disse che voleva intensificare la sua conoscenza e se ero d’accordo l’avrebbe resa una puttana come mai avrei potuto neppure sognare. Non so per quale ragione né quale fosse la molla che mi spinse a dirlo ma gli ribattei: “se davvero lo vuoi io non porrò alcun limite, se non quello del rispetto delle volontà di Giada, ma pretendo un rapporto esclusivo, basta con le altre coppie e donne, dovrai avere solo lei”.

Mi guardò perplesso “credo sarebbe un peccato mortale togliere a tua moglie così tanto piacere, hai visto che splendida donna è e quanto le piace fare sesso?, saresti davvero capace di farlo?”

Ed io di rimando “ sono disposto ad accettare tutto solo a quella condizione, altrimenti potremo divertirci insieme qualche volta o trovare qualcun altro, non penserai di essere l’unico superdotato al mondo e come hai ben detto tu Giada è una splendida donna, sono sicuro che potrebbe avere qualsiasi uomo desideri”.

Uhm, ci devo pensare, non sono mai stato monogamo e il sesso mi piace davvero tanto, tu sei sicuro che non ti opporrai a nulla?, lei sarà tua moglie ma la mia donna. Abbassando gli occhi, risposi di sì, ovviamente Giada doveva essere d’accordo.

La sera dopo Marco disse che voleva telefonare a mia moglie, feci il numero e gli passai il telefono, lui mentre prendeva il ricevitore si spogliò, dopo i soliti convenevoli arrivò al dunque, le spiegò quello che ci eravamo detti il giorno prima e che lui aveva intenzione di accettare ma voleva sapere il suo parere. Mise il telefono in viva voce e mentre lei, ancora frastornata dagli avvenimenti, diceva che in linea di massima non aveva obiezioni, se io ero d’accordo, lui mi prese per la nuca, con forza portò la mia bocca vicino al suo enorme palo.

Continuava tranquillamente la conversazione, sarò un padrone ancora più implacabile, perché quello a cui rinuncio è molto e quindi voi dovrete soddisfare tutte le mie voglie, che sono molte, mentre ti parlo il tuo bravo maritino mi sta facendo una pompa e lo userò come svuota coglioni ogni volta che lo desidero, nel frattempo tu spogliati e comincia a masturbarti, pensa alla scena.

Mia moglie eseguì prontamente i suoi ordini perché dopo poco cominciai a sentirla ansimare: “ siete due porci mi avete fatto eccitare, sono tutta un lago, mi sto ficcando tutto il vibratore dentro, come vorrei essere al posto di Luca ed avere quel bel bastone a portata di mano, te lo prosciugherei”.

Marco volle che si mettesse anche il plug nel culo: “ quanto prima vorrò vedere chi di voi due è più bravo con la bocca”. Giada dall’altra parte era sempre più calda, sentivo la sua partecipazione: “ho tutte e due i buchi pieni, le tette mi stanno per scoppiare, ho voglia di sborra”.

“Sei una troia fantastica, tra due giorni torniamo, visto che ti piace tanto essere piena, ho un amico che fa al caso nostro, preparati, perché ti faremo godere come non mai”.

Immaginai la mia mogliettina  a sandwic tra i due stalloni, il cazzo mi divenne ancora più duro e senza toccarlo venni, continuai comunque a segare e pompare il nostro padrone.

Marco pretese che lei, tra un gemito e l’altro, dicesse che era la sua troia e che non si sarebbe opposta a nessuna delle sue richieste. Sentirla dire quelle cose mi faceva male, provavo come un buco allo stomaco e nello stesso tempo mi eccitava da morire, mi ritrovai duro.

“Sono la tua troia, la tua puttana, farò tutto ciò che vuoi basta che tu mi scopi sempre con il tuo meraviglioso bastone, guarda come sono puttana per te, ho il culo e le fica piena e mi sto strizzando un capezzolo, amore, beato te che hai la fortuna di poterglielo succhiare”.

A quel punto Marco disse: “ sì magnifica, sarò solo tuo, ho deciso di farti tre regali, il primo te l’ho già detto, appena torniamo ti faccio provare una doppia da brivido,  il secondo, eviterò di incularmi Luca ora, lo farò davanti a te, in modo che tu possa assistere e confortarlo e il terzo, …. Ho deciso che ti riempirò in tutti sensi, così proverai la gioia della maternità e daremo un marmocchio al cornuto”. Non so se fu lo stesso per mia moglie ma a quest’ultima cosa sia io che lei avemmo un orgasmo straordinario, mentre il mio cazzo pulsava ed eiaculavo il bastone di Marco divenne ancora più turgido e grosso, mi preparai, cominciai ad ingoiare, lui urlava a Giada qualcosa ma non capivo cosa dicesse, ero troppo impegnato a mandar giù per non soffocare ricevendo quella notevolissima dose di sborra.

