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UNA MOGLIE SCONTATA…AL 50 % – IL MERCATO DELLE MOGLI IN VENDITA

By 3 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Via internet ero venuto a sapere di un posto particolare, dove venivano ‘vendute’ le ragazze, dove i mariti i compagni le portavano e le mettevano in vendita’

Allora eccitato da questa notizia mi informai, era una cosa logicamente non alla luce del giorno, ma abbastanza segreta, un passaparola, ma in vari modi riuscì ad avere i contatti. Mi incontrai con una persona e dopo i dovuti controlli da parte loro , accertati che io fossi a posto mi spiegarono cosa dovevo fare, come e dove e quando.

Allora eccitato, organizzai il tutto.

Mia moglie è molto bella, giovane e provocante e spesso mi fa arrabbiare, e quindi per vari motivi avevo voglia di portarla li.

La feci vestire tranquilla, delle scarpe con un tacco normale ad una gonna lunga fino al ginocchio, ma moderna, carina, da signorina,sotto portava il suo perizoma quasi invisibile e sopra una mogliettina aderente.

Arrivati in auto nel posto, parcheggiammo l’auto e ci dirigemmo verso l’ingresso di un negozio, come fosse un negozio di vestiario, mia moglie era felicissima entrati lei rimase sbalordita perché all’interno offrivano degli aperitivi, dicendo che era stato appena inaugurato, invece era un modo intelligente per far rilassare la preda.

Lei si mise subito a guardare i vestiti seguita dal personale, iniziò a prenderne di diversi per provarli, dato che erano molto belli e ad un buon prezzo.

Il negozio era fatto come fosse un grande camerino, circondato di specchi.
Io la salutai e lei tranquilla si mise a scegliere.

Oltre gli specchi invece, lei non sapeva che c’erano altre stanza da cui si poteva guardarle indisturbati.

Lei col suo camerino enorme iniziò a spogliarsi ed io mi accorsi che dietro lo specchio non ero solo, ma c’erano altri maschi belli contenti nel vederla che pian piano si tesse spogliando.

Le avevano proposto anche della biancheria intima e dei vestiti da mettere senza sotto niente’

Lei si tolse la gonna e tutti la vedemmo col suo perizoma trasparente ed il suo reggiseno, intanto le portavano anche l’aperitivo e lei si rilassava.

L’impatto era già buono, era già eccitante di suo vederla senza che lei lo sapesse, così rilassata, tranquilla, ed iniziai a sentire i respiri profondi dei guardoni.

La commessa essendo compiacente cercava di indurla a spogliarsi e mia moglie ci abboccò, e guardando verso il nostro specchio, rilassatissima come non mai si tolse il reggiseno e mostrò quindi in modo totalmente rilassato le su belle tette, la sua bella quarta abbondante. Anzi si mise a guardarsele a toccarsele e noi ci scambiavamo uno sguardo di complicità
Tutti incominciavano a complimentarsi con me per la mia cara mogliettina, iniziavano i commenti sulle areole, sui capezzoli, sul modo di atteggiarsi.

Lei poi si tolse anche il perizoma perché la commessa le aveva dato un vestito aderente’ e quindi tutti videro come era in mezzo alle gambe; lei si era depilata completamente la patata lasciando una riga in mezzo, che le dava quel pizzico di troia, poi si girò e tutti le ammirarono il bel culo che aveva.

Vedevo gli altri maschi che si toccavano e mostravano il proprio interesse verso mia moglie, man mano che passava il tempo arrivavano sia i mariti/compagni di altre ragazze e sia i ‘clienti”

Mia moglie era puntata da molti e questo mi eccitava tanto, ma col passare del tempo mi accorsi che il posto era pieno di camerini a specchi e quindi si poteva vedere altre moglie, altre compagne, non solo la mia.

Arrivarono diversi mariti che mi dicevano’vieni a vedere mia moglie, guarda che bella, guarda che troia che è sotto sotto, guarda cosa indossa.

Il tempo passava e le ragazze bevendo quasi si dimenticavano di esser li e continuavano a provare i vestiti, la biancheria sexy’era stupendo vederle così rilassate senza che sapessero che erano sotto lo sguardo di tutti.

Ogni marito, ogni compagno cercava di portare tutti verso la propria, evidenziando le bellezze, gli atteggiamenti, ogni cosa che potesse eccitare gli altri.

Dall’altra si vedevano i ‘clienti’ i quali avevano una faccia arrapatissima, le guardavano proprio come cagne, come oggetti.

Il gioco andò avanti per un po’ finchè ad un certo punto, quando le ragazze non si erano stufate, ed avevano bevuto abbastanza da esser abbastanza rimbambite venivano condotte con una scusa in un’altra stanza dove rincontravano la propria metà.

A questo punto ogni marito sceglieva il percorso da far fare alla propria femmina.

Qualcuno la lasciò nella vetrina e così tutti quelli che passavano si fermavano a guardarla e poi dimostrando il proprio interesse facevano un offerta oppure chiedevano quanto.

In pratica questo locale era quasi come un bordello, quasi come un night, ma per certi aspetti era di più’.perché qua c’erano ragazze normali, non professioniste, quindi reali, sprovvedute.

Mia moglie era uscita con una mini lunga fino metà coscia e delle autoreggenti velate e sopra con una mogliettina in microfibra trasparente.

In quel posto c’erano vari reparti, c’era una stanza dove entrai, dove c’era scritto fuori: ASTA.
Io mi diressi verso la luce, c’era un silenzio strano e un rialzo, salimmo li e scherzando le misi delle manette che erano li, e lei tutta rinvigorita mi disse: amore’cosa vuoi farmi? Ed io’mmm immagina, le manette erano collegate aduna catenella che tirandola le portò i polsi in alto verso il soffitto. A questo punto la bendai con un grande fazzoletto in seta e inizia a palparla, intanto le luci pian piano si accesero e mi accorsi che eravamo su un piccolo palco e sotto era pieno di sedie.
Su ogni sedia c’era un uomo, ci saranno stati una trentina di maschi che si stavano masturbando, guardando lei e solo lei.

Le misi anche una benda alla bocca ed a quel punto iniziò il gioco.

Avevo portato mia moglie nel posto che avevo sempre desiderato, eravamo in una sala d’asta, ma la cosa più importante non era dove eravamo , ma perché eravamo li.

Il bene messo all’asta non era un quadro, un auto, una casa’no, proprio no, il bene messo all’asta aperta a tutti era un’altra cosa ERA MIA MOGLIE, si mia moglie venduta all’asta.

Arrivò la persona specializzata nel condurre le aste ed iniziò a promuoverla.
Ecco a voi tutti questa bella ragazza, ha meno di 30 anni, è giovane, guardate i suoi capelli lunghi e lisci castani, belli, perfetti per fare il contrasto, perfetti per evidenziare le sborrate che le farete sui suoi capelli, la sborra bianca non passa inosservata sul capello scuro.

