Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

Le amiche si aiutano

By 5 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Elisa aveva un problema. Un problema serio che la tormentava sin da quando ragazzina aveva cominciato a conoscere il proprio corpo.
Non inizialmente magari. Solo dopo un po’, confrontandosi con le amiche, subendone raramente le derisioni derivanti dall’ignoranza quando ne aveva timidamente parlato prima di richiudersi totalmente in se stessa, almeno per quel particolare aspetto visto che sotto tutti gli altri punti di vista era una ragazza solare e aperta.
Elisa si credeva anormale, diversa, in una parola: brutta.
Strano a dirsi in una ragazza alta più di un metro e settanta, una quarta di seno che attirava sguardi e non solo di ogni maschio a portata di vista, un culetto che fasciato dai jeans era invito e tentazione per chiunque salisse in autobus con lei o la incontrasse per strada.
Bionda, capelli lunghi e lisci, occhi grigio/verdi, ovale del viso perfettamente simmetrico.
Una ragazza che ti giri volentieri a guardare, indipendentemente che tu sia maschio o femmina.
Dall’esterno pareva avere tutto per piacere eppure conservava gelosamente dentro di sé questo cruccio.
A 22 anni nessuno dei ragazzi con cui era andata a letto, non molti per la verità, aveva mai potuto vederla nuda completamente. Al momento opportuno faceva spegnere la luce, evitava accuratamente di farsi guardare mentre si toglieva le mutande, anche solo per un cambio costume tra amiche. Aveva sempre rifiutato il cunnilingus non perché non le piacesse, aveva voglia e curiosità di provare, specie quando la sua bocca era a tu per tu con l’uccello del suo moroso, ma solo per non farsi vedere da vicino proprio ‘lì’.
Le sue piccole labbra sporgevano rispetto alle grandi.
Questo magari può far ridere chi sa che ogni vulva &egrave diversa dall’altra, che non esiste una vulva ‘standard’, una vulva perfetta che possa fungere da pietra di paragone.
Elisa non lo sapeva. Ricordava sempre il momento in cui con due sue amiche si erano per curiosità spogliate per confrontarsi. I seni acerbi erano più o meno uguali, solo laggiù c’era questa differenza con le micine delle altre due invece simili tra loro, e le parole usate da una di loro per rimarcarlo, probabilmente senza intenzione di ferirla, le si erano stampigliate a fuoco nel cervello: ‘Ma sei strana, sei sicura di essere normale?’.
No, non lo era, e più passava il tempo e più si convinceva di essere anormale, uno scherzo della natura, un ‘mostro’. Aveva passato ore in internet a cercare tra siti porno e non qualcuna che l’avesse come lei, senza esito.
Neanche il ginecologo, dal quale su consiglio della madre, ma per tutt’altri motivi, aveva iniziato a recarsi, le aveva detto qualcosa e lei si era vergognata a chiedere, timorosa di sentirsi rispondere di sì. Era solo ragionevolmente sicura che non fosse una patologia, altrimenti l’avrebbe diagnosticata. Così si era convinta di essere ‘brutta’.
Non che questa cosa pregiudicasse la sua normale vita di relazione, però si era auto-condizionata a tanti piccoli accorgimenti automatici per non mostrarsi, al mare come nello shopping, soprattutto nei momenti di intimità, quando il timore di essere vista spesso la inibiva.
Evitava persino di parlarne. Anzi non parlava mai di sesso se non superficialmente e solo con un’amica particolare, l’amica del cuore, quella con cui era cresciuta assieme, una delle due di quel giorno, quella che aveva taciuto.
Manuela. Questo il suo nome: alta quanto Elisa, bionda quanto lei, occhi del blu profondo che solo l’oceano lontano dalla costa può avere. Un po’ meno seno, virtù callipigie meno accentuate, una bella ragazza anche lei, meno di Elisa ma ugualmente apprezzata. Forse di più per la sua assoluta mancanza di timidezza che la faceva passare per sfrontata anche quando era solo sincera.
Con Manuela Elisa si sfogava quando aveva un qualche problema, e era questo il motivo per cui erano lì quel pomeriggio, a casa di Manuela.
Elisa racconta che il suo ragazzo, Dario, ha minacciato di lasciarla.
Piange Elisa e Manuela le offre la spalla. Visto inutile il sostegno morale passa a qualcosa di più corposo e che mai ha fallito: la cioccolata calda. Inutile, le lacrime di Elisa diluiscono il liquido cremoso nella tazza poggiata sul tavolo, anche se intinge ogni tanto le labbra nel liquido bollente non trova sollievo. Manuela cerca di farla parlare, di capire il motivo della sua disperazione: cosa può essere successo di tanto grave da indurre Dario alla minaccia?
Sicuramente non le corna, perché sa che Elisa &egrave fedele e mai cercherebbe o si lascerebbe andare a un’avventura quando sta insieme a un ragazzo.
Ora gioca il jolly: tira fuori la vodka dal freezer (cit. :-) ) e uno shot via l’altro le lacrime diminuiscono, la voce si fa un po’ impastata ma almeno Elisa ora risponde alle domande:
Vanno nella camera di Manuela per stare più tranquille, portandosi dietro bottiglia e bicchieri.

