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Racconti Erotici Lesbo

Greta

By 19 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Greta &egrave una delle mie prime clienti e sono legata a lei al di la del semplice rapporto di lavoro.
E’ una bella donna sui quaranta,sempre elegante,sposata con un ricco industriale,madre di due figli e sembra sprizzare felicità da tutti i pori. Insomma la classica rappresentante dell’alta borghesia meneghina che ha,o può avere,tutto ciò che desideri.
Un giorno trovo su un catalogo d’aste,una serie di oggetti che potrebbero piacergli e la contatto per vedere se può essere interessata. Siccome si trova vicino al mio piccolo appartamento,dove fra l’altro sono i cataloghi,decide di venire a vederli in casa mia,per non farmeli portare su e giù per Milano.
Arriva a casa mia poco dopo la telefonata,elegante come sempre,anche con un abito molto semplice ed estivo. Non ho mai ricevuto a casa e non so bene come comportarmi,ma lei &egrave talmente gentile che non mi fa sentire la mancanza della formalità dell’ufficio e ci sediamo sul divano a parlare come due vecchie amiche. Ad un certo punto dal catalogo esce fuori una stampa indiana molto erotica,di quelle che non lasciano molto spazio alla fantasia tanto sono esplicite e lei arrossisce un po’.
“Che fai Greta ti scandalizzi per una stampa ? Chissà con tuo marito cosa combini !”
“No,ma che pensi,lui oltre a essere molto religioso e quindi pudico,non &egrave mai stato molto interessato la sesso,diciamo che &egrave molto tradizionalista e privo di fantasie particolari.”
“Scusa quindi solo una posizione per tutti questi anni ?”
Lei &egrave imbarazzata e arrossisce sempre più diventando ancora più arrapante ai miei occhi.
“Diciamo che la fantasia non &egrave il nostro forte,poi ormai non lo faccio spesso,sembra quasi una cosa da sabato sera,non so se mi capisci.”
“Ma quindi non hai provato che so,un rapporto orale anche da passiva ?”
“No,cosa dici,quello mai !”
“E non sei curiosa di sapere cosa si prova in quei momenti ?”
“Beh la curiosità c’&egrave,ma non mi farei mai un’amante solo per scoprire il sesso,amo troppo mio marito per tradirlo con un altro uomo.”
“E con una donna ?”
“Cosa vuoi dire,non capisco.”
“Rilassati e capirai:”
Le metto una mano sul ginocchio e comincio a risalire sulla coscia,lei &egrave impietrita,non riesce a muovere nessun muscolo. Arrivo presto agli slip e inizio a toccargliela attraverso quel sottile tessuto di pizzo,lei &egrave sempre immobile,ma sento che il trattamento comincia a piacergli e che anche involontariamente si sta bagnando.
Con la mano le sposto le mutandine in modo da scoprirle il sesso,la mia mano sente la presenza di un pelo ricco e sempre più umido.
“No Laura che fai,non voglio,non sono una pervertita.”
Lo dice senza convinzione e lo capisco subito.
Parla ma non si muove di un centimetro &egrave sempre li con la mia mano che le fruga fra le cosce.
Quando sembra reagire mi butto con la testa fra le gambe ormai spalancate e le do un colpo di lingua per tutta la lunghezza della passera.
Il suo gemito vale più di mille parole e la lecco di nuovo sempre più profondamente.
Oramai i suoi inviti a smettere sanno di ultima resistenza fatta solo per figura.
Quando smetto di leccarla e le offro le mie labbra il bacio &egrave vero,passionale,carnale.
Senza dire nulla ci alziamo e andiamo in camera da letto,le tolgo il vestito e posso finalmente ammirare la sua bellezza da donna vera. Le sfilo reggiseno e mutandine,poi mi tolgo il mio abito e finiamo sul letto una sull’altra. Il mio intimo vola ben presto,ora i nostri corpi sono uno dentro l’altro,sento i suoi seni contro i mie,la sua fica contro la mia.
La bacio ancora e lei mi si concede in pieno,aprendo la bocca e usando la lingua per giocare con la mia.
Vorrei giocare col suo corpo,ma lei ha voglia di sentire la mia bocca sul suo sesso e non la faccio attendere,non sarebbe giusto.
Quando arrivo dove lei mi vuole,&egrave un fiume che straripa umori,li bevo tutti mentre la lecco in tutti i punti.
Sento i suoi orgasmi uno di seguito all’altro,non ha più nessuna remora e gode come non ha mai fatto in vita sua. I suoi gemiti si alternano a urla,il suo corpo freme ad ogni mia azione e faccio fatica a tenerla un minimo ferma.
La penetro con due dita,lei si blocca un momento per poi ripartire con il suo godimento.
Mi avvicino alla sua bocca e la bacio di nuovo,mentre le mie dita non danno tregua a quella fica sempre più vogliosa.
Si ferma solo quando smetto di masturbarla furiosamente dopo l’ennesimo orgasmo.
E’ ancora sconvolta quando dal cassetto prendo lo strap-on per indossarlo.
“Laura cosa vuoi fare con quello &egrave troppo grande.”
In realtà non &egrave che sia poi così grande,saranno diciassette centimetri,si vede che il marito oltre a non saper scopare ce l’ha anche piccolo.
“Stai tranquilla non posso farti male,solo voglio vederti godere.”
Mi sdraio sul letto e l’invito a salirmi sopra,lei &egrave dubbiosa,ha paura,ma alla fine fa quello che le ho chiesto.
