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confessioni di una coppia l’uno all’insaputa dell’altro

By 21 Gennaio 2023One Comment

Una coppia di amici dopo aver letto il mio veccchio racconto africano mi ha scritto mandandomi la loro esperienza che voglio riportare dato che non è solo la versione del marito ma la moglie ha voluto aggiungere la sua. Ho dovuto quindi chiedere la loro accettazione alla pubblicazione perchè essendo ignari delle reciproche esperienze sarebbero venuti a sapere tutto l’uno dell’altra leggendo. Li Li chiamerò Lisa e Gigi nomi di fantasia e non dirò il posto di cui parlano per privacy ma l’avventura si è svolta in francia anche se i protagonisti sono neri.
Questi amici mi hanno complimentato per il racconto ma con mia sorpresa giorni dopo Lisa mi ha mandato un racconto della sua esperienza che riporto (in prima persona per comodità).
Siamo una coppia aperta e non ci siamo negati esperienze extra diverse. Non avevo però mai provato un nero e quando con mio marito abbiamo fatto questo viaggio avevo scherzato dicendogli che era l’occasione di colmare questa lacuna ma mio marito non era favorevole e quindi mi sono tenuta la voglia nascosta ma sul posto non potevo fare a meno di apprezzare i grossi pacchi che gonfiavano i pantaloni del personale in gran parte nero fantasticando. Avevo notato che il giovane nero che ci serviva mi guardava con insistenza e non mi dispiaceva questa attenzione e lo provocavo anche quando al mattino portava la colazione in camera e sbirciava voglioso il mio corpo che gli lasciavo apposta vedere facendo finta di nulla. Dopo qualche giorno di provocazione l’ho messo alla prova approfittando del fatto che mio marito andava a correre ed ero sola. Quando ha bussato non ho risposto e lui è entrato con la colazione. Io fingevo di dormire ma m’ero preparata nuda sul letto e lo guardavo con gli occhi socchiusi. Il nero restò ad ammirarmi e vedevo che si aggiustava il cazzo duro. Visto che non mi muovevo in silenzio lo sfoderò e trattenni una esclamazione alla vista di quel grosso manico scappellato. Sapevo che i neri c’è l’hanno più grosso dei bianchi per averli visti in film porno ma quella mazza era veramente grossa il doppio di quella di mio marito o di qualunque dei vari maschi che mi avevano fottuta. Il mio cuore batteva forte e per l’eccitazione mi scolava la figa ma continuai a far finta di dormire e solo mi girai per poterlo vedere meglio restando volutamente a cosce larghe. Lui vicino al letto fissava sudato la mia figa segandosi il palo tosto in silenzio. Io ero arrapata ma non mi decidevo a prendere l’iniziativa e quando il nero sborrò di colpo lo schizzo mi arrivò dritto in faccia. Non potevo fare finta di niente e mi alzai mentre lui impacciato cercava di rinfoderare la mazza farfugliando scuse. Allora arrapata com’ero non resistetti più e gli impugnai il cazzone gocciolante imboccandolo. Il nero restò sorpreso ma si riprese presto e tenendomi la testa comincio a ingozzarmi di quella gran ceppa che rintostava prepotente nella mia bocca riempiendomela. Lo spompinavo arrapata tenendogli le palle in mano e lui mi spingeva il manico tosto fino in gola soffocandomi. Nonostante la sborrata appena fatta dopo poco mi scaricò in gola un’altra schizzata calda che mandai giù ingoiandola arrapata come una maiala