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Racconti di Dominazione

Schiava e complice

By 20 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ti risvegli lentamente…
gli occhi ancora chiusi…
il pavimento freddo e duro sotto il tuo corpo…
i vestiti sgualciti…
la camicia aperta e la gonna sollevata sopra il sedere…
gli slip fradici dei tuoi umori misti al mio seme ti stringono le cosce…
il reggiseno scostato sopra i seni…
i segni dei lacci degli stivali ti bruciano sulle gambe…

Confusa cerchi di muoverti…
i polsi ancora stretti dalla corda…
il dolore ti riporta alla realtà…
distesa ai piedi del calorifero…
legata stretta mentre i ricordi ti tornano alla mente…

La serata era iniziata in modo piacevole…
una cena innocente a casa mia…
forse non avresti dovuto presentarti così seducente…
giocare con le voglie e le fantasie di un uomo che conosci appena può essere pericoloso…
lo sapevi…
eppure…

Ripensi ai preparativi davanti allo specchio…
l’ intimo di pizzo rosso perchè non si sa mai…
la camicia nera sbottonata a mostrare il decoltè…
ancora un bottone per lasciare intravedere il reggiseno che stringe i seni prosperosi…
la gonna a tubino con lo spacco vertiginoso lungo la coscia a mostrare l’ elastico delle autoreggenti…
le calze sottili che si’ intravedono attraverso i lacci sul fianco degli stivali dal tacco alto e sottile…
un trucco leggero a valorizzare lo sguardo felino e malizioso…
il rossetto rosso a dipingere labbra carnose che promettono piacere…

Soddisfatta di te ti osservavi allo specchio…
illudendoti di poter provocare e controllare un uomo come me…
come hai sempre fatto con i tuoi giovani amici e amanti…
senza renderti conto che io sono diverso…
pericoloso…

Come in un incubo i ricordi ti affollano la mente…
scariche di adrenalina scuotono ancora il tuo corpo…

Entri in sala ondeggiando sui tacchi…
le mani scostano i capelli…
mostri maliziosa il collo adornato dell’ ultimo tocco di provocazione…
una nastro di pelle nera con un anello sul davanti…
quasi fosse un collare in attesa del mio guinzaglio…
sporgi i seni sfilandoti la giacca…
la camica li copre appena…
e il reggiseno fatica a contenerli…

Senza indugio accetti il bicchiere di birra…
non ami il vino…
sembri contenta che me ne sia ricordato…

Ti accomodi sul divano accavallando le gambe…
ne seguo il profilo partendo dalla punta degli stivali…
il tacco lungo e sottile…
sento un fremito tra le gambe salendo lungo lo spacco…
l’ elastico dell’ autoreggente fa bella mostra di se sulla coscia….
alla fine dello spacco posso intravedere il pizzo degli slip…

Maliziosa osservi tra le mie gambe…
controlli l’ effetto della tua posa…
dei tuoi continui discorsi di sesso…

Credi veramente di potermi gestire…
adoro questa tua illusione…
mi eccita…
e il mio sesso si gonfia sotto i pantaloni…

Ci sediamo a tavola e continui a provocare…
ti sporgi verso di me ogni volta che prendi qualcosa dal tavolo…
posso vedere i seni attraverso la camicia aperta…

Mi sfiori il braccio con la mano…
le dita graffiano leggere la pelle…
e ancora credi di controllare la situazione quando fermi la mia mano sulla tua coscia…
non ti accorgi che sto solo giocando…

E poi…
poi il tuo colpo di grazia alla mia eccitazione…
e il tocco fatale alla tua incolumità…
giochi col cucchiaino del dolce…
entra ed esce lento dalla bocca…
lo succhi e lo lecchi…
la punta della lingua scivola lenta lungo il profilo…

Il dito raccoglie la panna rimasta sul piattino…
vogliosa lo passi sulle labbra…
lo affondi in bocca accompagnando il gesto con un gemito…
lo succhi avida quasi fosse un cazzo…
chiudi gli occhi simulando piacere…

Immagino la tua eccitazione crescere…
la tua figa che si bagna immaginando il mio cazzo…
ho notato lo sguardo piacevolmente sorpreso quando ne hai intravisto le dimensioni sotto la stoffa tesa dei pantaloni…

“Si è fatto tardi… meglio se vado”
Rido tra me e me…
probabilmente è così che liquidi i tuoi amici dopo averli provocati tutta sera…

“Ok… vado un secondo in bagno e ti accompagno giù”

Soddisfatta e compiaciuta rimani seduta al tavolo…
godi all’ idea della mia eccitazione…
di avermi lasciato a bocca asciutta…

