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Racconti di Dominazione

Prima volta da schiavo

By 14 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Son sempre stato attratto dal mondo BDSM ed in particolare dallo spanking ma, oltre a qualche giochino a base di manette e sculacciate molto soft, non ho mai avuto il coraggio di spingermi oltre. Inutile dire quanti video, foto e racconti ho visionato sull’argomento, finché un giorno mi son detto che non potevo lasciare che fosse solo una fantasia per il resto della mia vita, almeno una volta dovevo provare ad essere un schiavo!!!
Una sera, navigando tra i vari siti di annunci di Mistress professioniste e non, sono stato incuriosito da uno di questi che iniziava più o meno così: ‘ti sculaccerò perché sei stato cattivo”ti legherò in posizioni sconce”.’. Le foto mostravano ben poco della Mistress ma, quelle parole mi hanno eccitato parecchio e ho deciso quindi di mandarle una mail molto alla buona del tipo: ‘Ciao, ultimamente sono stato molto cattivo, mi meriterei proprio una bella sculacciata :-)’. Spesso non si riceve alcuna risposta oppure arriva la mail automatica con il numero di cellulare da chiamare ma, al telefono, non saprei proprio cosa dire. Non nutrivo molte speranze ed, invece, con mia grande sorpresa, mi è arrivata una risposta ‘normale’ in cui mi chiedeva ‘l’età delle mie natiche’ e di dove fossi. E’ più facile scrivere che parlare ed ho risposto dandole banalmente del tu ma, sono stato subito redarguito perché ad una padrona non si da del tu ma, bensì del lei. Incominciamo bene!.
‘Mi merito più di una sculacciata allora’ le ho risposto io scherzosamente, spiegandole anche che, per me era la prima volta e le ho chiesto subito scusa per la mia inesperienza. Ha messo subito in chiaro di essere una professionista, mi ha chiesto di incontrarci per conoscerci, chiedendomi anche una foto del mio corpo e poi, se ci piacciamo o meglio se io dovessi piacere a lei, si vedrà.
‘Bella decisa e non ha tempo da perdere!’ ho pensato io. Ero un po’ indeciso, ma l’eccitazione era tanta e poi, una foto del mio corpo come? Nudo? Seminudo? Vestito? Non lo aveva specificato per cui mi son messo in mutande davanti allo specchio del bagno, tenendo la macchina davanti al viso, in modo che il flash me l’oscurasse completamente, ed ho eseguito il primo ordine. Ho inviato la foto e le ho proposto alcune date per l’incontro.
‘Speriamo che le piaccio e speriamo soprattutto di non trovare la mia foto pubblicata ovunque’ ho pensato e intanto Il nervosismo e l’eccitazione crescevano. La risposta non ha tardato ad arrivare ma, non conteneva nessun commento al mio corpo; mi proponeva invece altre date per l’incontro. In tal caso, ho pensato, vorrà dire che non le dispiaccio. Prima prova passata!’. Purtroppo non siamo riusciti a metterci d’accordo con i giorni per cui abbiamo optiamo per una conoscenza virtuale via Skype ed abbiamo fissato il giorno e l’ora.
Ero molto agitato ed eccitato per l’appuntamento, non l’avevo mai fatto neanche con una ragazza normale, figuriamoci con una Mistress!
Il giorno dell’appuntamento ho passato più di un’ora in bagno a preparami: barba, capelli, profu”.profumo?? ma che cazzo me lo son messo a fare??? Va beh.
Ero nervosissimo e non facevo altro che guardare l’orologio e, finalmente, l’ora tanto attesa stava per arrivare. Dall’ansia mi sono collegato con venti minuti di anticipo trovandola già in linea e le ho scritto subito senza far partire la webcam ma, sono stato sgridato all’istante:
Io: Buonasera Padrona
Mistress: buona sera a te
Mistress: sei in anticipo sul nostro appuntamento virtuale
Io: Si Padrona, non vedevo l’ora, è un problema?
Mistress: si perché mi hai già disobbedito!
