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Racconti Erotici Lesbo

Si sono lesbica

By 2 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Lesbica ogni volta che dico questa parola mi scivola in bocca il sapore dei baci delle donne che ho conosciute. Dopo il primo fugace approccio con Paola nella palestra dopo gli allenamenti tra noi non ci furono più contatti fisici ma solo lunghi teneri e languidi sguardi. Io ripensavo con nostalgia a quel magico momento in cui le sua mani mi avevano sfiorato il seno e le nostre bocche aveva assaporato il lungo bacio. La stagione degli allenamenti stava per finire ed io volevo scoprire qualche cosa di più di quel tipo di attrazione che provavo per Paola, ma non per lei in particolare ma per lei come donna, preparai tutto con cura e una sera che sapevo che sarei rimasta sola in casa perché i miei insieme a mio fratello rimanevano al mare per il fine settimana, andai agli allenamenti in auto anziché con il tram. Finiti gli allenamenti, mentre ci stavamo rivestendo dopo la doccia, dissi a Paola che avevo l’auto se voleva che l’accompagnassi, lei accetto volentieri, durante il percorso le dissi che ero sola e le chiesi se voleva salire da me, accetto con entusiasmo. Trovai facilmente parcheggio per la mia piccola Smart, salimmo, la feci accomodare nel salotto mentre io andavo a mettermi in libertà. Indossai la leggera vestaglia che ero solita usare per casa, sotto solo gli slip rosa. Quando tornai lei era accovacciata sul divano, si era tolta le scarpe ed aveva le gambe sotto il corpo, la sua gonna era salita in alto e lasciava scoperte le cosce muscolose e tornite, mi fece segni di sedere accanto a lei, obbedii, lei si sollevò sedendosi vicina a me, le nostre cosce erano in contatto, sentivo la sua pelle liscia toccare la mia, sentivo il suo calore, lei mi pose una mano su una guancia e mi attirò verso il suo viso, quando le bocche furono vicine vidi che la sua lingua si protendeva verso di me, feci la stessa cosa, le punte si toccarono, guizzarono, scoccò come una scintilla, le nostre bocche si fusero come l’altra volta, mugolavamo tutte e due di piacere, il gusto di assaporare la saliva dolce l’una dell’altra, i corpi caldi attraverso i vestiti leggeri. Sentii una mano sulle cosce, la mano salì piano carezzandomi l’interno della coscia, aprii le gambe, la lasciai fare, continuando nel bacio profondo, la mano era sul bordo delle mutandine bagnate, sentii le dita timide, spingere contro la fica attraverso la leggera stoffa, mi staccai dalla sua bocca e senza parlare, mi alzai e mi tolsi le mutandine scaraventandole lontane, lei rimanendo seduta mi attirò vicino a se, mi aprì le gambe con le mani, cominciò a baciarmi sul ventre, sentivo la lingua disegnare ghirigori sulla mia pelle, facendomi venire i brividi, scese più in basso, le mani aprirono le labbra della fica e la sentii penetrarmi, carezzare la parete interna, sentii le labbra stringere il clito con leggerezza e nello stesso tempo con forza, mi portai le mani al seno rollando i capezzoli che mi erano diventati di marmo ed incitandola a non smettere. Mi baciò a lungo fra le gambe, poi mi attirò a se, si sdraiò sulla schiena sollevando la gonna alla vita, si sfilò le mutandine e mi invito a mettermi su di lei, la scavalcai poggiando il mio pube sul suo viso ed affondai la mia bocca fra le sue cosce che profumavano di sesso, leccai la sua fica rorida di umori mentre lei mi faceva impazzire con la bocca e con le dita, anch’io la penetrai con l’indice mentre con la lingua continuavo implacabile il mio andirivieni sulle labbra sorbendo tutto il suo. Con un sussulto sentii che il suo dito aveva cambiato obiettivo, lubrificato dalla saliva e dai miei umori tastava irrequieto il mio culetto, mai ero stato toccata li, a nessuno dei ragazzi con i quali avevo limonato era mai arrivato fino a quel punto ma con Paola era diverso il suo dito mi penetrò lentamente oserei dire dolcemente mentre la sua lingua mi faceva morire, sentii l’orgasmo iniziare con un fremito alla base del cervello, scese pian piano sino ai lombi, non riuscii a trattenere il fremito che mi pervadeva, smisi di leccare la fica di Paola mi inarcai quasi gridando mentre dentro di me esplodeva il più grosso orgasmo della mia giovane vita, sentii i muscoli tendersi e poi rilassarsi all’improvviso sentii le mie cosce bagnarsi delle mie secrezioni che Paola continuò a lappare mugolando. Ci divincolammo da quella posizione e ci sdraiammo su un fianco, lei alle mie spalle, il ventre premuto contro le mie natiche che mi mormorava all’orecchio ‘Vany sei bellissima’ ed io godevo di quelle parole.

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