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Racconti di Dominazione

una lei che mi stuzzica via mail

By 29 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

 In relazione alla descrizione direi che mi se fossimo a casa tua tavola : entrando a casa tua ti darei un bel omaggio floreale e poi ti farei apprezzamento audace ma educato tipo: complimenti hai veramente messo a nudo tutte le tue armi da seduttrice…stai molto bene e la gonna ti valorizza molto bene le tue gambe lunghe
> quindi con la tavola apparecchiata… ti farei accomodare scostando la sedia quindi aprirei la bottiglia e ti verserei nel bicchiere il vino dicendo poi: un brindisi alla tua femminilità.
> mangiando poi ti guarderei negli occhi e cercherei di farti arrossire con sguardi ripetuti..
> Quindi quando ti cade il tovagliolo che copre le gambe ti direi non scomodarti te lo prenderei a metterei sulle gambe sfiorando le gambe e le cosce…
> quindi mentre mangiamo farei cadere il coltello e mi metterei sotto il tavolo a cercare immaginandoti con le gambe aperte per farmi ammirare il perizoma e quindi direi scusami ma se va vanti cosi mi metto in ginocchio e tu dici per cosa… ed io dico beh a farti impazzire come stai facendo tu con me
> e inizierei a leccarti le gambe partendo dalle cosce e finendo all’interno coscia…
> quindi se tu avessi le decolt&egrave ai piedi ti leccherei la caviglia
Continuando da sotto il tavolo a leccarti le gambe dopo un po’ arriverei alla tua vagina…ma tu mi fermeresti dicendomi dai che ho cucinato mangiamo prima e poi… se sarai bravo vediamo di riprendere da dove hai smesso… io mi alzo tutto rosso e visibilmente eccitato…e tu dici che hai davanti sei tutto gonfio ridendotela…
> ed io ti rispondo mi hai fatto un certo effetto…
> tu dici vedremo dopo…
> continuiamo a mangiare e tu sciorini un misto di femmnilita e sottile provocazione quando vai e vieni per prendere e portare vie le cose…
> ad un certo punto al dolce tornando dalla cucina mi dici se la cena e’ stata di mio gradimento ed io rispondo certo.. Carmen anche se tu sei molto piu succulenta del cibo.
> Ti alzi in piedi e mi dici beh adesso e’ il momento di dimostrarmelo ma con calma…
> sfili il perizoma e mi dici dimmi come e’…. ti piace dimostrami quanto ti piace… e me lo lasci cadere nella mani….
> io lo prendo lo guardo lo apro ed inizio a leccare il filetto del perizoma…sentendo il tuo sapore e dicendoti che buono e’ il tuo odore.. hai un buon sapore…continuo a leccare il filetto del perizoma con cura…guardandoti negli occhi…
> Quindi ti accomodi sul divano e mi dici continua pure.. accavalli le gambe ed inizi a guardarmi leccare il perizoma mentre fai ondeggiare la gamba…e mi guardi…. mentre mi guardi ti tocchi le gambe e mi dici dai siediti che guardiamo la televisione insieme….
> io poso il perizoma sul tavolo e mi siedo con te che ridi che magari hai qualcosa in serbo ma continui con il tuo gioco seduttivo…
Quindi poso il perizoma sul tavolo e mi siedo con te che ridi che magari hai qualcosa in serbo ma continui con il tuo gioco seduttivo.