Mistress: non mi hai ancora detto quando avresti tempo per stare qui a farmi da servetto
Io: Se sarò di Suo gradimento, potrei venire domani sera o giovedì sera. Come Lei preferisce
Mistress: comunque di sera?
Io: si
Mistress: cosa ti aspetti che ti faccia se vieni qui?
Io: Non so di preciso cosa mi aspetto, sicuramente una bella sculacciata!
Io: Una bella frase del Suo annuncio era “ti legherò in posizioni sconce”. E’ una frase molto eccitante anche se non ho mai amato tanto il bondage. Poi magari il modo in cui lo fa Lei mi potrebbe piacere
Io: Mi piacerebbe poi provare ad essere sodomizzato, anche se ho un pò paura perchè sono analmente vergine. Mi piace il lato mentale di questa situazione più che altro
Io: Magari potrebbe essere eccitante camminare nudo a 4 zampe, tenuto al guinzaglio mentre mi sculaccia
Io: Sempre tenuto al guinzaglio mi piacerebbe anche che mi obbligasse a leccarLa sia davanti che dietro finché ne avrà voglia. Se riuscissi anche a farLa venire, sarebbe una bella soddisfazione
Io: Poi non so, come Le ho già scritto sono un novellino per cui non so bene cosa mi piacerebbe e cosa no. Sicuramente non sono da BDSM spinto, non cerco dolore fisico
Mistress: neanche io
Mistress: puoi venire in video chiamata?
Io: Si Padrona ma, non posso mettere l’audio
Mistress: Ok
Io: chi l’avvia?
Mistress: tu
Avvio la videochiamata nervosissimo e, dopo qualche istante in cui probabilmente la padrona mi stesse ‘controllando’, mi è apparsa una bellissima ragazza di circa 27/28 anni con una maschera nera di pelle sugli occhi de un corpetto nero anch’esso di pelle. La pelle del viso era molto chiara e le sue labbra rosso fuoco risaltavano parecchio.
Mistress: ciao
Mistress: sei carino
Io: Grazie per il complimento, anche Lei è molto Bella
Mistress: grazie,lo so
Mistress: volevo parlare con te di una questione
Mistress: molti novelli pensano che stare con una mistress si scopi
Mistress: non e cosi
Mistress: da come parli mi sembra di intuire che hai capito questa clausola
Mistress: per cui per me possiamo incontrarci
Io: Si, non cerco sesso
Mistress: ok
Mistress: se partiamo da questo, sei già sulla buona strada
Mistress: il sesso c’entra ma, non come tutti pensano
Io: Si Padrona, anche io la vedo così
Io: Cosa ne pensa delle mie “aspettative”?
Mistress: che sono giuste
Mistress: più altre cose che conoscerai piano piano, se te la sentirai
Mistress: è tutta questione di fiducia reciproca
Mistress: io ho dei rischi e tu altri
Mistress: ecco perche sono mascherata
Io: Non c’è problema, lo sarà sempre?
Mistress: ovviamente no
Mistress: quanto sei alto?lo sembri!
Io: Assolutamente no, 1,70
Mistress: un giocattolino!
Io: Il Suo giocattolino? :)
Mistress: può darsi
Mistress: lo capirò al nostro primo incontro
Mistress: allora
Mistress: io sarei libera giovedì ma, il problema è l’orario
Mistress: solo dopo le 23.30-24.00
Io: urca, in effetti è un po’ troppo tardi per me
Mistress: altrimenti nel fine settimana
Mistress: sab o dom
Mistress: la prossima sett invece anche prima
Io: Meglio allora martedì verso le 20.30 / 21.00
Mistress: perfetto
Mistress: hai la ragazza?
Mistress: te lo chiedi per eventuali segni anche se leggeri
Io: Si
Mistress: ok
Mistress: buono a sapersi
Mistress: ci andrò piano
Io: Grazie Padrona
Mistress: la vedi l’indomani vero?hai tutta la notte per riprenderti
Mistress: non voglio che tu abbia dei casini
Mistress: ok
Mistress: d’accordo allora per martedì 20.30 21.00
Io: Qual è il Suo paese? ho visto che da qui a ****** ci vogliono circa un’ora e mezza. E’ li vicino?
