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Racconti di Dominazione

Mia sorella Giuseppina 54.4

By 11 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Leggete i racconti precedenti che fanno parte della stessa giornata.
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=16457
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=15813
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=16481

Una nota.
A Monica e alla sua irrefrenabile bellezza che rende i malcapitati autentici voyeuristi.
Non riescono a distoglierle gli occhi da dosso neanche a volerlo…

Mia sorella Giuseppina 54.4 Lunedì pomeriggio Spiaggia

Si morde il labbro inferiore e stringe le gambe. Le formiche alla pancia e in mezzo alle gambe la stanno stordendo.
I tiracapezzoli li incomincia ad odiare. Succhiano tirando il capezzolo per qualche tempo e poi lo rilasciano lasciando Giuseppina ansante come se avesse fatto una pedalata in salita. Quando questi smettono di funzionare è come se stesse pedalando in discesa e può respirare più agevolmente. Dopo il piccolo breve momento di relax, iniziano le salite tirando parecchio, portando lei a gemere e con il respiro corto. L’effetto su Giuseppina è sbalorditivo. Si sente con le formiche che le camminano all’interno della pancia e non solo lì. Si sente tutta un fuoco.

‘Siamo arrivati. Lascia la tua roba in macchina e indossa solo il costume di sotto.’

Attraverso la coppetta trasparente, Giuseppina è in grado di vedere come e quanto è in grado di allungarsi i capezzoli. La visione la trova eccitante e quando li stacca, le resta quella strana sensazione di indolenzimento, di eccitante pizzicore che la pervade per molto tempo.

Preoccupata ingoia un globo di saliva acido che le era salito dallo stomaco. Deve parlare con Tonino. Deve andare a farsi vedere da un dottore. La nausea è perenne e poi il ritardo… Non si ricorda più da quanto tempo il ciclo sia in ritardo. E la maturità… Si sente sempre più disperata e in preda all’ansia. Deve studiare e riprendere a ripassare sui libri.

Dal parcheggio della macchina alla spiaggia ci sono solo alcuni metri, ma vi è la passeggiata che è ingombra di persone che camminano.. Chiude gli occhi e cerca di trovare un poco di coraggio. Sa che non ci possono essere obiezioni e sa che lo deve fare. Infilato il mini costume, attende con il cuore che batte a mille e come Tonino le apre la porta, afferra i tiracapezzoli e li stacca uno alla volta.

Ansante si osserva il seno e nota come le areole siano di un rosso acceso ed esposte all’infuori con i capezzoli duri ed eretti all’inverosimile. Da quando è stata costretta ad applicarli, erano passate ore e si chiede quando l’effetto avrà termine. Messo un piede a terra, si sente tremare il ginocchio e l’umido della vulva dilaga fra le calde labbra vaginali facendola ansimare di eccitazione e paura.

Come se fosse cieca, si lascia guidare dal braccio di Tonino fin verso la spiaggia senza accorgersi delle persone che incrocia. La sabbia che sente sotto ai suoi piedi è calda e fine. Lo sguardo spazia libero. In un’altra occasione sarebbe stata contenta di essere venuta e l’incanto del luogo l’avrebbe abbagliata, ma per come era vestita o meglio svestita, vi erano troppe, troppe persone.

Tonino si ferma, si osserva attorno e allunga il telo da mare e Giuseppina lo imita allungando il suo vicino a quello di lui.

Le persone attorno a lei’vedendola’arrivare mezza nuda, non le avevano tolto gli occhi da dosso e i più fortunati sono quelli che ora sono posti dietro di lei. Piegata com’è in avanti, scorgono perfettamente il sedere e possono vedere distintamente fin dove il piccolo spaghetto del costume si sia intrufolato. Più di una persona in quel momento si è dovuto girare a pancia sotto per nascondere la vistosa erezione che stava gonfiando il costume da bagno.

