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Gli amori di Antonella (parte quindicesima)

By 15 Gennaio 2022No Comments

Antonella aveva dovuto chiudere la sua relazione con Vicky poiché quest’ultima aveva ottenuto il trasferimento in Campania, si erano riviste ancora un paio di volte quando la sua amica era tornata per sistemare alcune pendenze, poi sia per la lontananza, sia per la fragilità del rapporto non si erano più riviste, anche se continuavano a sentirsi per telefono. Mia moglie non aveva mai avuto esperienze lesbo prima di questa e non ne ha più avute in seguito, ma non nega che comunque sia stato un rapporto molto intenso, anche se non ama parlarne. Tra l’altro in quel periodo aveva ridotto di molto anche le frequentazioni con Marco che, avendo ora una compagna, si faceva vedere solo per scopare. Credo che mia moglie abbia sempre privilegiato, con i suoi amanti, l’aspetto affettivo; le piaceva essere corteggiata, coccolata e anche un po’ viziata…oltre che, ovviamente, scopata. Per questo il suo rapporto con Marco era destinato a finire e anche lui lo aveva capito, ma non c’è stato un addio ufficiale, hanno diradato i loro incontri, trovando scuse di impegni vari, fino a non vedersi più.
La relazione con Vicky è durata dall’inizio dell’estate fino alla primavera successiva e poco dopo si sono definitivamente interrotti anche gli incontri con Marco.
Vorrei parlare ancora un attimo della “nostra” relazione con Vicky…perché con lei ci andavo a letto anch’io…era bisex e, anche se aveva una leggera predilezione per le donne, non disdegnava nemmeno i maschi. Poteva sembrare una situazione ideale, ma…io avevo Martina che non doveva sapere assolutamente niente della cosa. Martina, la mia amante e poi anche migliore amica di mia moglie che si era innamorata di me e poi si era sposata con un altro solo perché io non avevo voluto lasciare la mia donna per lei o forse solo perché non avevo voluto darle un figlio e lei aveva un fortissimo desiderio di maternità. Dopo che ci siamo conosciuti non ha avuto altri uomini oltre me e suo marito, in questo mi è stata molto fedele e avrebbe giustamente preteso questo anche da me. Va bene che lei scopasse (poco) col marito e che io mi sbattessi la troia (come diceva riferendosi a mia moglie), ma non dovevano esserci altre distrazioni. Era gelosa Martina…pericolosamente gelosa. Quando Vicky si trasferì a casa nostra mi fece una mezza scenata, poi Antonella gliela fece conoscere e le spiegò che era lesbica. Si tranquillizzò, ma io mi sentivo comunque in colpa…scopavo la nostra ospite da solo o insieme a mia moglie, mi piaceva molto, ma non provavo sentimenti per lei…non era giusto nei confronti di Martina.
Mia moglie non aveva mai raccontato alla sua amica i dettagli del suo rapporto con Vicky e quando un giorno Martina le disse: “Adesso non ti bastano più i maschi? Ti fai anche le donne…devo preoccuparmi?”. Mia moglie rispose: “No, ma cosa vai a pensare? Eravamo solo amiche…certo lei ci ha provato con me ma non siamo mai andate oltre a qualche palpatina e qualche bacio sui seni che ho dovuto concederle…sai che a me piacciono i maschi…”
Martina replicò: “Lo so, lo so…e non ti bastano mai…hai riempito di corna il mio amore”.
Iniziarono a ridere…Martina era molto pungente con le sue battute, ma l’altra non se la prendeva e ci sorrideva…per questo andavano d’accordo.
Quanto mi sarebbe piaciuto se il rapporto che mia moglie aveva avuto con Vicky lo avesse avuto con Martina…ma non si può avere tutto.