> quindi mi siedo accanto a te e tu inizi a cambiare canale e parlare con me come nulla fosse successo…
> Mentre cambi canale mi metti una mano sulle mie gambe e mi dici vediamo un po’ che gambe hai… se hai delle gambe sode oppure flaccide da impiegato con la pancetta… quindi mi tocchi la coscia mi palpi e guardandomi negli occhi mi dici ma quanto vorresti fare tu la stessa cosa… ed io ti rispondo vorrei farlo ma neanche immagini quanto…
> quindi poso delicatamente la mia mano sulla tua coscia massaggiandola in maniera erotica e massaggiandola lentamente…quindi dopo un po’ faccio scivolare la mia mano sempre piu dentro sempre piu sotto la tua gonnellina…
> e piano piano arrivo alla tua vagina stimolando dolcemente le labbra con le dita non riesco a non eccitarmi e piano piano si vede il rigonfiamento… con te che te la ridi e mi dici vedo che ti piace pure quello che ho sotto la gonna… mi stai facendo eccitare e guardandomi negli occhi mi dici sai la gonna non la voglio sporcare…..e’ la mia gonna preferita… quindi vedi di non farmi eccitare molto….
> ed io dico non posso garantire molto se vuoi te la asciugo…e tu facendo la santarellina mi dici la carta da casa e’ li vicino in cucina ed io ti dico se vuoi ho una modo pi piacevole ed appagante per asciugarti e ridendo tu mi dici: sarebbe?!
> ed io ti rispondo semplice siediti sulla mia bocca e fammi lavorare… tu sembra che non stessi aspettando altro e subito ti siedi sulla mia bocca con la gonna che mi ricopre il volto e mentre cambi canale guardando la tv io inizio a leccarti le labbra della vagina con la mia bocca mentre con la lingua inizio a leccarti e stimolarti il clitoride cercando di fartelo indurire e crescere sotto i colpi della mia lingua…
> il mondo sotto la tua gonna e’ ovattato… ma mentre lecco sento dirti dai leccami e fammi godere in tv ce il mio attore preferito… uhm come me lo farei… da fammi godere… succhiala bene… al tuo invito ovattato rispondo facendo aderire le mie labbra alle labbra della tua fica ed inizio a succhiare ed ingoiare il tuo umore… ad un certo unto sento la tua vagina pulsare e sento che il tuo liquido caldo aumenta e mi riempie la lingua che avevo messo dentro le labbra usandola come fosse un piccolo pene….
> Continuo a succhiare ed ingoiare tutto… ma ad un certo punto tu ti alzi dalla mia bocca e mi dici adesso spogliati e siediti…io eseguo senza fiatare ai tuoi ordini e mi siedo ad un certo punto mi guardi e dici pero’ non ce male e subito senza farmi aprire bocca ti siedi su di me e mi cavalchi…. iniziando a fare su e giu e sbattendomi i tuoi seni in bocca… dicendomi dai succhiami…
 Succhiando i tuoi capezzoli inizio a sentirti ansimare e sento che il tuo ritmo e’ sempre più incalzante e potente…
> ad un certo punto la cavalcata viene rotta da un tuo gridolino di piacere accompagnata da lunghi ahhh.. si con te che rimani seduta sul mio cazzo che e’ entrato tutto dentro… rimani ferma e mi dici non vorrai mica venire adesso io rimarro’ ferma e tu spingi da sotto vediamo cosa sai fare…
> quindi inizio a spingere con te che fai leggeri movimenti ondulatori… quindi anche tu spingi dicendo dai su scopami… e fammi godere un’altra volta… smetterò solo quando avro’ goduto…
> quindi mentre spingo ti succhio i capezzoli con il cazzo che fatica a stare dentro per via dell’umore che produci avendo avuto gia un orgasmo…
> il mio pene ormai e’ pieno dei tuoi umore essendo venuta con il mio pene dentro… cavalcando il pene fuoriesce ma tu prontamente e prepotentemente lo rimetti dentro… e dici uscirà dalla mia fica solo quando lo vorrò io..
> dopo 5 minuti di cavalcata furiosa in cui io spingo da sotto e tu mi cavalchi il pene fuoriesce….e tu decisamente contrariata dici :Adesso e’ il caso che mi asciughi e me le lecchi cosi il cazzo tuo stare ancora al suo posto.