Sdraiata’si sente meglio. A camminare con quel micro costume’si rende conto’di attirare l’attenzione di tutti gli occhi che sono in spiaggia. Le chiappe del sedere sono in bella vista e il filo che si incunea e sparisce nel solco del sedere le da fastidio. Non si capacita se la disturba di più portare il piccolo perizoma oppure è proprio il costume che le da fastidio.
‘Mi sono’tanto abituata a non portare nulla che forse proprio il piccolo pezzo di stoffa’mi’da fastidio?’ Resta sbigottita per la domanda che si era posta.

‘Metti gli occhiali scuri.’

Giuseppina sbuffa, piega lo sguardo e con una smorfia li indossa. Non è poi tanto arrabbiata ad indossarli. Il riverbero del sole le dava fastidio e ora si può rilassare e abbandonare sotto al sole. Come sempre sente Tonino muoversi e poco dopo ungerla di crema solare. Non sa se essere grata per le sue attenzioni o esserne arrabbiata. Il suo modo di fare dolce e delicato la eccita ogni volta.’Conosce bene le parti sensibili del suo corpo,’lunghe carezze sul seno e poi fra le gambe la lasciano ogni volta eccitata e ansante. Con i capezzoli inturgiditi riesce a sentire l’aria accarezzarla. Odia come vuole che resti, con le gambe aperte. Le braccia distese’lungo il corpo o sotto la testa..
Arrossisce al pensiero di quante persone li stessero vedendo. Non erano più al promontorio sugli scogli da soli. Su quella spiaggia affollata ci venivano molti dei suoi compagni di scuola e amiche della squadra. Come poteva giustificarsi.

‘Io vado a giocare a pallavolo. Resta in questa posizione finché non torno. Non toglierti gli occhiali per nessun motivo.’

Poco alla volta si rilassa e si gode il calore del sole. La stanchezza accumulata in quei giorni, lo stomaco pieno, la lieve brezza e la quasi totale silenzio, tutto questo le concilia il riposino pomeridiano. Incrociate le dita dietro la testa, si rilassa e si lascia accoccolare dalla risacca del mare poco lontano.

Lei se ne stava abbandonata sdraiata e in totale relax, sdraiata con in dosso gli occhiali da sole, gli occhi chiusi, assopita. Poco distante lo schiamazzare dei ragazzi che giocano a pallavolo non la disturbavano per niente. Era completamente abbandonata al sole e al suo riposo.

Dormiva tanto profondamente che non lo sente arrivare. Si sente dare un bacietto sulla guancia, uno altrettanto rapido sulle labbra per poi darle uno’appena più prolungato’su un capezzolo. La rapida ciucciatina alla tetta la lasciata sconvolta e con tutti i nervi a fior di pelle. Voleva dire e fare qualcosa, ma resta impassibile e’sdraiata, a terra.

Lo sente allontanarsi e il vociare dei ragazzi attorno alla rete riprende. è incredula e allibita per il gesto sconsiderato che ha fatto. Si sforza, nel cercare di rimanere immobile, sdraiata, con le mani incrociate dietro la nuca che le facevano da cuscino, tenendo gli occhi chiusi, sapendo che’le’persone vicine avevano potuto vedere benissimo quello che aveva appena fatto Tonino.
Quando era arrivata in spiaggia, aveva notato, forse complice il primo giorno di chiusura delle scuole o forse per l’ora tarda, che molte persone affollavano la spiaggia.
‘Come poteva Tonino fare un atto del genere in presenza di tanta gente?’ Si era chiesta preoccupata.

Poco lontano, i ragazzi giocano e urlano attorno alla rete da pallavolo. Vorrebbe poter guardare, ma non può. L’unica cosa’che’le è concesso è rilassarsi e godersi il sole. Resta con gli occhi chiusi e le dita incrociate dietro la testa e si rilassa.

