Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

Scambisti vol.2: nel regno del sapore

By 3 Novembre 2023No Comments

Dopo il mio incontro scambista torno da mia moglie Giada. Mentre io scopavo la sua amica Flavia a casa sua, lei trombava il marito dell’amica a casa nostra.
Quando rientro a casa la trovo in accappatoio, è appena uscita dalla doccia. La saluto, ci abbracciamo e ci baciamo. Io le slaccio l’accappatoio e faccio scorrere le mie mani sulle sue natiche, mentre i suoi capezzoli si schiacciano su di me. Ma come faccio salire la mia mano verso il suo seno lei mi blocca:

“Dai, vatti a lavare… mi devi raccontare.”

Non posso darle torto, in fondo ho appena scopato con un’altra donna. Mi faccio una rapida doccia anche io e torno da lei, che mi aspetta a letto con un semplice baby doll nero. Io mi sdraio accanto a lei rimanendo nudo sotto le coperte, non è freddo e mi piace sentirmi libero.

“Insomma? Come è andata con Flavia?” mi chiede lei.

“Bene, ho scoperto che le piace il sesso duro, manesco… ha voluto farsi schiaffeggiare praticamente tutto il tempo e su tutto il corpo. Diciamo che non me l’aspettavo così… così spinta, ecco. Tu invece? Con Mirko? Racconta dai…”

“Mi sono divertita. Diciamo che dopo avergli fatto fare il bull tante volte, oggi l’ho voluto un po’ sottomettere.”

“Cioè?”

“Cioè gli ho detto che se avesse voluto scoparmi, avrebbe dovuto prima obbedirmi e soddisfare ogni mia richiesta, si sarebbe dovuto sottomettere a me, altrimenti niente.”

“Ah, non credevo… racconta allora, sono curioso!”

“E allora l’ho fatto subito spogliare, totalmente. Io invece indossavo il mio vestito a fiori lungo, senza nulla sotto. Ah, ovviamente con gli stivali, quelli lucidi, col tacco alto. Io ero in piedi e l’ho fatto mettere in ginocchio, nudo, sotto la mia gonna e mi sono fatta leccare la fica così per un bel po’, finché non scolavo abbastanza da imbrattargli la faccia. E lui ha leccato. Mi ha succhiato la fica come se fosse l’unica cosa di cui nutrirsi.”
“Insomma ci hai preso gusto, dopo aver fatto cuckold me, adesso schiavizzi anche chi doveva farti da bull…”

“Eh… può darsi, mi andava così, oggi. Poi mi sono seduta sul divano e gli ho fatto baciare i miei piedi, o meglio, i miei stivali. Li ha leccati. Era confuso, e gli si era ammosciato pure il cazzo! Allora, mentre mi leccava un piede, con l’altro gli stimolavo le palle e il pisello. E intanto lo prendevo un po’ in giro, e lui buono ai miei piedi. Che ridere! Allora, quando finalmente gli si stava un po’ gonfiando l’uccello gli dico «vuoi ancora scoparmi oggi? Vuoi la tua dose di fica? Allora toglimi gli stivali e succhiami ogni singolo dito dei piedi!» E lo ha fatto! Senza fiatare, l’ha fatto ma secondo me non gli piaceva, gli si riammosciava il cazzo! E io lo istigavo «Ehi frocetto, dov’è finito il mio bull? Dove sta quel cazzo che mi sbatteva forte?» Che roba, un altro servetto, così dal nulla.
Volevo umiliarlo ancora un po’, così mi sono alzata di nuovo in piedi e lui è tornato sotto la mia gonna a leccarmi il buco del culo. «Leccami il culo. Sì, il buco. E intanto senti anche l’odore della mia fica da lì, vero?» Lo istigavo sempre di più. «La vuoi? Ti si è alzato quel cazzo moscio?»
E lui sì sì sì… ma poi mi sono accorta che si stava toccando mentre mi leccava il culo! No! Niente aiutini!

