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Racconti di Dominazione

Una donna normale

By 3 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevano litigato. Il motivo era sempre lo stesso. Lui aveva due figli dalla precedente relazione che ogni 15 giorni venivano a trascorrere il fine settimana da loro e che ancora non avevano accettato la nuova compagna del padre.Una figlia di 16 anni ed un maschio di 12. Per lui era difficile prendere una posizione e spesso erano discussioni. Avevano adibito una camera a loro uso con un letto a ponte e un altro che si trasformava in divano. Anche questa scelta era stata difficile. Alla fine lui scelse letti metallici comperati all’ikea. Con le loro sbarre ricordavano i letti di ospedale se non fosse che lei aveva reso tutto più vivace con la coloritissima biancheria da letto e da divano. Quella sera discussero a causa di una battuta poco felice fatta da lei sulla scarsa propensione al dialogo dei ragazzi. Ora era pentita, come tutte le altre volte. Per cui quella sera mentre lui guardava la TV decise di rendersi sexy e di concludere la serata in modo bollente. Pensò di indossare quel minivestito plissettato che a lui piaceva tanto. Tacchi alti e rossetto vivace avrebbero aggiunto un tocco di libidine in più. Mentre era in bagno già immaginava l’espressione di lui, ma pensando a come l’avrebbe presa lui si sentiva eccitata. Un ultimo sguardo allo specchio. Capelli sciolti o raggruppati? Decise di farsi la coda, molto più pratico, pensò. Una goccia di profumo; era pronta! Uscì dal bagno e con passo malizioso si avviò verso il salone. Era buio, solo il riflesso della televisione e la voce di un narratore…………….era un documentario. Appena varcata la soglia del salone sentì un braccio
cingerle i fianchi, un’altra premuta sulla bocca. Cercò di svincolarsi, si dibattè ma un ginocchio premuto contro la sua schiena inarcandola violentemente la fece desistere. Una voce d’uomo le sussurrò “fai la brava, non ti agitare e tutto andrà per il meglio”. Il terrore la pervadeva tutta e non riusciva più a muoversi. La mano sulla bocca poi, le toglieva quasi il respiro. Udì un’altra voce che diceva “portiamoli di là” Una benda le coprì gli occhi e subito dopo si sentì spingere dall’uomo che la teneva ferma. “Qui andrà benissimo” disse uno. Capì che c’erano almeno due uomini e si rese anche conto che erano nella stanza dei ragazzi. Si sentì afferrare i polsi e venne legata al letto a ponte con una cinghia, le braccia in alto. Il petto contro il montante della stuttura metallica. L’uomo dietro di lei le strinse ancor più la mano sulla bocca e avvicinandosi con la bocca all’orecchio di lei, tanto che ne potè sentire il calore del fiato, le mormorò con voce decisa “ora toglierò la mano dalla tua bocca ma, se oserai urlare o emettere qualsiasi suono sarà peggio per te…………hai capito?” Lei fece cenno di sì quasi impercettibilmente. Era sempre più spaventata. Cosa mai volevano? Da dove erano entrati? Una voce la distolse da questi pensieri “tuo marito è qui, legato e imbavagliato sul divano, e gli faremo vedere come montiamo una vacca come te” “Nooooo” urlò lei e subito una mano a tapparle la bocca. “Cosa ti avevo detto? Caccia un altro urlo e sei morta? Capito troia?” Le sgorgarono le lacrime mentre fece ancora cenno di sì. “Bene” disse uno “ora diamo un’occhiata alla merce” e subito incominciò a toccarle il seno mentre un altro alzandole leggermente il minivestito le palpò il culo. “Cavolo….che bel culo” fu uno dei commenti, “te lo faremo volentieri il servizio”. Dissero “queste sono di troppo” e così le afferrarono le mutandine e con un gesto repentino e violento le strapparono. I pensieri e le paure si aggrovigliavano dentro di lei. Legata, bendata e seminuda in balìa di………………non sapeva ancora quanti erano. Tre di sicuro. Diverse mani le palpavano le tette il culo e quando una mano si insinuò da dietro verso la fica, l’uomo quasi meravigliato esclamò “cazzo ragazzi……………si sta bagnando la troia” “ma dai…” rispose un altro. “Non ci credi? tocca anche tu!” Un’altra mano si insinuò tra le sue cosce “caspita, è vero!!” Tutte così ‘ste puttane; fanno le santarelline, le donne normali e poi anche in situazioni come queste hanno voglia di farsi fottere da chiunque, che ne dici maritino della tua puttana?Chissà in quanti se la sbattono!” Lui imbavagliato com’era non poteva che mugolare. “Non sei tu che dovresti mugolare ma è la tua mogliettina che dovrebbe fare il verso della vacca” disse uno di loro ridendo.
Ora lei sentiva i loro peni turgidi appoggiati alle sue chiappe e alle cosce. Sapeva che da lì a poco l’avrebbero penetrata, l’avrebbero umiliata, ma l’umiliazione peggiore era che si sentiva pervadere da una forte eccitazione suo malgrado. La fica era umidissima e loro se ne accorgevano, tanto che uno di loro sbottò “ora glielo sbatto dentro, scommetto che entra e scivola come se niente fosse, bagnata com’è.” Detto questo sentì il suo cazzo durissimo farsi largo con estrema facilità nella sua vagina. Lo sentì, le piacque e la cosa la faceva godere. Le lacrime però le scendevano copiose. Forse perchè aveva paura, o forse perchè degli sconosciuti stavano violando il suo corpo? La verità è che nonostante le sue paure, e nonostante il fatto che lei era una brava donna che mai avrebbe tradito il compagno, stava godendo come una porca in quella situazione. Non poteva nasconderlo e i lui era lì che guardava e ascoltava nonostante fosse legato.