Sente i passi sulla spiaggia farsi più vicini. Il tipico rumore come se si fosse inginocchiato pesantemente e dopo averle dato un rapido bacio sulla guancia, le ciuccia un capezzolo.
L’azione è rapida. Come ha iniziato ha smesso e questo la lasciata agitata con tutti i nervi tesi.
‘Ma come poteva fare’quel gesto tanto sconsiderato in presenza di tutte quelle persone che affollavano la spiaggia?’
Si sentiva angosciata. Non solo attirava lo sguardo il suo modo di fare, ma avrebbe rischiato di farli cacciare in malo modo dalla spiaggia o peggio arrestati dai carabinieri.

Pochi istanti dopo si ripete la situazione. Due rapidi bacetti sulla guancia e sulle labbra, dita leggere che le sfiorano il seno come se avesse desiderato pulire l’areola da qualche granellino di sabbia e si mette a ciucciare per troppo lungo tempo.

Lei è sempre più agitata. Era cosciente che attorno a lei c’erano molte persone e oltre a questo, non era del tutto estranea alle sensazioni che stava provando.

Quando la bocca si stacca e Giuseppina lo sente allontanarsi, istintivamente porta una mano al seno per coprirsi il capezzolo. Vorrebbe restare così in attesa che ritorni ad una dimensione normale, ma si ricorda delle parole dette da Tonino e si rimette nella solita posizione. La brezza del mare le accarezza il seno e scorge distintamente l’umido della saliva che ne era rimasto sulla pelle;
poco distante sente Tonino urlare nel campo di gioco e ha sempre più voglia di poter vedere e osservare come giocano.

Non passano pochi minuti che nuovamente torna all’assalto. Questa volta è sulla tetta sinistra che le labbra si concentrano.’Non è come le volte precedenti. è irruento, come se fosse frenetico, affamato. Continua a succhiare avidamente il capezzolo durissimo in apnea e quando prende fiato lo mordicchia.
Giuseppina non presta attenzione al lieve dolore che la pervade. è sempre più scossa dalle emozioni e dal piacere. Cerca di concentrarsi su quelle morbide labbra che la stanno portando al settimo cielo e alla lingua che le solletica il capezzolo.

Resta a lungo a succhiare e l’intensità non è mai diminuita portando Giuseppina sempre più in alto nelle scala del piacere, quando sente Tonino chiamare qualcuno.

Giuseppina si irrigidisce completamente. Da sotto gli occhiali scuri sgrana gli occhi. Si sente svenire per la vergogna. Ha la testa che le gira come fosse una trottola. Si sente avvampare di calore sul viso arrossendo vistosamente a causa del forte imbarazzo.

Giuseppina non ha il coraggio di pensare o di muoversi. Resta in quella posizione a lungo fintanto che nuovamente sente qualcuno avvicinarsi e a darle un bacietto sulle labbra. Poi come di consueto le labbra che si posano sul capezzolo il quale viene succhiato avidamente.

Giuseppina non ha idea per quanto tempo resta ferma e immobile a subire passivamente le labbra di quello che sa essere uno sconosciuto. Come sente nuovamente la voce di Tonino chiamare di venire a giocare, Giuseppina si volta a pancia sotto immediatamente. Abbassa la testa con le mani sulla fronte in segno di vergogna e si chiede fra se, quante persone possano aver visto e quante hanno toccato il suo seno nudo.
‘Un treno pieno…’ Si risponde da sola trattenendo a stento le lacrime.

Si sente tremendamente imbarazzata e non ha idea di come possa scappare da quella situazione. Sente le voci concitate e le risate dei ragazzi che stanno giocando poco lontani a pallavolo e si chiede per quanto dovrà ancora subire quel trattamento.

