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Racconti di Dominazione

Silvana: da compagna di classe a schiava

By 10 Marzo 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa storia fa parte della saga ‘Roberta’: la fidanzata dolce e premurosa di Giuliano che mostra la sua vera indole dominante nei confronti delle persone che detesta attraverso il potere segreto del suo fidanzato (ovviamente immaginario ma al quale lei e alcune sue amiche credono) che consiste nel trasmettere telepaticamente in sogno alle sue vittime le torture che fa a loro attraverso il corpo presunto inerme di Giuliano. In questi capitoli separati dalla storia ‘Alessandra: una schiava inconsapevole’ racconto le storie delle torture che Roberta, da sola o con altre amiche, si &egrave divertita ad impartire a schiave occasionali o comunque con le quali non si &egrave intrattenuta così a lungo come con la povera Alessandra.
Per motivi di lettura non sto a ripetere tutta la spiegazione di come Giuliano abbia convinto le ragazze dei suoi poteri. Eventualmente, se vi piace, andate a leggervi il racconto originale (ancora in fase di sviluppo) che &egrave un misto fra una storia di coppia di due giovani fidanzati e una storia di dominazione che nasce leggera e poi’

Roberta: ‘Senti amore, ma, tu sei in grado di collegarti con chiunque? Voglio dire”
Giuliano ‘Si, ho capito che vuoi dire! Chi e il fortunato questa volta?’
R: ‘Ahahah, Silviana, la mia compagna di classe’
G: ‘Quella con cui fai a gara a chi e più brava?
R: ‘Oggi a scuola ha rotto le palle a tutta la classe, nessuno la sopporta. Per te sarebbe possibile darmela come se fosse l’Alessandra?’
G: ‘Beh, si, certo, unica cosa dovrei vederla almeno una volta: senza un contatto diretto i collegamenti telepatici sono molto più labili.’
R: ‘Non c’e problema, sabato prossimo c’&egrave la pizza di classe; potresti passare a prendermi così ti presento i miei compagni e vedi anche lei. A proposito, dato che di questa cosa ne hai fatto una professione quasi e permetti a altri di sfogarsi a pagamento, per te sarebbe un problema se ne parlassi a Sara che odia come me Silvana? Sarebbe meraviglioso distruggerla assieme”
G: ‘Minchia amore, che avessi un carattere dominante lo avevo intuito appena ti ho conosciuta ma che ti piacesse cosi tanto al punto da voler condividere questa passione con un’amica’. Qui mi stupisci! Comunque non c’e problema, la serva &egrave tua e puoi farne ciò che vuoi. Unica cosa, Sara riuscirà a capire questa storia della telepatia o ci prende per matti?’
R: ‘Beh, se gliela spieghi come l’hai spiegata a me non vedo dove sia il problema, io ti ho creduto. Poi lei sa già qualcosa, in parte glielo hai fatto capire quando parlavi di queste cose prima che ci mettessimo assieme e a lei questa cosa era interessata subito, poi aggiungici che &egrave vendicativa. Sai? Credo che Sara sia anche peggio di me come cattiveria ahahah, povera Silvana.’
G: ‘Ok, intanto vengo a prenderti sabato e poi parliamo a Sara.’
A Giuliano non pareva vero, aveva passato anni a cercare scuse per avvicinarsi ai piedi di qualche coetanea ed ora le occasioni gli stavano piovendo addosso. Prima Monica, l’amica di Roberta che all’insaputa di quest’ultima usava le sue doti telepatiche per martoriare il suo ex, ora Sara in combutta con la sua ragazza. Era entrato in Paradiso senza accorgersene! Decise tuttavia di continuare a non mostrare entusiasmo e di mantenere un approccio distaccato come se stesse veramente facendo una cortesia alla sua ragazza per non far capire quanto fosse lui e non il finto fantoccio ad aver voglia di essere dominato ed umiliato.
Il sabato arrivò e, come concordato, andò a prenderla. La combriccola aveva ormai finito di mangiare e stavano bevendo chi il caff&egrave chi un amaro. Roberta gli corse incontro baciandolo. ‘Questo &egrave Giuliano!’ Disse presentandolo ai compagni’
‘Ciao Giuliano, piacere, Roberta ci parla spesso di te. Venite a sedervi qui, c’&egrave posto.’
G: ‘Ciao, piacere’ Disse tendendo la mano allo sconosciuto interlocutore.
