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Racconti di DominazioneTrio

Un Castello, il suo Re, e le sue segrete

By 7 Novembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Catene, sangue, amore e potere. E tanti corpi di donna che ansimano. State per entrare nelle segrete del Re Alexandler.

Alexandler aveva un castello speciale. Era diviso in due: la parte sopra la superficie, la parte del Sole, e la parte sotto la superficie, quella della Luna. Per costruire l’una si chiamarono i più grandi ingegneri, per ergere le torri fino al cielo. Per scavare l’altra Alexandler scavò in grande profondità, per trovare se stesso. Per scoprire chi lui fosse veramente.

Il suo potere attirava le donne più belle del regno, nobili, calde, in cerca di un uomo di fuoco.
Aveva ospiti quel giorno. Il generale Caster e la sua figlia dai neri capelli. La contessa Madlaine. Durante la cena lei continuava a guardarlo negli attimi in cui lui non la guardava. Lui la sentiva. E sentiva che dopo cena lei avrebbe fatto in modo che loro si incontrassero. I suoi occhi parlavano, molto più di quanto lei volesse.

Così il generale Caster raggiunse la sua stanza, e le guardie scortarono Madlaine nella sua. E Alexandler, che di solito a quell’ora andava nelle segrete, si fermò invece nella sua stanza. Non trascorse molto tempo, e qualcuno bussò alla sua porta. Era una guardia.

-Mio Re, la contessa Madlaine mi ha mandato per portarle i suoi ringraziamenti per la piacevolissima serata, e dice che le stelle di questa notte le parlano e le dicono cose magnifiche

Il Re si voltò, raggiunse un suo armadio, prese un mantello di seta rossa e lo diede alla guardia.

-Torna dalla contessa, e dille che usi questo mantello per coprirsi mentre dal balcone ascolta le stelle

La guardia partì
E ovviamente ritornò

-Mio Re, la contessa Madlaine dice che il vostro mantello non &egrave sufficiente.

-Puoi concludere qui il tuo turno, raggiungi le tue stanze.

Alexandler camminò tra i corridoi del suo castello fino alla stanza dove alloggiava la contessa. Bussò alla porta. Lei arrivò, convinta di trovare la guardia. Aprì di scatto, si trovò davanti il Re. I loro sguardi si incrociarono, finch&egrave lei non abbassò lo sguardo. Lui la metteva in soggezione.

-Mio Re, non volevo disturbarla. Non dovevate scomodarvi.

-Buonasera Madlaine. Ti guardavo durante la cena. Sei un bellissimo fiore. Sono qua per accertarmi che tu possa ascoltare le stelle, come a te piace.

Madlaine arrossì. Non sapeva cosa dire. Il Re era immobile davanti a lei, e non faceva alcun movimento. Toccava a lei fare una mossa. Non poteva fare altro. Andò verso il balcone.
Il Re Alexandler la seguì.
Arrivarono sul balcone. Lei guardava verso il cielo, tenendo le mani appoggiate alla cinta.
Il Re si fermò dietro di lei. Le sue spalle erano larghissime, e la contessa, pur essendo una donna alta, al suo fianco sembrava una bambina.
Prese il mantello con le braccia, e in un solo gesto avvolse lei nelle calde stoffe, e la abbracciò.

-Mio Re non..

Non sapeva nemmeno lei cosa stava per dire. E allora non disse niente e restò immobile.

-Contessa io tra poco dovrò lasciare questa stanza

La frase finì lì. Non c’era altro da dire. Lui sarebbe uscito, e lei lo avrebbe seguito. Lo sapevano entrambi.

E così, pochi istanti dopo, lui la liberò dal suo abbraccio, si voltò, e si incamminò verso l’uscio della stanza. Lei lo seguì. Prima di uscire lui si fermò, le guardò il volto, le guardò il seno, le mise una mano tra i capelli, e mosse la sua testa, prima da un lato e poi dall’altro. Lei si faceva guidare in ogni movimento, si lasciava studiare.
Poi lui si voltò e imboccò il corridoio. Lei dietro.
Attraversarono l’ala degli alloggi, salirono per le scale che portavano alla torre del Re,ma non salirono in torre. Arrivarono in un salone, dove c’era un camino immenso. Potevano starci 10 persone in piedi dentro nel focolaio. Il Re entrò nel focolaio. Il focolaio che di giorno era sempre acceso. Le sue mani raggiunsero una fessura, e dopo qualche rumore metallico, nel camino si aprì una porta. Il Re entrò. E Madlaine dietro. C’era buio, e c’era una scala ripidissima e stretta che scendeva per tantissime lunghezze.
Madlaine voleva entrare nella vita di Alexandler, e quella era la scala di accesso. Lo sentiva. Stavano per entrare nella parte della Luna.
Arrivarono in fondo alla scala. Il corridoio si allargava, e sulla sinistra c’erano delle porte. Prima di incamminarsi nel corridoio il Re si soffermò. Guardò Madlaine negli occhi, per capire se lei era pronta. Lo era.
E così lui aprì la prima porta di sinistra ed entrò. C’era una stanza con un letto, e un lume acceso, ma tenue.

