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Racconti Erotici Lesbo

Angy e le due amiche

By 18 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Adesso ti faccio vedere che sito ho trovato stanotte.’
‘Ma che roba &egrave? Chi &egrave questa Milù? Stanotte avevi la passerina bollente?’
‘Un pò, ma adesso leggi questo racconto. Non sembriamo noi due?’
….
‘Carino, ma noi siamo diverse da Angy e Marta e poi il mio Luca non c’&egrave l’ha così grosso.’
‘Mi sa che un giorno di questi passo a casa del tuo fidanzato e controllo per bene.’
‘Non ci pensare nemmeno!’
‘Però il racconto &egrave eccitante, vero?’
‘Insomma.’
‘Fammi sentire se ti &egrave piaciuto.’
‘Metti giù le mani che dobbiamo studiare!’
‘Sì, ti &egrave piaciuto. Io stanotte ero bagnata come te e sai cosa ho fatto?’
‘Lo immagino. Dai, togli quella mano!’
‘Facciamo un giochino. Adesso leggi un altro racconti di Angy e io sto con la mia manina ferma lì.’
‘Sei proprio una stronza!’
‘Su, porcellina, leggi questo che si intitola Marina.’
‘Hai detto che stavi ferma con la mano, così non riesco a leggere.’
‘O.K.’
‘E’ inutile che stai ferma con quella mano se con l’altra ti infili lì dietro.’
‘Non ti piace?’
‘Stronzona!’
‘Vedi che ti piace!’
‘Insomma, mi fai leggere?’
……
‘Bello, mi sa che mi iscrivo a una palestra.’
‘Te l’avevo detto che erano bei racconti.’
‘Cosa dici, ci mettiamo anche noi a scriverne uno?’
‘E cosa raccontiamo, porcellina.’
‘La prima volta che mi hai messo a faccia in giù sulla tua passerina.’
‘Non me lo ricordo più.’
‘Non fare la stronza, te lo ricordi eccome!’
‘Ti giuro! Fammi vedere cosa &egrave successo quella volta.’
‘Puttanella che non sei altro!’
‘Dai, ti ho fatto scoprire dei bei racconti, non vuoi farmi questo piccolo favore?’
‘Prima però mi fai leggere un altro racconto e … muovi quel ditino!’
‘E sarei io la puttanella!’

Venti minuti dopo le due amiche non sono più davanti al computer, ma stese, nude, a letto.

‘A cosa stai pensando?’
‘E se scrivessimo veramente anche noi qualche storia?’
‘A quattro mani?’
‘A due passerine!’
‘Con un vibratore!’
‘E ci aggiungiamo qualche cazzo.’
‘Non vedo l’ora di trovarmi a letto con te e Luca.’
‘Solo nel racconto, visto che ti sei fatta lasciare da Marco e così a me non toccherebbe niente di nuovo.’
‘Ti piacerebbe farlo a tre!’
‘Sto parlando di scriverlo, non sto parlando di farlo.’
‘O.K. niente Luca insieme a noi.’
‘Se non la smetti di girare questo dito attorno al mio capezzolo, il racconto te lo faccio scrivere con la lingua dove dico io!’
‘Ingordona!’
‘Io? Oggi dovevamo studiare e tu te ne sei venuta fuori con quel sito.’
‘E la santerellina ha chiuso il libro di macroeconomia.’
‘Prendi in giro, tu! Dai scriviamo un racconto e lo pubblichiamo!’
‘Vuoi scrivere della nostra prima volta?’
‘Se non la smetti con quel dito … scrivo di quando ti lego, chiamo Luca e ti faccio sverginare il buchino di dietro.’
‘Ah, sempre con questa storia, un giorno o l’altro trovo chi me lo mette anche lì. E poi, grazie a te, tanto vergine non sono più neanche lì.’
‘Guarda che Luca non sarà un superdotato, ma ce l’ha un pò più grosso del mio dito medio.’
‘Adesso ti giri e mi spieghi la differenza mentre te lo infilo come ti piace tanto.’
‘Adesso scendo giù, entro nel negozio di Mamadou e faccio venire qui lui o qualche suo amico. Così ci pensa big bamboo a sverginartelo.’
‘Ecco! Scriviamo una storia con me, te e big bamboo …. Noi due che glielo lecchiamo e poi lui che mi svergina il buchino.’
‘S&egrave&egrave … e io che sto a guardare con la mano sulla passera!’
‘Magari, dopo, lui si riprende e ce n’&egrave anche per te.’
‘Allora ci sto!’
‘Andiamo a scrivere?’
‘Sì, ma niente big bamboo, scriviamo della nostra prima volta.’
‘O.K.’