Mistress: ti verrò a prendere io vicino all’uscita dell’autostrada
Mistress: uscita *******
Mistress: ci incontreremo a *******
Io: Dò un’occhiata alla cartina
Io: GoogleMaps mi indica circa un’ora e 10, spero solo di non rimanere imbottigliato nel traffico in uscita da *****. A quell’ora la tangenziale è sempre abbastanza intasata
Io: Comunque farò il possibile per essere in orario
Mistress: lasciami il numero cosi se fai tardi mi avvisi
Io: il mio numero è ******
Mistress: ora
Mistress: alzati e spogliati
Rimango turbato e stupito da questa improvvisa richiesta che sinceramente proprio non mi aspettavo. La padrona mi sta guardando con un sorrisetto malizioso e, senza aggiungere altro, mi alzo e incomincio a spogliarmi piano finché rimango completamente nudo. La Padrona continuava a guardarmi sorridendo.
Mistress: girati e fammi vedere bene il culo che dovrò sculacciare
Mi son girato e, inarcando la schiena, ho cercato di sporgere il mio didietro verso la webcam in attesa di altri ordini.
Mistress: Datti una sculacciata schiavetto!
Ho eseguito dandomi un bella sberla sul sedere e l’ho vista sorridere compiaciuta.
Mistress: Allargati un po’ le chiappe
Mistress: Ora girati e mettiti in ginocchio.
Mistress: Starai sempre in questa posizione al mio cospetto!
Io: Si Padrona
Mistress: Tira fuori tutta la lingua
Mistress: Te la farò usare parecchio lo sai?
Mistress: Se vuoi venire a farmi da schiavetto me lo devi chiedere per bene.
Io: La prego Padrona, mi conceda l’onore di farLe da schiavetto.
Mistress: Per ora basta così
Mistress: Ti aspetto la settimana prossima allora
Io: Si Padrona, ai suoi ordini
Mistress: bravo
Mistress: ciao
Io: Buona Notte Padrona
Mistress: a te
Ha chiuso la comunicazione ed io ero ancora nudo ed in ginocchio. Ero eccitatissimo e mi sono masturbato così com’ero.
CONTINUA

Ps. Ho tralasciato volutamente tutte le parti riguardante l’accordo economico della futura sessione perché inutili a mio parere.

Chiarimenti, commenti o anche solo quattro chiacchiere sono sempre gradite E’ passata quasi una settimana dalla videochiamata con la Padrona, in cui non ci siamo praticamente più sentiti; stasera andrò a farle da schiavetto. In tutti questi giorni non ho fatto altro che pensare a lei e a quello che succederà. Non sono riuscito a concentrarmi sul lavoro ed ero in uno stato di eccitazione ed agitazione costante.
Rientro a casa prima del solito e inizio la preparazione. Cerco anche di farmi una sorta di clistere per l’eventuale sodomizzazione. Non l’avevo mai fatto prima ed è stato strano. Parto con largo anticipo e, durante il tragitto, mi fermo in quasi tutti gli autogrill bevendo svariati caffè. In uno di questi compro anche un deodorante spray perché sto sudando tantissimo dall’ansia. Nonostante avessi percorso la strada ad una velocità non proprio sostenuta, arrivo con quasi venti minuti d’anticipo al luogo dell’appuntamento, cioè il parcheggio di un cinema multisala. Sono indeciso se avvisarla o meno, sono già stato sgridato per questo motivo ma, dopo circa cinque minuti le mando lo stesso un sms. Mi risponde tranquillamente che sta arrivando. Il parcheggio è pieno ma non c’è via vai di macchine e di persone, in circa 15 minuti è arrivata solo un’auto con una coppietta. Non mi aveva detto con che macchina sarebbe arrivata per cui dovevo stare attento. Poco dopo arriva un’altra auto nel cui interno mi sembra di scorgere una ragazza sola con la stessa acconciatura della Padrona; parcheggia e non scende. Deve essere lei allora! Non so bene che fare, non avevo ricevuto istruzioni in merito. Dato che non succedeva niente, mi spruzzo addosso il deodorante nuovo e decido di scendere ed avvicinarmi. A pochi metri dalla sua auto, la vedo scendere e la riconosco anche senza la maschera. Dal vivo è ancora più bella e provocante con quel rossetto rosso fuoco. Mi guarda e mi sorride. Io sono nervosissimo e la saluto come penso che si debba fare:
‘Buonasera Padrona’
‘Ciao schiavetto’
La sua voce era bassa e molto autoritaria.
