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SensazioniTradimento

Maria e Giuseppe 3: la scelta

By 12 Dicembre 2023No Comments

Mentre stavo andando a casa pensai al modo di giustificare i soldi. Giuseppe si sarebbe sicuramente chiesto da dove venivano e gli orli da fare o il cambio di fodere per portare a casa tutti quei soldi non erano sufficienti a giustificare l’importo.
Per questa volta mi venne in mente un’idea che però non sarebbe stata ripetibile, pensai che un gratta e vinci da 500€ non era poi così improbabile, pensai inoltre di dire che me lo aveva regalato un cliente appassionato di giochi che era rimasto molto soddisfatto del lavoro.
Una volta arrivata a casa appena in tempo per iniziare a preparare la cena cercai il momento giusto e raccontai del premio vinto. Giuseppe non fu molto contento, era completamente contrario ad ogni tipo di gioco d’azzardo ma il fatto che il tagliando mi fosse stato regalato non gli consentiva alcun tipo di reprimenda.
Ora dovevo cominciare a pensare agli altri tre. Le fotografie però non c’erano più quindi non ero più ricattabile. Potevo evitare di farmi sbattere da tre sconosciuti per giunta di una certa età.
Pensai che mi sarebbe semplicemente bastato non rispondere più ai messaggi di Salvo e degli altri. Bloccai il contatto.
Dopo due giorni mi arrivarono sul telefono due messaggi da un numero non memorizzato.
Il primo diceva: “ci sono ancora 3 rate da pagare” mentre il secondo “ti aspettiamo in filiale per il versamento della rata n.2”. In questo modo se Giuseppe avesse intercettato qualcosa (anche se non lo aveva mai fatto) avrei avuto agio a giustificarmi.
Risposi al messaggio “lasciatemi in pace, non ho intenzione di proseguire” quindi cancellai tutti i messaggi della chat e bloccai il numero.
Ancora un paio di giorni e fu tragedia (almeno per me). Un paio di foto, riprese da una telecamera piazzata chissà dove, mi vedevamo la prima con il cazzo di Salvo in bocca, la seconda con il volto trasfigurato dal piacere mentre a pecorina Salvo mi riempiva col suo enorme uccello.
Le foto erano accompagnate da un messaggio. “inutile che blocchi i numeri, ne avremo sempre di nuovi e di materiale per te ne abbiamo in abbondanza”.
Non appena ebbi letto i messaggi e quindi lo scrivente ebbe ricevuto la doppia spunta blu, il telefono suonò. Avevano aspettato un orario in cui mio marito era fuori ed i figli a scuola, erano molto attenti ai particolari.
Risposi col cuore in gola. Salvo mi ricordò l’impegno che avevo preso, ebbi la presenza di spirito di dirgli che non avevano firmato la carta, che avevo una testimone e che stavano violando il patto per primi e che quindi non avrei rispettato nemmeno io la mia parte del patto e che li avrei denunciati alla polizia postale. Non era vero ma provai il bluff. Salvo probabilmente capì che lo era ma giocò la carta dell’accordo. “Non lasciamoci in disaccordo, abbiamo ancora una serie di vestiti da farti indossare per chiudere il catalogo, vieni oggi pomeriggio al capannone e chiuderemo per sempre questa faccenda”.
Il pomeriggio ero libera, mentre mi recavo al capannone, da un lato speravo di chiudere la faccenda, dall’altro la mia passera si bagnava sperando in qualche modo di trovare la scusa per darle una bella ripassata come con Salvo. Inutile negarlo, con Giuseppe il sesso era poca cosa, con Salvo avevo scoperto un altro mondo, peccaminoso e forse anche per questo più stimolante, e molto soddisfacente.
Decisi di non guidare direttamente gli eventi ma di cercare di dare piccoli colpi di timone per indirizzare verso la direzione più favorevole.
Arrivata mi feci vedere, sul palco c’erano le solite ragazze coi vestiti del catalogo. Almeno non era una trappola, forse ne sarei uscita. Mi dissero di andare al camerino dove trovai i soliti sacchi con i completi da indossare. Per curiosità li sbirciai ed erano tutti “indossabili” nessuna mise da mignotta. Fui contenta anche se dentro di me la mia passerina era un po’ offesa. Ma come hanno fatto di tutto ed ora non mi vogliono più? Cacciai via il pensiero ed indossai il primo completo per essere pronta quando mi avrebbero chiamato.
Mi ero portata anche il foglio da firmare, se avessero insistito prima di farmi anche solo sfiorare avrebbero dovuto mettersi con le palle sotto il martello economico.
