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Racconti Erotici Lesbo

Diario

By 23 Dicembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Cara Sara,

Eccomi qui a provare a scriverti quello che ieri notte ho sognato e che, una volta
svegliatami, ha fatto in modo che il mio pensiero fosse uno e uno solo… Godere.

Non mi &egrave facile riuscire ad ordinare le idee… Sono presa da tanti pensieri in
questo momento. Si, sono eccitata… Vuoi per il fatto che sono qui sotto il
piumone completamente nuda come sovente dormo, vuoi perch&egrave ci siamo stuzzicate per
un bel pò sino a poco fa (e la mia passerotta ha già dato evidenti richiami e
richieste d’attenzioni), vuoi per il fatto che sicuramente anche tu stai dandoti
piacere come mi piace che fai…

Il sogno ha un inizio come improvviso… Sono a casa mia, e tu sei li con me…
Ci salutiamo ma senza baci o convenevoli, il classico “Ciao Francy tutto bene ?”
“Ciao cucciola, si grazie tutto apposto… Mi faccio una doccia e poi pensiamo
alla cena…”. Tu sei vestita con una tuta felpa e pantaloni grigia e blu, so, o
forse spero, che sotto non hai nulla… Ma credo che, per quello che vedo, non
sbaglio a pensare che sei almeno senza reggiseno. Finalmente, da un pò di tempo,
hai imparato che, a casa mia, non servono certe cose, anzi, sono addirittura di
troppo.

Qui il sogno diventa ora più nitido, mi vedo chiudermi in bagno ed iniziare a
preparami per una doccia veloce ma rilassante. Ricordo che lo stereo in bagno
suona My Immortal di Evanescence… Sono nuda, come libera finalmente… L’acqua
scorre sulla mia pelle mentre mi insapono. Ho i capelli raccolti e fermati con un
mollettone. Mentre mi sciacquo sento come dei brividi crescermi da dentro.
Arrivano sui seni, sui capezzoli. Forse l’acqua un pò fredda, ma sono duri e tesi.
Io insisto, il getto li massaggia, mi piace… Mi piace vederli crescere. Mi torna
in mente quando gioco coi tuoi e a come mi piace mordicchiarteli quando sei un pò
eccitata. Come se il prenderti i seni fosse il nostro segnale non detto… Quello
che però ti fa capire che “Ok Sara, adesso si fa sul serio”…

E’ una strana sensazione quella che ricordo, diversa da quella che sento ora, una
sensazione come di desiderio di continuare ma senza mai arrivare ad un piacere che
mi rovinerebbe il momento… So che in altre occasioni, vedere i miei seni reagire
così, mi avrebbe fatto immediatamente portare una mano fra le cosce, ma ora non &egrave
un momento come quelli… Non c’&egrave trance da voglia… Non vi &egrave necessità di godere
per forza… Solo desiderio di prolungare lo stato dei miei capezzoli tesi per un
tempo che vorrei fosse lungo.

Fermo l’acqua. Mi asciugo ed esco dalla doccia. Gesti quotidiani a cui non penso,
fatti meccanicamente. Solo lo sguardo scende spesso sui capezzoli, e mi piace
notare che sono tutt’ora tesi. E me ne accorgo di più quando, indossato l’accap-
patoio, lo chiudo e li sento premersi contro la stoffa morbida del tessuto.

Come spesso faccio, stringo la cintura ma lascio la scollatura abbastanza marcata.
Mi piace l’incavo dei miei seni, mi &egrave sempre piaciuto sia in me, che in quello dei
seni delle mie compagne. In quel momento mi sveglio come da uno strano torpore…
Mi ricordo che a casa ci sei anche tu… Che strano, di solito sei molto caciarosa
quando siamo a casa entrambe… Di solito entri in bagno quando mi faccio la
doccia, anche solo per parlare di cazzate assolute… Ora non ti sento… Mi
accorgo che non vi &egrave nessun rumore nel resto della casa… Ma questo silenzio mi
piace. Lo sento come avvolgermi e lo sento come controllabile. So che sono io che
posso amministrarlo.

Esco dal bagno ed in effetti in casa vi &egrave silenzio… Non ti chiamo… Come a
voler conservare questo silenzio ovattato… Vedo che la camera &egrave illuminata da
una delle abat jour. Ti raggiungo in camera e li &egrave la vera sorpesa, quella che
non mi aspetto ma che so di saper gestire…

Sei sul mio letto, in diagonale come per occuparlo tutto, ben comoda al centro.
La tua testa &egrave sul cuscino e l’altro cuscino &egrave sotto al tuo ventre. Sei nuda…
Ti trovo tremendamente sensuale, complice forse anche la calze autoreggenti che
indossi. Eh si, da quando mi conosci hai iniziato un piccolo percorso di donna…
Un tragitto tra le cose che ti rendono speciale agli occhi di chi ti guida nei tuoi
sensi… E così sono comparse le calze autoreggenti, sono comparsi dei completini
intimi coordinati… Dei body un pò pizzosi e trasparenti. Insomma una Sara per
poche… Una Sara solo per me.