‘Cosa faccio, la seguo con la macchina?’
‘No, la lasci qui e sali con me’
‘Ah’ non me l’aspettavo ‘allora vado a chiudere la macchina’.
M’incammino a passo spedito verso la mia auto, chiudo tutto e torno da lei che, nel frattempo, era già risalita. Apro lo sportello del passeggero ma, sul sedile c’è la sua borsa. La guardo perplesso e lei mi dice:
‘Non lo sai che i cani si siedono dietro?’
‘Mi scusi Padrona non ci ho pensato’
Ho già sbagliato, chiudo la portiera e salgo dietro. Che sensazione strana, più che sentirmi un cane mi sembrava di essere su di un taxi! Ero tesissimo ed anche lei se n’è accorta
‘Stai tranquillo che stasera non ti toglierò la pelle di dosso. Vuoi chiedermi qualcosa?’
Non so come spiegarlo ma, anche la sua voce emanava un senso di autorità. Io avevo la salivazione completamente azzerata e non sapevo cosa dire. Ho sbiascicato solo:
‘Niente, solo di fare attenzione ai testicoli’
In effetti ho i testicoli molto delicati e ho voluto rimarcare questo concetto.
‘Proprio niente?’
‘come le ho già detto, sono un novellino per cui non saprei’
Non sapevo proprio cosa dire e poi ne avevamo già parlato un po’ durante la videochiamata. Mi son detto, i miei limiti e le mie fantasie un po’ le conosce per cui vediamo cosa succede. Mi metto nelle sue mani.
Dopo circa dieci minuti di strada, arriviamo in un parcheggio privato di un condominio con giardino interno. Scendo e la seguo mentre lei continua a sorridermi. Entriamo in casa, un bilocale con angolo cucina. Ovunque le luci sono soffuse tendenti al rosso e, dall’altra stanza arriva la musica dei Nirvana. Lei chiude la porta a chiave e si gira verso di me. Io sono quasi nel panico e le chiedo cortesemente se posso andare in bagno. Lei, sempre sorridendo ma, con un tono molto autoritario, mi dice di muovermi e, con un cenno del capo, me lo indica. Vado e, dalla tensione, quasi non riesco farla. Mi lavo ed esco. Me la trovo davanti e rimango senza fiato. Nel frattempo si è spogliata ed ora indossa un paio di stivali neri lucidi, alti fino a metà coscia, con un tacco di circa 12 cm, dai quali spuntano delle autoreggenti a rete di quelli a maglie larghe. Un perizoma nero di pizzo ed un corpetto rigido nero. In mano a un frustino nero rigido. Incomincio a sudare dall’eccitazione e mi ordina di spogliarmi. Eseguo prontamente appoggiando tutto su di un ripiano alto che dovrebbe servire da tavolo. Mi ferma con il frustino mentre mi sto togliendo gli slip.
‘Questi per ora no’
Si allontana e si siede sul tavolo e appoggia gli stivali su di una sedia e mi guarda.
‘Fammi il caffe’
‘va bene’
‘Va bene cosa!!!???’
‘Volevo dire si Padrona, mi scusi’
Non è una richiesta che m’aspettassi però, dato che siamo in gioco, giochiamo. Mi avvicino all’angolo cottura e trovo la caffettiera già usata sui fornelli. Mi tocca pure lavarla e il lavandino è pieno di pentole e piatti sporchi. Con un po’ di fatica la lavo e cerco nei vari ripiani il barattolo del caffè e dello zucchero. Trovo il tutto, preparo la caffettiera e metto sul fuoco. Cerco e trovo anche la tazzina e il cucchiaino ed aspetto. Nell’attesa, la padrona mi chiede qualche informazione personale finché sento Il caffè salire. Lo verso, metto lo zucchero, giro un po’ il cucchiaino e glielo porto.
