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Racconti Erotici Lesbo

La vita in diretta

By 19 Aprile 2023No Comments

Sul margine superiore a destra: Ugo_96 e poco sotto l’orario: 22.58.
Poi piazza Vetra. La ripresa è sbilenca. Sullo sfondo gente a giro, motorini che sgasano e bicchieri di plastica buttati dappertutto.
Stiamo a qualche decina di metri ma non c’è verso di staccarlo dal cellulare. Si girasse in direzione delle Colonne mi vedrebbe ad agitare la zampa. Sto qua a far serata insieme al giro delle sorelline. In realtà a pasturare Benny.
La sessione Twitch è in corso da poco meno di quattro minuti. Al centro del display l’espressione smorta di Ugo. Che neanche è il suo nome vero, sulla carta d’identità c’è scritto Luciano. Quasi tutti lo conoscono per Caco. E facile farci l’anagramma: Coca. Ma è bravo, mica tira lui.
“Spendo tutto a Brac in Luglio? Non credo”, mi fa ma non capisco a cosa si sta riferendo. Una tipa con i capelli ramati strilla: “Ohhhh, certo che facciamo gli auguri a Bea”. Gli salta di fianco, lo strattona ed ha una voce così sgradevole che mia nonna diceva: pare che ti stanno schiacciando in mezzo ad un uscio. In dialetto mantovano suonava proprio bene.
Raddrizza l’inquadratura ed il mondo tornare orizzontale. Si gira : “Mai avrei pensato ..” e tronca li la frase.
Ho di nuovo tutta la sua attenzione mentre nuove identità si alternano sul display: LeiX, Pecorella, Alepotenza ed un orgia di resub e #. Scampoli di vita che si succedono, onde nel mare urbano.
Si aggiusta la siga. Gli dona tenerla li sul lato della bocca. Se la batte sul dorso della mano e di accenderla non se ne parla nemmeno.
L’immagine si freeza per un attimo e resta in primo piano lo zigomo da iguana. Non avevo mai fatto caso a questo suo dettaglio selvatico.
Quando il panta-rei riprende, lo riporto a Brac, anche lì sarà notte piena: “Sai .. ho guadagnato un decimo e però .. haha .. sono stata in case più fighe”.
“Benedetta, c’era anche lei?” mi chiede da finto coglione e lo sa quanto mi ci sono raspata le corna con ‘sta storia.
Atteggia la stessa smorfia dell’altra sera quando mi ha solfeggiato Daniele Silvestri: “ .. mi sono innamorata di una stronza .. ci vuole una pazienza .. ” ma questa volta ha pietà di me.
La sciupafemmine suddetta ce l’ho qua di fianco anche se è più distante della Nuova Zelanda. Se ne sta in disparte immersa nel suo smartphone a sparare raffiche di emoji.
Butto la palla di là: “C’era il raki, sempre sia lodato”.
La tipa degli auguri-a-Bea riattacca la sua litania: “Sono uscita con voi per il birthday, mica ci venivo qui, sennò” e lo tira per un braccio. La cam piega tutta a sinistra, sopra la spalla ed in primo piano ci entra una coppia di trentenni. Lui pelato col barbone da profeta, lei col l’ombelico nudo e l’Heineken in canna. Se ne stanno andando per i fatti propri ed è un istante quando la lei s’accorge di essere diventata l’attrice protagonista, con i suoi tre secondi di celebrità. Tira fuori la lingua, sgrana gli occhi e giù la boccaccia. E’ già mezza fuori inquadratura ma poi inarca il dorso e rientra a fuoco. La lingua che esibisce è da grande attrice.
Poi scoppia in una risata argentina, da la schiena e pare che evapori dalle nostre vite.
Strappa un sorrisetto anche a Caco. E’ stato preso di sorpresa, un filo di imbarazzo e non gli viene il commento figo, tipo ‘sti cazzi. Si limita a un: “Vabbè, volete fare un saluto a Gianna?”. Gianna che poi sarei io.
Il barba si gira, fa una piroetta ma è lei che torna sui suoi passi. Si pianta li davanti allo Xiaomi, mette le braccia conserte e rilascia una dichiarazione: “Ho un ovetto vibrante nella patata. Ci tenevo a dirtelo”. Fissa dritta lo schermo e in quel momento lì so per certo che si sta rivolgendo a me.
Ha il nasone con le narici larghe, le spalle alte da amazzone e mi fa un sesso da paura. Trasuda qualcosa di barbaro dalla pelle e mi fa tremare la passera. Non esagero, lo giuro. Funziono così.
Barba-lui tira fuori un gingillo dalla tasca e lo allunga. Assomiglia ad un telecomando auto ma anche no. Niente icone serratura aperta/chiusa, solo un ovulo liscio e nero con un cuoricino stilizzato. Ho un sobbalzo, è Lovetto, il love-egg griffato mysecretcase, il mio compagno di vita più fedele.
Caco: “Posso?”.
Il barba assente: “Vai, vai .. puoi cambiare la vibrazione, se vuoi. A lei garba”.
Caco spippola un po’ a caso e la nasona si sente Meg Ryan al Ticinese. Meno patinata, certo ma cento volte più figa. Difficile dire se sta perculando o cosa. Il labbro sollevato che fa è un invito alle giostre.
Socchiude gli occhi, inclina il capo in attesa del diletto. “Ancora, ancora”, rilancia e intanto rotea l’indice, “E’ il tasto di sotto, please”.
In piano americano, adesso: “Molto meglio, ora. Bravo”, tira su il pollice e sussurra con l’aria da cow-girl in libertà vigilata.
Prima di andarsene: “Gli ridai lo scettro del potere? Grazie” fa a Caco e ad un tratto il barba torna vivo. Fosse morto all’istante nessuno avrebbe buttato una lacrima.
Quando l’inquadratura si apre sullo sfondo c’è un tale coi basettoni che ridacchia manco fosse Muttley. Io, invece, sono senza parole, senza fiato, senza saliva. Solo goose leather.
Mi viene da urlare: “Nasona, figona, ti amoooooooooo” e mi sentirebbe dall’altro lato della piazza. E’ il mio do di petto ma qualcuno deve avermi azzerato l’audio.
Me li faccio io questi film ma sono sempre muti. Questo potrebbe intitolarsi: Benedetta? Benedetta, chi? Vabbè, altro materiale per il mio parco ditalini.
Intanto, dopo un bel po’ di insistenze, parte il coretto ritmato dal battito delle mani: tanti-auguri-a-te-tanti-auguri-a-Bea. C’è riuscita, finalmente, la tipa rossocrinita ad imporre la sua presenza al mondo. Chissà se più tardi riuscirà a leccargliela, a Bea.
Pecorella è uscita dalla diretta, peccato. Quel nick mi ha indotto qualche cattivo pensiero. Entrano pillowmania, intorchiato e towanda. Il live Irl prosegue, come le nostre piccole vite
Amen

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