– Allora, che cosa &egrave successo? ‘

– Dario ha detto che mi lascia se” –

– Se cosa? ‘

– Non posso dirtelo, mi vergogno ‘

Manuela &egrave perplessa. Conosce abbastanza bene la vita sessuale dell’amica e non capisce cosa, che prestazione, possa volere Dario che Elisa non vuol concedere.

– Vuole venirti in bocca? E’ questo? ‘

– No, già lo facciamo, non ho problemi a ingoiare ‘

– Allora vuole”.. mettertelo dietro? Nel culetto? ‘

– No, me l’ ha fatto promettere per il suo compleanno, tra due mesi, sa già che gli basta attendere. ‘

– Vuole forse fare una cosa a tre, a quattro? ‘

– No, questo non me l’ha mai chiesto. ‘

Manuela si concentra e le passano per la mente tante possibilità: bondage, dogging, esibizionismo. Non riesce a capire e allora sbotta.

– Ma allora che cazzo può volere da te che ti sconvolge tanto? Scusa ma non capisco proprio, ti conosco e so che non ti fai problemi anche a provare cose nuove se lui ti piace. ‘

Elisa tira su col naso, ingolla l’ennesimo shot e timidamente, tenendo gli occhi bassi, risponde:

– Lui”lui vuole leccarmela. ‘

La risata fragorosa di Manuela la colpisce come uno schiaffo, si ritrae come se fosse stata effettivamente colpita nel fisico.

– Scusa. Scusa Eli, non ti sto prendendo per il culo &egrave solo che”.. ‘

E giù un’altra risata. Elisa si sta arrabbiando, non &egrave questo che si aspettava dall’amica.

– Scusa ancora, &egrave che mi sono scervellata per capire, ho immaginato le cose più strane e tu te ne esci con la cosa più semplice del mondo. Dov’&egrave il problema? Lui vuole leccartela, e allora? Allarga le gambe e goditela. ‘

– Io”. Io non voglio. ‘

– In che senso non vuoi? Glielo succhi e poi non sei contenta quando lui vuole ricambiare? Sapessi che fatica faccio io ogni volta con Daniele per farglielo fare. ‘

– No, &egrave che non voglio che mi veda, gli farei schifo. ‘

– Schifo? Lui ti sborra in gola e poi dovrebbe avere schifo a leccartela? Ma se &egrave lui che vuole farlo. Eli, non ti capisco proprio. Hai qualche perdita? Qualche problema intimo? ‘

– No, &egrave che”.. sono brutta. ‘

– Continuo a non capirti. Sei una figa da paura, e non sono io a dirlo, che vuol dire che sei brutta? ‘

– Sono brutta”.. lì. ‘

Finalmente Elisa ha confessato il suo segreto, lo fa rattrappita su se stessa e solo dopo un altro shot, arrossendo come un peperone anche se davanti ha la sua migliore amica.
Manuela non capisce veramente, le sembra di essere presa in giro dall’amica ma vederla così sofferente la convince che non &egrave così. Le riempie ancora il bicchierino e si fa ancora più seria.