> Quindi mi fai mettere a pancia all’aria e ti siedi sopra la mia bocca ed inizio a leccarla e succhiarla come facevo prima stimolando il clitoride. tu mentre lecco te la godi ed emetti tanti piccoli gridolini fino a dirmi: non leccarmi molto asciuga ed ingoia i miei umori cosi riprendo…. a godere con il tuo pene dentro…
> quindi dopo 5 minuti di leccata ed ingoiando tanto umore da te prodotto,:” mi dici dai puledrino porcellino fammi salire in sella che voglio godermelo ancora….
> quindi inizi a salire e scendere ed a riprendere il ritmo che avevamo prima da dopo 4-5 cavalcate mi dici : scusa ma non hai asciugato bene… rimettiti disteso che cosi me la lecchi di nuovo… e vedi di ingoiare di più… ed io replico ma guarda che forse sei tu che stai godendo molto…
> e tu mi dici senti io vengo sempre cosi… e tu devi ubbidire e devi asciugarmela. Alle donne voi uomini dovreste servire per questo … oltre ad altre cose…..
> quindi mi incollo alla tua fica ed inizio a succhiare ed ingoiare con ritmo vorticoso fino a che sento la mia lingua avvolto da tanto e tanto tuo umore da pensare ad un tuo nuovo orgasmo…
> mi sento un tuo oggetto di piacere nelle tue mani ma questo mio pensiero viene scosso da te che mi dici: lecchi da Dio e adoro quando mi leccano i peli della vagina bagnata dall’umore….Mi piacerebbe essere leccata tutte le mattine da una lingua come la tua…
oltre a questo penso che nonostante io abbia gia un uomo che mi soddisfa tu potresti essere il mio schiavo leccafica che mi asciuga e mi lecca subito dopo ogni scopata’.
 Sai cosa ti dico ci mancava poco che dal godimento ti avrei fatto anche pipi in bocca in maniera consapevole.
 A questo punto tornando alla realtà’ mi dici sono ancora vogliosa e voglio venire di nuovo’ ti voglio fare morire ma tu non puoi venire’. Fino a che non voglia io’
 Quindi mi dici adesso prendimi alla pecorina io inizio a spingere da dietro ma tu mi intimi di stare fermo perch&egrave sei tu che vuoi comandare i ritmi delle penetrazione e mi chiedi di appoggiare le mani sui tuoi fianchi intimandomi di leccarti la schiena.
 Dopo 5 minuti di andamento sempre crescente da parte tua inizio ad avere problemi di tenuta che tu ‘stoppi dicendo non starai mica venendo’ed io rispondo mi stai facendo morire’ ed allora tu mentre mi scopi mi dici ricorda che tu non puoi venire ‘ sei il mio oggetto’
 Quindi a queste parole ti fermi e sempre nella posizione a pecorina mi dici adesso calmati e leccami il buco del culo’e mentre metto dentro la mia lingua dentro il tuo bucchetto vedo le tue dita lavorare’ la fessura umida e madida di umore’
> ? Quindi a queste parole ti fermi e sempre nella posizione a pecorina mi dici adesso calmati e leccami il buco del culo’e mentre metto dentro la mia lingua dentro il tuo bucchetto vedo le tue dita lavorare’ la fessura umida e madida di umore’Sei a messa a pecorina con il sedere inarcato per farmi leccare il tuo buhcetto del culo… e mi di su schiavetto leccami il buchetto che mi rilassa…. a questo comando io continuo delicamente a leccare con la punta della lingua il tuo buco che piano piano si apre alla mia lingua sempre piu precisa…. mentre ti faccio sentire la lingua dentro il buco … ti arriva una telefonata… fortunamente il cell e’ vicino al divano quindi senza spostarti lo prendi e rispondi…. si sente una voce di donnna e una tua amica… mentre sono accorto nella leccata ti sento dire sai non immagini neanche cosa stia facendo e mettendo il viva voce tu da consumata padrona e porcellina qual sei vuoi farmi sentire quello che vi dite.
