Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

Il ritardo

By 8 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano le 3 del pomeriggio e cominciavo a spazzientirmi camminando nerosamente per la casa. Paola doveva arrivare alle 2 e lei sapeva quanto io ci tenessi alla puntualita’. Non si puo’ dire che Paola fosse la mia schiava eravamo più che altro amanti, certo forse a me a volte mi piaceva ordinare ed a lei ubbidire e forse a volte ero un po’ dura con lei ma Paola stessa mi aveva confidato che le piacevano molto certi miei attegiamenti e anzi quando pensava a me e mi immaginava che le dicevo cosa doveva fare le venivano degli strani brividi tra eccitazione e paura. A me faceva piacere tutto questo perche era un modo di tenerla legata a me. Lei aveva 22 anni non era bellissima in viso ma aveva un bel corpo, la sua pelle era liscia e morbida, la vita deliziosa, i suoi seni non erano molto grandi ma aveva dei capezzoli sensibilissimi che diventavano duri non appena li sfioravo con la punta delle dita. E poi aveva una lingua morbidissima ed era molto dolce da baciare. Non ne ero innamorata nel vero senso della parola., la mia era piu’ che altro una forte attrazione sessuale, mi piaceva giocare con il suo corpo, anche se non aveva mai capito che cosa poteva trovare lei in una 33enne come me, visto che avrebbe potuto scegliere tra tante ragazze della sua eta’. Ma lei diceva sempre che quando stava con me le piaceva fare quello che le chiedevo e che in questa maniera si rilassava. Sospettavo che Paola avesse delle tendenze da schiava o almeno da persona sottomessa, ma comunque visto che io avevo delle tendenze completamente opposte non me ne lamentavo affatto, anzi ne ero anche contenta. Ultimamente poi avevo anche trovato alcuni siti dove si parlava di questo tipo di rapporti e avevo visto delle foto di ragazze legate e sculacciate che ad essere sincera, mi avevano provocato un certo grado di eccitazione, sopratutto se chiudevo gli occhi e vedevo Paola in quelle posizioni. Certo non lo nego mi sarebbe piaciuto ma almeno fino ad oggi non me la sentivo ancora di proporle certe cose. Ora pero’ ero tremendamente arrabbiata, un’ora di ritardo e nemmeno una telefonata per avvertire, non era giusto e cominciavo a pensare che forse una piccola punizione per questo come quelle delle foto se la sarebbe meritata. Erano solo fantasie naturalmente, pero’ quando ci pensavo anche se ero arrabiata, indubbiamente sentivo un formicolio laggiu’. Non sapevo cosa avrei fatto quando sarebbe arrivata, anzi a questo punto mi chiedevo anche se fosse mai arrivata. Finalmente alle 3 e 10 sento il campanello che squilla, vado al citofono e sento che era lei, le apro il portone e la aspetto sulla porta di casa. In quel momento mi sentivo veramente furibonda, no so cosa avrei fatto ma sicuramente non poteva passarla liscia.

Quando esce dalla porta dell’ascensore la saluto, ciao Paola, Ciao Francesca mi risponde e si acciglia un po’ perche’ vede il mio sguardo che non e’ certo dei piu’ dolci, vieni le dico senza sorridere.

Entriamo in casa e chiudo la porta, allora? le dico guardandola negli occhi. Lei mi fa’ scusa ma ho incontrato una mia amica e ci siamo fermati a prendere un caffe’ e cosi il tempo e’ passato chiacchierando e non mi sono resa conto di quanto fosse tardi. Forse solo in quel momento ho capito quanto fossi veramente arrabiata. Io apetavo sempre con anzia il nostro incontro settimanale, cominciavo ad eccitarmi dal giorno prima, e fin dalla mattina mi sentivo bagnata. Penasavo a cosa avremmo fatto e a come lo avremmo fatto, pensavo a lei a quanto era dolce la sua lingua su di me e dentro di me e a quanto era dolce bere da lei. Io facevo tutto questo e lei invece mi dimenticava per un’amica. Mentre pensavo tutto questo lei mi si era avvicinata, le sue braccia erano sopra le mie spalle e le sue labbra sfioravano leggermente le mie, potevo sentire il suo fiato sulle mie labbra, sapeva che questo mi faceva eccitare terribilmente, ma ero anche molto arrabbiata. Cosi strane sensazioni si miscelavano dentro di me, mi sentivo eccitata al contatto con il suo corpo ma non potevo dimenticare il tutto, e se chiudevo gli occhi continuavano a tornarmi in mente quelle immagini di ragazze legate e sculacciate e forse erano anche quelle che mi facevano eccitare.