Distratta non mi senti arrivarti alle spalle…
mi lasci scostarti i capelli…
il mio respiro si avvicina e caldo ti accarezza…
le mani scivolano lungo le braccia fino ai polsi…
li stringo con forza che ti pare eccessiva…
ti bacio il collo…
all’ improvviso i denti stringono la carne tra collo e spalla…
sussulti spaventata ed eccitata…
cerchi di liberarti…
ma una corda appare ai tuoi polsi…
il nodo scorsoio si stringe forte…

“Cosa fai… fermo”
“Adesso ti insegno io cosa succede a provocare un uomo tutta la sera… alzati”
“No ti prego… cosa vuoi fare?”

Uno strattone deciso alla corda ti costringe a seguirmi fino al calorifero dietro di te…
lego l’ altro capo ad una barra…
la corda lunga quanto basta, per permettermi di muoverti a mio piacere…
ti divincoli e scalci terrorizzata…
la mano ti afferra stretta la gola…

“Stai buona o ti faccio male… CAPITO?”

Ti arrendi mentre le mani ti slacciano la camicia…
tremi come una foglia per la paura…
ti sollevo il pizzo rosso scoprendo i grossi seni…

“E’ tutta sera che me li sbatti in faccia”

Le mani li stringono forte…
i pollici stizzicano i capezzoli che subito spuntano…

“Lo sapevo che ti piaceva”

Ti agiti ancora e io stringo più forte strappandoti un grido…
la bocca affonda affamata a succhiarti un seno…
la lingua danza lungo l’ aureola e sul capezzolo…
lo succhio…
voglio sentirti urlare…
i denti lo stringono…

“Ecco così… grida… mi eccita sentirti gridare”

La mano si infila sotto la gonna…
fruga sopra gli slip caldi e umidi…

“Sei proprio una troia… sei già tutta bagnata”
“No basta… per favore… non voglio”

Le dita ti spingono gli slip fra le labbra…
sussulti e ti scappa un gemito…

“Vedi che ti piace… e adesso mettiti in ginocchio”
“No”

La voce tremante per la paura…
per il piacere che provi e non vorresti…

Ti costringo a inginocchiarti…
la mano ti afferra i capelli…
l’ altra slaccia i pantaloni…
tiro fuori l’ uccello…

“Ho visto come lo guardavi… è grosso come immaginavi ?”

Non rispondi…
scioccata alla vista del mio grosso membro…
rosso e nodoso…
la cappella gonfia di eccitazione…
te lo spingo sulle labbra…

“Succhialo”

Resti immobile con la bocca serrata…

“Ti ho detto di succhiarlo”

Uno strattone forte ai capelli…
gridi dal dolore spalancandola…
te lo spingo a forza fino in gola…

“Non provare a mordermi o è peggio per te”

Inizio a scoparti la bocca…
la cappella preme sul palato…
l’ asta massaggia la lingua…
è così grosso che a stento riesce a muoversi…
lo spingo in fondo fino in gola…
lo sfilo e tossisci…

“Succhialo se non vuoi che ti soffoco”

Ubbidiente inizi a succhiare…
sempre più avida lo affondi muovendo la testa…
la mia mano che ti preme contro di me…
ancora una volta ti fermi per tossire…
respiri a fondo e riprendi a succhiarlo…

“Lo sapevo che ti piace il cazzo… è meglio che succhiarsi il dito… VERO ?”

Te lo sfilo e ti costringo ad alzarti…
La corda stretta ti ferisce i polsi…

“Basta mi fai male”
“Taci troia”

Ti sollevo la gonna…

“Cosa vuoi fare ?”

Abbasso di scatto gli slip fradici dei tuoi umori…

“Non provare a dire che non ti piace… sei fradicia”

Mi metto dietro di te…
ti agiti e contorci…
la mano schiocca sul sedere…
una volta…
due…
tre…
ti calmi…
ormai è inevitabile…
terrorizzata ti rendi conto di volerlo…
di desiderare il mio cazzo…
te lo leggo negli occhi…

Lo afferro e senza esitare te lo spingo fra le labbra gonfie di piacere…
sei così bagata che non fatica ad entrare…
la cappella ti allarga la figa…
è così grossa da farti male…
avanza decisa nella tua carne…
massaggia le pareti…

“AAAAHHHHH… NOOOOOO… Mi fai maleeeee”

Nemmeno ti ascolto…
inizio a muoverlo con forza…
veloce…
lo sfilo quasi completamente…
le labbra che stringono la cappella…
poi lo riaffondo con forza…
te lo senti arrivare in pancia…
urli e gemi…
paura e piagere si mescolano nella tua testa…