venendomene anche io. Appena gli lasciai il cazzo il nero impacciato mi pregò di non dire nulla se no l’avrebbero cacciato ma io lo rassicurai facendolo uscire per timore del rientro di mio marito che infatti arrivò poco dopo e a cui non dissi nulla un po’ per timore un po’ per il piacere perverso di cornificarlo. Naturalmente sapevo che il nero mi avrebbe fatto assaggiare quel suo cazzone nei giorni seguenti e non sapevo bene come comportarmi ma fu lui a risolvere la cosa. Il mattino dopo uscito mio marito entrò subito e senza parlare mi mise davanti il vassoio sul quale stava appoggiata la sua grossa mazza in tiro indicandomi di spompinargliela cosa che feci di gusto questa volta assaporandola bene. Mentre lo sugavo a bocca piena lui mi impugnava le pocce carezzandomele e pizzicando i capezzoli duri di voglia. Poi il porco impaziente mi fece rialzare e mi spinse sul letto dove mi sdraiai ormai pronta alla monta aprendogli le cosce. Il nero affondata la faccia nella mia figa scolata mi slappo con la sua lingua calda e rasposa assaporando la mia voglia e di voglia di quel palo nero ne avevo troppa da dimenticare ogni prudenza tirandomelo addosso. Il nero guidando il suo gran cazzo con la mano me lo puntò tra i peli imboccandomi la figa e affondando la stanga scivolosa di saliva mi sbatte tutta la mazza in corpo a spinte potenti. Io ero sconvolta e anche se quella stanga mi stirava la figa quasi dolorosamente ero infoiata come non ero stata mai e stringendo i denti trattenevo gli strilli mugolando ad ogni colpo di quel palo che mi sembrava dovesse traforarmi l’utero e uscirmi dalla bocca tanto mi sfondava con il suo pompaggio profondo. Ero così infoiata da quella chiavata bestiale clandestina che impazzita di libidine lo incitavo a darmi in panza a tutta forza e il nero sudato stantuffava come un mandrillo grugnendo fino a riempirmi la fregna di una sborrata enorme e calda che mi fece spurgare una venuta fantastica come non provavo da molto. Sculettando sotto gli ultimi colpi del nero l’orgasmo mi sconvolse tanto che stretta a lui non lo volevo far sfigare ma per paura di mio marito fu lui a staccarsi tirando fuori il gran cazzo ammollato e grondante dalla mia figa slargata e dolorante da cui scolò un rivolo di sborra densa che arrapata come ero raccolsi colle dita leccandomele golosa sotto l’occhio stupito del nero che rinfoderato il cazzone andò poi subito via.
Feci appena in tempo a svuotare la figa di tutta quella sborra che rientrò mio marito colla voglia di fottere. Trovandomi bella larga e scivolosa mi fece i complimenti pensando che fossi arrapata per lui ma mentre mi montava non potevo fare a meno di ripensare alla chiavata che m’ero appena goduta e fare il paragone tra il suo cazzo e la stanga del nero che m’aveva sfondato come non credevo di poter sopportare scoprendo invece che con quel trave in panza godevo come una vera maiala.
Per i giorni seguenti le chiavate si ripeterono e i servizi del nero mi facevano godere da pazza anche se mi sentivo una troia a fare quelle porcate alla faccia di mio marito dato che di solito non ci nascondevano i reciproci corni. Ormai aspettavo quella mazza nera come una drogata e appena arrivava il nero mi saltava addosso imbottendomi la figa di cazzo anche senza farselo spompinare tanto era sempre arrapato e in tiro.