Ebbi solo modo, finito di ingoiare tutto, di capire che mia moglie ci ringraziava, le era piaciuto fare sesso al telefono: “tornate presto che vi desidero, tutti e due, amore te la sei fatta una bella bevuta eh?”

Ed io: “ lo sai bene quanta ne fa, ciao amore dormi bene”. Click

 

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Restammo in trasferta altri cinque giorni ed a parte gli ultimi due, dove lui disse che voleva conservarsi per Giada, tutte le sere era di rito la telefonata a mia moglie con pompino ed ingoio a lui da parte mia.

Sembrerà sciocco ma con l’arrivo a casa ero conscio che non avrei potuto più avere il suo enorme cazzo solo per me ed un po’ mi dispiaceva di contraltare c’era il bello di potermi godere il suo sperma direttamente dalla fichetta  di mia moglie, il misto dei due sapori doveva essere davvero fantastico.

Arrivammo a casa che era ormai sera, telefonai a Giada preannunciandogli che di lì a poco saremmo giunti, ci accolse completamente nuda.

Durante il tragitto verso cosa lo sentii che faceva una telefonata ad un certo Mohammed chiedendogli di raggiungerci a casa nostra, gli domandai che intenzione avesse e lui mi rispose che sebbene si fosse pentito intendeva onorare la parola data e che quello era il primo regalo per mia moglie.

Tempo di scaricare i bagagli e rinfrescarsi che sentimmo suonare il campanello, ovviamente Giada si paralizzò era completamente nuda e non aveva la benché minima idea di chi potesse essere.

Marco le ordinò di andare ad aprire poiché aveva invitato un amico e di accoglierlo così come si trovava, lei accennò una timida protesta che lui gelò con uno sguardo, la vidi che si incamminava verso la porta, dopo aver aperto il cancelletto  aprì la porta riparandosi dietro di essa.

Mohammed era un ragazzone di colore altro 1.90, un vero armadio, dopo essere entrato si avvide di mia moglie, completamente nuda, imbarazzatissima, che cercava in qualche modo di coprirsi con le mani il seno ed il pube.

Marco sorridendo le disse che non era quello il modo di accogliere gli amici ed  invitandola a mostrarsi le  andò vicino e  le fece allargare le braccia esponendola così a noi,  Mohammed dal canto suo aggiunse che una simile bellezza era un delitto coprirla e cominciò a farle un mare di complimenti.

Terminate le presentazioni Marco pensò bene di rompere gli indugi anche perché la situazione era abbastanza grottesca, noi vestiti e lei nuda.

Abbracciò Giada chiedendole quanto gli fosse mancato, lei rispose con voce bassa: “molto”,  lui allora le disse che si era conservato per lei e che ora aveva proprio voglia di fare una bella scopata, la invitò a tirarglielo fuori e cominciare a leccarlo. Pur se abituata ormai a Marco e me la presenza di un altro uomo era evidente non la facesse sentire a suo agio, si percepì che dovette prendere il coraggio a due mani per fare quello che le era stato richiesto.

Il senso di disagio passò in un attimo, giusto il tempo di avere in mano e poi in bocca il poderoso bastone di Marco e mentre lo succhiava con piacere ebbe il primo orgasmo, come al solito, nel frattempo Mohammed si era denudato ed aveva cominciato a palparla, il suo cazzo era di poco più piccolo di quello del mio collega ma certamente un bestione degno di nota, era scurissimo e la cappella era molto più rosa, un contrasto davvero notevole.

Ci spostammo in camera da letto, Marco dettava i tempi ed era il regista, fece mettere mia moglie seduta sul  letto e volle che lei alternasse le sue attenzioni, mani e bocca su entrambe i cazzi, erano diventati di marmo e Giada era eccitatissima, poi Marco si sdraiò su letto e lei si impalò sopra di lui, cominciò a cavalcarlo selvaggiamente e godeva senza soluzione di continuità.

