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Racconti di Dominazione

Nuora e suocere parte 2°

By 25 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

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gladius44@libero.it
Ho scritto questo racconto come continuazione di una Neverending pubblicata qualche anno fa da un altro scrittore.
ANTEFATTO
Carla va ad abitare a casa del suocero rimasto vedovo per aiutarlo, mentre il marito è all’estero per lavoro. Con perizia e pazienza lo suocero(Piero) la induce ad essere sempre più disinibita, le fa indossare un mini costume da cameriera da tenere sempre il casa. Un giorno arriva il postino e Carla va ad aprire e Piero la obbliga a mostrare il culetto e la figa all’uomo. Da questo momento inizia per Carla una nuova vita.

‘Dopo che il postino è uscito Piero vede Carla accaldata e ansante.
‘Ti è piaciuto quello che ti ho fatto fare?
‘Veramente si anche se mi vergogno. Un po’
‘Non devi vergognarti, ma essere contenta , scommetto che ti sei anche eccitata.
Carla non risponde, arrossisce visibilmente, abbassa lo sguardo sui suoi capezzoli inturgiditi e sente la figa sempre più bagnata.
‘Dobbiamo ancora apportare una modifica, con quel perizoma in vista i peli della tua figa sono fuori luogo , penso che sarebbe meglio rasarti completamente, se vuoi lo faccio io.
‘ Va bene , se è quello che vuoi..
Vai in bagno , siediti sulla vasca e togliti il vestito per non bagnarlo, io prendo la crema e il rasoio.
Carla è seduta nuda sul bordo della vasca, quasi in trance mentre Carlo con delicatezza la insapona, la rade perfettamente, poi prende una crema emolliente e la massaggia lievemente sul pube.
Carla inizia a tremare e gemere, ormai è in preda ad un desiderio irrefrenabile di godere.
Piero vede la vagina luccicare, con il pollice comincia a toccare e massaggiare il clitoride, poi in fila l’indice nella figa e inizia un movimento costate, avanti e indietro. Infila un altro dito,poi un terzo muovendosi sempre più velocemente.
‘Ti piace o devo smettere’
‘-No, per favore non smettere.?
‘-Allora toccati le tette e strizzati i capezzoli.
Carla porta le mani alle tette, se le accarezza, le strige, prende i capezzoli fra pollice e indice e li massaggia.
Il ditalino sta facendo il suo effetto e dopo pochi istanti Carla viene urlando
‘Godo, si godoo, godooo , ancora, ancora.
Piero si rialza, le accarezza il viso.
‘Adesso che sei appagata, vuoi fare qualche cosa anche a me?
Carla non aspetta neanche un attimo, apre la patta di Pietro ed estrae il suo membro durissimo, lo scappella,poi mentre con una mano accarezza le palle, con la lingua dà dei piccoli colpi sulla punta, lo avvolge tutto e poi lo prende in bocca, succhiando, leccando. Fa entrare il cazzo dentro e fuori dalla bocca, poi comincia ad aspirarlo con forza, fino a farlo venire. Non lo toglie dalla bocca ed ingoia tutto quello che Pietro le scarica .
Adesso che sono tutti e due svuotati dal piacere si guardano con intensità e capiscono che sta per iniziare una nuova avventura.
‘Sei stata proprio brava, domani ti porto a un mio amico per comperarti quel paio di stivali che ti piacciono tanto, ma da domani oltre al reggiseno dovrai abolire anche il perizoma, va bene?
‘Farò tutto quello che mi chiedi, sono proprio ansiosa di vedere gli stivali che mi regalerai.
Il mattino seguente Piero fa vestire Carla con un abito corto, abbottonato sul davanti; indossa solo quello e le autoreggenti.
Escono a vanno nel negozio di calzature di un amico di Piero, che li accoglie con grande entusiasmo, ammirato dalla bellezza di Carla.
Piero è un uomo brizzolato, con un po’ di pancetta, calvo e con spessi occhiali, non certo un adone, ma ispira un effetto stimolante che Carla avverte subito.
‘Mia nuora vorrebbe vedere quel paio di stivali rossi che hai in vetrina, numero 37.