‘E’ troppo caldo, soffiaci sopra!’
Riprendo la tazzina e soffio sul caffè bollente. Con il frustino incomincia ad accarezzarmi una coscia per poi darmi un colpo secco ma non forte.
‘Muoviti, come sei lento!’
Riprende in mano la tazzina e mi da un’altra frustata un po’ più forte.
‘Come ti avevo detto che dovevi metterti davanti a me?’
‘in ginocchio Padrona mi perdoni’
Mi metto in ginocchio e attendo. Dopo averlo bevuto scende dal tavolo a va posare la tazzina nel lavandino. Guarda il piano e mi dice:
‘Vieni qua e guarda cosa hai combinato’
Mi avvio a 4 zampe verso di lei e mi alzo solo lì davanti. Il piano tra il lavandino e i fornelli è tutto bagnato, probabilmente è successo mentre lavavo la caffettiera.
‘mi scusi padrona non ho fatto apposta’
‘Asciugalo!’
Mi guardo in giro ma, non vedo ne un straccio ne lo scottex.
‘Usa la lingua!’
Mi abbasso e incomincio a leccare tutto il piano. Grazie al cielo è pulito ed è solo bagnato.
‘Ne hai di cose da imparare’ mi dice.
Mi appoggia una mano sul sedere e me lo massaggia energicamente quasi per tastarne la consistenza.
‘Bravo, asciuga tutto per bene’
Si sposta dietro di me, mi abbassa gli slip e incomincia a sculacciarmi a mani nude molto lentamente e non troppo forte. Mi piace e mi sto eccitando.
‘Grazie Padrona’
Mi stacco un attimo dal piano per godermi la sculacciata ma, la faccio arrabbiare.
‘Chi ti ha detto di fermarti!?’
Mi prende per i capelli, mi schiaccia il viso di lato sul piano e me lo tiene premuto. Io tiro subito fuori la lingua e ricomincio a leccare. Le sculacciate ora sono più forte e frequenti ma, mi piace lo stesso. Il sedere ormai sarà bello rosso e mi brucia un po’. Improvvisamente si ferma e se ne va lasciandomi così. Si risiede sul tavolo.
‘togliti gli slip e vieni qua davanti a me!’
Me li tolgo gettandoli insieme agli altri vestiti, mi rimetto a quattro zampe a vado da lei come un cagnolino. Mi fermo rimanendo in ginocchio.
‘Ora vediamo se sai leccare solo i mobili. Toglimi gli stivali e leccami i piedi!’
Cerco la zip ma, scopro a malincuore che non ce l’hanno. Cerco allora di sfilarli delicatamente e, un pochino, mi aiuta anche lei. I suoi piedini e le sue gambe inguainate nelle calze a rete sono molto sexy. Incomincio a baciarle le dita per poi passare a laccarle avidamente sia il collo che la pianta del piede. Non ha un cattivo sapore e la calza non mi un eccessivo fastidio. Con l’altro piede mi stuzzica il pene e mi da anche dei calcetti leggeri.
‘Leccami anche la gamba!’
Eseguo subito riempiendole di saliva tutta la calza. Mi faccio un po’ più audace e salgo a leccare fin quasi all’inguine ma, mi allontana bruscamente con la mano e se la passa poi sulla coscia.
‘Guarda come mi ha conciato la calza schiavetto! Apri la bocca’
Se la sfila e me la mette in bocca. Da uno scaffale prende un collare di cuoio e me lo mette al collo, prende un guinzaglio di metallo e lo aggancia al collare.
‘Giù a carponi cagnolino e seguimi!’
Scende dal tavolo e si avvia verso l’altra stanza tirandomi per il guinzaglio. Durante il tragitto mi tira anche un paio di frustate sul sedere.