Il porco dopo qualche giorno non perse l’occasione di farmi anche il culo. Me l’aveva chiesto fin dalla prima trombata e io arrapata com’ero ne ero tentata ma esitavo. Non era certo la mia prima inculata e di cazzi le mie chiappe oltre a quello di mio marito ne avevano visti passare parecchi e farmelo sbattere in culo mi piaceva parecchio ma quella stanga nera che già mi sfondava la figa temevo che sarebbe stata troppa per il mio buco del culo abituato a cazzi normali. Ero indecisa ma lui mentre mi chiavava dopo avermi sfigato il palo scolato dalla sorca me lo puntò deciso tra le chiappe. Stavo per protestare sentendo la gran cappella farsi strada nel mio culo affondando lentamente e trattenevo il fiato mugolando fino a quando con un colpo secco mi sprofondò nel retto. Non potei trattenere uno strillo soffocato dal cuscino sentendomi traforare da quel pistone tosto che sprofondò sotto gli affondi del nero fino a sbattermi le sue palle nel fracosce. Io mi torcevo di gusto doloroso e mi sembrava che il buco del culo si dovesse rompere da un momento all’altro ma non volevo che si fermasse e anche se lo pregavo di fare piano sculettavo da troia per sentirmi stirare il retto da quel gran salame bollente. Il porco mi somministrò un inculata poderosa che mi sconvolgeva facendomi godere in modo osceno. Ero travolta dalla libidine mentre lui mi pompava in culo sfilandomi e rinfilandomi ritmicamente fino a scaricarmi una sborrata enorme sprofondato nelle mie budella fino alla radice del suo stupendo cazzone. Con quel fiume di schizzi caldi che mi riempiva le viscere me ne venni anche io nonostante lo stiramento doloroso del mio buco sfondato e dopo che mi ebbe sturato le chiappe gli succhiai riconoscente la fava smollata ripulendola.
Andato via dovetti andare in bagno a scaricarmi tanta roba mi aveva messo in culo il porco e già pensavo che nei giorni rimanenti me lo sarei dovuta beccare ancora su per le chiappe quel gran battacchio perché di sicuro il nero m’avrebbe inculato ancora e io ne avevo una voglia oscena che mi torceva le viscere anche se il buco massacrato mi doleva ancora. Infatti nei giorni successivi mentre mi limava la figa me lo sfilava di colpo ficcandomelo prepotentemente tra le chiappe e il palo lubrificato di sbroda si faceva facilmente strada nel mio buco del culo scivolandomi su per il retto spinto dalla potenza del nero aiutato nello sfondamento dai miei sobbalzi scomposti.
Dopo una settimana però successe che una mattina mentre ero a letto nuda aspettando la mia dose di mazza nera e sborra sentendo entrare il nero neanche mi mossi sapendo che lui mi sarebbe subito salito sopra e infatti sentii che mi copriva col suo corpo aprendomi le gambe. Ero pronta e già scolata di voglia ma sentendo il cazzo bollente che mi infilava mi resi conto che era ancora più grosso del solito e girando la testa mi accorsi che non era il solito nero che mi stava sfondando la figa ma un altro che non conoscevo. Ebbi paura e cercai di sfuggirgli ma il bastardo mi tenne schiacciata sotto di lui e con una mano mi tappò la bocca mentre con l’altra guidava il suo nerbo spingendomelo con forza in fregna. Era enorme parecchio più grosso di quello che mi fotteva di solito e mi stirava la figa da strapparmela. Volevo urlare aiuto ma lui era grosso e forte e mi teneva inchiodata a bocca tappata sparandomi in fregna botte dure che fecero affondare il suo enorme cazzo fino alle palle. Mi sembrava di crepare con quella mazza che quasi mi strappava la figa e per fortuna ero scolata di voglia altrimenti a secco di sicuro m’avrebbe ferito. Ero spaventata e furiosa ma non potevo ribellarmi e dovetti subire tutta la violenza di quel nerbo che sembrava dovesse rompermi la figa ad ogni colpo. Il porco cominciò a chiavarmi pompando a tutta forza e ogni affondo mi faceva strillare ma oltre alla mano che mi tappava la bocca il bastardo ora che era tutto infilato in panza mi teneva per il collo e avevo paura che nella foga della chiavata violenta mi potesse strozzare.