Ad un certo punto oltre a parlare del piu e del meno dici alla tua amica dopo la sua domanda sul cosa tu stessi facendo….la tua risposta sibillina e’ mi sto facendo leccare il buco del culo da uno che lecca da dio e non immagini quanto sia bravo….e l’amica incredula dice sei molto porcellina e bicchina ma non credevo fino a questo punto e non so se mi prendi in giro.
La telefonata continua con l’amica che ti racconta le capacita amatorie di un suo nuovo flirt appena avuto la sera prima con un ragazzo…conosciuto all’apertivo del locale vicino casa sua…
Ad un certo punto mentre parli smetti un attimo e con dei cenni piuttosto eloquenti fermi le tue dita che erano impegnate con la tua vagina e mi fai cenno di leccarle .
quindi io le prendo con le mie e vedo che sono piene di tuo umoree d inizio a farti un pompino alle tue dita dentro e fuori fuori e dentro… mentre lo faccio ti vedo estasiata a tal punto che smetti di parlare e dall’latro capo la’mica dice pronto pronto….e tu ridi… dopo qualche istante le dici scusa ma ero rapita da come mi leccava le dita… sai ci sa propio fare il ragazzo…credo proprio di aver trovato uno che ci sa fare con la lingua…e la bocca.. sentendo quelle parole mi sento inorgoglito e contento di quello che sto facendo… ma la tua frase detta all’amica mi riporta alla mia qualita di oggetto…
mi gela il sangue per l’eccitazione e lo sconforto quanto ento dire alla tua amica questo qui lo torrei per sempre con me per dopo che scopo con gli altri uomini perche dopo che ti scopano si schifano di leccartela anche se trovano il loro sperma mentre uno leccata di questo qui per me vale oro perche ha una lingua precisa e rilassante e succhia molto bene….e tutto…
fidati cara sarebbe da provare ma e’ solo mio…e tu intanto mi metti la bocca sulla tua fica dicendomi in modo che lamica possa sentire … su bravo succhiami la fica a parti dal clitoride su cagnolone lecca la tua padrona…
per consigli. idee o se voelte dirmi qualcosa
alterego_2008@libero.it Mentre parli con la tua amica lei ti dice che avendo un leccafica adesso tu hai bisogno di un vero uomo e quindi ti dice se vuoi ti organizzo io un’uscita con un mio amico che si chiama Marco’
Tu fidandoti della tua amica subito le dici interessante cosi faccio provare al mio schiavo cosa vuol dire soffrire a livello cerebrale’ A questo punto vi salutate e le dici di fissare un appuntamento con Marco
Carmen &egrave bellissima: la sua pelle candida splende sullo stupendo vestito nero attillato e cortissimo fatto da una minigonna mozzafiato ed un bolerino; i tacchi altissimi e la vita strizzata la rendono più bella che mai. “Ora andrò a conoscere Marco, se mi piacerà lo lo porterò qui: tu vestiti in modo adeguato e attendi il mio ritorno”: i verdii occhi brillano dell’attesa del godimento. Indossa un cappottino lungo, ma sbottonato dalla vita in giù. Io nel frattempo indosso un jeans ed una camicia. Ma Carmen non si fa attendere molto. La porta si apre, Lei &egrave con Marco: Marco avrà poco più di trent’anni, alto circa 1.80, capelli cortissimi biondo cenere, occhi cerulei e splendido viso. Ma &egrave il corpo il suo forte: dalla camicia traspare un petto palestrato, i muscoli sono nitidi, guizzanti, ma non gonfiati, la vita &egrave stretta , il culetto tondo &egrave sorretto da gambe lunghe affusolate e possenti. Carmen mi porge il cappotto di ambedue: mi guarda, ma non mi saluta. Si accomodano sul divano.