CONTINUA

I commenti son sempre graditi. Grazie
Mi sto eccitando parecchio, cammino nudo a quattro zampe con una calza infilata in bocca, e una bellissima e sexy padrona mi trascina tenendomi al guinzaglio come un cane, mentre mi frusta il sedere. Non potrei chiedere di meglio!
Arriviamo nell’altra stanza, una camera da letto. Anche qui le luci sono soffuse e scopro la fonte della musica, un notebook aperto su di una scrivania. Di fianco ad esso ci sono alcune candele accese. Lei si ferma vicino al letto e si volta verso di me, io sono incerto se alzare lo sguardo, ma preferisco fissare i suoi piedini. Tirandomi per il guinzaglio, mi fa tirar su in ginocchio. A causa dell’eccitazione, ho quasi un’erezione completa e lei se ne accorge.
‘Guarda guarda il mio cagnolino sporcaccione! Chi ti ha dato il permesso di eccitarti!?’
Mentre lo dice, mi tira due frustate secche sul pene facendomi piegare leggermente in avanti e mi toglie la calza dalla bocca.
‘ora ti dovrò punire ancora. Sei d’accordo?’
E’ una domanda retorica ovviamente.
‘Si Padrona, mi punisca per favore’
Apre un cassetto del comodino e ne tira fuori una frusta con tante strisce di pelle, il cosiddetto gatto a nove code. Appoggia un piede sul bordo del letto e tira il guinzaglio facendomi piegare in avanti, in modo che finisca con le labbra proprio sopra di esso. Senza aspettare alcun comando, ricomincio a baciarglielo e leccarglielo. Il mio sedere è ancora una volta esposto per essere punito, inarco anche la schiena in attesa di assaggiare la nuova frusta. Me la appoggia sulle spalle e la fa scivolare fino alle natiche per poi rifilarmi una bella frustata secca e potente. Il colpo è stato forte ma, è quel tipo dolore che mi piace.
‘Grazie Padrona’
Ricomincia nello stesso modo, prima me la struscia addosso e poi parte la frustata sul sedere o sulla schiena. Cerco, per quanto possibile, di non interrompere il mio lavoro di adorazione del suo piedino ma ogni colpo mi fa sobbalzare e mi toglie il fiato. Dopo circa una ventina di colpi mi fa rimettere in ginocchio strattonandomi con il guinzaglio.
‘vediamo un po’ se hai capito la lezione’
Purtroppo le frustate non hanno diminuita la mia eccitazione anzi, direi che l’hanno aumentata.
‘qui proprio non ci siamo!’
Me lo afferra con una mano e me lo stringe fortissimo, provocandomi un piacere inaspettato. Avvicina il suo viso al mio e mi sussurra nell’orecchio:
‘Devi aspettare il mio permesso per eccitarti. Hai capito schiavetto?’
‘Si Padrona’
Lascia la presa e gli rifila 2 sberle.
‘Sdraiati per terra a pancia in su. Vediamo di farti passare i bollenti spiriti’
Mentre mi sdraio, la vedo prendere una candela rossa dalla scrivania. Intuisco cosa ha intenzione di fare ma, ormai sono in suo potere, potrebbe farmi qualsiasi cosa. Ha sempre quel sorriso malizioso sulle labbra che mi fa impazzire e la sua voce autoritaria mi ha soggiogato completamente.
Appoggia un piede alla base del mio pene eretto e lo piega verso la mia pancia. Si china un po’ e fa sgocciolare la cera bollente sopra di esso. Parte dal basso fino ad arrivare al glande. Il dolore è forte, soprattutto sulla punta ma, non mi muovo. Questa pratica sta raggiungendo il suo scopo, sento che mi si sta sgonfiando. Si ferma e aspetta che si sciolga ancora un po’ di cera sulla candela e me la fa gocciolare ancora sopra. L’erezione è calata parecchio, toglie il piede e me lo vedo tutto ricoperto di cera ormai solida. Riprende il gatto a nove code e mi da un paio di frustate per togliermela. Il dolore è indicibile e stringo i denti per non urlare.
‘Credi di aver imparato?’