Poco distante due ragazzi si erano avventurati sulla spiaggia in cerca di un posto per prendere il sole e fare il primo bagno della stagione. Notano la ragazza a terra in topless e dopo averla osservata a lungo, si sdraiano a terra sugli asciugamani. Come assistono alla scena in cui il fidanzato si avvicina e la bacia, ne restano un poco delusi. Pensavano e speravano che fosse sola. Sgranano gli occhi e restano senza fiato nel vedere il tipo baciarle il seno. Si guardano in faccia a vicenda allibiti e con il cazzo duro che preme contro la sabbia.

Poco dopo notano un altro ragazzo che le si avvicina e si inginocchia come il primo. Anche questo la bacia in bocca e poi le succhia il capezzolo. La scena che osservano ha una carica altamente erotica ed in modo impercettibile se non ad un occhio attento, iniziano a muovere il bacino in modo da strusciare il cazzo sotto di loro.

è disperata e i passi che sente avvicinarsi le fa gelare il sangue. Prega che lui non si fermi e prosegua, ma è tutto inutile. Percepisce chiaramente che si è fermato vicino a lei.
‘Girati Giuseppina!’ Dopo che le ha dato una pacca sul sedere.

Riconosce l’inconfondibile voce di Tonino.
‘Vuole ciucciare ancora. Nooo!’ Urla disperata fra se e se.

Un’altra sberla data sul sedere nudo che risuona chiaramente e Giuseppina è costretta a girarsi. Si posiziona nella posizione che vuole lui e stringe i pugni mentre il cuore le batte fortissimo nel petto. Adesso sono due le bocche fameliche che si posano su entrambi i seni. Quando i capezzoli vengono succhiati, trattiene il respiro cercando di non far trapelare il suo eccitamento. Uno ciuccia e succhia terminando rapidamente, il secondo dura molto più a lungo.
Giuseppina stringe i denti e i pugni allo spasimo. è consapevole che la bocca o entrambe non appartengano a Tonino. Non può credere che abbiamo il coraggio di fare una cosa del genere in mezzo alla spiaggia piena di gente.

‘Quante persone ci staranno osservando in quel momento?’ Si chiede disperata e a disagio come non mai. Fra se e se si dice che è come una vacca. Una mucca da latte.

Vorrebbe chiudere le gambe, ma non può. Stringe solo le chiappe mentre dalla vulva un’incredibile onda di calore le monta da dentro la pancia. Dai capezzoli succhiati e martirizzati si dipanano sensazioni che le arrivano fino al cervello facendola impazzire di piacere.

Quando ritorna ad essere sola, ha il fiato corto e respira forzatamente con tutti i sensi in subbuglio.

‘Se vuoi prendere il sole anche sul sedere nudo…- Le dice Tonino.- Puoi girarti. Come viene qualcuno che ti tocca, ti giri e ti lasci baciare sui i seni.’

Lo sente andare via, ha la testa che le gira e non ha capito molto di quello che le ha detto. Si volta e resta sdraiata a prendere il sole sul sedere.

Si avvicina a Michele che spenta la videocamera digitale nuova, lo guarda con un sorriso smagliante.
‘Bella idea che hai avuto.’

‘Solo perché eri libero tu.- Gli risponde Tonino.- Altrimenti non l’avrei mai fatto se non ci fosse stato qualcuno a registrare.’

‘Certo che certe idee come ti vengono? Per ogni punto segnato far baciare i capezzoli a Giuseppina…’

‘Dillo che vorresti giocare anche tu!’

Ridono entrambi mentre si avviano a raggiungere gli altri.

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Il sole stava calando. La gente iniziava ad avviarsi verso casa e pure, complice la bellissima giornata soleggiata, c’era ancora molta gente. Si vergogna a dare spettacolo in quel modo. Ha camminare con il costume che altro non è che un piccolo perizoma in cui i laccetti sottili spariscono in mezzo alle chiappe e fra le umide labbra vaginali. In quel lungo pomeriggio ha voluto che camminasse più volte a fare il bagno e che uscisse dall’acqua molto lentamente.