Guido: ‘Scusami, Guido, piacere mio!’
Gi: ‘Ah, ma anche io ti conosco di fama’ sei il famoso Guido”
Prima che Roberta potesse intervenire, la ragazza seduta di fronte a Guido che stava osservando la scena in silenzio, intervenne: ‘ma che bel quadretto: Roberta fra i suoi due amori ahahahah, comunque, scusami, piacere, Silvana’.
Giulio: ‘Silvana, la tua fama ti precede, Roberta mi ha parlato molto di te’ Disse come a ricambiare la gentile sparata che gli aveva appena riservato.
Silvana: Ah, immagino che ti abbia parlato solo bene, siamo grandi amiche, vero Roby?’
Roberta: ‘Oh certo, sei l’amica dei miei sogni Disse strizzando l’occhio a Giuliano.
Guido: ‘Non farci caso Giuliano, queste due si punzecchiano da cinque anni. Credo che se potessero uccidersi senza implicazioni legali assisteremmo ad un macello apocalittico ma’ i teatrini che ci hanno riservato in questi cinque anni mancheranno a tutti noi, vero ragazzi?’
Sara:’ Ciao Giuliano, vedo che hai conosciuto la creme della nostra compagnia ahahah, come va?’
La serata procedette coi compagni di Roberta ancora per un’oretta durante la quale Silvana si divertì a fare la gatta morta con Giuliano il quale colse la palla al balzo per cercare di far in modo che la rabbia della sua fidanzata nei confronti della compagna salisse alle stelle e quindi assecondò la sua parlantina rimanendo però sempre vicino a Roberta in modo da non risultare lui il fedifrago.
Salutati i compagni di classe rimasero solo loro tre: Roby, lui e Sara. Decisero di andare in un pub a concludere la serata parlando di ciò che si erano prefissati. Ed infatti, appena finito di ordinare da bere Giuliano introdusse l’argomento: ‘Dunque Sara, immagino che Roby ti abbia gia parlato della cosa”
S: ‘Sì anche se in realtà me ne avevi accennato già qualcosa anche tu”
Giuliano spiegò nei dettagli tutti i particolari del collegamento telepatico e della sua immunizzazione contro sostanze tossiche grazie alla famosa pillola. Parlò a lungo e rispose a tutte le domande che Sara gli pose.
‘Quindi, in sostanza’- chiese alla fine Sara guadando Giuliano e Roberta ‘ ‘Possiamo far sognare a quella cagacazzi di Silvana di essere la nostra schiava???’
G:’in sostanza si’
R’ Cosa ti dicevo?’
S: ‘E quando possiamo fare una prova?’
G: Per me quando volete, anche ora, il tempo di andare a casa mia’
R:’Sara?’
S: ‘Dite sul serio?? Oh, occhio’ io ci sto!!
Arrivati nella mansarda di Giuliano, si misero comodi e lui versò qualcosa da bere alle sue due ospiti. Rispose ancora a qualche domanda di Sara e poi:
G: ‘Ok, Roby, fai tu gli onori di casa, la vittima &egrave diversa dal solito ma la prassi rimane la stessa’ aiuta tu Sara ad ambientarsi’
R: ‘non credo le ci vorrà molto ahahah comunque non preoccuparti, le insegnerò a calpestarla a dovere ahahahah’
Dopo la solita pantomima, Giuliano diede segno di essersi collegato con Silvana la quale, distesa a terra, quando aprì gli occhi si trovò ai piedi delle sue compagne di classe che sedevano su una sedia e su un divano ai suoi lati.
R: ‘Ciao Silviaaaa, come va?’ Sara: ‘Ma ciao cara da quanto non ci vediamo? Un paio d’ore? ahahah’.
Si: ‘Ciao ragazze, bene, ma che ci faccio qui per terra?’
R: ‘A boh, se non lo sai tu’ dai alzati’
Silvana cercò di rialzarsi ma una forza a lei estranea le impediva quel movimento. Da fuori, Roberta e Sara videro il maldestro tentativo della loro compagna di rialzarsi e ne risero.
R:’Ma cara, perche non ti alzi?’