Ad un certo punto Mohammed si mise dietro di lei e fece in modo che lei si piegasse in avanti, in quella posizione  le  venne naturale baciare Marco, il suo culetto si era sollevato, quindi il ragazzone di colore aiutandosi con un’abbondante dose di gel cominciò a giocare introducendole le dita nel buchino, dopo averla lavorata per un po’ così decise che era l’ora e restando a gattoni sulle piante dei piedi  puntò la sua grossa cappella sul culetto Giada ed iniziò a spingere.

Mi avvicinai per vedere meglio, lentamente vidi il suo cazzo che si insinuava dentro il buchetto di mia moglie, lei era come in trance, probabilmente le faceva male, il grandissimo cazzo che la riempiva davanti si opponeva di sicuro all’entrata dell’altro, non riuscivo a capire cosa provasse, si mordeva le labbra in silenzio, gli occhi erano chiusi. Dopo pochi minuti il viso si rilassò, si era probabilmente abituata alla situazione ed alle misure dei suoi  amanti, ora collaborava con i due cercando i loro colpi, Mohammed cominciò a batterla con regolarità ed a fondo, il suo bastone usciva quasi completamente e poi affondava per intero nel suo culo, non potrei dire quanto tempo passò ma ad un certo punto Giada proruppe in un orgasmo impressionante, non smetteva di stupirmi ogni volta pensavo che più di così non fosse possibile provare piacere ed ogni volta mi dovevo ricredere. Mia moglie ebbe solo la forza di dirmi, tra un orgasmo e l’altro, che non capiva neppure quanti ne avesse dentro e dove arrivassero, che mai aveva provato una cosa simile: amore mi sento tanto troia ed è tutto merito tuo, sono la donna più fortunata del mondo ad avere un marito come te, ti amo, grazie patato grazie di tutto.

Loro continuavano alternativamente a possederla, sembravano affiatatissimi, quando smetteva uno, restando fermo piantato interamente in lei, iniziava a muoversi l’altro, Giada si mise ad urlare tutto il suo godimento, per la prima volta la vidi piangere di piacere, nel frattempo Mohammed si  era fermato ed ora era Marco che si muoveva dentro di lei.

Io, nonostante non mi toccassi per non venire, non riuscii più a resistere e davanti a tanto piacere cominciai ad eiaculare.

Era davvero uno spettacolo vedere quel trio, Giada in mezzo a loro  si godeva ogni  movimento  ed ora li incitava a non smettere, a spaccarla, a fare più forte e poi iniziò a dire che voleva che la riempissero, voleva un mare di sborra, dappertutto, di innaffiarla come meritava una zoccola come lei, il primo a cedere fu il ragazzone di colore, avvertì che era prossimo all’orgasmo.

Marco allora mi disse di avvicinarmi ed invitò lui a terminare facendosi segare da me, lo estrasse dal culetto di mia moglie, io immediatamente glielo presi in mano e cominciai a segarlo con vigore, dopo pochi colpi lo sentii irrigidirsi ed ingrossarsi e poi partì il primo schizzo che andò ad imbrattare la schiena della mia mogliettina, poi un secondo ed un terzo e via via sciamando sino ad essere un sola goccia sulla sua cappellona che ebbi cura di togliergli con un dito e bermela, lui allora mi prese per la nuca e mi disse di ripulire Giada, cosa che mi affrettai a fare, le leccai la schiena sino a ripulirla completamente da qualsiasi residuo di sperma. Certo confronto a quella che faceva Marco era decisamente molto meno, aveva un sapore più acidulo ma mi piacque lo stesso.

Moahmmed volle che gli ripulissi il cazzo, quindi ci recammo in bagno dove dopo avergli fatto un accurato bidé mi prodigai anche in un suntuoso pompino, ricevetti il premio di qualche goccia di sperma che mi affrettai ad ingoiare.

Sentii che mi chiamavano in camera, tempo di farvi rientro e vidi Giada a gambe aperte, Marco l’aveva riempita a dovere e lo sperma le colava copioso, per la prima volta le era venuto dentro, lui mi invitò a ripulirla, mi tuffai felice tra le sue gambe e mentre la leccavo meticolosamente,suggendo tutto il succo che conteneva, lei ebbe un sussulto ed un ulteriore orgasmo. Ero felice di averla portata anch’io all’orgasmo ma non potei fare a meno di pensare che lei poteva anche essere rimasta incinta, nonostante le nostre promesse non ero sicuro di come avrei preso  la nascita di un figlio.

