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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

Spalato capitoli 4 e 5

By 13 Febbraio 2020No Comments

Capitolo 4

Dopo quel primo pomeriggio e sera passati assieme, ci venne quasi spontaneo organizzare le giornate e le serate come se ci fosse stato un accordo che avremmo passato assieme ogni momento della nostra convivenza.

Così la mattina dopo, come poi lo avremmo fatto per tutto il resto della villeggiatura, scendemmo per la colazione assieme, poi andammo al mare nella parte riservata ai naturisti , mentre , al pomeriggio, alternammo giri per la città o nei paesi vicini.

Come avevamo fatto la sera precedente , cenammo in camera , per poi ritrovarsi sul terrazzo , ai bordi della piscina, per trascorrere la serata, unico momento della giornata che non era programmato , per cui era il momento più atteso da tutti ,perché era il momento in cui si “ studiava il nemico”, visto che discorsi, gesti ,allusioni , durante la giornata erano stati tutti rivolti a scoprire sino a che punto si sarebbe potuto spingere il nostro stare assieme.

Naturalmente, i duellanti eravamo io ed il nostro amico, lui con un comportamento attivo, azzardando gesti e comportamenti sempre più espliciti nei confronti di Laura , io passivo, lasciando che prendesse sempre più confidenza con lei, senza intervenire o reagire, per scoprire sino a che punto si sarebbe spinto.

Sin da quel primo mattino, lui diede il buon giorno a Laura con un bacio, casto e puro, che costituiva, però, una confidenza che avrebbe potuto mettermi in imbarazzo, ma, visto che da parte mia non c’era stata alcuna reazione negativa, lui volle, evidentemente, sfidarmi, ripetendo quel gesto all’una di notte quando ci demmo la buonanotte, dopo che per tuttala giornata , ogni volta che lei faceva qualcosa per cui lui decideva di elogiarla, lo faceva con un brava ed un bacio.

Nei due giorni successivi lui non fece nulla per nascondere la sua intenzione di entrare, in qualche modo, nella nostra vita o, forse , è più esatto dire nella vita di lei, cosa che , però, lui sapeva benissimo che non avrebbe mai potuto fare senza la mia approvazione

Quando uscivamo era lui a consigliarle cosa indossare, che misura di tacchi mettere

Al mattino , sugli scogli, era lui a sceglierle la piazzola su cui sdraiarsi, in modo che lei fosse ben in vista ai tanti uomini soli in cerca di un’avventura

Alla sera, in terrazza, sedeva sempre vicino a lei e, sempre più spesso, indugiava con la mano appoggiata ,distrattamente, sulla sua coscia nuda, sempre più vicina all’inguine, e ,quando la invitava a ballare, non nascondeva più il principio di erezione del suo cazzo appoggiato al basso ventre di lei

Quel quarto giorno, a notte fonda, mentre la moglie di lui era già andata a letto ,mi fermai sul terrazzino e , appoggiatomi con la schiena sullo stipite della porta, guardavo il mare ed il cielo stellato di quella calda notte d’agosto ed, intanto, pensavo a cosa avrei dovuto fare con Laura e con il nostro nuovo amico , visto che era evidente come lei si sentisse lusingata dalle attenzioni che le riservava quell’uomo, e lui che si faceva sempre più intraprendente nell’elogiare la sua bellezza e sensualità con l’intento di entrare nelle sue grazie .

Mentre ero immerso in questi pensieri , Laura fece capolino sulla porta e mi chiese perchè non venivo a letto.

Era bellissima nella sua nudità, priva di ogni segno di trucco, con i cappelli sciolti sulle spalle , per cui mi venne spontaneo prenderle una mano e tirarla verso di me, facendole appoggiare la schiena contro il mio corpo perchè potesse ammirare assieme a me il panorama che avevamo dinanzi ai nostri occhi.

Lei, come sempre, si lasciò trasportare da questo gesto d’amore e condivise con me il piacere e l’eccitazione del contatto dei nostri corpi nudi e si abbandonò contro il mio petto, con il culetto pronto ad accogliere nel suo solco il mio cazzo in erezione.

Abbassai le braccia ed incontrai le sue mani e , chiusi i polsi nelle mie ,portai le sue braccia sul suo petto ad incrociarsi sul seno, sopra i capezzoli turgidi per l’eccitazione che stava provando,

Abbassai quelle mani e le incrociai, una sopra l’altra sopra la sua figa, con i palmi rivolti verso l’interno perchè potesse godere di quel contatto delle sue mani con il suo sesso, gesto che tante volte aveva dato inizio ai nostri rapporti intimi

Credo che in quel momento d’estasi stessimo entrambi ad occhi chiusi, quando, accanto a noi si materializzò la figura del nostro amico ,alla ricerca di entrambi, perchè eravamo spariti senza scambiarci la buona notte.