Dallo spavento iniziale per l’infilata feroce di quel cazzo asinino mentre subivo il bestiale pompaggio ormai m’accorgevo che nonostante lo stiramento estremo della mia figa mi stavo arrapando e il suo stantuffare profondo mi faceva scolare libidine come una troia e senza volerlo l’aiutavo a fottermi sculettando indietro ad ogni colpo. Anche il nero si rese conto che ormai ero infoiata e quello sfondamento violento mi sconvolgeva arrapandomi e ci dava dentro come un mandrillo. Ero in paradiso e scaricai una venuta fantastica quando il porco mi sborrò ficcato in fregna fino alle palle riempiendomi la sorca di una scarica densa e calda. Ero impazzita di libidine e avrei continuato a farmi sfondare da quel toro che invece scaricate le palle se ne andò subito per paura del ritorno di mio marito che rientrando mi trovò ancora sotto shock per la sconvolgente goduta fatta.
Non sapevo come comportarmi col primo nero ma per mia fortuna i due bastardi si diedero il turno un giorno a testa nei giorni seguenti e per me fu una goduria continua. Anche se ero un po’ preoccupata non resistevo a quella voglia di enormi cazzi neri che mi facevano godere da vera vacca. Avevo paura di eventuali malattie e anche di essere sorpresa da mio marito sotto cazzo non sapendo come l’avrebbe presa ma quando mi sfoderavano quell’enormi mazze davanti perdevo ogni ritegno e me li facevo infilare in corpo fino alle palle. Ormai eravamo quasi alla fine della vacanza quando il grosso mi chiese quasi timidamente di farmi anche lui il culo.
Io spaventata rifiutai sicura che quella mazza bestiale che a stento reggevo in figa mi avrebbe sgarrato le chiappe ma lui insisteva e tanto fece e promise che anche se impaurita accettai di provare a farmelo infilare travolta da una perversa libidine oscena anche se lo spavento mi torceva lo stomaco. Il porco preso il burro della colazione me lo spalmò tra le chiappe infilandomene una abbondate dose nello sfintere con le dita rassicurandomi che non ero la prima bianca a cui rompeva il culo e dicendomi che dopo l’avrei ringraziato per quel servizio estremo ma io tremavo comunque di paura travolta da una voglia oscena. Quando sentì il buco del culo bello scivoloso ci piantò deciso la gran cappella cominciando a spingere. Incredibilmente sentivo che il buco cedeva e si dilatava fino a raggiungere uno stiramento estremo e doloroso e terrorizzata lo pregavo di fermarsi ma il porco faceva finta di non capire e con un colpo duro sprofondò la mazza enorme nel mio povero culo. Il dolore mi fece saltare urlando e volevo sfuggirgli ma ormai era tardi e lui mi teneva ferma mentre mi spaccava le chiappe a fondo. Sentendo la mazza possente sprofondare capii che ormai m’aveva rotto il culo e non me lo sarei riuscita a sculare. Infatti il grosso arrapato cominciò a pomparmi in culo ignorando i miei lamenti e le sue stantuffate dolorose mi davano un gusto perverso e osceno che mi faceva sculettare sotto i colpi profondi spingendo indietro le mie chiappe farcite di mazza nera. Era un’inculata tremenda che mi strappava lacrime e strilli soffocati che il nero incurante soffocava schiacciandomi la testa sul cuscino ma il dolore terribile andava scemando lentamente e mi saliva nelle viscere un gusto perverso che mi sconvolgeva. Il grosso inculava lento e profondo sfilandomi la sua enorme nerchia tosta fino a stapparmi la rondella sgarrata e poi rinfilandomi fino a sprofondarmi nelle budella tutto il palo tosto. Sotto quel pompaggio bestiale non capivo più niente impazzita di libidine oscena. Mi sentivo la più troia del mondo mentre il grosso mi rompeva il culo ritmicamente sbattendomi come una baldracca e ero al settimo cielo e avrei voluto che quell’enorme cazzo nero mi traforasero da parte a parte arrivando a sborrarmi nel cervello. Non avevo mai goduto in modo così bestiale e non credevo che fosse possibile beccarsi quelle mazze enormi provando quel gusto perverso che mi torceva le viscere e mi annebbiava il cervello tanto da farmi ignorare anche il ritorno di mio marito. Una trombata così non l’avevo mai pensata possibile e non credevo di essere tanto porca da potermi far montare così sconciamente da quei neri sconosciuti. Dopo un’inculata furiosa il grosso sborrò grugnendo e mi scaricò in culo una bordata calda che mi riempì le budella facendomi urlare a bocca piena e schizzare dalla figa larga la mia venuta perversa. Annebbiata da un piacere inverosimile me ne venni come la più schifosa delle troie. Il grosso lentamente mi sturò il buco del culo sbrillentato dalla sua mazza asinina e dalle viscere colme mi sfuggì una lunga pernacchia umida mentre scolava fuori dalla rondella aperta la sborra che le mie chiappe non erano riuscite a contenere. Il nero rinfoderata l’enorme stanga si rivestì in fretta lasciandomi stordita e ansimante.