NO! dissi sciogliendomi dal suo abbraccio, no! ripetei con voce piu’ calma, non puo’ andare cosi sarebbe troppo semplice non pensi? la mia voce era calma ma dura e sentivo il sangue che mi saliva alla testa. Rimani li in mezzo alla stanza le dissi e spogliati. Non so’ cosa mi avesse fatto dire queste ultime parole che avevo letto su un racconto erotico, ma fatto sta’ che le dissi e lei ubbidi’. Si mise in mezzo alla stanza e comincio’ a sbottonarsi la camicetta. Mi misi seduta su una sedia a guardarla, perche’ mi piaceva guardarla spogliare. Lei continuo senza mosse eccessive, si spogliava come se dovesse andare a letto, si tolse la camicetta e poi il regiseno lasciandomi ammirare i suoi seni. poi si sbottono i pantaloni e li tolse rimanendo in mutandine, le dissi di togliersi anche quelle. Quello che mi colpi’ in tutto questo fu che lei non alzava lo sguardo, non mi guardava negli occhi ma guardava costantemente il pavimento. Avvertivo un’atmosfera strana tra noi due, da un lato il vedere il suo corpo nudo mi aveva calmato un po’ e dall’altro vederla cosi sottomessa con lo sguardo abbassato mi aveva fatto venire voglia di approfittare di lei, di sottometterla, per averla fino nell’intimo della sua testa.

Una volta nuda non si mosse piu’ da li’ e rimase ferma con le mani incrociate sul grembo che lasciavano appena intravedere il suo cespuglio nero (aveva pochi peli per questo mi piaceva molto e la preferivo a molte che avevano le vagine depilate), e gli occhi che fissavano un punto del pavimento.

La guardai a lungo mentre maturavo in me un desiderio di punirla perche mi aveva trascurato. Le dissi di girarsi perche’ volevo vedere il suo sederino, ogni tanto giocavamo anche con quello e devi dire che a me piaceva molto palpeggiarlo per poi giocare a lungo con il fiore che si trovava al suo interno.

La guardai a lungo mentre nella mia testa scorrevano le decine di foto che avevo visto e i racconti che avevo letto. Vederla li’ in quella posa mi eccitava moltissimo anzi sentivo che mi cominciavo a bagnare anche al pensiero che adesso l’avrei punita per quello che aveva fatto.

le dissi solo, vieni qui! un ordine secco e lei comincio ad avvicinarsi a me, le tolsi le mani dalsuo rembo lasciandole penzolare sui suoi fianchi e accarezzai con il dorso della mano la pancia sfiorandole il pube, notai che ance lei era bagnata e questo mi fece finalmente decidere di continuare in quel modo anche perche ormai ne avevo veramente voglia.

La feci avanzare fino a che non si trovo’ con il pube che toccava il bordo del tavolo e poi le spinsi la schiena in giu’ in maniera tale che il suo busto stesse attaccato al tavolo mentre il suo culetto e la sua fica (non riuscivo a pensare alla sua vagina se non in questi termini) fossero completamente esposti e li potessi ammirare, lei seguiva docilmente le spinte delle mie mani e si accomodo in quella posizione con le mani che afferravano il bordo del tavolo. Mi allontanai un attimo per poterela ammirare in quella posizione, non l’avevo mai vista in quel modo, completamente mia ed a mia disposizione e vedevo che anche la sua fica brillava perche’ era bagnata.

Comincia a parlarle perche volevo che sapesse cose le volevo fare, Sai le dissi, non mi e’ piaciuto per niente quello che mi hai fatto oggi, mentre le parlavo l accarezzavo la schiena e il suo culetto con una mano, e penso, continuai, che tu debba essere punita per questo, quindi voglio che tu oggi faccia quello che ti diro’ io, e che tu sopporti la tua punizione, sei d’accordo le chiesi? si mi disse lei e non aggiunse altro.

Ora non ero piu’ arrabbiata ero soltanto eccitatissima dalla situazione, vedevo lei china sul tavolo che aspettava quello che io avevo deciso, decisi di togliermi la gonna e la maglietta e quindi mi avvicinai a lei in mutandine e reggiseno.