Insomma eravamo di nuovo in estate e la bella stagione faceva crescere la libido di mia moglie che era in cerca di un nuovo fidanzato. Era uscita con due o tre persone, ma non l’avevano stimolata più di tanto, così avevamo ripreso i nostri giochetti al parco e avevamo iniziato a frequentare anche chat erotiche e siti dove avevamo postato sue foto in abiti succinti ottenendo un discreto successo. Più di uno aveva chiesto un incontro, anche giovani poco più che ventenni e anche da distanze ragguardevoli…non se n’è mai fatto di niente.
Le nostre vacanze di solito erano dedicate ai figli, ma quell’anno decidemmo di prenderci una parentesi di una settimana tutta per noi. Mentre loro erano al mare a casa dei nonni, nella località dove andavano ogni anno e dove avevano gli amici, noi decidemmo di farci una vacanza in Istria con lo scopo di tornare a frequentare una spiaggia naturista che avevamo conosciuto in gioventù.
Prenotammo quindi in un villaggio vicino a Parenzo, adiacente alla spiaggia nudisti che conoscevamo, questa faceva parte di un villaggio naturista ma l’accesso era consentito anche ai turisti che non risiedevano nel villaggio, dietro pagamento di un modico importo. In fondo per noi il naturismo era una trasgressione e non uno stile di vita.
La maggior parte degli ospiti del nostro villaggio erano tedeschi o dell’est Europa però c’erano un paio di ragazzi Italiani che avevano l’appartamento di fianco al nostro, con i terrazzi adiacenti, divisi da una ringhiera. Spesso Anto si metteva a prendere il sole in topless o anche completamente nuda, quando pensava che accanto non ci fosse nessuno. Una volta si accorse di essere spiata e si coprì in fretta rientrando in casa. Quando poi i due uscirono sul terrazzo uscì anche lei, questa volta col costume e col copricostume e si scusò con loro. “Pensavo non ci fosse nessuno, ho visto che stavate per uscire, ma vi siete fermati perché c’ero io a prendere il sole, mi dispiace se vi ho messo in imbarazzo, però mi piace molto stare nuda…se mi dite quando non siete in casa ne approfitto”
Al che uno dei due rispose “No, per noi non è un problema, siamo noi che pensavamo di metterla in imbarazzo…se vuole può prendere il sole come preferisce”
Antonella disse che allora non c’erano problemi perché noi eravamo abituati alle spiagge dei nudisti e non avevamo problemi per il nudo…unica cosa disse “Voglio che mi diate del tu…avrò 10/15 anni più di voi, ma non sono vostra nonna”
In effetti Antonella, anche se aveva superato abbondantemente i 40 anni era comunque una bella donna, molto giovanile e se la giocava con molte trentenni.
Si creò così un’ amicizia con questi giovani vicini e la sera ci attardavamo spesso a chiacchierare e fumare sul terrazzo.
Una sera ci chiesero se volevamo andare con loro in discoteca (ce n’era una nel villaggio) Io declinai l’invito, preferivo andare a bere qualcosa in un piano bar, c’era musica più adatta ai miei gusti. Anto mi chiese se non mi dispiaceva che andasse con loro. Io ne fui ben lieto…c’erano delle belle femmine in giro e volevo dare un’occhiata (anch’io non ero proprio da buttare) ma senza secondi fini…volevo solo testare se avevo ancora capacità da latin lover.
Conobbi due zitellone di Venezia (una delle due anche molto sexy, per quanto non bella) ma non si andò mai oltre la chiacchiera amichevole.
Rientrai prima di Anto e l’aspettai ovviamente a letto. Quando arrivò la vidi stranamente euforica ed eccitata. Mi raccontò che uno dei due ragazzi (quello che però le piaceva meno) non l’aveva mollata per tutta la sera. All’inizio l’aveva coperta di attenzioni e cortesie e poi era uscito allo scoperto, l’aveva portata a ballare approfittando di qualsiasi occasione per allungare le mani e toccarla soprattutto (questo lo aggiungo io) dopo che aveva visto che lei ci stava. A questo punto erano usciti sulla terrazza della disco e lì le fece una specie di dichiarazione, disse che da quando l’aveva vista a prendere il sole non dormiva più e pensava solo a lei.