I cambi d’abito si susseguirono ed arrivammo lisci all’ultimo che prevedeva solo me sul set. Fui un po’ insospettita ma il vestito di contro (un completo giacca pantalone turchese con una camicetta bianca nemmeno trasparente ed un paio di scarpe con tacco comodo e largo da 4cm) era a prova di maniaco sessuale.
Quando finii il fotografo cominciò a mettere via le sue cose e Salvo mi fece segno di seguirlo. Gli altri non erano in vista. Entrò nella stanza del retro che era stata oggetto della mia rovina iniziale quando sul palco, pur non facendo nulla, avevano scattato fotografie di me vestita in modo molto poco casto (per usare un eufemismo) che mi facevano apparire come disponibile a farmi sbattere dai 4 amici.
Entrati nella sala trovai Gaspare e gli altri due comodamente seduti su delle poltroncine che stavano guardando il mega schermo presente nella sala.
Divenni rossa ed una vampata di calore mi assalì. Sullo schermo c’ero io impegnata nella scopata con Salvo.
Gaspare iniziò a parlare: “Vedi Maria, non sei così furba, ti sei fatta scopare dove sapevi che c’erano delle telecamere di sicurezza che registrano 24 ore su 24. Oltre al resto abbiamo appena cambiato l’impianto per cui le abbiamo sostituite con modelli ad alta risoluzione che riescono a riprendere anche al buio. Certo non è materiale professionale ma tu ci fai comunque una bella figura da vacca”.
Gli altri 3 scoppiarono a ridere, mi ricomparve l’immagine della battuta sul trapano che avevano fatto la prima volta che li avevo incrociati con mio marito.
“Ora hai due possibilità, sei libera di andare a cambiarti, nel camerino ci sono i soldi concordati. Noi non pubblicheremo su internet questo video ma ogni volta che vorremo farci una sega pensandoti lo avremo a disposizione. Dovrebbe farti piacere che un uomo si voglia masturbare pensandoti. La seconda possibilità è che tu faccia quello che ti abbiamo chiesto e ci faccia scopare tutti, Salvo escluso che ha già avuto la sua parte. Saremo di parola, cancelleremo il filmato e ti daremo i 500€ concordati. Puoi anche scegliere se farti scopare da noi uno alla volta o chiudere la faccenda già oggi facendoti sbatter da tutti e tre. Il filmato verrà cancellato solo quando l’ultimo di noi ti avrà ripassato per bene in tutti i buchi. Si culo compreso, è una delle parti che ci piacciono di più di te e non abbiamo certo l’intenzione di rinunciarci ora che ne abbiamo la possibilità”.
Non potevo vivere nell’incertezza così risposi. Prima mi firmate tutti e 4 il famoso documento in cui, nel caso salti fuori qualche filmato voi mi darete un milione di euro. Poi inizieremo a chiudere questa faccenda”.
Gaspare tirò fuori il documento già firmato da tutti e quattro e me lo porse.
“Che vi avevo detto? La santarellina tanto santarellina non è e si sa vendere bene”.
Presi il documento, lo fotografai ed inviai per posta elettronica alla mia casella.
“Bene, ripresi, qui di certo non mi farò scopare da voi, il posto lo scelgo io così sarò sicura che la cosa si fermerà veramente con oggi”.
La mia collega ed amica Loredana era partita per un viaggio e mi aveva affidato le chiavi di casa sua. Eravamo rimasti che sarei andata a bagnare le piante e controllare che tutto fosse a posto così decisi di sfruttare l’occasione.
“Aspettatemi, mi vado a cambiare, non è che avete ancora quelle belle tenute da mignotta che m avete fatto indossare?”
I 4 mi guardarono sbalorditi, “certo che le abbiamo” disse Gaspare.
“Vai a prenderle, mi farò scopare da voi svestita da zoccola, se devo fare una cosa la voglio fare fino in fondo”.
In realtà contavo sul fatto che vedendomi in lingerie super sexy sarebbero durati di meno ed avrei finito più velocemente questa losca avventura.
Mi cambiai rimettendomi i miei abiti e presi la borsa di boutique dentro cui c’erano calze, reggicalze, catenina da vita ed un paio di scarpe rosse con tacco a stiletto d’acciaio sottilissimo e senza plateau. Camminarci sarebbe stato quasi impossibile ma tanto le avrei indossate praticamente solo da sdraiata.
Salimmo tutti e 5 sul suv di Gaspare che si mise alla guida, di fianco a lui Salvo ed io salii dietro in mezzo agli altri due. I vetri erano oscurati così i due dietro cominciarono a far viaggiare le mani sul mio corpo. Facevo fatica a tenerli a bada ed in realtà non ne avevo nemmeno voglia, dovevo fare questa cosa e volevo trarne il massimo vantaggio anche sotto il punto di vista del piacere.

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