Mentre il proprietario va a prendere gli stivali Pietro fa sedere Carla su uno sgabello, le sbottona i primi tre bottoni del vestito e le tette sono completamente esposte, poi le fa allargare le gambe, con il vestito aperto e completamente rialzato la figa depilata è in piana esposizione.
Quando il calzolaio ritorna strabuzza gli occhi alla vista di quella splendida creatura che gli offre un completo spettacolo delle sue intimità, guarda Piero che gli strizza l’occhio e si inginocchia a farle provare gli stivali.
Carla allarga bene le gambe, completamente esposta e infila gli stivali..
Si alza in piedi e fa alcuni passi per provare se la misura è quella giusta, nel frattempo Piero si avvicina a Claudio ( il calzolaio) e gli sussurra qualche cosa all’orecchio.
Claudio va alla porta del negozio, la chiude a chiave, espone il cartello’Torno subito’poi si rivolge a Carla e la invita ad andare nel retro dove potrà trovare un grande specchio per vedersi meglio.
Entrano tutti e tre nel magazzino, dove oltre a molte scatole di scarpe c’è un grosso specchio che occupa buona parte della parete, Carla si avvicina per ammirarsi, ma Piero è subito dietro di lei, le slaccia in un attimo i pochi bottoni rimasti e la fa ammirare nuda, solo con le autoreggenti e gli stivali rossi.
A Carla piace quello che vede,e sente improvvisamente le mani di Carlo che dietro di lei le ha preso le tette e inizia a massaggiarle soffermandosi sui capezzoli, stringendoli con due dita.
‘Apri bene le gambe che Claudio vuole leccarti la figa.
Carla continua a guardarsi nello specchio, vede il suo volto arrossato dall’eccitazione, le mani di Carlo sul suo seno che implacabili la massaggiano, apre le gambe e si trova subito Claudio inginocchiato davanti a lei che non perde tempo a inserirle la lingua nella fessura già bagnata.
Il gioco dura qualche minuto, poi i due uomini fanno inginocchiare da donna ormai arrapata, estraggono i loro uccelli , uno lo mette direttamente in bocca e l’altro si fa segare.
Si alternano in mano e nella bocca che Carla usa con grande maestria, mente con una mano sega un cazzo, con l’altra accarezza le palle dell’altro, lecca, succhia, mordicchia.
Quando i due uomini si sentono al massimo dell’eccitazione si spogliano nudi, Piero si sdraia per terra e subito, e subito Carla si impala a smorza candela iniziando a cavalcarlo, mentre non smette di spompinare Claudio che gli si è posto davanti.
Carla geme e si agita, raggiungendo ben presto l’orgasmo mentre i due uomini si trattengono.
Ora è Claudio che si sdraia e Carla si mette sopra di lui, volgendo la schiena a Piero che subito si lecca un dito e le forza il buchetto posteriore.
‘Vuoi incularmi? Sei proprio un porco come mio marito che vuole sempre il mio culo.
‘-Lo so benissimo e quando tornerà sarà felicissimo di sapere che sua moglie è diventata una vera troia, ti scoperemo e inculeremo tutti e due insieme e vedrai che riuscirai a prendere i nostri cazzi tutti e due insieme prima nella figa e poi nel culo.
Così dicendo appoggia la cappella sul buco che ha inumidito con la saliva, forza piano piano lo sfintere che si allarga e inizia a dare violenti colpi, entrando e uscendo dal culo.
Non ci vuole molto che Carla raggiunga un altro orgasmo urlando- Siete proprio due grandi porci, mi scopate e inculate come una puttana, ancora. ancora.
I due uomini si sfilano, Carla è stesa a terra. Si posizionano sopra di lei e iniziano a masturbarsi, finchè la loro sborra cade sul seno e sul ventre di Carla che continua a gemere infoiata.
‘Bene, adesso spalmati bene tutta la sborra sul corpo, poi rimettiti il vestito.
Carla si cosparge bene il seme sulle tette, sul ventre e non manca di infilarsi le dita in bocca assaporando quel gusto che le piace tanto.
Quindi si rimette il vestito che rimane ancora parzialmente sbottonato, ringrazia Claudio che le regala gli stivali e poi sotto braccia a Piero sale in macchina per tornare a casa.
Continua

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