Sapevo quanto mancasse a lei la maternità e la immaginai con il pancione, felice, mi rallegrai, il suo piacere era anche il mio del resto avevo avuto modo di toccarlo con mano vedendo quanto le piacesse il buon sesso, il godere così bene la rendeva ancora più bella, il nostro futuro era decisamente tutti insieme in quella casa, con Marco come nostro padrone, ero felice che fosse così, in tanti anni di matrimonio né io, né mia moglie avevamo goduto in maniera tanto appagante.

Eravamo tutti soddisfatti decidemmo così di andare a letto pertanto congedammo Mohammed ringraziandolo, in verità lui chiese se potevamo ripetere la cosa ma Marco fu categorico dicendogli che le cose belle durano poco e che non ci sarebbe stato un seguito.

Rimasti soli chiesi a mia moglie se non temesse di poter essere rimasta incinta, lei mi disse che non era nei giorni più fecondi ed aggiunse: certo che con tutta la quantità che fa potrebbe anche essere successo, intervenne lui e mi rassicurò di abituarmi all’idea perché se non era successo quella volta di sicuro sarebbe accaduto presto perché aveva intenzione di riempirle la fica  sino al lieto evento.

Giada mi guardò e mi chiese se ero ancora sicuro di tutto, l’accarezzai rassicurandola e poi aggiunsi, spero solo che sia un maschio.

 

Segue

 

 

 

 

Decidemmo che lui si sarebbe trasferito da noi, era infatti inutile per Marco continuare a spostarsi e tenere una casa in affitto che comportava solo delle spese.

Vivevamo in sostanza come un’unica famigliola, casa nostra era sufficientemente grande e anche economicamente ragionavamo come un unico nucleo.

Operammo anche dei cambiamenti all’arredamento, in camera da letto sparì l’angolo dedicato ai trucchi di Giada per far posto ad un ampliamento dell’armadio, il vecchio letto fu sostituito da uno molto più grande, praticamente a tre piazze che consentiva di dormire a tutti noi in maniera confortevole, infine cambiammo i mobili ed il letto della camera degli ospiti, più di una notte io ero stanco ed appagato mentre loro no, quindi preferivo ritirami e lasciarli continuare indisturbati.

Non passava giorno che non si facesse sesso, mia moglie era magnifica, evidentemente farlo le faceva bene perché era ancora più bella, i timori iniziali erano scomparsi percepivo l’armonia ed il suo grande amore, per il resto Marco era uno stallone instancabile che soddisfaceva entrambi.

Sì entrambi, perché qualche giorno dopo l’esperienza della doppia penetrazione lui decise che era arrivato il momento di farle il secondo regalo promesso, quello di incularmi davanti a lei, dopo averne parlato una sera a tavola, passammo all’azione il giorno successivo.

Il plug che avevo comprato per iniziare Giada venne utile anche per me, al mattino mi feci due clisteri per svuotarmi bene l’intestino, poi mi posizionai il plug e lo tenni per diverse ore.

Già quell’intrusione mi aveva provocato qualche problema e sebbene fossi davvero intimorito da ciò che mi aspettava non riuscivo a non esserne anche eccitato, nella tarda mattinata ci recammo tutti in camera da letto, questa volta fu la mia mogliettina a prepararlo facendogli uno splendido pompino, quando il mastodontico cazzo di Marco fu completamente duro mi misi alla pecorina, Giada mi tolse il plug e mi spalmò un abbondante dose di gel, percepii subito la sua mazza appoggiarsi al buchino e poi lentamente farsi strada in me, era davvero enorme, nonostante l’esercizio con il plug, che non era poi così piccolo, mi sembrava mi stesse aprendo in due.

Giada mi baciò e mi rassicurò dicendomi che all’inizio avrei provato dolore ma poi era certa mi sarebbe piaciuto, poi mentre lui continuava lentamente ad entrare, lei iniziò a masturbarmi lentamente.

Volle che le raccontassi cosa provavo, era un misto di dolore, bruciore ed un intenso calore, mi sentivo completamente sottomesso a lui e questo mi dava piacere nonostante l’atto in se mi provocasse, al momento solo dolore e fastidio.

Il tempo in quei frangenti sembra dilatarsi e se ne perde la cognizione, so soltanto che ad un certo punto il dolore cominciò progressivamente ad affievolirsi e l’andare avanti e indietro di Marco iniziò a procurarmi delle vampate di piacere che man mano aumentavano.