Si: Non ci riesco’ non capisco’
R: ‘Beh, non possiamo mica star qui ad aspettare i tuoi comodi, oltretutto ci stai letteralmente fra i piedi’ quindi o ti alzi o non lamentarti se poi noi ti usiamo come zerbino. A te la scelta!’ Era chiaramente un modo per preparare meglio la compagna alle imminenti umiliazioni; cosi avrebbero potuto dirle che era lei, dopotutto, a voler essere umiliata e che quindi in fondo non erano loro poi ad essere cosi stronze.
Silvana continuò a tentare di rialzarsi ma, ovviamente senza successo.
R: ‘Beh, senti, dato che ti piace tanto stare a terra, non ti dispiacerà farmi da poggiapiedi no? Ahah’ e nel dire questo le poggiò i piedi sulla pancia.
Sara, rimasta un attimo in disparte per ambientarsi, decise di intervenire: ‘Beh, e io? Avrò bene il diritto anche io di stare comoda pure io o solo Roberta può usare il nostro nuovo zerbino?’ E senza ulteriori indugi calò i suoi anfibi sul viso del fantoccio.
Si: ‘OOOhhhhh ma che fate, siete sceme? Toglietemi subito i vostri fettoni di dosso dai!!! Non mi diverte sto scherzo!!’
R: ‘Ahahah, temo mia adorata che non sia uno scherzo e che ti convenga cambiare subito i toni. Dopotutto sei tu che non ti alzi. Vuoi leccare le suole degli anfibi di Sara? Non credo, quindi riga dritto, credimi, &egrave un consiglio. Guarda che non sono scarpe nuove, sono quelle che aveva anche in gita, ti ricordi che la pigliavi per il culo perch&egrave in autobus puzzava dopo che aveva pestato una merda, vero?’
Si: Oh brutta schifosa, vuoi dirmi che mi stai appoggiando quelle suole merdose sulla faccia? Ma io vi denuncio, vi faccio spezzare le gambe da mio moroso io vi”
R: ‘Ahhhh come la fai tragica, allora dillo subito che vuoi leccarci le scarpe dai”
Si: ‘Toglimi sti anfibi di dosso TROIAAAAAA!’
R: ‘Ok, basta con le carinerie, l’hai voluto tu! LECCA! Lecca gli anfibi di Sara e mettici passione, voglio vederti leccare quelle suole come leccassi il cazzo di Mauro ahahahah’
Sa: ‘Ma Roby!!! Non conoscevo questo lato ahahah, comunque ha ragione, – rivolgendosi alla faccia sotto le sue suole ‘ Lecca bene che voglio un lavoro ben fatto!’
La novella schiava comincio a leccare fra mugolii di protesta: ‘Come ci riuscite??? Slurp’ slurp”
Sa: ‘Oh Roby, questa sta veramente leccandomi le suole, sento il fruscio della sua lingua sulle piante dei piedi attraverso la suola ahahahah non ci credo!!!’
R: ‘Eheh, vedi com’e brava la nostra lecca suole?’
Sa: ‘Come si sta li sotto? Ti piacciono i miei anfibi?’ Disse Sara scostando leggermente le suole per guardarla negli occhi
Si: ‘Mi fanno schifo, ho la bocca impastata di polvere e peluria’ bleahh’
R: ‘E no!!! L’igiene prima di tutto, se hai la bocca sporca poi come puoi pulire bene le suole alla nostra amica Sara?’ E dicendo questo si avvicino al volto di lei e, tenendosi i capelli affinch&egrave non le cadessero in avanti, le disse: ‘Apri la bocca!’ e appena le obbedì, vi fece sciovolare dentro un copioso sputo. Silvana stava per richiudere la bocca quando, inaspettatamente, la punta dell’anfibio di Sara le batt&egrave il mento facendole capire di mantenerla ancora aperta. Senza dire nulla, la compagna segui l’esempio di Roberta e sputò anch’essa in bocca alla sottomessa che si ritrovò la saliva delle due ragazze ristagnare nel palato dove ora galleggiavano i residui di sporco delle scarpe di Sara.
Roberta con un calcetto dato con la punta delle sue all star chiuse la bocca del fantoccio. ‘Ingoia!, da brava! Visto, non era poi cosi difficile’ ti abbiamo anche aiutata. La prossima volta però non potremo darti tutti sti aiuti, magari avremo da fare e non potremo star sempre a conversare col tappeto, non ti pare?’