“Bella casa e …bella Padrona!” esclama lui. ” Un largo sorriso accoglie il complimento “Beh se ti piaccio , cosa aspetti: a me piace essere accarezzata dai bei ragazzi”
Lui non se lo fa dire due volte: la avvinghia alla vita – Ma che vitino splendido!”- per poi scorrere le mani lento, ma deciso lungo i fianchi, ma il tragitto non &egrave lungo: la gonna &egrave talmente corta che le gambe sono raggiunte in poco tempo e così le mani risalgono sotto la gonna. Lei apre il bolerino offrendo un seno splendido , sodo e vellutato, sormontato da due capezzoli eretti. Passa la mano sulla nuca di Marco e appoggia il suo viso sul seno. Marco succhia avidamente la freschezza dei seni. “E le mie gambe non ti piacciono?”- “Sono splendide” dice Marco, Scusa un attimo Marco!” dice Carmen- “Sai che ora proverò un lungo e spasmodico godimento con questo giovane stallone, il mio piacere sarà ancora maggiore nel vedere la tua sofferenza!”. Nel frattempo Marco si &egrave alzato in piedi e sul suo viso splende un virile sorriso di compiacimento. Le cinge la vita sussurandole qualcosa all’orecchio.” Vai a prenderci dello Champagne!” mentre le sue braccia salgono al collo di Marco. I due sono stretti in un voluttuoso, intenso e profondo bacio in bocca, mentre mi allontano. Quando arrivo con i calici di Champagne Valentina e Marco sono sul divano , impegnati in un petting bollente: le lingue dei due si attorcigliano tra loro, lui le palpa il seno con una mano, mentre infila le dite dell’altra nel sesso. Carmen ansima e sussurra a Marco: “Ah, non ce la faccio più ti voglio andiamo di là a godere!”. Gli amanti si alzano e prendono i calici di vino dal vassoio e si dirigono teneramente abbracciati verso la stanza da letto. Nella camera Marco si china tra le cosce di Carmen e la lecca, dopo poco si volta e strofina la testa contro la fica, nel mentre si toglie i calzini, poi si alza e si sfila la camicia, con gesto lento e deciso si apre la cinta dei pantaloni che si cala in un attimo: Carmen si lecca le labbra con la punta della lingua: mai visto nulla di più bello e virile. Marco si avvicina a Carmen e le sfila la minigonna mentre lei si toglie il bolerino. Comincia a baciare le cosce , poi l’inguine, il ventre, poi afferra con la mano la vita strettissima di Carmen che si contorce attorno alla mani evidenziando fianchi e seni.Carmen prende il volto di Marco tra le mani e chiudendo gli occhi avvicina la bocca di lui sul suo seno. La bocca di marco &egrave riempita dal seno della Padrona , poi lei prende il volto del ragazzo e lo sposta all’altro seno. Il corpo di Carmen si contorce dal piacere, i volto &egrave incendiato dal piacere. Carmen si volta e espone un culo tondo e sodo al maschio che con grande compiacimento lo bacia. Poi Marco fa scorrere le mani lungo il corpo sinuoso. Il pene &egrave davanti la fica di Carmenn. Lei mi guarda: vuole che afferri il pene del maschio e lo conduca con precisione nella fica di Carmen, eseguo e osservo da vicinissimo l’ingresso dell’enorme membro nel ventre di mia moglie. La solida e virile verga di Marco punta, come una lancia, verso la fica di Carmen, L’ingresso &egrave lento e accompagnato da un estenuante e crescente mugolio di Valentina, osservo il prepuzio allargare le labbra: quando la cappella &egrave tutta dentro le labbra si richiudono dietro e il mugolio diviene un urlo di soddisfazione liberatoria. Ma il pene continua il suo viaggio aprendosi il varco nel ventre di Carmencome una spada calda nel burro. La cavalcata comincia. I fianchi di Carmen sono afferrati dalle possenti mani ed accompagnano il corpo della donna nella penetrazione. Lei &egrave a pecorina e vedo i suoi seni danzare la musica del ritmo estenuante del sempre nuovo virile penetrare di Marco. Ad un certo punto Marco fa scorrere le mani lungo il corpo facendola alzare sulle ginocchia. Lei gira il volto e si baciano. Lui la volta la stringe e la bacia in bocca con un bacio lungo e profondo. Le mani di ambedue sfogliano il viso dell’altro. Lei lo ricolma di baci e di carezze. Poi lei si corica e mi chiede di reinserire il pene del suo amante: la monta continua; Carmen s’inarca urlando in faccia a Marco il suo godimento.