Mia moglie iniziò a dirmi che ero un porcellino e che visto l’ardore che mettevo quando gli facevo i pompini era sicura che prenderlo in culo mi sarebbe piaciuto, la sua masturbazione si fece più veloce, io, tra la sua mano e l’enorme randello che avevo nel culo, non capivo più niente, ebbi un orgasmo incredibile, schizzai come mai mi era capitato prima e nonostante l’eiaculazione rimasi con il membro eretto.

Marco nel frattempo intensificò la cavalcata, ora mi penetrava con colpi veloci e potenti mi sentivo devastare, lui mi colpiva anche le natiche con la mano aperta schiaffeggiandomi, volle che dicessi che ero una puttana, un rottinculo, che sarei sempre stato a sua disposizione, non mi feci pregare.

Urlavo tutto il mio piacere, oltre a dirgli quello che desiderava aggiunsi anche che adoravo il suo cazzone enorme, sia quando lo usava su me che quando lo dava a Giada, sentii la sua grossa mazza dilatarsi ulteriormente e poi percepii chiaramente il primo getto seguito dagli altri, abbondanti e potenti, senza alcun aiuto esterno ebbi la mia seconda eiaculazione.

Ci recammo in bagno, io ero pieno di aria che mi aveva pompato inculandomi e di sperma, il culo ora, passata l’eccitazione mi faceva un male incredibile, Giada gli stava facendo il bidè e ne approfittava, insaponandolo, per segarlo.

Tornammo in camera che Marco era nuovamente in tiro, mia moglie aveva una voglia pazzesca, assistere alla mia monta l’aveva elettrizzata e non vedeva l’ora di essere presa

Lui si sdraiò e lei gli montò immediatamente sopra impalandosi, io mi misi a fianco a loro per godermeli, Giada sembrava in estasi, si muoveva tenendo il suo membro completamente dentro, lui le accarezza i fianchi ed i seni, guardandola non riuscivo a non pensare quanto fosse bella e femmina, gli orgasmi si succedevano uno dopo l’altro, lei gemeva ed ogni tanto urlava che era bellissimo. Marco, come spesso accadeva, le fece anche il culetto, cosa che piaceva ad entrambi e poi, come oramai di consuetudine, dopo più di un’ora di monta venne copiosamente dentro la sua fichetta, lei si sdraiò e mi fece ripulire tutto regalandomi il suo ultimo orgasmo.

Evidentemente i suoi spermatozoi lavoravano bene perché già il mese successivo a Giada non vennero le mestruazioni ed il test di gravidanza ci restituì l’esito di positivo, era incinta.

Appresa la notizia ne parlammo a lungo, volevamo essere sicuri di fare la cosa giusta, anche se il fatto stesso di averlo voluto era molto indicativo ma è molto meglio approfondire una volta in più che una di meno.

Esaminammo la situazione da tutti i punti di vista, quello che facevamo ci piaceva e poco ci importava di quello che pensava la gente, per fortuna la nostra casa era abbastanza isolata ed i contatti con gli altri non erano frequentissimi, certo ci preoccupava quello che sarebbe potuto accadere dopo, a nascita avvenuta e come avremmo dovuto relazionarci con il nascituro, ma ci avremmo pensato in seguito.

Giada era radiosa, la maternità sembrava le avesse dato un’ulteriore energia e bellezza, tutte le visite procedevano splendidamente e la gravidanza non le dava particolari problemi, sia io che Marco la coccolavamo e la accudivamo, in maniera persino eccessiva al punto che lei ci sfotteva e se la rideva, nonostante la situazione facevamo spesso sesso anche se con molta cautela evitando di dare colpi eccessivamente forti e finalmente dopo nove mesi, un bellissimo maschietto a cui abbiamo dato il nome di Gianluca. Dopo il parto ricominciammo con ancor maggiore ardore, io amavo leccare la sua natura piena dello sperma di Marco, le tette di Giada erano a dir poco fantastiche, grosse, sode e piene di latte a volte strizzandole ne fuoriusciva un pochino che sia io che lui leccavamo avidamente

Ci fu una sola  sostanziale novità che oltre a farmi inculare mentre io possedevo lei, frequentemente io apprezzavo le gioie del culetto di mia moglie con lui ben piantato davanti.

Siamo veramente molto felici, tutti noi abbiamo ciò che desideriamo amore, sesso, piacere oltre l’affetto ed il calore di una famiglia in espansione, e sì, perché Giada è nuovamente incinta, questa volta di una bellissima femminuccia.

 

 

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