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Racconti di Dominazione

Vedova rapita

By 18 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Vedova rapita

Vedova sola in un villa

Un uomo entra in casa di una donna e la lega per seviziarla a suo piacimento.

Nel primo pomeriggio, Vera torna a casa, dopo il turno di lavoro presso il locale.
La mattina si era svegliata molto presto e il lavoro presso il bar dell’area di servizio era stato molto pesante.
Erano ormai trascorsi due anni dalla morte del marito. La vedova: una donna di quaranta cinque anni vive da sola nella sua villa in collina. Per arrivare alla stazione di servizio lungo l’autostrada le ci vuole un ora e mezza.
Lei non chiudeva mai le tapparelle in legno della sala, le piaceva tornare a casa e vedere la luce del sole che illumina quella stanza.
Quando sale le scale che collegano il box al primo piano si accorge dello strano buio.
Il suo volto segna come il terrore, qualche cosa non và. Cammina piano.
Le scarpe con il tacco segnano il rumoroso passo lento. In quel giugno faceva caldo. L’aria però nella casa chiusa sembrava migliore.
Il suo cuore batte forte mentre si avvicina lentamente alla finestra.
Il suo vestito a fiori lungo fino sotto le ginocchia si strofina al marmo del camino.
Quando arriva quasi alla tapparella nell’angolo vicino al camino vede un uomo. E’ spaventata sta prendendo il fiato per urlare quando l’uomo con le mani le cinge il collo e inizia a stringere come per strozzarla.
Lei sviene e subito l’uomo molla la presa.
Si sveglia e sente le mani legate dietro, si trova su una sedia di legno della cucina nella stanza semi buia qualche filo di luce traspare dalle persiane in legno.
Si guarda e vede che il suo seno una terza cadente &egrave libero il vestito &egrave stato strappato sente che la gonna &egrave stata tirata su e però ha ancora le mutandine poi alza lo sguardo e vede un uomo con il passa montagna che la fissa. Un coltello nella mano sinistra.
Attraverso il buco della bocca si nota che ha la barba i suoi occhi marroni la vedono e dice:
‘Finalmente hai dormito per quaranta minuti.’
Lei inizia a piagnucolare e dice :
‘La prego mi lasci stare, prenda ciò che vuole”
L’uomo si alza e con il coltello in mano e un forte accento romano dice:
‘aoo num me fa incazza! Se non fai quello che dico te taglio la gola!’
Dicendo quello le tiene la testa e passa la lama di piatto per farle sentire il gelo del metallo sulla pelle. Prosegue dicendo:
‘Hai capito?’
Lei non risponde afferra i capelli biondi e dando uno strattone ripete la domanda e lei mentre il suo fiato &egrave veloce risponde:
‘Si’
Il malvagio assalitore prosegue
‘Ti starai chiedendo cosa voglio’ VEROOOO!?’
Lei come se fosse instupidita dopo un po’ di strattoni di capelli risponde:
‘No!’
L’uomo quindi passa la punta del coltello sulle tette e dice:
‘Ma allora sei una testa di cazzo , devi fare quello che ti dico se nò ti ammazzo”
Poi una musichetta esce dalla borsa della donna. L’uomo si avventa sulla borsa ed estrae il telefono.
‘Aspettavi una telefonata’ dice in tono sorpreso e quasi preoccupato .
Lei risponde in tono dubbioso:
‘E’ Si’
L’uomo slega le mani della donna e poi le dà il telefono e quando lei lo afferra lui posiziona la lama sta volta di taglio sul collo e dice:
‘Rispondi e ricordati VA TUTTO BENE’ un suggerimento ironico per farla capire che non deve dire che &egrave in ostaggio.
‘Pronto!
A ciao Clara,
si tutto bene , tu?
Mi ero coricata un attimo, poi mi sono addormentata
&egrave si’
No non preoccuparti
Ero un po’ stanca sai il turno presto
Va bene!
Senti ci sentiamo domani
Ti chiamo io!
Grazie
Ciao
Ciao’