Più tardi ripresami da quella spaventosa rotta di chiappe mi resi conto che m’aveva montata per quasi un’ora e fui sollevata che mio marito non fosse arrivato perchè vedere il mio culo rotto farcito da quel bestiale nerbo nero l’avrebbe di certo fatto incazzare parecchio. Per fortuna eravamo alla fine della vacanza perchè ero spaventata dal crescendo di porcate che mi facevo fare dai neri come una drogata.
L’ultimo giorno i due porci si presentarono insieme appena uscito mio marito sfoderando i cazzi in tiro e nonostante le mie proteste mi misero in mezzo e il giovane impetuosamente mi piantò il suo palo tosto in fregna con una spinta potente che mi sollevò da terra. Così impalata mi aggrappai a lui per non cadere e sentii premere prepotente tra le mie chiappe l’enorme cazzo del grosso che imboccò la strada giusta forzando il mio povero buco di culo dolorante. Ero spaventata perchè avevo già provato monte doppie ma quei cazzi erano troppo grossi per essere ficcati insieme nei miei buchi e cercavo di liberarmi ma senza riuscirci e anzi gli sculettamenti scomposti aiutarono il grosso che con una botta poderosa mi piantò dolorosamente in culo il suo nerchione. Imbottita in doppio non potei trattenere uno strillo che il giovane soffocò ficcandomi la lingua in bocca mentre mi tirava in basso per sfondarmi la figa. Ormai in loro balia con quelle stange toste piantate in panza sapevo che avrei dovuto subire la loro violenza e anche se spaventata ero tremendamente arrapata. Con i due pali neri ficcati in corpo fino alle palle ero impalata colla panza colma dei due enormi cazzi. Mi girava la testa e mi sentivo strappare i buchi da quei due nerbi tosti. Ero stravolta e come impazzita di gusto osceno. Aggrappata al nero scolavo libidine farfugliando parolacce e implorando che mi sfondassero senza sosta fino a sfinirmi di cazzo. Ero fuori di testa dal gusto osceno che mi torceva le viscere mentre i due mi pompavano furiosamente facendomi sobbalzare ad ogni colpo. Era una doppia monta bestiale come non avevo mai sognato di subire e anche se non era la prima volta quelle due bestie scatenate con i loro enormi cazzi la rendevano unica e pazzesca. Schiacciata dai due neri subii il loro pompaggio frenetico fino a quando grugnendo mi scaricarono in panza i coglioni pieni sborrandomi insieme e facendomi partire per una goduta pazzesca come non avevo mai sognato. Poi smollati i cazzi me li sfilarono dai buchi doloranti e mi lasciarono andare e caddi a terra sfinita. I due mi presero e mi stesero sul letto commentando nella loro lingua e mi resi conto che non intendevano andarsene come al solito ma volevano il bis. Nonostante avessi i buchi doloranti ero tanto arrapata che fregandosene della possibilità che rientrasse mio marito lasciai che mi montassero ancora tanta voglia di mazza nera avevo in corpo che avrei continuato a fottere fino a crepare. Per invitarli spalancai le gambe e tirandole in aria mi allargai la figa in un’offerta che ero sicura li avrebbe infoiati e infatti i due mi offrirono i cazzoni ancora grondanti da slappare cosa che feci a turno armandoli al massimo. Allora dopo essersi accordati il grosso mi mise seduta sulla sua enorme mazza che trovando il mio buco di culo slargato e scivoloso di sborra si piantò nel mio culo rotto sprofondandoci fino alla radice e il giovane venendomi tra le cosce spalancate mi sfondo la sorca ficcandomi il