Lei (sempre dal suo racconto) lo baciò dolcemente e poi gli disse “Non si può fare, sono sposata…è meglio che torni a casa. Nel raccontarmi questo intuivo il rispetto che aveva per me (non mi avrebbe mai tradito senza dirmelo prima) ma anche il desiderio di trasgredire…che fare?
Il mattino seguente, usciti sul terrazzo incrociai i vicini e il ragazzo in questione e lo vidi molto in imbarazzo. Io presi l’iniziativa. “Ragazzi devo ringraziarvi perché ieri sera vi siete portati dietro mia moglie, spero non vi sia stata troppo d’ingombro…però lei si è divertita da matti. Perché non cenate con noi stasera? Andiamo a prendere qualcosa al market e poi…Antonella è una brava cuoca”. Accettarono con entusiasmo.
Mia moglie è veramente una brava cuoca (non so se è più brava a letto o ai fornelli…no direi che a letto non la batte nessuno!) e quella sera preparò una cenetta a base di pesce sulla quale non mi dilungo. Quello che è importante è che fu accompagnata da due bottiglie di Pinot bianco fresco.
Io e i ragazzi bevemmo, Antonella invece solo mezzo bicchiere, per cui non può giustificare col fatto di aver bevuto quello che successe dopo.
Finita la cena, uno dei due si offrì di preparare il caffè, io, mia moglie e l’altro (quello che le aveva fatto le avances) ci mettemmo sul divano, lei nel mezzo e noi di fianco.
Anto portava una minigonna di jeans e una T-shirt…non aveva voluto togliere il reggiseno, come le avevo suggerito, ma si vedevano comunque i capezzoli turgidi che spuntavano dalla maglietta. Parlavamo del più e del meno e intanto avevo posato la mia mano sulla coscia di lei e l’accarezzavo. Lei intanto, giocava con la mano del nostro giovane amico finché riuscì a portarla sull’altra coscia. Lui era un po’ imbarazzato dalla mia presenza, ma lei lo tranquillizzò con un bacio a sfiorare le labbra. Quando arrivò l’altro col vassoio e i caffè, io avevo una mano nella figa di Antonella mentre con l’altra le stavo slacciando il reggiseno. Intanto Anto menava il cazzo durissimo di Paolo (mi sembra si chiamasse così) mentre lui la baciava e con le mani cercava il seno.
Non ti dico la faccia del giovane…lui si chiamava Antonio, sono sicuro.
A questo punto dissi: “Fermi, adesso beviamo il caffè poi ci mettiamo comodi”
Nessuno aveva più voglia del caffè, ma lo bevemmo lo stesso. Antonio recuperò le tazzine e ci disse che sarebbe andato a riportarle di là togliendo il disturbo. Antonella, da donna generosa qual é (ma anche perché alla zoccola Antonio piaceva di più), disse: “Puoi andare, ma se vuoi la festa è anche per te”
Antonio posò il vassoio sul tavolo e ci trasferimmo tutti in camera da letto.
Noi maschietti ci siamo spogliati subito, lei invece ha aspettato di essere spogliata, ho lasciato l’incarico ai ragazzi…
A lei piaceva Antonio, in effetti era un bel ragazzo, moro e muscoloso e sessualmente nella norma, Paolo era meno appariscente, più mingherlino e col viso un po’ butterato dall’acne, ma aveva sfoderato un cazzo che superava di sicuro i 20 cm e con una circonferenza di tutto rispetto. Mentre il mio amore si alternava a succhiarli entrambi, io le leccavo la figa come lei dice che solo io so fare. A un certo punto la zoccola ha detto “Scopatemi perché non resisto più”. Io ero partito da casa con una confezione di preservativi…magari incontravo qualche bella signora disponibile, non pensavo sarebbero serviti per mia moglie…
Feci mettere i preservativi ai ragazzi, anzi lo fece lei, dimostrando un’abilità che non conoscevo (ovviamente tra noi non ne facevamo uso). Il primo che si fece avanti fu Paolo, io smisi di leccarle la figa e le allargai le labbra come per offrirla al suo amante (è un gioco che facciamo spesso, ma di solito l’amante è un dildo) . Lui le fu dentro in un attimo, nonostante le dimensioni di tutto rispetto e cominciò a pomparla con foga. Le diceva che era bella, non aveva mai avuto una donna così ecc. Avrebbe voluto usare altri termini ma vidi che si vergognava. Così intervenni io: “”Guarda Paolo, che questa è una troia che si fa sbattere da due sconosciuti davanti a suo marito…puoi dirglielo senza problemi”.