L’uomo le strappa il telefono e poi dice :
‘Brava! Lo vedi che quando vuoi riesci ad usare quella testa ‘ ‘di cazzo!’
Dicendo quello le dà delle pacche sul coppino mentre con il coltello passa la punta sul seno sinistro.
Lei piange e dice:
‘Lasciami se vuoi i soldi ne ho un po’ nella borsa e altri nel cassetto li in basso.’
Lui risponde:
‘Ma tu non hai capito, un cazzo, io non voglio il tuo denaro di merda.
Io sono: un povero pazzo maniaco, che &egrave venuto qua perché mi piace il tuo culo e ti voglio inculare’
Mentre la donna sente la lama che gira intorno al seno e il breve monologo non riesce a non piangere.
Il coltello scende e lo infila nella mutandine e poi lo muove fino a che il tessuto non si lacera mostrando la figa pelosa e quindi inizia a leccare con la lingua il capezzolo destro mentre il lamento della donna si ode come una cantilena fastidiosa.
L’uomo poi appoggia il coltello sulla mensola sopra al camino si apre la cerniera dei pantaloni e subito appare un palo di carne notevole di ventitre centimetri un po’ ricurvo con un cappella più spessa che misura almeno un centimetro di raggio in più del tubo il diametro &egrave di circa cinque centimetri. Mentre lei frigna lui gli sbatte il glande sulle labbra.
Lei gli sputa sopra ma l’uomo sembra gradire quella saliva e continua a farglielo dondolare sopra le labbra. Poi lo sbatte sul mento e dice:
‘Dai troia che in realtà ti piace dai succhia!’
Lei apre la bocca e mentre lui prende i capelli e li arrotola intorno alla testa la spinge verso il suo cazzo che ormai &egrave dentro.
Lei &egrave costretta a infialarlo quasi tutto in bocca sente il glande in gola ma in silenzio continua a tenerlo nelle sue fauci.
Dopo un po’ lei piange ma la forza dell’uomo non le permette di fare altro che succhiare. Le volte in cui si libera e prende respiro sente che l’uomo lo prende in mano e lo sbatte come un bastone sulla guancia e poi lo infila di nuovo in bocca e dice:
‘Dai succhia!’
Poi lo alza e dice:
‘Tira fuori sta lingua e lecca le palle!’
Tira su il bastone con la mano &egrave avvicina lo scroto mentre la donna esegue il comando.
L’uomo poi agita il palo che &egrave colorato dalla saliva lo spinge sul naso della donna e sul volto mentre lei piange e emette un urlo flebile come un lamento.
L’uomo poi le dice:
‘Tieni aperto!’
Lei apre la bocca e lui lascia il cazzo che ricurvo ora rimane teso formando un angolo di novanta gradi.
La tira e la spinge mentre un insieme di bava e di un po’ di sborra prodotta dall’eccitazione lega la punta del cazzo alla bocca.
Poi l’uomo stufo si allontana si tira giù i pantaloni si siede sul divano e dice:
‘Dai alzati!’
Lei esegue e quando si alza le tette rimangono visibili dalla ‘V’ ampliata dal taglio del coltello mentre la gonna scivola fino alle ginocchia coprendo la sua figa.
L’uomo dice:
‘Brava ! Spogliati ora ma voglio che tu lo faccia piano.’
Lei muove le spalle e fa scivolare il vestito. Lui interviene con la voce alta:
‘Piano!’
Mentre la guarda la sua mano scuote il bastone teso in modo dolce.
Lei fa cadere l’abito e poi toglie anche le mutandine , quello che ne era rimasto intorno alla vita. Poi l’uomo dice:
‘Girati ora.’
E quando lei lo fa forse senza accorgersi dice:
‘Grazie’
Poi dice:
‘Abbassati un po’!
Si così ora apri le chiappe.’
Lei mette le due mani e mostra il suo ano però i suoi muscoli sono contratti e non si vede l’interno ma il buco che sembra volersi chiudere e non aprirsi.
Lui dice:
‘Dai accarezzati gioca con le mani’
Lei lo fa mentre l’uomo guarda sempre più eccitato la scena.
Il suo fiato si ode pesante mentre lei sembra non smettere di piangere.
L’uomo poi si inginocchia e infila l’indice diritto nella figa lei ha un sobbalzo mentre poi l’uomo sputa sull’ano e infila la sua lingua lei dice:
‘No! Ti prego non lo fare.’
Il tutto condito da un lamento simile a un pianto.
Con una mano si appoggia al camino mentre rimane nella posizione e sente quella lingua che scava intorno al suo ano in un certo senso lo stimolo del dito unito a quello della lingua la eccita, ma, non riesce a smettere di piangere &egrave da tempo che non provoca tali emozioni ma la paura ha il sopravvento.
Poi l’uomo le abbassa il bacino e lentamente da dietro le impianta il suo palo nella figa. Lei ora rimane in silenzio mentre il suo corpo ospita quel cazzo che prende sempre più velocità.
Anche se non vuole la sua figa diventa sempre più bagnata e sente il piacere di quel cazzo grosso che si impossessa del suo corpo.
Visto che lei non dice nulla l’uomo continua e per sentire la sua voce inizia a darle delle pacche sul sedere.
Il suono si infrange nella stanza mentre lei ad ogni pacca risponde con un sonoro:
‘aahh!’

