Oggi ho dovuto battere la mia domestica Nadia. Quella stupida è uscita ieri sera insieme alle altre sue amiche ucraine ed è tornata a casa ubriaca fradicia facendo tanto rumore da svegliare tutta la casa. Le avevo già detto che non volevo che uscisse con quelle ragazze che passano il loro tempo a bere e che avrei preso seri provvedimenti se avessi visto che continuava a frequentarle.
Deve essersi resa conto di averla combinata grossa perché questa mattina, quando sono scesa in cucina, la colazione era già pronta. La ragazza, per una volta con l’uniforme a posto, si mostrava indaffarata nelle pulizie come se nulla fosse successo ma dalle movenze nervose si capiva benissimo che era sulle spine; di tanto in tanto gettava uno sguardo spaventato al cassetto dove è custodito lo scudiscio che uso per punirla ma, come se temesse di suggerirne l’uso ai presenti, guardava subito dall’altra parte.
Dopo aver finito la colazione mi sono diretta nello studio senza neppure rivolgerle la parola; avrà pensato di averla fatta franca, chissà che delusione quando l’ho chiamata e le ho chiesto di portarmi proprio lo scudiscio!!
Quando è entrata nello studio tremava visibilmente ed aveva già le lacrime agli occhi; quando si è inginocchiata ai miei piedi per porgermi lo strumento ha balbettato singhiozzando ridicole scuse e preghiere di risparmiarle la punizione. Ho subito tagliato corto e le ho ordinato di prepararsi.
La ragazza è ormai esperta in questo genere di cose: si è subito messa in ginocchio sul divano ed ha sollevato la gonna dell’uniforme; ha lasciato al loro posto gli slip ma io non ho accolto il tacito suggerimento ed glieli ho abbassati. Come al solito, dopo un paio di colpi per calibrare la mira, ho cominciato a batterla di buona lena con lo scudiscio lasciandole chiari segni rossi sulla pelle. La ragazza, sulle prime, ha tenuto un po’ di contegno lasciandosi sfuggire solo pochi sospiri ma già dopo la decima scudisciata si è sciolta in un pianto dirotto e in invocazioni di clemenza. Non mi sono certo lasciato commuovere da quello spettacolo ed ho continuato a batterla avendo cura di lasciare traccia della punizione sulle cosce, così, almeno per qualche giorno, non potrà più indossare quelle minigonne da troietta che si mette quando esce con le sue amiche.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono