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Scambio di vite Capitoli 8-9

By 9 Dicembre 2024No Comments

Ripropongo dopo molte richieste questo mio vecchio racconto pubblicato su questo sito, molto apprezzato ma lasciato da me inconcluso da anni. Riproporrò i capitoli rivisitati un po’ per volta, andando infine a concludere il racconto. Essenziale per comprendere appieno la storia rileggere il capitolo precedente (Scambio di vite Capitoli 6-7). Per qualsiasi commento, o semplicemente per conoscerci, non esitate a scrivermi a sinaz@outlook.it !

Capitolo 8: 
Lorenzo si sedette a tavola contento. Era entusiasta della sua nuova condizione, si era svegliato da poche ore ma aveva già fatto un lavoro importante: far capire a Lucia chi comandava. Aveva cominciato a farla sentire una troia, ma era solo l’inizio. Ovviamente per lui era solo un gioco, non voleva cambiare radicalmente la vita della donna, che comunque avrebbe sempre trattato bene e con rispetto, cercando di comportarsi da marito attento e premuroso, ma nell’intimità non c’era da discutere, voleva degradarla alle perversioni di cui era solito fare uso.
Non ci vedeva nulla di male in questo: riteneva che una coppia senza fantasia sessuale fosse una coppia solo a metà; alla fine di quel percorso e ritornati alla normalità, l’amico Riccardo l’avrebbe sicuramente ringraziato per aver riacceso la passione nell’animo di Lucia!
Iniziò a mangiare, di certo non il miglior pranzo della sua vita, ma non ci si poteva aspettare di meglio da una donna ricca sempre servita e riverita in tutto, mai abituata ai lavori quotidiani. Arrivò poi il momento del secondo, servito con il contorno che Riccardo aspettava con ansia: i cetrioli. O meglio, il cetriolo condito a dovere dalla donna poche decine di minuti prima. Lorenzo lo assaporò di gusto! Naturalmente non aveva nessun sapore particolare, ma era l’immagine stampata nella sua mente dell’uso che ne era stato fatto che lo rendeva squisito! Anche Lucia fu invitata a mangiarne una parte: nel vedere la moglie mangiare il cetriolo con cui poco prima si era selvaggiamente masturbata, riportò subito durissimo il cazzo di Lorenzo che, naturalmente eccitato dalla situazione, allungò il piede sotto il tavolo cercando le cosce della donna, per poi farsi più avanti a cercarne la figa. Lei, sentendo la presenza del marito, dischiuse leggermente le gambe, lasciando che il piede entrasse in contatto con la vagina scoperta, totalmente disponibile. Lorenzo iniziò quindi una lenta masturbazione con il piede, mentre la moglie mangiava con sguardo malizioso i cetrioli. Era bagnatissima.
Non poté fare a meno di prendersi il cazzo in mano e cominciare a segarsi, quella situazione lo arrapava troppo. Dopo pochi minuti, avendo quasi raggiunto l’orgasmo, si alzò di scatto e si diresse all’altro lato del tavolo, sborrando copiosamente sopra ai pochi cetrioli rimasti nel piatto di Lucia.
“Ora avranno decisamente un sapore migliore, mangia tutto porcellina!” e tornò a sedersi al suo posto, guardando imbambolato e divertito quella signora sempre considerata da tutti di classe e per bene, mangiare sperma e cetrioli, raccogliendo meticolosamente ogni residuo per non perderne neanche una goccia. Finalmente ne aveva avuto la certezza: anche Lucia, dentro di se, nascondeva una personalità da gran troia, ed ora finalmente poteva disporne per dare sfogo alle sue voglie. Lo aspettava un weekend sicuramente intenso!

Riccardo si era appena fatto una bella doccia rinfrescante; dopo l’ansioso risveglio e l’orgasmo avuto, era proprio quello che ci voleva!
Uscito dalla doccia, si guardò per alcuni istanti nudo allo specchio, concentrandosi soprattutto sui genitali: le misure erano pressoché simili a quelle del suo cazzo, la differenza però stava principalmente nel fatto che Lorenzo si rasava periodicamente, e questo lo faceva sembrare molto più grande! Felice di ciò, continuò l’accurata ispezione del suo nuovo corpo; Lorenzo era decisamente più muscoloso, gli addominali erano ben visibili, si vedeva che era molto attento ad ogni particolare, dalla depilazione del torace alla cura delle unghie. Era certamente un uomo attraente, e il suo aspetto fisico gli consentiva di avere molto successo con le donne. Riccardo ripensò al suo vero corpo quasi disgustato: come aveva potuto lasciarsi andare così? Totalmente peloso, di muscoli neanche l’ombra, e una pancetta che con l’avanzare degli anni diventava sempre più tonda.