Fine Cap.1
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Vedova sola in un villa Cap.2

Un uomo entra in casa di una donna e la lega per seviziarla a suo piacimento.

L’uomo &egrave stufo e un po’ stanco quindi si mette a terra sul tappeto e ordina:
‘Dai impalati e muoviti!’
La donna dando il sedere verso il volto esegue l’ordine e se bene non sia comoda sale e scende sul palo lungo e teso.
Questa posizione le &egrave sempre piaciuta ma non vuole darlo a vedere e sente quel cazzo che entra sempre più in profondità dentro di lei.
L’uomo si leva la maglietta sente il sudore che ormai gli dà fastidio poi mette le mani a cucchiaio sotto le chiappe e la spinge in su e poi la fa ricadere al suo ritmo decisamente più veloce di quello che donna riusciva a tenere.
L’uomo la leva da li si alza e si siede sulla sedia che un tempo era la prigione della donna poi la prende per i fianchi e lei afferra il cazzo indirizzandolo in figa.
Non voleva che il tizio le rubasse il suo ano. Non &egrave vergine li, ma non le &egrave mai piaciuto e se magari lo soddisfa potrà salvarsi almeno parzialmente. Mette i suo piedini sulle ginocchia dell’uomo e sente di nuovo le mani che afferrano l’interno coscia e la chiappa mentre la sospingono.
Dopo un po’ l’uomo inizia a emettere dei versi:
‘uuaaahh uuuuaaaahh’
Forse gradisce la posizione lei in silenzio si gode quelle sensazioni che iniziano ad essere un piacere almeno fisico.
Ad un certo punto l’uomo sposta la presa sui fianchi di lei, la foga e la voglia &egrave tanta che la spinge troppo e il cazzo esce dalla figa.
L’uomo si ferma mentre lei rimane un po’ più in altro e con la mano guida il cazzo nell’ano lei urla:
‘No! Per favore!’
L’uomo con l’altra mano spinge il fianco facendo entrare sempre più il suo palo.
L’uomo poi dice:
‘ahhooò e fammi sentire la tua voce su”
Lei torna a far sentire una nota mentre viene scossa un misto tra un pianto e un urlo di piacere molto finto.
‘uuuaaasss, uaaasss’
L’uomo &egrave stufo della posizione e dice:
‘Dai scendi troia!
Mettiti sul tavolo su di lato con la tetta che tocca il legno hai capito?
Si così bene.’
La donna &egrave con il fianco sul legno del tavolo lui afferra la gamba destra e la tiene in altro e lecca il piede mentre il suo cazzo senza aiuto della mano entra diretto nella figa.
I peli della donna sono intrisi di umori e segnano il piacere che il suo corpo prova.
Mentre l’uomo spinge tranquillo il tavolo cigola sul pavimento e lei reggendosi sta volta non riesce a trattenere la voce, sembra essersi dimenticata che la sta stuprando e accompagna l’innesto con un mugolare di piacere avvolto dal fiato corto:
‘uuuuaaaasssshhhh uuuuaaaaaaffff’
L’uomo di tanto in tanto tasta le tette che in quella posizione sembrano ancora più belle celano il fattore della cadenza perché lei &egrave laterale e quando stringe con due dita il capezzolo forte l’urlo della donna si fa intenso e viene accompagnato da una botta più forte di reni da parte dello stupratore.