-Spogliati

Madlaine sentì un brivido, e subito sentì bagnato in mezzo alle sue gambe. Cominciò a rimuovere i suoi veli.

-Non qua. Vai sul letto a spogliarti.

Così lei raggiunse il letto. Lui restò sull’uscio. Non appena lei fu nuda, e lui la vide in tutta la sua bellezza, chiuse la porta ed uscì. Lei rimase nella stanza. In ascolto. Sentì il suono di una chiave e di un lucchetto pesante. Poi di catene ferrose. Il Re stava già tornando, ma dai passi sembrava ci fosse qualcuno con lui. Si aprì la porta.

Era Alexandler, con una donna nuda davanti a se. Lei guardava in terra, ed aveva le braccia incatenate dietro la schiena. Madlaine si agitò. La sua mente faceva pensieri di ogni genere, ma le sue gambe ormai erano in fiamme e i suoi umori inarginabili. La confusione la portò in uno stato di torpore. Il Re raggiunse il letto, insieme alla donna nuda.
Madlaine non aveva mai visto una donna nuda. Era figlia unica e la sua vita era fatta solo di tradizioni. Le due donne si guardarono. Negli occhi della donna nuda non si scorgevano pensieri, solo la voglia di essere posseduta. Madlaine era sempre più confusa, e non sapeva cosa fare. Il Re lo capì. Prese le catene della donna, liberandole quindi i polsi. Non appena fu libera si toccò il sesso e chiuse gli occhi, mentre si rotolava nelle coperte. Alla vista di quella scena Madlaine, nuda anche lei, fece per avvicinarsi alla donna nuda, attratta dal suo godere. Ma il Re le prese un polso. Quel polso era ora immobile nello spazio, e i pensieri di Madlaine congelati. Alexandler prese quindi le catene, le fissò alle estremità del letto e cominciò a legare i polsi di Madlaine, aiutato dalla donna nuda. La contessa non opponeva resistenza. Aveva gli occhi chiusi e si era completamente abbandonata. Fu legata a gambe e braccia aperte, a pancia rivolta verso l’alto. Sentiva un po’ di freddo, e sentiva brividi sulla schiena, fra le gambe, e sentiva i suoi capezzoli eccitarsi come mai prima.
La donna nuda si stese sopra di lei, cominciò ad annusarla. Madlaine sentiva i suoi capelli scorrere sul suo corpo. Si stava avvicinando al suo sesso. Madlaine stava per esplodere. Non appena la donna nuda portò il suo volto tra le gambe della contessa, lei cominciò ad ansimare. La stava massaggiando con la lingua e le labbra. Madlaine cacciò un urlo, soffocato tra i corridoi delle segrete, che echeggiava e attraversava tutte le porte di tutte le stanze buie. Era un orgasmo che non aveva mai provato prima. E mentre le due donne liberavano tutte le loro voglie, una incatenata e l’altra libera di fare qualsiasi uso volesse della prima, il Re cominciò a liberarsi dei sui regali indumenti. La donna nuda sentì la cintura del Re cadere. Si mise a quattro zampe sopra la contessa e la fissava negli occhi. La contessa era ancora ansimante dal primo orgasmo, ma ne voleva un altro. Fece per alzare il volto e raggiungere il volto della donna nuda. Ma non ci riuscì. Lei non voleva.
In quel momento il Re arrivò alle spalle della donna che lo aspettava a quattro zampe. Stava per penetrarla, e Madlaine stava per vedere ogni espressione di piacere, da pochi centimetri del volto di lei. La donna nuda stava per essere posseduta dal suo Re, sopra di lei. Un altro fiume di umori le riempì le gambe. Il Re cominciò a dominare la donna, il letto faceva rumore, Madlaine tirava le catene con i polsi, come per abbracciare la donna, ma non poteva. La vedeva godere, vedeva i suoi occhi, la sua bocca aperta, sentiva ogni respiro, ogni ansimo. Stava per impazzire. A un certo punto i suoi capezzoli cominciarono a sfiorare i capezzoli della donna che stava sopra di lei. Cominciarono ad urlare entrambe. E mentre il Re la dominava sempre più fortemente, raggiunsero insieme l’orgasmo. Madlaine era devastata dal piacere. Continuava ad urlare, i suoi polsi bloccati dalle catene cominciarono a sanguinare. Il Re con un rapido gesto buttò la donna nuda sul pavimento, e rimase da solo con la contessa sul letto. Portò il suo sesso alla bocca di lei, che non aspettava altro. Voleva baciarlo finch&egrave non si sarebbero consumate le sue labbra. Passarono ore, ma lei non si saziava. Il Re allora la liberò. Le diede in mano le catene e le disse: vai nel corridoio, entra nella seconda porta, scegli una donna e portala qua incatenata. &egrave il tuo turno di essere posseduta, mentre guardi negli occhi una mia schiava.

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