Volevo sentire la su pelle contro la mia, cosi mi avvicinai a lei come se volessi possederla da dietro e attaccai le mie cosce alle sue schiaciandole il culetto. La sensazione che mi diede fu bellissima, l asua pelle era calda e no potei trattenermi di arrivare a sfiorarle i seni con le mani. Poi mi staccai, ero eccitatissima da quello che stavo per fare e sono convinta che anche lei aveva capito ed anche lei attendeva con impazienza.

Mi misi a fianco a lei e con la sinistra presi ad accarezzarle la schiena, scendendo ogni tanto nel solco del suo culetto e sulle chiappe.

Poi la colpii con la mano destra una sonora’ sculacciata risuono nella stanza, mi fermai assaporando il gesto che avevo fatto, guardando il segno appena appena rosso sulla sua chiappa abbronzata. Lei aveva sussultato un attimo dopo il colpo, ma ora stava buona, non si muoveva, forse assaporando anche lei quella sensazione nuova. Continua non lasciandole prendere fiato, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8. Mi piaceva vedere le sue chiappe che sobbalzavano ad ogni mia sculacciata, ero eccitatissima.

Guardai poi il viso di Paola, aveva gli occhi chiusi, le labbra serrate. Il suo culetto cominciava a diventare rosso e si distinguevano i segni delle mie dita. Le passai un dito nella fica, era fradicia, sorrisi e continuai brevemente ad accarezzarle il clitoride sempre in quella posizione, mentre con la sinistra accarezzavo me da sopra le mutandine.

Le chiesi, ne vuoi ancora? lei apri un attimo gli occhi senza guardarmi e disse sospirando, si ti prego.

Tolsi la mano dalla sua fica e comincia ad accarezzarle ancora le sue chiapette, erano calde, poi ricomincia, la colpivo lentamente, cercavo di distribuire I colpi equamente tra una chiapa e l’altra tenendo un certo ritmo, 1, 2, 3, 4, 5, 6, colpi poi la massaggiavo un po e ricominciavo 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 colpi e poi di nuovo. ero fradicia, io suo culetto portava i segni delle mie sculacciate, ma forse bastava per adesso, visto che il suo viso era stravolto e vedevo le lacrime che cominciavano a rigarle il volto. Volevo pero’ provare ancora una cosa diversa, la feci allargare un po’ le gambe, in maniera tale che la fica fosse il piu’ aperta possibile, la guardai, era bellissima in quella posizione, era fradicia, direi quasi che gocciolava. La colpii con la mano proprio in mezzo alle gambe, non molto forte. Le diedi un colpo solo per vedere le sue reazioni. Lei non si mosse, sospiro un attimo e rimase nell astessa posizione, come per aspettare un altro colpo, la colpii di nuovo, poi subito dopo il colpo le accarezzai il clitoride, era bellissimo toccare una fica cosi fradicia, la colpii ancora ed ancora, ed ogni volta poi le accarezzavo il clitoride.

Non ce la facevo piu’ a questo punto, no potevo vedermi una fica in quelle condizioni, quindi mi inginocchiai dietro di lei e cominciai a leccarle le grandi labbra, le passavo la lingua come un pennello su tutta la sua fica, era dolcissimo il suo sapore, poi arrivai al clitoride mentre lei si allargava di piu’ lo presi in bocca e comincia a succhiarlo, dandole ogni tanto dei morsettini. Non poteva resistere per molto infatti dopo poco comincio a sussultare ed a cercare di spingere il clitoride verso la mia bocca, la lascia fare finche non venne nellamia bocca. La lascia li’ in quella posizione stremata dall’orgasmo mentre io mi rialzavo sentendomi il fuoco nella fica. Dovev venire anche io, ne sentivo il bisogno fisico ora. Ma non volevo venire con la mia mano.