L’uomo si ferma un attimo per riprendere fiato e per decelerare il suo orgasmo inizia a schiaffeggiare i seno della donna che per risposta sente la sua voce dire:
‘nooo piano sto facendo come vuoi ti prego.’
L’uomo in risposta estrae il suo palo duro e un po’ ricurvo mette la sua mano sinistra a guidare l’ingresso del suo cazzo nell’ano. La donna chiude gli occhi e corruccia la fronte apre la bocca e a denti stretti mostra con il volto il dolore di quell’ingresso completo del palo che già ha le palle al contatto delle sue chiappe.
L’uomo si muove come faceva prima senza far uscire il suo glande che &egrave trattenuto dal buco anale avanti e indietro soffiando per controllare lo sforzo di innesto del suo palo che sente stretto in quel buco meno scorrevole ma caldo.
Stanco prende con la mano il cazzo e inizia a giocare lo tiene mentre lo tira via e la cappella poi sbatte sulla figa e poi di nuovo lo introduce fino in fondo e poi lo leva ripetendo l’operazione per quattro volte.
La donna condisce l’ingresso ogni volta con un urlo stridente :
‘ihhhiiiiiii’
Poi riprende a muoversi con velocità. Senza poi dire nulla leva il cazzo e la prende per i fianchi tirandola giù dal tavolo la fa rimettere come stava all’inizio dei giochi appoggiata alla mensola del camino e da dietro la penetra in culo.
Lei sta volta visto il vigore &egrave costretta ad appoggiare entrambe le mani per costatare la forza del bruto.
L’uomo poi leva il cazzo dall’ano e torna nella figa. Lei riprende a far sentire la voce e sta volta si nota il piacere di quell’intrusione.
L’uomo da dietro ogni tanto le tira un buffetto sulle tette poi tira fuori il palo dalla figa lo vede come sgocciolare degli umori di lei. La prende per i fianchi e la conduce su un puffo di pelle che vi &egrave nella stanza.
La spinge e lei si trova con le ginocchia a terra e il busto sulla pelle marrone a quel punto l’uomo mette un piede sul cuscino all’altezza del volto l’altro a terra e trattiene il cazzo mentre entra da sopra nell’ano.
Inizia a dondolare su &egrave giù trattenendo con due dita il palo in quella posizione mentre la donna grida:
‘aaahhh ahhh’
Seguendo il ritmo e accentuando la vocale quando tutto il palo sparisce nelle sue viscere.
Dopo un po’ l’uomo si ferma e prende per i capelli la donna facendola tirare su in ginocchio e mentre lei urla per l’inaspettato dolore lui le piazza il palo nella bocca e dicendo:
‘ecco sto bene!’
Rilascia un quantitativo cospicuo di sperma. Lei tiene la bocca chiusa mentre la sua espressione dimostra l’orrore di quel gesto e sente il liquido caldo scendere in mezzo al seno.
L’uomo poi mentre la sua voce dichiara l’orgasmo dice:
‘Dai ripulisci bene che tra poco partiamo per un secondo giro. ‘
Lei che non &egrave mai stata un amante dello sperma in bocca &egrave costretta dalla violenza a succhiare e senza dire altro o fare altro esegue l’ordine per paura delle conseguenze.