La vedo mentre punta il fallo sull’imbocco della sua fica,si penetra piano,timidamente ma ben presto lo ha tutto dentro.
“Dai Greta ora scopami,muoviti e godi.”
Lei &egrave impacciata,non sa bene come fare,ma col mio aiuto prende un ritmo accettabile.
Le afferro i seni e li stringo,ora gode sul serio cavalcandomi sempre di più e trasformando il suo viso in una smorfia di piacere.
Solo che sono troppo eccitata per rimanere completamente passiva,la voglio scopare io.
“Greta voglio sbatterti.”
“Si fallo,fammi godere.”
Lei si alza e si sdraia sul letto con le gambe aperte,ma non &egrave così che la voglio.
“Girati.”
Il mio &egrave un ordine che non accetta risposte negative.
Lei si gira mettendo il suo splendido culo in alto.
La sistemo per bene,poi inizio a penetrarla piano tenendola ben ferma per i fianchi.
Come inizio a muovermi lei inizia ad incitarmi.
“Si Laura scopami,fammi godere.”
“Certo Greta che ti scopo,non vedevi l’ora di farti sbattere per bene.”
“Mmm,dai continua,godo.”
“Te la apro io la fica,non quell’idiota di tuo marito.”
E’ un rapporto selvaggio,l’afferro per i fianchi,per le spalle,per i capelli per i seni.
Lei si tocca regalandosi altro piacere,certo non si sarebbe mai sognata di poter godere in quella maniera.
Mi fermo esausta dopo che &egrave venuta ancora una volta e che si &egrave sdraiata sul letto.
Mi metto al suo fianco per guardarla meglio,ha un sorriso felice,e mi si avvicina per baciarmi.
Ci stringiamo vicine abbracciandoci con forza,come a voler suggellare ancora di più quel momento.
Quando però le mia mani le toccano il sedere l’irrigidisce e mi guarda con paura.
“No Laura,li no,non l’ho mai fatto,ti prego.”
Io al suo buchetto non c’avevo neanche pensato,solo che così mi fa venire voglia di sverginarla proprio in quel posto che considera inviolabile.
“Greta ti ho fatto del male finora ?”
“No però…”
“Credi che ti farei del male ?”
“No,ma ho paura.”
“Io non ti posso costringere,però sappi che ti farò provare un piacere nuovo,qualcosa che non puoi non sapere com’&egrave.”
“Ho capito,ma ho quasi terrore.”
“Tu rilassati e lasciami fare.”
La bacio dolcemente sulla bocca per poi scendere con le labbra su tutta la schiena.
Inizio a passarle la lingua sul solco delle chiappe e sento che diventa sempre meno dura da ogni passata. Poi le metto due cuscini sotto la pancia per stare entrambe più comode e mi dedico al suo buchetto. Per quanto provi ad allargarlo con le dita &egrave veramente stretto e anche slinguandolo a lungo non cede di molto. A della vasellina e la ungo più che posso,ormai sono troppo vogliosa per non avere quella sua verginità.
Adesso un dito riesce ad entrare anche se fra i suoi lamenti,ma non mi dice di smettere e io continuo. Quando infilo un secondo dito ha un sussulto violento,sento che soffre sul serio,ma che vuole anche andare fino in fondo. Cerco di allargarlo più che posso,i suoi lamenti stanno cedendo il posto a gemiti di piacere mentre le dita scorrono sempre di più nel suo bel culo.
Riprendo la vasellina e la passo abbondantemente sul fallo poi mi dirigo con questo verso il suo ano.
La cappella dello strap-on entra mentre lei urla come un’ossessa.
“Brucia Laura,mi stai aprendo.”
“Vuoi che smetta ?”
“No continua,ancora un po’”
Pian piano il fallo entra sempre di più fino a riempirla completamente.
Ora faccio fatica a tenerla,si muove senza sosta in preda a quel misto di dolore e piacere tipico della prima volta. Quando inizio a muovermi &egrave ormai incontrollabile.
“Si Laura,scopami,mi piace,sono una troia.”
“Certo che ti faccio godere,bella signora,ti piace adesso sentirlo dietro,vero ?”
“Si mi piace,sbattimi fammi godere.”
“Sei solo una puttana di classe,ma sempre una puttana.”
“Sono la tua puttana,inculami ancora.”
Ora non mi faccio più alcun problema e l’inculo sempre più forte,la tengo per i fianchi ben salda e già penso a quando sotto ci sarò io a godere come una pazza.
Greta arriva violentemente all’orgasmo,diventa di nuovo un blocco di marmo,lasciandosi poi cadere sui cuscini.
A questo punto tolgo lo strap-on e sento che sono ovviamente un lago.
Lei si gira e inizia a leccarmela avida,sembra quasi che la voglia mangiare con quella sua bocca inesperta,ma vogliosa di dare piacere.
Solo che la sola lingua ora non mi basta.
Le faccio indossare lo strap-on e mi metto a pecora invitandola a scoparmi come meglio crede.
Lei un po’ impacciata riesce a mettermelo nella fica e inizia a scoparmi.
Anche se sono più io che lei a dare il ritmo l’orgasmo che ho &egrave comunque notevole,dopo tutto quel fare io,sentirsi passiva mi fa godere e molto.
Dopo che sono venuta ci sdraiamo sul letto e prendiamo a baciarci come due adolescenti,però si &egrave fatto tardi per entrambe e ci rivestiamo in fretta.
Prima di lasciarci sotto il portone Greta mi fa gli occhi dolci e mi chiede se potrà tornare a vedere qualche catalogo in casa mia.
“Ma certo che puoi,e chi ti lascia più.”
Ci scambiamo un bacio sulla guancia e ce ne andiamo per la nostra trada già pensando al prossimo incontro.

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