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Racconti di Dominazione

L’esame di storia

By 11 Luglio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

mi chiamo elena. ho 21 anni. sono un’emiliana di quelle vere, di zigomo forte…con i fianchi un po’ molli, come dice Guccini. seno prosperoso, viso dolce e due occhi verdi azzurri da porca o…da gatta.
Oltre a ciò, naturalmente, un paio di labbra rosse e carnose. Da pompinara. In contrasto con la pelle bianca come il latte.

A Bologna frequento l’università. E, come tutte le universitarie, mi trovo sotto esame a Luglio.
L’esame è uno dei più “pesanti” da affrontare: Storia Moderna, ma mi ci butto a capofitto cercando di fare del mio meglio.

Arriva il giorno dell’esame e, entrata in facoltà, scopro che l’esame si terrà nell’ufficio del professore.
Meglio così, penso, gli orali con troppa gente che ascolta mi mettono in difficoltà, in fondo sono molto più timida di quanto si possa immaginare.

Bologna oggi scotta e ho deciso di indossare una gonnella di lino viola, che mi arriva alle ginocchia, un bel paio di zoccoletti con il tacco di legno 7cm che mi fanno avvicinare al mentro e ottanta e una maglietta nera scollata, come sempre, con anche le spalle scoperte.
Mi avvio verso l’ufficio e scopro, arrivatavi di fronte, che a fare l’esame siamo solo in quattro. Io sono l’ultima. Come sempre.

Passeggiando nel corridoio l’agitazione si fa sentire, perchè, dopo appena 1 ora, sta già entrando il terzo candidato, mentre gli altri due sono stati bocciati.

Ripasso un po’ di date a mente…quando…l’ultimo entrato sta già uscendo. Bocciato anche lui.
Ho l’istinto di andarmente, ma ormai che sono in gioco decido di ballare.

Entro nello studio del professore, il quale, senza degnarmi di uno sguardo mi dice “mi parli di carlo V” ottimo, penso, e inizio a accumulare informazioni tra dinastie, battaglie, date e matrimoni.
Mi sembra stia andando bene. il professore sembra non stia per nulla ascoltando.

Concludo il mio discorso, sperando in una nuova domanda, quando lui si alza va verso la porta e la chiude a chiave.
Penso che forse tema semplicemente che qualcuno disturbi l’esame…ma sono preoccupata.

Rossi è il classico professore sessantenne.
Pancetta e annessi, pochi capelli piu bianchi che neri e solo un dettaglio interessanti. Un paio di occhi color ghiaccio penetranti.

Non mi volto per non indisporlo mentre lo sento avvicinarsi da dietro, sono seduta sulla punta della sedia come mio solito.
Starà pensando alla domanda da farmi, mi dico.

E infatti inzia a parlare “Signorina Giorgini, lei è una cattiva studentessa sa?”
“Bocciata”, penso, “lo sapevo”

“L’ho notata al corso. Lo ha seguito pressochè tutto.” continua
“Lei e le sue tette! che proprio non sa far stare al loro posto.”

Io strabuzzo gli occhi e sono sbigottita. Non so che dire, la salivazione è azzerata…e non ho nemmeno la forza di guardarlo…

Prosegue nel suo muoversi dietro di me.
Poi mi dice

“LE conosco le cagnette come lei, ammiccate, andate in giro svestite, ma sempre con quella faccia da santarelline….scomemtto che invece lei ora ha le mutandine bagnate!”

“…ma io….” cerco di controbattere…quando lui si porta di fronte a me…mi guarda negli occhi e mi infila in bocca una pallina antistress che avevo notato sulla scrivania…

“TACI CAGNA” mi riprende.

Ho le lacrime agli occhi.

“Lo sai vero che sei una cagna?!”

…non ho la forza di far nemmeno un cenno, inizio a piangere, le lacrime sul mio viso…ma lui continua…

” alzati cagna”…

Ho un attimo di esitazione…
…è intransigente: mi tira una sberla e mi scaraventa a terra prendendomi per un braccio.

