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Racconti di Dominazione

“vorrei lasciarti gridare…. Ma non posso… mi prenderò i tuoi mugolii”

By 27 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La chiave mi aspettava alla reception. Davanti alla porta’
Esito.. Torno verso lo specchio a controllare il mio aspetto. Un disastro’ ma ormai sono qui’ trattengo il respiro e busso leggermente,, attendo’ nulla’Ho la chiave in mano ma non me la sento di aprire. Un minuto forse due e sento aprire la porta si socchiude appena sento i tuoi passi allontanarsi.. la spingo per entrare.
Mi aspetti in piedi sul corridoio di entrata lo sguardo pieno di rabbia verso di me. Mi blocco impietrita appena varcata la porta cercando di capire cosa posso aver fatto. Ti avvicini mi fai paura.
Mi tiro indietro quando allunghi un braccio verso di me ho paura che mi farai male ma passa sopra alle mie spalle vuoi solo chiudere la porta che sento sbattere dietro di me.
La mano si stringe intorno al mio polso ne sento la pressione come una morsa mi strattoni e io non posso far altro che seguirti anche se &egrave più un essere trascinata verso il letto.
Non riesco a guardarti mi fa paura le sensazioni che mi arrivano. I miei occhi sono fissi al pavimento. Le dita afferrano la mia faccia facendomi alzare lo sguardo verso di te non faccio in tempo a realizzare cosa succede e uno schiaffo improvviso violento mi fa perdere l’equilibrio e cadere sul letto. Sono disorientata. Non riesco a realizzare, non riesco a piangere, non riesco a riprendermi. Sento solo il rumore delle tue mani che frugano dentro la borsa poi un tintinnio metallico. Di nuovo la stretta imperiosa delle tue dita sui miei polsi forzati dietro la schiena e bloccati da un paio di manette.
I capelli tirati mi fai scivolare sul pavimento e inginocchiare davanti a te.
Davanti ai miei occhi le tue mani con gesti nervosi liberano il tuo sesso. Non ho il tempo di rendermi conto di nulla. La mia nuca spinta verso il tuo inguine appena il tempo di dischiudere le labbra e il tuo sesso si pianta nella mia gola.
Sto soffocando’ le labbra sentono la pelle della tua pancia.. non riesco a respirare’
Sento i tuoi muscoli tesi nello sforzo e le mani che bloccano la mia nuca in questa posizione.
Le mani bloccate dietro la schiena mi impediscono di cercare di allontanarti per prendere un po’ d’aria.
Rabbia sento tanta rabbia.
I colpi violenti del tuo sesso che mi scopa la gola.. cerco di prendere tutta l’aria possibile.. non mi lasci il tempo nemmeno di tossire’. Sembra che i miei conati la mia sofferenza ti faccia eccitare o arrabbiare di più..
Il tuo sesso mi lascia per un secondo.. tossisco respiro.. la saliva che cola sul pavimento le mani bloccate ‘ il tuo sorriso.. perché mi stai facendo questo?
Ti stai avvicinando di nuovo vorrei supplicarti di lasciarmi ancora un po’ di tempo per respirare’ ma non riesco a smettere di tossire.
‘Apri questa cazzo di bocca e smettila di fare queste scene. Non hai fatto ancora nulla’
Che tono &egrave questo? Con chi stai parlando? Cerco di analizzare le sfumature non credo che tu l’abbia mai usato con me’ &egrave.. come se’ non riesco a pensare’. Eppure lo conosco’ l’ho sentito non riesco a capire’
I miei pensieri interrotti dalle tue mani che alzano la mia faccia.