‘Si Padrona’
‘Mettiti in piedi là e stai fermo’
Mi indica un porta finestra larga circa un metro e mezzo, le cui ante sono completamente aperte. La tapparella è completamente giù, per cui dall’esterno non possono vederci. Mi alzo, mi metto in piedi rivolto verso la tapparella e attendo. Mi sgancia il guinzaglio dal collare e mi mette delle polsiere e delle cavigliere di cuoio con degli anelli. Con una corda rossa, un arto alla volta, mi lega ai quattro angoli della porta finestra. Mi mette una mano sul sedere e me lo strizza. Mi infila un dito nel solco delle chiappe e mi dice:
‘Allora schiavetto, oltre che per farti sculacciare, perché sei qui?’
Penso di aver capito a cosa allude.
‘Vorrei provare ad essere sodomizzato’
‘chiedimelo allora ma, in un altro modo’
‘La prego padrona me lo metta nel culo’
Si mette a ridere e mi tira una sculacciata.
‘Va bene schiavetto te lo metto nel culo’
Si allontana e rovista nei cassetti, dai rumori intuisco che si sta mettendo un guanto di lattice e si avvicina con uno sgabellino. La sento sedersi dietro di me e armeggiare con qualcosa che potrebbe essere un tubetto o un barattolo. Sarà sicuramente un lubrificante. Sento le sue dita massaggiarmi l’ano, sono gelate, deve essere la crema. Me ne mette un bel po’. Inarco la schiena per favorirla.
‘Sei pronto schiavetto?’
‘Si Padrona’
Sento il suo dito forzarmi lo sfintere. Cerco di rilassarmi in modo da agevolarle il lavoro. Fa un po’ male ma, penso che sia normale dato che è la prima volta. Continua a spingere ma, non credo che sia riuscita ad andare tanto in profondità perché lo estrae e ci mette sopra altra crema. Me lo rimette dentro e stavolta lo sento scivolare più facilmente ed arrivare più su. Lo tira quasi tutto fuori e lo re infila fino in fondo in continuazione. In pratica mi sta scopando il culo con un dito. Prima lentamente per poi aumentare il ritmo progressivamente. Incomincia a piacermi e sospiro. Con l’altra mano mi sculaccia.
‘Allora ti piace farti inculare eh?’
‘Si Padrona’
‘Proviamo con due dita allora’
Lo estrae e si riempie di crema anche un altro dito, credo l’indice e il medio. Mi allarga le chiappe e me le infila dentro piano piano fino in fondo. Ricomincia a scoparmi con le dita e le rigira anche dentro. Ormai il mio sedere si sta adattando e mi piace parecchio, tanto che incomincio a gemere. Dopo circa dieci minuti di questo trattamento si ferma e toglie le dita. Mi slega e mi ordina di mettermi a carponi sul letto con il viso appoggiato alle coperte.
‘Vediamo se riesco ad infilarti qualcosa di più grosso’
Non riesco a vedere cosa sta facendo.
‘Allargati bene le chiappe’
Eseguo e sento qualcosa di duro forzarmi il sedere. E’ decisamente più grande di due dita. Con le mani mi allargo il sedere più che posso per cercare di farlo entrare. La sento spingere e, poco alla volta, riesce a infilarmelo di un bel pezzo. Me lo rigira dentro e inizia a scoparmi lentamente. Mi sento il culo sfondato ma, mi piace e ricomincio a gemere.
‘Stai godendo come una troietta’
‘Si Padrona. Grazie’
Dopo circa cinque minuti si ferma e lo tira fuori lentamente. Io rimango fermo con le chiappe allargate e sento l’ano aperto. Lei si china sopra di me e mi sussurra all’orecchio:
‘Ora hai il culetto bello aperto. Sai che cos’è una stapon?’