Carmen mi chiede singhiozzando di goduria di tergere al fronte madida del suo amante.
Marco afferra le splendide cosce di Valentina e si alza in piedi: lei stringe le gambe attorno al sedere di Marco continuando a goderne il pene; Marco si gira e mi dice “Reggi le spalle della tua donna mentre me la scopo!”. Eseguo eCarmen libra a mezz’aria, mentre Marco le infligge colpi forti e profondi. Non paga di vedermi aiutare la sua scopata con il suo amante mi umilia dicendo:che cazzo ha questo.. mica come il tuo
. Le mani di Marco solcano con compiacimento la pelle di Carmen lungo tutto il corpo: &egrave sua completamente sua. Le urla di piacere di Valentina sono spezzate dalle risate liberatorie. Le dita di Carmen afferrano i muscoli turgidi e contratti del giovane stallone. Sembra non finire mai: eppure dopo un’ora i due amanti decidono di avere un momento di relax. Si recano in bagno dove Camen mi ordina di lavarlo. Io lo faccio accomodare nella vasca e apro l’acqua, ma uno schizzo freddo lo raggiunge: “Beh ti pare questo il modo!” esclama il giovane Apollo compiacendosi di tutta la sua virilità e della cognizione che il suo immenso piacere continuerà ancora a lungo. Quando l’acqua raggiunge la temperatura giusta, Marco si espone al getto assumendo posizioni quasi da culturista. Poi comincio a massaggiarlo con il sapone: scorrendo i solchi dei suoi muscoli sodi, comprendo il piacere che può dare ad una donna. Il servizio &egrave accurato in ogni parte del suo splendido corpo.
Poi Lui che laverà ed insaponeràCarmen in ogni angolo del suo corpo, mentre lei ride compiaciuta. “Ora ridai rigidità al suo pene!” ordina Carmen uscendo dalla vasca e indossando un morbido accappatoio. Mi chino e afferro l’enorme pene di Marco, lo scappello e scopro che residui di sperma sono rimasti: li lecco con precisione per poi inghiottire il pene ripetutamente. “Forza fallo godere! Se lo merita!”. Io sono a pecorina e Carmen ne approfitta per inserire nel mio culo un grosso vibratore: cone le mani mi tortura i miei capezzoli allo spasimo il dolore dell’inculata: un’altra umiliazione!
“Vieni caro!” dice Carmen che cingendolo attorno alla vita lo accompagna teneramente in cucina dove mi fa inginocchiare: “Impara come si fa godere una donna!”. Li cominciano a parlare scambiandosi tenerezze: poi la cinta dell’accappatoio di Carmen cade e vedo tutte le sue curve dal basso; so di non essere degno di toccarle. Ma Marco si: la afferra e la monta sul tavolo: sembra come se cominciassero ora: Lei urla con goduria. Lui la afferra per il sedere e mentre la possiede in piedi comincia a camminare verso il letto, dove i due amanti rinnovano i loro piaceri, ma stavolta non sono ammesso, se non per portare da bere.
Dopo una mezz’ora decidono di prendersi un po’ di riposo: ridendo e scherzando si avviano verso il salotto; Carmen indossa una vestaglietta corta e trasparente, lui rimane nudo: il suo pene, anche a riposo rimane di dimensioni enormi e Carmenlo accarezza ammirandolo.