‘ ho detto apri la bocca o te ne pentirai’
‘ come se mancasse qualcosa nella frase’
Le dita a stringere il naso per farmi mancare l’aria e aprire la bocca. Il tuo sesso turgido spinto dentro a riempirla’
Mi manca l’aria’ mi manca l’aria’
Il sesso che entra e esce dalla mia bocca i miei sforzi tesi a cercare un filo d’aria quella che riesce a passare insieme al tuo cazzo nella mia bocca.. le dita che non lasciano il mio naso’
.. puttana’ ecco cosa mancava alla frase’ era una frase perfetta con puttana alla fine quello il tono quello ciò che sono ora per te. Una puttana su cui scaricare le tensioni la rabbia. Una puttana con cui sfogare un bisogno fisiologico. Una puttana che serve solo a quello. Niente dolcezza niente di niente del resto.. nemmeno padrone schiava.. solo un bisogno da sfogare. E una persona che non conta nulla con cui farlo’.
Sto soffocando’. L’hai sentito anche tu’ le dita lasciano il mio naso’l’aria che torna a passare nelle narici ma il tuo scoparmi non smette’. Non importa’ aria’ aria’
Quando mi lasci il tuo sesso &egrave pienamente eretto
E io sono accasciata a terra a tossire sbavare con i conati che mi salgono dallo stomaco’
MI lasci finire di tossire.. non so se mi stai guardando lì sdraiata sul pavimento’ so solo che ora la cosa più importante &egrave respirare anche se &egrave difficile farlo il respiro &egrave rimasto affannato e ansimante’
Non ho il coraggio di alzare gli occhi non voglio vedere chi sono per te.
I capelli tirati verso l’alto mi fanno alzare. Una spinta e mi fai cadere con la faccia sul letto. Le mie mani bloccate dietro la schiena mi impediscono di attutire la caduta.
La stoffa fresca del lenzuolo si stampa sulla mia faccia arrossata’ quasi un sollievo’
Due secondi nemmeno due secondi dura questa sensazione. Le gambe afferrate e il mio corpo trascinato verso il bordo del letto. La pelle che struscia sul cotone fa uno strano rumore che si imprime nella mia testa.
Sento la forma del tuo corpo tra le mie gambe aperte. Nei miei occhi solo il bianco del lenzuolo.
Le tue dita affondano nel mio ano senza preavviso senza dolcezza’ paura.. terrore’ non così ti prego’ non violentarmi’. Il mio grido disperato.. il mio implorarti e le tue dita che allargano la mia apertura come se non sentissi come se dalla mia bocca non uscisse nulla. Le dita che affondano nel mio sfintere i muscoli che le stringono facendomi fare ancora più male. Devi rilassare Naima rilassa o sarà solo dolore. Sembri non averne abbastanza delle mie grida e delle mie implorazioni.. appena smetto i tuoi movimenti diventano più violenti
Mi abbandoni per un secondo’ ti sei allontanato dove sei che stai facendo? Il dolore mi sta invadendo’. Non riesco a pensare’.
Giro la testa per capire. Sei di nuovo a frugare nella borsa.. quando ti giri incontri i miei occhi.. sorridi facendo dondolare la gagball.
‘vorrei lasciarti gridare’. Ma non posso’ mi prenderò i tuoi mugolii’
‘Ti prego’ non così ti prego’.’
‘zitta cagna o ti farò veramente male’ ‘
Duro ferroso.. non c’&egrave dolcezza..
La pallina di gomma infilata dentro la bocca e stretta intorno alla nuca. Il sapore di lattice riempie la gola’
‘Ora grida quanto vuoi cagna ho bisogno di sborrare e lo farò dentro il tuo culo che tu lo voglia o no.’
Cerco di divincolarmi.. di scappare. Le gambe di nuovo bloccate e strattonate verso il bordo. Il corpo che si contorce. Il tuo peso sopra di me mi blocca.
‘..i ..e’o’ era un ti prego era una supplica.. ascoltami.. non mi riconosci? sono io’ ti prego’
Le mani ad aprire le natiche sento il calore della saliva che cola sul mio buco.