Ma cosa vedo ? Ma queste non sono le autoreggenti che ti ho comperato io… Che
tenera che sei, le hai comprate tu di tua iniziativa e adesso ti mostri a me nuda.
Coperta solo da loro. Questa &egrave la MIA Sara… Quella chi stò facendo diventare
donna… Lo so che poi fuori da casa mia sei il solito ossimoro vivente, la Babba
regina delle Babbe, ma qui da me ti piace essere un pò fatalona e io mi diverto a
plasmarti e a farti scoprire lati di te che non sapevi.

Ti guardo… Hai gli occhi chiusi… Il volto &egrave girato di lato, non mi vedi dato
che sono ancora sul ciglio della porta. vedo dall’alto che hai gli occhi chiusi…
E allora ti scruto… Come io posso fare… Guardarti al punto da oltrepassare la
tua pelle… Io lo posso fare… Io che ti entro dentro come mai nessuna prima…

Scendo con lo sguardo… Mi soffermo sulla tua schiena… E poi più giù… Il tuo
sedere inarcato… Morbido… Da baciare… Il tuo braccio sinistro scende libero
lungo il fianco, il destro lo vedo finire sotto la pancia. Vedo il tuo respiro…
Ora capisco… Respiri in modo profondo e questo mi fa capire ciò che spero ogni
istante che siamo insieme…

Mi sdraio anche io, sono su un fianco alla tua destra. Ti guardo e tu non apri
nemmeno gli occhi. La mia mano ti accarezza la schiena e disegna forme chachemire
sul tuo sedere. Non serve il tono di voce normale, basta la voce bassa e calma
che uso con te quando ho chiaro cosa voglio.

“Ti sei toccata vero Sara ?! Mentre io mi facevo la doccia. Sei venuta bene ?”

Flebile la tua risposta, ma carica del desiderio che io sappia…

“Si Francesca, sono ancora umida. Ti piace la mia sorpresa ?”

“Certo piccola, adesso resta così… Mi prendo cura io di te…”

Arretro mentre ti guardo ancora, mi avvicino al comodino, slaccio l’accappatoio e
lo lascio scivolare atterra. Non pensavo che sarebbe successo subito, ma ora mi &egrave
chiaro che anche io ho voglia. Distintamente lo percepisco e i miei capezzoli
tesi ne sono la più evidente testimonianza.

Nel cassetto prendo l’occorrente… L’olio per il corpo che tengo in una botti-
glietta trasparente. Senza contenitori che ne possono identificare il contenuto,
resta sempre quell’alone di mistero intorno a noi e a quello che facciamo. Questa
cosa, pacatamente velata, mi piace.

Poi il foulard, di seta rosso, che avvolgo su se stesso, e infine, la nostra
cintura… Sono molto attenta nell’indossarla. Accorta che non si possa muovere
quando i suoi servigi ci interesseranno in modo determinante. Lo stringerla a me
mi procura quel incredibile mix di sensazioni contrastanti ed eccitanti. Il freddo
dei lacci intorno al bacino fa a cazzotti col mio calore che sento li. Nel momento
che il contatto con il mio bottone diventa una pressione costante sento chiare le
sensazioni di piacere e mi tornano alla mente quelle che da li a poco mi porteranno
anche a me al piacere. Una volta chiusa la muovo un pò, proprio per assestarla e
sentire che mi tocca anche a me nei punti giusti. Mi piace… Prolungherei ancora i
movimenti, ma vedo il tuo respiro e sento che devo pensare a te ora.

Mi riavvicino, stando attenta a non toccarti con la cintura. Arrivo sino al tuo
viso e svolgo il foulard. Te lo faccio passare sotto il viso, tu non sai bene cosa
&egrave, apri gli occhi, ma poi lui si chiude dietro la tua testa. Ne faccio un nodo,
tirando un pò in modo che non si slacci. Un tuo sospiro di sorpresa ha accompagna-
to la sua chiusura.

“Calma Sara… Calma… Non serve che guardi… Concentrati su quello che senti.”

E spingendoti un pò, ti faccio riappoggiare la testa sul cuscino.

Ora ti bacio le spalle… Baci umidi… Caldi di saliva e freddi del mio soffio
che segue ogni bacio. Man a mano scendo, mentre le mani ti accarezzano e percorrono
la tua pelle. I fianchi, le cosce, il sedere e la schiena. Scendo tra le tue cosce
a saggiare con un dito la tua fessura umida. Ogni tocco &egrave contraddistinto da un
sospiro crescente.