Questo racconto continuerà a breve.

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pietro586@gmail.com Dopo un pò l’uomo che la stava scopando si tolse da lei dicendo “ora ti faccio scopare anche dai miei amici, altrimenti si offendono: hanno voglia di provarti”. E così un altro si infilò dentro di lei scuotendola tutta con forza. “Sembra un lago talmente è bagnata questa cagna” disse. “Già, una cagna in calore” rispose un altro sghignazzando e poi rivolgendosi all’uomo legato “non lo sapevi che la tua mogliettina era una gran troia, eh?” La scoparono a lungo finchè decisero di dedicarsi al suo culo.
Lei si irrigidì quando sentì un dito infilarsi ne suo ano. “Ce l’hai ancora strettino” affermò l’uomo “non ti preoccupare te lo sfondiamo noi adesso. Glielo inumidirono con abbondante saliva e dopo averci infilato due dita per un tempo che a lei sembrò interminabile, uno di loro puntò il proprio cazzo verso il suo orifizio. “Il maritino ha abbassato la testa” sentenziò “tirategliela su, voglio che guardi mentre lo infilo nel culo alla sua moglie vacca” Un complice afferrò per i capelli il povero uomo legato costringendolo ad alzare la testa ed assistere alla sodomizzazione. Solo allora il tizio dietro di lei infilò piano la cappella e poi tutto il cazzo dentro il culo. Non urlò, era completamente abbandonata. L’uomo, dietro infierì “ti piace puttana essere inculata, vero?” Era vero stava godendo ma per pudore, per salvare la faccia davanti al compagno cercò di dire che le stava facendo male. “Storie” affermò l’uomo ” ti sta scivolando dentro come nel burro e c’è da giurare che se non l’hai dato a tuo marito lo hai dato ad altri” “Già”, intervenne un altro, “questa troia darà il culo a tutti tranne che al marito con la quale vuol fare la signora per bene”
L’inculata proseguiva inesorabile. Ad un certo punto l’uomo l’afferrò per i capelli tirandole indietro alla testa e volle baciarla “dai ,tira fuori la lingua e baciami mentre ti inculo” Lei obbedì e ancora le lacrime scesero sulle guance per lo spettacolo che stava offrendo al compagno e l’umiliazione totale che stava subendo. Quando l’uomo uscì dal suo culo un altro l’afferrò ancora per i capelli “su, da brava, bacia anche me…………..non così! Bacia bene con la lingua! ” Lei obbedì ancora. Anche questo le infilò il suo cazzo nel culo e cominciò a pomparla. “Ci bacia tutti” fu il suo commento “si è innamorata di noi” “O dei nostri cazzi ahahahah” disse un altro. E quando anche il secondo si tolse un altro le arrivò dietro dicendo ” mi sa che a questa puttana piace prenderlo con violenza”. Detto questo infilò parte della cappella nel suo culo mentre con le mani afferrandole la gola spinse tutto il cazzo dentro d’un sol colpo. Come un pistone si muoveva con violenza dentro di lei. Aveva male e quasi non respirava con quelle mani intorno alla gola. Aveva di nuovo paura di quel sesso per lei estremo. Anche il terzo si tolse, e allora venne infilata di nuovo dal primo che le disse ” adesso ti sborreremo tutti nell’intestino e devi cercare di tenerti tutta la sborra dentro perchè quella che uscirà te la faremo ingoiare, capito troia?” La assalì ancora il terrore ed il ribrezzo. Come poteva, in quella posizione, in piedi, tenere il loro sperma dentro al sedere? L’uomo dentro di lei venne con un grugnito e lei si sentì invadere da numerosi schizzi. Le sembrava che non finisse più. Non appena si tolse facendole un pò male si infilò il secondo e poi il terzo. Le sborrarono dentro il culo e quando ebbero finito, naturalmente, aveva un sacco di sperma che le colava fuori dall’ano e giù per le cosce. Uno degli uomini andò in cucina, cercò un cucchiaio e raccolse tutto il liquido seminale avvicinando poi la posata alla sua bocca. Lei la chiuse con forza e si dibattè, ma un uomo le tenne ferma la testa, un secondo le tappò il naso e dopo breve tempo fu costretta a dischiudere le labbra per respirare e fu allora che le fecero ingoiare la loro sborra uscita dal suo culo ormai sfondato. Pianse di rabbia per quell’ulteriore umiliazione. Prima di andarsene le dissero. Ora, tu e tuo marito siete i nostri giocattoli e farete sempre ciò che vogliamo fino a quando ci andrà, altrimenti vi taglieremo la gola ad entrambi. E tu, cara mogliettina, sappi che presto ti verremo a prendere e ti porteremo in un cinema porno dove ti faremo usare da tutti gli uomini arrapati che ci saranno. Magari chiederemo loro 10 euro, di più non vale una baldracca come te.Porteremo anche il maritino così assisterà a come ti monteranno tutti. Così detto se ne andarono per la comune dopo averli slegati. Ora nessuno dei due osava guardare l’altro ne dire una parola. Dopo pochi minuti lei raccolse le sue mutande strappate e si avvio in bagno dove fece scorrere l’acqua della doccia a lungo su di se.

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