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Racconti di Dominazione

Sabrina la vacca (Stupro di massa)_1

By 3 Maggio 2020Maggio 10th, 2020No Comments

nessunoitaca@libero.it

Buongiorno. Scusate l’assenza, ma finalmente posso tornare a scrivervi.

Prima voglio ricordarvi come è il mio Sadico Padrone e come sono io. Così capirete meglio quanto sono troia e la mia condizione da vacca, da mero oggetto da stupro che sono. 

Il mio Amato Padrone è una vera bestia, alto 190 cm, con la pancia enorme. Ha un cazzo spropositato, 30 cm per 6 di diametro. Palestrato, pesa 170 kg. Lui è un vero animale sadico e porco. Io invece sono alta 155cm, un fisico esile, tutte le curve al posto giusto, un bel culo, una vita strettissima, peso 55 kg. Ho un viso da bambola dicono tutti, ma con occhi da troia e bocca larga. Le mie sensuali labbra sono pronunciate, da pompinara. I miei seni sono enormi, porto una quinta ed ho 2 capezzoli molto lunghi con 2 areole enormi. Ho la pelle molto chiara per cui i miei grossi capezzoli, rosa fiammante risaltano oscenamente. Le mammelle mi fanno continuamente male per la loro pesantezza. Ho 19 anni, ma i miei enormi, doloranti, morbidi seni sono pieni di smagliature e tutto intorno ai capezzoli sono evidenti, sotto la pelle chiara, le vene. Il mio buco del culo è ormai irrimediabilmente rotto. Sempre largo, non tende ormai più a chiudersi avendo perso ogni elasticità. La mia fica, rosa, con due grosse labbra è anch’essa molto aperta.

Ma non voglio annoiarvi con la descrizione del mio lurido ed inutile corpo.

Ecco il seguito di come sono stata utilizzata dopo il club clandestino.

 

Le luci si accendono illuminando la stalla. In mezzo, stesa sul pavimento in posizione fetale ci sono io. Sfinita dall’uso brutale del mio esile e sensuale corpo da vacca mi sono addormentata. Per svegliarmi il mio Sadico Padrone mi ha preso a calci le mie luride mammelle sfatte e doloranti.. Sento la carne dei miei grossi seni cedere sotto il suo peso. Mi monta su un seno con la sua Magnifica Scarpa ed inizia a ruotarlo. Scarica tutti i suoi 170 kg su la mia mammella dolorante e gonfia. Poi passa all’altra. Le mie luride mammelle sono ancora infilzate con lunghi spilloni che lacerano le carni entrando dal lungo capezzolo, aprendolo quasi in due e affondando nelle mie mammelle per più di metà. Il dolore è indescrivibile, ma sono fiera di essere utile al mio Brutale ed Amato Padrone. Quando col tacco passa a schiacciarmi in terra i lunghi capezzoli doloranti ho un fremito di piacere. Non riesco a controllarmi ed ho un forte orgasmo. Mi butta addosso il vestito del pomeriggio, ancora lercio di piscio e sborra. Mi ordina di indossarlo. Al collo mi allaccia un collare con un guinzaglio. “Andiamo troia. Sono ad attenderti per stuprarti. E mi raccomando, non urlare tanto.”

Entriamo nel locale affianco. Ad attendermi ci sono una ventina di uomini. Tirandomi per il collare mi porta al centro del locale. Sono esposta come una vacca. Faccio dei respiri affannosi, tremo. Le mie luride mammelle sotto al tessuto leggero, lercio di sborra e piscio, unito  all’odore di sesso che emana la mia fradicia fica colante è irresistibile. Gli spettatori sembrano animali famelici pronti a saltarmi addosso. Il mio Sadico Padrone deve averli scelti per me. Sa come mi piacciono gli uomini e nella sua infinita bontà cerca sempre di accontentare le mie voglie da bambina. Sono tutti nudi. Uomini grassi e di corporatura enorme. Rudi e sporchi. Il loro grosso ed enorme corpo è pieno di peli. Sento il loro odore di sudore. Hanno tutti dei cazzi enormi, sporchi, dall’odore acre di piscio .

Il mio Amato Padrone mi fa mettere in ginocchio ed inizia a descrivere quanto sono troia, le innumerevoli sevizie che subisco ogni giorno. Per dimostrare quanto sono vacca tira fuori dalla profonda scollatura le mie luride mammelle doloranti. Sono bianche, gonfie e livide, ma piene e pesanti. Prende tra le mani il capezzolo della prima mammella. E’ lungo e gonfio per l’irritazione. lo strizza e preme con forza verso il torace. I miei famelici stupratori rimangono estasiati vedendo uscire dal mio grosso capezzolo lo spillone. Lo afferra e senza riguardo lo sfila dalla delicata carne delle mie grosse doloranti mammelle. Lascio andare  un urlo soffocato. Quindi passa all’altra mammella riservandogli lo stesso trattamento. Da dietro inizia una lunga mungitura delle mie povere mammelle. Il mio respiro è affannoso a causa dell’eccitazione. La carne delle mie mammelle livide cede sotto la stretta delle mani grosse e forti del mio Brutale Padrone. Stringe con forza i tuoi miei doloranti seni. All’inizio la mammella cede morbida sotto la mia pressione per poi offrire resistenza e non permetterli più di chiudere ulteriormente la mano sul mio grosso seno. A questo punto inizia a far scivolare la mano verso il capezzolo. Ad ogni mungitura i miei grossi capezzoli vengono allungati e strizzati. Urlo di dolore, ma la mia fica da troia tradisce lo stato d’estasi in cui mi trovo.