Mentre lui la chiamava puttana, lei lo incitava “Dai, sfondami, non ho mai preso un cazzo così grosso” (anche se sapevo che non era vero…)
Antonio intanto la guardava, con una mano le toccava il seno e con l’altra si masturbava. Allora capii che dovevo fare il regista di quella scena porno…
Feci mettere Paolo sdraiato e Anto salì a cavalcioni su di lui e il cazzo le penetrò in profondità nella figa, tanto che ebbe un sussulto. Mentre la scopava feci piegare la mia puttanella in avanti che ne approfittò per abbandonarsi a un bacio lussurioso, mentre io cominciai a spalmarle un po’ di gel lubrificante sul buchetto.
Antonio non aveva ancora capito che quel buchetto sarebbe stato suo…e non lo aveva capito nemmeno Antonella, non era la prima volta che due maschi la possedevano e il suo culetto non era certo vergine, ma mai era successo con due estranei…in genere eravamo io e il suo fidanzato.
Antonio fu ben felice e si apprestò a penetrarla. Lei fu piacevolmente sorpresa di queste attenzioni e disse soltanto: “Ti prego, fai piano”…come se io non sapessi che quel buco era ampiamente collaudato e poi col gel che le avevo spalmato non c’erano problemi.
Antonio appoggiò la sua cappella incappucciata al buchetto cercando di non forzare, ma alla prima pressione si ritrovò facilmente dentro di lei che lanciò un urlo di piacere…
A quel punto che potevo fare? Era rimasto solo un buco libero e mi ficcai in quello. Mentre i ragazzi la montavano alla grande, lei si era attaccata al mio cazzo e sembrava volesse succhiarmi anche l’anima, dovetti tirarlo fuori da quelle labbra per non venire all’istante…Glielo sbattei un po’ in faccia e poi lo rimisi in bocca spingendo fino in gola. Non volevo venire…volevo sborrarle nella figa quando avessero finito gli altri. Il primo a venire fu Antonio che le liberò il culetto, così Paolo poté rimetterla sotto e cavalcarla a dovere…
Mia moglie aveva già avuto un paio di orgasmi (viene abbastanza facilmente) ma ancora non era sazia.
Paolo finalmente venne e mi liberò la figa, così la montai io con passione e desiderio (e ovviamente senza preservativo)…dopo pochi minuti le avevo riempito la figa di sborra..
Com’è finita la serata? Beh, lo ha deciso Antonella… Ha detto: “Ragazzi se volete sono la vostra puttana fino a domattina…potete stare qui nel mio letto…se vi va”
Così è stato, io sono andato a dormire nell’altra stanza perché 4 in un letto eravamo oggettivamente troppi…non so cosa è successo, ma al mattino i preservativi erano finiti e i ragazzi erano piuttosto sciupatini… Sono andato a svegliarli alle 9,30 e mentre loro sono andati in bagno, io mi sono infilato nel letto e ho scopato ancora mia moglie…la sua bocca sapeva di cazzo e sul seno c’erano residui di sborra…le ho chiesto se mi amava…mi ha detto che non mi aveva mai amato come in quel momento…e ho capito che non avrei potuto mai fare a meno di lei…
Il giorno successivo siamo partiti, i ragazzi ci hanno lasciato i numeri di telefono…sarebbero venuti volentieri a trovarci anche dopo le vacanze…ma non li abbiamo mai chiamati.

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