– Cosa intendi per brutta lì? ‘

– Io’.. non sono come le altre, non sono come te. ‘

– E che avrai il cazzo al posto del clitoride? Su non fare la scema, dimmi cosa c’&egrave, anzi, mi hai incuriosito, spogliati così vedo direttamente. ‘

– NO!, Per favore no, non voglio. ‘

– Invece sì, Eli, guardami, sono Manuela, siamo amiche, ti voglio bene. Non vergognarti di me, forse posso aiutarti. ‘

La voce di Manuela &egrave suadente, ispira fiducia, l’alcool che le scorre nelle vene porta via parte delle inibizioni. Elisa &egrave stanca, decide di lasciar fare l’amica, e sia quel che sia, così si renderà conto di persona di quanto sia brutta la sua vulva, non ci sarà più bisogno di spiegazioni. Si fa forza con un altro sorso e prende la mano tesa dell’amica, si fa condurre sul letto.

– Togliti i jeans e le mutandine ‘

Elisa esegue contorcendosi sopra le coperte, ha un attimo di esitazione quando deve togliersi l’ultimo lembo di stoffa, lo vince e poi si stende a occhi chiusi, la testa sul cuscino.

– Apri bene le gambe, fammi vedere ‘

Esegue desiderando di essere a mille miglia da lì. Avverte la faccia di Manuela che si accosta tra le cosce. Attende in silenzio il giudizio sperando di non piangere ancora quando si sentirà dire che &egrave un mostro.

Manuela si avvicina e vede la vulva di Elisa. Sì, non &egrave come la sua. Le piccole labbra non sono coperte dalle grandi, sporgono fuori e pare una rosa a cui abbiano allargato i petali. Il clitoride forse &egrave un po’ meno coperto ma le pare assolutamente normale..
Capisce il tormento dell’amica anche se le pare stupido.
Si rialza e si spoglia a sua volta.

– Cosa fai? Perché ti spogli? ‘

– Per un confronto. Tu non hai nulla che non va e voglio dimostrartelo ‘

Si toglie anche lei i jeans, li appoggia su una sedia, velocemente si toglie il perizoma e poi prende uno specchio e torna da Elisa.

– Guardati ‘

Lo dice ponendole lo specchio tra le gambe.
Elisa si tira su, guarda nello specchio &egrave si vede come da tempo non osava fare. Eccola lì la sua micina deforme.

– Come fai a dire che &egrave normale, non la vedi come sporge? ‘

– Guarda la mia, ti pare normale? ‘

Elisa si abbassa su Manuela, la osserva attentamente e la invidia, vorrebbe averla lei così. Si rialza guardandola negli occhi.

– E’ normale, come tutte le altre”. Non come la mia. ‘

Ha un tono triste, &egrave tornata nell’autocommiserazione ma Manuela non demorde.

– Guarda meglio, credi che questo sia normale? ‘

Nel dirlo se la allarga con le dita, si scopre il clitoride più coperto rispetto a Elisa.
Nel farlo sente un brivido, toccarsi il bottoncino la eccita, lo sente indurirsi sotto il polpastrello, la eccita trovarsi mezza nuda davanti all’amica ugualmente scoperta.

– Non noti che &egrave coperto? Che devo scostare le labbra per farlo vedere, per toccarlo?
Tu invece non hai questo problema, che poi non &egrave un problema, ogni micina &egrave diversa dalle altre. Tu non hai nulla di strano, casomai insolito ma perfettamente normale. Fammela rivedere. ‘

Elisa stenta a credere alle parole dell’amica, vorrebbe farlo ma &egrave troppo abbarbicata alla sua convinzione. Eppure”. Eppure il viso di Manuela che si abbassa ancora tra le sue cosce non denota schifo, anzi curiosità.