Le dissi di sdraiarsi in terra sul nudo pavimento, lei obbedi’ ed io mi misi a cavalcioni su di lei con la mia fica sopra la sua faccia, le dissi solo, lecca!. Lei comincio a passarmi la lingua dentro la mia fica, la sentivo che frugava tra le mie labbra ed ognitanto scendeva a leccarmi il culo. Continuo cosi per un po’ mentre io veramente impazzivo, finche non le misi sopra la bocca il clitoride e comincio a spingere verso la sua bocca, quasi soffocava, ma comincio a succhiarmi il clitoride, mentre io strussciavo il bacino sulla sua bocca, sentivol’oragsmo che cresceva in me sempre piu velocemente, finche’ non resistetti piu e venni. Fu come un’esplosione, ma no volevoche finisse li’, tenni la fica sulla sua bocca, dicendole di leccarmi il culo in maniera decente. Lei comincio di nuovo e sentivo la sua lingua che prima mi accarezzava lo sfintere, per poi cercare di entrare dentro, sentivo la punta della sua lingua dentro di me, morbida e bagnata, una sensazione bellissima. Volevo fare qualcosa anche io, quindi mi misi a 4 zampe su di lei e comincia a leccarla avidamente, eravamo in un 69 avvinghiatissime. Sentivo i suoi seni a contatto con la mia pelle ed I miei capezzoli durissimi che si strusciavano sulla sua pancia. Con le mani le allargavo la fica e bevevo avidamente da lei , mentre sentivo che lei fava lo stesso con me applicando tutta la sua bocca alla mia fica e succhiando, sentivo che mi risucchiava tutta, mentre io avevo il suo clitoride in bocca e con due dita cominciavo a penetrarla. Sentii che lei faceva lo stesso con me, era bellissimo penetrarla ed essere penetrate nello stesso momento mentre le nostre lingue erano attaccate ai nostri clitoridi. sentivo il suo corpo che premeva sul mio sentivo lei che si attaccava a me, eravamo come un’unica persona. Venimmo quasi insieme, prima lei ma subito dopo io, rimanemmo in quell aposizione esauste, io con la mia faccia sepolta nella fica di lei e lei lo stesso nella mia, con i nostri due corpi appiccicati, beandoci di quel momento.

Non ero ancora soddisfatta pero’ mi ero lasciata intenerire dalla sua fichetta, ma dovevo ricordare che ero io la padrona e che volevo divertirmi con il suo corpo.

Ci alzammo entrambe e decisi che potevamo prenderci un po’ di riposo.

Le dissi di fare il caffe’. Ci prendemmo il caffe in silenzio, ognuna immersa nei proprio pensieri di quello che era sucesso, certo niente avrebbe potuto essere come prima, ora i nostri rapporti erano cambiati.

Finito il caffe’ le dissi di portare a posto le tazzine e di venire vicino a me, mi misi seduta sul divano, con la precauzione di metterci un’ascigamano sotto perche con quello che avevo in mente probabilmente lo avrei rovinato, presi anche dal cassetto il mio vibratore che mi aveva regalato Paola per il mio compleanno.

La feci mettere in ginocchio davanti a me con il busto eretto e le ordina di toccarsi I seni, lei comincio prendendoli tra le sue mani, palpandoli on gli occhi chiusi, poi comincio’ a toccarsi i capezzoli, prima con la mano aperta massagiandoli con piccoli cerchi, poi prese a strizzarli tra le dita ed a tirarli, in breve I suoi capezzoli erano diventati durissimi, ed allora mi fece venire un’idea, mi alzai un attimo e presi due mollette di quelle che servono per appendere I panni ad asciugare mi avvicinai a lei e applicai una molletta sul suo capezzolo destro. Lei guardava le mie mosse affascinata, quando lascia la molletta richiudersi lentamente, fece una piccola smorfia di dolore, ma non la tolse. Feci lo stesso sull’altro capezzolo poi ritornai a sedermi davanti a lei che stava sempre in ginocchio e le ordinai di toccarsi la fica. Prima comincio’ ad accarezzarsi il monte di venere, ma in breve arrivo’ al clitoride, lo accarezzava mentre chiudeva gli occhi. Io mi ero eccitata di nuovo, sentivo l amia fica tutta bagnata da quella visione di Paola con le mollette sui capezzoli che si masturbava. Alungai l amano e le presi la testa spingendola tra le mie cosce, lei segui l amia mano docilmente e comincio a baciarmi le cosce per poi spingersi sempre di piu all’interno, fino a che sentii la sua lingua che giocava sulle mie grandi labbra, le spinsi la testa verso il clitoride non volevo venire, ma volevo godermela un po mentre le dicevo di non smettere di masturbarsi, ma non penso che lei ci avesse nemmeno lontanamente pensato.