Fine Cap.2
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Vedova sola in un villa Cap.3

Sfondamento anale

L’uomo che ora si &egrave scaricato recupera la corda e lega le caviglie della donna ben strette.
A questo punto la prende in braccio e l’appoggia al divano.
Mette la sua testa appoggiata alla poggiolo in pelle le tira uno schiaffo e dice :
‘Apri la bocca!’
Il cazzo non &egrave teso e duro come prima e con la mano lo conduce in bocca.
La donna cerca di risputarlo fuori. Le tira un altro schiaffo e poi lei apre la bocca lui si muove su e giù facendo così acquisire bene il fallo.
Mentre l’uomo sale e scende si abbassa con la schiena e inizia a prendere con le due mani i capezzoli il tocco &egrave gentile ma deciso li muove come se caricasse una molla dell’orologio lo scopo &egrave eccitarli per farli puntare fuori come degli spilli.
Per lei diventa sempre più difficile tenere in bocca quel cazzo e inizia a tossire l’uomo quindi lo leva dalla sua bocca e appena il bastone &egrave libero come una molla sale ora &egrave rigido.
L’uomo ora si inginocchia sposta le gambe unite della donna e le tiene il sedere di lato e inizia a schiaffeggiare, poi quando vede che le chiappe sono rosse e lei urla:
‘Basta ti prego fa male ”
Lui allarga bene la chiappa e senza preparativi si mette sopra la donna con una gamba che poggia a terra e l’altra sul divano si abbassa e penetra l’ano.
Inizia a pompare con vigore prima piano e poi forte rallenta mentre lei lancia un urlo continuo :
‘woooooo wuuuooooo’
Si ferma dopo circa due minuti tira fuori il cazzo e mentre la donna ora sembra piangere guarda allargando le chiappe l’ano che sui bordi risulta arrossato. Prende dal marsupio la sua camera digitale e scatta una foto.
Poi dice:
‘Dai succhia bene, che non scorre &egrave meglio per te. ‘
Appoggia solo il cazzo mentre la donna tira fuori la lingua e lecca il fallo. L’uomo si distacca un attimo e recupera un altro pezzo di corda lega i suoi polsi dietro la schiena e poi la spinge . La sua testa sembra cadere sul pavimento mentre di nuovo da dietro l’uomo la penetra in culo.
Inneggia:
‘Ti avevo detto che ti avrei sfondato il culo! Quel giro era il riscaldamento.’
L’uomo con un ginocchio si mette sul divano sopra il polpaccio della donna e con l’altra gamba un po’ alzata che arriva all’altezza delle tette della donna inizia così di nuovo a stantuffare veloce dentro di lei. Lei urla per il dolore e il bruciore che prova per il cazzo che sembra essere ancora più duro del primo giro.
L’uomo dopo un po’ circa quattro minuti &egrave stanco si ferma e scende dal divano la prende per le caviglie unite e la gira facendole appoggiare la schiena al cuscino inferiore.
Le gambe rimangono tese e lei subisce ancora una sodomia con la differenza che in quella posizione l’ano si dilata di meno. A denti stretti fa sentire il suo dolore per quell’introduzione.
L’uomo non si trova comodo leva il cazzo e le spinge le gambe in giù ora &egrave come se fosse seduta al contrario con una mano tiene un polpaccio che legato all’altro l’arresta in quella posizione scomoda. Lei però sente che il cazzo scorre meglio dentro.
L’uomo per un po’ entra in figa e lei sente per un istante, il tempo della penetrazione un certo piacere a tradirla non &egrave la voce ma il fiato.
L’uomo ormai e preso dalla passione le sue mani scendono alle cosce e facendo sentire le sue mani che sono delle tenaglie si muove mettendo le ginocchia sul cuscino ampio del divano.
Lei dopo un po’ si dimentica dell’obbiettivo di non tradire i suoi sentimenti e si fa prendere dalle emozioni e inizia a urlare :
‘uuuaaaaaa uuuaaaa’
In un movimento troppo veloce il pene esce dalla vagina e quindi l’uomo lo re instrada nella figa.
Una mano trattiene la coscia e con due dita inizia a penetrare la figa mentre riprendere a muoversi. Lei quindi presa dal piacere di quella doppia intrusione urla per il piacere:
‘uuuuammmmamma uummmaaaa’
L’uomo si leva da lei un attimo recupera il coltello e taglia la corda che lega le caviglie prende le gambe poi come se fossero una carriola e le ordina.
‘Metti il cazzo nel culo dai troia!’
Lei non può ha le mani legate e quindi dice:
‘Le mani, non posso!’
Riceve uno schiaffo l’uomo quindi infila il cazzo diretto in culo e poi riprende la posizione e spinge ora con una gran forza sempre più forte fino a che non si ferma immobile e lei urla perché sentendo il seme che entra in lei ha un orgasmo.
L’uomo attende e leva il cazzo che ora &egrave moscio e dall’ano si vede scorrere un verme di seme bianco.
Poi l’uomo dice :
‘Brava!’
La prende per il collo la fa mettere in ginocchio e gli dice:
‘Pulisci con la lingua e ingoia!
Brava così ‘
Lei piange mentre lo fa’. Poi l’uomo la slega e la tiene per il polso tenendo in mano il coltello.
‘Vieni andiamo in bagno!’
Apre l’acqua della doccia e la spinge dentro e dice:
‘Lavati troia!’
Assiste all’operazione di pulitura non vuole lasciare tracce.
La fa rivestire e poi la lega alla sedia.
La guarda e dice:
‘Ascolta prendo il tuo cellulare tra un ora chiamo la tua amica e gli dico che sei legata. Ti conviene dire che ti hanno rubato qualche cosa se vuoi porto via qualche oggetto ma sinceramente mi &egrave piaciuto il tuo culo’ e chi sa magari tra un po’ torno a fare un nuovo giro.’

Fine

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