Occhi castani, bocca originale non gonfiata, col rossetto, sembrano labbra indifese con quella carne che basta per farci appoggiare il vostro cazzo, non grandissime in modo da vedere bene la vostra cappella un buco stretto da profanare.

Mia moglie rimase impietrita, a parte che non poteva muoversi tanto ma ad ogni modo si vedeva che cercava di parlare e di liberarsi, ma per ora stava bene così’
Io ero affianco a promuoverla assieme al responsabile dell’asta, ero eccitato, eccitatissimo, vedevo nella platea tutti che come minimo se lo toccavano se non addirittura si masturbavano, i commenti iniziavano a fioccare’

Il responsabile dell’asta continuò il commento su mia moglie.

Questa morettina quindi è sposata, quindi per i bull è perfetta’allora adesso vediamo cosa ci riserva sotto’.alziamo la giacchina’mmmm che magliettina in microfibra trasparente che abbiamo’ahahah il reggiseno bisogna toglierlo’.avendo i polsi legati, dobbiamo tagliarglielo’.datemi un coltellino’allora alziamole la mogliettina’ecco col coltello’zac’fatto, via il reggiseno.
Ok, prima di spogliarla, guardiamola bene’, attraverso la maglietta trasparente’..umm, queste maglietta attira, allora cosa vediamo attraverso la maglietta’vediamo da lontano cosa vedete’si lei mi dica’due belle tette sicuro, che tagli porterà la puttanella? Sono belle sode mi sembra, vedo i capezzoli che stanno diventando irti. Caro marito la tenga ferma che sta cercando di girarsi per non mostrare le tette a tutti’.
Vediamo delle areole abbastanza grandi, bene, allora che taglia porta? La terza? Lei dice la quinta? Lei? La quarta abbondante? Marito ci riveli la taglia della puttanella che sta vendendo’
Quarta abbondante! Bene il signore in fondo ha indovinato, penso che un premio lo meriti tutto vero? Ed io: certo!!
Venga qui a palpare le tette della fighetta’
Mia moglie iniziò a contorcersi spaventata’il porco arrivò e disse: il premio lo voglio gustare da dietro.

Si mise a contatto con la schiena e abbracciandola le agguantò le tette.
Mia moglie fece un salto, come se le mancasse il respiro.
Lui iniziò a palparle con gusto proprio come un degustatore, andò avanti per quasi un minuto ed alla fine il capo asta lo costrinse a tornare a posto.
Bene allora cosa ne pensa circa questa femmina? E il palpatore’.bella femmina, mi piace, la voglio.
Mia moglie si stava contorcendo, si sentiva male per quello che aveva subito, ma dentro di se sicuramente un minimo probabilmente aveva provato piacere.

A questo punto proseguiamo ,tiriamo su la mogliettina e mostriamo a tutti le tette delle signora, lei marito per favore la tenga ferma.
Io la tenevo ferma con la maglietta alzata e il responsabile le palpò un attimo le tette commentandole positivamente.
Ok, adesso procediamo, alziamo la gonna, ecco la proietta indossare un perizoma bianco trasparente da cui si può vedere un po’ di peluria’.io direi di vederla bene, e li le tirò giù le mutandine di colpo, lasciandogliele a metà coscia, a metà gamba.
Lei si sentì imbarazatissima, tutti fecero un boato, le si vedeva la striscia di peluria curata in mezzo fin sopra il clitoride e basta, tutto il resto depilato.
Allora vediamo questo taglio ‘caro marito’cosa mi dice a riguardo, voi della platea’vi piace? Lei stringeva le gambe, le accavallava, cercava di girarsi’allora un paio di maschietti sul palco per favore’
Subito due arrivarono’allora apriamole le gambe e vediamo cosa c’è da fare’lei :mmmummnoo, mugugnava . Ma guardate anche le gambe, sono belle, la pelle è vellutata, sentitele’e i due le palparono le gambe finchè con forza non le aprirono’e tutti fecero un boato’che bella ‘le labbra sono ancora belle sotto, in dentro, non sono slabbrate, dai alzatele le gambe ed apritele verso il pubblico, tutti devono vedere bene la mercanzia. Lei cercava di liberarsi ma inutilmente’
Bella , son belle le ragazze ribelle ancora da sottomettere, adesso le apriamo le labbra e vediamo dentro come è ehhehe.

Tutti erano sovraeccitati, inclinatela ancora un po’ di più così le vediamo entrambi i buchi, anche quello anale che è sempre molto richiesto.

Io da una parte e il presentatore dall’altra , lei con le cosce spalancate, le aprimmo la fighetta, ognuno prese un labbro..lei si dimenava con tutta la sua forza le tette sopra ballonzolavano.
Il pubblico era li concentrato, in piedi, ognuno spostato dal proprio posto originario per vedere meglio.
Tutti gli sguardi, i respiri, i battiti di cuore, le mani che lavoravano sui vari cazzi eccitati, nessuno voleva venire, tutti volevano gustarsela.
Le aprimmo la fighetta e il presentatore non perse tempo’.la puttanella che abbiamo in vendita, che metteremo all’asta tra poco è proprio una puttanella doc, una di quelle che fa quella che non vuole, ma come vedete, sta godendo’un filo iniziò a scenderle dal mezzo delle cosce morbide vellutate , il clitoride si vedeva spuntare’è proprio una mignotta sua moglie’.ed io: lo so, è per questo che la voglio vendere questa sera’ehehe. Lei si dimenò appena sentì la mia voce, ma si capiva anche che dentro dentro’.

Ok, adesso vediamo di sentire lo sfintere’e li chiamò sul palco un altro, chi è interessato al suo culetto, e tutti iniziarono ad alzare la mano, a farsi vedere: io, io lo voglio, io lo voglio vergine si’
Allora appena salito, un grassone con le mani grandi si mise in ginocchio sotto la figa, lei era ancora tenuta a gambe aperte sospesa’non riuscì a contenersi e diede una leccata in mezzo alle labbra raccogliendone il nettare’e tutti fecero un boato.
Lui: la cagna ha già goduto, l’energia che ha sentito nell’esser guardata tra le gambe l’ha fatta venire’cazzo che mignotta tua moglie, spero di aggiudicarmela, la voglio io, me la voglio gustare’e mia moglie..al sentire la leccata e dopo il commento si dimenò come più non potesse fare.
A quel punto ‘dai sentile il culo..anzi facciamo le cose bene mettiamola a 90 col culo rivolta verso il pubblico e gambe aperte.
Lei mmmm, non voleva ma niente’.fu messa così’i due ai lati intanto con la scusa di tnerle aperte continuavano a palpargliele assiduamente e le aprirono anche le chiappe.

