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Racconti di Dominazione

Un’amica di Francesca

By 1 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Una storia un po’ diversa, diciamo una parentesi nella nostra piccola saga, dedicata a un’amica ligure di Francesca, Simo, che dopo aver saputo della sua permanenza berlinese decide di raggiungerla per un week-end.
‘Amore, una bellissima notizia ‘ dice a Ingrid ‘ una mia grande amica, molto, molto porcella viene a trovarci per un paio di giorni; non ti spiace vero se l’ho invitata qui? Comunque ti assicuro che ci divertiremo con lei. Le piacciono molto le ragazze, i giochi dirty ed è pure un sacco carina’.
Ingry risponde che non le dispiace per niente e chiede più informazioni sull’amica della sua amante.
La stupenda Francesca ci informa che Simo è una ragazza poco più grande di lei, che si conoscono da anni, hanno avuto un flirt breve ma intenso ed è stata proprio lei, quando avevo 15 anni, a mostrarmi scoprire certi simpatici modi di far sesso; niente sm ma dosi esagerate di dirty. Finisce dicendo che non vuole anticipare troppo per non rovinare la sorpresa alla sua compagna e, rivolta a me ‘cesso, ha solo il nome simile al tuo e tu farai da spettatore, ameno che Simo non decida di utilizzarti nel tuo ruolo naturale’.
Durante la serata suona il citofono, è lei.
Non appena Francy la vede si saltano al collo scambiandosi un bacio molto passionale; poi la presenta a Ingry che non fatica a farsela amica con una bella slinguata.
Francesca informa Simo della sua nuova ragazza e che io sono la loro disgustosa latrina.
Simo è effettivamente parecchio fica: mora, capelli dritti piuttosto lunghi con la frangetta; alta, magra, una terza di seno e uno splendido sorriso accompagnato da due occhietti perversi.
Ci pensa la nuova arrivata a riscaldare subito il clima liberandosi del corpetto nero che indossava, senza reggiseno, della mini, niente mutandine e del paio di Nike che portava ai piedi. ‘Fra’, spero tu non abbia abbandonato i vecchi gusti”. La risposta è immediata quanto concreta: in pochi secondi entrambe le ragazze sono totalmente nude. Simo si offre di preparare la cena, ma chiede un piccolo contributo dalle due ragazze. Le porto, su secco ordine della skin, un grosso pentolone. La mora utilizzandolo a mo di cesso vi si siede a gambe larghe e comincia a riempirlo con una lunga pisciata seguita da una generosa dose di merda, notevolmente liquida e un paio di scatarrate; poi invita Ingrid e Francy a dare il loro contributo.
La biondina aggiunge la sua dose di piscio e cacca, seguita da Francesca.
Infine entrambe non risparmiano parecchie ciccate e del muco nasale. Il tocco finale è una sboccata collettiva.
A quel punto Simo si dice soddisfatta e mette il tutto sul fornello.
Nel frattempo io apparecchio per le tre regine e mi sdraio sul freddo pavimento dopo essermi ovviamente spogliato.
Francesca informa Simo che ovviamente io non sono degno di sedermi al tavolo con loro e che potrà tranquillamente usarmi per leccare i suoi piedi affaticati e sudati.
‘Quanto al mangiare, basta sputarne un po’ per terra e lui sarà felice di leccarlo, da merda ignobile qual è’.
Ingry arriva col cibo caldo e ne versa abbondanti mestolate nelle tre fondine.
Simo prende una cucchiaiata, la mastica, poi fa cenno a Francesca di avvicinarsi e le sputa il tutto in bocca. Ingrid scoppia a ridere e fa ‘cazzo, amore, questa figata non me l’avevi mai fatta’. La sua compagna inghiotte la leccornia e ricambia subito il gesto alla biondina, che mostra di apprezzare molto la cosa.
Ormai prive di ogni inibizione le tre continuano a scambiarsi di bocca in bocca l’orrido miscuglio, passando a slinguarsi con la poltiglia, a sputarsela reciprocamente sul corpo: tette, pancia, fica, culo e piedi. Subito si gettano piene di merda e compagni sul lettone e mi concedono il grande onore di prendere la mia parte direttamente dai loro sensualissimi corpi.
‘Ovviamente, brutta merda, la tua porzione è solo quella sui nostri buchi del culo. Avvicinati, bastardo!’ e prima che possa leccare quella schifezza che per me è haute cousine mi spara un paio di puzzolentissime scoregge che respiro con godimento. Simo fa lo stesso, ma ci aggiunge un paio di rutti e una scatarrata verdastra, imitata dalla sua amica.
Poi mi dice con disprezzo. ‘bene latrina del cazzo, ora fili nella gabbia in garage che ci vogliamo divertire senza cazzi in mezzo’. Mi mette collare e guinzaglio e mi trascina a suon di calci nel gelo del seminterrato dove passerò la notte con una ciotola della delizia sputata dalla tre splendide ragazze e, a fianco, un’alta col loro divino piscio.

Ecco la vostra Francesca a raccontarvi il seguito della nottata.
Rientro nell’appartamento, mentre Ingrid sta parlando a Simo di Uma e Kate.
Lo fa con la mia amica sdraiata con le sue chiappe sulla bocca respirando con mugolii orgasmici peti e gustandosi la sostanza molliccia rimasta nell’intestino della biondina depravata.
Simo, pur faticando, per ovvi motivi, a emettere verbo si mostra entusiasta della descrizione e si fa promettere una cosa a quattro per l’indomani.
Il resto della notte, non meno di quattro o cinque ore, lo passiamo vomitandoci addosso e leccandoci come pazze in un susseguirsi di orgasmi esplosivi’

(a Simo con affetto e nella speranza di conoscerla meglio, come e nei modi che vorrà, se vorrà.)

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