Silvana aveva perso lo smalto ribelle e non parlava. Cercava di capire la situazione. Si trovava agli ordini delle sue compagne con le quali vigeva da sempre un rapporto di finta cordialità che mascherava un antipatia reciproca maturata negli anni di scuola dispetto dopo dispetto ripicca dopo ripicca. Decisamente non era in una buona posizione!
Sa: ‘Che possiamo farle ora?’
R: ‘Quello che vuoi’
Sa: ‘No perché’ se non ci sono limiti’ io dovrei andare in bagno”
Roberta fu spiazzata da quella proposta. Lei usava i poteri di Giuliano da due mesi e, nonostante l’avesse pensato, non si era mai spinta tanto avanti. Questa qui, dal nulla era già pronta a fare tanto? Allora forse non era l’unica a porvare piuacere nel sottomettere e umiliare. Tuttavia le dava fastidio essere superata da un’amica anche se non sapeva bene perché.
R: ‘Ahahah, cosa dici Silvana? Hai sete? Hai sentito Sara? &egrave così magnanima che ti offrirebbe uno special drink, che te ne pare’
Il terrore invase gli occhi della parodia umana ai loro piedi.
Si: ‘Vi prego, vi scongiuro, no’ no’ no!!! Giuro farò tutto quello che volete ma vi prego risparmiatemelo!’
R: ‘Beh, a parte il fatto che farai tutto quello che vogliamo a prescindere ma’ dai dimostraci cosa faresti per noi senza bisogno che te lo ordini e, se ci stupisci’ per stavolta non ti pisceremo in gola ahahahah’
Silvana, presa dalla forza della disperazione, cominciò a leccare e baciare le scarpe di entrambe le aguzzine. Dopo un po’ prese a slacciare con i denti le scarpe per togliergliele. Cominciò con le All Star di Roberta che per l’occasione non aveva indossato i calzini e finì con gli anfibi di Sara che invece aveva i piedi avvolti da calzettoni di spugna. Fu Roberta la prima a metterle i piedi in faccia. L’odore era veramente nauseabondo ma, per il terrore di finire la serata bevendo piscio, Giuliano (perché al di là di tutta la commedia era lui ai loro piedi), cominciò a leccare con passione ed ingordigia quelle estremità sudatissime e, per non lasciar scontenta Sara, con le mani prese a massaggiarle i piedi.
Sa: ‘Mamma mia Roby, che tanfo!!! Ma cos’hai, non lavi i piedi da un mese?? Troia, lecca alla svelta e togli quel sudore o mi farai morire asfissiata! Ed entrambe le aguzzine si misero a ridere.
Mentre Silvana continuava con cupidigia a leccare i piedi della ragazza scalza, Sara si tolse i calzini mettendo anche lei i piedi sulla faccia del fantoccio affianco a quelli dell’amica. Ora lo zerbino umano aveva quattro piedi nudi (e decisamente fetenti) sopra di sé. Nel frattempo Roberta, approfittando di non esser vista dal fantoccio coperto dai loro piedi, prese il cellulare ed inviò un sms. Un istante dopo il cellulare di Sara squillò al suo fianco. Sara ricevette, capì e non disse nulla ma si accinse a leggere:
MI PIACEREBBE PISCIARLE IN BOCCA MA NON SO SE GIULIANO ABBIA PRESO LA PASTIGLIA. NON VOGLIO RISCHIARE CHE SI BEVA LUI LA TUA PIPI’.
Sarà guardò l’amica con un cenno di intesa poi, disse: ‘Va bene dai sgorbio, per stasera hai scampato il pericolo’ ma chi ti ha detto che dovessi pisciare? Ahahahah’
Anche Roberta rise e diedero ordine a Silvana di rimettere loro le scarpe e la salutarono dicendole che si sarebbero riviste presto.
Dopo pochi istanti Giuliano tornò in sé e si fece raccontare come fosse andata. ‘minchia ragazze, se questa &egrave stata la vostra prima sessione a due, la prossima volta che le farete?’
R: ‘Eh, al proposito Sara vorrebbe sapere se può”
G: ‘Sì, ho capito, nessun problema’ fate quello che volete, io la pastiglia la prendo sempre prima di una seduta, quindi’ fate voi’
Sa: ‘Siiiii, non vedo l’ora!!! La prossima volta glielo facciamo vero Roby’
Roberta assentì ma senza entusiasmo. Voleva essere la prima a farlo, da sola e’ ad Alessandra!

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