“Così… godi troia”

Continuo a scoparti con forza…
i tuoi umori colano copiosi lungo l’ asta…
sulle tue cosce…
ti sento fremere di piacere…
i muscoli della figa che si contraggono…
e il tuo orgasmo che esplode violento…

“Si… si… stringimi il cazzo..e adesso ti faccio vedere cosa succede alle troie come te”

La saliva ti cola sul buchino…
un dito si poggia dietro di te…
ancora una volta ti divincoli urlando…
con il mio cazzo ancora piantato nella carne fradicia e tremante…
ti sculaccio con forza per l’ ennesima volta…
il dito preme…
lo senti violarti dietro…
un dolore intenso quando i nodi solcano il buchino…
accompagno il suo avanzare nella carne con poderose spinte dell’ uccello…
le palle che sbattono contro le labbra con forza…
il rumore osceno della tua figa piena di umori…

“OOOHHH SIII… bello stretto…”
“AAAAAAHHHHH”

Gridi quando te lo pianto tutto dentro…
il dito e il cazzo che si muovono all’ unisono…
il tuo culo che si stringe al pari della figa…
e io che ti scopo più forte…
sono sul punto di esplodere…
di riempirti di sborra…

Mi fermo piantato dentro di te…
sento il dito sulla verga attraverso la carne…

Li sfilo entrambi…
sospiri sollevata e allo stesso tempo delusa…
ringrazzi Dio che sia finita…
che non ti abbia rempita di sborra…
anche se scommetto che ti sarebbe piaciuto…
che saresti venuta ancora sentendo i fiotti caldi colpirti le pareti…

Le mani ti costringono ad inginocchiarti ancora una volta…
ti domandi che intenzioni abbia…
chiudi le gambe…
strette…

Mi metto diero di te…
in piedi a gambe larghe sul tuo culo…
la cappella che preme sul buchino…

“NOOOO…. il cazzo NOOO… è troppo grosso”
eppure non ti agiti più…

“Dai che lo vuoi… adesso ti sfondo questo bel culo”

Le mani allargano le natiche…
il buchino che pulsa di desiderio…
si apre e si chiude…
spingo piano…
la cappella ti allarga e lacera la carne…
urli di dolore…
il suo avanzare non si placa…
senti ogni forma della mia asta…
lo senti sfondarti inesorabile…
sordo alle grida di dolore…
in fondo…
dritto fino in pancia…
pochi istanti e poi inizio a muoverlo lento…
movimenti quasi delicati…
lunghi e decisi…
poi il ritmo cresce…
le spinte si fanno più veementi…
il tuo corpo che vacilla fino ad accasciarti a terra…

Ti seguo col mio uccello ben piantato nel culo…
le mani poggiate al pavimento…
pompo sempre più forte dentro di te…

“OOOHHHHH SIIIIII … SCOPAMI…. SFONDAMI IL CULO…. SONO LA TUA TROIAAAA!!!! ”

Non resisto a queste parole…
sento l’ uccello gonfiarsi…
trattengo l’ orgasmo il tempo di piantartelo con decisione fino in pancia e poi lo lascio esplodere…
sento il tuo corpo fremere ancora una volta quando i fiotti caldi di sborra risalgono nelle tue viscere…
gemo con forza assieme a te…
due orgasmi animali che si rincorrono nella stanza…

Attendo che i corpi si plachino…
riprendo fiato e lo sfilo…
mi alzo…

“Vado a farmi una doccia”

Resti distesa a terra grondate umori e sborra…
rannicchiata…
sconvolta e confusa per quello che è successo…
per come hai goduto…

Il sonno ti prende…
stanca e appagata…

Passa solo una mezz’ ora…
ti risvegli…
ti osservo seduto sul divano…
mezza nuda…
il seno scoperto…
gli slip a mezza coscia…
il sedere rosso per gli sculaccioni…
umori e sborra tra le tue gambe…
sugli slip…
sul pavimento…

“Amore… slegami… voglio farmi una doccia e andare a dormire”
“NO !!!”

“Amore… SMETTILA”
“ok”

Una semplice parola per porre fine a tutto…
in un qualsiasi momento…
ancora una volta schiava e complice…
con la certezza di avere il potere di dire SMETTILA e fermare tutto…
spingendoti al limite che Tu fissi…
e che ogni volta sposti un pò più in là…

Ti slego e ti bacio dolcemente…
Ti aiuto ad alzarti…

“Ti amo”
“Anch’io”

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