Prendo la boccetta, l’apro e ne ne verso un bel pò sulla mia mano sinistra. Per
non perderne gocce, subito inizio a passarla sul tuo sedere. E’ tanta e un pò ne
cade tra le tue cosce. Io massaggio altrernado movimenti leggeri a pressioni più
forti fatte apposta per permettere all’olio di arrivare ovungue.

Mi sposto ora totalmente dietro di te. Tre le tue gambe divaricate. E ricomincio a
massaggiarti il sedere e l’interno delle cosce. Man a mano porto le mie dita,
ormai anch’esse intrise del unguento, sempre più vicino al ingresso del tuo pia-
cere. Lo percorro in tutta la sua lunghezza, ascoltando i ruoi sospiri e i fremiti
delle tue cosce e del tuo bacino. Ti stò masturbando esternamente ormai, e al olio
ora iniziano ad aggiungersi i tuoi umori. Li sento più caldi e li vedo più densi.
Li cerco premendo proprio dove &egrave il tuo ingresso.

La pressione si fa più forte, e in un attimo ritrovo il mio indice completamente
dentro di te. Sino in fondo arrivo, e mi fermo. Il tuo calore dentro &egrave forte e ti
sento stringere, come se non aspettassi altro. E allora, &egrave altro quello che ti dò
dopo essere indietreggiata per uscire. Spingo di nuovo, ma stavolta con due dita.
Ti apri come se fosse ancora un dito ad entrare. L’olio permette ormai tutto
quello che può portare effetti piacevoli. Lo sentiamo sia li che nell’aria, che
ora ne &egrave intrisa insieme ai nostri odori.

Gioco così per un pò… Un lento vai e vieni dentro di te, attenta a cogliere ogni
sfumatura del tuo respiro. Ogni fremito del tuo corpo… Ogni cenno del tuo viso
bendato.

“Va bene Sara ?”

La rua risposta arriva disarticolata, interrotta dai tuoi sospiri…

“Si Francy… Si… Continua… Non smettere… Non ora… Di più spingi. Spingi”

“Ahh… Vuoi di più Sara ?… Si si… Di più… Adesso ti dò di più…”

Lentamente lascio uscire le mie dita… Ho la mano bagnata di olio e di te. La
passo sulla cintura. Bene sulla punta e poi sui lati. Sento che subito lo scorrere
delle mie dita diventa veloce su di lei.

Basta… Ti voglio… Mi preparo tra le tue gambe. Prendo la cintura con una mano,
con una presa che dà un senso di potere mi avvicino alla tua figa umida e socchiu-
sa. Mi appoggio al tuo ingresso con la punta. Il contato freddo ti fa vibrare un
pò e poi ti sento irrigidirti…

Stando in un equilibrio un pò precario, attenta a restare ben ferma al tuo ingres-
so, ti guardo, ti vedo e ti sento tesa, come in attesa della caduta della ghi-
gliottina. Ma questa, non ti toglierà la vita, al contrario, il mio calare in te,
ti renderà viva e smaniosa di sentire tutto.

“Dammi la mano Sara…”

Capisci da questo che &egrave il momento… Come me la stringi senti tutto. La senti
tutta…

Spingo calandomi in t&egrave, L’accompagno con la mano per un’attimo in modo che entri
bene, ma poi subito sfilo la mano, e con un colpo di reni lascio che la cintura
percorra ogni tuo centimetro.
La tua mano mi stringe come se da li scaricassi ogni tensione, ma non &egrave una di
quelle strette che, concordemente, usiamo per farci capire che qualcosa non va.
E’ la stretta con cui sento il tuo piacere che risale in me da quella mano.

“Siii Sara… Eccomiii… Sono dentro. Lo senti vero puttanella ?”
“E’ così che volevi ti scopassi stasera eh… L’ho capito che smaniavi…”

Ormai dopo i primi, lenti, adesso entro in t&egrave con metodo, percorrendoti tutta sino
in fondo e sentendo anche io il piacere che ho nel penetrarti. Dal mio bassoven-
tre si propagano onde di piacere che lente risalgono il mio corpo. Le stesse onde
che ti agitano e che ti fanno gemere.

Iniziamo a parlarci come ci piace fare quando i sensi prendono il sopravvento.

E’ un susseguirsi sempre più rapido e bramoso. Una cavalcata senza sosta verso la
meta che entrambe vogliamo.

Lascio a te mia piccola Sara immaginare il resto…
Ne parliamo quando ci vediamo…
Se ne avremo il tempo.

Ora sai. Ora desidera tutto questo.

Un bacio
Francesca Alessandra

Sono graditi commenti a quest’opera prima… Francy_70NO_SPAM@hotmail.com

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