Poi un secondo.. la forma.. la consistenza il dolore della penetrazione violenta. Le mie grida soffocate dalla gagball. Mi stai odiando. Lo sento da come ti muovi lo sento da come non mi ascolti. Vuoi farmi male’ non &egrave una cosa accessoria &egrave necessaria’ cosa vuoi dirmi’ aiutami’ la mente offuscata dal dolore e dall’animalità con cui me lo stai provocando. Ho un miscuglio di sensazioni che mi vorticano in testa sto cercando di trovarne un capo ma il dolore le sovrasta tutte. Non mi fa ragionare.. sento solo gli istinti.. che sono forti potenti ma senza razionalità. Sono energia che invade intorno energia chiusa in una scatola troppo piccola energia che ha accumulato pressione ed &egrave a rischio di esplosione. Energia animale, energia violenta, energia emozionale. Quella animale &egrave ora quella che sento’ Il tuo sesso che usa la mia carne come fosse sua.. la faccia affondata nelle lenzuola non posso muovermi. Il tuo corpo che entra violento in me mi costringe sul letto le mani immobilizzate non mi lasciano difesa.. Il rimmel che cola negli occhi me li fa bruciare.. piango’ se mi guardassi ora ti direi che non sto piangendo che &egrave solo il trucco che mi ha fatto bruciare gli occhi’ ma grido’ mugolo soffocata dalla gag ball.. supplico’ non ti fermi anzi sento i muscoli tesi a cercare di penetrare ancora più in fondo ancora di più
Più veloce più violento’ accompagnato dalle mie grida.. il tuo ansimare più veloce’ animale’ fino al grido strozzato dell’orgasmo’.
Ti sento esplodere in me’ fiotti caldi sulle mie carni stracciate’ movimenti più lenti dita che allentano la pressione sui miei fianchi tirati verso di te..
Il turgore del sesso che ha appena goduto ancora dentro di me che si sgonfia piano’
Il calore del sangue che riga le cosce e colora il lenzuolo..
I singhiozzi di una bambina violata quando esci da me’
L’istinto di rannicchiarsi e chiudere fuori il resto..
L’orco cattivo che mi ha fatto male’
Accoccolata così piango’ lacrime silenziose piene di odio’
Chiudo gli occhi per non guardare le lenzuola macchiate dal trucco e dal mio sangue’
Chiudo gli occhi per non guardare i tuoi’
Il tepore delle lacrime &egrave rassicurante’ come vorrei non singhiozzare’ non lasciarti vedere che cosa mi hai fatto’
‘Adesso possiamo parlare”
Tranquillità serenità nella tua voce’ niente più durezza Ma chi sei?
Sento i tuoi movimenti ma non guardo’ sento l’acqua del bagno scorrere..
Ti odio bastardo.. ti odio’.
Ti siedi sul letto lo sento abbassarsi con il tuo peso.. mi rannicchio di più non voglio guardarti’ se non avessi queste manette abbraccerei le ginocchia e non ci sarebbe più niente intorno’.
Non sarebbe successo niente’
Solo io’ solo pensieri felici’.strattono le braccia’. Ancora legate’
Le tue mani si avvicinano io cerco di tirarmi indietro’
La gag ball allentata e sfilata’
La saliva che cola dalla mia bocca’ i piagnucolii singhiozzanti.. le tue dita sotto il mio mento a farmi alzare la faccia ‘buongiorno cucciola..’
Tono caldo miele’ mentre le tue mani mi passano un asciugamano umido sulla faccia a pulire via il trucco sbavato e le lacrime che non riesco a fermare’ dove eri?
I movimenti attenti di chi tocca una cosa preziosa ed ha paura di farle male’
Quando ti avvicini punto i piedi per allontanarmi’
‘E’ tutto a posto cucciola voglio solo slegarti”
Il tuo corpo mi avvolge le mani a togliere le manette’
I polsi tagliati dal ferro e dai movimenti’. Continuo a guardarle mentre sono tra le tue mani..
I tuoi pollici sfiorano i segni’
L’acqua sopra di essi quando le immergi nella bacinella’
Continuo a guardarli fino a che non me li togli da davanti..
Hai poggiato la mia testa sul tuo petto..
‘Piangi ora piccola.. &egrave tutto finito.. ci sono io ora con te ”

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