“Quando tornerò nel mio corpo, mi darò subito da fare per tornare bello e prestante come un tempo!” promise a se stesso. Ma non era quello il momento per pensarci. Aveva una modella russa estremamente porca a qualche metro da lui, che non aspettava altro che ricevere il suo cazzo! D’altronde, al momento aveva provato solo la bocca, ed entro la fine della giornata voleva farsi almeno un giro completo di tutti i buchi. Basta pensieri, era il momento di agire e godere appieno di quella fortunata occasione che la vita gli aveva inaspettatamente offerto!
CONTINUA…

Capitolo 9:
Riccardo aprì l’armadio della camera da letto incuriosito: Lorenzo gli aveva spesso parlato dei degradanti giochi erotici a cui sottoponeva le sue pseudo-fidanzate nelle giornate noiose e poco impegnate. E quello che trovò non lo deluse per niente!
Come un bambino che per la prima volta entra in un negozio di giocattoli, iniziò a guardare ogni cosa senza concentrarsi su niente in particolare, tutto era per lui nuovo ed intrigante! Al contrario del resto della casa, quell’angolo era mantenuto in perfetto ordine, il tutto sistemato minuziosamente: nel primo scompartimento trovò tutti gli oggetti fetish usati per la bocca: tra i tanti riconobbe i classici ball gag, ring gag, bit gag, oggetti che aveva visto spesso usare nei video porno a tema bdsm!
Nel secondo trovò fruste di vari tipi, tra cui frustini da fantino e gatto a nove code, e un grosso sacchetto contenente mollette ed elastici per capezzoli. Continuando la perlustrazione vide un ripiano più grande degli altri, dove era riposta una grande scatola contenente una vasta collezione di vibratori e dildi di varie forme e dimensioni, oltre a palline cinesi, unite da filo o sciolte, vibranti e non, di plastica o di metallo, anche queste di varie dimensioni. La sua attenzione fu però colpita particolarmente dal gran numero di plug anali, anche questi di molteplici dimensioni, ma alcuni dotati di coda: la ragazza che se lo fosse infilato nel culo sarebbe stata dotata di una lunga coda pelosa, potendo così interpretare al meglio la parte della cagna.
Naturalmente non potevano mancare manette ma soprattutto i collari, sia il modello da schiava, sia quello dotato di guinzaglio, dettaglio necessario per immedesimarsi ancora di più nel ruolo della cagna. Di fianco a questi scompartimenti, come si aspettava, trovò appesi agli appendiabiti diversi vestiti: c’era quello da infermiera sexy, da professoressa sexy, da scolaretta sexy, da suora sexy, da poliziotta sexy e il suo preferito in assoluto, quello da cameriera sexy.
Era tremendamente eccitato, c’era tutto il necessario per dare sfogo alle fantasie più perverse accumulate negli anni e, dettaglio da non sottovalutare, poteva contare su una ragazza che in fatto di sesso non sembrava avere limiti, come le aveva dimostrato poco prima infilandosi un dildo abbastanza grosso nel culo senza alcuna difficoltà!
Data la vasta scelta di cui poteva disporre, si ritrovò incerto a scegliere con che cosa iniziare. Di certo voleva assolutamente provare tutto, ma aveva anche paura di non aver troppo tempo a disposizione, perché quello scambio di corpo poteva inaspettatamente concludersi da un momento all’altro!
Iniziò dubbioso a riguardare tutti gli oggetti, compiendo una scelta confusa e dettata dall’eccitazione del momento. La sua selezione finale cadde sui seguenti oggetti: un ring gag, delle mollette per capezzoli, una frusta a frange corte, palline anali, un collare in cuoio e, per dare un tema principale al gioco, scelse il vestito da studentessa, che altro non era che una gonnellina cortissima a tinta scozzese, calze parigine bianche, camicetta bianca che lasciava scoperto l’ombelico, finti occhiali da vista per marcare ancora di più l’aspetto da studentessa e cerchietto con fiocco intonato alla gonna per far sembrare la ragazza una scolaretta innocente! Ricontrollando di avere tutto, si diresse verso il salotto, dove Kristina stava mangiando una banana (strano, sembrava fosse attratta solo da oggetti di forma fallica) seduta sul divano in pelle nera mentre guardava un programma in tv. Stranamente ancora nuda.
