Vidi Alessia…ero nel traffico e la vidi su un autobus, che svoltava ad un incrocio e veniva risucchiato dal traffico. Rimasi bloccata, nella mia immaginazione inseguivo l’autobus e la raggiungevo salendo al volo, lasciando l’auto da qualche parte. Sentii suonare diversi clacson e mi ridestai capendo che stavo rallentando il traffico non ripartendo al semaforo verde…quanto avevo pensato a lei.
Siamo state tanto amiche, poi diversi mesi anni fa probabilmente ho sbagliato e lei si è definitamente allontanata. Arrivo a casa, mi sento triste mi mancano troppe cose di Alessia. Avevamo due passioni, lei il ballo ed io il make up, così lei provava ad insegnarmi a ballare mentre guardavamo video con ragazze e ragazzi che ballavano e quando qualche passo mi veniva discretamente, lei si congratulava e ci abbracciavamo divertite e sudate.
Io mi divertivo a volte nel truccarla, lei era bella ma anche molto “acqua e sapone” e vestiva sempre in modo casual. In uno dei quei pomeriggi decisi oltre al trucco di farle provare un mio vestito corto e sexy. Era tutto molto divertente, allora io le proposi di farle qualche foto perché la malizia e la sensualità che emanava, andavano colte per essere riguardate nel tempo. Nei primi scatti Alessia era molto tesa poi dopo qualche battuta e complimento cominciò anche lei a divertirsi e a giocare nel farsi fotografare. Poi decisi di chiederle di mettersi in pose più sexy, dando risalto alla scollatura e alle cosce. Alcune volte mi avvicinavo a lei per spostarle una ciocca o spostarle le gambe o le braccia per uno scatto più sexy. Lei mi chiedeva di non esagerare perché non voleva che le si vedessero le slip, io le dicevo che le cosce erano ovviamente molto scoperte ma che le slip non si vedevano, ma si vedevano eccome. Zoomai furtivamente sulla patata e mi trovai a sentirmi bagnata tra le cosce nel cogliere i dettagli del suo sesso attraverso gli slip.
Alessia mi chiese di farci dei selfie insieme e io accettai.
Posai con le mani che mi tremavano la macchina fotografica sul cavalletto e ci sedemmo sul divano, mettendo la macchina in automatico e divertendoci a cambiare posa circa ogni 30 secondi. Guancia a guancia, naso contro naso, mentre fingevamo di lottare ecc. Poi dopo diverse foto andavamo alla macchina e ridevamo delle nostre foto.
Lei decise di mettersi in ginocchio sul divano e io feci ripartire gli scatti raggiungendola. Mi chiese di fingere di darle delle sculacciate mentre faceva lei una facciotta buffa. Io gliele diedi diverse poi la feci voltare con la schiena verso la macchina, misi il viso vicino al suo e sollevai quei pochi cm di di stoffa del tubino che restavano scopendole il culo. Lei cambio’ espressione ma resto’ così, in ginocchio con il culo che veniva fotografato mentre io sentivo il suo respiro farsi più concitato sulle mie labbra. Ci baciammo, inizialmente un bacio casto, ma che in poco tempo si fece ricco di slinguazzate e saliva. Allungai la mani verso la sua fighetta,dicendole cose belle e sorridendole nel momento in cui la trovai completamente bagnata.
Mi alzai chiedendole di restare così andando a baciare quel bel culo, lei si irrigidi’ inizialmente ma le piaceva e fu lei stessa a togliersi le slip. Affondai la bocca in quel culo, aprendole le natiche e facendoci scorrere la lingua fino alla figa ma non arrivando al clitoride.
Leccando e succhiando in modo rumoroso avevo iniziato a sentire I suoi mugulii che mi resero ancora più vogliosa.
Le chiesi di sdraiarsi, ci baciammo le labbra le abbassai il vestito, che ora le copriva solo l’addome, facendo uscire i seni succhiandoli con tanta saliva.
Scesi di nuovo con la bocca per prendermi cura di quella figa gustosa e pelosa che colava da tutte le parti. Lei si vergognava di non essersi depilata e io le dicevo che era bellissima così stimolando il pube accarezzandole il pelo mentre succhiavo e leccavo come una matta.
Venne squirtandomi in bocca, gridando nelle sue mani le sue urla di piacere, io la ripulii con la lingua godendomi la vista dei dettagli della sua figa pulsante.
Mentre mi godevo quel momento pensando che anche lei me lo avrebbe procurato, da lì a poco, la vedo alzarsi con fare nervoso dicendomi -non sono lesbica…tu sei una perversa, mi hai fatto lesbicare e io non sono lesbica- disse poi piangendo -mi vergogno per colpa tua e per quello che abbiamo fatto- io restai li pietrificata con il sapore della figa in bocca mentre lei si rivestiva e io le balbettavo qualcosa per trattenerla e calmarla. Mi disse che non era in se’ e che doveva riflettere.
Passai il resto del pomeriggio sentendomi depressa, poi colllegai la macchina fotografica al PC e mi masturbai guardado le nostre immagini, senza pensare ad altro ritrovandomi sfinita e addormentata sul divano.
Spero che oltre a peculiari li trovi anche piacevoli. Per quanto riguarda, sia Cali che Silente le anticipo che avranno…
Interessante. Mi piace come hai caratterizzato la MacGrannitt. Inoltre trovo molto bello che tu abbia voluto sfruttare il personaggio di…
sarebbe bello se Gianna continuasse a rimanere incinta di suo nonno portando alla luce una bella e numerosa famiglia. Come…
Sono d'accordo. Ninfadora ha potenzialità enormi. Prossimamente vedrò di dedicarle un altro racconto.
ci sono altri episodi ?