Il presentatore: allora facciamo un riassunto: questa è sposata, ha meno di 30 anni, è giovane, ha dei capelli da sborra, perfetta per scoparle la bocca, ha delle tette originali, belle da palpare per ore,
ha belle gambe, figa bellissima, e adesso vediamone il culo, intendo il foro.

Il grassone iniziò a tastarle lo sfintere, mmm, sembra sano, si bagnò il dito e cercò di inserirlo dentro’mmmm sembra chiuso, sembra vergine, si va bene è bello da sfondare’

Allora adesso incominciamo l’asta per gustarcela qua ‘
Iniziamo :’.allora quanto offrite per palparvela qua davanti a tutti, per 10 minuti, palparle le tette , il culo, e farvi fare una sega’da lei?
Poi la seconda asta sarà per aggiudicarsi un pompino da questa mignotta.
Dopo la leccata, per gli amanti del nettare’
Poi vediamo chi si aggiudica una bella scopata con lei
Poi chi si aggiudicherà il suo culo
Ed infine chi se la compra per un paio di giorni..

Allora iniziamo con la base d’asta per palparla: 10 euro’chi offre di più’? 15..chi di più’20’vi ricordo che i proprietari di queste schiave godono nel vedere usate e pagate poco le proprie mogli’
Ok, 30 aggiudicata, venga sul palco e se la gusti’
Arrivò un mingherlino, un uomo sui 50 anni con la barba sfatta, un vero segaiolo, mi diede i soldi ed iniziò a palparla senza freni inibitori’lei cercava inutilmente di evitarlo, ma essendo legata coi polsi su in alto non pote far altro che subire.
Le mani gracili la palpavano ovunque, le gambe, il culo, la figa bagnata, il clitoride, le tette. SI fermò sulle tette ed iniziò a stringerle fortemente, ed ad agguantarle coi denti, lui le cambiò il punto per legarle i polsi in modo da metterle il cazzo in mano.
Lei era schifata, ma lui le strinse la sua manina sul suo cazzo e facendo sfregare la cappella sulle gambe e strizzandole una tetta con l’altra mano con tutta la forza .
Lei non volendo aveva la mano che stava segando il cazzo di un estraneo, al tempo stesso lui le succhiava l’altro capezzolo e sfregava con la barba sulla pelle indifesa e vellutata della vittima.
Il magro non riuscì a resistere tanto e dopo poco fece il primo schizzo di sborra sul corpo di mia moglie, sul corpo in vendita.

Fu un getto dopo l’altro, la ragazza fu inondata da lui e le schizzate arrivate fino alle tette iniziarono a colare giù passando sulle gambe e sulla figa.

Ok, adesso vediamo chi si aggiudica il pompino’iniziamo a metterla in ginocchio’giù mettiti giù adesso lo succhierai’.

Le mettemmo le mani dietro la schiena , ammanettata e le tette belle libere davanti’

Allora base d’asta per un pompino da questa bella fighetta: 20 euro..chi offre di più? Il signore 30, l’altro 35, lei quanto? 40? Dai nessuna puttana professionista lo farà mai come lei, in modo genuino, così costretta a farlo..è una cosa irripetibile.
Nessuno offre di più? Lei quanto 60? Come 60 ma con ingoio? A sentire questo lei fece noo, iniziò a dimenarsi’uhm, sembra che la troietta non sia contenta’.marito lei che dice? Io: SI’
E mia moglie’nooo, dai vieni su subito, arrivò un 40enne con la faccia da stronzo, mise i soldi nelle autoreggenti le strappò via il cerotto e subito le prese la testa e con forza cercò di ficcarle dentro il suo cazzo, era un cazzo enorme, mia moglie era spaventata, lui le tappò il naso..dai mignotta adesso ti scopo la tua piccola bocca col mio grande fallo, lei girava la testa, allora io intervenni e le tenni la testa ferma e le tappai il naso ‘lei cedette e il porco le ficcò dentro la cappella iniziando a scoparsela. SI capiva che non era suo marito, che era uno sconosciuto che non aveva niente con lei, gli interessava solo sfogarsi. Per la prima volta vidi un cazzo diverso dal mio sfogarsi sulla boccuccia di mia moglie la quale quasi subito le venne da vomitare..Lui: dai puttana ti ho pagato mordimelo, succhiamelo, brutta puttanella’vidi la sua testa usata veramente come una figa’
Lei capendo che non poteva fare altrimenti decise di collaborare prendendo l’iniziativa e succhiandoglielo come meglio potesse. Vidi lei con impegno iniziare a provare piacere, a sentirsi la sua schiava, a guardarlo con sguardo interrogatorio per capire se il cliente stava ricevendo il servizio che aveva richiesto’
Ad un certo punto, dopo 20 minuti di pompino, lei aveva i crampi alle mandibole non riusciva più ad andare avanti ma diede il suo ultimo sforzo masticandoglielo coi denti a tal punto da farlo venire’lei convinta di potersi togliere si mosse, ma lui la prese e la tenne ferma sborrandogli completamente dentro la bocca, dritto in gola, cosa che a lei non era mai piaciuto.

Lui una volta sborrato si tolse dal palco ma lei invece venne tenuta lì , perché l’asta proseguiva’adesso bisognava aggiudicarsi la penetrazione della sua candida figa.

Lei spaventata si mise a piangere ma inutilmente, il presentatore parti con 100 euro ‘
Chi offre di più? 150? Bene..chi offre di più? Guardatela bene ha un bel corpo, belle tette, bel culo, belle gambe’.lei offre 200? Nessuno offre di più? Ok aggiudicato al 20enne li in fondo.
Un ragazzo giovane tutto eccitato arrivò, e mise subito i soldi nelle autoreggenti. La prese e la sbattè di profilo verso il pubblico a 90 e estrasse il suo arnese, lei cercava di dimenarsi, ma aveva i polsi legati dietro la schiena, le tette adesso penzolavano e lui con calci frti le spalancò le gambe’stai giù sgualdrina, ti ho pagato e ci devi stare, sei mia adesso e non perse tempo, estraendo il suo cazzo giovane , venoso, ‘.bello ho sempre sognato di riempire una più grande di me’ehehe, e subito lo infilò di forza dentro la fregna. Lei strinse i denti dal dolore che provò nel sentire entrare di colpo un cazzo così duro, ‘.mamma mia che puttana ‘è tutta bagnata’lui la scopò senza pietà, si vedeva che le piaceva molto mia moglie, le palpava le gambe e la sculacciava con forza sulle chiappe, con una forza tale da sentirsi fino all’ultimo posto della sala, lei imprecava di smetterla, di avere pietà , di aver rispetto, ma lui le dava della puttana, le dava gli ordini sculacciandola con forza e sfondandole la figa ad ogni profanazione, inoltre le strizzava le tette penzolani con tutta la forza che aveva’andò avanti per una buona mezz’ora , non voleva venire non voleva far finire quei momenti, lei imprecava ma senza risposta, l’unico esito che otteneva lei era di far eccitare tutti.
Alla fine dopo averla costretta a venire giocando col suo clitoride, le diede gli ultimi colpi e sborrando dentro’.ti riempio, ti ingravido troia, ti faccio gonfiare il pancione, voglio che ogni volta che vedrai tuo figlio che mi assomiglierà ti ricorderai che ècolpa del tuo corpo provocante brutta baldracccccaaaaaa’ e intanto le strinse le tette con tutta la forza che aveva, facendo uscire come un po’ di liquido dai capezzoli e lasciando il segno delle unghie ed i lividi.. lei: noo, non voglioooo ti pregooo’..ma lui la riempì’

