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Racconti di Dominazione

Sogno di un pomeriggio di mezza estate

By 16 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Pomeriggio d’estate, in ufficio, pesante l’atmosfera e insopportabile il caldo, malgrado il condizionatore.
Il corpo è sudato e spossato, il desiderio di essere altrove occupa ogni spazio dentro di me…. e i segni del desiderio…. ‘quel desiderio’ si fanno prepotenti, come i capezzoli che si ergono decisi contro il cotone della maglietta …. come un irrefrenabile tremito delle gambe, che tenta di mascherare la necessità di placare l’ansia, l’arsura che c’è proprio lì tra le cosce…. vorrei toccarmi…. lì, proprio lì…. ma c’è la mia collega nella scrivania di fronte…. il capo che entra ed esce continuamente a portare pratiche….
Ma la mia mente è fissa ‘là’… dove il clitoride, gonfio e ingigantito dalla voglia, sfrega conto il tessuto ormai umido delle mie mutandine…. la mente è là, tra le mie pieghe intime… là dove si reclama la pressione delle mie dita…. là dove vorrei…. ma non posso intervenire…
I pensieri vagabondano, non riesco a trattenerli, seguono le farneticazioni raccolte in chat.. oscure suggestioni sulla capacità della mente stessa di evocare corde e legami forti, fatti di nulla , eppur indissolubili ….
Raccolte da chi non so, non riesco a capire l’identità dello sconosciuto che, con un nome improbabile, mi conduce, non so nemmeno io come, per sentieri scoscesi e arditi…. mi suggerisce, no, mi corregge subito , LUI non suggerisce, LUI ordina…
Mi ordina.. mi ordina? Ma se era proprio quello che volevo… e non osavo fare…
mi ordina di toccarmi, di immergere le dita dentro il mio antro umido e buio…ricco di palpiti, denso di tremori….
‘Non posso’ penso,’ anche se lo vorrei….’ma se entrasse qualcuno, un cliente, come farei a dargli retta?
E il cliente entra.. entra e si dirige verso di me, mi guarda fisso negli occhi con i suoi….
Occhi magnetici, a cui non si può dire no
Ha una mela in mano…. la ‘mia’ mela…. quella dell’immagine del mio profilo..
Non parla, ma so cosa vuole….sento i suoi pensieri… i suoi pensieri che mi legano…. sento le sue mani che percorrono la mia pelle…. si soffermano sul collo… sui seni… poi sul ventre….poi più giù….
Le sue mani leggere come ali di gabbiano… eppure forti come morse d’acciaio
I suoi pensieri mi attraversano la testa, mi tagliano come lama affilata … s’imprimono nella mente come marchio di fuoco…. mi scuotono di fremiti irrefrenabili, li sento chiari come parole nitide, eppur mai pronunciate.
‘Chiudi gli occhi e accarezzati tra le cosce…. qui..ora… immergi le tue dita nei tuoi umori… scava!
…. le tue dita sono le mie dita… la tua mano è il mio cazzo che ti scopa!
Voglio vedere quanto godi troia, insaziabile puttana…. la senti la mia verga che ti penetra? Le senti le mie spinte che ti distruggono le reni? La senti la tua figa come gocciola… lo senti il tuo piacere che ti sfianca…. che continua.. che non si ferma…
Esplodi ora, il tuo orgasmo qui! Adesso! A questa scrivania! Con la collega che ti guarda e non capisce! Esplodi il tuo orgasmo e controllati, fai in modo che lei non se ne accorga! Godi e lasciati trasportare, ma con la mente vigilie!Urla il tuo piacere…urla nel silenzio!’
E nel silenzio io urlo…. e nel silenzio io godo… e nel silenzio io obbedisco…. e nel silenzio io divento femmina …..
Apro gli occhi spossata e sfinita, mai orgasmo è stato così devastante!!
La collega ignara prosegue il suo lavoro, volgo gli occhi in giro alla ricerca di LUI.
LUI non c’è… sarà uscito, penso, proprio nell’attimo in cui ho perso il controllo…
‘Dov’è il cliente di prima?’ chiedo alla collega. Lei trasecola, non sa di che cliente stia parlando. ‘Quello con la mela in mano’ spiego io.
Lei mi guarda sempre più stupita, poi si alza e mi si avvicina, mi pone la mano sulla fronte: ‘ Qui non è entrato nessuno per tutto il pomeriggio e tu hai un febbrone da cavallo, l’ho detto io che con questo condizionatore così forte gli sbalzi termici sono deleteri! Adesso vai a casa e ti curi, la giornata è finita. Non preoccuparti, parlerò io al capo… non occorre che ti fermi a spiegare….’

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