Arrivati in salotto decidono di chiamare colei che li ha presentati: &egrave una splendidaragazza coetanea di carmen.. E’ titolare di una palestra per culturisti e lei &egrave la prima ad avere una cura maniacale del suo corpo. Le sue misure non sono un mistero, le dice a chiunque: &egrave’ alta un metro e settantotto misure 98,57, 90, lunghissimi capelli neri corvini, gambe infinitamente lunghe e corpo assolutamente di marmo. E la sua palestra &egrave una miniera di bellissimi ragazzi. Carmen al telefono, preso il telefono, descrive nei minimi particolari la sua scopata all’amica, soffermandosi meticolosamente nella descrizione delle mie umiliazioni.
Marco l’ascolta estasiato, e nello stesso momento continua a toccarla.Carmen &egrave un fiume in piena, e molto probabilmente al di là del filo, l’amica ha raggiunto un grande senso di eccitazione. Lo si può notare da come Carmen insiste nel descrivere i minimi particolari senza essere interrotta.
Io, ancora vestito, sono in piedi, in paziente attesa di qualche ordine. Vedo lei che pronuncia frasi di fuoco, descrive attentamente gli amplessi che ha vissuto sia davanti a me, sia in camera.
La sento che descrive attentamente i miei sguardi, i miei mugolii, le mie espressioni di sofferenza, mentre mi umiliavano di continuo.
Vedo Marco, che continua ad accarezzarla, e così facendo, &egrave scivolato a sedere sul pavimento, e lentamente vedo che lei apre le cosce.
Carmen interrompe per un attimo il racconto per fissare Marco che lentamente le infila la testa tra le cosce.
Sorride, e subito avvertel’amica di quanto sta accadendo, informandola pure, che io sono davanti a loro, a testa bassa.
L’umiliazione non ha sosta. Vedo Marco che comincia a leccarla con un certo vigore, mentre lei, finito il racconto delle scopate precedenti, ora descrive quanto sta accadendo in tempo reale.
Mi guarda, e mi ordina: “la mia amica vuole che tu spompini Marco mentre lui mi lecca. Cosa aspetti? Muoviti, voglio vederti godere, e la mia amica vuole sentire i suoi mugugni di piacere!”
Non conoscendo imbarazzo, afferro il membro di Marco tra le mani, e comincio a leccare con la punta della lingua il glande mentre Marco continua a leccare Carmen
Carmenride, mentre inarca le reni per agevolare il lavoro di Marco.
Apro la bocca e ingoio il pene di Marco, spompinandolo energicamente; il ritmo &egrave deciso e completo; dapprima avvolgo con la bocca il pene di Marco fin dove posso e poi comincio a scorrere le labbra e la lingua fino a titillare la punta del membro.
Sento l’orgasmo arrivare, e una notevole quantità di liquido caldo inonda la mia bocca.
“E’ venuto! Hai sentito che &egrave venuto?” annuncia feliceCarmen.
Poi la vedo staccarsi dal telefono, e la vedo stringere tra le cosce Marco e chiudere gli occhi. Sta godendo per l’ennesima volta. Sta godendo in bocca a Marco, che non accenna a staccare la bocca dalla sua figa.
Vedo che riattacca il ricevitore, e si accascia sul divano, questa volta stanca.
Lo sperma tracima dalla mia bocca: Marco si gira, e osserva la mia faccia tutta impiastricciata. E’ sorridente e soddisfatto.
Carmenmi guarda e mi ordina con voce decisa, di andare di versare il seme sul sesso di Marco e poi di leccarlo nuovamente inghiottendolo tutto. Lei &egrave molto soddisfatta del lavoro svolto, e mi libera, invitandomi a rifare il letto.
Li lascio soli, dirigendomi in camera a riassestare quel letto, che ha visto le evoluzioni di Marco eCarmen.
Dopo mezz’ora Valentina ritorna in camera. E’ stanca e vuole dormire. Si corica accanto a me annunciando: “Domani sera la mia amica ci aspettada lei. Tutti e tre.” E girandosi dall’altra parte, spegne la luce.
alterego_2008

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