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Racconti Erotici Lesbo

Elke

By 6 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Agli amici lontani

‘è stato meraviglioso. Vorrei ricambiare’ Ha sussurrato Elke quando le loro labbra si sono separate.

Elke amava il profumo di Juliana Si è spostata di lato in modo da poter appoggiare la testa contro il suo morbido collo. Ha accarezzato il suo seno perfetto toccando con le dita i capezzoli duri, e poi dolcemente la pancia bianca e le gambe slanciate.
Juliana ha rilassato le gambe separandole leggermente. Elke ha colto il suggerimento, accarezzando l’interno della coscia morbida e liscia.
Juliana ha chiuso gli occhi portando la testa all’indietro, come ha sentito i polpastrelli tracciare piccoli cerchi sulle gambe, avvicinandosi sempre più al suo sesso. Quando Elke finalmente lo ha raggiunto l’ha trovato leggermente umido.
Ha tastato il calore delle sue dolci piccole labbra, divaricandole leggermente per lasciare fluire i suoi succhi tra le gambe e sulla sua mano.

Dopo averla baciata dolcemente, Elke si è lasciata scivolare verso il basso, inginocchiandosi sul pavimento di fronte a lei. Juliana ha alzato le cosce spostando il bacino in avanti. Con il viso così vicino al dolce nettare, Elke con gioia infantile ha inalato il suo dolce aroma. Ha provato a leccare ogni goccia tanto lo trovava delizioso.
Cominciando a sentirsi altrettanto fradicia, ha afferrato le gambe di Juliana divaricandole senza trovare alcuna resistenza.
Si è aperta sbocciando come un fiore bellissimo.
Elke ha continuato a leccare i suoi succhi dal suo ano e dalla calda crisalide, intingendo di tanto in tanto la lingua in un buco o nell’altro.

Inaspettatamente Elke si è sentita bloccare la testa tra quelle meravigliose gambe e trattenne il respiro. Juliana la teneva stretta con il viso premuto contro il suo sesso. Non voleva lasciarla andare, rispondendo ad un istinto dettato dall’orgasmo che era esploso in lei.
Elke trovò un varco riuscendo a guardarla in volto. Vista dal basso era ancora più meravigliosa. Aveva gli occhi chiusi, il viso era una maschera di godimento.

Alla vista dei capezzoli duri non ha saputo resistere, divincolandosi dalla sua presa è riuscita ad alzarsi quel tanto che bastava per arrivare a baciarli. Uno alla volta, teneramente. Prima che se ne rendessero conto i baci si erano trasformati e Juliana stava come allattando Elke. Quell’idea portava la sua eccitazione alle stelle e stringendola ancora più forte lasciò che continuasse. La sua calda e pulsante voglia premeva contro la pancia dell’amante, lasciando segni inequivocabili sulla pelle di Elke.
Sempre con gli occhi chiusi, una scossa di piacere la fa fremere. Juliana ha lasciato libera per un istante Elke, che aveva colto l’occasione per avvicinarsi al suo viso per baciarla. Juliana ricambiò appassionatamente il bacio, baciandola come nessuno aveva mai fatto prima. Stringendola sempre più forte con gambe e braccia. Ora i loro sessi erano a diretto contatto, e si baciavano con la stessa passione delle loro labbra.

Alla fine del lungo bacio Juliana ha aperto gli occhi. Indicando l’ampio divano rosso. Fece sedere Elke al suo fianco, per rimanere ancora col lei per il tempo era loro concesso.

Elke non si sentiva in colpa, in fondo aveva cominciato con le migliori intenzioni. Pensava che se l’avesse conosciuta, se le fosse diventata amica, forse il tradimento di sarebbe stato meno doloroso.
Lo amava, allora, e avrebbe fatto ogni cosa per lui. Sarebbe diventata sua complice nell’adulterio, avrebbe condotto Juliana al suo letto. Tutto pur di continuare a essere la sua donna almeno in parte, pur di non essere tagliata fuori in quel modo.

Aveva cominciato posando per lei e i suoi studenti aspiranti pittori. Ovviamente lei sapeva di Juliana e suo marito. Quello che non sapeva era che anche Juliana sapeva. Entrambe erano al corrente di essere legate da quell’uomo oltre che dalla loro crescente amicizia. Convinte di essere in possesso di un segreto che le proteggeva. Il gioco crollò quando si innamorarono.

‘Scusa? Ero sovrappensiero” Le ha chiesto Elke, quando si accorse che Juliana la stava guardando.

‘Che ti ha detto questa volta?’ Le chiese mentre le accarezzava distrattamente i capelli lisci.

‘Cena di lavoro.’ Ha risposto Elke stringendola leggermente a sé.

‘Che banalità. Perché non lo vuoi lasciare?’

‘Perché lo amavo’

‘E adesso?’

‘Forse lo amo ancora. E ora amo te, ti amo anche attraverso di lui.’

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