La guardò con sguardo provocante, e senza aggiungere una parola le porse il vestito da studentessa porno che aveva scelto, tenendo momentaneamente da parte tutto il resto. Lei divertita lo prese e corse verso l’altra stanza per indossarlo e, per quanto possibile, fare una sorpresa al suo uomo; tornò pochi minuti dopo.
Il cerchietto e gli occhiali le davano anche l’aria da brava ragazza studiosa, ma bastava abbassare di pochi centimetri lo sguardo per capire che tutto quello poco c’entrava con il mondo della scuola: la camicetta stretta comprimeva il seno, e sembrava che quelle due bombe potessero saltare fuori dalla scollatura esagerata da un momento all’altro; essendo inoltre molto corta, scopriva completamente la pancia mettendo in luce il sexy piercing all’ombelico. La gonna non copriva assolutamente niente! Il culo era completamente scoperto, e ad ogni suo passo si poteva intravedere la figa (naturalmente non indossava nessun tipo di intimo). Le calze davano quel tocco arrapante e al tempo stesso di classe che serviva per completare il travestimento! Indossava inoltre scarpe dal tacco vertiginoso, che non le aveva fornito lui, ma poco importava, perché ne slanciavano la figura e la rendevano ancora più eccitante, per quanto possibile. Si fermò davanti a lui e si calò subito nella parte, probabilmente non era la prima volta che la “recitava”: “Professore la prego non mi interroghi, se prendo un altro brutto voto i miei genitori mi metteranno in punizione”.
L’erezione si presentò all’istante: “Cara mia, sei stata una ragazzina monella, non fai mai i compiti e arrivi spesso impreparata alle interrogazioni, non posso sempre lasciartela passare liscia!”
“Ma professore, la prego, giuro che farò la brava studentessa, però oggi non sono preparata! Sono però consapevole di meritarmi una severa punizione, quella che lei reputerà più giusta per darmi una bella lezione. Sono stata molto cattiva”; cercava di mantenere un tono colpevole e bambinesco, e questo lo faceva impazzire!
“Mia dolce Kristina, per oggi non ti interrogherò, ma dovrai subire una punizione perché non si può andare avanti così, devi imparare ad essere più responsabile! Vieni qui davanti, girati dall’altra parte e piegati a 90!’
Senza fiatare, si mise in posizione, pronta ad essere punita. Riccardo non stava più nella pelle, recuperò all’istante la frusta e senza preavviso iniziò a colpire senza troppa cattiveria il sedere magnificamente esposto della ragazza per una decina di volte, fino a farlo diventare tutto rosso!
“Brava Kristina, hai saputo capire i tuoi errori e hai accettato le giuste conseguenze! Ora vorrei fare con te un veloce ripasso di matematica, così puoi già iniziare a prepararti per la prossima interrogazione! Vedi queste palline?” disse recuperando la lunga fila di palline cinesi legate tra di loro: “Bene, adesso tu ti metterai a pecorina e io te le infilerò una per una tutte dentro al culetto, e tu dovrai tenere il conto! Se farai giusto, dimostrando così di aver capito l’argomento potrei ammetterti alla prova orale, così potrai recuperare tutti i voti negativi!”
“Certo professore, mi sembra un buon esercizio! Spero di essere abbastanza…come dire, aperta ai nuovi argomenti!”
Si posizionò quindi a pecorina davanti allo sguardo famelico di Riccardo, che non esitò un momento e iniziò a infilare una ad una le palline dentro al culo di Kristina, lubrificandole con un pò di saliva: erano grandi come palline da ping pong, legate tra di loro per poterle infilare e poi sfilare grazie alla cordicina. Le scarse dimensioni permisero un’entrata molto semplice nell’ano abbastanza largo (probabilmente sfondato dalle centinaia di cazzi ricevuti), ma ciò che più lo sorprese fu il numero di palline che piano piano venivano risucchiate: superate le 5, iniziò a pensare che quel buco non avesse limiti: si fermò a 6 solo perché era stanco e voleva continuare con il gioco: “Allora Kristina, quante palline hai dentro di te??”
“Mi sembra di averne contate 7 signore!” : di sicuro aveva sbagliato apposta per ricevere altre punizioni.
“Ahia Kristina, mi dispiace perché ci sei andata vicina e ho visto che ti sei impegnata, ma purtroppo hai sbagliato! Ma ti darò un’altra possibilità e ti insegnerò un trucco per memorizzare meglio! Ora io tirerò fuori le palline tirando il filo; tu dovrai stingere forte il buchetto, così le sentirai uscire una per una, e contare sarà ancora più piacevole ed appassionante!”