Aveva incrociato molti sguardi avidi puntare sulle tette nude e con l’acqua non ancora molto calda, i capezzoli spuntavano lunghi e duri. Aveva anche riconosciuto alcune facce note, compagne di scuola e amiche dei portici, ma per vergogna non le aveva salutate.

‘Vieni, andiamo.’

Accompagnata da Tonino, tenendo la testa un poco in basso in modo da non incrociare gli sguardi di quanti la stavano guardando, si lascia guidare in una lunga passeggiata sulla battigia. Spesso la vista cade sui capezzoli ancora eretti e se ne vergogna. Arrossisce nel sentirsi il seno ballare libero, esposto agli sguardi avidi della gente.
Si chiede: ‘Perché mi fa questo? Perché mi umilia così?’

I piedi affondano nella sabbia. Le caviglie vengono lambite dall’acqua. Il costumino giallo cela e copre appena il pube perfettamente depilato, mentre le sottili stringhe scompaiono fra le sinuose chiappe del sedere. Le tette dondolano libere sovrastate dai capezzoli eretti. Gli occhi cercano di guardare fissi in avanti senza incrociare lo sguardo divertito degli altri bagnanti. Non riuscirà mai ad abituarsi alle stravaganze di Tonino.. Si vergogna per la passeggiata che le ha imposto e pensa alla lunga strada di ritorno. Ha incrociato poche facce e i loro sguardi l’hanno fatta diventare paonazza.

Si augurava che i capezzoli potessero tornare normali, ma la lieve brezza marina li solleticava lasciandoli ritti e impudicamente duri.
Solo la sua presenza a fianco la rassicurava un poco anche se l’imbarazzo era costante. Quante persone la conoscevano e quanti in quel momento la stavano osservando non lo voleva sapere. Desiderava solo arrivare alla fine del molo e al faro.

Arrivata agli scogli, è rimasta interdetta. Ha visto lo stesso Tonino piegarsi in avanti e arrampicarsi. Se l’avrebbe fatto anche lei, avrebbe esposto il sedere alla vista di quanti alle sue spalle la stavano guardando. Con il costume tirato eccessivamente in alto, questo si era incuneato fra le labbra vaginali e poteva sentire chiaramente come parte delle carni fossero esposte all’aria e non coperte a sufficienza.

Ingoiando un poco di saliva si arrampica ripercorrendo gli stessi passi che ha fatto lui in precedenza. Nel saltare da un masso all’altro, percepisce come le tette le ballino e vorrebbe portarsi le mani a coprirsi, ma è costretta a chinarsi e quasi ad inginocchiarsi reggendosi con entrambe le mani per non cadere. Alza la testa e vede Tonino saltare ancora da un masso all’altro e alzatasi in piedi, si arrampica e salta fino a raggiungerlo su un masso più grande degli altri e quasi piatto.

Giuseppina si guarda attorno e nota alcuni pescatori che la guardano estasiati e sorridenti e immediatamente, il rossore sulle guance le torna più acceso di prima. Osserva lontano il faro e i pescatori con le loro canne intenti a guardarla. Nota Tonino avviarsi e dopo aver sospirato disperata e sconfortata, affronta l’ardua passeggiata cercando di concentrarsi sul dove mettere i piedi e sui successivi passi da fare e non sul movimento che percepisce delle tette.

Arrivati al faro, vi si siedono e appoggiano le schiene contro la fredda struttura e si fermano in contemplazione. Coperti da sguardi indiscreti dalle persone che potevano camminare sul molo, vengono abbracciati dalla calma e dalla tranquillità del luogo. Le onde si infrangono sugli scogli, lontano alcune barche di pescatori gettano le loro reti e seduti, contemplano il calar del sole. Lei si lascia coccolare fra le braccia di lui e se a volte non lo capisce e non comprende il suo modo di comportarsi, adora quando è fra le sue braccia e il suo modo dolce e gentile di trattarla. Se in quel momento glielo avrebbe chiesto, avrebbe pure scopato con lui e non sarebbe stata una costrizione, ma un atto dettato dall’amore.