suo cazzo di nuovo tosto fino alle palle. Così di nuovo farcita in doppio mi fecero subire la più bestiale e sconvolgente trombata doppia che ho mai provato pompandomi fino a sfinirmi di cazzo. Ero in trance e scolavo godute come una maiala senza curarmi di nulla e anzi augurandomi che arrivasse il cornuto e mi vedesse strafottuta in quel modo bestiale. I due infoiati come bestie martellavano come ossessi strappandomi strilli ai colpi più violenti in un pompaggio frenetico che alla fine li fece scaricare due sborrate incredibili che mi colmarono di sugo di palle ogni condotto. Scaricati i coglioni si abbandonarono sudati e mi stapparono i buchi doloranti ridendo delle scorregge che sfiatavo dal buco del culo spalancato. Ci misi parecchio a riprendermi e stravolta neanche mi accorsi che se n’erano andati lasciandomi dolorante a scolare sborra da ogni buco. Non ho mai detto nulla a mio marito ma credo che qualche idea se la sia fatta dai suoi commenti su quella vacanza di cui ho sempre un ricordo arrapante delle sconvolgenti mazze nere provate.

Questo il racconto di Lisa e pensavo fosse finita ma sbagliavo perchè più tardi m’è arrivato un messaggio di Gigi che mi scriveva dicendomi che sapeva che la moglie m’aveva raccontato la sua esperienza e voleva darmi la sua versione. Questo mi ha raccontato Gigi. So che Lisa ti ha scritto e penso ti abbia raccontato tutte le porcate che ha fatto con i neri pensando che non sapessi che si faceva sbattere ma non è così. Ora ti dico cosa è veramente successo. Viaggio tutto ok e buona la sistemazione in hotel. Lisa vedendo il cameriere nero mi diede di gomito dicendomi”…bel ragazzo…ci farei un pensierino anche io…” io risposi ridendo”… meglio che non lo guardi troppo… se no si fa strane idee…” La cosa finì li ma notai che il giovane nero guardava parecchio Lisa che andava in giro con roba leggera e parlottava anche con altri neri del personale evidentemente commentando su di lei che mostrava il corpo eccitata dalla provocazione. Quando veniva a portare la colazione Lisa gli apriva praticamente nuda e il nero l’ammirava palesemente. Io un po incazzato le ripetevo di non farlo troppo arrapare ma lei ci godeva a vederlo sudare turbato e mi sfotteva dicendo che ero geloso del suo manico che gli gonfiava gli shorts in modo vistoso. Dopo un paio di giorni al ritorno dalla corsa mattutina rientro e da fuori sento distintamente i rumori e i gemiti di una coppia che fotteva. Ho capito subito e ho sbirciato dalla porta aprendo un poco per vedere nella stanza. Rimasi gelato nel vedere che il nero si stava chiavando mia moglie che stesa a cosce spalancate sul letto subiva un pompaggio profondo mugolando mentre il porco le teneva la bocca tappata colla mano. Stavo per intervenire pensando a una violenza quando vidi Lisa inarcarsi tremando in una goduta oscena mentre il nero le scaricava in fregna la sua sborrata e appena sfigata mia moglie si girò imboccando la mazza nera scolata ripulendola facendomi capire incazzato che la troia se l’era goduta a fondo. Uscito il nero rientrai facendo finta di nulla ma arrapato da quello spettacolo la volli fottere anche io rendendomi conto di quanto la vacca avesse scolato di gusto con quel palo nero in panza. Pensando che fosse stata la voglia repressa di un momento non dissi nulla ma nei giorni seguenti invece mi trovai ad assistere alle sue monte quotidiane capendo che la troia