Nonostante l’attimo di sorpresa, non cambiammo la nostra posizione e lui, evidentemente sorpreso ed imbarazzato, ci chiese scusa per l’intrusione, ci diede la buona notte e si sporse con il corpo contro quello di Laura per darle il solito bacio della buona notte.

Non so cosa mi prese, ma in un istante il mio cazzo, che era tranquillamente disteso nel solco del culo di Laura, si irrigidì, il cuore si mise a battere in un attacco di tachicardia, e senza rendermi perfettamente conto di quello che stavo facendo, con la mano che stringeva ancora il polso destro di Laura , girai il polso di quella mano verso l’esterno e, con le dita sentii quella mano appoggiarsi sul cazzo dell’uomo che la stava baciando e che non ero io.

Credo che tutti e tre perdemmo la lucidità mentale per qualche istante, per riprenderla, subito dopo,, quando Laura, per prima, chiuse la mano attorno a quel grosso cazzo, il nostro amico che non ci pensò affatto a tirarsi indietro mentre lei lo toccava, ed io che, messe le mani sulle spalle di Laura la spinsi in basso fino a farla inginocchiare e , preso in mano il cazzo di quell’uomo, lo strusciai più volte sul suo viso per poi infilarglielo decisamente in bocca.

A quel punto anch’io potevo dire “ il dado è tratto ““

Capitolo 5

Lei era inginocchiata tra noi due che ci guardavamo diritti negli occhi a pochi centimetri l’uno dall’altro,quasi a sfidarci , mentre sentivamo lei che passava da un cazzo all’altro con evidente piacere .e non sapevamo quale ruolo sarebbe spettato ad ognuno di noi da quel momento in poi, sino a quando io non ce la feci più e sborrai, e sentii lei che toglieva la mano dal mio cazzo per dedicarsi esclusivamente a quello dell’uomo che mi stava di fronte .

Mi sembrò di vedere un sorrisetto disegnarsi sulle labbra dell’uomo, mentre appoggiava entrambe le mani sulla testa di Laura per guidarla in quel gesto di sottomissione estrema

Allora abbassai lo sguardo e mi spostai , andandomi a sedere su una poltroncina per assistere al loro rapporto sino a quando lui non le venne in bocca. Allora mi alzai e per testimoniare che aveva vinto lui e riconoscere la sua supremazia nei prossimi rapporti che avremmo avuto con lei, mi avvicinai a mia moglie e la baciai entrando con la lingua in quella bocca che aveva ancora il sapore dell’altro uomo

Quello che accadde quella notte era stato un fatto importante, ma che poteva anche essere interpretato come un episodio isolato e così , credo, lo considerasse e lo temesse il nostro amico che ,per poter andare oltre, aveva bisogno di un consenso esplicito, da parte mia e lo ottenne quando fece sì che sua moglie incominciasse a corteggiarmi .

Seduta vicino a me coglieva ogni occasione per prendermi la mano e portarsela su un seno perchè sentissi quanto le batteva il cuore, e, poi, la riaccompagnava in basso appoggiandola sul suo inguine o , per metà, sulla figa,

Oppure era lei ad appoggiare la sua mano sul mio inguine o sul mi cazzo sino al quinto giorno della nostra convivenza quando lei, con una scusa banale, si chinò e , davanti a tutti ed in modo deciso, me lo baciò, affermando che era tanto bello che non aveva potuto farne a meno .

Era evidente a tutti che quel gesto le era stato suggerito dal marito che , a questo punto, chiese a Laura, con tono deciso se , invece, il suo non le piacesse e, quando lei gli rispose che non era vero , lui le chiese perchè, allora, non lo baciasse ,anche lei.

Quelle parole risuonarono nel silenzio della notte non come uno scherzo, ma come un ordine che ci colse entrambi impreparati

Bisogna tenere presente che , sino alla sera prima, Laura ed io non avevamo mai fatto sesso in presenza o, meglio ancora, con la partecipazione di altre persone

Si vedeva chiaramente che era imbarazzata e mi guardò confusa, ma io le sorrisi, allora lei si chinò e pose le sue labbra sulla cappella dell’uomo, cosa che, sono certo, lei fece non per obbedienza, ma per il desiderio di ripetere quello che era avvenuto la sera prima

Lui aveva il cazzo ben eretto ed era incredibilmente eccitante vedere le labbra di lei che lo baciava per tutta la sua lunghezza,

Era come se qualcuno avesse acceso l’interruttore della luce

Lei stava per rialzare la testa quando lui, alla presenza di tutti, le pose le due mani sulla nuca bloccandola in quella posizione, si sistemò più comodamente sulla poltrona inarcando leggermente il bacino.