‘Si Padrona’
‘Stasera sei stato il cagnolino, la prossima volta sarai la mia puttanella’
‘Si Padrona’
Quelle parole sussurrate mi hanno eccitato parecchio, adoro sentirmi chiamare troietta o puttanella e, l’idea di rivederla con indosso uno strapon, magari nero come tutto il resto, mi fa impazzire. Si alza e mi ordina di seguirla, mi rimetto giù a quattro zampe e la seguo come un cagnolino nell’altra stanza. Si toglie il perizoma e si siede sul divano. Mi fermo davanti a lei guardando avidamente la sua fighetta rasata. Ho una voglia esagerata di leccarla. Mi porge un piedino che, prontamente lecco in tutte le sue parti. La vedo mettersi una mano in mezzo alle cosce e se l’accarezza.
‘Vorresti leccarmela, vero schiavetto?’
‘Si Padrona, tantissimo’
‘Pensi di meritartelo?’
‘No Padrona, sono solo uno schifoso schiavetto. Mi merito solo quello che decide lei Padrona’
‘Bravo schiavetto, almeno qualcosa l’hai imparata stasera’
Nonostante non fosse proprio un complimento, mi sento orgoglioso per quello che mi aveva appena detto. Con la mano mi fa cenno di salire a leccarle tutta la gamba. La sua pelle è profuma ed ha un ottimo sapore. Le lecco tutto fino ad arrivare a metà coscia, sperando di poter assaggiare la sua bella passerina sempre più vicina. La mia eccitazione cresce come cresce la mia erezione. Purtroppo vengo fermato mentre cerco di avvicinarmi alla meta.
‘Stasera non te la sei meritata per niente ma, come incoraggiamento, perché era la tua prima volta, ti permetterò di leccarmi il culo. Voglio sentire solo la tua linguetta e non provare a toccarmi con le tue mani schifose altrimenti ti sbatto fuori nudo come un verme’
‘Si Padrona’
Si gira sul divano porgendomi il suo bellissimo sedere. Mi metto le mani dietro la schiena per non cadere in tentazione e mi precipito con la lingua sul suo bellissimo buchetto. Lo riempio di saliva e lo lecco tutto voracemente.
‘Bravo schiavetto, continua così. Fai godere un po’ la tua Padrona’
Sono al massimo dell’eccitazione e il mio pene sta per esplodere.
‘Masturbati ma, non azzardarti a venire finché non ti autorizzo io’.
Incomincio a toccarmi ma, sono troppo eccitato e faccio l’impossibile per non venire subito. Anche lei si masturba mentre la lecco e, dopo poco, la sento venire.
‘Adesso puoi venire schiavetto e schizza suoi miei piedi’
E’ una liberazione, non ce la facevo proprio più. Come ordinato le vengo sui piedi riempiendoglieli. Sono stremato ma, ho ancora un ultimo lavoro da fare. Mi piego e glieli pulisco leccando e ingoiando tutto il mio sperma.
‘Bravo schiavetto, non ho dovuto neanche ordinartelo’
‘Grazie Padrona’
Dopo averglieli lavati per bene, mi scalcia via e si alza.
‘Basta mi sono stancata di te, rivestiti’
Le sue parole mi hanno quasi ferito. Mi sento svuotato, annullato, farei qualsiasi cosa per stare ancora ai suoi piedi ma, credo che, per stasera sia abbastanza. Mi rivesto come fa anche lei. Non ha mai smesso di sorridere e mi sta fissando.
‘Non sei malaccio, sei molto ubbidiente’
‘Grazie Padrona’
Come all’inizio non sapevo cosa dire. Usciamo dall’appartamento e mi ricorda di camminare sempre dietro di lei. Saliamo in macchina, con me sempre sul sedile posteriore, e, durante il tragitto, scambiamo quattro chiacchiere sui vari siti d’incontri BDSM. Arrivati al parcheggio ci salutiamo in maniera cordiale.
‘Se vuoi continuare, sai dove trovarmi’ mi dice lei
‘Si, grazie di tutto per ora Padrona’
Salgo in macchina e parto, sono stanchissimo. Guardo l’orologio e calcolo di essere stato da lei circa un’ora e mezza, anche se, a me, è sembrata un’eternità.

I commenti o anche solo quattro chiacchiere sono sempre gradite. fortepo@gmail.com

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