Una volta svuotatesi le palle e aver sentito l’acclamazione del pubblico, se ne andò’
Lei venne appesa tramite le manette su in alto dato che non riusciva a sorreggersi’
La sborra iniziò ad uscirle dalla figa ed a percorrerle le gambe, generando un eccitazione sul pubblico’.vogliamo il culo, vogliamo il culo, vogliamo il culoo’.
Ok, il presentatore disse’.adesso è l’ora del culetto delle monella.
Mettiamola a 90 verso il pubblico, apriamole le gambe il più possibile e vediamolo bene.
Intanto la sborra usciva dalla figa, in parte cadeva in mezzo facendo un filo lungo, in parte seguiva l’interno coscia’.
Allora chi vuole aggiudicarsi il culetto vergine di questa bella figa?
Partiamo da 200 euro’vi ricordo che chi la incula si gusterà anche le sue chiappe, le sue tette , le sue gambe’chi offre di più? 250’300, bene, 350. ok, 400 ma bene, chi offre di più ok, aggiudicato.
Venga ritirare il premio’arrivò un 60enne la prese e tenendole i polsi legati in alto la fece mettere a 90, le aprì bene le gambe e facendo uscire un po’ di sborra la cosparse bene sulle gambe’ma non la utilizzò per lubrificarne il culo.

Mise i 400 nelle autoreggenti e mi chiamo’voglio il marito’ed io eccomi’
Allora voglio che aiuti me, il profanatore di tua moglie, voglio che le tieni le chiappe aperte’ed io ma certo’mia moglie mi guardò’sei un porco schifoso’io aprì bene le chiappe e lui avanzò’iniziai a sentire lei gridare, imprecare di smetterla, lui aveva un cazzo grosso e duro, aveva 60 anni e voleva dimostrare la sua virilità con una ragazza giovane’.adesso ti apro il culo a secco’e lei: nooo.,, aiaiia fa malese, aaaaaa, la sua cappella senza pietà strisciò come carta vetrata sulle pareti anali di mia moglie e come una trivella le allargò il canale, lei gridava come una matta e tutti lo incitavano, tutti si stavano segando, a vedere questa scena molti raggiunsero l’orgasmo, c’era una telecamera che riprendeva la scena e la mostrava a tutti, il sederino docile , stretto ed indifeso , sopraffatto, dominato, ed invaso dal cazzo duro del 60 enne, la cappella entrò, e lei piangeva , le lacrime le cadevano parallelamente alla sborra dell’altro profanatore.
Questo spinse, senza sosta, ma solo con egoismo ed eccitazione, lei più gridava e piangeva e più eccitava, lui la stava profanando e quando arrivò a metà, diede una spinta netta, inserendolo tutto di un fiato, per raggiungere il massimo dell’estasi, per pensare solo ed unicamente al proprio piacere, per vederla impazzire dal dolore e vederla gridare e contorcersi come mai avrebbe potuto vederla e quindi procurarle piacere, per sentire benissimo la propria cappella sfregare sulla pelle interna di quella femmina venduta.
Lo spinse tutto fino ad arrivare in fondo e qui adesso bisognava cercare di aprirsi un varco oltre, le palle toccavano la pelle morbida della fanciulla venduta, a questo punto iniziò a muoversi avanti ed indietro col cazzo, per far sfregare la sua cappella col culetto interno e per allargarglielo bene . mentre fece questo agguantò anche lui le tette latteria della vacca da monta stringendole più non posso. Andò avanti così gridando come un matto e leccandola tutta, baciandola con la lingua e strisciando la sua barba ruvida e folta sulla pelle candida di lei.
Le gambe della ragazza tremavano, dal piacere e dai crampi, e dal cazzone che le sfondava il culetto vergine.
Andò avanti finchè gridando come un matto non le sborrò dentro tutto quello che aveva accumulato dentro le palle’
A quel punto si tolse e dopo poco iniziò ad uscire la sua sborra’.

Prese e tornò al suo posto.

Il presentatore a questo punto annunciò: chi vuole partecipare all’orgia finale su di lei? 3 cazzi per tre buchi? Lei:noo, nooo
Iniziò senza sosta la nuova base d’asta’chi vuole partecipare? Partirono da 200 e dopo vari rilanci si arrivò ad un totale di 1500 euro.
Lei era sfinita, non riusciva a fare niente’i tre arrivarono la presero e senza tregua iniziarono a palparla, le tolsero le manette ma in tre non aveva scampo, subito uno le mise il cazzo in bocca, allora gli altri la fecero mettere sopra uno di loro ‘.che bello che era vederla usata, ora era stanca quindi si vedeva il suo corpo usato ben bene.
La porca aveva un cazzo in bocca ed uno nella figa, inoltre nella figa c’era la sborra calda dell’altro quindi chi la scopava sentiva che era stata usata.
Poco dopo arrivò il terzo, e subito inserì il suo cazzo, lei cercò di gridare , perché nonostante era stata profanata adesso aveva due cazzi assieme che strisciavano su un lembo di carne che divideva i due cazzi.
Andarono avanti per 10 minuti, poi cambiarono posizione ognuno voleva provare tutti e tre i buchi e voleva provare le diverse combinazioni, cioè nell’avere ad esempio prima un compagno di fronte e poi l’altro, sai al cambiare dei cazzi, cambiavano le sensazioni nel profanarle i buchi dell’utero e dello sfintere, assieme con un altro..

Alla fine sborrarono tutti assieme riempiendole tutti i buchi’.