“ora cagna facciamo un gioco. Si chiama tu soddisfi il tuo padrone e lui ti da un voto. Lo soddisferai in tre modi. Bocca figa e culo. Per ognuno dei tre avrai un voto da uno a dieci. La somma dei tre sarà il tuo voto per l’esame di Storia Moderna. Che ne dici?”

Inizio a pensare di fuggire, ma da dove? La porta è chiusa e poi…

“Naturalmente o accetti o questo esame non lo passerai mai…”

…sputo la pallina e dico “la denuncerò!” E lui scoppia in una risata fragorosa.

“Troietta, è la tua parola contro la mia, e io sono uno stimato professore, chi ti crederebbe mai???!”

Ha ragione.

Decido di lierarmi di questo incubo esorcizzandolo. Voglio un bel voto.

sono a terra e decido di iniziare subito a slacciargli i pantaloni.

Indossa un paio di pantaloni di lino beige tutti arricciati.
Li slaccio.
Cinutra, Bottone, zip…
un paio di slip bianchi da…vecchio.

Ma il suo cazzo è già in erezione parziale.
Mi spavento quasi. E’ davvero dotato. Non lo avrei mai pensato e invece.
Un cazzo lungo, con una circonferenza notevole e nodoso si presenta davanti ai miei occhi.

Decido di non perder tempo. Voglio farlo godere. E poi, ammetto, sono anche io eccitatissima.

Inzio a giocare sulla cappella con la lingua.
Quealche colpetto…giusto per saggiarlo, quando sarà del tutto in erezione sarà spaventoso, penso…

…scendo lungo l’asta con la lingua, con una mano o scappello e inizio a leccarlo…scendendo e salendo. Cerco di tenere la lingua ben salda sul suo cazzo ma è dificile. SOno troppo eccitata ma voglio rimanere concentrata, in fondo è un esame.

Nel frattempo massaggio le sue palle, le lecco ogni tanto poi le riprendo tra le mani…
“Brava cagnolina, ciuccia il mio cazzone!”
indugio ancora un po’ con la lingua sulla cappella quando lui d’improvviso mi tira uno schiaffo…

“ho detto succhia, troia!”
A questo punto inizio a schiudere la bocca, ma lui, senza mezze misure, mi tappa il naso con una mano, apro la bocca in cerca d’aria e con un rapido colpo me lo oinfila tutto fino in gola.

“LA facciamo diventare elal profonda questa fogna, puttana”

Detto ciò inizia a costringermi a un ritmo impressionante, la sua mano destra tra i mieie capelli, la siniztra che mi tappa e stappa il naso….

…in alcuni istanti penso voglia farmi soffocare…è così enorme….

Non so quanto potrò resistere così. Decido allora di fare qualcosa.
Serro le labbra intorno al suo cazzone e succhio sempre più forte.
Con una mano accarezzo ancora le sue palle, poi scendo ancora un po’ fino a cercare lo scroto lo massaggio…e passo al perineo…lo sento fremere…
…indugio ancora un po’, ora lo guardo negli occhi….e mentre lo faccio indgio sul suo ano, disegno piccoli cerchi…fino a che..

..lo sento ansimare sempre di più, rantola….infilo il dito medio tutto nel suo ano con una botta secca.
E lui urlando “sborro cagna, bevi, troia bevi la mia linfa!!”mi sbrodola in bocca una quantità incredibile di sborra.
La bevo tutta, non voglio deluderlo.

A questo punto mi spinge a terra, si ricompone, si avvicina alla sua sedia, si siede…annota qualcosa.
E mi dice ” tra due ore qui. ti è proibito toccarti o provare piacere nel frattempo.”

Io sono allibita, cerco di alzarmi, mi tremano le gambe. HO VOGLIA.

Con un gesto di assenso fatto con il capo firmo la mia resa.

Si avvicina alla porta la apre.
Mi sussurra all’orecchio “sei una cagna vogliosa, lo sapevo io, ma non preoccuparti, ora il tuo padrone saprà domarti!” e mi sbatte fuori con un calcio..

E ora?
Forse meglio andare a darsi una rinfrescata alle tre mancano solo 2 ore.

…continua….

…attendo commenti

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