Manuela si mette comoda sul letto, a pancia in sotto, a pochi centimetri dalle gambe spalancate. Guarda ancora la vulva di Elisa e ricorda un gioco fatto anni prima con una sua amica, esperienza unica e mai ripetuta ma che le piacque.

– il mio ciccetto &egrave nascosto, il tuo &egrave irriverente, si fa notare, &egrave facile da trovare ‘

Con la punta del dito preme sul clitoride di Elisa, lo muove in circolo continuando a parlare,
Parole che Elisa non sente nemmeno, il suo clitoride le ha mandato un segnale ben preciso sotto il tocco prima lieve e poi più pressante dell’amica.
Manuela sente un odore, Elisa sta reagendo alle sue carezze, la sua vagina inizia a produrre succhi. E’ lo stesso odore che ricorda della sua amica e decide di andare oltre, di convincere una volta per tutte Elisa.

– E’ questo che vuole farti Dario? ‘

Lo dice e poi allunga la lingua sulle labbra di Elisa, le separa, si insinua all’interno.

– Co’cosa fai? Smettila ti prego”. ‘

Elisa cerca di chiudere le cosce. Il gesto di Manuela l’ha colta di sorpresa ma già si sente illanguidire dalla sua carezza e non insiste quando le mani di Manuela la costringono a restare a cosce aperte.

– Non sei brutta qui, sei una delizia. Dario sarà felice di assaggiarti ‘

Prende una delle piccole labbra con le proprie, la sugge piano prima di tornare a leccare a lingua spianata mentre con le mani stimola il clitoride.
Presto Elisa comincia a gemere, ciò che le sta facendo Manuela &egrave totalmente nuovo per lei e &egrave bellissimo. Le stringe la testa tra le mani non per allontanarla ma per tirarla a se, vuole ancora la sua lingua, vuole di più.

Manuela non si fa pregare. Ha una mano tra le proprie cosce e si masturba continuando a leccare. Eccitatissima si rialza solo per capovolgersi addosso a Elisa, mettendole davanti agli occhi e al naso la propria micina in un muto invito presto raccolto.

Elisa non lo ha mai fatto ma le pare giusto ricambiare l’amica che le sta dando tanto piacere. Con entrambe le mani apre la micina, espone le piccole labbra e il clitoride a cui dona tutta la sua lingua.

E’ un 69 lento che presto diventa frenetico, le labbra di entrambe sono bagnate dei fluidi dell’amica, le dita sono profondamente immerse nelle rispettive vagine, le lingue spaziano su tutto ciò che riescono a raggiungere,
I mugolii diventano gemiti, le anche si muovono con forza, l’orgasmo monta in entrambe.

– Mettimi un dito dietro Elisa, mettimi un dito dietroooooohhhhhhh ‘

Manuela &egrave la prima a godere, nell’istante in cui l’amica la accontenta e infila un dito affusolato nell’ano contratto ricevendo in cambio un fiotto di fluidi che le bagna il viso, le riempie la bocca le fa esplodere dentro un orgasmo che la fa quasi gridare, il volto sprofondato tra le cosce dell’altra, la lingua che cerca di penetrare più a fondo che può.

Entrambe abbandonate come corpi morti faticano a riprendere coscienza e lo fanno in un tripudio di sorrisi reciproci, carezze, un bacio profondo che le unisce scambiando umori e saliva.

Due giorni dopo Manuela incontra Elisa per strada, e scoppia a ridere vedendola sporgersi dal finestrino dell’auto del suo Dario, una mano davanti alla bocca, medio e indice a V con in mezzo la lingua e l’altra mano che fa il segno di OK.

Leave a Reply