A questo punto il presentatore disse: ok, adesso vediamo chi se la aggiudica per qualche giorno, premtto che dopo può farle quello che vuole, frustarla, scoparla, ingravidarla, rivenderla, farla battere per strada’.
Lei a sentire questo si rannicchiò e si spaventò’ma ormai poco poteva fare’
Ok, iniziamo con 1500, chi pffre di più’1600?, 1700?, 2000? Aggiudicata.
Arrivò un grassone con la faccia da vero porco il quale mise tutti i soldi nelle autoreggenti e poi dopo averla palpata un po’, la portò in mezzo al pubblico’ok ve la lascio per una mezz’oretta divertitevi un po’ che dopo me la riprendo’lei: nooo, aiutooo’.le mani arrivarono da tutte le parti, si trovò con una ventina di mani che la palparono, ad un certo punto non la vidi più; l’avevano messa in ginocchio’a questo punto era stata assalita dai cazzi, tutti che volevano metterglielo in bocca’, le sue mani era costretta ad usarle per masturbarli, gli schizzi le arrivavano da tutti i lati, la presero poi e la coricarono, ormai non solo le mani, non solo la bocca, ma il culo e la figa erano stati presi d’assalto’
Io non riuscivo più a vedere niente, comunque ormai mia moglie l’avevo venduta a lui e quindi il fatto che non fosse più mia e che non potessi vedere cosa le stessero facendo, mi spinse ad andare a vedere altri luoghi perversi di questo luogo, di questo mercato delle schiave

IL SUPERMERCATO DELLE FEMMINE

Tra i vari posti dello stabile vi era anche il supermercato, si proprio così, il supermercato delle femmine. Aspettando che usassero mia moglie e che me la restituissero, andai a vedere questo supermercato.
All’ingresso mi diedero questo carrello per la spesa che era completamente diverso da quello che normalmente si trova nei supermercati od anche a quelli che si trovano nei grandi magazzini del bricolage. Avevano un asta che andava in alto e sopra c’erano delle manette..
Iniziai a seguire il corridoio del primo bancone’
Sulla destra c’erano come delle gabbie con all’interno quello che stavano cercando tutti gli uomini’le fighe!
In pratica c’erano delle femmine accovacciate quasi ad uovo, col viso bloccato verso l’esterno e con davanti alla bocca un vetrino, in modo da garantire la bocca, pulita, di prima qualità, non usata, non assaggiata da altri, e pronta per esser usata per delle scopate di bocca. Queste femmine erano poste su tre piani, per terra, piano centrale e piano superiore, ognuna aveva un prezzo diverso e come succede in tutti i supermercati, in base alla posizione avevano un valore diverso’di mercato!
Sull’altro lato del corridoio c’erano altre femmine nella stesse gabbie, però rivolte col culoverso il cliente ed anche in questo caso col vetrino di sicurezza, per garantirne la freschezza, la verginità dello sfintere. Ognuna aveva il proprio prezzo, attaccato con un adesivo e col codice a barre pronta per esser pagata alla cassa senza creare file in modo che ognuno aspettasse il meno possibile per sfogare le proprie voglie, per svuotare i propri coglioni.
Il carrello era fatto apposta per prendere queste vacche e il massimo che si poteva fare era palparle attraverso le grate, sentirne le gambe, le chiappe, le tette, ma senza poterle succhiare, senza poterle masturbare.
Il prezzo era determinato principalmente dal proprio padrone, che poteva essere il marito, il compagno oppure come nel mio caso da quello ce se l’era aggiudicata per due giorni durante l’asta.
Andando avanti cambiò il reparto, e mi trovai donne nella fase dell’allattamento , quindi stracolme di latte, utili come rendita, utili per esser usate o per avere il latte caldo tutti i giorni, oppure per produrre e vendere il latte. Queste venivano vendute in posizione a pecora, con le tette penzolanti e con sotto un contenitore del latte. Con queste era possibile assaggiare il latte appena munto, ma solitamente tutti le davano una mungitura al momento oppure una succhiata al seno per sentirne il gusto, come se ci fossero gli assaggi dei formaggi’ Inoltre le tette venivano messe sulla bilancia
Per pesarne la quantità di latte, perché c’era chi produceva di più e chi di meno.

C’erano anche quelle con un seno che variava da un minimo di una seconda in su, le quali venivano vendute senza che producessero latte, ma per i più pervertiti che volevano eccitarsi a farle diventare produttrici di latte , in base alle varie fasi, e queste inoltre se fossero diventate produttrici di latte, il cliente avrebbe potuto riportarle e riprendere dei soldi, dato che le aveva trasformate in produttrici di latte’

Andando avanti c’era il reparto delle ‘anguille’ era come uno specie di acquario dove c’erano tante donne in piedi schiacciate una con l’altra , completamente nude e ammanettate ai polsi dietro la schiena, e piene di crema, in modo da apparire più lucide ed esser più sensuali e più scivolose.
In quel caso, si stava li e le si guardava, ognuno si sceglieva quella che più le piaceva e poi entrava nell’acquario a prendersela, lei capendo che era il proprio turno scappava tra le altre e il bello era cercare di prendersela, poi una volta agguantata e tirata fuori di forza la si portava dal femmivendolo, cioè quello che le vendeva, il quale stabiliva il prezzo, non in base al peso, bensì al fisico’l’età, ecc. Lui dichiarava il prezzo, il cliente la guardava e la palpava un attimo e poi se convinto la prendeva e la metteva sul carrello’
Procedendo si arrivò al reparto di quelle da ingravidare’in pratica c’erano donne di tutele età in base alla propria fantasia, perversione, c’era chi le voleva appena 18enni o chi invece 45 enni, quelle esposte qua erano nel periodo fertile, infatti venivano vendute con la targhetta dell’esame delle urine, che garantiva la loro fertilità e quindi queste erano oggetto di desiderio dei porci che si eccitavano ad ingravidarle, inoltre costavano di più perché da una parte essendo solo una settimana al mese fertili, questo era il loro periodo e poi perché non tutti i proprietari erano felici di ritrovarsele col pancione.
Sempre sulla stessa corsia invece c’erano altre col pancione , cioè già incinte, e anche queste costavano perché non era facile trovare femmine col pancione dal 5 all’8 mese, cioè col pancione che si vedeva bene e trovare sempre il proprietario felice di venderle. Inoltre tutti sapevano che queste erano le più porche, le più perverse, oltre che era eccitante scoparsele, sfondarle il culo o farsi spompinare col pancione. Queste erano posizionate su poltrone comode o letti’
Continuando c’era un altro corridoio dove vi erano le vergini , da un lato c’erano le vergini anali, cioè che non avevano mai preso niente nel culo e che spesso ancora non volevano’e questo le rendeva ancora più appetitose e portavano un bastone che legato alle caviglie le teneva le gambe aperte. Per controllare la loro verginità, vi era un apparecchio che determinava la larghezza del buco e poi sulla targhetta della femmina c’era scritto se non l’avesse mai preso dietro oppure da quanto tempo non lo prendeva.
La stessa cosa era per quelle vergini di figa’, magari erano rimaste incinte, non l’avevano fatto più per mesi ed avevano partorito col taglio cesareo.

Proseguendo per il supermarket arrivai al reparto di quelle esperte e di quelle invece da iniziare, da quelle estrose a quelle timide’cosa che eccitava tanto tutti.