Rimanemmo cosi per un po e poi mi venne un altro desiderio. La feci alzare e la feci mettere seduta sul divano, toglendole lemollette dai capezzoli. Mi misi ai suoi piedi, davanti a me avevo la sua fichetta aperta, la allargai ancora con le mani e poi le applicai le mollette sulle grandi labbra, una per lato, lei non se lo aspettava fece come un gesto di richiudere le cosce, ma fu’ solo un attimo, poi si rilasso ancora cominciando ad apprezzare la nuova sensazione. Non ero comunque contenta e allora mi avvicinai con unamolletta aperta al suo clitoride, lei mi guardava, non so’ se avesse capito cosa volevo fare, ma comunque non disse niente. Feci chiudere la molletta piano piano, in maniera che la pressione fosse graduale, lei si irrigidì quando la molletta si chiuse del tutto sul suo clitoride, ma poi piano piano si rilasso di nuovo. comincia a toccare le mollette che trasmettevano le vibrazioni al clitoride ed alle grandi labbra, era uno spettacolo bellissimo, la sua fichetta aveva una corona di 3 mollette, ed ogni volta che le toccavo lei gemeva di piacere. Decisi di andare ancora oltre e presi il vibratore. Lo accesi e cominciai a passarne la punta sulle grandi labbra e sull clitoride, poi lentamente cominciai ad infilarglielo dentro. Lo facevo entrare piano piano e poi ne ritiravo un pezzo, e cosi via finche non fu dentro un bel pezzo. A questo punto volevo vederla, mi allontanai per ammirare quello spettacolo. Decisi che la prossima volta avrei preso delle foto perche era veramente eccitantissima. Comincia a muovere il vibratore, su e giu ad ogni movimento toccavo le mollette che le trasmettevano ancora piu piacere, ma no potevo resistere molto a guardare quello spettacolo senza assaporarlo, le tolsi la molletta dal clitoride e cominciai a succhiarlo con voracita, non volevo morderlo ma lo presi tra le labbra stringendolo, lo titillai con la lingua me lo succhia tutto in bocca, mentre con il vibratore andava sempre piu forte nelle mie mani, volevo che venisse in quel modo, ed infatti dopo alcuni minuti sentii che stringeva le cosce e sussultava di nuovo, sentii una sua mano sull amia testa, e sentii che stava avendo un orgasmo enorme, continuo a venire per almeno un 3 minuti, penso che ne avesse avuti almeno due o 3 consecutivi mentre io non staccavo la bocca dal suo clitoride. Poi capii che aveva finito e la lasciai esausta sul divano. La mia fica era fradicia e gocciolava, ma non volevo masturbarmi volevo che lei mi facesse venire, volevo venire nella sua bocca.

Mi misi un attimo seduta per calmarmi un attimo perche se qualcuno mi avesse toccato penso che sarei venuta all’istante.

MI accesi una sigaretta per calmarmi, mentre suduta su una sedia la guardavo che piano piano si riprendeva dall’orgasmo.

Restammo in quel modo per almeno 10 minuti, finche non vidi che lei si era ripresa. Le dissi ora mi devi far venire, la feci alzare e mi misi in ginocchio sul divano, la faccia al muro mentre il mio culo e la mia fica erano completamente esposte a lei. Le dissi di leccarmi il culo di nuovo perche mi era piaciuto molto, lei avvicino la sua lingua al mio sfintere cominciando a picchiettarlo velocemente, la sensazione che mi dava era fortissima, poi sentii tutta la sua lingua che mi leccava vanti indietro il mio buchino, era bellissimo una sensazione mai provata che mi faceva impazzire, era cosi dolce e delicata. Poi comincia a sentire la punta della lingua che si faceva strada dentro di me e sentii che la sua lingua era dentro il mio culo, era bellissimo, la sua lingua era calda e morbida. le ordinai di toccarmi il clitoride in questo modo mi godei le sue carezza completamente aperta a lei. Volevo pero’ qualcosa di piu, cosi le ordinai di bagnare un dito nei succhi della mia fica e di mettermelo nel culo. Sentii l apunta del suo dito che si faceva strada dentro di me lentamente, ad un certo punto la feci fermare perche sentivo un po di dolore, poi quando il mio buchetto si fu abituato le dissi di continuare. Mi mise tutto il suo dito nel culo, sentivo le altre dita che toccavano le mie chiappe, era una sensazione molto bella, le ordinai di leccarmi il clitoride mentre mi muoveva il dito nel culo, tra la sua lingua ed il dito non potevo resistere e dopo 10 minuti ebbi un orgasmo favoloso che mi lascio’ senza fiato. mi lasciai cadere sul divano, e feci avvicinare Paola a me le nostre teste si avvicinarono e ci scambiammo un lungo e appassionato bacio.

Leave a Reply