Dopo pochi secondi di immobilità assoluta ,vidi la testa di lei che incominciava a muoversi leggermente prima verso l’alto e verso il basso, poi roteando, cosciente che io la stessi guardando

Lui chiuse gli occhi, evidentemente soddisfatto, e spostò una mano sotto il busto di lei e prese in mano un seno, lo strinse per poi concentrarsi su un capezzolo strizzandolo tra le dita.

Era chiaro a tutti che lei lo avesse in bocca e lo stesse succhiando, com’era evidente che quelle strizzatine del capezzolo non fossero del tutto indolori per lei

A quel punto la moglie, anziché occuparsi di me, si inginocchiò davanti a mia moglie che era seduta e piegata con la testa sul cazzo del marito e ,con le dita, le allargò le grandi labbra ed incominciò a titillarle il clito con la lingua

Laura incominciò a godere .

La mancanza di ogni reazione da parte mia convinse l’uomo che avevo effettivamente accettato di sottomettere lei ed, indirettamente, anche me stesso al suo volere , quindi, senza preoccuparsi più di nulla, allontanò la testa di Laura e della moglie, prese Laura per mano e la condusse in camera nostra .

Fù la donna che si alzò per prima e, tendendomi la mano, mi invitò ad andare a vedere cosa stessero succedendo in quella camera.

Lo spettacolo che si presentò ai nostri occhi credo fosse il più eccitante possibile, con lei sdraiata

su un fianco e lui che le teneva una gamba sollevata ,lunga distesa a 90 gradi e, seduto tra le due gambe, che la penetrava tanto profondamente che sembrava volesse introdurre in quella figa anche i due grossi coglioni che si schiacciavano con forza contro quella stretta apertura.

Lei rantolava come un animale ferito sotto i colpi poderosi dell’uomo , rantoli interrotti continuamente da respiri affannosi per l’orgasmo che quel cazzo le procurava.

Lui le sborrò dentro quasi subito, probabilmente eccitato dalla mia presenza.

Quando lei , sfinita, si girò sul letto, mi colpì il fatto che avesse il culetto tutto arrossato, e le tette con pallidi segni, pallidi , ma comunque evidenti.

Da quel momento la nostra vacanza subì una svolta.

C’era una sola cosa ancora da chiarire

Era evidente che tra noi quattro s’era creata un’incredibile e, sino a quel momento, impensabile affinità sessuale.

In nostro amico era, evidentemente, un dominante, un master, abituato ad imporre alla sua amante un rapporto sessuale improntato alla sottomissione , all’umiliazione, all’obbediente accettazione di ogni trasgressione, situazioni , queste, che soddisfacevano appieno l’indole naturale di mia moglie, sempre alla ricerca di un rapporto dove, accanto al piacere, violenza e dolore fisico fossero una componente secondaria, ma non necessariamente estranea , al rapporto sessuale.

Il comportamento di quell’uomo esaltava Laura che, nella sua condizione di sottomessa costretta ad accettare e subire la volontà dell’uomo,trovava la giustificazione per superare il senso di colpa che le procurava l’enorme eccitazione e piacere fisico che provava in un rapporto sessuale con un estraneo , ed, in questo modo, trasgredire e superare i principi educativi che le erano stati imposti sin da bambina

La sottomissione di Laura era apprezzata anche dalla moglie del nostro amico che in Laura avrebbe trovato una perfetta compagna di giochi, pronta a sottomettersi a lei per soddisfare i suoi desideri saffici.

L’unica posizione non chiara , sia agli occhi di lui che di Laura, era la mia, essendo entrambi incerti sul come giudicare il mio non reagire di fronte a quella scopata, al comportamento di lui ed all’obbedienza di lei., atti che non potevano trovare la loro giustificazione in quel semplice bacio sul cazzo che l’altra donna mi aveva dato.

La verità era molto più semplice e consisteva nel fatto che tutta questa situazione aveva risvegliato dentro di me dei sentimenti che credevo scomparsi dalla mia vita, come l’attrazione che provavo nel partecipare ad un rapporto sessuale con i compagni di scuola, o assistere, non visto, ai rapporti sessuali che mia madre aveva con i suoi amanti

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