CONTINUA

‘Come cominciamo?’
‘Dalla tua linguetta sulla mia passerina. Le sensazioni della tua prima volta.’
‘No, quello &egrave venuto dopo.’
‘Poi torniamo indietro, come nei flash back.’
‘Io inizierei così: quella puttanella di Elisa costruì la trappola la mattina, costringendomi a fare shopping con lei.’
‘Piano con le parole! Se no subito dopo dobbiamo scrivere: quella troietta di Alessia non aspettava altro che farsi toccare dalla sua amica.’
‘Non va bene. Così non iniziamo mai. Adesso, prima lo scrivo io, poi tu lo correggi o lo riscrivi a modo tuo.’
‘Mhhh … non mi convince.’
‘Per una volta si fa come dico io. E tu non mi distrai e ti metti a studiare.’
‘Mentre tu tutta nuda stai qui a bagnarti ripensando alla nostra prima volta e a tutte quelle che leggeranno il nostro racconto e, magari, si ecciteranno?’
‘Sì, torna là, sul letto, e mettiti a studiare.’
‘Va bene, ma se mi viene voglia di vedere cosa stai scrivendo e se leggendo mi viene voglia di …’
‘Te la tieni!’
……..
Titolo: La nostra prima volta

Mentre sto scrivendo per voi Elisa &egrave distesa sul letto e sono sicura che, da là dietro, ha lo sguardo fisso lì dove inizia il solco che divide la mie natiche, quelle natiche che, ho scoperto qualche mese dopo averla conosciuta, la facevano sognare almeno quanto la visione, che era riuscita qualche volta a strappare, dei miei capezzoli turgidi che spingevano sotto il maglioncino e la visione, di cui godeva spesso, della rotondità del mio seno. E sta guardando lì perch&egrave le piace mettermi le mani sui fianchi, percorrere tutte le curve e arrivare con le mani a coppa sotto il mio seno e sollevarlo e tentare di contenerlo nelle sue mani e insieme stuzzicare i miei capezzoli. Quel giorno, però, non lo sapevo ancora.
Avevamo fatto shopping. Lei aveva comperato dell’intimo, io un vestitino. Arrivate a casa mia, Elisa ha voluto subito provare i capi che avevamo comperato, si &egrave spogliata e ha indossato il primo completino, mutandina e reggiseno di pizzo bianchi, mentre io ho indossato il tubino rosso, aderentissimo, che Elisa in negozio mi aveva detto che mi stava da dio. Ero davanti allo specchio ed effettivamente mi piacevo, il tubino iniziava due centimetri sopra i miei capezzoli e finiva a mezza coscia e, fasciandomi tutta, metteva in risalto le mie curve. E io penso proprio di avere delle belle curve.
Elisa si &egrave accostata da dietro e mi ha detto ‘Stai benissimo, ma lo devi portare senza mutandine.’ ‘Ché, sei scema?’ ‘Non vedi che si vede il filo tutto attorno? Rovina l’effetto.’ ‘Ne metterò delle altre.’ ‘No, te le togli!’ ‘Ma và!’ ‘Guarda che te le tolgo io!’ ‘Provaci!’ Non avevo nemmeno finito la parola che Elisa si chinò, mise le mani sotto il vestito e mi sfilò le mutandine. ‘Ecco fatto, vedi che stai meglio?’ ‘Sì, però …’ ‘Pensa a Luca e a come lo farai eccitare.’ ‘Mi prenderà per una troietta.’ ‘No, farà così.’ Elisa si mise dietro a me, attaccata a me, spingendo il suo bacino contro il mio corpo, le mani sui fianchi, che risalivano lentamente e giungevano all’altezza del mio seno, poi, lì, fece scorrere i due indici lungo il bordo del tubino fino a raggiungere i miei capezzoli e a farli affiorare fuori. Mi guardava da dietro nello specchio, fissa negli occhi, e sorrideva, mentre le punte dei suoi indici giravano attorno ai miei capezzoli, che divennero subito durissimi, e disse ‘Vedi che ti piace quello che potrebbe fare Luca.’ Io sono stata un attimo zitta, perch&egrave ero imbarazzata e allo stesso tempo eccitata. Lei muoveva lentamente il bacino strusciandosi su di me. ‘Ti piace anche se lo faccio io!’ Io sorrisi rivolta ai suoi occhi sullo specchio. Lei abbassò il mio tubino e fece uscire tutto il mio seno e iniziò ad accarezzarlo, io inizia ad assecondare il movimento del suo bacino. Non mi era mai capitato con una donna, ma mi stava piacendo un casino e lo sguardo di Elisa che dallo specchio mi diceva ‘So che ti piace!’ mi eccitava ancora di più. Elisa abbassò una mano, la portò a metà della mia coscia e risalì sotto il vestito, che si alzava seguendo la sua mano. Arrivò lì dove doveva arrivare e un dito si infilò lungo la mia fessura e giunse sul clitoride. Nello specchio osservavo tutto quello che mi stava accadendo e mi lasciai andare tra le mani di Elisa e venni. Elisa mi tolse il vestito, baciandomi, e mi portò sul letto. Iniziammo ad accarezzarci, le sfilai reggiseno e mentre le sfilavo le mutandine, come se l’avessi fatto da sempre, scesi con la bocca tra le sue gambe e iniziai a leccarla. Fu una sensazione strana e quando sentii che Elisa inarcava il suo corpo diedi ancora più vigore alla mia lingua e infilai un dito nella sua figa. La sentii venire con un urlo ‘Sei fantastica! Non smettere!’ Poi non ricordo bene cosa successe, ma continuammo ad accarezzarci, baciarci, mordicchiarci e poi iniziammo a scherzare su di noi e sulle nostre voglie.

CONTINUA

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