Infine, poco prima delle casse, dove si pagava la o le fighe acquistate, trovai l’angolo delle occasioni, della merce in saldo, dove si poteva trovare schiave a basso prezzo, perché ormai erano fuori mercato, perché magari non le voleva nessuno oppure come quella che vidi e che mi diede un eccitazione incredibile, perché usata e strausata, allargata in tutti i buchi, riempita ovunque di sborra, insomma fuori mercato’. Questa bella puttanella aveva una targa sul collo, era nuda con sperma ovunque, sul viso, le tette mordicchiate’c’era scritto’scontata del 50 % ‘motivazione: è stata usata da tutti. Prezzo: 15 euro’.neanche il prezzo per un pompino’.mi eccitava da morire vederla così, ‘ma la cosa che più mi eccitava era un’altra’.era che questa merce scontata ‘era mia moglie’mi venne il cazzo durissimo, la caricai sul carrello e la portai alla cassa, logicamente ne avevo già presa qualcun’altra. Mia moglie mi riconobbe e l’unica cosa che mi disse fu: sei un bastardo!

Uscito dal supermercato, come se non bastasse gli organizzatori avevano allestito delle bancarelle, come fosse il mercato sulla strada, come fosse il mercato del pesce, ma invece era il mercato delle schiave.
C’erano diverse tipi di bancarelle, c’erano quelle gestite dai papponi e quelle piccole, gestite dai mariti, dove ognuno esibiva la propria moglie e cercava di venderla, o di farla prostituire alla luce del sole’
Girando trovai una bancarella dove vendevano il latte materno, li c’erano tante ragazze diverse, qualcuna in piedi, qualcuna seduta e molte a pecora con le tette penzolanti.
C’era chi portava la propria, il venditore prendeva una tetta alla volta, la palpava, la strizzava un attimo e poi le pesava e segnava, e poi o la metteva subito con il mungitore automatico, come quello delle mucche oppure la concedeva ai mungitori i quali si mettevano di gran lena a tirar fuori il latte.
Questa bancarella vendeva latte caldo di diversi gusti, c’erano pecorelle umane di diverse nazionalità, da quella mediterranea a quella nordica, da quella di colore a quella asiatica, da quella sud americana a quella nord africana, inoltre su ognuna c’era scritto che cosa mangiava, perché in base al cibo, cambiava il gusto del latte.
Andando avanti per le bancarelle si trovavano de punti dove ci si poteva sedere e pagando si poteva costringere le mogliettine a succhiarti il cazzo fino a farti venire, vedevi i mariti ultra eccitati, entusiasti di vedere gli altri interessati alla proprie mogli, erano eccitati nel vedere i passanti che si fermavano, e che spogliavano le femmine come fosse pesce e le tastavano, le mogli erano legate, si dimenavano ma non potevano scappare, i mariti rispondevano alle domande dei clienti, i mariti promuovevano la propria merce’
Uomini’.guardate mia moglie’è carne fresca, giovane, venite a palparla, sentite che seni sodi, sentite che pelle levigata, ha un bel culo, ottimo anche per esser sculacciato’slashh.. e una sculacciata forte partiva per dimostrare la qualità delle propria moglie.
‘andando avanti altri mariti’.maschi’venite ‘tirate fuori il vostro cazzo e assaggiate come spompina mia moglie’e tutti si avvicinavano’lei impaurita veniva tirata giù e messa con la testa alla stesso livello dei cazzi e tenendola ferma due o tre pompate a cazzo li dava’e tutti’uhmm, si’quasi quasi’quanto vuoi per un pompino? ‘.dammi 10 euro e va bene così’e vedevi la mogliettina che tentava invano ti tirarsi in dietro, e il cliente, un 60enne la prese per i capelli’e’stai ferma e succhiamelo’.iniziò a scoparle la bocca’senza sosta’alla luce del sole, davanti a tutti si stava scopando la bocca di quella mogliettina’oooo’ssiiii, bravvaaa’.ooooo,ssiiii aaaaaoo ‘e la sborra arrivava’e tutti che lo incitavano e si eccitavano’ed il marito riscuoteva e godeva della sua perversione’e il viso della monella punita, indifesa’.ed il marito..avete visto mia moglie vi fa godere subito’è brava’venite’oggi solo 10 euro per un pompino con ingoio’e lei impaurita si ritraeva.
Andando avanti vi erano altre femmine’c’era la bancarella di quelle da inculare’erano tutte coi polsi legati dietro la schiena e messe a 90, col corpo appoggiato sul banco ed il culo rivolto verso l’esterno, di conseguenza in centro c’era il commerciante e all’esterno c’erano i clienti che giravano e guardavano i diversi culi, massaggiandoli, cioè palpandoli e provando ad inserire il dito dentro’ e ognuno quando trovava quella che gli piaceva chiedeva quanto costava e poi dati i soldi, si tirava giù le mutande, allargava bene le gambe sue e della femmina e dopo, allargava le chiappe della scelta e iniziava a spingere, per farlo entrare . SI sentivano le urla di quelle a cui veniva sfondato il culo, le imprecazioni e tramite uno specchio messo dalla parte opposta si vedeva le facce fatte dalla sodomizzata.
In quella bancarella bisognava gridare perché c’era un sottofondo di grida delle inculate che non permetteva di comunicare bene.
Era una bancarella quadrata ed ad ogni lato o 6 femmine, inculate o pronte per esserlo. Mentre uno si inculava la sua prescelta, intanto poteva palparla e guardare le altre piangere, soffrire ed anche godere. Alla fine ognuno raggiungeva l’orgasmo sborrando solitamente dentro.
Una volta riempita e sfondata veniva tolta e messa da parte per lasciare spazio a nuova merce fresca, cioè’stretta’.con lo sfintere ancora da allargare, in modo das poter garantire ai clienti sempre un certo piacere.
Durante le inculate, le si vedeva sbattere a destra ed a sinistra, magari tenute per la coda dei capelli’.era bellissimo vederle stringere i denti, mordersi le labbra, vedere i mariti tener aperte le chiappe per aiutare il trapanatore a sfondare la propria moglie’
Mentre si inculava la femmina scelta si vedeva 5 o 6 facce di fronte di femine soffrire e godere per le inculate ricevute , ognuna in modo diverso, chi gridando a squarcia gola chi in altro modo, e lo stesso a quelle poste lateralmente e quelle nello stesso lato.
Inoltre ci si scambiava gli sguardi con gli altri profanatori, con gli altri inculcatori, chi si scambiava uno sguardo di complicità chi uno sguardo di sfida a chi faceva gridare di più la propria cagna.
Chi scambiava opinioni’vieni dopo ad incularti questa’ha un bel culo’ecc, tutte spesso venivano inculate almeno da 4 o 5 uomini e quindi si riempivano per poi perdere la sborra colante dal culo’
Gli altri curiosi o in attesa che si liberasse un posto stavano dietro ai profanatori e si preparavano o comunque si masturbavano’.
Andando avanti vidi altri tipi di bancarelle’ dove i mariti tenevano vestite da troie le proprie mogli , le affittavano per una mezz’ora di scopata, dove le si poteva fare di tutto’la si poteva trombare li vicino oppure in una stanza’oppure proprio lì davanti a tutti