Stanco delle mie luride mammelle da vacca mi fa alzare tirandomi brutalmente per una mammella livida e gonfia. Strizzandomela mi fa mettere col viso a terra. Senza che il mio Amato Padrone dica niente sò gia cosa vuole da me. Mi metto a pecora, allargo le gambe ed espongo il mio culo slabbrato al pubblico. Con le mani cerco di allargarmi lo sfintere il più possibile.  Gli spettaori rimangono allibiti nel vedere il mio povero grosso buco del culo sfondato, ma soprattutto per la fica. Oscenamente dilatata dall’enorme dido infilato dentro. Le labbra straziate. Tirate verso l’esterno e fissate all’oggetto con delle magliette. Da le labbra della fica straziata colo piscio e umori. Il mio Sadico Padrone con una mano afferra il grosso dlido. Mi stantufa un po’ la fica con colpi profondi. Ad ogni affondo lascio un urlo. Poi con uno strattone strappa via dalla mia dolorante fica il grosso dildo. Nel posto del dildo rimane una caverna. La mia fica sembra strappata. Oscenamente dilatata. Le labbra straziate da i punti strappati via sono rosse ed irritate. Ormai non smetto di lamentarmi. Usando entrambe le mani mi fista profondamente il culo e la grossa fica. Sono fradicia. Ad ogni affondo spruzzo umori dalla mia fica da vacca. Mi fa rimettere in ginocchio.

“Adesso vi lascio questa vacca per i vostri divertimenti. Come avete visto è solo un oggetto da stuprare su cui riversare tutte le vostre perversioni. Qui ci sono bastoni, spilloni, fruste e tutto l’occorrente per sfogarvi sul suo lurido corpo. Fatevi avanti.”

Abbasso lo sguardo. Non so se per la paura o per l’eccitamento, ma lascio andare una grossa pisciata a formare una pozza tra le mie belle gambe. Il mio corpo seminudo trema. Le mie povere mammelle si alzano e si abbassano oscenamente seguendo il gonfiarsi ed il rilassarsi del mio torace.

 

Come animali gli uomini arrapati dal mio lurido corpo mi saltano letteralmente addosso. Mi strappano via la camicia da notte. Mi stuprano la bocca infilandomi i grossi cazzi in gola. Subisco profonde e violente doppie penetrazioni.I loro enormi cazzi mi aprono in due. Li sento scorrere dentro il mio corpicino da vacca. Ormai ho orgasmi uno dopo l’altro. Trmo tutta. Mi sento svenire per poi riprendermi al forte dolore che provo nell’essere stuprata bestialmente in quel modo.  Altri afferrano i bastoni ed iniziano a bastonarmi le mammelle. I cazzi che mi sfondano la gola non mi permettono di urlare. Respiro a fatica. I miei occhi sono pieni di lacrime. Il viso, i capelli, tutto il mio inutile corpo da vacca inizia ad essere fradicio di sborrate. Due uomini prendono delle grosse ganasce di ferro. Ho paura, ma servo solo a questo. Soddisfare ogni voglia. Non posso deludere il mio Amato Padrone che mi vuole tanto bene. Si mettono davanti a me ed ognuno mi serra tra le ganasce di ferro delle il grosso e dolorante capezzolo delle mie luride mammelle da vacca. Da la bocca, sempre otturata da un grosso e lungo cazzo, lascio andare un urlo soffocato. Il capezzolo e parte della mammella rimangono atrocemente schiacciate tra i denti delle grosse pinze. Le belle aureole delle mie mammelle sono completamente schiacciate tra le morse di ferro. Iniziano a diventare paonazze. A questo punto i due uomini iniziano a tirarmi i tuoi grossi seni. Le mammelle si stirano come due grossi salami. Ho paura che si strappino. Oddio. Il dolore è insopportabile, ma mi da forti scariche di piacere che mi fanno tremare tutta. Un altro uomo mi prende per le spalle per impedirmi di andare in avanti. Ormai i miei poveri seni sono violacei. Grondano sborra e piscio, tanto ne sono fradicia. Altri iniziano a bastonarmi le mammelle. Subisci una lunga battitura. Ormai non conto neppure più i colpi che ho preso. Ad ogni colpo la carne delle mie luride mammelle da vacca si deforma lasciando affondare il bastone nel seno. Le mie grosse mammelle scaricano l’energia del colpo deformando la forma a salame del seno. Li prego di smettere, ma capisco che la colpa è mia se sono così troia ed ho delle mammelle così gonfie e tenere. E’ giusto che mi puniscano per il mio corpo così osceno. Lentamente iniziano a stancarsi. Sono ad occhi chiusi. La bocca, otturata da un grosso cazzo, aperta all’inverosimile. Riesco a tenere sollevata la testa solo perché la mia bocca è impalata da i vari cazzi che senza sosta la usano come se fosse una fica.

Sono allo stremo delle forze. 

Il mio Adorato Padrone si alza ed interrompe il mio stupro. “Adesso lasciatela per un po’ a riposare. No, lasciategli pure le grosse ganasce di ferro serrate su quei seni da vacca. Tra un ora potrete tornare ad usarla. Se nel frattempo volete pisciare usate pure la sua bocca o il suo culo.”

Cerco lo sguardo del mio Benevolo Padrone. Sono sfinita. Il mio corpo da vacca è coperto di piscio e di sborra. Perdo saliva dalla bocca in grandissime quantità. La fica ed il culo sono completamente devastati. 

Finalmente sono degna delle attenzioni del mio Amato Padrone “Grazie Padrone. Merito tutto questo. Senza di Lei la mia vita non avrebbe uno scopo”

nessunoitaca@libero.it

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