A quel punto ho deciso di farlo rimanere in ginocchio, mani dietro la schiena, nel dubbio… legate, mani legate. Gli ho messo le manette. Io mi sono spogliata tutta, mi sono seduta sul divano di fronte a lui a gambe larghe, ho iniziato a toccarmi e provocarlo. Mi toccavo le tette, la fica, con i piedi ogni tanto gli solleticavo il cazzo e le palle per provocarlo. Ci stavo provando gusto… e intanto il suo cazzo tornava duro e dritto. Gliel’ho segato un po’ coi piedi, poi quando ero soddisfatta dell’erezione, mi sono inginocchiata alle sue spalle, abbracciandolo da dietro e segandolo con le mani. E poi ho cercato di portarlo al limite, e gli sussurravo all’orecchio: «Vuoi sborrare qua per terra come uno sfigato? O mi vuoi scopare la fica? Non vuoi farmi urlare almeno un po’? O devo aspettare che torni mio marito per godere? Lo sai che adesso si sta sicuramente scopando tua moglie? E sicuramente le avrà già riempito la fica di sborra. O il culo, o la bocca… Tu non vuoi farmi lo stesso? Se ti libero mi farai urlare? Mi riempirai la fica di tutto lo sperma che hai nelle palle?»”

“Ah ah!” Rido io… “Al posto suo ti sarei già saltato addosso anche a costo di saltare legato come un salame!”

“Sì ma lui secondo me non stava capendo fino in fondo a che gioco stessi giocando e non sapeva se doveva resistere in attesa di un ordine o meno. Ma per me il bello era proprio che lui non ci stesse capendo nulla! A quel punto ovviamente ha ceduto e si è alzato promettendomi fuochi d’artificio. L’ho liberato dalle manette e l’ho portato a letto, ho allargato le gambe e mi ha penetrata con una foga che sembrava non vedesse fica da una vita! Quello che volevo. Dopo poco mi ha fatto mettere a pecora ed è riuscito ad essere un po’ più aggressivo, mi ha sbattuto finalmente con una furia degna di un orgasmo ma è venuto presto. Mi è venuto dentro la fica troppo presto, allora gli ho chiesto di continuare a spingere e sbattermi, perché dovevo venire. L’ho fatto faticare eh, ma almeno sono venuta anch’io.”

“E poi?” Chiedo io curioso mentre inizio a massaggiarmi il pene eccitato. “Non dirmi che è finita lì, non ci credo.”

“No, no”.

Risponde Giada, che allunga una mano fra le mie cosce e inizia a massaggiarmi le palle e il cazzo mentre riprende il racconto. Ovviamente la lascio fare.

“A quel punto ho pensato che meritasse un piccolo premio. L’ho baciato in bocca, e ho iniziato a massaggiargli palle e uccello come sto facendo ora a te. Ma aveva il cazzo moscio dopo lo sforzo. Così… mi sono abbassata…”

Dice lei mentre si sposta su di me, avvicinando le sue labbra al mio pene…

“E ho iniziato a baciargli piano piano la cappella moscia.”

E inizia a baciarla anche a me.

“Proprio così, amore”.

Mi dice mentre mi bacia delicatamente il cazzo già duro.

“Ho preso quel pisello moscio tutto in bocca, completamente, e l’ho fatto riprendere in fretta, puoi starne certo…”

Mi dice mentre ingoia la mia asta in un profondo risucchio.

“Nessuna succhia bene come te, tesoro, ne sono certo.” Replico io.

“Neanche Flavia?” Insinua lei maliziosa…

“No, neanche lei”. E sto dicendo la verità: Flavia è brava, ma mai quanto Giada. E intanto lei continua a spompinarmi, succhiandomi il cazzo tra una parola e l’altra.

“E quindi, appena il cazzo di Mirko è tornato bello duro gli ho fatto un pompino da manuale. Ma non mi è venuto in bocca, quando era vicino all’orgasmo gli ho succhiato le palle mentre lo segavo con la mano, ho scoperto che gli piace molto. Si è schizzato tutto addosso, ma è stato molto soddisfatto.
Adesso amore voglio che vieni e mi schizzi tu in bocca. Stanotte voglio addormentarmi con il tuo sapore”.

Detto questo si rigira e sale su di me, sbattendomi letteralmente la fica in faccia in un intenso 69: lei continua a spompinarmi più intensamente, io le succhio la fica affondando la lingua dentro, poi passandola sul clitoride e ancora dentro, alternando.
Lei mi succhia con la bocca, con una mano mi massaggia l’asta del cazzo, con l’altra mi infila un dito nel culo per stimolarmi la prostata. Ho il cazzo di marmo, ho la faccia affogata fra le sue cosce bollenti. Non mi trattengo a lungo e vengo copiosamente dentro la sua bocca, schizzandola con tutta l’energia che riesco a donarle. Lei risucchia e inghiotte fino all’ultima goccia, poi mi lecca il cazzo tirandolo a lucido, le sue gambe si rilassano man mano. Poi si alza da me e si sdraia al mio fianco.

Mi bacia, si accoccola su di me. Ci addormentiamo cullati dai nostri vizi, gustando i nostri sapori.

13
3

Leave a Reply