‘Vieni andiamo, il mare si sta ingrossando.’
A quelle parole di Tonino, Giuseppina si accorge che le onde si erano fatte più alte e minacciose. Si era alzato il vento e non se ne era accorta e guardava le onde spumeggiare lontano.

Con ancor sufficientemente luce, saltano da uno scoglio all’altro, ma notano la totale scomparsa dei pescatori e peggio, le onde si infrangono minacciose fino a lambire il muraglione del molo. L’unica via per tornare alla macchina, è arrampicarsi alla scaletta e camminare sul molo.

In cima, Giuseppina rimane costernata e incredula. Le mani sono ancora aggrappate saldamente al passamano e osserva la scena con vivo terrore. Davanti a lei si apre un lungo serpentone di bancarelle di ambulanti e gente che osserva e passeggia. Dietro a lei sente le onde frangersi e davanti vi è l’unica strada percorribile. Trema e osserva la mano di Tonino che le offre e tende in segno di aiuto. Ingoia un poco di saliva dalla gola secca e supera gli ultimi e difficilissimi scalini.

Mentre si aggrappa al braccio di Tonino, cammina con circospezione. Cerca di far ballare il seno il meno possibile e come se nulla fosse, volta la testa di lato verso i tavoli delle bancherelle. In questo modo cerca di dissimulare la totale vergogna in cui è sprofondata e si chiede ancora quanti metri la separano dalla scaletta che la conduce alla spiaggia.

Nota che sono ben poche le donne che indossano solo il costume. Molte hanno addosso almeno un pareo in vita, ma lei è l’unica ad essere semi nuda fra loro. è consapevole di aver attirato l’attenzione di tutti e i commenti che sente bisbigliare o il silenzio assoluto la lasciano imbarazzatissima. Tutti i nervi e la sua attenzione sono concentrati nello sforzo di camminare piano per non far saltellare troppo i seni e pur non avendole guardate, percepisce chiaramente i capezzoli duri esposti agli occhi di tutti.

Giunti alla prima discesa verso gli scogli, notano che non è agibile a causa delle onde e devono percorrere altri 200 metri fra le bancarelle e la gente. Poco prima di giungere sulla passeggiata del lungomare, finalmente trovano la scala che li porta direttamente alla spiaggia. Tonino scende i primi scalini mentre lei resta interdetta per qualche secondo. In fondo, vi è un gruppo di ragazzi che come la vedono si arrestano e l’osservano estasiati indecisi se proseguire e salire o aspettare che ella scende.

Un apprezzamento volgare alle sue spalle la smuove e fatti i primi scalini, scopre con orrore che sono più alti del normale e ogni passo è quasi un saltello. I seni ballano e dondolano liberi e nel cercare di evitare di dare ulteriore spettacolo, inciampa maldestramente e finisce fra le braccia di un pronto e fortunato ragazzo che le evita di cadere malamente sulla sabbia.

Inconsapevolmente le mani palpano e accarezzano e lo sguardo attonito del fortunato ragazzo la lascia con le guance rosse e infuocate.

‘Gra… Grazie.’ Osservando come gli occhi di quasi tutti i ragazzi siano fissi sulle tette nude.

‘Invece di preoccuparti di non fare ballare le tette, è meglio che guardi dove metti i piedi.’

Per la vergogna Giuseppina abbassa la testa e si augura in cuor suo che mai, e mai più abbia da dover fare un’altra camminata del genere.

Grazie Lisa, per i consigli.

* * *
Quanto sopra descritto, un poco romanzato, è accaduto realmente. Nella realtà che supera la fantasia, gli sguardi della gente di quando la donna ha camminato in mezzo a tutti noi era eccezionale ed eccitante.
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Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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