Kristina strinse forte il culo, naturalmente sapendo che così avrebbe goduto ancora di più! Ogni pallina che usciva le provocava un brivido per tutto il corpo. Quando fu uscita l’ultima pallina, entrambi sapevano cosa sarebbe successo dopo, ma lei continuò a stare al gioco: “Prof io ne ho contate 5 stavolta! È giusto il risultato?”
“Kristina! Ma insomma hai sbagliato ancora! Erano 6, devi essere più concentrata!”
“Ma professore ne è proprio certo? Perché sono sicura al 100% di averne sentite 5, non è che per caso una è rimasta dentro? Ufff, ci vorrebbe qualcosa che possa entrare nel mio culo per controllare! Qualcosa di lungo e duro per esplorare a fondo! Ma non saprei cosa usare!”
Riccardo era soddisfatto: probabilmente non era stata una grande studiosa ai tempi della scuola, ma quanto a maialate meritava 10 e lode!
“Brava mi piace il tuo atteggiamento critico, tipico degli studenti più geniali! Si da il caso che io abbia quello che serve, concordo con te che sarebbe meglio compiere un’analisi dettagliata del problema prima di dare conclusioni affrettate!” Sputò quindi sul buco già parzialmente dilatato e con un solo colpo infilò completamente il cazzo rimasto durissimo dall’inizio della scenetta! Iniziò a montarla come un toro da monta e, piacevolmente sorpreso, la sentì mugolare di piacere sotto ogni suo colpo!
Andò avanti così per parecchio tempo, non voleva assolutamente venire per non interrompere quel meraviglioso momento. La moglie Lucia infatti nel corso degli anni gli aveva concesso raramente il culo, usando come scusa il fatto di essere troppo stretta dietro e di non provare particolare piacere con il sesso anale. Ma a lui invece piaceva molto! Li le donne erano parecchio più strette, gli piaceva l’idea di inculare la partner facendola sentire sporca, troia e sfondata. Con questi pensieri intensificò il ritmo dei colpi: usciva quasi dal tutto e lo ributtava dentro con violenza, fino alle palle. Si sentiva chiaramente il suono provocato dai due corpi che battevano tra di loro. Kristina iniziò ad ansimare più profondamente. Riccardo allora la prese per i capelli e iniziò a cavalcarla con più forza. Era vicinissimo all’orgasmo, ma voleva che fosse Kristina a godere per prima! Ad ogni colpo, rallentando il ritmo, si fermava per alcuni secondi con il cazzo completamente dentro, permettendo alla ragazza di sentirlo tutto; d’esperienza infatti lei stringeva lo sfintere e si muoveva circolarmente per sentirlo ancora meglio. Chissà quante volte aveva fatto sesso anale la maiala!
” Sfondami, rompi il culo alla tua troia, sentilo come è grosso e duro questo cazzone! Fammi venire e poi sborrami dentro!” diceva ansimando in preda all’eccitazione del momento. Quando finalmente Riccardo raggiunse il suo obbiettivo, sentendola esternare tutto il suo piacere, decise che era giunto anche per lui il momento di godere. La tenne ancora più saldamente per i fianchi, riversandole tutta la sborra nel buco del culo. Rimase dentro per alcuni istanti, pensando per un momento di trovarsi in un sogno! Sentiva il cazzo sgonfiarsi lentamente, e lo estrasse con calma per ammirare la sua opera: una visione stupenda!
Il buco completamente aperto e arrossato pulsava leggermente, e da li usciva un piccolo rigagnolo di sperma che scorreva lentamente verso la figa. Kristina ancora eccitata, cercò il buco con un dito, e accarezzandolo delicatamente raccolse un pò di sperma che si portò alla bocca, ciucciandolo golosamente.
Si girò di scatto, e senza dire niente iniziò a leccare il cazzo del fidanzato per ripulirlo, gustandosi il sapore del proprio culo.
“Kristina forse avevi ragione, non ho trovato niente!”
“Professore mi darà un bel voto?”
“Certo, ma se vuoi il massimo dovrò fare un’ulteriore verifica per capire il tuo reale livello di preparazione!’ In realtà si era meritata un dieci: quella mattina era già venuto due volte, ma aveva ancora degli oggetti da testare, e non voleva fermarsi proprio sul più bello!
CONTINUA…

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