Andando avanti trovai la bancarella delle orge, anzi per la precisione dei gruppi, dove in pratica si poteva entrare solamente a gruppi , perché qua i mariti volevano venderle o affittarle solo a gruppi, sia per ricavarci più soldi e sia perché erano eccitati al pensiero di vederle stra usate da un gruppo.
C’erano diverse bancarelle, quella dove le mogli venivano date a gruppi di, oppure quella a gruppi di tre e così via, fino ad arrivare alla bancarella per gruppi magari di 10 maschi assetati.
Quasi sempre le ragazze non volevano ma dovevano soccombere a situazioni simili, spesso erano tenute già completamente nude, magari solo con le scarpe coi tacchi e stavano coi polsi legati ad un gancio, come fossimo dal salumiere ‘e ho venivano tenute così oppure venivano liberate e lasciate libere di scappare in mezzo al cerchio creato dal gruppo di porci’i quali si eccitavano sempre più vedendo la cagnetta spaventata ‘
Andando avanti col mercato si arrivava ad un altra bancarella, dove le ragazze erano tutte in ginocchio e attorno a se in successione arrivavano i maschi a masturbarsi e a cercare di farsi fare una sega da quelle povere sventurate, e spesso anche pompini, alcune avevano libere le mani, altre invece erano ammanettate ai polsi e dietro la schiena, e quindi spesso con i seni prorompenti a vista.
Queste erano quasi sempre gratuite, i mariti adoravano solamente vederle sborrate, su tutto il loro corpo’
Quindi molte venivano palpate e poi sborrate, comunque guardandole, si capiva quelle che erano lì da più tempo, perché avevano spesso i capelli inzuppati, quasi bianchi e il viso ricoperto come da una crema oltre che i seni con le righe di sborra colata e gli schizzi.
La peluria della fighetta si inzuppava di tutte le sborrate diverse ed anche le gambe venivano ricoperte direttamente o indirettamente.
Quasi tutti godevano nel coprirle, nel battezzarle, e spesso si pulivano sui loro capelli. Inoltre vedendole in ginocchio , succubi ognuno si sentiva il padrone.