godeva da pazza con quel cazzone in corpo. Naturalmente dovetti con rabbia assistere anche alla sua prima inculata con quel calibro e ero veramente incazzato rendendomi conto di quanto godesse a farsi sfondare. Allora furioso mi volli vendicare e appena uscito il nero lo affrontai. Lui spaventato per le conseguenze mi promise di fare quello che volevo e io in un lampo ralizzai quale vendetta volevo…a Lisa piaceva la mazza nera? gliene avrei fatto fare indigestione…Dissi al nero stupito di passare la zozza a uno con un cazzo ancora più grosso. Il nero stupito ci pensò su un po e mi assicurò di avere un amico con una mazza enorme e io gli dissi di contattarlo e che l’avrei anche pagato per sfondare la mia zoccola senza pietà. Il giorno dopo il nero si presentò con l’amico e io mi preparai ad assistere alla scena. Ma con grande sconforto vidi che dopo lo spavento iniziale la mia troia s’era goduta quella sfondata di figa in modo bestiale ed osceno.
Se mi chiedi perché nonostante non fosse la prima volta che lei mi cornificava fossi così incazzato ti rispondo che per prima cosa non mi piaceva il fatto che non mi avesse detto nulla e volesse sfogare le sue voglie perverse di nascosto, poi ero stupidamente geloso di quei cazzoni e mi rodeva vedere che la troia se li godeva così tanto e inoltre volevo sapere quanta mazza nera riusciva a beccarsi la vacca. In fondo farmi fare le corna da quei neri mi dispiaceva più di tutte quelle che sapevo mi aveva già messe proprio perché non me lo aveva confessato come al solito. Per questo ero disposto a punirla facendola sfondare come non era stata mai e pagai anche sperando di sentirla piangere e strillare sotto quei cazzi enormi pentita della suo viziosa voglia. I neri erano perplessi della cosa ma presero i soldi e mi promisero ridendo di sgarrarla a fondo. Io potevo sentire ogni mattina quanto la trombavano di brutto dalla porta socchiusa ma non potevo vedere per non farmi scoprire. Con gran piacere sentivo i suoi strilli soffocati sotto i tondi sordi del pompaggio ritmico dei due neri arrapati e i risucchi umidi quando la sturavano dei loro enormi cazzi ma anche i grugniti e gemiti delle loro godute. L’ultimo giorno li mandai tutti e due per sentirla finalmente strillare e farle subire una serie di infilate da ricordare x tutta la vita e me ne andai per tutta la mattina lasciando che sfogassero le loro voglie oscene con comodo. Quando tornai trovai la troia prostrata che stava a letto ancora sconvolta e anche se faceva finta di niente mi resi conto che dovevano averla sgarrata di brutto per averla ridotta così ma non feci commenti e ancora oggi lei non mi ha mai raccontato quello che le hanno fatto e quanto ha goduto anche se ho qualche sospetto che la troia si sia levata ogni voglia facendosi imbottite la panza a sazietà e in ogni modo facendosi allargare oltre la figa anche il buco del culo sgarrato di sicuro dalle dimensioni enormi di quelle mazze nere.
Questa ultima nota mi fece veramente ridere sapendo direttamente dall’interessata quanta mazza s’era digerita e in che modo. Debbo notare che I mariti anche i più aperti non immaginano mai quanto possano essere troie le loro mogli neanche davanti all’evidenza e spero che leggendo qui i reciproci racconti i due amici si siano finalmente confidati tutto liberandosi da questi loro stupidi segreti.

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