Andando avanti trovai un’altra bancarella, quella del baratto, li i soldi non erano accettati, li funzionava tutto barattando, quindi ognuno portava la propria moglie , l’esibiva, e contrattava con un altro che presentava la sua.
Allora presi mia moglie la mostrai e vennero da me 3 o 4 mariti ognuno con la propria.
Loro guardarono la mia, le palparono un secondo le tette, le gambe, la fecero girare di forza le toccarono il culetto, diciamo ognuno faceva i propri controlli, quindi mentre magari due o tre la controllavano, uno ad esempio le controllò il secondo canale infilandole dentro un dito un altro la consistenza dei seni, un altro le gambe e dopo la fighetta, io intanto feci la stessa cosa con le loro, come se controllassi la merce dopo si passò alla trattativa non economica ma di prestazioni.
Allora io vidi una senza seno però mi ispirava la sua bocca, la vedevo stretta..allora dissi a suo marito’cosa vuoi da mia moglie per un pompino dalla tua? Lui mi rispose, voglio mungere tua moglie’è una bella tettona’però un pompino vale di più di una semplice palpata’ed io’ok..cos’altro vuoi allora’voglio leccarle la figa’fino a far godere la tua cagna e dopo gustarmi il suo nettare con lei che mi impreca di smettere perché è appena venuta’.e mia moglie spaventata si ritrasse come per allontanarsi ed andare via’ed io..vieni qua cara mogliettina, va bene, accetto se però mi lasci tenerle giù la testa mentre sborro,voglio farle ingoiare lo sperma’.tutto!! e anche sua moglie cercò di allontanarsi’e disse: no, aiuto, mi fa schifo , non riesco a mandarla giù’ed io’mmm, meglio mi eccita di più’e suo marito ok, però tut mi lasci palpare , anzi mungere tua moglie come voglio io, voglio tirarle e morderle i capezzoli, forte forte, la voglio sentire piangere, imprecare’ed io ok, dai diamoci la mano affare fatto e mia moglie no aiuto, non voglio’lui prese la mia’.dai cagna vieni qua che ci divertiamo eheheh ed io presi la sua’inginocchiati e succhiamelo’e lei noo, su dai’la sua era biondina, molto carina, certo era piatta, però aveva una boccuccia piccola e portava l’apparecchio e questo mi eccitava, mi dava tanto della ragazzina.
Lui invece prese la mia ed iniziò a mungerla ‘intanto gli altri continuarono a mercanteggiare e qualcun altro concludeva il baratto, altri invece aspettavano ad esempio mia moglie perché la volevano loro dopo.
Mi sedetti su una poltroncina e la feci inginocchiare di forza, tirandola verso il mio cazzo si opponeva’.lei: dai non voglio’ed io..chissà quanti ne hai succhiati?’lei: non solo quello di mio marito’.ed io..mmm, dai su, la presi per la coda e di forza la spinsi sulla mia cappella e tappandole il naso dovette aprire quella boccuccia piccola piccola’era eccitante, sembrava vergine’spingendo con forza sfregai la mia pellicina sul suo apparecchio e mi diede un dolore forte, però mi diede un eccitazione incredibile, a quel punto mi bruciava ma riuscito a farlo entrare trovai la sua linguetta impazzita che mi alleviò il dolore. Intanto guardavo mia moglie coi polsi legati dietro la schiena e succube di quel porco che da dietro la sua schiena le strizzava le tette come un matto, impugnava ogni tetta con ogni mano e le strizzava forte e lei si dimenava,poi si accanica con due mani su un’unica tetta, prima una e poi l’altra e le spremeva con tutta la sua forza e vedendole sembravano come se dovessero esplodere, poi le andò davanti, lei cercava di piegarsi ma lui fermandola continuava l’accanimento sulla singola tetta la quale spremendola faceva ingrossare l’areola e quindi si metteva a ciucciarla, a ciucciare il capezzolo e lo mordeva coi denti per poi tirarlo sempre coi denti. Sentivo mia moglie gridare, chiedere di smetterla che le faceva schifo e le faceva male , ma lui a sentirla si eccitava di più’e le diceva’ummm, bella tettona, ho sempre sognato una tettona, una latteria, adesso voglio farti tutto quello che non ho mai potuto fare con la mia, mi rifaccio su di te’sei una mucca da mungere’e intanto allungò una mano in mezzo alle sue gambe’mmmho voglia di leccartela’e lei: nooooo, daii, mi fai schifo, non farloo ti pregoo..
A quel punto la prese e la mise a 90 e le allargò le gambe e usò dei laccetti per legargliele aperte ed iniziò ad aprirle le labbra’.della figa logicamente. Lei impossibilitata di chiuderle, si sentiva male, si sentiva prossima alle angherie del porco’lui con la sua barba folta iniziò a leccarle le ginocchia davanti e dietro tornando sui polpacci belli snelli, voleva farle sentire la sua saliva fresca che di li a poco avrebbe sentito dentro il proprio intimo, dove on batte mai il sole, il punto più nascosto e più privato di una donna che invece adesso non veniva concesso dopo magari un mese a chi voleva lei, bensì senza la sua volontà veniva presa e concessa senza controllo non al primo trovato per strada, bensì al porco trovato lì.
Lui salì con la lingua e iniziò a leccarle le gambe, da dietro, poi ai lati, poi davanti ed infine in mezzo, salì, salì , fino ad arrivare al culetto sodo, bello , li allora lui le aprì ben bene le chiappee dopo averle leccate tutte bene, iniziò a lavorarsi bene il mezzo, si fermò sull’orifizio e cercò di scoparselo con la lingua e dopo 5 minuti lei cedette, i suoi muscoli crollarono e le chiappe tenute continuamente aperte dalle sue mani grandi e la lingua che continuava a cercare di profanare quel buchetto, cedette, e quindi lui riuscì ad entrare un po’ con la lingua dentro il secondo canale.
Ando avanti per qualche minuto e dopo decise di andare al punto stabilito nella trattativa’la fregna di mia moglie.
Aprì bene bene i palmi delle proprie mani in modo da poter coprire piu carne possibile e agguanto le due natiche tenendo i pollici sotto così che la ciccietta fosse disponibile per morderla e poi spostata sopra quando doveva iniziare a leccare le labbra.
Logicamente il fatto che mia moglie avesse le labbra ben depilate e curate lasciando solamente una riga di peletti davanti, la rendeva molto attraente’in gergo dicesi troia, cioè nel senso che fa capire al maschio che lei l’ha preparata per lui, per quando lui l’avrebbe vista , per piacere, per avere un responso positivo dal maschio, per far eccitare il maschio , per fargli perdere la testa e quindi per ottenere così attenzioni maggiori da lui, e questo per godere lei di più e quindi tutto questo per dire che lei aveva voglia, aveva bisogno del maschio.
Le morse quella carnina dei glutei, anzi le fece un succhiotto e dopo si avvicinò all’apertura, e notò che lei era già bagnata’e disse: ei caro proprietario di questa bella tettona, lo sai che è gia tutta bagnata? Ed io’cara mogliettina’sei proprio una puttanella’e lei senza parole’ma vidi che si irrigidì e raggiunse l’orgasmo, come culmine dio quello che stava provando, il fatto di esser stata identificata anche verbalmente da noi uomini di quello che provava e quindi di quello che era, cioè troia alla luce del giorno senza segreti le diede quel colpo di grazia da farle raggiungere l’orgasmo. Lui allora ne approfittò, riprese e fece una passata di lingua profonda quasi fino in fondo, quasi perché non riuscì a raccogliere tutto il nettare .
Eccitato, si alzò e diede una spremuta di tette e la palpò per qualche minuto preso dall’eccitazione e dallo sfogo della sua tensione, poi dopo averle succhiate abbastanza e averla punita e fatta gridare dal dolore che le voleva dare in seguito al suo orgasmo, tornò in mezzo alle gambe della mora e si mise a leccarla con serietà, lei inizialmente le dava fastidio, continuava a muoversi, poi non era abituata a sentire una barba folta passarle nelle gambe e nella figa e questa barba raccoglieva il suo nettare.
Io intanto continuavo a muovere la testa della biondina e sentivo che quella linguetta la sentivo muovere dandomi un piacere forte, al tempo stesso decisi di sentire anche io la sua fighetta , la quale era ancora secca , ma questo mi eccitava ancor di più, la sua testolina la tenevo ferma e lo muovevo io su e giù, andai avanti così finchè non resistetti più e diedi sfogo ad un inondata di crema bianca dritta dritta dentro la boccuccia e la gola della biondina.
Sembrava che lei stesse soffocando ma invece vidi e sentii la sua gola ingoiare i miei milioni di semi’
La lasciai e sembrava come se stesse per vomitare, ma invece non accadde.
Nel mentre mia moglie era ancora sotto il controllo di quel porco il quale andò avanti ancora per una buona mezz’ora a leccarle e gustarsi completamente senza regole la figa di mia moglie, lei venne ancora e più passava il tempo e più era stremata, la fece venire piu e più volte e lei non riusciva neanche più a dire niente da come era stremata’lui allora smise’non riusciva più a ricavare altro nettare.
Lui si alzò e si diresse verso altre ragazze , verso altri mariti dove contrattare.
Mia moglie rimase li ferma senza forze, senza reazioni, le sue labbra rimasero aperte, non si richiusero’era stata slabbrata..
A quel punto dopo aver visto tutto questo mi tornò l’eccitazione, arrivò un altro interessato a mia moglie’giorno’, giorno’, è sua quella moglie? Ed io si’.bene, sarei interessato a lei, ed allungò una mano sul culo esposto, a 90, senza alcun vestito che lo coprisse, come fosse veramente in vendita’ed io cosa vuole farci? ‘e lui: voglio incularla’mia moglie al sentire questo incominciò ad innervosirsi, anche se senza forze cercò di rialzarsi’sento che il buco non è malaccio’non è strettissimo, sento che l’hanno appena sfondato però ha una faccia provocante e mi ecciterebbe sfondarglielo un po’ e sentirla imprecare’ed io ‘bene e tu cosa mi dai in cambio? La mia ragazza’è molto timida’ma sotto sotto’, al tempo stesso arrivò un altro ‘bella tua moglie ‘cosa vuoi in cambio per un pompino da tua moglie? Ed io’scoparmi le vostre’vi va bene? E tutti ‘ok, loro due si buttarono sulla mia bloccandole la testa e le gambe ed iniziarono subito , uno a metterglielo in bocca e l’altro a sfondarle il culo’Lei subito si contrasse, vidi le gambe rilassate che si irrigidirono immediatamente, e il dolore che gridava cercava di estraniarlo ma aveva un cazzo nella bocca ed era sfinita quindi, i due trovarono gioco facile approfittarsene di lei. Era bello vederla così sensuale usata fino in fondo.Poco dopo li lascia e andai a prendermi le due , una era appena maggiorenne e l’altra invece poteva esser sua madre, era bellissimo usarle, palparle, farle di tutto assieme, mi misi a scoparle una per volta e a palparle.
Dopo mezz’ora di sesso io sborrai addosso ad entrambe e poi aspettai che gli altri finissero di usare la mia; data la sua sensualità, non volevano venire per non finire la situazione, ma alla fine cedettero anche loro’
Ripresi mia moglie, la rimisi sul carrello e ormai stanco mi avviai verso la stanza per riposare’la giornata voltava ormai al termine’

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